La Sigaretta Elettronica!!!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline

    Fiato corto, mani e sapori e aereo:
    un mese di sigarette elettroniche



    Funzionano oppure no? Fanno bene oppure no? Che cosa cambia? Una giornalista ha fatto da «cavia» e l'ha provata per voi: questo è il (suo) risultato, tra pro e contro
    di Gabriella Greison


    sigaretta-elettronica_470x305

    dibattiti sulle sigarette elettroniche sono di grande attualità: se fanno smettere di fumare, se fanno più o meno male delle sigarette tradizionali, se fanno iniziare a fumare chi non lo faceva prima, quale modello, quale marca, se venderle solo in tabaccheria o anche in farmacia e nei negozi specializzati (che continuano a spuntare come funghi), quanto si risparmia.

    Tutte cose su cui si discute molto, ma senza che ancora si siano espressi i medici (la sigaretta elettronica è considerata ancora una novità, quindi non c’è stato tempo di capire le conseguenze). Quello che per tutti è valido, quindi, è il passaparola; e il giudizio personale di chi le usa nella quotidianità.

    Ecco che, allora, fa notizia raccontare l’esperienza personale. E come fossi una cavia, ho abbandonato le sigarette tradizionali, e dopo un mese e mezzo di sigaretta elettronica, ecco quello che mi è successo. Questo il mio resoconto di quello che sto provando, e qualche punto di domanda a proposito.


    Dunque, innanzitutto devo dire che rientro perfettamente nella media delle donne che fumano: prima, mezzo pacchetto al giorno (o qualcosa di più), con pausa obbligata di sigaretta dopo ogni caffè, qualcuna in più la sera all’ora dell’aperitivo, contenuto di nicotina né troppo alto né troppo basso. Dunque, per prima cosa devo dire che appena ho provato, e subito dopo comprato, una sigaretta elettronica, non ho mai più ripreso in mano la sigaretta tradizionale.


    La prima sensazione, dopo aver provato ad aspirare da una sigaretta elettronica, è che stavo facendo qualcosa «non naturale». Mentre avere in mano una sigaretta tradizionale, prima, rientrava nella norma, questa aveva un peso maggiore in mano: quindi, non potevo tenerla tra indice e medio, e non potevo aspirare distrattamente mentre facevo altro. All’inizio, in maniera inconscia, avevo proprio una dedizione alle prime aspirate di nicotina da una sigaretta elettronica: quasi a voler capire se il mio corpo riceveva realmente la giusta dose di nicotina, senza altre necessità (come metterla alla prova). L’aspirata è diversa: è più lenta, lunga, e graduale; insomma, ho cambiato proprio il modo di «tirare» da una sigaretta.

    Ecco, quindi, le prime conseguenze, su di me: il fiato più corto. Ma non più corto perché ho i polmoni pieni di catrame o altre schifezze, ma semplicemente perché dopo aver fumato in quel modo per qualche minuto dalla sigaretta elettrica, mi viene voglia di fare una grande respiro, in modo da prendere tutta l’aria fresca che mi sta intorno. Poi, altra conseguenza: rimango con la sigaretta elettronica in mano per più tempo. Perché non c’è più la durata della bruciatura, che detta il tempo. E diventa quindi un gioco, o un modo normale di stare, quello di avere la sigaretta elettronica in mano (però prende molta più attenzione, rispetto alle altre: controlli che nella cartuccia ci sia il liquido, che l’aspirata sia giusta, che la batteria non si scarichi). Certo, c’è da dire che non mi puzzano più le dita di nicotina, che non ho da dover fare i conti con i portacenere, e che non si scalda la parte di labbra dove l’appoggiavo abitualmente.

    Dopo un mese e mezzo di sigaretta elettronica, mi sono anche accorta di avere fastidio nel prendere una sigaretta normale in mano: la convinzione che in quelle ci siano dentro schifezze dannose alla salute è una questione molto psicologica, e quindi invoglia a continuare sulla nuova strada.

    La sigaretta elettronica ha un contenuto di nicotina che si può variare a piacere, e quasi annullare con liquidi solamente aromatizzati. Infine, dopo tutto questo tempo, mi sono anche accorta che ho riacquistato il gusto di alcuni sapori, ma ho bevuto meno acqua durante il giorno, e non ho avuto lo stesso piacere nell’ordinare un caffè.

    Ultime cose: i denti non si macchiano, in bocca non rimane il sapore di nicotina, ma lingua e palato sono costantemente «scaldate» da questo vapore, e non so cosa comporti sull’alito (infatti, di conseguenza, mi viene da lavare i denti più volte al giorno). Per finire, la soddisfazione maggiore nel fumare sigarette elettroniche l’ho avuta in aereo: un viaggio lungo, dall’altra parte dell’oceano, più di 12 ore, tutti che mi guardavano (chi sul piede di guerra, chi invidioso, chi solo curioso), e io che non venivo sgridata dalle hostess.
    (20/01/2013 12:00)

    fonte:http://www.vanityfair.it/n

     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    moderatori
    Posts
    19,944
    Location
    Zagreb(Cro) Altamura(It)

    Status
    Offline
    :varie47.gif: quasi..quasi la compro!forse funziona davvero!
     
    Top
    .
  3. gheagabry
     
    .

    User deleted


    Tutto sulle sigarette elettroniche

    l43-sigaretta-elettronica-121228130048_medium

    La sigaretta elettronica è un inalatore che vaporizza un liquido, simulando così il fumo del tabacco delle sigarette. Ultimamente se ne vedono parecchie in giro, e ancora non ci abbiamo fatto l’abitudine: vediamo gente che sbuffa fumo in luoghi chiusi in grande tranquillità, mentre noi sgraniamo gli occhi, e poi ci accorgiamo che invece di una sigaretta hanno in mano una specie di tubetto. Il fumo della sigaretta elettronica non puzza.
    Nata come aiuto per i fumatori che vogliono smettere o ridurre i loro consumi, la sigaretta elettronica in sé non contiene tabacco ed è alimentata da una batteria ricaricabile. Chi la fuma inala un vapore formato da acqua, glicole propilenico, glicerolo, aromi alimentari. La nicotina può esserci, in diverse dosi, o può non esserci per niente. L’inalazione del vapore – che è disponibile in vari sapori – provoca una sensazione simile a quella che si prova inalando il fumo delle sigarette vere. Nella sigaretta elettronica quindi non c’è combustione e, teoricamente, il rischio cancerogeno è più basso, per la mancanza appunto dei residui di questo processo, come catrame e idrocarburi policiclici aromatici.


    sigaretta-elettronica-funzionamento

    Come è fatta
    Nonostante esistano diversi modelli, le sigarette elettroniche sono composte dagli stessi elementi: un filtro che contiene una cartuccia, un vaporizzatore (cartomizzatore), una batteria ricaricabile. Nella sigaretta elettronica il liquido si scalda fino a diventare a vapore. Il “filtro”, dove si trova la cartuccia, può essere riutilizzato. Il liquido si acquista già miscelato con aromi a scelta e nicotina a concentrazione variabile o assente. Si possono anche acquistare i singoli componenti base separatamente e miscelarli. Inoltre si possono acquistare degli aromi alimentari che riproducono una ampia gamma di gusti, come fragola, menta o vaniglia.
    Come funziona
    La sigaretta elettronica può essere automatica o attivata manualmente: nel primo caso il processo è attivato da un pulsante che si trova sulla batteria, mentre nel secondo caso il processo avviene in automatico al momento del “tiro”. La batteria, cioè la parte finale della sigaretta, dà energia all’atomizzatore, che si trova tra la batteria e la cartuccia. Questo atomizzatore serve per scaldare il liquido, che poi si vaporizza ed esce dal buco che si trova sulla cartuccia, fino alla bocca. Si stima che a seconda del modello si possono fare da 70 a 150 “tiri”.
    Quanto costa
    Il prezzo varia naturalmente in base al modello e del produttore: negli Stati Uniti si possono spendere dai 60 ai 150 dollari, mentre in Italia la spesa media può variare dai 20 ai 100 euro, per quanto riguarda le sigarette elettroniche che si trovano in farmacia e nei rivenditori specializzati. La maggior parte delle aziende le importano dalla Cina. In Italia il commercio delle sigarette elettroniche è cresciuto soprattutto nell’ultimo anno, con lo sviluppo di una serie di negozi. La formula principale della distribuzione è quella del franchising: si comprano le sigarette in Cina, a basso prezzo, e le si rivendono a prezzi aumentati in Italia, anche in base al livello di nicotina contenuto dalla sigaretta elettronica.
    La salute
    Il ministero della Salute ha spiegato che «non si possono escludere effetti dannosi per la salute umana, in particolare per i consumatori in giovane età». Il punto principale riguarda la possibile pericolosità del vapore inalato. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha detto inoltre che non è ancora possibile stabilire scientificamente se questi dispositivi siano realmente efficaci per smettere di fumare e, a oggi, non ci sono elementi per stabilire la sicurezza del loro utilizzo. Nel febbraio del 2010 il ministero della Salute ha stabilito che tutti i prodotti devono comunque essere etichettati e indicare la concentrazione della nicotina, che rimane comunque un vasocostrittore. È stato dimostrato però che le sigarette “normali” contengono circa 4mila sostanze, tra cui diverse cancerogene e tossiche, anche se, per quanto riguarda le sigarette elettroniche, non ci sono studi che abbiano chiarito se e quanto faccia male il vapore inalato nei polmoni nel lungo periodo.
    La legge
    In Italia l’uso delle sigarette elettroniche non è regolamentato in maniera chiara e univoca, a parte il fatto che sono vietate ai minori di 16 anni. In Italia l’uso è vietato in maniera specifica soltanto sui treni (in base a un regolamento autonomo) e a livello mondiale su tutti i voli aerei, con un’unica eccezione: dal 2009 Ryanair consente di fumare le sigarette elettroniche ma solo quelle vendute da loro, che non fanno fumo e non hanno la batteria. Per quanto riguarda i cinema non esiste un divieto ufficiale. Lo stesso vale per i ristoranti, i bar e le discoteche. A dicembre era stato proposto un emendamento al decreto legge sviluppo per stabilire il monopolio della vendita delle sigarette elettroniche soltanto nelle tabaccherie e nelle farmacie, ma dopo la discussione parlamentare l’emendamento non è passato. Al momento, quindi, la compravendita è libera, anche per quanto riguarda i contenitori di nicotina.
    Il mercato
    Il primo produttore delle sigarette elettroniche, come le conosciamo oggi, è stata l’azienda cinese Joyetech, due anni fa. Nel tempo il prodotto è stato “migliorato”, dal punto di vista dei fumatori: nei primi anni venivano messe in commercio sigarette elettroniche con una batteria piccola, che facevano poco fumo e duravano poco. Il modello che ha avuto successo a livello mondiale (sempre prodotto dalla Joyetech) è stato l’Ego-W.
    In Italia si stima che il mercato delle sigarette elettroniche valga oggi circa cento milioni di euro: in media, negli ultimi due anni, sono stati aperti venti nuovi negozi specializzati a settimana. In tutto oggi sono circa mille. Negli Stati Uniti, nel 2012, il giro d’affari è stato dell’equivalente di 300 milioni di euro, ma si calcola che il settore delle sigarette elettroniche potrebbe arrivare a un miliardo di dollari nei prossimi tre anni. I produttori americani possono fare pubblicità sulle sigarette elettroniche, a differenza dei pacchetti di sigarette tradizionali, in cui è vietato.



    www.ilpost.it
     
    Top
    .
  4. susacrie
     
    .

    User deleted


    di certo non aiuta a smettere ma è un nuovo modo di fumare una sigaretta

    p.s. io non fumo...mai fumato
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar


    Group
    moderatori
    Posts
    19,944
    Location
    Zagreb(Cro) Altamura(It)

    Status
    Offline
    CITAZIONE (susacrie @ 1/2/2013, 19:52) 
    di certo non aiuta a smettere ma è un nuovo modo di fumare una sigaretta

    p.s. io non fumo...mai fumato

    beata te!grazie lussy e a gabry x le informazioni!
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Millennium Member

    Group
    Administrator
    Posts
    112,793
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    gina...ma.. :107rhp2.gif: hai poi comprato la sigaretta elettronica?...
     
    Top
    .
  7. arca1959
     
    .

    User deleted


    Sigarette elettroniche: in 2 mesi sequestrati 11mila kit irregolari
    In tutta Italia dal primo gennaio 2013 ad oggi i militari dei Nas hanno sequestrato più di 11 kit di e-cig con accessori e batterie, per un valore di 537mila euro. Bloccato anche mezzo milione di flaconi di nicotina irregolari.



    sigaretta-elettronica-sequestro-300x225
    Da quando è esploso il fenomeno delle sigarette elettroniche spesso, in questi mesi, la cronaca ha registrato le operazioni dei militari giunti a sequestrare, in diverse zone d’Italia, prodotti che risultavano fuori legge. Ebbene, secondo i dati in possesso dell’Adnkronos Salute, dal primo gennaio 2013 ad oggi sono stati ben oltre 11mila i kit finiti sotto sequestro perché irregolari. Con precisione i kit di e-cig sequestrati dai Nas sono 11.083, si tratta di kit comprensivi di accessori e batterie per un valore totale di 537mila euro. Non solo, in questi ultimi mesi sono finiti nel mirino dei militari dei Nas anche i flaconi contenenti nicotina: in particolare negli ultimi 60 giorni ne sono stati sequestrati oltre 525mila, per un controvalore che è pari a 3 milioni e mezzo. Le cause che hanno portato al sequestro delle sigarette elettroniche riguardano, in molti casi, l’assenza delle indicazioni di etichettatura obbligatorie.

    Perché i prodotti sono stati sequestrati - I militari hanno inoltre rilevato la “mancata apposizione della marcatura CE e delle indicazioni di legge sul materiale elettrico”. Per quanto riguarda, invece, il sequestro dei flaconcini di nicotina, il motivo riguarda la violazione della normativa sull’etichettatura dei preparati pericolosi. Mancavano, ad esempio, la definizione del prodotto in lingua italiana, i recapiti del produttore e distributore, gli avvisi di prudenza e le frasi di rischio, così come i pittogrammi di pericolo risultavano irregolari e o diversi da quelli previsti in relazione alla sostanza. In molti casi, infine, nei prodotti sequestrati mancavano le indicazioni della ditta di distribuzione. In questi due mesi, insieme ai sequestri degli 11mila kit di sigarette elettroniche irregolari, l’attività dei militari ha portato anche alla denuncia alle autorità giudiziarie di 49 persone, 22 invece quelle segnalate all’autorità amministrativa.





    www.fanpage.it
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    moderatori
    Posts
    19,944
    Location
    Zagreb(Cro) Altamura(It)

    Status
    Offline
    th_serio
     
    Top
    .
  9. arca1959
     
    .

    User deleted


    LE NUOVE LEGGI SULLE SIGARETTE ELETTRONICHE



    Non sarà più così semplice procurarsi le sigarette elettroniche che in questi giorni stanno spopolando. Avranno una regolamentazione stabilita dal centro tabagismo di Trieste. A San Marino, le sigarette elettroniche saranno vendute solo in farmacia e in ogni caso ne sarà vietato l’uso nelle zone pubbliche. Bisogna partire dal fatto che le sigarette elettroniche sono nate per aiutare chi voleva smettere di fumare. In ogni caso sono un presidio sanitario medico, da utilizzare
    aa1
    solo per la disassuefazione. A battersi per la regolamentazione è Rosanna Purich, che ha deciso di stabilire un uso corretto delle sigarette elettroniche. Di queste ne esistono due tipi con o senza nicotina e molto spesso le persone non sanno quale utilizzare, senza l’aiuto medico. Da sempre chi fuma è alla pari di un drogato e la sigaretta elettronica, va a sostituire il metadone. L’uso della sigaretta elettronica quindi, dovrà avvenire sotto controllo medico e le stesse dovranno essere vendute esclusivamente in farmacia, come qualsiasi altro farmaco. Inoltre, sta sorgendo un altro problema, questo tipo di sigarette per lo più provengono dalla Cina e non hanno nessun tipo di controllo. La Purich inoltre presso il suo centro ha constatato che alcuni tipi di sigarette portano sonnolenza. In molti paesi, sono vietate, come in Australia, Norvegia, Canada, Brasile, Thailandia, e persino in Cina dove nel 2003 furono inventate e vengono prodotte. Le sigarette elettroniche possono provocare, come effetto immediato, costrizione e infiammazione al sistema respiratorio. I fumatori di sigarette elettroniche possono essere classificati in tre categorie: i moderati con 5 utilizzi al giorno e con 15 aspirazioni, i medi con 10 sigarette e i forti con 20 sigarette. Comunque si è costatato che in tutti e tre i casi i livelli di assunzione giornaliera di nicotina risultano superiori ai limiti dall’autorità europea per la sicurezza, in quanto le sigarette elettroniche presentano potenziali livelli di assunzione di nicotina per i quali non è possibile escludere rischi per la salute, in particolare per i giovani. Per questo, i rischi dovranno essere comunicati ai consumatori , tramite una apposita dicitura sulle confezioni. Le aziende dovranno dunque adeguarsi per non essere sanzionate a livello penale.


    www.seinelpostogiusto.org
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar


    Group
    moderatori
    Posts
    19,944
    Location
    Zagreb(Cro) Altamura(It)

    Status
    Offline
    gif gif aspetto...ancora!
     
    Top
    .
  11. arca1959
     
    .

    User deleted


    Le sigarette elettroniche saranno vietate ai minori di 18 anni
    Lo ha stabilito il ministro della Salute, il divieto entrerà in vigore il 23 aprile
    jpg


    Il ministro della Salute Renato Balduzzi ha firmato il 2 aprile 2013 un’ordinanza che proibisce la vendita di sigarette elettroniche con presenza di nicotina ai minori di 18 anni. Il divieto, fino a oggi, riguardava invece i minori di 16 anni, in base a quanto stabilito in un’altra ordinanza firmata nel settembre 2012, che rimarrà comunque in vigore fino al 23 aprile 2013. Dopo quella data, e fino al 31 ottobre 2013, entrerà in vigore il nuovo limite. Le sanzioni previste: da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000 euro per la prima violazione, mentre dalla seconda da 500 a 2.000 euro e la sospensione, per tre mesi, della licenza all’esercizio dell’attività.

    Il ministro della Salute ha deciso di firmare la nuova ordinanza anche per adeguare le norme e i divieti sulle sigarette elettroniche a quelle entrate in vigore il primo gennaio 2013, contenute nel cosiddetto decreto sanità, che hanno elevato il divieto di vendita dei prodotti del tabacco ai minori di 18 anni. Prima di firmare la nuova ordinanza, il ministro Balduzzi aveva chiesto un parere all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) per valutare il rischio sulla salute dei minori, in base agli ultimi aggiornamenti scientifici disponibili: lo studio, presentato il 20 dicembre 2012, ha dimostrato che, anche per i prodotti a bassa concentrazione di nicotina, come alcune sigarette elettroniche, il limite determinato dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) viene superato.

    Con un’ ordinanza firmata oggi 2 aprile 2013 il Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, ha innalzato il divieto di vendita delle sigarette elettroniche con presenza di nicotina da 16 a 18 anni. Viene così modificata l’ordinanza dello scorso settembre, che è in vigore fino al 23 aprile 2013. Dopo quella data e fino al 31 ottobre 2013 il divieto di vendita vale per i minori di anni 18. La nuova ordinanza si è resa necessaria in coerenza con la norma del “Decreto Balduzzi”, che dal 1 gennaio 2013 eleva a 18 anni il limite di età per la vendita dei prodotti del tabacco. Le sanzioni per l’inosservanza dell’ordinanza sono le stesse previste dal “Decreto Balduzzi” per la vendita di prodotti del tabacco a minori di anni 18.

    Il Ministro Balduzzi aveva chiesto all’Istituto Superiore di Sanità un parere in merito alla valutazione del rischio connesso all’utilizzo delle sigarette elettroniche, in particolare sui minori, sulla base degli ultimi aggiornamenti scientifici. L’Istituto superiore di sanità ha fornito le proprie valutazioni il 20 dicembre 2012, proponendo una metodologia per la valutazione della pericolosità che prevede l’applicazione di un modello che misura l’assorbimento di nicotina dalle diverse cartucce disponibili, considerando il ricorso alla sigaretta elettronica da parte di “fumatori” a moderata, media e forte intensità di utilizzo.

    Lo studio condotto dall’Istituto superiore di sanità ha evidenziato come, anche per i prodotti a bassa concentrazione, la dose quotidiana accettabile di nicotina – come determinata dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) – è superata anche solo con un uso moderato delle sigarette elettroniche. Tale evidenza è ancora più significativa negli adolescenti. Quindi non si possono escludere effetti dannosi per la salute. Il Ministro Balduzzi ha chiesto in seguito un ulteriore parere al Consiglio Superiore di sanità.

    In particolare, il Consiglio superiore di sanità dovrà valutare lo studio condotto dall’Istituto superiore di sanità in merito alla pericolosità delle sigarette elettroniche nonché stabilire se le sigarette elettroniche, e le ricariche contenenti nicotina o altre sostanze, possano ricadere nella definizione di “medicinale per funzione”, pur in assenza di un’esplicita destinazione d’uso in tal senso da parte del responsabile dell’immissione in commercio. Il CSS ha iniziato l’esame della questione in 19 marzo scorso.


    www.ilpost.it

    Tutto sulle sigarette elettroniche
    di Francesco Marinelli – @frankmarinelli
    Come funzionano, da dove arrivano, se e quanto fanno male: contengono meno sostanze dannose di quelle normali, ma non è chiaro se facciano smettere di fumare

    AP111027082911


    La sigaretta elettronica è un inalatore che vaporizza un liquido, simulando così il fumo del tabacco delle sigarette. Ultimamente se ne vedono parecchie in giro, e ancora non ci abbiamo fatto l’abitudine: vediamo gente che sbuffa fumo in luoghi chiusi in grande tranquillità, mentre noi sgraniamo gli occhi, e poi ci accorgiamo che invece di una sigaretta hanno in mano una specie di tubetto. Il fumo della sigaretta elettronica non puzza.

    Nata come aiuto per i fumatori che vogliono smettere o ridurre i loro consumi, la sigaretta elettronica in sé non contiene tabacco ed è alimentata da una batteria ricaricabile. Chi la fuma inala un vapore formato da acqua, glicole propilenico, glicerolo, aromi alimentari. La nicotina può esserci, in diverse dosi, o può non esserci per niente. L’inalazione del vapore – che è disponibile in vari sapori – provoca una sensazione simile a quella che si prova inalando il fumo delle sigarette vere. Nella sigaretta elettronica quindi non c’è combustione e, teoricamente, il rischio cancerogeno è più basso, per la mancanza appunto dei residui di questo processo, come catrame e idrocarburi policiclici aromatici.


    Come è fatta
    Nonostante esistano diversi modelli, le sigarette elettroniche sono composte dagli stessi elementi: un filtro che contiene una cartuccia, un vaporizzatore (cartomizzatore), una batteria ricaricabile. Nella sigaretta elettronica il liquido si scalda fino a diventare a vapore. Il “filtro”, dove si trova la cartuccia, può essere riutilizzato. Il liquido si acquista già miscelato con aromi a scelta e nicotina a concentrazione variabile o assente. Si possono anche acquistare i singoli componenti base separatamente e miscelarli. Inoltre si possono acquistare degli aromi alimentari che riproducono una ampia gamma di gusti, come fragola, menta o vaniglia.

    Come funziona
    La sigaretta elettronica può essere automatica o attivata manualmente: nel primo caso il processo è attivato da un pulsante che si trova sulla batteria, mentre nel secondo caso il processo avviene in automatico al momento del “tiro”. La batteria, cioè la parte finale della sigaretta, dà energia all’atomizzatore, che si trova tra la batteria e la cartuccia. Questo atomizzatore serve per scaldare il liquido, che poi si vaporizza ed esce dal buco che si trova sulla cartuccia, fino alla bocca. Si stima che a seconda del modello si possono fare da 70 a 150 “tiri”.

    Quanto costa
    Il prezzo varia naturalmente in base al modello e del produttore: negli Stati Uniti si possono spendere dai 60 ai 150 dollari, mentre in Italia la spesa media può variare dai 20 ai 100 euro, per quanto riguarda le sigarette elettroniche che si trovano in farmacia e nei rivenditori specializzati. La maggior parte delle aziende le importano dalla Cina. In Italia il commercio delle sigarette elettroniche è cresciuto soprattutto nell’ultimo anno, con lo sviluppo di una serie di negozi. La formula principale della distribuzione è quella del franchising: si comprano le sigarette in Cina, a basso prezzo, e le si rivendono a prezzi aumentati in Italia, anche in base al livello di nicotina contenuto dalla sigaretta elettronica.

    La salute
    Il ministero della Salute ha spiegato che «non si possono escludere effetti dannosi per la salute umana, in particolare per i consumatori in giovane età». Il punto principale riguarda la possibile pericolosità del vapore inalato. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha detto inoltre che non è ancora possibile stabilire scientificamente se questi dispositivi siano realmente efficaci per smettere di fumare e, a oggi, non ci sono elementi per stabilire la sicurezza del loro utilizzo. Nel febbraio del 2010 il ministero della Salute ha stabilito che tutti i prodotti devono comunque essere etichettati e indicare la concentrazione della nicotina, che rimane comunque un vasocostrittore. È stato dimostrato però che le sigarette “normali” contengono circa 4mila sostanze, tra cui diverse cancerogene e tossiche, anche se, per quanto riguarda le sigarette elettroniche, non ci sono studi che abbiano chiarito se e quanto faccia male il vapore inalato nei polmoni nel lungo periodo.

    La legge
    In Italia l’uso delle sigarette elettroniche non è regolamentato in maniera chiara e univoca, a parte il fatto che sono vietate ai minori di 16 anni. In Italia l’uso è vietato in maniera specifica soltanto sui treni (in base a un regolamento autonomo) e a livello mondiale su tutti i voli aerei, con un’unica eccezione: dal 2009 Ryanair consente di fumare le sigarette elettroniche ma solo quelle vendute da loro, che non fanno fumo e non hanno la batteria. Per quanto riguarda i cinema non esiste un divieto ufficiale. Lo stesso vale per i ristoranti, i bar e le discoteche. A dicembre era stato proposto un emendamento al decreto legge sviluppo per stabilire il monopolio della vendita delle sigarette elettroniche soltanto nelle tabaccherie e nelle farmacie, ma dopo la discussione parlamentare l’emendamento non è passato. Al momento, quindi, la compravendita è libera, anche per quanto riguarda i contenitori di nicotina.

    Il mercato
    Il primo produttore delle sigarette elettroniche, come le conosciamo oggi, è stata l’azienda cinese Joyetech, due anni fa. Nel tempo il prodotto è stato “migliorato”, dal punto di vista dei fumatori: nei primi anni venivano messe in commercio sigarette elettroniche con una batteria piccola, che facevano poco fumo e duravano poco. Il modello che ha avuto successo a livello mondiale (sempre prodotto dalla Joyetech) è stato l’Ego-W.

    In Italia si stima che il mercato delle sigarette elettroniche valga oggi circa cento milioni di euro: in media, negli ultimi due anni, sono stati aperti venti nuovi negozi specializzati a settimana. Negli Stati Uniti, nel 2012, il giro d’affari è stato dell’equivalente di 300 milioni di euro, ma si calcola che il settore delle sigarette elettroniche potrebbe arrivare a un miliardo di dollari nei prossimi tre anni. I produttori americani possono fare pubblicità sulle sigarette elettroniche, a differenza dei pacchetti di sigarette tradizionali, in cui è vietato.


    www.ilpost.it
     
    Top
    .
  12.  
    .
    Avatar


    Group
    moderatori
    Posts
    19,944
    Location
    Zagreb(Cro) Altamura(It)

    Status
    Offline
    look2 gif
     
    Top
    .
  13. arca1959
     
    .

    User deleted


    Tassa sulle sigarette elettroniche domani al voto
    Domani alla Camera sarà votato l'emendamento che contiene la tassa sulle sigarette elettroniche. Dovrebbe consentire di recuperare circa 50 milioni di euro a pieno regime. Intanto non è chiaro se le e-cig possano essere considerate succedanee delle sigarette tradizionali.



    La tassa sulle sigarette elettroniche con nicotina sarà votata domani alla Camera. Come abbiamo anticipato tre settimane fa, il deputato Alberto Giorgetti del PdL e il senatore Ugo Sposetti del PD hanno
    sigarette_t.jpg.pagespeed.ce.HcR-ZBgOjW
    co-firmato un emendamento specifico al decreto che sblocca 40 miliardi di crediti scaduti della PA verso le imprese.
    Qualcosa però non torna. Va bene che lo Stato rischia di perdere un miliardo di euro di accise sul tabacco nel 2013, a causa delle sigarette elettroniche, ma i vantaggi sui conti della Sanità potrebbero essere superiori.
    In attesa del parere definitivo del Consiglio Superiore della Sanità, è presumibile credere che le sigarette elettroniche arrechino meno danno rispetto alle bionde tradizionali. Ancora meglio se usate per eliminare la dipendenza da fumo. Tutto questo a medio e lungo termine dovrebbe tradursi in una riduzione delle patologie correlate e anche in una minore spesa per le casse della Sanità Pubblica.

    Dopodiché sotto un profilo prettamente numerico è stato calcolato che la tassa sulla "e-cig" sarà in grado di coprire solo lo 0,12% del decreto. Nello specifico si parla di 14 milioni di euro per il 2013 e 50 milioni di euro a regime. Un'inezia che però nasconde altri problemi.

    Su tutti la decisione di considerare le sigarette elettroniche succedanee di quelle a tabacco. Questo vorrebbe dire che potrebbero venderle solo i tabaccai, e i 1.500 negozi spuntati come funghi sul territorio dovrebbe chiudere. Difficile che possano resistere solo con le vendite delle e-cig alla ginzianella o alla menta piperita.

    "L'idea di una nuova tassa è contro gli italiani, è pura follia. Colpisce un settore tra i pochi in crescita e che sta creando posti di lavoro", sostiene Ovale, una delle aziende leader del settore.


    Fonte: La Repubblica
     
    Top
    .
  14. arca1959
     
    .

    User deleted


    Sigaretta elettronica, verso il divieto nei locali pubblici
    Il Consiglio superiore di sanità ha dato parere favorevole a misure più restrittive nell'uso della sigaretta elettronica vietandone l'uso nei locali pubblici.



    AGGIORNAMENTO : Come pre annunciato il Consiglio superiore di sanità ha deciso che l'uso della sigaretta elettronica dovrà essere
    sigaretta-elettronica-divieto-locali-pubblici-300x225
    vietato nei luoghi pubblici. Nella riunione di oggi il Css, che è un organo consultivo tecnico-scientifico del Ministero della Salute, ha dato parere favorevole al divieto delle sigarette elettroniche nei bar, nei ristoranti e negli uffici. Il parere del Css anche se non vincolante avrà comunque effetti sulla decisione del governo che infatti aveva già preannunciato di voler intervenire sulla materia dopo la decisione del consiglio superiore di sanità.

    Cattive notizie per i fumatori di sigaretta elettronica, il Consiglio superiore di sanità infatti sarebbe intenzionato ad adottare misure molto più restrittive per quanto riguarda le e-cig nei luoghi pubblici. Per il momento nulla di ancora deciso, ma secondo indiscrezioni nella prossima riunione l'Ente del Ministero della Salute potrebbe vietare senza mezzi termini l'uso della sigaretta elettronica nei locali pubblici estendendo il divieto già previsto per le normali sigarette. La decisione del Consiglio superiore di sanità sulla regolamentazione delle sigarette elettroniche sarebbe arrivato dopo l'altolà deciso dal governo francese che nei giorni scorsi ha annunciato un nuovo progetto di legge che appunto vieta l'uso delle e-cig nei luoghi pubblici.

    Lo studio francese sulle sigarette elettroniche - E' da chiarire infatti che la scelta del governo d'oltralpe non è solo politica ma si basa su uno studio approfondito richiesto dal ministero della salute ad un team di professori universitari per capire pericoli ed efficacia della sigaretta elettronica e i cui risultati sono stati non proprio confortanti. Lo studio francese, che stabilisce che svaporare è comunque una forma di fumo e che non sono certe le prove di un uso come meccanismo medico per smettere, è ritenuto “molto importante” anche dall'istituto di sanità italiano che per questo sarebbe intenzionato a seguire una strada più restrittiva.


    www.fanpage.it
     
    Top
    .
  15. arca1959
     
    .

    User deleted


    La sigaretta elettronica ora piace alle big del tabacco
    Le multinazionali produttrici di sigarette tradizionali ora progettano la loro e-cig per agguantare una fetta di mercato che potrebbe presto raggiungere il miliardo di dollari di fatturato.



    Prima l'hanno combattuta e ora, cercano di realizzarla: le aziende del tabacco, le grandi produttrici di sigarette fiutano (è il caso di dirlo) il vento che cambia, in ritardo. Ma visto il dilagare della vendita di
    sigaretta-elettronica-300x225
    sigarette elettroniche, corrono ai ripari. La Reynolds American sta per lanciare la sua e-cig. Reynolds significa Camel e Pall Mall, marchi di “bionde” molto noti nel mondo, anche in Italia dove in questi giorni, così come in Francia, si discute se vietarne l'uso nei locali pubblici e se assoggettare il prodotto ad una accisa come quella dei monopoli di Stato per alcool e tabacco.

    Su scala internazionale si muovono anche altri colossi come la Philip Morris, le cui aziende collegate stanno progettando il loro gioiellino elettronico. Il mercato – è evidente – è ghiotto: in Italia mezzo milione di consumatori non fumano più ma ‘svapano'; uno studio della Goldman Sachs riferisce d'un giro d'affari da 300 milioni di dollari nel 2012 pronto a toccare il miliardo. La sigaretta tradizionale vanta un business mondiale da 90 miliardi, ma quanto durerà ancora? Il mercato cede il 3 per cento all'anno. E probabilmente per scongiurare il tracollo la ecig rappresenta l'ancora di salvezza delle multinazionali del fumo.



    www.fanpage.it
     
    Top
    .
14 replies since 20/1/2013, 15:15   1864 views
  Share  
.