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gheagabry.
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. ROOM
Titolo originale Room
Lingua originale inglese
Paese di produzione Irlanda, Canada
Anno 2015
Durata 118 min
Colore colore
Audio Dolby Digital
Genere drammatico
Regia Lenny Abrahamson
Soggetto Emma Donoghue (romanzo)
Sceneggiatura Emma Donoghue
Produttore Ed Guiney, David Gross
Produttore esecutivo Andrew Lowe, Emma Donoghue, Jesse Shapira, Jeff Arkuss,
David Kosse, Rose Garnett, Tessa Ross
Casa di produzione Telefilm Canada Film4, Irish Film Board,
Ontario Media Development Corporation, Element Pictures/No Trace Camping, Duperele Films
Distribuzione (Italia) Universal Pictures
Fotografia Danny Cohen
Montaggio Nathan Nugent
Musiche Stephen Rennicks
Scenografia Ethan Tobman
Costumi Lea Carlson
Interpreti e personaggi
Brie Larson: Joy "Ma" Newsome
Jacob Tremblay: Jack Newsome
Joan Allen: Nancy Newsome
William H. Macy: Robert Newsome
Sean Bridgers: Nick
Tom McCamus: Leo
Amanda Brugel: agente Parker
Joe Pingue: agente Grabowski
Megan Park: Laura
Cas Anvar: dott. MittalTRAMA
Il piccolo Jack non conosce nulla del mondo ad eccezione della "stanza", un posto angusto, in cui è nato e cresciuto. Vive con sua madre, Joy, che è stata rapita dal "Vecchio Nick" sette anni prima mentre andava a scuola e che abusa regolarmente di lei. È per loro severamente vietato uscire dalla stanza, per lui fuori dalla porta c'è lo spazio, e la tv che, come gli ha raccontato la madre, è una scatola magica, che rappresenta però solo la finzione. La loro vita si svolge in giornate di normale routine, che giorno dopo giorno si fanno sempre più noiose per il bambino. Il giorno del quinto compleanno di Jack, Joy è ai limiti della disperazione, perché il bambino sta crescendo e iniziando a fare troppe domande, "sul fuori", a cui lei non può rispondere, e decide così di raccontargli la verità e riesce, insieme all'aiuto del bambino, a trovare un modo per sfuggire alla loro reclusione...recensione..
E' un serissimo candidato agli Oscar maggiori, edizione 2016; soprattutto la sceneggiatura (non originale, è tratta da un romanzo ispirato all’agghiacciante caso Fritzl) e la regia. Ma anche le interpretazioni sono fuori dal comune, ed è molto probabile che Room sarà nella short list dei nominati a miglior film.
Fatta la premessa, ecco un avviso: non guardate il trailer, per l’amore del cielo. Accontentatevi del minimo, cioè del titolo, riferito alla stanza in cui Jack nasce e cresce assieme alla madre Joy, una stanza da cui non esce mai e in cui lo troviamo il giorno del suo quinto compleanno, recluso da un uomo spaventoso e triste, che compare solo di notte.
Altro non si deve sapere, perché una premessa di questo genere può portare a film opposti, a un dramma gelido alla Haneke, a un torture porn, alla retorica della sopravvivenza, ad altro ancora. Non è insomma, e stavolta più del solito, lo spunto a fare la differenza, ma lo svolgimento; e in particolare ciò che Lenny Abrahamson (già regista di Frank, il film in cui Fassbender non mostra mai la faccia) decide di tacere, o far venire fuori quando non lo aspetti più.
E in questo rapporto tra spazi riempiti e lasciati vuoti – che sono gli spazi del racconto ma anche gli spazi dell’esperienza di Jack, che pensa il suo mondo inizi e finisca in quella stanza – sta la grandezza del film, e la commozione che provoca. Ma gli strati sono tanti, e seri, per esempio si parla di relatività della percezione, e della plasticità della psiche dei bambini. Una grande lezione di regia e scrittura, con a disposizione margini di manovra minimi, servita da attori favolosi (Brie Larson, Jacob Trembley).
(Giorgio Viaro, www.bestmovie.it/)
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