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MELISSA Mc CARTHY
Melissa McCarthy (Plainfield, 26 agosto 1970) è un attrice statunitense, nota per il suo ruolo di Sookie St. James nella serie televisiva Una mamma per amica. Ha interpretato il ruolo di Dena nella sitcom della ABC Samantha chi?. Attualmente interpreta Molly, un'insegnante sovrappeso che incontra l'amore ad una riunione per obesi anonimi, nella sitcom Mike & Molly della Cbs, ruolo per il quale vince l' Emmy Award nel 2011 come migliore interprete in una commedia televisiva. Nata e creasciuta a Plainfield (Illinois), Melissa è cugina dell'attrice Jenny McCarthy.
La sua carriera da attrice è cominciata ricoprendo ruoli minori in film come Duetto a tre, Charlie's Angels, Faccia a faccia e The Life of David Gale. Ha dato la voce al personaggio di DNAmy in tre episodi del cartone animato Kim Possible. Melissa è inoltre membro del Los Angeles-base Groundlings.
Nel 2007 ha preso parte al film di John August The Nines con Ryan Reynolds.
Il 24 gennaio 2012 è stata resa nota la sua candidatura ai Premi oscar 2012 come migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione nel film Le amiche della sposa.
L'8 ottobre 2005 Melissa ha sposato il suo fidanzato storico Ben Falcone. I due hanno avuto una figlia, Vivian, nata il 5 maggio 2007LE AMICHE DELLA SPOSA
Titolo originale Bridesmaids
Paese Stati Uniti
Anno 2011
Durata 125 min
Regia Paul Feig
Sceneggiatura Kristen Wiig, Annie Mumolo
Produttore Judd Apatow, Barry Mendel, Clayton Townsend, Kristen Wiig (coproduttrice), Annie Mumolo (coproduttrice)
Produttore esecutivo Paul Feig
Casa di produzione Universal Pictures
Relativity Media
Apatow Productions
Distribuzione (Italia) Universal Pictures
Fotografia Robert D. Yeoman
Montaggio William Kerr, Michael L. Sale
Musiche Michael Andrews
Scenografia Jefferson Sage
Interpreti e personaggi
Kristen Wiig: Annie
Maya Rudolph: Lillian
Rose Byrne: Helen
Melissa McCarthy: Megan
Wendi McLendon-Covey: Rita
Ellie Kemper: Becca
Chris O'Dowd: agente Nathan Rhodes
Jill Clayburgh: madre di Annie
Jon Hamm: Ted (non accreditato)
Rebel Wilson: Brynn
Matt Lucas: Gil
Andy Buckley: Perry Harris
Jessica St. Clair: Whitney
Melanie Hutsell: Carol
Michael Hitchcock: Don
Terry Crews: istruttore Boot Camp
Annie è una donna single, vicina a quarant'anni, che vive a Milwaukee. La sua vita è un disastro; la sua pasticceria è fallita e ha perso tutti i suoi risparmi, è stata lasciata dal suo fidanzato e sua madre continua ad insistere per farla tornare a casa. Ha una relazione sessuale con Ted, ma Annie spera in qualcosa di più. Solo l'amicizia di lunga data con Lillian sembra essere una nota positiva nella sua vita.
Lillian si fidanza con un ricco banchiere di Chicago, e chiede all'amica Annie di essere la sua damigella d'onore e organizzarle il matrimonio. Alla festa di fidanzamento, Annie incontra le altre damigelle: Rita, la cinica cugina di Lillian, l'amica idealista Becca, la volgare futura cognata Megan e Helen, la bella moglie del capo del fidanzato di Lillian. Tra Annie e Helen nasce un'immediata gelosia, contendendosi l'amicizia di Lillian e il ruolo di prima damigella....recensione...
Per chi non ricordasse o non conoscesse il suo nome, Judd Apatow è rinomato regista (40 anni vergine, Molto incinta) e produttore (la serie televisiva Freaks and Geeks, e ancora i film Suxbad - Tre menti sopra al pelo, e Zohan - Tutte le donne vengono al pettine) di commedie americane dal retrogusto demenziale. Quest'ultimo prodotto (record d'incassi negli Stati Uniti), dal titolo Bridesmaids (letteralmente, le damigelle della sposa), di cui Apatow è produttore e Paul Feig (Mi sono perso il natale, Bored to death) regista, contiene tutti gli elementi del genere commedia abbinati al tema 'pre-matrimoniale' (sulla scia del sorprendente successo delle due pellicole The Hangover - Una notte da leoni), sviluppati però con un entourage tutto al femminile, dove nel contesto di un matrimonio da organizzare scoppierà una guerra all'ultimo brindisi volta a proclamare la damigella - o meglio l'amica - perfetta. Tra improbabili viaggi di addio al nubilato e ‘ributtanti' prove-vestito dai risvolti trash, che allontano questa pellicola di parecchie spanne dalle smielate commedie del genere chick flick...(Elena Pedoto)
In principio fu Una Notte da Leoni, poi è arrivata la grandinata di questi ultimi mesi. Perché Hollywood ha riscoperto l’amore per le commedie irriverenti, sboccate e perché no, vietate ai minori. In questo 2011 americano ne sono uscite tante, dal sequel di Todd Phillips a Bad Teacher, e tutte hanno riscosso un inatteso boom al botteghino. Ma il botto più grande è arrivato da loro, dalle ragazze senza freni di Bridesmaids. Costato 30 milioni di dollari, il film ne ha incassati 164 solo negli Usa, diventati oltre 235 in tutto il mondo, conquistando critica e pubblico.
Perché anche le donne sanno far ridere, anche le donne vogliono ridere, andando oltre le commedie sentimentali strappalacrime, riuscendoci appieno. Prodotto dal genio di Judd Apatow, e soprattutto scritto e interpretato dall’astro nascente della comicità americana, Kristen Wiig, stella del Saturday Night, Le Amiche della Sposa è un irresistibile concentrato di gag al femminile, capace di conquistare anche l’universo maschile, arrivando forse a superare proprio quell’originale che ha ormai fatto scuola, ovvero The Hangover, qui in gonnella e tacchi a spillo.(cineblog.it). -
gheagabry.
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Spy
Un film di Paul Feig. Con Melissa McCarthy, Jason Statham, Jude Law, Rose Byrne, Bobby Cannavale.
Paul Feig prosegue il processo di femminilizzazione della commedia d'azione con un film che ripara uno squilibrio di genere, converte i codici della spy story in analisi comica e smaschera il sessismo nei luoghi di lavoro.
Marzia Gandolfi
Susan Cooper, agente della CIA senza licenza di uccidere, è relegata dietro alla scrivania da un machismo duro a morire. Analista brillante, Susan 'teleguida' gli agenti su campo da un ufficio underground infestato da ratti e pipistrelli. Innamorata di Bradley Fine, agente charmant che abusa del suo ascendente, Susan fatica a trovare il suo posto nel mondo. Intelligente e competente, è minata da un'insicurezza atavica che affonda le radici nella relazione materna. La morte improvvisa di Fine, per mano della perfida Rayna Boyanov, boss in capi sinuosi ossessionata dai suoi capelli e decisa a vendere un ordigno nucleare a un pericoloso criminale, vince le sue resistenze. Ma la vita fuori dal bureau si rivela presto vorticosa e complessa, a complicarla poi intervengono un agente dimissionario dall'ego ipertrofico e un agente 'italiano' col vizio del palpeggiamento. Arruolata per monitorare senza avvicinare il suo bersaglio, Susan finirà per confrontarsi con Rayna in un casinò di Roma, innescando un'operazione che la vedrà indiscussa protagonista sotto improbabili parrucche e deprezzanti coperture.
Paul Feig insiste, le donne fanno ridere come gli uomini e come loro seducono il pubblico in sala. Dopo Le amiche della sposa e Corpi da reato e prima del suo Ghostbusters con un cast tutto femminile, il regista americano cresciuto all'ombra di Judd Apatow prosegue il processo di femminilizzazione della commedia d'azione e realizza una versione 'femminista' di James Bond. Al centro della sua missione impossibile c'è Melissa McCarthy, di cui intuisce presto il talento oversize offrendole un ruolo 'a misura' ne Le amiche della sposa. Corpo in esubero che trasforma l'eccesso in espressione artistica, Melissa interpreta un'analista della CIA affrancata dalla scrivania e precipitata nell'azione accanto a un superlativo Jason Statham, che dispiega tutta la sua energia comica nei panni di un collega fanatico e irriducibilmente misogino che boicotterà puntualmente le sue operazioni.
Con Le amiche della sposa, Feig aveva dimostrato che l'avvenire della commedia americana, seppellita sotto le sue macerie, passava attraverso le donne. Spy riformula il concetto con evidenza, promuovendo la protagonista da assistente di agenti, narcisi e stilosi come il Fine di Jude Law, a spia dentro un film di spionaggio con nuance comiche. Feig elude la parodia e sposa azione e commedia grazie ai 'tempi' della McCarthy, credibile nel ruolo di agente e dotata della sua abituale attitudine caustica. Piena di un umorismo straripante e di una comicità iperbolica che non teme il confronto sullo schermo col tipo fisico perfetto, in Spy la radiosa e 'inarticolata' Rose Byrne, la McCarthy ha fatto pratica negli stand-up comedy e superato il senso di inadeguatezza incentivato da colleghe sottili e dai paradigmi hollywoodiani. Infiltrata nell'azione dietro a un travestimento ingrato, Susan Cooper si rivela un genio, un prodigio che lei stessa ignora e sminuisce costantemente. Capace più di uno specchio di afferrarne l'immagine, Feig intende il suo valore e lo rivendica in un film che a sua volta ripara uno squilibrio di genere, converte i codici della spy story in analisi comica, smaschera il sessismo nei luoghi di lavoro e la condiscendenza paternalista con la quale vengono assegnati alle donne ruoli subalterni.
Adottando la forma della commedia popolare, Feig ribadisce la sua passione per gli outsiders con cui ridiamo ma di cui non ridiamo. A essere ridicolizzato è piuttosto l'eroismo trionfante, ipercinetico e virile di Jason Statham, meglio, dei personaggi incarnati dall'attore. Feig avvalora l'outsider, gli restituisce le sue competenze, gli garantisce spazio, campo d'azione e riscatto. Perché se nessuno corre al cinema come Tom Cruise, potete giurarci che nessuno stramazza a terra come Melissa McCarthy, una caduta che fa pouf, un tracollo esemplare che produce un suono sordo, una capitolazione che abbraccia il principio di gravità e fa di un chilo di piombo un chilo di piume. Perché la massa di un (s)oggetto non ha alcun peso sulla sua qualità e sulla velocità di collasso verso il suolo.
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