CARNEVALE i dolci....ricette tipiche di ogni regione

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    Carnevale....i dolci tipici delle Marche



    Le castagnole sono un vanto della cucina marchigiana, totalmente radicate nelle abitudini locali al punto che il Carnevale non inizia né finisce se non si sono mangiate le castagnole. Gli scroccafusi sono un altro dolce tipico, e principalmente del Maceratese e che viene preparato per Carnevale. Il loro nome varia da zona in zona ad esempio ad Arquata del Tronto vengono chiamati “stummeri” mentre ad Osimo si chiamano “cecetti”. Molto probabilmente l’etimologia di scroccafusi nasce dal “rumore” che fanno i denti per mangiarli essendo abbastanza duri. Un tempo venivano cotti nel forno a legna utilizzando esclusivamente legno di canna per ottenere una fiamma moderata e, quindi, evitare che potessero bruciare. Per un’antica superstizione maceratese, se un estraneo, o anche un futuro parente, fosse entrato in cucina mentre la massaia era intenta a preparare gli scroccafusi, questi dolci non sarebbero riusciti bene. Per scongiurare il pericolo, era indispensabile sputare in terra tre volte e tracciare con la scarpa sul pavimento un segno propiziatorio. Possono essere anche fritti.


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    Scroccafusi


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    Ingredienti


    500 gr. di farina
    5 uova
    150 gr. di zucchero
    2 cucchiai di olio
    4 cucchiai di mistrà
    scorza di limone grattugiata
    olio d'oliva per friggere q.b.
    zucchero a velo per decorare
    rhum o alchermes



    Preparazione


    Mettete nel mixer tutti gli ingredienti in modo da ottenere una pasta liscia e omogenea. Formate poi dei grossi gnocchi grandi come un albicocca e fateli cuocere pochi alla volta in una pentola d'acqua bollente. Aiutandovi con un cucchiaio di legno staccateli l'uno dall'altro perché tendono ad appiccicarsi. Fateli cuocere per 2 minuti circa il tempo necessario a che vengano a galla, scolateli con una schiumarola su di un telo pulito, incidete una croce al loro centro e fateli asciugare ricoprendoli con un un altro telo. Friggeteli quindi lentamente a fuoco basso in abbondante olio. Appena saranno diventati ben gonfi e dorati, scolateli e versateli su della carta assorbente. Disponeteli poi su di un piatto da portata e serviteli ancora caldi cosparsi di zucchero a velo e spruzzati con alcune gocce di alchermes o di rhum.



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    Fonte:buttalapasta.it,donnamoderna.com,web

    Edited by giuliascardone - 20/2/2012, 09:33
     
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    Carnevale....i dolci tipici della Puglia



    In Puglia i dolci tipici di Carnevale sono i porcidduzzi e bocconotti, i primi sono una sorta di variante degli struffoli napoletani, ovvero cubetti di pasta fritti ed aromatizzati al limone, il tutto coperto di miele, mentre i secondi sono piccoli dolcetti cotti al forno e ripieni di crema, mele oppure cioccolato e marmellata.


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    Bocconotti


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    Ingredienti


    500 gr. di farina
    40 gr. di zucchero
    crema pasticcera
    marmellata di amarene
    1 bicchiere di vino bianco secco o liquore dolce
    2 o 3 cucchiai di olio d’oliva extravergine
    1 uovo
    1 pizzico di sale


    Preparazione


    Unite la farina con l’olio, lo zucchero e tanta acqua che necessita per ottenere un impasto con buona consistenza. Stendetela e tagliatela con la rotella dentellata in tante strisce non troppo strette. Sulla sfoglia sistemate una cucchiaiata di crema pasticcera e di marmellata a distanza di circa 10 centimetri l’una dall’altra. Chiudete la pasta, tagliatela di nuovo e formate una sorta di raviolo per ogni pezzetto (potete dare anche una forma sferica ma è più difficile). Spennellate i bocconotti con l’uovo precedentemente sbattuto e cuoceteli in forno per circa 20 minuti. Potete servire questi dolci anche spolverati di zucchero.



    pagliaccio_10




    Fonte:buttalapasta.it,web
     
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    Carnevale....i dolci tipici della Liguria



    In Liguria tra i dolci di Carnevale più famosi ci sono certamente le bugie, ovvero la risposta ligure alle chiacchiere, e le castagnole, tipiche soprattutto della zona di Ventimiglia, e preparate con farina bianca, zucchero, cacao amaro, chiodi di garofano macinati e una tazza di caffè forte con l’aggiunta di un cucchiaio di bicarbonato e di acqua di fior d’arancio. I liguri non sono mai stati molto amanti del Carnevale, e quindi non sono molti i dolci che lo rappresentano. Infatti, probabilmente a causa del grande crocevia di culture ed usi differenti che sono andati mescolandosi nei secoli sulle nostre coste, il Carnevale in Liguria è arrivato molto tardi, probabilmente importato da Venezia, ai tempi delle Repubbliche Marinare. Tuttavia le bugie, diffuse in quasi tutta Italia sotto nomi differenti, sono per i liguri l’espressione più tipica di questo periodo dell’anno. A differenza che nelle altre regioni, in Liguria vengono preparate per tutto il periodo del carnevale fino a Martedì Grasso, per poi lasciare il posto ai dolci tipici della Pasqua. In Liguria vi sono due differenti modi di prepararle, partendo dalla ricetta base, e cioè cotte in forno oppure fritte. Questa differenza è legata al tipo di produzione. Infatti, le bugie al forno sono articolo da panetteria, mentre quelle fritte sono tipiche delle friggitorie. Non si sa di preciso quali siano nate per prime, probabilmente quelle cotte in forno. Tuttavia, entrambe le preparazioni hanno il loro seguito di estimatori, e l’unica differenza effettiva è che le bugie fritte sono certo più saporite, ma più pesanti. Quelle al forno invece, sono più delicate e leggere, assai più digeribili, e vengono da sempre considerate le più “raffinate”. Ai tempi dei Dogi, era uso tra le classi sociali elevate andare in visita durante il carnevale portando in dono piccoli cabaret di bugie.



    Bugie


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    Ingredienti


    500 gr. di farina
    1 uovo
    1 noce di burro
    3 cucchiai di zucchero
    buccia grattugiata di un limone
    un bichiere di Pigato ligure
    un pizzico di sale
    olio di oliva per friggere q. b.
    zucchero a velo per decorare


    Preparazione



    Mettete nel mixer tutti gli ingredienti aggiungendo poco alla volta il vino in modo da ottenere una pasta liscia e omogenea. Stendete la pasta ottenuta su di un piano infarinato ad uno spessore di circa 2 mm. e ritagliatela con l'aiuto di una rotellina dentata in tante strisce della lunghezza di circa 10 cm. di lunghezza x 5 di larghezza. Friggetene, poche per volta, in abbondante olio e toglietele quando avranno assunto un bel colore dorato chiaro. Dopo che le avete fritte tutte, adagiatele su un piatto e disponetele in modo da formare una piramide. Cospargetele con abbondante zucchero a velo e se vi avanzano, potete conservarle per un paio di giorni riposte in un sacchetto di carta.






    Fonte:mangiarebene.com,cavoloverde.it,web
     
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    Carnevale....i dolci tipici del Piemonte


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    I friciò sono dei dolcetti tipici della cucina piemontese che si preparano per Carnevale che sono abbastanza simili alle castagnole e alle bignole. Si presentano come delle piccole frittelle ripiene di uvetta, che poi si passano nello zucchero a velo. Quindi sono da preparare e servire ai bambini per farli divertire leccandosi le dita. La difficoltà per cucinarli è piuttosto bassa ed altrettanto il costo. Inoltre i canestrelli, che sono tra i più antichi dolci piemontesi, risalgono addirittura al periodo medievale, il nome deriva dai canestri, i recipienti di vimini intrecciati dove erano riposti dopo la cottura.


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    Friciò


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    Ingredienti


    latte: 200 gr.
    farina: 200 gr.
    uova: 3
    uvetta ammollata e strizzata: 50 gr.
    zucchero: 100 gr.
    sale: 1 pizzico
    scorza di limone grattugiata: 1 cucchiaino
    olio per friggere: q.b.


    Preparazione


    Setacciate la farina e mettetela in una ciotola, incorporate gradualmente il latte e mescolate rapidamente per avere una pastella senza grumi. Unite il sale, la scorza di limone grattugiata, le uova una per volta e l’uvetta strizzata, mescolate bene per avere un composto omogeneo. Prendete un pentolino e mettete l’olio per friggere, portatelo alla giusta temperatura e poi mettete delle palline di impasto che potete prelevare con due cucchiani. I friciò gireranno da soli, voi dovete prelevarli quando saranno ben dorati. Scolate questi dolcetti sulla carta da cucina. Spolverizzate con lo zucchero a velo e servite.



    coriandoli_1coriandoli_1




    Fonte:ricette.pourfemme.it,web
     
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    Carnevale....i dolci tipici della Valle d'Aosta


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    È il dolce tipico del Carnevale in Val d’Aosta. I panzerotti alla marmellata nascono dall'unione di una pasta realizzata con farina e patate, farcita successivamente con della confettura di frutta a scelta e successivamente cotti sulla placca del forno per circa mezz'ora. Questa ricetta è nata originariamente per festeggiare il carnevale valdostano, ma è indicatissima anche in altri periodi dell'anno. Le frittelle di mele sono un altro dolce di Carnevale. Anticamente c‘era l‘usanza che i bambini si vestissero in maschera e facessero il giro delle case di parenti ed amici per annunciare il Carnevale. Ricevevano in dono uova e mele ed alla fine del giro si riunivano tutti assieme per fare le frittelle.


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    Panzerotti alla marmellata


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    Ingredienti


    200 gr. patate
    300 gr. farina
    20 gr. lievito di birra
    1 uovo
    1 tuorlo
    150 gr. margarina bio
    60 gr. zucchero
    sale
    latte tiepido


    Preparazione


    Cuocere le patate in acqua con la buccia e pelarle ancora calde e passarle allo schiaccia patate. Unire la farina setacciata, il lievito diluito nel latte, un uovo, la margarina fusa a bagno maria, lo zucchero e un pizzico di sale. Impastare tutto e ottenere una palla, metterla in una terrina e coprire con un tovagliolo e far lievitare per un'ora in luogo tiepido. Stendere la pasta lievitata con il matterello e ricavare con un coppapasta da 6-8 cm. dei cerchi. Al centro di ognuno mettere un po' di marmellata e richiuderli a mezza luna schiacciando bene sui lati perchè in cottura non si aprano. Mettere su una placca da forno coperta da carta forno non troppo attaccati e far lievitare ancora 30 minuti. Spennellare la superficie con del tuorlo d'uovo sbattuto con del latte. Cuocere in forno a 180-200° per 25 minuti.



    coriandoli_5 coriandoli_5




    Fonte:petitchef.it,web
     
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    Carnevale....i dolci tipici del Lazio


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    Anche nel Lazio ritroviamo la tradizione delle castagnole, visto che proprio in questa regione le chiacchiere traggono la loro origine. Le frictilia, infatti, erano un dolce tipico dell’antica tradizione romana che prevedeva la frittura nel grasso di maiale. Le castagnole sono considerati gustosi manicaretti stagionali e fanno parte della “stagione del Carnevale”. L’origine è incerta e il nome attribuitogli “castagnole”, appunto, lascia pensare che prendano posto in tavola per sostituire le “castagne” che ormai hanno da poco finito la loro stagione; in effetti hanno anche il colore e una forma che, in qualche modo, assomiglia alle castagne. Molto amata è anche la cicerchiata, che sebbene sia un dolce molisano, fa parte anche della tradizione laziale. Qui le tradizionali strisce di pasta, tagliate a losanghe o legate a fiocco, quindi fritte nell'olio e ricoperte di zucchero sono dette "frappe".


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    Castagnole con la crema pasticcera


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    Ingredienti


    ...per l'mpasto:

    500 gr. di farina
    170 gr. di zucchero
    2 bustine di zucchero vanigliato
    4 uova
    latte un bicchiere scarso
    1 bustina di lievito per dolci
    buccia di limone
    1 pizzico di sale
    olio di arachide per friggere
    zucchero a velo

    ...per la crema pasticcera:

    3 tuorli
    80 gr. di zucchero
    350 ml. di latte
    50 gr. di farina


    Preparazione


    Per prima cosa preparate la crema pasticcera, prendete un pentolino e mettete i tuorli e lo zucchero, mescolateli rapidamente e aggiungete la farina setacciata e un pochino di latte, mescolate per non far formare i grumi e poi incorporate gradualmente tutto il latte, mescolate bene e portate sul fuoco. Cuocete la crema a fuoco dolce mescolando con la frusta a mano, fate addensare fino a raggiungere la consistenza desiderata. Se volete potete preparare anche la crema al cioccolato e fare le frittelle con creme miste. Per le castagnole prendete una ciotola grande e mettete le uova e lo zucchero, sbattete bene con la frusta elettrica e poi aggiungete la scorza di limone grattugiata. Setacciate insieme il lievito, la farina, il sale e lo zucchero vanigliato e lo incorporate al composto di uova alternandoli con il latte in modo da mantenere il composto morbido ed elastico. Scaldate l'olio in una pentola dai bordi alti, prelevate il composto con due cucchiaini in modo da avere una pallina grande quanto una noce e friggetela, quando tornerà a galla vuol dire che è pronta. Cuocete circa 5-6 frittelle per volta per mantenere costante la temperatura dell'olio. Prelevatele con il mestolo forato e poi mettetele sulla carta da cucina. Mettete la crema nella siringa da pasticcere con una bocchetta lunga, bucate la frittella e mettete dentro un po' di crema. Sistematele in un piatto da portata e decorate con lo zucchero a velo.



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    Fonte:dal web
     
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    Carnevale....i dolci tipici della Campania


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    In Campania tra i dolci di Carnevale più conosciuti ci sono le chiacchiere (o pampuglie), nella variante ricoperte da zucchero a velo o da cioccolato fondente, ma anche le graffe, il sanguinaccio, le zeppole (ciambelline fritte e ricoperte da miele). Da non dimenticare poi gli struffoli, all’apparenza molto simile alla cicerchiata, ma preparati in maniera diversa e poi guarniti con i “canulilli” e i “diavolilli”, confettini colorati che fanno ancora più allegria. Il migliaccio è un'altro dolce tipico del Carnevale campano; di migliaccio già si parla nel 1600 ma, ai tempi era un dolce legato alla candelora. Il nome deriva dalla farina di miglio che anticamente veniva usata in molti dolci regionali, farina che fu poi sostituita da quella di semola. Nei giorni che precedono il martedì grasso, le famiglie sono impegnate a preparare questo dolce secondo le loro tradizioni di famiglia tramandate da generazioni. La caratteristica di questo dolce dal profumo caratteristico è la cottura in stampi rotondi alti non più di 4cm.



    Migliaccio



    Ingredienti


    ...per un ruoto di circa 24 cm. di diametro

    150 gr. di semolino
    270 gr. di zucchero
    250 gr. di ricotta fresca
    5 uova
    mezzo cucchiaino di sugna (o burro, o strutto)
    300 ml. di latte fresco intero
    mezza fialetta di acqua di fiori d'arancio
    1 pizzico di sale
    codette colorate (o zucchero a velo)


    Preparazione


    In un pentolino di coccio far cuocere il semolino insieme al latte, al pizzico di sale e al mezzo cucchiaino di sugna (o burro, o strutto) per circa 15 minuti rimestando frequentemente con un cucchiaio di legno. Quando risulterà ben sodo levare dalla fiamma, mettere da parte e far intiepidire. Sbattere le uova con lo zucchero sino ad ottenere un bel composto spumoso. Aggiungere poi a cucchiaiate la ricotta setacciata ed infine il semolino. Frullare il tutto per ottenere un composto omogeneo senza grumi. Mettere in uno stampo imburrato e infarinato. Cuocere a 170° per circa 60 minuti (la superficie dovrà risultare di un bel colore ambrato scuro). Servire cosparso di codette colorate o più semplicemente di zucchero a velo.






    belleinpentola.blogspot.com,web
     
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    Carnevale....i dolci tipici della Lombardia


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    I tortelli di Carnevale fritti sono una ricetta tipica della cucina milanese oramai diffusa in tutta Italia. E' un dolce tradizionale del carnevale. Semplicissimi da preparare e molto gustosi, sono ottimi così naturali ricoperti di zucchero semolato o zucchero a velo, ma diventano ancora più golosi se farciti con crema, cioccolato o confettura di frutta. Sono dolcetti leggeri, vuoti all'interno, che ricordano i bignè che anzichè essere cotti al forno, sono fritti. I farsi sono delle frittelle di Carnevale tradizionali lombarde, della zona di Pavia. Hanno la forma sferica irregolare, di colore ambrato e dal sapore dolce di fritto. Si preparano mescolando farina, zucchero, scorza di limone, uova e lievito. L'impasto viene suddiviso in piccole sfere fritte nell'olio caldo per 6-7 minuti. E' molto diffusa e apprezzata anche la variante con la farcitura di crema pasticcera.


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    Tortelli di Carnevale


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    Ingredienti


    80 gr. di farina 00
    2 uova e 2 tuorli
    25 gr. di burro
    25 gr. di zucchero
    250 gr. di latte
    4 gr. di lievito per dolci
    scorza di mezzo limone
    2 cucchiai di rum scuro
    olio di semi di girasole per friggere
    zucchero semolato per terminare


    Preparazione


    In un pentolino unire latte, burro, zucchero e scorza di limone e portare a bollore. Versare in un colpo solo la farina mescolata col lievito e mescolare fino a ottenere una palla che si staccherà dalle pareti della pentola. A fuoco minimo proseguire la cottura per qualche minuto, fino a che sul fondo della pentola non tenderà a formarsi una leggera patina. Versare il composto in una ciotola e lasciarlo intiepidire. Una volta tiepido aggiungere le uova una alla volta mescolando con le fruste elettriche e non aggiungere la successiva fino a che la precedente non sia stata completamente assorbita dall'impasto. Da ultimo unire anche il rum. Scaldare l'olio a 160° e tuffare piccole quantità di impasto con l'aiuto di due cucchiaini: la dose ideale è l'equivalente di mezzo cucchiaino di impasto, perché poi si gonfierà molto. Scolare i tortelli dall'olio e passarli nello zucchero semolato. I tortelli all'interno sono vuoti: possono essere consumati così o farciti con golosa crema pasticcera.



    persone_in_festa




    Fonte:alfemminile.com,web
     
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    Carnevale....i dolci tipici della Sardegna


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    In Sardegna i dolci tipici del Carnevale si chiamano cattas e, pur essendo simili a delle ciambelle fritte, presentano un aroma davvero particolare dovuto alla presenza dello zafferano nell'impasto che si sposa perfettamente con il resto degli ingredienti conferendo un sapore davvero unico a questo dolce che si prepara con un impasto di farina profumato oltre allo zafferano, con succo d’arancia e moscato. Delle ciambelline davvero gustose che dopo essere fritte si passano nello zucchero di cui si impregnano, un modo gustoso per festeggiare nei giorni più pazzi dell’anno. In Sardegna si preparano con piccole varianti da zona a zona, alcuni le chiamano anche zippulas. I culingiones sono altri dolci tipici della regione, una specie di ravioli quadrati resi croccanti dalla frittura con un ripieno speziato con mandorle e miele.


    maschere


    Cattas


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    Ingredienti


    500 gr. di farina 00
    25 gr. di lievito di birra (un cubetto)
    100 gr. di zucchero semolato
    2 cucchiai di latte
    1 limone grosso e non trattato
    1 arancio grosso e non trattato
    1 punta di zafferano
    olio per friggere (di semi o d’oliva)


    Preparazione


    Fai sciogliere il lievito di birra in un bicchiere con il latte intiepidito. Mescola la farina, lo zucchero le scorzette di limone e arancio e lo zafferano energicamente e alla fine aggiungi il lievito sciolto. L’impasto deve risultare fluido. Lascia riposare almeno 1 ora in un luogo umido coperto da un canovaccio (magari bagnato ma ben strizzato) e tiepido (magari il forno al minimo). Fai scaldare abbondante olio in una casseruola dai bordi alti. Non deve fumare! Prendi un imbuto a bocca larga e versa una cucchiaiata di impasto nell’olio partendo dal centro della casseruola e andando verso l’esterno con movimenti concentrici. Si deve formare una lunga spirale che verrà fritta per 4-5 minuti o finché non è ben dorata. Metti a scolare dall’unto su carta assorbente e al momento di servire spolvera le cattas di zucchero semolato.



    maschere




    Fonte:cucina-ricette.myblog.it,web
     
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    Carnevale....i dolci tipici della Calabria


    01_carnevale-d


    La pignolata al miele è un dolce tradizionale che viene preparato in Calabria in occasione del Carnevale, si presenta come un mucchietto di pigne di varie dimensioni ricoperte di glassa bianca al limone e scura al cioccolato e dall'odore di essenza di limone (o bergamotto) e cioccolato vanigliato. La pignolata glassata deriva direttamente dalla pignolata al miele, che prevedeva un mucchietto di "pigne" fritte ricoperte da miele (versione ancora diffusa nella Calabria centro-settentrionale e nei comuni montani della provincia di Reggio Calabria). La pignolata glassata nasce nel periodo della dominazione spagnola, quando, su commissione di famiglie nobili si rielaborò la precedente ricetta "povera" sostituendo la copertura con una dolcissima glassa aromatizzata al limone ed al cacao. Oggi, è il dolce tipico più apprezzato della zona ed è prodotto in grandi quantità per l'esportazione in Italia ed all'estero. Le nacatole sono dolci calabresi di origine antica, di forme diverse, che vengono preparate nelle famiglie e nelle pasticcerie locali calabresi durante il periodo di Carnevale.


    coriandoli coriandoli


    Pignolata calabrese


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    Ingredienti


    5 uova
    350 gr. di farina
    1 bicchierino di grappa
    olio per friggere oppure strutto
    500 gr. di zucchero
    1 limone


    Preparazione


    Fate un impasto con la farina, le uova e il liquore, quindi tirate la sfoglia e tagliate a pezzettini. La pasta si gonfierà e poi si aprirà. Mettetela su carta assorbente da cucina ed a parte fate uno sciroppo mettendo sul fuoco zucchero e acqua nelle proporzioni 4 a 1. Mettete le palline fritte su un piatto, quindi lo sciroppo, poi ancora un secondo strato di palline, poi ancora lo sciroppo, e così via, fino a formare una piramide. Come tocco finale aggiungete allo sciroppo rimasto del succo di limone e versatelo sulla punta della piramide. Aspettate che si raffreddi per almeno un’ora e poi servite.



    coriandoli coriandoli




    Fonte:cucina10.it,web
     
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    Carnevale....i dolci tipici del Friuli Venezia Giulia


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    I crostoli sono dei dolci tipici del Carnevale e si gustano in tutto il Friuli Venezia Giulia. Sono preparati con farina, zucchero, uova, lievito e un tocco di Cognac nell'impasto. Le fritole (o fritoe) sono un altro tipico dolce del Carnevale friulano, dei dolci che, come richiama il nome, vanno fritti in abbondante olio. Tra i dolci di Carnevale più conosciuti ci sono anche le castagnole, i tortellini o ravioli dolci, ovvero cuscinetti di pasta ripieni di marmellata, frutta secca o ricotta e i rufioi, un dolce di origini contadine in seguito arricchito con pinoli, cedri e amaretti.


    ma2


    Crostoli


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    Ingredienti


    250 gr. di farina
    1 uovo
    100 gr. di burro ammorbidito
    120 gr. di zucchero
    1 busta di vanillina
    un pizzico di sale
    olio di oliva per friggere q. b.
    zucchero a velo per decorare


    Preparazione


    Mettete nel mixer tutti gli ingredienti aggiungendo poco alla volta il vino in modo da ottenere una pasta liscia e omogenea. Stendete la pasta ottenuta su di un piano infarinato ad uno spessore di circa 2 mm. e ritagliatela con l'aiuto di una rotellina dentata in tante strisce, che vanno poi intrecciate in diversi modi. Friggetene, pochi per volta, in abbondante olio e toglieteli quando avranno assunto un bel colore dorato chiaro. Cospargeteli con abbondante zucchero a velo e se vi avanzano, potete conservarle per un paio di giorni riposte in un sacchetto di carta.



    ma2




    Fonte:cooptressa.it,web
     
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    Carnevale....i dolci tipici della Basilicata


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    Tra i dolci di Carnevale troviamo le chiacchiere, nastri di pasta dolce fritti e spolverati di zucchero a velo, torta da sanguinaccio, taralli al naspro, zucchero caramellato. I taralli al naspro sono ciambelline preparate con un impasto aromatizzato all’anice e rivestite di una glassa – il naspro appunto – fatta a base di zucchero, acqua e limone: tipiche della Basilicata, si sfornano per tradizione proprio durante i giorni delle feste di Carnevale. Per fare l’impasto ci vogliono farina, uova, sale, zucchero e liquore all’anice, mentre per la glassatura occorrono invece dell’altro zucchero, un po’ d’acqua, del succo di limone e l’intera scorza grattugiata di quest’ultimo. A differenza della stragrande maggioranza delle specialità dolci di Carnevale come ad esempio le frappe, le frittelle di riso, le castagnole, le cattas e i krapfen, i taralli al naspro non si friggono ma si cuociono in forno. Per farli, infatti, servono appunto il forno, una teglia per la cottura e un pentolino dove glassarli: non c’è bisogno dunque nè di padella e neppure di l’olio di semi, una costante quasi irrinunciabile quando di Carnevale si tratta. Il nome “tarallo” deriva dal greco “toros” che significa toroidale, tondo, come la sua forma.


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    Taralli al naspro


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    Ingredienti


    1 Kg. di farina bianca
    5 uova
    1 pizzico di sale
    1 pizzico di zucchero
    1 bicchierino di anice

    ...per il naspro:

    250 ml. di acqua
    500 gr. di zucchero
    scorza di limone
    succo di mezzo limone


    Preparazione


    Mettere nel mixer tutti gli ingredienti in modo da ottenere una pasta liscia e omogenea, oppure impastare a mano. Tagliarla a pezzettini e dare la forma di ciambelle. Infornare a 180° fino a quando diventano belle dorate. Sfornare e fare raffreddare. Preparare il naspro mescolando in una pentola lo zucchero con l'acqua. Quando lo zucchero si è ben sciolto, continuare a mescolare continuamente per 2 o 3 minuti, fino a quando la miscela risulta caramellosa. Togliere dal fuoco, grattugiare la scorza di un limone e aggiungere il succo di mezzo limone. Mettere i taralli nella pentola e rigirarli continuamente fin quando saranno completamente ricoperti dal naspro, che una volta raffreddato diventerà bianco e consistente, proprio come una glassa. Questi dolcetti si conservano diversi giorni in scatole di latta.



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    Carnevale....i dolci tipici della Toscana


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    I dolci tipici toscani per il Carnevale sono i cenci, chiamati anche "Donzelline" o "nastrini di monache". La preparazione avviene con farina, zucchero, lievito e insaporite con il Vin Santo. Tagliati con la rotella dentellata e fritti nell'olio caldo, a volte cosparsi di zucchero a velo, molto somiglianti alle chiacchiere. Sono serviti a fine pasto spesso accompagnati con dell'ottimo Vin Santo. Data la loro bontà sono spesso preparati in famiglia durante tutto l'anno, non solo a carnevale. Altro dolce tipico toscano del periodo carnevalesco sono i berlingozzi.Per tutto il periodo del Carnevale in Toscana si preparano tante varietà di frittelle, da quelle più semplici a quelle più ricche e gustose, ripiene di pinoli, uvetta e mele. Ottime sono le frittelle di riso con uvetta e rum.


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    Cenci


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    Ingredienti


    300 gr. di farina
    un pizzico di sale
    30 gr. di burro
    1 cucchiaio di zucchero
    2 uova
    1/2 bicchiere di vin Santo
    scorza grattugiata di limone
    olio di oliva per friggere q.b.
    zucchero a velo per decorare


    Preparazione


    Mettete nell' impastatrice tutti gli ingredienti in modo da ottenere una pasta liscia e omogenea ma abbastanza soda e asciutta. Se dovesse risultare troppo soda, aggiungeteci ancora del Vin Santo in modo da ottenere la giusta consistenza. Avvolgetela poi nella pellicola trasparente e fatela riposare in frigorifero per circa un'ora. Stendetela poi su di un piano infarinato ad un altezza di circa 2 mm. e ritagliatela a strisce larghe due dita e poi ancora in diagonale ogni 4 dita in modo da formare dei rombi. Friggetene, poche per volta, in abbondante olio e toglietele quando avranno assunto un bel colore dorato chiaro. Fatele sgociolare su della carta assorbente, adagiatele su un piatto e cospargetele con abbondante zucchero a velo.



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    Carnevale....i dolci tipici dell'Abruzzo


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    In Abruzzo troviamo come dolci di Carnevale le frappe, gli arancini e i limoncini di Carnevale. Le frappe o dette cioffe a Sulmona (centro Abruzzo), consumate durante il periodo di Carnevale con le chiacchiere, galani, bugie, cenci, stessi nomi per questi deliziosi dolci che non sono altro che le antiche frictilia dei Romani che venivano fritte nel grasso di maiale. Da notare che alcuni nomi dati a questi dolci tipo chiacchiere e bugie ci fanno ricordare che a Carnevale si poteva dire qualsiasi cosa senza nessuna paura di ritorsioni. Tra le ricette più antiche troviamo anche la cicerchiata, gnocchetti grandi come ceci, fritti, guarniti con zucchero caramellato e miele e decorati con i canditi e confettini.


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    Frappe


    frappe


    Ingredienti


    300 gr. di farina
    pizzico di sale
    30 gr. di burro
    1 cuchiaio di zucchero
    2 uova
    1/2 bicchiere di Marsala
    scorza grattugiata di limone
    olio di oliva per friggere q. b.
    zucchero a velo per decorare


    Preparazione



    Mettete nel mixer tutti gli ingredienti aggiungendo poco alla volta il Marsala in modo da ottenere una pasta liscia e omogenea. Se dovesse risultare troppo asciutta, aggiungete un po' di vino ancora. Fate riposare la pasta avvolta in carta oleata per circa mezzora in frigorifero. Stendetela poi su di un piano infarinato ad un altezza di circa 2 mm e ritagliatela con l'aiuto di un coltello in tante strisce della lunghezza di circa 10 cm a cui darete la forma di nastri che annoderete con delicatezza. Friggetene, poche per volta, in abbondante olio e toglietele quando avranno assunto un bel colore dorato chiaro. Dopo che le avete fritte tutte, adagiatele su un piatto e disponetele in modo da formare una piramide. Cospargetele con abbondante zucchero a velo e se vi avanzano, potete conservarle per un paio di giorni riposte in un sacchetto di carta.



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    Fonte:cooptressa.it, web
     
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    Carnevale....i dolci tipici dell'Emilia


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    Tra le prime ricette di dolci di Carnevale citiamo le tagliatelle dolci fritte emiliane al profumo di arancia e cosparse di zucchero a velo, le castagnole, ovvero frittelle a forma di castagne spolverate con zucchero e ripiene di crema o di cioccolato, e le sfrappole che altro non sono che la variante emiliana delle chiacchiere. Nella provincia di Piacenza ci sono anche i famosi " turtlit " il cui ripieno è composto da: cacao amaro, castagne cotte, mostarda, marmellata, gherigli di noce, rum e amaretti. Le sfrappole, ovvero una sfoglia con farina, poco zucchero, poco burro, uova, scorza di limone grattugiata e cognac (o rhum o sassolino) che viene tagliata in rettangoli, incisi nel senso della lunghezza ed arrotolati su sé stessi per assumere forma di cenci o altrimenti dandogli la connotazione di nastri. Segue la frittura in olio o strutto, asciugati su carta assorbente e cosparsi da una generosa spolverizzata di zucchero a velo. Le sfrappole vengono preparate anche in altre regioni italiane, ma chiamate con nomi diversi quali bugie, cenci, chiacchiere, galàni, crostoli, sfrappe, cioffe, rosoni ecc. La loro origine pare risalga alla frictilia, i dolci fritti nel grasso di maiale che venivano preparati nell'antica Roma durante il periodo che corrisponde con l'attuale Carnevale. Durante il periodo di Carnevale a Cento è possibile trovare sulle tavole e in vendita le sfrappole.


    coriandoli


    Sfrappole


    sfrappole


    Ingredienti


    500 gr. di farina
    pizzico di sale
    100 gr. di burro fuso
    1 cuchiaio di zucchero
    3 tuorli
    1 cucchiao di liquore di Anice
    scorza grattugiata di limone
    latte q.b.
    olio di oliva per friggere q. b.
    zucchero a velo per decorare


    Preparazione



    Mettete nel mixer tutti gli ingredienti aggiungendo poco alla volta il latte in modo da ottenere una pasta liscia e omogenea. Stendete la pasta ottenuta su di un piano infarinato ad uno spessore di circa 2 mm. e ritagliatela con l'aiuto di una rotellina dentata in tante strisce della lunghezza di circa 20 cm. di lunghezza x 5 di larghezza a cui darete la forma di nastri che annoderete con delicatezza. Friggetene, poche per volta, in abbondante olio e toglietele quando avranno assunto un bel colore dorato chiaro. Dopo che le avete fritte tutte, adagiatele su un piatto e disponetele in modo da formare una piramide. Cospargetele con abbondante zucchero a velo e se vi avanzano, potete conservarle per un paio di giorni riposte in un sacchetto di carta.



    coriandoli




    Fonte:cooptressa.it, web
     
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