La Premiata Forneria Marconi, nota anche come PFM, è un gruppo musicale rock progressivo italiano che ha avuto grande popolarità negli anni settanta, sia in Italia sia a livello internazionale (in Gran Bretagna, nel Nord America, ma anche in Giappone). Tra i gruppi italiani progressive di quel periodo (Banco del Mutuo Soccorso, Stormy Six, Osanna, acqua Fragile, The Trip, Goblin, Area, Perigeo, Le Orme, Opus Avantra, New Trolls), è stato, insieme anche ai Pooh e agli Area, uno dei pochi gruppi italiani ad avere successo dentro e fuori i confini nazionali. Musicalmente imparentata con gruppi come i Genesis, la parte progressive dei Pink Floyd o i primi King Crimson. Inoltre ha saputo evolvere il proprio stile anche nei decenni successivi grazie anche alle notevoli doti tecniche dei suoi componenti.
Storia
La Premiata Forneria Marconi è a tutti gli effetti l'evoluzione musicale e artistica de I Quelli, un gruppo che nella seconda metà degli anni sessanta, si era fatto conoscere nell'ambiente della discografia italiana per la qualità, la preparazione e la tecnica strumentale dei suoi componenti. Il batterista Franz Di Cioccio, il chitarrista Franco Mussida, il tastierista Flavio Premoli e il bassista Giorgio "Fico" Piazza, componenti portanti del gruppo, erano tra i più richiesti musicisti di sala italiani: incidevano per Mina, Lucio Battisti, Fabrizio De André e tanti altri.
Furono proprio le loro doti tecniche a permettere ai componenti del gruppo di diventare qualcosa di più di session men di lusso. Alla fine degli anni sessanta il rock si stava evolvendo in nuove forme attingendo da quasi tutti gli altri generi musicali. Il rock progressivo, che stava muovendo i primi significativi passi soprattutto in Inghilterra, richiedeva grandi doti strumentali e tecniche. Iniziavano ad imporsi gruppi formati da strumentisti eccellenti, molti dei quali diventeranno i maggiori virtuosi della storia del rock. Il nuovo genere, ricco di accenti classici, folk, jazz, ecc., si dimostrò ideale per i componenti de I Quelli. Era l'idea, caposaldo del progressive, di comunicare principalmente con gli strumenti, proprio perché l'evoluzione della tecnica strumentale rock permetteva di allargare l'orizzonte musicale dallo schema della canzone a quello del movimento, della suite o, addirittura, della sinfonia e dell'opera.
Il nuovo inizio: i Krel
La svolta decisiva, nel 1970, fu l'abbandono della forma canzone per passare a composizioni di taglio più elaborato: I Quelli cambiano quindi nome in Krel (dal nome di un pianeta presente nel racconto Il verdetto di Arthur J. Cochran) ed incidono tre canzoni: due pubblicate su 45 giri (Fin che le braccia diventino ali/E il mondo cade giù, con testi di Vito Pallavicini per entrambi i brani e collaborazione di Umberto Balsamo per le musiche di E il mondo cade giù), ed una in una compilation pubblicata dalla Dischi Ricordi e dedicata alle canzoni del Festival di Sanremo di quell'anno (Pa' diglielo a ma' , presentata da Ron in coppia con Nada Malanima ed arrangiata dai Krel in versione molto più rock dell'originale).
La Premiata Forneria Marconi
PFM1
Fondamentale, per il passaggio da Krel a Premiata Forneria Marconi, l'incontro da parte dei quattro musicisti con il violinista e flautista Mauro Pagani (proveniente dai Dalton), durante le registrazioni del disco La buona novella di Fabrizio De André. Il virtuosismo, la cura dedicata all'arrangiamento e l'improvvisazione erano gli elementi che il gruppo, allargato a Pagani, stava apprendendo dai King Crimson, dai Jethro Tull e dagli esponenti del nuovo rock (o musica pop com'era allora chiamata in Italia con un'accezione completamente diversa da quella attuale). Pur continuando a fare i session men e a partecipare a progetti altrui (Di Cioccio entrò per qualche tempo nella Equipe 84), I Krel si stavano ormai dedicando completamente allo sviluppo del loro nuovo linguaggio musicale. Poiché con la loro casa discografica dell'epoca non trovarono spazio, decisero di seguire Lucio Battisti, Mogol e altri che, abbandonata la Ricordi, avevano fondato una loro etichetta indipendente, la Numero Uno.
Con il passaggio alla nuova etichetta e al nuovo genere si rese necessario cambiare anche nome: fra le tante proposte, la scelta si ridusse a Isotta Fraschini e a Forneria Marconi: scelsero il secondo dal nome di una forneria di Chiari (Brescia) frequentata da Pagani, a cui aggiunsero Premiata. Secondo i discografici il nome era troppo lungo, ma all'obiezione il gruppo rispose sostenendo che più un nome era difficile da ricordare, più sarebbe stato difficile dimenticarlo. In effetti la scelta fu azzeccatissima: era molto progressive, di tenore più impegnato rispetto ai nomi dei complessi dell'era beat.
Con grande coraggio e intuizione la Premiata Forneria Marconi, anche grazie all'impresario Franco Mamone e a Francesco Sanavio, iniziò una proficua attività come gruppo di supporto nei concerti italiani di alcune delle grandi band straniere dell'epoca: i Procol Harum, gli Yes e i Deep Purple. Fu tramite queste esibizioni che la PFM ebbe modo di farsi conoscere dall'allora grande popolo degli appassionati di rock.
Nel 1971 parteciparono alla prima edizione del "Festival di avanguardia e nuove tendenze" di Viareggio con la canzone La carrozza di Hans, vincendo l'edizione a pari merito con Mia Martini e gli Osanna.
L'esperienza discografica
Franz Di Cioccio
Nel 1971 uscì il primo disco della Premiata Forneria Marconi, il singolo Impressioni di settembre/La carrozza di Hans, seguito all'inizio del 1972 dall'album Storia di un Minuto. Il brano Impressioni di Settembre (di Mussida e Pagani su testo di Mogol) divenne presto uno dei loro cavalli di battaglia e un classico della musica italiana. Il gruppo decise di incidere il disco in presa diretta in studio, per non perdere l'impatto e l'energia trasmessa dalle loro già celebri esibizioni live. Tra l'altro proprio con questo album per la prima volta in Italia venne utilizzato il Minimoog. Pare che a quei tempi nemmeno la Premiata Forneria Marconi potesse permetterselo, così che ebbe in prestito l'unico esemplare in possesso dell'importatore italiano.
Il primo album ebbe un grande successo e fu lodato molto anche dai critici. Alla fine del 1972 uscì il secondo, Per un amico. La musica era più complessa, più elaborata, più vicina al rock progressivo che si suonava in Inghilterra in quel periodo. Il 20 dicembre di quell'anno, durante un concerto a Roma per la presentazione del nuovo album, la Premiata Forneria Marconi fu ascoltata dal bassista e cantante Greg Lake degli Emerson, Lake & Palmer (anche nelle file dei primi King Crimson), che, entusiasta, li portò a Londra alla sede della Manticore al cospetto del paroliere e ispiratore dei King Crimson e poi produttore dei Roxy Music, Pete Sinfield.
Il successo internazionale
Patrick Djivas
Pete Sinfield decise di scrivere i testi inglesi dei pezzi della Premiata Forneria Marconi e di produrli per il mercato internazionale. Decise anche di ridurre il nome del gruppo in PFM, più facile dell'impronunciabile, per gli anglofoni, nome originale. Nel gennaio del 1973 Mussida e compagni tornarono a Londra per registrare il loro primo album internazionale al Command Studio, una edizione in lingua inglese del secondo disco Per un amico, intitolata Photos of Ghosts e pubblicata dalla Manticore. Le prime esibizioni inglesi lasciarono la critica locale piuttosto freddina nei confronti del gruppo, considerato "troppo italiano". Invece il singolo tratto dall'album, Celebration (versione inglese di È festa) ebbe un notevole successo radiofonico grazie anche al bellissimo riff di sintetizzatore che divenne il marchio di fabbrica del gruppo. Il 26 agosto la PFM si esibì con grande successo al Reading Festival, il più importante evento rock inglese dell'epoca (lo stesso giorno si esibirono i Genesis e i francesi Magma).
Dopo l'esibizione di Reading, Photos of Ghosts entrò sia nella classifica britannica che, inaspettatamente, in quella americana di Billboard. La PFM fu segnalata come uno dei gruppi rivelazione dell'anno nei referendum delle più importanti testate musicali britanniche (il Melody Maker e il New Musical Express). L'attività live internazionale divenne frenetica: la PFM girò l'Europa con Sinfield e il sassofonista britannico Mel Collins.
Nel 1973 il bassista Giorgio "Fico" Piazza venne sostituito da Patrick Djivas, proveniente dagli Area, che si unì al gruppo poco prima della registrazione del loro terzo album, L'isola di niente, avvenuta nel 1974 a Londra. Anche di questo disco fu realizzata una versione inglese, The World became the World, che fu lanciata dalla Manticore nel mercato americano. La PFM partì quindi per il suo primo tour americano, da cui fu tratto nel 1974 il primo album live ufficiale del gruppo, Cook (pubblicato in Italia come Live in Usa).
Cook entrò nella classifica di Billboard. La tournée da cui il disco è tratto permise alla PFM di suonare per 50 date nel Nord America e di esibirsi anche in concerti trasmessi alla televisione. Fu questo il momento magico della PFM, il gruppo rock italiano che ebbe maggior successo nel mondo. Dopo quattro mesi di ininterrotta attività negli Stati Uniti al fianco di Peter Frampton (con il quale condividevano il management e che alla fine della serie di concerti registrò il fortunatissimo Frampton Comes Alive), i componenti della PFM cominciarono ad avere nostalgia di casa e tornarono in Italia prima di aver completato il necessario percorso per "sfondare" definitivamente oltreoceano.
Nel 1975 entrò in organico il cantante Bernardo Lanzetti. La PFM, in effetti, non aveva un vocalist di ruolo. Tutti, più o meno a turno, si dedicavano al canto, ma questo aveva il grande difetto di rendere un po' anonimo il gruppo (a differenza delle grandi band nelle quali era presente un front man, possibilmente dotato di buona voce e di presenza carismatica). Inoltre il nuovo cantante aveva dimestichezza con la lingua inglese avendo studiato negli Stati Uniti. Con Lanzetti il gruppo iniziò a registrare il nuovo disco, il quarto, intitolato Chocolate Kings. Alla fine del tour promozionale del disco, questa volta realizzato solo in versione inglese, la PFM suonò alla Royal Albert Hall di Londra davanti alla Regina Madre. In quel periodo, inoltre, il gruppo ottenne un grande successo, anche commerciale, in Giappone, dove si recò per una fortunata serie di concerti. In seguito la PFM tornò nel Nord America e in Gran Bretagna per un nuovo tour. Chocolate Kings, accolto tiepidamente oltreoceano, ebbe invece grande successo nel mercato britannico. Particolarmente infelice fu, da un punto di vista promozionale, la scelta di una immagine della bandiera americana accartocciata sulla copertina del disco.
Al ritorno in Italia Mauro Pagani, stanco del continuo girovagare e desideroso di iniziare un percorso musicale personale, lasciò il gruppo per intraprendere la carriera solista. Con l'uscita di Pagani termina, di fatto, il periodo di più grande creatività e successo per la PFM. Nel frattempo l'interesse per il genere progressive iniziò a calare velocemente. Quasi tutte le grandi band inglesi e americane iniziarono la parabola discendente da un punto di vista artistico e della popolarità. Anche la PFM risentì del nuovo clima che porterà nel giro di pochi mesi all'affermazione del punk rock e della new wave.
La nuova avventura all'estero
Il gruppo decise comunque di tentare nuovamente l'affermazione nel mercato statunitense dopo il mezzo flop di Chocolate Kings. Firmarono un contratto con la Elektra Asylum a Los Angeles. In California i componenti del gruppo ebbero modo di ascoltare e assorbire molta nuova musica, rimanendo in particolare colpiti dal jazz rock. Durante le prove per il nuovo album conobbero il violinista californiano Greg Bloch che partecipò alla registrazione del quinto disco, uscito nel 1977 e intitolato Jet Lag. Il disco contiene Traveler, pezzo dalle atmosfere molto vicine allo stile dei Genesis con Peter Gabriel.
Con Jet Lag la PFM fondò anche una propria etichetta discografica, la Zoo Records. In ogni caso questo disco, le cui atmosfere vagamente jazz colpirono favorevolmente la critica statunitense, fu anche l'ultimo del periodo internazionale della PFM.
Nel 1978 usci Passpartù, cantato in italiano, che riportò le sonorità del gruppo a una dimensione più tradizionale rivolta maggiormente al pubblico e al mercato italiano. La bellissima copertina dell'album fu affidata a un esordiente Andrea Pazienza. La svolta musicale e artistica del gruppo creò dei problemi con Bernardo Lanzetti che abbandonò poco dopo, dedicandosi alla carriera solista e ripercorrendo, almeno inizialmente, la strada musicalmente più "americana" della precedente incarnazione della PFM.
In concerto con Fabrizio De André
Nel 1979 la PFM incontrò nuovamente Fabrizio De André (con cui aveva collaborato al tempo de I Quelli per la realizzazione dell'album La buona novella) e con il cantautore genovese realizzò un tour da cui verrà tratta una fortunata coppia di album dal vivo (celeberrima la versione, arrangiata in chiave progressive, de Il pescatore).
Quanto imparato con De André fu importantissimo per il gruppo, che iniziò a dedicare maggiore attenzione ai testi e all'aspetto comunicativo della propria musica. Al gruppo si era nel frattempo aggiunto il polistrumentista Lucio "Violino" Fabbri, mentre Franz Di Cioccio assunse il ruolo di front man e di cantante. Di Cioccio fu quindi affiancato, durante i concerti, dal batterista Walter Calloni che in seguito diventò membro effettivo del gruppo.
Il nuovo successo italiano
Frutto di questa nuova incarnazione musicale e stilistica fu l'album Suonare suonare del 1980. Il disco ebbe un buon successo in Italia e la PFM riuscì a ritagliarsi un angolo di popolarità anche in un periodo in cui il rock progressivo era ormai "roba vecchia". Dopo l'uscita del disco Flavio Premoli, stanco della vita "on the road", lasciò il gruppo senza essere sostituito (almeno fino all'uscita di Miss Baker, nel quale alle tastiere figura Vittorio Cosma).
Anche l'album successivo, Come ti va in riva alla città (del 1981), ebbe un discreto successo. La musica è orientata a un rock più immediato e più in linea con i gusti degli anni ottanta e, finalmente, sono i componenti del gruppo a scrivere i testi. Franz Di Cioccio, ormai uomo-immagine, diviene il volto noto e riconoscibile di questa nuova incarnazione della PFM. Per molti aspetti Suonare suonare e Come ti va in riva alla città anticipano l'affermazione del rock italiano degli anni successivi (Vasco Rossi, Litfiba, ecc.). Dal lungo tour seguente, che ebbe un grande riscontro di pubblico, fu tratto l'album live Performance (il quarto dopo Cook e i due con De André), uscito nel 1982.
Nel 1984 uscì Pfm? Pfm!, che ottenne un buon successo anche al di fuori della cerchia dei conoscitori del gruppo grazie al pezzo Capitani coraggiosi, ma scontentò i fan più legati al progressive per un eccessivo uso della tecnologia. Il successivo Miss Baker (1987) ebbe minore fortuna dato il momento di stanca del gruppo, in procinto di sciogliersi per molto tempo. L'album segnò il rientro come coautore in alcuni brani di Mauro Pagani.
Gli anni di silenzio e il ritorno
La PFM in concerto a Modena (25 luglio 2007)
Dopo l'esperienza non esaltante dell'ultimo disco, nel 1987 i membri della PFM decisero, di comune accordo, di non suonare più in pubblico e ogni singolo componente cercò nuovi stimoli in collaborazioni personali o nell'esperienza solistica: ufficialmente però la PFM non si è mai sciolta.
Dopo alcuni anni, cominciarono a circolare le voci di un possibile ritorno sulle scene del gruppo. Nel 1996 uscì il quadruplo CD celebrativo 10 Anni Live - 1971-1981, raccolta dei bootleg registrati nel corso degli anni dalla band stessa contenente del materiale molto interessante per gli appassionati, dalle origini del gruppo (quando agli esordi ancora eseguiva cover dei King Crimson, dei Jethro Tull, ecc.) al periodo internazionale, al periodo di Suonare Suonare.
L'anno successivo, a dieci anni dall'ultimo lavoro inedito, la PFM ritornò con l'album Ulisse (del 1997), cui seguì una serie di ottimi concerti dal vivo. Ulisse è un concept album dedicato al tema del viaggio, ispirato al poema omerico, i cui testi sono di Vincenzo Incenzo.
Nel 1998 uscì il doppio album dal vivo www.pfmpfm.it: il Best, tratto dalla tournée seguita ad Ulisse, che consacrò il ritorno al pieno successo. Della formazione fanno parte Franz Di Cioccio, Patrick Djivas, Franco Mussida e Flavio Premoli (tornato nel gruppo dopo 17 anni), accompagnati nel tour dal batterista di supporto Roberto Gualdi (che tutt'ora collabora con la PFM), dall'australiano Phil Drummy ai fiati e da Stefano Tavernese al violino.
Nel 2000 uscì l'album Serendipity che testimonia la voglia del gruppo di continuare a fare musica e di sperimentare nuove idee.
Nel 2002 PFM cambiò management affidandosi a Iaia De Capitani. La band partì subito per una lunga serie di concerti in tutto il mondo che culminò, nel 2002, col ritorno in Giappone (dove già la PFM aveva avuto un enorme successo 25 anni prima). L'evento fu celebrato anche con l'uscita di un altro doppio album dal vivo, Live in Japan 2002, un disco che dimostra come la PFM possieda ancora la sua grande forza comunicativa e la capacità di coinvolgere il pubblico nelle esibizioni dal vivo, da sempre uno dei suoi punti di forza. L'album contiene anche una preziosa chicca per i fan del rock progressivo, la splendida Sea of Memory cantata da Peter Hammill (già cantante dei Van der Graaf Generator). Oltre ai quattro membri ufficiali, la formazione di questo album contiene Lucio Fabbri e il batterista Pietro Monterisi, temporaneamente subentrato a Roberto Gualdi che per impegni precedentemente presi non poté partecipare alla tournée nipponica.
Il 29 agosto del 2003, nell'ambito della manifestazione "Siena: la città aromatica" (organizzata tutti gli anni da Mauro Pagani), il gruppo si riunì nella formazione "classica" per un concerto in Piazza del Campo. La registrazione di questo concerto venne pubblicata su CD il 21 gennaio 2004. Un'edizione speciale dell'album era accompagnata anche da un DVD; curiosamente, la scaletta del CD e del DVD combaciano solo parzialmente: alcuni brani presenti sull'uno mancano sull'altro, e viceversa, sostituendo su CD i brani in cui appare nel DVD Piero Pelù come guest star.
Per il venticinquesimo anniversario dello storico tour del 1979, nel 2004 la band cominciò a portare in tour lo spettacolo PFM canta De André con cui il gruppo rese omaggio al grande Faber.
Per il nuovo tour mondiale, nel 2005, la PFM ha fatto tappa per la prima volta in Brasile (San Paolo, Rio de Janeiro, Belo Horizonte), quindi a Bethlehem in Pennsylvania (USA) per la partecipazione alla "Notte delle Leggende", un evento speciale dedicato ad un grande artista della musica mondiale. La PFM si è esibita poi a Città del Messico (due show consecutivi per la troppa affluenza di pubblico) e in Canada, riscuotendo un buon successo di stampa e di pubblico.
Nel 2005 la PFM ha lanciato un nuovo progetto: Dracula, una "opera rock" sul modello di lavori di ampio respiro come Tommy, degli Who, e il celeberrimo Jesus Christ Superstar di Andrew Lloyd Webber. Il 14 ottobre del 2005 uscì il nuovo disco, con una selezione di 11 brani tratti dall'opera e interpretati dalla PFM stessa. Il 4 marzo 2006 seguì il debutto teatrale di Dracula, prodotto da David Zard (già dietro la realizzazione di Notre-Dame de Paris di Riccardo Cocciante) cui seguirà prossimamente l'uscita di un doppio album contenente l'intera rock opera interpretata dalle voci degli attori teatrali.
Per tutto il 2006 la band ha alternato due spettacoli: PFM canta De André e Stati di immaginazione. Nato da una idea di Iaia De Capitani, manager del gruppo dal 2002, Stati di Immaginazione vede il gruppo suonare ed improvvisare su alcuni video, nella costruzione di un personalissimo ed immaginifico percorso, in cui la musica diventa il mezzo per accompagnare gli spettatori all'interno dei filmati. In questo modo la musica, nelle intenzioni, oltrepassa il ruolo di colonna sonora per assurgere a momento poetico e di creatività istantanea.
Nella primavera 2006 Flavio Premoli lascia di nuovo la PFM e viene sostituito dal tastierista Gianluca Tagliavini, che aveva suonato con la band già nel tour americano 2005 e nel tour in Corea e Giappone nei primi mesi del 2006. Il 24 novembre 2006 esce il doppio album CD+DVD Stati di immaginazione, registrazione in studio dei nuovi brani presentati nell'omonimo tour per tutto il 2006. È il primo album dopo la seconda uscita dal gruppo di Premoli, che comunque figura come autore di due brani. Come membri di PFM vengono accreditati solo Mussida, Djivas e Di Cioccio, con "Special Guest" Fabbri e "Featuring" Gianluca Tagliavini.
Nel 2009 hanno cantato nell'ultimo disco di Claudio Baglioni Q.P.G.A., nella traccia L'ultimo sogno.
Il 18 febbraio 2009, la PFM si esibisce per la prima volta nella sua storia al festival di Sanremo. Il gruppo è chiamato come ospite per omaggiare i dieci anni dalla scomparsa di Fabrizio De André; sono stati eseguiti Bocca di Rosa e Il pescatore insieme ai due famosi attori italiani Claudio Santamaria e Stefano Accorsi.
Nel 2010 è uscito il nuovo album A.D. 2010 - La buona novella, una reincisione con nuovi arrangiamenti (e con l'aggiunta di alcuni brevi intermezzi strumentali) dell'album La buona novella di Fabrizio De André del 1970 nel quale suonarono i Quelli con la partecipazione di Mauro Pagani; a seguito di quell'esperienza, i Quelli e Pagani si unirono per dar vita a i Krel che divennero poi la Premiata Forneria Marconi.
Per il futuro è previsto il progetto PFM in CLASSIC. Il gruppo dovrebbe rileggere, con nuovi arrangiamenti e improvvisazioni, le composizioni dei più grandi musicisti classici come Ludwig van Beethoven, Wolfgang Amadeus Mozart e Giuseppe Verdi, con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica di Savona. Il progetto, che avrebbe dovuto esordire nell'autunno del 2006, è stato rimandato, ma esordirà il 26 giugno 2011, quando la band si esibirà alla Scala di Milano in occasione del 150° anniversario delle relazioni diplomatiche fra Italia e Svizzera.
Venerdì 18 febbraio 2011, la PFM partecipa 61° Festival di Sanremo nella serata dedicata ai duetti, eseguendo con Roberto Vecchioni il brano Chiamami ancora amore (brano che il giorno seguente sarà decretato vincitore della manifestazione). L'esibizione di Vecchioni con la PFM risulterà anche la più televotata della serata. Il duetto visto sul palco anticipa una collaborazione che parte dal Festival della Canzone Italiana e porterà a un progetto futuro che vedrà ancora la PFM insieme a Roberto Vecchioni.
Il 22 febbraio 2011, la PFM pubblica un cofanetto contenente il meglio della propria produzione dedicata a Fabrizio De André intitolato Amico Faber. Al suo interno: PFM canta De André (CD+DVD), A.D. 2010 - La buona novella (CD), un libretto di 16 pagine con foto mai viste prima scattate da Guido Harari e 3 stampe fotografiche inedite di Faber da collezione.
Il 14 maggio 2011 presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma - Sala Sinopoli - nell'ambito della VI Giornata Nazionale del Malato Oncologico promossa dalla FAVO, il gruppo si esibisce, nella formazione Franz Di Cioccio, Franco Mussida, Patrick Djivas, Lucio Fabbri, Gianluca Tagliavini, Roberto Gualdi, in un concerto diviso in due parti distinte. Nella prima parte viene proposto il repertorio PFM canta De André con i maggiori successi di Fabrizio De Andrè magistralmente interpretanti ed arrangiati dalla PFM. Nella seconda parte vengono proposti i maggiori successi di sempre di questo gruppo italiano che si può tranquillamente definire internazionale.
Nel 2011 debutta il progetto PFM in Classic, che il gruppo prepara dal periodo successivo all'uscita di Stati di immaginazione, e che li vede rileggere, con nuovi arrangiamenti e improvvisazioni, le composizioni dei più grandi musicisti classici come Ludwig van Beethoven, Wolfgang Amadeus Mozart, Giuseppe Verdi e Gioachino Rossini. Da allora PFM porta il progetto in giro per tutta Italia (oltre alle costanti tournée di PFM canta De André, Stati di immaginazione, 35 e un minuto e Successi PFM) con un tour che li vede in ogni tappa accompagnati dalle migliori orchestre dei luoghi che li ospitano. Il progetto è destinato a portare alla realizzazione di un CD e di un DVD, uscito il 10 settembre 2013, eseguito assieme all'Orchestra Sinfonica di Asti con le orchestrazioni e la direzione del M° Bruno Santori.
Il 17 aprile 2012 viene pubblicato l'album Live in Roma, che contiene la performance della PFM al Prog Exhibition con Ian Anderson, corrispondente ai CD 3 e 4 del cofanetto del progetto discografico legato alla manifestazione.
Il 16 ottobre PFM festeggia i 40 anni dall'esordio discografico pubblicando PFM Celebration 1972-2012. Il box set contiene la versione rimasterizzata (ma non remixata) dei primi due album della band, entrambi del 1972, Storia di un minuto e Per un amico, e un terzo cd (intitolato Road Rarities) con esecuzioni live suonate e registrate nel corso degli anni dalla band. In più il cofanetto contiene un libro di 60 pagine, curato da Sandro Neri, ricco di aneddoti, racconti e foto inedite di quel periodo. La PFM ha affidato il progetto grafico e la copertina della raccolta a Guido Harari. Oltre alla versione in 3 cd, dal 30 ottobre Celebration è anche disponibile in edizione triplo vinile, contenente anch’essa il libro.
Il 25 ottobre Aereostella distribuisce Storia di un minuto - Il primo disco di PFM, libro scritto da Antonio Oleari e Renzo Stefanel per la collana "Libri a 33 giri", in cui vengono raccontate la genesi e la realizzazione del primo album della band attraverso le voci e le testimonianze dei protagonisti.
A fine 2012 la PFM esegue e registra con Antonella Ruggiero una cover del brano Meraviglioso di Domenico Modugno per una pubblicità di Edison.
Il 14 febbraio 2015 sono ospiti alla serata finale del Festival di Sanremo dove propongono, insieme a una rappresentanza della banda dell'esercito, una cover del Nabucco per i 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale.
L'abbandono di Mussida e l'entrata di Marco Sfogli
Il 15 marzo 2015 Franco Mussida annuncia l'addio al gruppo, dopo 45 anni di carriera per i troppi impegni e per lo stress. Il motivo, secondo quanto dichiara lo stesso Mussida, è legato alle attività di ricerche artistiche collaterali e di presidente del CPM Music Institute, che non gli consentono più di portare alla band il consueto apporto. Il 30 marzo dello stesso anno il virtuoso chitarrista Marco Sfogli entra a far parte del gruppo
Componenti
Formazione attuale
Franz Di Cioccio - batteria, percussioni e voce Patrick Djivas - basso Lucio Fabbri - violino, tastiera e chitarra Roberto Gualdi - batterista secondario Alessandro Scaglione - tastiera Marco Sfogli - chitarra Alberto Bravin - tastiere aggiunte e voce
Collaboratori abituali
Lucio Fabbri - violino, tastiere e chitarra Gianluca Tagliavini - tastiere Roberto Gualdi - secondo batterista
Ex componenti ed ex collaboratori
Franco Mussida - chitarra, voce Flavio Premoli - tastiere, voce Giorgio "Fico" Piazza - basso Mauro Pagani - flauto, violino e voce Bernardo Lanzetti - voce Greg Bloch - violino Stefano Tavernese - violino Walter Calloni - secondo batterista Vittorio Cosma - tastiere Piero Monterisi - secondo batterista Sergio Pescara - secondo batterista Lucrezio de Seta - secondo batterista Roberto Colombo - tastiere Damiano Della Torre - tastiere Lucio D'Angelo - tastiere
Discografia
Album
1972 - Storia di un minuto (Numero Uno, ZSLN 55055) 1972 - Per un amico (Numero Uno, DZSLN 55155) 1973 - Photos of Ghosts (Numero Uno, DZSLN 55661, versione in lingua inglese di Per un amico con in più È festa, tradotta come Celebration) 1974 - L'isola di niente (Numero Uno, DZSLN 55666) 1974 - The World Became the World (Numero Uno, DZSLN 55669, versione in lingua inglese de L'isola di niente con in più Impressioni di settembre, tradotta come The World Became the World) 1975 - Chocolate Kings (Numero Uno ZSLN 55684) 1977 - Jet Lag, Zoo 1978 - Passpartù, Zoo/Numero Uno 1980 - Suonare suonare, Numero Uno 1981 - Come ti va in riva alla città, Numero Uno 1984 - PFM? PFM!, Numero Uno 1987 - Miss Baker, Dischi Ricordi 1997 - Ulisse, RTI 2000 - Serendipity, Sony Music 2005 - Dracula Opera Rock, Musiza 2006 - Stati di immaginazione, Sony Music 2010 - A.D. 2010 - La buona novella, Areostella/Edel Music 2013 - PFM in Classic - Da Mozart a Celebration (2 CD e 3 LP) (Immaginifica by Aereostella)
Raccolte
1976 - PFM The Award-Winning Marconi Bakery (USA) 1976 - Prime impressioni 1976 - Celebration 1977 - Antologia 1982 - SuperStar Collection (edicola) 1988 - L'album di... PFM 1990 - Il rock (edicola) 1993 - I grandi del rock 1994 - PFM Story 1997 - A Celebration (UK) 1998 - Gli anni '70 2000 - Pieces from Manticore (Giappone) 2001 - Golden Collection 2007 - 35...e un minuto 2011 - I Quelli (parte della raccolta Italian Beat in edicola con Panorama e TV Sorrisi e Canzoni, contiene i più grandi successi della band che avrebbe dato vita alla Premiata Forneria Marconi) 2012 - PFM Celebration 1972-2012, Sony Music/RCA/Aereostella
Singoli
Giugno 1971 - Impressioni di settembre/La carrozza di Hans, Numero Uno ZN 50126 1974 - Dolcissima Maria/Via Lumière, Numero Uno ZN 50326 1974 - The World Became the World/La Carrozza Di Hans, Manticore AT 13268 1975 - Chocolate Kings/Harlequin, Numero Uno ZN 50342 1977 - Traveler/Cerco la lingua, Numero Uno ZBN 7021 1981 - Come ti va/Chi ha paura della notte?, Numero Uno ZBN 7229 1984 - Capitani coraggiosi/Sentimentalmente, Numero Uno PB 6780 1987 - Un amore vero/Prima che venga la sera, Dischi Ricordi SRLM 2072
live
1974 - Live in USA (Numero Uno, DZSLN 55676; pubblicato nel Nord America come Cook) 1982 - Performance, Numero Uno 1996 - 10 Anni Live - 1971-1981, RTI 1998 - www.pfmpfm.it (il Best), RTI 2002 - Live in Japan 2002, Sony Music 2004 - Piazza del Campo, Sony Music 2008 - PFM canta De André, Universal Music/Dischi Ricordi 2011 - Prog Exhibition - 40 anni di musica immaginifica (CD 3 e 4 / DVD 2), Aerostella/Immaginifica 2012 - Live in Roma, Aerostella/Immaginifica 2014 - Un'Isola, Aerostella/Immaginifica
Principali collaborazioni
1979 - Fabrizio De André - Fabrizio De André in concerto - Arrangiamenti PFM 1979 - Alberto Fortis - Alberto Fortis 1979 - Ivan Cattaneo - Superivan 1980 - Fabrizio De André - Fabrizio De André in concerto - Arrangiamenti PFM Vol. 2° 1983 - Franz Di Cioccio & Franco Mussida - Attila flagello di Dio, (colonna sonora) nel brano "La Battaglia" 1984 - Rossana Casale - Rossana Casale, (mini-lp)
Tributi
Tra i vari tributi della PFM agli amici si ricordano:
Maestro della voce in ricordo di Demetrio Stratos.
Bootlegs
1991 - Live in Concert, Harlequin (contiene registrazioni live per la BBC del 1974 e 1975) 1994 - Impressioni vent'anni dopo, Anthology (contiene un'esibizione a Modena del 1971) 1994 - Bobo Club 1972, Prehistoric (contiene un'esibizione a Modena del 1971) 1998 - Is My Face on Straight?, Le Matango (contiene un'esibizione a New York del 1974) 1998 - A Celebration - Live, Recall 199? - Blowing From the Mediterranean (altro titolo: For a Perfect Yesterday), PAR (registrato al Complexe de l'Olipi di Parigi nel 1975) 199? - Anywhere, Anytime, TNT (contiene un'esibizione al Koseinenkin-Hall di Osaka del 1975) 199? - The Far-East Experience '75, Le Matango (contiene l'esibizione al Koseinenkin-Hall e una per la BBC del 1974) 199? - Cool (altri titoli: Celebration, Tokio 1975 Finale), Highland (contiene un'esibizione al Nakano Sunplaza di Tokyo del 1975) 199? - London 1975 (contiene un'esibizione per la BBC del 1975 e una per la televisione americana del 1974) 199? - Four Holes in the Chocolate (registrato live a Ravenna nel 1976) 2000 - Cadence & cascade, Il Yarinige (esibizioni live del 1973 con Pete Sinfield e Mel Collins) 2002 - Il concerto 2001, Highland (contiene un'esibizione a Roma del 2001)
Storia di un minuto
Storia di un minuto è il primo album in studio del gruppo musicale italiano di genere rock progressivo Premiata Forneria Marconi, pubblicato a gennaio del 1972.
Il disco
Registrato da Gaetano Ria presso gli studi Fonorama di Milano (di proprietà di Carlo Alberto Rossi) in presa diretta, è stato ristampato su CD nel 2005.
La copertina, realizzata da Caesar Monti, Wanda Spinello e Marco Damiani, è apribile ed all'interno ha un unico foglio con i testi dei brani.
La carrozza di Hans e Impressioni di settembre sono in versione diversa rispetto al singolo del 1971.
Il disco si apre con una breve Introduzione a cui subentra il brano Impressioni di settembre. Dopo l'allegra tarantella progressive rock con elementi hard rock di È festa segue la lunga suite Dove...quando (divisa in due parti). Dopo il brano La carrozza di Hans, l'LP si conclude con Grazie davvero.
Tracce
Lato A
Introduzione – 1:09 (Mussida) Impressioni di settembre – 5:44 (Mussida, Mogol, Pagani) È festa – 4:52 (Mussida, Pagani) Dove... quando... (parte 1) – 4:10 (Mussida, Pagani)
Lato B
Dove... quando... (parte 2) – 6:01 (Mussida, Pagani) La carrozza di Hans – 6:46 (Mussida, Pagani) Grazie davvero – 5:51 (Mussida, Pagani)
Formazione
Franco Mussida - chitarra, voce Mauro Pagani - flauto, violino, voce Giorgio Piazza - basso Flavio Premoli - organo, pianoforte, mellotron, moog, voce Franz Di Cioccio - batteria, percussioni
Non sono stati molti gli album italiani che hanno fatto sobbalzare qualcuno oltremanica o oltreoceano. Uno di questi è datato 1972, si chiama "Storia di un minuto" ed è realizzato dalla Premiata Forneria Marconi. Un esordio folgorante, che li porta a suonare in giro per il mondo. Renzo Stefanel scava nei retroscena e nelle curiosità, per sviscerare un album fondamentale nella storia del rock italiano.
"Terrific! Unbelievable! Great! Superb!" A quanto narrano le cronache, più o meno deve aver pensato questo – e magari averlo detto a voce alta – Greg Lake, un giorno d'estate 1972 a Londra, ascoltando quella cassettina dall'aria dimessa e senza pretese, simile a tante altre che qualsiasi gruppetto locale, fino agli anni '90, avrebbe consegnato, pieno di speranze, alla star di turno. Che in questo caso era Lake: membro fondatore dei King Crimson, passato dopo il primo tour basso e bagagli alla causa di Keith Emerson e Bruce Palmer, fondando ELP, trio omonimo e una delle band di maggior successo del prog. Per i quali aveva scritto e cantato il singolo sbanca classifiche "Lucky Man". Solo che a Bologna, dopo quel concerto del 25 giugno 1972, chi gli aveva dato la cassettina in questione non era uno sfigato qualunque. Ma Franco Mamone, l'unico manager che era stato in grado di portare in tour, nel 1969, nientemeno che Sua Maestà italiana Lucio Battisti, e che ora curava i tour di quella che negli ultimi due anni era stata la studio band di Lucione stesso ("Amore e non amore", "La canzone del sole"… bastano?), ma anche di Mina ("Insieme", "Amor mio", ecc.) e di Fabrizio De André ("La buona novella"): la Premiata Forneria Marconi.
Non esattamente un gruppetto locale di belle speranze, dato che il l'album d'esordio, "Storia di un minuto", uscito a gennaio 1972, era stato il primo Lp di un gruppo a raggiungere il numero uno in classifica. E ti credo. L'album, benché tardo rispetto agli esordi del prog in cui si inscrive (1969 per l'Inghilterra: "In The Court Of The Crimson King" dei King Crimson; 1970 per l'Italia, con l'omonimo 33 giri dei The Trip), ne è un capolavoro a livello internazionale. E proprio un mix di suoi brani, nonché di cover registrate dal vivo nelle date del 1971 ("21th Century Schizoid Man" e "Picture Of The City" dei King Crimson; "My God" e "Bourée" dei Jethro Tull: le trovate nel mai più ristampato "10 anni live: 1971-1981"), era il contenuto della famosa cassettina. Che oltre alle grida di miracolo fece alzare a Lake la cornetta del telefono, chiamando Mamone per chiedergli di vedere il gruppo dal vivo. Prima data utile, Roma, 20 dicembre 1972: la presentazione del secondo 33 giri, "Per un amico". Per la cronaca, Lake fu talmente entusiasta da salire prima sul palco per un bis insieme alla PFM, e poi da portarsi a Londra i cinque lumbard con un bel contrattino per la Manticore, l'etichetta di ELP, con cui lanciare l'italian band nel mondo. Ma questa è un'altra storia. Perché quella cassettina raccontava la storia di un complesso beat di seconda fila con all'attivo solo una minor hit ("Una bambolina che fa no no no", massima posizione numero 31) nel lontano 1966, i cui membri si ritrovano a essere i migliori session men sul mercato, che a un certo punto decidono di fare il salto di qualità, a forza di prove su prove sulle cover di cui sopra, per farsi entrare nelle dita, sotto la pelle, il progressive, sostanziato da epici supporti live per Procol Harum, Yes, Deep Purple. E che poi, a un certo punto, cominciano a scrivere dei brani pazzeschi.
"Storia di un minuto", concept album che racconta di un uomo che vede tutta la sua giornata in 60 secondi, nasce un poco alla volta. Il primo pezzo a essere scritto è in realtà la traccia numero sei, "La carrozza di Hans", comparsa in mente al chitarrista Franco Mussida mentre guidava il furgoncino della band di ritorno da una serata a Torino. Con il suo violento riff crimsoniano e gli arpeggi tra Jethro Tull, Yes e Pentangle, il brano perfetto per iscriversi al Festival di Avanguardia e nuove tendenze di Viareggio. La mattina dopo, a casa del tastierista Flavio Premoli, prove. Con quel pezzo, la PFM vince Il Festival, a pari merito con Osanna e Mia Martini. Improvvisamente la Numero Uno di Battisti e Mogol, che dall'uscita del direttore artistico Sandro Colombini li aveva snobbati, si interessa di loro, assai. Ed è proprio Mogol a scrivere il testo del secondo pezzo a nascere, "Impressioni di settembre", sostituendo quello originario del polistrumentista Mauro Pagani, ma tenendo conto dell'idea del concept che già aveva preso forma. "Impressioni" viene in mente sempre a Mussida, pensando proprio al sound e alle soluzioni sonore di "Lucky Man" (i casi della vita, eh?): solo strofa cantata; per il ritornello, un assolo di Moog, uno strumento che in Italia non ha ancora nessuno e che il batterista Franz Di Cioccio convince l'importatore Monzino a prestare alla PFM a titolo promozionale. I due brani costituiranno il primo 45 giri della band, uscito a ottobre, che scala piano ma costantemente le classifiche fino a raggiungere il numero 12 nel maggio successivo (quello che si dice un long seller), dopo che il lato A, "La carrozza di Hans" viene presentato in anteprima a "Tutti insieme", lo one night show di Battisti e Numero Uno, sul Secondo Canale, il 23 settembre 1971.
In realtà il 33 era già pronto, con i brani del 45 riregistrati ("Impressioni" diventa di un minuto più lunga, e in più è preceduta da un'introduzione, dal pastorale all'epico, di un altro minuto buono) e con diversi assi in più: "È festa" (diventerà il brano della PFM più famoso nel mondo con il titolo "Celebration" e un nuovo testo di Pete Sinfield, già al lavoro con ELP e King Crimson), dove il basso di Giorgio "Fico" Piazza pompa a dovere e un lontano ricordo del bluesaccio "On The Road Again" (nella versione che i Canned Heat avevano dato nel 1968 del classico di Floyd Jones del 1953) si contamina con tarantella e opera lirica; "Dove… quando… (parte 1)" che profuma di folk celtico, Yes e Simon and Garfunkel insieme; "Dove… quando… (parte 2)" che espone il tema con un imponente organo bachiano e poi passa a improvvisare per territori Jethro Tull (una citazione mascherata di "To Cry You A Song") e Genesis; e la conclusiva "Grazie davvero", sul cui primo minuto e mezzo i Pink Floyd, copioni, costruiranno la loro "Brain Damage" l'anno successivo. "Storia di un minuto" è un disco tutto suonato live, di una freschezza e un impatto che la PFM avrà problemi a ricreare nei dischi successivi (per quanto molto belli, tanto che la palma del loro disco migliore se la gioca con "Per un amico", "Chocolate Kings" e "Jet Lag"), in cui le influenze sono tanto rivissute da essere difficilmente riconoscibili e formare un amalgama così caratteristico da creare uno stile personale. In sostanza, è il disco che esibisce al mondo la maturità del rock italiano e mostra cinque allegri ragazzi pronti per il gran salto sul mercato UK e USA. Come poi, dopo tre anni vissuti quasi interamente Oltremanica e Oltreoceano, abbiano buttato via tutto, è un'altra incredibile storia. Però, da raccontare un'altra volta, piccini. A nanna.
da:rockit.it
Premiata Forneria Marconi: Storia di un minuto (1972)
Premiata Forneria Marconi Storia di un minuto 1972 Persino prima di ascoltarlo, si capiva subito che nei 35 minuti di quel vinile doveva esserci qualcosa di magico. La prima garanzia era sicuramente la casa discografica: la "Numero Uno" di Battisti, già reduce da produzioni pre-Prog di grande classe tra cui la "Formula Tre". Poi c'era la copertina d'autore di Cesar Monti, tanto criptica, quanto affascinante e contrastata. Ancora: scorgendo la line-up della band (naturale evoluzione del famosissimo gruppo beat "I Quelli" e della loro costola più psichedelica "I Krel"), ci si accorgeva che il quintetto milanese era interamente composto da musicisti già arcinoti e rispettatissimi, sia a livello locale che nazionale e che, per comporre la formazione definitiva, aveva vagliato il fior fiore degli strumentisti italiani. Per esempio, Alberto Radius e Ivan Graziani.
pfm Storia di un minuto 1972 Non meno importante era il nome del gruppo, Premiata Forneria Marconi, preso in prestito dalla loro prima sala prove situata a Chiari in provincia di Brescia: un "marchio di fabbrica" che abbandonava definitivamente le denominazioni beat (quelle precedute dall'articolo, per intenderci) per porsi al centro di una nuova realtà artistica e musicale.
Infine, non bisogna dimenticare che l'album era già stato anticipato non solo da una solida attività della band (supporter di Procol Harum, Yes e Deep Purple e turnisti per De Andrè, Battisti, Mina ecc. ) ma soprattutto da da un 45 giri-capolavoro, destinato a diventare un classico del rock Italiano: "Impressioni di Settembre / La carrozza di Hans".
Il singolo, oltre ad aver ottenuto un enorme riscontro, aveva anche portato la "Premiata" a vincere il prestigioso "Festival di Viareggio" del 1971, a pari merito con Mia Martini e gli Osanna. Le credenziali insomma, c'erano proprio tutte.
Premiata Forneria Marconi Storia di un minuto 03Di fatto, passando all'ascolto, ogni possibile dubbio sulle eventuali imperfezioni dell'antitesi viene fugato dal riscontro musicale: un excursus che non solo è rock progressivo allo stato puro sulla scia dei King Crimson e dei Jethro Tull, ma che si integra magistralmente con squisiti innesti mediterranei ed un cantato in lingua italiana, sorprendentemente aderente al tessuto musicale: Una "dichiarazione di stile" insomma, che renderà la PFM un monolite della musica mondiale.
Il primo brano, "Introduzione", è il "biglietto da visita" dell'disco: suoni levigati, dinamica perfetta e produzione accuratissima. Ogni strumento suona limpido all'ascolto, emergendo chiaramente dal perfetto affiatamento della band.
In poco più di un minuto siamo già nella stratosfera. Ecco "Impressioni di Settembre", con quell'altisonante inciso di Moog che la band si era fatta prestare, perché non aveva ancora i soldi per comprarlo….
Premiata Forneria Marconi Storia di un minuto 04Quasi a farlo apposta, alla sognante e Crimsoniana coda di "Impressioni…", viene immediatamente opposta una lunga "tarantella progressiva" di quasi 5 minuti ("E' festa") che rompe ogni legame con l'amato Prog Inglese, spezzando come una scure il ritmo dell'album, e dichiarando in maniera definitiva che un Pop sinceramente autoctono, è possibile anche da noi.
Stesso discorso per la successiva "Dove…quando?" in cui il gruppo manifesta a piena ragione le sue competenze classiche: "movimenti", "suites", e sinfonie" si rincorrono e si mescolano in piena organicità per poi sfociare nella loro sintesi: l'ulteriore meraviglia sonora, "La carrozza di Hans".
Premiata Forneria Marconi Storia di un minuto 05Chiude l'album "Grazie Davvero" , i cui toni epici e fiabeschi stanno a suggerire che l'avventura della PFM non solo non era finita lì , ma era solo all'inizio di una strada lunga e complessa. L'arpeggio finale, sospeso e trascendentale, è di per sé, un invito al futuro.
Ineccepibile e seminale, questo Lp non fornisce alcun apparente motivo di contraddittorio.
"Tecnicismo", "freddezza" ed "esterofilia" furono le accuse più frequenti mosse al gruppo da una certa parte politica, invisa tra l'altro, al poderoso management che lo sosteneva (Mamone e Sanavio).
Pur accettandone qualcuna (ma solo in minima percentuale e col beneficio del dubbio), mi sento comunque di dire che certe osservazioni fossero tranquillamente trascurabili: soprattutto in virtù della spinta in avanti che la PFM diede a tutta la musica Italiana.
da:classikrock.blogspot.com
‘Pfm in Classic’ a Milano Ponte tra culture musicali
Al Teatro degli Arcimboldi la prestigiosa band ha suonato, insieme a altri musicisti e a un’orchestra diretta da Bruno Santori, musiche di grandi compositori italiani ed europei, da Verdi a Beethoven, da Rossini a Prokofiev. L’incasso devoluto in beneficenza al Centro Assistenza Minori della Provincia
La Premiata Forneria Marconi - (foto d'archivio) MILANO -
Una prima volta davvero interessante quella della prestigiosa band protagonista al Teatro degli Arcimboldi di Milano. ‘Pfm in Classic’ il titolo dello spettacolo che ha visto insieme, sullo stesso palco, Franz Di Cioccio, Patrick Djivas e Franco Mussida, con Lucio Fabbri, Gianluca Tagliavini e Roberto Gualdi. A fargli da sfondo un’orchestra di 64 elementi, in parte dell’Orchestra della Svizzera Italiana e in parte dei Cameristi della Scala, diretta da Bruno Santori.
Un esperimento artistico che, questa almeno la volontà dichiarata dei componenti della Premiata Forneria Marconi, puntava a “lanciare un ponte tra culture musicali distinte e solo apparentemente distanti''. Musica classica e la musica moderna i due punti da collegare per dimostrare che è possibile, ne è convinta la Pfm “un'azione che sappia abbracciare il suono corposo dell'orchestra, interprete del respiro artistico dei compositori classici, e il suono elettrico, interprete dei linguaggi della musica contemporanea. Non una esecuzione ad effetto ma l'effetto di una esecuzione multi sensoriale''.
Esperimento compiuto mettendo gli spettatori nella condizione di ascoltare, con sonorità diverse, la musica di grandi compositori italiani ed europei tra cui Verdi, Mascagni, Rossini, Beethoven, Mozart, Prokofiev.
Da ultimo, va sottolineato anche che la serata aveva anche una finalità di grande valore civile: raccogliere fondi, attraverso la devoluzione dell’intero incasso, a favore del Centro Assistenza Minori della Provincia di Milano, che si occupa di accogliere minori temporaneamente allontanati dal nucleo familiare di origine dal Tribunale per i Minorenni, per i quali è stato disposto il collocamento in comunità.
Per un amico è il secondo album della Premiata Forneria Marconi del 1972, pubblicato dalla Numero Uno. È stato rimasterizzato e ristampato nel 2001 dalla BMG.
Il disco
Questo album, uscito dopo Storia di un minuto, ma nello stesso anno, si caratterizza per un piano musicale più complesso rispetto al primo ed ha ottenuto un successo minore.
Tracce
Lato A
Appena un po' - 7:38 Generale! - 4:13 Per un amico - 5:20
Lato B
Il banchetto - 8:34 Geranio - 8:04
Video
Appena un pò Via di qua via di qua come un re via di qua subito come vorrei. Partirei, correrei verso un altra verita'. Ci credessi uh, pero' basterebbe ... solo che partirei ... direi via di qua, via di qua ... tu du du... subito, via di qua. In un altra realta' ritrovarmi, uh pero' per vedere spazio ... spazio davanti a me ... via di qua via di qua subito via di qua.
Video
Generale
Video
Per un amico
Amico eppure sapevamo cantare e respirare sapevamo nasconderci nei campi di grano e poi come il vento fuggire lontano. Amico eppure sotto il mare riuscivamo a nuotare come pesci sotto l'acqua potevamo giocare, ma il tempo è già passato? Amico quel che è stato è stato non è ne giusto ne sbagliato E' solo così, tutto cambiato. Amico non piangerai per sempre in vano, il vento prima o poi ti riporterà lontano.
Sire, Maesta Riverenti come sempre siam tutti qua Sire, Siamo Noi Il poeta, L'assassino E Sua santita Tutti, Fedeli Amici Tuoi. ah... Maesta Prego, Amici Miei, Lo Sapete Non So Stare Senza Di Voi Presto, Sedetevi, Al Banchetto Attendevamo soltanto voi Sempre Ogni Giorno Che verra Finche Amore E pace regnera. Tutti Sorridono Solo Il popolo Non ride, ma lo si sa Sempre Piagnucola Non Gli va mai bene niente chissa perche, Chissa perche perche ecc. ecc. ...
Video
Geranio
Balla piano nella via balla il vento della notte balla un sogno che non c' e' piu'. Balla l' ombra della luna sfiora il tempo la fortuna balla piano, balla laggiu'. Balla solo nella via balla un sogno gia' lontano balla piano, balla laggiu'. Balla, balla l' allegria solo un bimbo, meno grano balla, piange nella via balla, neve, gelo e fame balla, dolce poesia balla e cuoce le campane balla il suono della via fuochi intorno ... (parola incomprensibile) balla il suono della via balla un suono andato via balla piano, balla laggiu'.
Photos of Ghosts è il primo album internazionale che racchiude canzoni sia di Storia di un minuto che di Per un amico della band rock progressivo italiano Premiata Forneria Marconi.
Tracce
River of Life (Appena un po') - 7:00 Celebration (È festa) - 3:53 Photos of Ghosts (Per un amico) - 5:23 Old Rain - 3:41 Il banchetto - 8:36 Mr. 9 'till 5 (Generale) - 4:11 Promenade the Puzzle (Geranio) - 7:29
Photos Of Ghosts (instrumental mix) River Of Life (first mix) Old Rain (first mix) Il Banchetto (first mix) Mr. 9 'till 5 (instrumental mix) Celebration (single edit)
The World Became the World è il quinto album studio della band rock progressivo italiano Premiata Forneria Marconi, pubblicato nel 1974. Si tratta della trasposizione in inglese dei brani contenuti nel precedente L'isola di niente, con la importante eccezione del brano che dà il titolo all'album, tratto da Storia di un minuto.
Tracce
The Mountain - 10:45 - ("L'isola di niente") Just Look Away - 4:01 - ("Dolcissima Maria") The World Became the World - 4:47 - ("Impressioni di Settembre") Four Holes in the Ground - 6:21 - ("La Luna Nuova") Is My Face On Straight - 6:38 Have Your Cake and Beat It - 7:21 ("Via Lumiere")
Bonus Tracks (Esoteric Records ristampa 2010)
La Carrozza Di Hans (UK single version) Four Holes In The Ground (unreleased single version) Celebration (unreleased 1975 single version)
Chocolate Kings è un album del gruppo di rock progressivo italiano Premiata Forneria Marconi, pubblicato nel 1975 dalla Numero Uno. È il primo disco in studio con un cantante di ruolo (Bernardo Lanzetti) che possiede timbrica e stile simili a quelli di Peter Gabriel e di Roger Chapman. Questo lavoro è uno dei più complessi a livello tecnico del gruppo.
Tracce
From Under - (testo di Marva Jan Marrow e Mauro Pagani; musica di Ivan Graziani, Franco Mussida e Flavio Premoli) - 7:29 Harlequin - (testo di Mauro Pagani; musica di Franco Mussida) - 7:48 Chocolate Kings - (testo di Marva Jan Marrow e Mauro Pagani; musica di Franco Mussida) - 4:39 Out of the Roundabout - (testo di Mauro Pagani e Bernardo Lanzetti; musica di Franco Mussida) - 7:53 Paper Charms - (testo di Mauro Pagani; musica di Franco Mussida) - 8:30
Bonus Tracks (Esoteric Records - 2 CD Ristampa 2010)
Live At Nottingham University, May 1976 - Previously Unreleased Paper Charms Four Holes In The Ground Acoustic Guitar Solo Out Of The Roundabout Chocolate Kings Mr. Nine ‘Til Five Alta Loma Five ‘Til Nine William Tell Overture
Recensione:
da:forum.tntvillage.scambioetico.org
Dopo due dischi cantati quasi interamente in inglese (“The world became the world”, “Live in Usa”), uno strepitoso successo oltreoceano e un cambio di nome in funzione del mercato estero, era ormai palese che le attenzioni della Premiata Forneria Marconi (ora P.F.M.) si rivolgessero molto più all’America che non all’Italia.
Di fatto, per realizzare il nuovo LP, la band si dotò finalmente di un cantante di ruolo che non solo aveva vissuto a lungo negli States, ma che possedeva una notevole dimestichezza con la lingua e la pronuncia anglofona: Bernardo Lanzetti degli Acqua Fragile.
Inoltre, a conferma delle intenzioni colonizzatrici di Mussida e soci, questa volta il nuovo album “Chocolate Kings” venne cantato completamente in inglese, lasciando all’Italia la sola distribuzione nazionale. Tutto il resto, era appannaggio di un’organizzazione molto più ampia che, oltre all’Inghilterra, gli Usa, il Canada e la Francia avrebbe incluso anche il lontanissimo Giappone.
In Italia, la Pfm cominciò a farsi vedere sempre di meno anche dal vivo, dividendosi tra due tournées all’estero (in Giappone dal 19 al 30 novembre 1975 e in Canada dal 5 al 12 dicembre) e circa 18 date italiane tra luglio e agosto, ma prevalentemente in luoghi di villeggiatura. La vera e propria tournèe italiana del '75, si limitò a sole sei date in Lombardia e in Veneto tra il 23 e il 30 dicembre.
Comunque, malgrado l'enorme dispendio di mezzi e di fatica che la band profuse per conquistare l'America, non tutto andò per il verso giusto e sorprende ancora oggi come il gruppo avesse optato per alcune soluzioni che si rivelarono davvero inopportune.
La prima, fu sicuramente il tono sarcastico impresso al nuovo lavoro che, tanto per cominciare, si presentava con una copertina piuttosto irriverente nei confronti della bandiera americana: una tavoletta di cioccolato rivestita dalla “Stars and Stripes”.
E se per “chocolate kings” si intendevano bonariamente i soldati americani che quando liberarono l’Italia dal fascismo, entrarono nelle città distribuendo barrette di cioccolata, il resto della canzone era invece tutta protesa a dipingere l’America come la culla della decadenza capitalista.
The chocolate kings arrived / to feed us full of good intentions /and fatten us with pride [...] so sorry /they've packed her bags [...] hope she takes a look in the mirror /while she is on her way home [...] her supermarket kingdom is falling / her war machines on sale [...] her tv gods have failed [...] musclemen are out of business / the chocolate kings are dying [...]
Il secondo inciampo, fu poi la partecipazione della Pfm ad un concerto in favore dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina. Una scelta politicamente al passo coi tempi, ma per altri versi sciagurata visto che tutto il management americano della Pfm era in mano agli ebrei ("... anche un po' sionisti", aggiunse Pagani). Questi, non solo tagliarono i ponti con la band, boicottarono la distribuzione del disco e diedero vita a una caustica campagna denigratoria a mezzo stampa (“La Pfm supporta i terroristi”), ma misero anche il veto a qualunque eventuale successiva tournèe americana.
Ora, pur avallando le posizioni movimentiste di Pagani e di Lanzetti che avevano scritto i testi, non si comprende davvero come la Premiata pretendesse di conquistarsi un mercato prendendosene gioco.
Morale, “Chocolate Kings” scontentò tutti: gli americani per ovvi motivi, gli italiani che si sentirono traditi da uno dei loro gruppi di punta e gli stessi musicisti che non solo videro infrangersi il sogno statunitense, ma per questa ed altre ragioni, patirono di li a poco la dipartita di Pagani che si sentì politicamente incompreso.
Un vero peccato perchè, in fondo, l’album del 1975 era un lavoro ben strutturato e sicuramente avrebbe potuto aprire nuove porte al sestetto ma, si sa: a volte tenere i piedi in due scarpe non paga.
Furono quindi snobbate le solide atmosfere di “From under”, il poderoso boogie-prog di “Chocolate Kings”, le splendide evocazioni di “Out of the roundabout” e, a posteriori, possiamo purtroppo rilevare che quelle furono le ultime cartucce della Pfm in chiave progressiva.
Già a partire dal successivo Jet Lag, il gruppo entrò in una profonda crisi artistica che sarebbe sfociata nel giro di pochissimo nelle forma canzone di “Suonare suonare”. Un percorso quasi sicuramente inevitabile, ma che forse, avrebbe potuto essere gestito più serenamente.
Jet Lag è un album del gruppo di rock progressivo italiano Premiata Forneria Marconi, pubblicato nel 1977.
Tracce
Peninsula - (musica di Franco Mussida e Flavio Premoli) - 2:39 Jet Lag - (testo di Franz Di Cioccio e Marva Jan Marrow; musica di Franco Mussida e Flavio Premoli) - 9:14 Storia in “La” - (testo di Mauro Pagani e Marva Jan Marrow; musica di Franco Mussida) - 6:28 Breakin' in - (testo di Franz Di Cioccio e Marva Jan Marrow; musica di Franco Mussida e Flavio Premoli) - 4:10 Cerco la lingua - (testo di Mauro Pagani; musica di Franco Mussida)- 5:35 Meridiani - (testo di Franz Di Cioccio; musica di Franco Mussida e Flavio Premoli) - 5:01 Left-handed theory - (testo di Franz Di Cioccio e Marva Jan Marrow; musica di Franco Mussida e Flavio Premoli) - 4:14 Traveler - (testo di Franz Di Cioccio e Marva Jan Marrow; musica di Franco Mussida e Flavio Premoli) - 5:42
Bonus Track (Esoteric Records Ristampa 2010)
La Carrozza Di Hans (Live At Nottingham University, May 1976)
da Wikipedia foto web
Premiata Forneria Marconi Jet Lag
Recensione di happypippo
.... 'Jet Lag'; nel 1977 (anno cruciale per l'Italia) la PFM conclude l'esperienza americana assorbendo in tempo reale la lezione della primitiva fusion. Weather Report, Mahavisnu Orchestra, Return To Forever erano i nomi di punta. La band milanese deve aver visto bene di assimilare il nascente campo musicale che sicuramente la attraeva per via del crossover jazz/rock/funk, dove, ad uno sguardo un po' distratto, la tecnica era "intelligenza" e "ispirazione" (per me Zawinul è principalmente un poeta). Da valenti strumentisti l'occasione era ghiotta: in piu' era appena nata la loro etichetta, la "Zoo" e quale miglior modo di aprire le danze se non con un album tirato a lucido, dalla perizia impossibile da mettere in discussione? Ma che siamo provinciali?
Rimpiazzato Mauro Pagani con lo "Straniero" di lusso (Gregory Bloch, ottimo violinista dei Mark-Almond), confermato Lanzetti come voce dopo la prova eccellente sul bellissimo "Chocolate kings" e quindi risolto l'annoso deficit di un vero frontliner, peraltro dalla pronuncia anglosassone perfetta, ecco uscire nei negozi questa copertina azzurro cielo con un aereoplanino di carta in viaggio.
"I've gotta get my senses aligned/I'm in a Jet Lag/Feelin' rythm of my body in another land"; diario di viaggio, quindi (tenersi sotto controllo perchè in una situazione straniante, essere di qua e di là allo stesso momento). Così la voce di Lanzetti sul brano omonimo del disco, dopo la malinconica, quieta ballata strumentale "Peninsula", tutta sulle corde di Francone Mussida. La penisola Italia dove si ripensa all'impresa delle imprese per un gruppo italiano: la conquista dell'America. E già si respira aria fredda. Il brano è complesso e strutturato in piu' movimenti, un concept paradossalmente; il lavoro di bulino degli arrangiamenti, portati dai sedicesimi del frizzante ride di Di Cioccio ci fa stupire e poi raggelare. Sì la qualità è alta "per un gruppo italiano" ma tira aria d'accademia e tutto è verboso e imbalsamato. "Storia in La" è una impro poggiata su una base quieta e aerea tutta per le agili dita di Premoli al minimoog, che ricorda Ian Hammer. Brano di transizione per il funk-stomp di "Breakin'in", il cui testo sembra raccontare dell'altra faccia di sè che si cela e svanisce appena si crede di averlo incontrato (interpretazione mia ARBITRARIA, attendo correzioni)
Giro facciata: ecco l'unico brano italiano del disco, "Cerco la lingua", piu' vicino ai suoni classici della Premiata. Le peripezie vocali di Lanzetti (sempre ottimo) si attorcigliano su liriche programmatiche. Dovunque il linguaggio sia ("nel linguaggio delle strade/nelle osterie. /Nell'inchiostro dei pianeti/che non vien via") se è vivo è sempre creativo. Ma è la canzone stessa ad essere morta, col suo vitalismo salottiero. "Meridiani" vede di nuovo Mussida protagonista, con l'elettrica stavolta. Ricorda Alta Loma, ma suonata in un freezer, e si perde in un groviglio quasi-free.
"Left-handed theory" è dedicata ai geni mancini: "Think of Da vinci/his ambidexetrous hand/Hendrix guitar sang sweet feedback lightnin' from mars"); teoria che, da destrorso, appoggio. E' un brano vitale, basato su uno stupefacente, atletico giro di basso di Djivas anche se siamo nel cazzeggio da salotto; cazzeggio di lusso però… Con "Traveler" e tutta la sua mestizia "risorgente", grazie al fade in, la PFM tira le somme dell'esperienza e chiude un capitolo notevole della sua storia. Un brano crepuscolare, non privo di invocativa energia, nel bel metro di 11/8......…
Passpartù è un album del gruppo di rock progressivo italiano Premiata Forneria Marconi, pubblicato nel 1978.
Tracce
Viene il santo - 4:37 Svita la vita - 3:27 Se fossi cosa - 4:43 Le trame blu - 4:54 Passpartù - 4:53 I cavalieri del tavolo cubico - 5:23 Su una mosca e sui dolci - 4:54 Fantalità - 4:11