DONNE...CONTROCORRENTE

..nel mondo

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted


    Messalina (25 d.C-48 d.C),

    fasto e nobiltà di una prostituta imperiale



    “Senti le disavventure di Claudio. La moglie, non appena lo vedeva addormentato, spingendo la sua audacia di augusta meretrice sino a preferire una stuoia al talamo del Palatino, incappucciata di nero, l’abbandonava scortata da una sola ancella. Nascondendo la chioma scura sotto una parrucca bionda, varcava la soglia di un lupanare tenuto caldo da un tendone malandato, dove in una cella a lei riservata, col falso nome di Licisca, si prostituiva ignuda, i capezzoli dorati, offrendo il ventre che, generoso Britannico, un tempo t’aveva portato. Lasciva accoglieva i clienti, chiedeva il prezzo stabilito [e giacendo supina assaporava l'assalto d'ognuno].
    Quando poi il ruffiano mandava via le sue ragazze, usciva a malincuore, con la sola concessione di poter chiudere per ultima la cella, il sesso ancora in fiamme e vibrante di voglie. Sfiancata dagli uomini, ma non sazia ancora, se ne tornava a casa: il viso ammaccato di lividi, impregnata del fumo di lucerna, portava il lezzo del bordello sin nel letto imperiale.” (Giovenale, Satira VI)

    Si racconta che il tribuno che l’aiutò ad uccidersi, mentre l’afferrava per i capelli e prima di trafiggerla, le avrebbe detto: “Se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, piangerà mezza Roma”. Messalina, un nome che al giorno d’oggi è caduto in disuso perché inscindibilmente legato alla figura di questa donna considerata simbolo di dissolutezza e depravazione. Oggi “Messalina” è sinonimo di seduttrice, nelle chat erotiche furoreggia, e nell’immaginario collettivo questo nome richiama gesta libidinose e avventure carnali. Di questa donna, gli storici greci e romani hanno dipinto sempre un ritratto molto crudele.
    Moglie sedicenne dell’imperatore Claudio, di 20 maggiore, da subito dimostrò una certa attitudine alle liaison extra-coniugali. Di lei si narrano le storie più squallide: che avesse imposto al marito di ordinare ai sudditi che fossero di suo gradimento di accondiscendere in tutto e per tutto ai desideri della consorte; che avesse avuto relazioni incestuose con i fratelli, che si prostituisse nei bordelli di Roma, e addirittura che avesse sfidato una famosa puttana dell’epoca: con il nome d’arte di Licisca collezionò 25 amanti in un solo giorno. Questo fu il periodo più buio della sua vicenda umana, quello che lasciò inorriditi i moralisti, e oggi è ancora fastidioso. Rimangono molti dubbi su come Claudio fosse l’unico a non conoscere lo stile di vita della moglie, sebbene anche lui lasciasse alquanto a desiderare per fedeltà coniugale, considerato che preferiva di gran lunga l’alcova al letto nuziale.
    C’era un attore di nome Mnestere di cui Messalina era follemente innamorata, ma ahimé non venne ricambiata, perché probabilmente gay o comunque non abbastanza attratto dalla bellezza acerba della giovane imperatrice appena ventenne. Famose le orge romane di cui Messalina e Mnestere - si dice – fossero gli attori principali: un numero sempre maggiore di amanti servivano a lui per destare gli istinti assopiti…
    Priva di amore, schiava degli amplessi, vuota e insoddisfatta, trovò la sua strada nel vizio sfrenato. La giovane imperatrice cambiava tanti amanti quante acconciature. Non paga di ciò, padrona del cuore dell’imperatore del mondo, Messalina cominciò a perseguitare, e finanche ad eliminare, i suoi avversali con una leggerezza e disinvoltura notevoli anche per quei tempi così depravati.
    Ma d’improvviso, dopo tanta carne fredda, il cuore della giovane imperatrice ricominciò a battere. Anche le fonti storiche sono concordi nell’affermare che Galio Silio fosse bellissimo e molto intelligente. Tuttavia la situazione era complicata: sposato lui, sposata lei. Con la differenza che lei era la moglie dell’imperatore di Roma. Fortuna, si fa per dire, volle che Claudio non vedeva e non sentiva. Messalina svaligiò la corte imperiale per colmare di doni e onore il suo amante, che stranamente aveva restituito un po’ di senno alla sua vita sbandata.
    I meravigliosi giardini del Pincio (dove oggi sorge Villa Borghese) furono motivo di sangue. Volendosene impossessare, e ricevendo una risposta negativa dal proprietario – Valerio Asiatico - che non intendeva ottemperare ai capricci dell’imperatrice, fece credere al marito babbeo di essere vittima di una congiura ordita proprio da costui. La vicenda terminò con il suicidio coatto del gentiluomo.
    Domanda: può un’imperatrice non riconoscere solennemente il proprio amore? Una donna ambiziosa e corrotta può rinunciare alla propria ragione di vita? Messalina fu capace di escogitare un piano diabolico per riuscire a sposare Silio e vivere con lui nella villa del Pincio. Giocò sul punto debole dell’imperatore: lo spauracchio della superstizione. Disse a Claudio di aver sognato se stessa vedova. Consapevole della reazione che avrebbe avuto il marito credulone, gli raccontò anche della soluzione che aveva trovato: divorziare e sposare un altro, così da gettare la mala sorte sul nuovo consorte, e da vedova ritornare tra le braccia dell’imperatore. Ovviamente come morto che camminava fu designato Silio.
    Claudio partì per Ostia e Messalina organizzò un sontuoso matrimonio: non badò a spese né a pudore. Se più fonti, diverse tra loro, non avessero fornito la stessa versione, si potrebbe pensare ad una storia inventata. E invece non fu così. Il fatto più sconvolgente fu che le nozze avvennero alla totale insaputa dell’imperatore. Infatti la situazione di silenzio durò poco. Fu il fedele Narciso a svelare tutti i retroscena passionali e politici a Claudio: che Messalina non volesse rinunciare al titolo imperiale per ritirarsi all’ombra del Pincio e che, una volta ucciso l’imperatore, volesse salire al trono e governare con a fianco il suo amante. La delazione di Narciso consacrò la fine di Messalina, alla quale fu ordinato di togliersi la vita.
    (pinkblog)





    Irrequieta ed insoddisfatta in vita, continua a tormentarsi anche da morta anzi, da fantasma. Se volete incontrarla potete tentare la sorte passeggiando nei giardini di Colle Oppio, tra le rovine della Domus Aurea a Roma. Ho detto “tentare la sorte” perché non è facile vedere il fantasma di una delle donne più potenti e dissolute dell’antica Roma aggirarsi tra le rovine ma, c’è chi ci è riuscito.

    Capita, infatti, che, mentre la maggior parte delle persone dormono, il suo fantasma vaghi disperato nella vana ricerca di….avventura, eclissandosi allo spuntar del sole per ricominciare il suo calvario la notte successiva. Inizialmente a raccontare di lei erano principalmente senzatetto ubriachi o insonnoliti; si pensava, quindi, che fosse una invenzione ma, in seguito, quando il fantasma venne “incontrato” da persone appartenenti a ceti e categorie differenti questa storia, divenuta leggenda, fu tramandata nei secoli attraverso racconti, romanzi e cronache di epoche differenti della storia di Roma. Per la storia, Messalina era una giovane donna che, avendo sofferto moltissimo, si era gettata tra le braccia di molti uomini alla disperata ricerca di una appagante vita sentimentale.
    La sua storia e la sua dissolutezza hanno fatto sì che non cadesse nell’oblio ma che continuasse a vivere, nell’immaginario collettivo, persino in ben diciassette film di cui è la protagonista indiscussa. A lei, alla bella Messalina, il cui fantasma si aggira nel cuore di Roma nella speranza di trovare un baldo giovane con cui vivere un amore eterno, il destino ha voluto riservare un dono o una condanna: l’immortalità.

    C’è chi sostiene che Messalina continuerà a vagare tra le rovine romane sino a quando non sarà soddisfatta e, solo allora, il suo fantasma sparirà definitivamente. Se vi capita, quindi, di passeggiare dalle parti del Colosseo, nel cuore della notte, non vi spaventate se, improvvisamente, vi sembrerà di vedere una bella donna vestita di chiaro, con i lunghi capelli sciolti sulle spalle ma, sorridetele e auguratele buona fortuna, ne ha veramente bisogno…è Messalina!
    (Marinella Gelli)


    .

    POPPEA



    Poppea era la figlia di Tito Ollio, un pretore durante il regno dell'imperatore Tiberio. La sua amicizia con Elio Seiano lo rovinò prima di ottenere un incarico pubblico. Sua madre, anch'essa chiamata Poppea Sabina, era una donna distinta, che le fonti antiche descrivono dalla florida bellezza e dalla notevole classe. Tacito la descrive come una delle donne più amabili dei suoi tempi. Nel 47 si suicidò, vittima innocente degli intrighi dell'imperatrice Messalina.
    Il nonno materno di Poppea era Gaio Poppeo Sabino, che fu console nel 9. Durante il regno di Tiberio fu onorato con un trionfo militare, per aver posto fine ad una rivolta in Tracia, nel 26. Dal 15 alla sua morte, prestò servizio come Governatore Imperiale di Grecia e in altre province. Questo amministratore competente godette dell'amicizia della famiglia imperiale. Morì nel 35.
    Poppea Sabina ebbe un patrigno chiamato Publio Cornelio Lentulo Scipione, che servì come comandante militare del 22, come console nel 24 e successivamente come senatore. Il fratellastro di Poppea, che aveva lo stesso nome del padre, fu console nel 56 ed entrò in seguito nel senato.



    Tra le donne dell’antica Roma Poppea Sabina fu celebre per la bellezza e per il modo di vivere dissoluto e sfrontato; figlia di Poppea Sabina Maior, famosa per fascino e numero di amanti, e di T. Ollio, uomo politico caduto presto in disgrazia, fin da giovanissima mostrò una innata propensione per il potere e il lusso.
    Lo storico latino Tacito scrisse di lei che aveva avuto ogni dono dalla natura “tranne che un animo onesto“; all’apparenza mite e riservata, celava in realtà un carattere ambizioso e naturalmente portato alla dissolutezza.
    Sposò Rufrio Crispino poco più che bambina ed ebbe da lui un figlio, ma ciò non le impedì di divenire l’amante del giovane e gaudente Marco Salvio Ottone, amico di Nerone.
    E proprio per interessata intercessione di Ottone, che nel frattempo ne era diventato il marito, Poppea conobbe l’Imperatore: durante un banchetto nella primavera del 58 a.C., Nerone rimase abbagliato dalla bellezza e dal fiero portamento della donna tanto da diventarne l’amante appassionato nel giro di poco tempo.
    Ma Poppea non era solo bella, era anche intelligente e scaltra, e consapevole dell’ascendente che sapeva avere sul debole e concupito amante, iniziò da subito ad allontanare chiunque le si frapponesse come ostacolo: entrò in conflitto con Giulia Agrippina, ambigua madre di Nerone, fece allontanare il marito mandandolo governatore in Lusitania e convinse l’Imperatore a ripudiare la legittima moglie, l’irreprensibile e dolce Ottavia, dapprima relegata nell’isola di Pandataria, infine fatta orrendamente e vigliaccamente decapitare dopo una falsa e assurda condanna per adulterio.
    Come è noto, tra i tanti misfatti attribuiti a Nerone, c’è anche quello infamante di aver ordinato l’assassinio di sua madre; non appare troppo improbabile un incitamento in tal senso della stessa Poppea, desiderosa di eliminare dalla ristretta cerchia dell’Imperatore tutti coloro che in un modo o nell’altro mostravano ostilità verso la sua persona.
    E infatti una volta liberatisi di ogni ostacolo, Poppea e Nerone si sposarono e nel 62 a.C. ebbero una bambina.
    Ormai l’ambiziosa e testarda donna aveva ottenuto ciò che desiderava da tempo: era divenuta la moglie dell’Imperatore Nerone riuscendo a rafforzare il legame con la nascita di una figlia, le era stato attribuito il titolo di “Augusta”, nessuna delle persone entrate in conflitto con lei era ancora vivente o in grado di nuocerle.
    Ma proprio nel momento in cui tutto sembrava procedere meravigliosamente, la Fortuna, per sua natura mutevole e beffarda, cominciò a cambiare direzione: la bimba avuta da Nerone morì ad appena quattro mesi di vita lasciando i genitori nel più totale sconforto, Roma fu quasi completamente devastata da un incendio, venne a galla la congiura pisoniana cui seguì la terribile punizione che portò alla morte di Petronio, Seneca e Lucano, mentre la situazione personale e politica della regale coppia peggiorava di giorno in giorno.
    Particolarmente triste fu la fine di Poppea: rimasta di nuovo incinta, fu uccisa da un calcio nel ventre datole da Nerone in un accesso d’ira.
    Il corpo che era appartenuto a una delle donne più belle e affascinanti che la Storia ricordi, dopo essere stato imbalsamato e profumato con essenze odorifiche, fu deposto nel mausoleo della famiglia Giulia in Campo Marzio.
    Ultima beffa: lo straziante elogio funebre fu pronunciato dai Rostri da Nerone, che l’aveva uccisa.
    (mariapaolamacioci)




    Quell’anno ebbe inizio una spudoratezza di grandi sventure per lo Stato non di minor conto. Si trovava in città Sabina Poppea, figlia di Tito Ollio - ma aveva assunto il nome del nonno materno, alla memoria illustre di Poppeo Sabino, illustre per l’onore del consolato e del trionfo; infatti l’amicizia di Elio Seiano mandò in rovina Ollio, che non aveva ancora ricoperto cariche pubbliche. Questa donna ebbe ogni altra qualità eccetto che un animo onesto. Infatti sua madre, che aveva superato in bellezza tutte le donne del suo tempo, le aveva trasmesso il buon nome ed allo stesso tempo la bellezza; i mezzi equivalevano la rinomanza di stirpe. Aveva un tono affabile ed un’intelligenza affatto limitata. Ostentava sobrietà di modi e si prestava a licenziosità. Raramente si mostrava in pubblico, e dopo essersi per giunta velata una parte del volto, per non saziare la vista, o perché così le si addiceva. Non si curò mai della sua reputazione, dal momento che non faceva distinzione fra mariti ed adulteri; e non sentendosi mai legata al suo o all’altrui affetto, laddove fosse apparsa un’utilità, là indirizzava la sua passione. Dunque Otone riuscì a sedurla, benchè vivesse sposata con Rufro Crispino, cavaliere romano dal quale aveva avuto un figlio, grazie al suo ardore giovanile, allo sfarzo in cui viveva e poiché era considerato essere amico intimo di Nerone: e non si aspettò di far seguire il matrimonio all’adulterio. (tacito)



    Edited by gheagabry - 2/1/2012, 23:51
     
    Top
    .
32 replies since 19/12/2011, 22:41   9706 views
  Share  
.