STRANI MUSEI

I musei italiani e del mondo più particolari

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  1. arca1959
     
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    I musei italiani piu particolari
    Alzi la mano chi non ha mai rischiato di cadere addormentato in un museo. A scapito di contenuti interessantissimi, l'organizzazione del materiale è talvolta farraginosa e antiquata e finisce per coprire di pregiudizio luoghi che sarebbero invece miniere di spunti, dalla preistoria in su. Fortunatamente, oltre agli ottimi esempi all'estero, la teoria museale evolve anche in Italia. Non resta che trovare la meta giusta e un week end libero. Testo di Daniela Faggion


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    Museo della Calzatura, Vigevano (PV)
    Molto prima di indossare Manolo Blanhik, Jimmy Choo e Louboutin le donne (e gli uomini) impazzivano per le scarpe e l'Italia ha in materia una tradizione lunga chilometri. Così a Vigevano, fino agli anni ‘60 capitale indiscussa del settore, è sorto un museo che raccoglie 200 paia di scarpe e un percorso storico internazionale, dalle babbucce mediorientali ai sandali africani, dai mocassini frangiati degli indiani d'America agli stivali delle popolazioni polari, che dovevano contrastare il freddo molto prima dei materiali tecnici. Non mancano comunque alcuni pezzi forti contemporanei, griffati Pfister, Gucci, Marc Jacobs, Manolo Blahnik, René Caovilla ed Elsa Schiaparelli, con la sua scarpa cappello realizzata su disegno di Salvador Dalì.
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    Museo di Etnomedicina, Genova

    Perché e come l'agopuntura si è sviluppata in Cina e non in Occidente? Perché i principi dell'ayurveda sono considerati una scienza in India? Di medicina non ce n'è una sola e in diverse parti del mondo sono stati sviluppati rimedi ai problemi universali del mal di stomaco, mal di testa e via dicendo che il museo “A. Scarpa” dell’Università di Genova esplora con grande curiosità. Più di millecinquecento oggetti medicali di diverse culture e diverse epoche sono esposti secondo un criterio geografico (medicine tradizionali dei cinque Continenti) e tematico (“etnomedicina e bambini”, “etnomedicina e abbigliamento”, “etnomedicina e abitazioni”), per abbandonare i pregiudizi occidentali e scoprire come quelle che pensavamo come superstizioni hanno trovato in realtà una conferma scientifica.
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    Museo della Civiltà del Vino Primitivo, Manduria (TA)

    Divenuto celebre negli ultimi anni insieme al cugino Negramaro e all'Aglianico del Vulture, questo vino parla della sua terra con una beva inebriante che il museo ricostruisce dal vigneto al bicchiere, senza tralasciare il contesto sociale. A guidare i visitatori ci sono i rappresentanti del consorzio vinicolo locale, pronti a distillare perle di saggezza oltre che buon vino. Non abbiate fretta, alla fine arriva anche la degustazione ma ve la godrete di più sapendo ogni cosa del prezioso nettare di Bacco di Manduria.
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    Magazzino dei Venti

    TriestePoche cose come la Bora caratterizzano Trieste e il vento è uno degli elementi attorno al quale si è costruita l'identità del capoluogo giuliano. Dopo aver commercializzato la “Bora in scatola”, Rino Lombardi ha deciso di creare uno spazio “attorno al vento”. Libri, riviste, materiali audiovisivi e multimediali, tutti a tema eolico chiaramente, sono al centro della prima sezione. La seconda è l’archivio personale del Professore Silvio Polli: cartoline, giornali d’epoca, fotografia, appunti scientifici. Nella terza ecco tutti gli oggetti che interagiscono con il vento, dalle girandole agli spaventapasseri e per chiudere una sezione con i Venti del Mondo, “imbottigliati” in diverse aree geografiche.
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    Museo della Figurina, Modena

    Gioca in casa il museo dedicata a una passione solo erroneamente ritenuta infantile. Passano gli anni e le tecnologie ma ancora nulla ha scalfito il fascino segreto di aprire la bustina, magari in compagnia, e fare la spunta: “Celo-celo-manca!”. L'esposizione è nata dall'opera collezionistica – poi ceduta al Comune di Modena – di Giuseppe Panini, che nel 1961 fondò l’omonima azienda assieme ai fratelli Benito, Franco Cosimo e Umberto. La raccolta riunisce le figurine propriamente dette ma anche materiali affini: piccole stampe antiche, scatole di fiammiferi, bolli chiudilettera, carta moneta, menu, piccoli calendari e tanto altro ancora. Al suo interno, il 14 settembre, inaugura la mostra “Cose da niente - 
Il fascino discreto degli oggetti”, dedicata alle figurine rappresentanti oggetti divenuti obsoleti e per questo mitici: dal cono dello zucchero alla cuccumella, dal vaso da notte al tabacco da fiuto.


    da.....http://it.lifestyle.yahoo.com


     
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