Romy Schneider

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    Romy Schneider



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    Romy Schneider, nome d'arte di Rosemarie Magdalena Albach-Retty (Vienna, 23 settembre 1938 – Parigi, 29 maggio 1982), è stata un'attrice austriaca naturalizzata francese, la madre era tedesca, per cui aveva anche la cittadinanza tedesca.



    Biografia



    Romy Schneider era una figlia d'arte: la madre Magda Schneider e il padre Wolf Albach-Retty erano entrambi attori di successo, perlomeno in ambito austriaco. Il padre abbandonò la famiglia, legandosi con un'altra attrice austriaca, quando Romy era ancora molto giovane. Questo portò Romy a legarsi molto alla madre ed al fratello Wolfi, più piccolo di lei (nato nel 1941). Dopo un periodo passato in collegio, in cui dimostrò una certa bravura come pittrice, tornò in famiglia a Vienna. La madre nel frattempo aveva contratto un secondo matrimonio con un pasticciere di Colonia.

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    La madre volle fortemente che Romy intraprendesse la carriera cinematografica, nonostante la figlia non ne fosse convinta. Apparve per la prima volta sullo schermo a soli 15 anni, nel film Wenn der weisse Flieder wieder blüht del 1953. Il suo primo successo lo ottenne però l'anno successivo con L'amore di una grande regina (Mädchenjahre einer Königin), sulla giovinezza della Regina Vittoria; in questo film prese il nome di Romy Schneider, assumendo quindi il cognome della madre, e non quello del padre, che era Albach.

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    In questo film il ruolo della fedele governante della regina Vittoria, la baronessa Lehzen, è interpretato da sua madre. Magda Schneider ricoprirà anche il ruolo della madre di Romy in parecchi film nella prima parte della sua carriera, tra cui i più famosi sono quelli della trilogia di Sissi, dedicati all'imperatrice d'Austria Elisabetta. Prodotti nel periodo di tre anni (dal 1955 al 1957), le diedero un'immensa popolarità, grazie alla carica di freschezza, ingenuità ed entusiasmo, che l'attrice seppe infondere al personaggio. Ancora oggi questi tre film sono riproposti spesso in televisione, a dimostrazione del loro perdurante successo. Per il grande pubblico che ignora le interpretazioni della seconda parte della carriera dell'attrice, Romy Schneider è semplicemente "Sissi".
    Ai film della trilogia seguirono o si inframmezzarono, altri film più o meno dello stesso tenore, favolette romantiche a lieto fine, o commedie divertenti, in cui l'attrice interpreta sempre la parte della fanciulla pura, onesta e allegra, magari solo sfiorata da tentazioni, come in Eva. Confidenze di una minorenne. In questo periodo Romy è saldamente diretta dalla madre, che le sceglie i ruoli cinematografici e ne cura l'immagine, mentre il patrigno ne gestisce gli introiti.
    Una certa insofferenza ai ruoli fino allora ricoperti però emerge già. L'attrice si rifiuta infatti di fare un quarto film sulla vita di Sissi, già in cantiere. Più tardi confesserà a Karlheinz Böhm, l'attore che interpretava il ruolo di Francesco Giuseppe e con cui rimase sempre in amicizia, di vergognarsi profondamente dei film girati in quel periodo. Böhm ha anche aggiunto, in una intervista pubblicata in Italia su "Repubblica", di ritenere che questo sia un peso che l'attrice si è portata sempre dietro nella sua vita e che abbia contribuito (insieme ad altri fattori molto più importanti) a determinare l'alcolismo e la depressione che l'afflissero negli ultimi anni e la tragica fine a soli 44 anni.

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    La tomba di Romy Schneider.
    La vera svolta nella carriera di Romy Schneider avvenne con uno dei film successivi, L'amante pura (1958). Durante la lavorazione del film conobbe Alain Delon e con lui ebbe una lunga relazione e si trasferì a Parigi. Da questo momento recitò in film soprattutto francesi e italiani, come La piscina (1968) di Jacques Deray, La Califfa (1970) di Alberto Bevilacqua, Ludwig (1973) di Luchino Visconti, dove fu una ben diversa Elisabetta di Baviera, e La morte in diretta (1979) di Bertrand Tavernier.

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    Nel frattempo la sua vita sentimentale, dopo la rottura con Delon del 1964, si complicò con due matrimoni falliti che la portarono a depressione ed alcolismo. Il 21 gennaio 1977 nacque la figlia Sarah, avuta dal secondo marito Daniel Biasini, oggi anch'essa attrice. L'improvvisa morte del figlio quattordicenne David (nato il 3 dicembre 1966 e deceduto tragicamente il 5 luglio 1981), avuto dal regista Harry Meyen, la colpì duramente e non si riprese mai del tutto.
    Inquietante e toccante, il film Fantasma d'amore (1980) di Dino Risi nascose e rivelò di lì a poco tempo un tragico epilogo nella vita reale.
    Fu trovata morta nella casa parigina del produttore Laurent Petin, al quale era legata da circa un anno, il 29 maggio 1982 per un attacco cardiaco, anche se la voce di un suicidio ebbe molta diffusione.
    È sepolta a Boissy-sans-Avoir, un piccolo paese vicino alla capitale francese.
    Secondo un articolo del 21 dicembre 2009 del quotidiano tedesco Bild dal 1976 sino alla morte la Schneider fu vittima di spionaggio da parte della Stasi, i servizi segreti della DDR, per il suo sostegno ad un comitato d'opposizione


    filmografia

    Wenn der weiße Flieder wieder blüht, regia di Hans Deppe (1953)
    Feuerwerk, regia di Kurt Hoffmann (1954)
    L'amore di una grande regina (Mädchenjahre einer Königin), regia di Ernst Marischka (1954)
    4º fanteria (Die Deutschmeister), regia di Ernst Marischka (1955)
    Der letzte Mann, regia di Harald Braun (1955)
    La principessa Sissi (Sissi), regia di Ernst Marischka (1955)
    Kitty (Kitty und die große Welt), regia di Alfred Weidenmann (1956)
    Sissi, la giovane imperatrice (Sissi — Die junge Kaiserin), regia di Ernst Marischka (1956)
    Le avventure di Robinson (Robinson soll nicht sterben), regia di Josef von Báky (1957)
    Monpti (Un amore a Parigi), regia di Helmut Käutner (1957)
    Sissi - Il destino di un'imperatrice (Sissi — Schicksalsjahre einer Kaiserin), regia di Ernst Marischka (1957)
    Eva. Confidenze di una minorenne (Die Halbzarte), regia di Rolf Thiele (1958)
    Sissi a Ischia, regia di Alfred Weidenmann (1958)
    Ragazze in uniforme (Madchen in uniform), regia di Géza von Radványi (1958)
    L'amante pura (Christine), regia di Pierre Gaspard-Huit (1958)
    Angelica ragazza jet (Ein Engel auf Erden), regia di Géza von Radványi (1959)
    Sissi La Favorita Dello Zar (Die schöne Lügnerin) regia di Alex Von Ambesser (1959)
    Die schöne Lügnerin, regia di Axel von Ambesser (1959)
    Katia, regina senza corona (Katia), regia di Robert Siodmak (1959)
    Delitto in pieno sole (Plein soleil), non accreditata, regia di René Clément (1960)
    Boccaccio '70 — episodio "Il lavoro" di Luchino Visconti (1962)
    Forever My Love, regia di Ernst Marischka (1962)
    Gli amanti dell'isola (Le combat dans l'île), regia di Alain Cavalier (1962)
    Il processo (Le Procès), regia di Orson Welles (1962)
    L'amour à la mer, regia di Guy Gilles (1963)
    I vincitori (The Victors), regia di Carl Foreman (1963)
    Il cardinale (The Cardinal), regia di Otto Preminger (1963)
    L'enfer, regia di Henri-Georges Clouzot (1964)
    Scusa, me lo presti tuo marito? (Good Neighbor Sam), regia di David Swift (1964)
    Ciao Pussycat (What's new, Pussycat?), regia di Clive Donner (1965)
    La voleuse, regia di Jean Chapot (1966)
    Alle 10:30 di una sera d'estate (10:30 P.M. Summer), regia di Jules Dassin (1966)
    Agli ordini del Fuhrer e al servizio di Sua Maestà (Triple Cross), regia di Terence Young (1966)
    L'incredibile affare Kopcenko (Otley), regia di Dick Clement (1968)
    La piscina (La piscine), regia di Jacques Deray (1969)
    La Califfa, regia di Alberto Bevilacqua (1970)
    L'amante (Les choses de la vie), regia di Claude Sautet (1970)
    Uccidi uccidi, ma con dolcezza (My Lover My Son), regia di John Newland (1970)
    Il cadavere dagli artigli d'acciaio (Qui?), regia di Léonard Keigel (1970)
    Il commissario Pellissier (Max et les ferrailleurs), regia di Claude Sautet (1971)
    Un uomo in vendita (Bloomfield), regia di Richard Harris e Uri Zohar (1971)
    L'assassinio di Trotsky (The Assassination of Trotsky), regia di Joseph Losey (1972)
    È simpatico, ma gli romperei il muso (César et Rosalie), regia di Claude Sautet (1972)
    Ludwig, regia di Luchino Visconti (1972)
    Noi due senza domani (Le train), regia di Pierre Granier-Deferre (1973)
    Il montone infuriato (Le mouton enragé), regia di Michel Deville (1974)
    Male d'amore (Un amour de pluie) regia di Jean-Claude Brialy (1974)
    Trio infernale (Le trio infernal) regia di Francis Girod (1974)
    L'importante è amare (L'important c'est d'aimer), regia di Andrzej Zulawski (1975)
    Gli innocenti dalle mani sporche (Les innocents aux main sales) regia di Claude Chabrol (1975)
    Frau Marlene (Le vieux fusil), regia di Robert Enrico (1975)
    Mado, regia di Claude Sautet (1976)
    Una donna alla finestra (Une femme à sa fenêtre), regia di Pierre Granier-Deferre (1976)
    Gruppenbild mit Dame, regia di Aleksandar Petrovic (1977)
    Una storia semplice (Une histoire simple), regia di Claude Sautet (1978)
    Linea di sangue (Bloodline), regia di Terence Young (1979)
    Chiaro di donna (Claire de femme), regia di Costa Gavras (1979)
    La morte in diretta (La mort en direct), regia di Bertrand Tavernier (1980)
    La banchiera (La banquière), regia di Francis Girod (1980)
    Fantasma d'amore, regia di Dino Risi (1981)
    Guardato a vista (Garde à vue), regia di Claude Miller (1981)
    La signora è di passaggio (La passante du Sans-Souci), regia di Jacques Rouffio (1982)


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    30 anni fa morì Romy Schneider

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    Romy Schneider morì il 29 maggio 1982 a neanche 44 anni, per un arresto cardiaco, ma ci furono insistite ipotesi di suicidio: era depressa e aveva problemi di alcool e abuso di farmaci da un anno, dopo la morte del figlio adolescente che si era ferito letalmente scavalcando una rete di filo spinato.

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    Schneider era stata un’attrice di straordinari fascino e popolarità internazionale, soprattutto per i suoi ruoli giovanili nei film sulla “principessa Sissi” e poi per decine di film con i più importanti registi del mondo, da Orson Welles a Otto Preminger a Luchino Visconti, solo per dirne alcuni.

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    Era nata a Vienna nel 1938 e aveva interpretato Sissi nel primo film a soli sedici anni. A venti si era trasferita a Parigi e si era fidanzata con l’attore francese Alain Delon (si separarono cinque anni dopo). Tra gli altri suoi film più famosi ci sono Ludwig, La Califfa, La morte in diretta, Fantasma d’amore.

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