L’odore del pesce marcio è il segreto per smettere di fumare

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    L’odore del pesce marcio è il segreto per smettere di fumare


    di Emanuela Di Pasqua


    I volontari sottoposti alla puzza durante la fase non REM del sonno hanno creato un’associazione mentale con l’odore della sigaretta

    Se volete dire definitivamente addio alla sigaretta e non ci siete riusciti con cerotti alla nicotina, ipnosi, sigaretta elettronica o psicoterapia potrebbe bastare una zaffata di pesce al momento giusto. In realtà questo consiglio ha un fondamento scientifico e si basa su un esperimento del Weizmann Institute of Science di Israele pubblicato sul Journal of Neuroscience in cui si mette in pratica il riflesso condizionato pavloviano e l’apprendimento subliminale.

    Il cane di Pavlov
    In buona sostanza l’obiettivo finale degli scienziati israeliani era quello di associare la sigaretta a un odore sgradevole: come il cane del famoso esperimento di Ivan Pavlov sul riflesso condizionato, dove in questo caso lo stimolo condizionante è rappresentato dall’odore di pesce marcio e il riflesso condizionato dal rifiuto (almeno parziale) per la sigaretta. I ricercatori del dipartimento di neurobiologia del Weizmann Institute hanno deciso di sfruttare il cosiddetto apprendimento subliminale durante il sonno. Con il favore dell’inconscio e delle tenebre infatti gli scienziati sono riusciti a dare un potente condizionamento a una parte dei 66 volontari fumatori e desiderosi di smettere. Un terzo dei fumatori sono stati sottoposti, senza mai essere stati trattati per la loro dipendenza, a un odore di sigaretta e di pesce marcio in rapida successione durante la fase non REM del riposo. In sostanza i soggetti coinvolti hanno mostrato nel corso dell’esperimento una modifica della respirazione registrata in concomitanza con la puzza percepita, interpretabile come un forte fastidio all’odore di pesce marcio. La vittoria non è stata totale, poiché i volontari in seguito hanno semplicemente ridotto il numero di sigarette senza abolirle, ma per quanto parziale il risultato è interessante.

    Questione di associazioni mentali
    Avendo subito i due odori, quello di sigaretta e quello di pesce, in rapida successione, nel cervello dei volontari si è creata sostanzialmente un’associazione. Contemporaneamente altri due gruppi di controllo sono stati sottoposti, sempre nella fase di sonno non REM, a un solo odore: uno all’odore di fumo e l’altro al solo odore di pesce marcio. Nei due gruppi di controllo i ricercatori non hanno osservato alcuna reazione o modifica del comportamento, mentre il gruppo sottoposto a entrambi gli stimoli ha ridotto le sigarette fumate di circa il 30 per cento. Come sottolinea Anat Arzi, alla guida del team israeliano, il condizionamento durante il sonno non è stato certo inventato oggi, ma l’aspetto interessante è quello di aver combinato insieme vari approcci e soluzioni già noti. Secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention tra l’intera popolazione fumatrice statunitense una percentuale del 68,8 per cento vorrebbe smettere. Ma evidentemente fino ad ora non c’è riuscita.


    (18 novembre 2014 | 15:48)



    Fonte:
    © http://www.corriere.it/salute/14_novembre_...9db30b64c.shtml
     
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