STRANI MUSEI

I musei italiani e del mondo più particolari

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  1. gheagabry
     
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    STRANI MUSEI

    MUSEO DEGLI STUDENTI



    Sono oramai passati anni da quando un gruppo di studiosi e di sostenitori entusiasti cominciò a progettare un "Museo degli Studenti e della goliardia", progetto via via allargatosi fino a includere le varie espressioni del mondo studentesco europeo dalle prime forme ad oggi.
    Il progetto ha quindi acquisito una successiva denominazione che ne riflette l’evoluzione: “Museo Europeo degli Studenti” - MEUS.
    Nessuna città meglio di Bologna può vantare titoli maggiori per ospitare un tale museo. La città che si fregia degli attributi di dotta, di Alma Mater Studiorum, può considerarsi a buon diritto come "città degli studenti": non solo perché da dieci secoli qui si raccolgono, anno dopo anno, migliaia di giovani, ma anche perché molti secoli fa proprio a Bologna gli studenti si diedero comuni regole di convivenza, fissarono nei propri statuti una precisa disciplina interna, idearono rituali e cerimoniali che divennero altrettanti elementi fondanti la propria identità di gruppo.
    Grazie a quei giovani, prendeva corpo quell'Europa degli intellettuali il cui patrimonio di pensiero e di ideali costituisce ancor oggi la base più solida nella costruzione dell'Europa dei popoli.


    "I languori del giovane Gunther. Potrebbe intitolarsi così la lettera che uno studente teutonico ha inviato ai genitori a fine ‘800: il giovane, trasferitosi a Bologna e forse incline ai piaceri della gola, chiede ai parenti di fornirgli pecunia sonante per proseguire il suo corso di studi emiliano. Nel Museo degli studenti di Bologna è presente tale missiva e si ripercorrono le origini della prima università del mondo occidentale. Durante il XV secolo molti giovani europei di nobile estrazione scesero nel Belpaese per seguire i loro intellettuali di riferimento, fenomeno che si formalizzò sotto il nome di Università. Questi giovani erano brillanti, inclini ai piaceri della mente così come a quelli del corpo. Tra loro si poteva annoverare un certo Nicolao Kopperlingk, astronomo polacco noto agli italofoni come Niccolò Copernico. Un soggetto capace di rompere le regole dell’universo e avere ragione.
    I reperti esposti nel museo sono circa trecento e si articolano in diverse categorie: oggettistica, abbigliamento, stampe, carteggi, codici, diplomi di laurea, regolamenti amministrativi, libretti universitari, programmi di feste studentesche e quaderni. Viene esplorato con dovizia di particolari pure il versante goliardico, con la rievocazione di scherzi famosi e la ricostruzione delle vecchie confraternite."
    (Marco Sors,insoliti musei)



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    Indirizzo: Via Zamboni, 33
    CAP: 40126
    Città: Bologna
    Telefono: 051 2088545
    Email: [email protected]
    Sito: www.archiviostorico.unibo.it/museostud
    Orari: Mar. – Ven. 10:00 – 13:30 / 14:00 – 16:00 ; Sab. – Dom. – Festivi 10.30 – 13:30 / 14:30 – 17:30 (Orari Estivi: Mar. – Dom. 10:00 – 13:00) Giorno di chiusura: Lunedì Periodo di chiusura: 24, 25, 26, 31 Dicembre, 1 Gennaio
    Mezzi di collegamento: Autobus 20, 28, 36, 37 (fermata a 150 m.) e Navetta B e C (fermata a circa 100 m.)
    Lingua: Inglese, Spagnolo, Francese
     
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34 replies since 19/9/2012, 16:26   3168 views
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