I Ribelli sono un gruppo musicale italiano, nato come complesso di accompagnamento di Adriano Celentano, che poi ha proseguito la carriera autonomamente.
Le origini
Dopo lo scioglimento dei Rock Boys nel 1959, Adriano Celentano doveva trovare un nuovo gruppo di accompagnamento per i concerti: ingaggia quindi un giovane batterista mantovano, Gianni Dall'Aglio (soprannominato Cocaina perché i genitori gestivano una drogheria), che suona negli Original Quartet (Celentano lo ha sentito suonare in un locale), e con Nando de Luca alle tastiere, suo nipote Gino Santercole (proveniente dai Califfi di Clem Sacco) alla chitarra e Domenico Pasquadibisceglie detto Dino al basso e Giorgio Benacchio (nei dischi dell'epoca a volte il cognome è scritto Bennacchio) alla seconda chitarra forma I Ribelli, dal titolo della canzone di Celentano lanciata qualche mese prima (la denominazione dei primi anni è I Ribelli di Adriano Celentano).
Benacchio e Pasquadibisceglie suonavano con Dall'Aglio negli Original Quartet. Il debutto con il nuovo gruppo avviene a metà settembre, al Festival dell'Avanti al parco Ravizza di Milano, dove viene proposto il nuovo singolo Teddy girl (il cui testo è di Luciano Beretta): il pubblico apprezza i nuovi musicisti, in particolar modo il batterista bambino (che anticipa di un decennio Michael Shrieve). Quando Celentano parte per il servizio militare, i Ribelli diventano il gruppo che accompagna Clem Sacco.
Il debutto discografico
Il debutto in sala d'incisione dei Ribelli avviene però nel 1960 in un disco di un giovane cantante rock, Ricky Sanna (che nel 1962 prenderà il nome d'arte Ricky Gianco): le due canzoni incise si intitolano Ribelli in blues e La camicia blu, sono pubblicate dalla Italdisc e non riscuotono successo, pur essendo due rock'n'roll con testi simpatici. Dello stesso anno sono altri due 45 giri, incisi insieme al cantante inglese Colin Hicks e pubblicati dalla Broadway, una delle etichette di proprietà di David Matalon.
I Ribelli e Adriano Celentano nel 1961
Come complesso autonomo invece pubblicano il primo disco l'anno successivo: il direttore della Jolly, Walter Guertler (la casa discografica di Celentano), decide di far pubblicare un 45 giri del gruppo dalla sua sottoetichetta, la Celson: esce così Enrico VIII, che passa però inosservato (il brano sul retro, 200 all'ora, è musicato da Detto Mariano, che Celentano ha conosciuto durante il servizio militare a Torino e che è entrato nel gruppo proprio in occasione di questo singolo al posto di De Luca).
Dello stesso anno è un altro disco, Alle nove al bar; in questo disco vi sono anche due nuovi componenti, Giannino Zinzone al contrabbasso e il piemontese Natale Massara, che suona il sassofono e canta nel brano sul retro, Danny boy, e nello stesso anno il gruppo si procura una scrittura per accompagnare durante il tour italiano Colin Hicks.
Nello stesso anno partecipano al film Io bacio...tu baci di Piero Vivarelli, dopo di che Zinzone abbandona il gruppo, sostituito per un breve periodo da Gianfranco Lombardi e poi da Jean Claude Bichara, proveniente dalle Antille, già bassista con Johnny Halliday e Richard Anthony, che porta con sé nel gruppo il fratello Philippe.
Il Clan
Con la nascita del Clan Celentano il gruppo entra nella nuova casa discografica, suonando in molti dischi realizzati da essa (ad esempio nel 45 giri di Don Backy con La storia di Frankie Ballan/Fuggiasco) e pubblicando alcuni 45 giri: il primo di essi, La cavalcata, viene anche eseguito in alcune apparizioni televisive, in cui è possibile ammirare Santercole mentre esegue il pizzicato sulla chitarra elettrica. Questo è anche l'ultimo disco dove suona Santercole, che non viene sostituito (lasciando le chitarre tutte a Benacchio).
Nel 1964 sono coinvolti nell'operazione della Ragazza del Clan: per il lancio di Milena Cantù, all'epoca sua fidanzata, Celentano si inventa un personaggio misterioso, La ragazza del Clan, che per mesi non si fa vedere in viso pur incidendo dischi, ed abbina al lancio una canzone dei Ribelli, intitolata Chi sarà la ragazza del Clan? (cover di Keep on dancin' di Brian Poole & The Tremeloes), dimostrando comunque una conoscenza del funzionamento dei media sicuramente all'avanguardia per l'epoca; il risultato è che la Cantù, vende circa mezzo milione di 45 giri, ed anche il disco dei Ribelli (con la copertina che riproduce la sagoma in nero della ragazza) riscuote un buon successo.
Sempre nel 1964 partecipano al film Cleopazza di Carlo Moscovini. Nel 1966 per la prima volta gareggiano al Festival di Sanremo con A la buena de Dios, canzone messicaneggiante che non riscuote successo; nello stesso anno il gruppo incide Per una lira, canzone di Mogol e Lucio Battisti, dopo di che i due fratelli Bichara abbandonano il gruppo, sostituiti da un cantante e tastierista di origine greca, Demetrio Stratos, e dall'ex bassista dei Los Bravos, Angel Salvador. Con questa formazione i Ribelli pubblicano Come Adriano ancora per il Clan, per poi passare alla Dischi Ricordi, la casa discografica presso cui incideranno tutte le loro canzoni di maggior successo.
Il successo
Dopo il successo di Pugni chiusi, anche il disco successivo riscuote un buon successo: è la cover di You Keep Me Hanging On delle Supremes, ma eseguita con un arrangiamento simile a quello dei Vanilla Fudge, ed è intitolata Chi mi aiuterà; la chitarra elettrica di Benacchio fornisce una delle migliori esecuzioni nel gruppo.
In questo periodo hanno molte apparizioni in televisione, tra le quali è da ricordare quella a Settevoci, programma musicale condotto da Pippo Baudo, in cui si presentano a cavallo di motociclette.
Nell'ottobre del 1968 pubblicano il loro primo LP omonimo I Ribelli, prodotto da Ricky Gianco, che racchiude i 45 giri pubblicati più qualche nuovo brano, come la cover del classico rhythm and blues Get Ready o La nostra favola, cover di Delilah di Tom Jones (cantato anche da Jimmy Fontana); nello stesso anno incidono anche una nuova canzone di Battisti, Nel sole, nel vento, nel sorriso, nel pianto.
Dopo queste buone prove, però, i Ribelli incidono alcuni brani non adatti al loro stile e alla voce di Stratos, come Yummy Yummy Yummy (brano degli Ohio Express) o la cover della Beatlesiana Obladì Obladà.
Tornano ai Beatles nel 1970, e le cose vanno decisamente meglio, sia perché la canzone scelta, Oh! Darling, è più adatta alla vocalità blues di Stratos, sia per l'arrangiamento, decisamente efficace: ma lo scarso successo del disco, unito alle divergenze tra i componenti sulla strada musicale da percorrere, porta il gruppo ad una crisi irreversibile.
Lo scioglimento e la riformazione
Nell'autunno del 1970 I Ribelli decidono di sciogliersi. Stratos pubblica un 45 giri per la Numero Uno di Lucio Battisti, per poi formare il gruppo degli Area nel 1973; Salvador e Benacchio entrano anche loro nel giro di Battisti, suonando come session men in alcune incisioni mentre Dall'Aglio, oltre che ad essere lui stesso session man per Lucio Battisti in molteplici brani, forma un trio con Danny Besquet (ex bassista dei Profeti e del gruppo nato dalla scissione dei New Dada "Ferry, Franco, René, Danny e Gaby") e Alberto Pasetti dei Nuovi Angeli (pubblicheranno un 45 giri nel 1973 con Eri tutto, eri niente, eri la mia mente, cover di Give me love di George Harrison). In seguito Dall'Aglio suonerà soprattutto con Adriano Celentano, con il quale ha sempre mantenuto i rapporti.
I Ribelli si riformano per due volte: la prima nel 1977, con Gianni Dall'Aglio, Natale Massara, Giorgio Benacchio e al basso Dino D'Autorio, per pubblicare un 45 giri per la Dischi Ricordi, Illusione (cover di un classico degli anni trenta, Deep Purple). Questa formazione non fa concerti. La seconda volta nel 1986, con Gianni Dall'Aglio, Alberto Ferrarini alla chitarra, Maurizio Bellini alla voce e tastiere, Fiorenzo Delegà al basso, Mauro Negri al sax e tastiere, Guido Maselli alla voce e tastiere. Da una serie iniziale di concerti viene tratto un Lp (vinile) Live prodotto dal giornalista svizzero Giorgio Fieschi, fan storico dei Ribelli e distribuito dalla CGD.
Nel 1996 inoltre, questa ultima formazione pubblica per la DV Record una raccolta (Cd) di nuove registrazioni dei brani del passato. Il 2003 è l'anno dell'inserimento di un nuovo musicista, Pietro Benucci, che affianca Gianni Dall'Aglio alla batteria per realizzare un assetto ritmico innovativo e pungente. Il Gruppo ritorna così ad esibirsi con il "Beat Italia Tour" mega concerto organizzato nei palasport e nei teatri più importanti insieme ad altri protagonisti della Beat Generation italiana.
Nel 2005 segue un ulteriore inserimento di nuovi musicisti tra i quali Emiliano Paterlini alle tastiere, sostituito in seguito (2007) dal polistrumentista Moris Pradella voce, chitarra acustica e tastiere; Filippo Muntoni alla batteria, che per circa un anno prende il posto di Pietro Benucci e lo ricede allo stesso che si era preso una pausa riflessiva personale; Davide Mainoldi alla voce. Con questi ultimi musicisti si completa la formazione che pubblica nel 2008 un doppio Cd dal vivo dal titolo I Ribelli Cantano Adriano edito da Aereostella e distribuito dalla Edel Italia. Dal 2010 al basso elettrico è subentrato Marco Gennari.
Discografia
33 giri
1968 – I Ribelli (Dischi Ricordi, SMRP 9052) 1986 – I Ribelli live (CGD, LSM1315)
45 giri
1960 – Ribelli in blues/La camicia blu - (Italdisc, IR 69; con Ricky Sanna) 1960 – Love's Made A Fool Of You/Blue Moon Of Kentucky - (Broadway, B 1029; con Colin Hicks) 1960 – Garden Of Eden/For Every Boy - (Broadway, B 1030; con Colin Hicks) 1961 – Red River Valley/Ciu Ciu - (Celson, QB 8030) 1961 – Enrico VIII/200 all'ora - (Celson, QB 8031) 1962 – La cavalcata/Serenata a Valle Chiara - (Clan Celentano, ACC 24002) 1963 – Alle nove al bar/Danny boy - Clan Celentano/I Ribelli, R 6000; Il lato B è accreditato a Natale Befanino e i Ribelli) 1964 – Alle nove al bar/La cavalcata - (Clan Celentano/I Ribelli, R 6001; stesse versioni dei dischi precedenti) 1964 – Chi sarà la ragazza del Clan?/Quella donna - (Clan Celentano/I Ribelli, R 6002) 1966 – A la buena de dios/Ribelli - (Clan Celentano, ACC 24034) 1966 – Per una lira/Ehi...voi! - (Clan Celentano, ACC 24039) 1966 – Come Adriano/Enchinza bubu - (Clan Celentano, ACC 24041) 1967 – Pugni chiusi/La follia - (Dischi Ricordi, SRL 10451) 1967 – Chi mi aiuterà/Un giorno se ne va - (Dischi Ricordi, SRL 10470) 1968 – Nel sole, nel vento, nel sorriso e nel pianto/Come sempre - (Dischi Ricordi, SRL 10506) 1968 – Yummy Yummy Yummy/Un posto al sole - (Dischi Ricordi, SRL 10514) 1969 – Obladì Obladà/Lei m'ama - (Dischi Ricordi, SRL 10522) 1969 – Goodbye/Josephine - (Dischi Ricordi, SRL 10549) 1970 – Oh! Darling/Il vento non sa leggere - (Dischi Ricordi, SRL 10579) 1977 – Illusione/Calore - (Dischi Ricordi, SRL 10843)
CD
1991 – I Ribelli - (Dischi Ricordi, CDOR9272) 1991 – I Ribelli - Pugni Chiusi - (CGD, 9031-74437-2) 1996 – I Ribelli - Il Meglio - (Nuove registrazioni) (DV Record, CDDV5989 1996) 2009 – I Ribelli cantano Adriano (2 CD)
Gianni Dall'Aglio (Mantova, 1 ottobre 1945) è un batterista e percussionista italiano.
Nel 1959 a soli 14 anni diventa il batterista di Adriano Celentano, nel 1960 nascono I Ribelli e registra il primo disco nel 1961. La collaborazione con Celentano è poi proseguita per buona parte della carriera artistica di Dall'Aglio, figurando al suo fianco nei film "Uno strano tipo","Geppo il folle","Joan lui", Tours, ed anche in recenti spettacoli televisivi (Notte Rock nel 1991, Svalutation nel 1992, Francamente me ne infischio nel 1999, 125 milioni di caz..te nel 2001, Rockpolitik nel 2005). Festival di Sanremo (2012), "Rock Economy" Live Arena di Verona (8/9 ott. 2012).
Nel 1966 i Ribelli lasciano l'etichetta discografica Clan Celentano per passare alla Dischi Ricordi e nel 1967 Dall’Aglio scrive con Ricky Gianco la canzone Pugni chiusi per la voce di Demetrio Stratos, nuovo cantante del gruppo.
Negli anni Dall'Aglio collaborerà anche con numerosi altri artisti italiani, tra cui Lucio Battisti, con il quale lavorerà dal 1968 al 1975. Il 23 aprile 1972 sarà il batterista a fianco di Lucio e Mina nello storico duetto televisivo a Teatro 10. Dal 1974 suonerà con "IL volo" in diverse produzioni discografiche e tour italiani .
Inizia anche una carriera da solista, debuttando nel 1971 con un 45 giri inciso per la Dischi Ricordi.
Nel 1971 realizza il suo primo album solista Sera, mattina (Proggressive) per la Love Records di Mariano Detto, ristampato nel 1993 su CD dalla Mellow. Nel 1977 è al fianco di Patty Pravo e suona la batteria in una delle più belle canzoni interpretate dall'artista veneziana, Pensiero stupendo; nel 1980 suona nell'album certi momenti di Pierangelo Bertoli.
Attualmente, oltre a continuare la sua carriera da musicista, Dall'Aglio dirige una scuola di musica a Mantova. Il 21 gennaio 2009 nel corso della trasmissione televisiva di RaiUno Festa italiana presenta il nuovo CD doppio dei Ribelli intitolato I Ribelli cantano Adriano, di cui uno con le cover dei successi di Adriano Celentano e l'altro con i loro successi. Dal 2012 conduce seminari di batteria. Autobiografia "Batti un colpo"Gabrielli Edizioni 2014. Il racconto di oltre cinquant'anni di collaborazioni con Adriano Celentano, Lucio Battisti e tanti altri artisti e gruppi italiani.
Umberto Bultrighini - Claudio Scarpa - Gene Guglielmi : Intervista approfondita di 10 pagine a Gianni Dall'Aglio effettuata da Claudio Scarpa e inserita nel libro “Al di qua, al di là del Beat” edito e pubblicato da Carabba Editore a luglio 2011 – 430 pagine. Il 12 dicembre 2014 esce nelle libreria la sua autobiografia "Batti un colpo" Gabrielli Edizioni.
Discografia
33 giri
1972: Sera, mattina (Love, 5360 001)
È l'unico disco di Gianni Dall'Aglio, uscito come LP per l'etichetta Love e ristampato nel 1993 come CD dall'etichetta Mellow.
Ogni sera così Dolce volontà Quando scendevi le scale L'altro me stesso Le mie illusioni Il cielo e la terra La grande pianura Padre nostro Per amore
45 giri
1971: Notte d'inverno/Chiudi gli occhi Eva (Dischi Ricordi, SRL 10.625) 1972: Ogni sera così/Il cielo e la terra (Love, 9000 101) 1973: Eri tutto, eri niente, eri la mia mente/Juke box (Polydor, 2060 058, con Alberto Pasetti, Danny Baima Besquet; per errore in copertina il cognome è scritto Dallaglio, senza apostrofo) 1978: Aria triste/Mai bambole (CGD, 10046) 1980: Taking a chance with love/All night long (Ciao Records, 509)
Partecipazioni
Dischi di altri artisti ai quali Gianni Dall'Aglio ha contribuito:
I Ribelli
1968 – I Ribelli
Adriano Celentano
1965 – Non mi dir 1966 – La festa 1966 – Il ragazzo della Via Gluck 1973 – Nostalrock 1979 – Me, live! 2012 – Adriano Live
Lucio Battisti
1969 – Lucio Battisti 1972 – Il mio canto libero 1973 – Il nostro caro angelo 1974 – Anima latina 1976 – Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera
Dall’Aglio, da Adriano a Lucio: il batterista a nudo in un libro
Il leader dei Ribelli racconta la sua vita, dal Clan di Celentano fino a Battisti. L'autobiografia in libreria dal 12 dicembre
Gianni Dall’Aglio ha scritto la sua autobiografia: «la prima e l’ultima». «Mi sono messo a nudo» ci racconta. Batti un colpo (Gabrielli editore, 15 euro, in vendita dal 12 dicembre) ripercorre la sua vita e, sì, svela finalmente anche il flirt con Patty Pravo, ma soprattutto parla di musica, di ragazze, di cantanti e chitarristi, da quando il bambino cresciuto giocando ai Giardini Valentini è diventato il batterista della musica leggera italiana che ha suonato con Celentano anche davanti a papa Wojtyla con 300mila giovani. La sua mano c’è in dischi di Mina, Branduardi, Battisti, Ivano Fossati, Loredana Bertè, Patty Pravo.
Gianni presenterà Batti un colpo il 12 dicembre alle 17.30 nell’Auditorium del Conservatorio Campiani, presentato da Michele Bovi, capostruttura Rai, autore di Techetechetè. Una bella rivincita per uno che ha lasciato le scuole poco dopo le medie, e facendo felice la famiglia ha frequentato un po’ di conservatorio a Milano.
Lungo, magro, oggi con una treccia di capelli bianchi, Gianni è sempre in vibrazione, anche quando parla, cammina o ti stringe la mano. Alla soglia dei 70, continua a suonare la batteria scaldando i cuori con canzoni che tutti riconoscono, ai primi accordi. È stato il batterista di Celentano e di Lucio Battisti, è stato leader dei Ribelli e ha scritto Pugni chiusi. Rita Pavone se l’è portato in tournée dal Sudamerica al Canada e in Israele. Little Tony l’ha portato a New York.
Nell'autobiografia, Gianni racconta le grandi soddisfazioni e non nasconde i lavori fatti per guadagnare, cita il 13 al totocalcio, ma anche gli smacchi duri da ingoiare. Però con un ottimismo di fondo e la voglia di godersi la vita. Fino all’emozione più imprevedibile: togliersi un rene per donarlo alla moglie Orietta. Superata la paura, al medico chiede: «potrò ancora suonare la batteria?». Oggi ha fondato una nuova band, “Il nostro canto libero”, che gira l’Italia con le canzoni di Battisti e gli “originali”, cioè i musicisti che suonavano per Lucio in sala d’incisione.
È dal trapianto che comincia il libro. Che poi torna all’infanzia. «Mi è pesato scriverlo: ero un bambino problematico con il terrore che mia madre morisse per colpa mia; dovevo toccare terra un certo numero di volte, per scongiurare quel pericolo». I genitori lo portano dallo psichiatra. «Disse: basta batteria, lo agita». Per fortuna fu un mago a togliergli l’angoscia e anzi a prevedere per lui un futuro di successo come batterista.
Gianni scoprì la batteria da bambino al circo con il papà, rapito dall'uomo che su in alto suonava il tamburo. Ma è a 13 anni che avrà l’incontro con Adriano, che lo prende subito con sè. «A Milano dormivo a casa di suo fratello Alessandro o dalla sorella Rosa, la mamma di Gino Santercole».
Che effetto ti fa venire chiamato “il batterista di Celentano”? «Normale, come se dicessero il fratello di Doriana. Sono cresciuto con lui. È una persona carismatica e generosa, basa tutto sulla fiducia. Così quando nel 1967 gli dissi che volevo più visibilità per i Ribelli, uno dei gruppi del suo Clan, rispose che se non avevamo più fiducia eravamo liberi di andare via, ma mi regalava il marchio, I Ribelli. E poco dopo entra con noi Demetrio Stratos».
Con Celentano hai suonato dal 1959, la prima volta al parco Ravizza a Milano, hai aspettato che finisse il servizio militare quando era un ragazzo, e poi vi siete ritrovati dopo una pausa di 10 anni. «In quel periodo aveva fatto soprattutto film, nel 1976 mi ha chiamato per il primo tour, tutti i concerti e quel Fantastico Otto con cui nell’88 ha rivoluzionato la trasmissione Rai della Lotteria». Nel libro ci sono bellissime foto con il Molleggiato, ma nessuna con Lucio Battisti. «È il mio cruccio, con Celentano era normale. Gli chiedevamo: dai, facciamo una foto insieme. Un personaggio che conoscevano tutti. Battisti io lo consideravo un grandissimo musicista, forse non immaginavo cosa sarebbe diventato nel cuore della gente. Però ho un filmato che è il massimo che possa desiderare un musicista». E cos’è mai? «Lo storico duetto di Mina con Lucio Battisti a ”Studio 10” su Raiuno nel 1972. Non si sarebbero mai più esibiti insieme. Io ero lì e suonavo la batteria. Tutte le volte che lo fanno rivedere o riascoltare ci sono anch’io».
Nel libro racconti la delusione quando, dopo il milione di copie vendute da Pugni chiusi, la casa discografica Ricordi non puntò più sui Ribelli e vi affidò solo cover.
«Già, dopo un po’ abbiamo smesso, ma i Ribelli continuano, con giovani musicisti. Alcuni di loro saranno con me al Campiani, per eseguire alcune canzoni tappe della mia vita».
Pugni chiusi, quando l’hai scritta? «Nel 1966, pochi mesi dopo la morte di mia madre. Mi chiudevo nella stanza da letto, dove avevo messo il piano, me la sentivo vicina ed esprimevo la mia rabbia». E infatti è sempre bellissima, però hai dovuto aspettare 40 anni perché ti fosse riconosciuta la paternità. «Già, racconto anche la storia di Ricky Gianco».
Poi è arrivata l’esperienza con Lucio Battisti. Racconti che addirittura la prima versione di Per una lira l’avevate eseguita voi Ribelli, mentre lui era ancora soltanto un autore. «Sì e gli era piaciuta tanto che poi mi ha chiamato come session man. Insieme abbiamo registrato Un’avventura, Non è Francesca, Balla Linda, Mi ritorni in mente».
Ma ci sono anche altri musicisti che hanno segnato la tua vita. «A Fantastico 8 ho potuto suonare con i miei miti, Little Richard e Chuck Berry».
Gianni, quante ragazze per un batterista. «Ho proprio confessato tutto. Però non mettiamo tutto sulla Gazzetta. Altrimenti Orietta mi uccide».
di M.Antonietta Filippini foto:gazzettadimantova.gelocal.it - fasanolive.com - provincia.mantova.it - 247.libero.it
Pugni chiusi è il titolo di un brano di musica leggera musicato su testo di Luciano Beretta da Ricky Gianco e da Gianni Dall'Aglio, batterista del complesso de I Ribelli (non accreditato in quanto all'epoca non iscritto alla SIAE).
Si tratta del primo disco singolo pubblicato dai Ribelli con la nuova casa discografica, la Dischi Ricordi (SRL 10451). Il 45 giri presentava sul lato B La follia, cover della canzone Friday on My Mind del gruppo australiano Easybeats.
Forte dell'interpretazione del suo autore, il brano fu portato ulteriormente al successo - e registrato dalla critica come uno dei migliori di quell'anno - al Cantagiro del 1967. Raggiunse in settembre il quindicesimo posto nella classifica dei dischi più venduti fonte:LiBaNo73- youtube.com
Primo ed unico lp dei Ribelli. Che sono Demetrio Stratos, Natale Massara, Gianni Dall'Aglio, Angelo Salvador e Giorgio Benacchio.
Il gruppo dei Ribelli nasce nella primavera del 1960 da un'idea di Celentano, che chiama così il gruppo dopo l'uscita del 45 giri IL RIBELLE. All'epoca, non esistevano i complessi così come abbiamo imparato a conoscerli dopo. O erano gruppi d'accompagno al cantante (i Solitari di Mina o i Rockers di Peppino Di Capri)oppure lavoravano nelle sale da ballo come "orchestrine". Di questa prima formazione non fanno parte nè Stratos nè Salvador, i due stranieri del complesso. Mentre c'è Gino Santercole e Giannino. Nel 1961 Livio Pasolini al basso e Nando de Luca al pianoforte prendono il posto di Santercole e Giannino e così via fino a varie formazioni per arrivare a quella del 1968, cioè di questo album. In questo disco, molto carino e godibile, ci sono alcuni successi dell'ultimo periodo come PUGNI CHIUSI e CHI MI AIUTERA'(YOU KEEP ME HANGIN' ON delle Supremes), quest'ultimo con un arrangiamento molto avanti nel tempo, così come fu per A LA BUENA DE DIOS, assente in questo disco. Omaggiando gli anni trenta, moda dell'anno corrente, i Ribelli incidono ARCOBALENO che sarebbe OVER THE RAINBOW, tratto dal musical THE WIZARD OF OZ del 1939, in Italia programmato nei cinema solo nel 1944. Altre cover sono GET READY, pezzo dei Temptations poi ripreso alla grande dai Rare Earth. Così come BABY MAKE YOUR OWN SWEET MUSIC del complesso americano dei Jay & The Techniques. BABY E' UN'ABITUDINE è BABY, NOW THAT I'VE FOUND YOU degli inglesi The Foundations, canzone che ha cantato anche Gepy (e che difatti firma). LEI M'AMA è la versione di TELL MAMA di Etta James, grandissima cantante soul e blues (avete presente AT LAST?) così come LA NOSTRA FAVOLA è DELILAH di Tom Jones, che effettivamente mi chiedo cosa c'entrasse con loro, visto che ormai l'avevano cantata già in tre (Jimmy Fontana, Leonardo e Junior Magli). Poi c'è NEL SOLE NEL VENTO NEL SORRISO E NEL PIANTO di Lucio Battisti e un altro bel pezzo che il gruppo mise come lato B di YUMMY YUMMY YUMMY, cioè UN POSTO AL SOLE. La canzone più insignificante è UN GIORNO SE NE VA, nonostante la parte musicale sia stata scritta da Carlo Savina. Mentre non mi spiego come mai la copertina si carica coi colori falsati. La vedete rossa e verde chiaro mentre invece è blu e giallo! Misteri della piattaforma "blogger".
Tracce:
01 Come Sempre (Baby Make Your Own Sweet Music) (Linzer-Pieretti-Gianco-Randell) 02 Chi Mi Aiuterà (You Keep Me Hanging On)(Cassia-Gianco-Dozier-Holland) 03 Un Posto Al Sole (Pieretti-Gianco) 04 Baby È Un'abitudine (Baby Now That I'Ve Found You)(Migliacci-McLeod-Scalamogna-MacAuly) 05 Un Giorno Se Ne Va (C.Savina-G.Sanjust) 06 Arcobaleno (Over The Rainbow) (Harburg-De Villi-ArlEN) 07 Yummy Yummy Yummy (Levine-Resnick-Gamacchio) 08 Pugni Chiusi (Beretta-Gianco) 09 Get Ready (R.William Jr.) 10 Nel Sole, Nel Vento, Nel Sorriso Nel Pianto (Mogol-Battisti) 11 La Nostra Favola (Delilah) (Manson- Reed) 12 Lei M'ama (Tell Mama) (Gianco-Carter)
E' mattina ma non ci sei C'è gran silenzio intorno a me Io sono da solo Non so chi mi aiuterà Oggi il tempo non passa più C'è il sole ma fa freddo, sai Mi sento morire Non so chi mi aiuterà E' stato quasi un gioco per me Adesso io lo so Che è' forse troppo tardi però Io corro come un pazzo, cerco solo te Io non so più cosa fare... Ti amo da impazzire! E' già sera ma non ci sei (Torna da me) C'è la tristezza negli occhi miei Ho perso l'amore Non so chi mi aiuterà C'è gran silenzio intorno a me C'è la tristezza negli occhi miei E' un altro giorno ma non ci sei E' un altro giorno ma non ci sei E' un altro giorno ma non ci sei il tempo passa ma non ci sei.