ALBERI e ARBUSTI DA FRUTTO e a volte ....

PESCO, CILIEGIO,PERO, ALBICOCCO ECC

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  1. gheagabry
     
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    DA LUSSY


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    Melo - Malus pumila Mill.


    Generalità
    Originario di una zona sud caucasica, il melo è oggi coltivato intensivamente in Cina, Stati Uniti, Russia, Europa (soprattutto in Italia e Francia).
    In Italia la produzione è concentrata nel settentrione: l'80% del raccolto nazionale, infatti, proviene da tre regioni del Nord: Trentino-Alto Adige (46%), Emilia-Romagna (17%) e Veneto (14%). Altre aree di una certa importanza sono Piemonte, Lombardia e Campania.
    Appartiene alla grande famiglia delle Rosaceae, sottofamiglia Pomoideae, genere Malus.
    Il melo è una pianta di dimensioni medio-elevate che può raggiungere un'altezza anche di 8-10 metri.
    Il melo presenta gemme a legno e miste portate da diversi rami fruttiferi, cioè da dardi, lamburde, brindilli e rami misti. Il frutto è un pomo o melonide (falso frutto); la corteccia è tipicamente liscia rispetto altre specie e la foglia si distingue per il margine seghettato. Esiste autoincompatibilità gametofitica nel gruppo della cultivar (cv), ma i gruppi pomologici sono tra loro intercompatibili, perciò sono necessarie più cv per un impianto.
    Limiti pedoclimatici: è resistente al freddo (fino a -25°C, con qualche eccezione), per la sensibilità alle gelate tardive dipende dall’epoca di fioritura, e sopporta bene il calcare se il terreno è ben drenato, si adatta a vari terreni.


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    Varietà e portainnesti

    Il panorama varietale è molto ampio e per la scelta ci si riferisce alle Liste di orientamento varietale - Progetto finalizzato MiPAF.
    - Gruppo Gala: Sansa, Gala schnizer, Prime red, Summerfree
    - Guppo Red Delicius: Early red one, Red chief, Scarlet spur
    - Guppo Golden: Golden delicious cl b, Smoothee, Tentation
    - Guppo Jonagold: Novajo, Renetta del Canada, Querina
    - Guppo Stayman: Staymared, Superstayman, Stayman winesap Lb 781
    - Guppo Fuji: Fuji kiku 8, Fuji naga-fu 12
    - Altre: Imperatore Dallago, Granny Smith, Annurca, Pink Lady.
    I portinnesti utilizzati sono:
    - M9, per impianti ad alta densità
    - M9 cloni: EMLA, meno pollonifero, T3377, T338, T339 (Nakb) produttivi
    - M9 simili: Pajam1 e 2, il primo è meno vigoroso
    - M26, per terreni fertili e non asfittici
    - Cover 2, dà qualità.
    La propagazione avviene: per seme, margotta di ceppaia e propaggine di trincea per l’ottenimento di portinnesti, anche se vi è una diminuzione dei franchi da seme, mentre si usa l’innesto per la parte superiore.


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    Tecnica colturale

    Le forme di allevamento prevalenti oggi sono la palmetta e il fusetto con sesti di impianto che partono da un minimo di 3 m per 1 m e 5 m per 4 m, rispettivamente; la densità d’impianto varia da 500 fino a 3000 piante/ha.
    L’irrigazione è sempre necessaria per la produzione, 6000 m3/ha. La concimazione ci rimanda alle metodiche agronomiche del calcolo delle asportazioni e dell’analisi fogliare; si tenga conto che gli elementi primari richiesti sono N (80-90 kg/ha/anno) e K (50-80 kg/ha/anno), il P in quantità inferiore alla metà dei precedenti (100-120 kg/ha biennale o triennale). Sono importanti anche Ca, Mg, Bo, Fe,Zn, S.
    Circa la potatura è possibile attuare quella di tipo meccanico, puntando perciò a produrre su lamburde; è necessario dunque considerare l’habitus di fruttificazione. Specie su piante giovani si opera la potatura verde che consiste in una scacchiatura (eliminazione dei rami mal posti). Si ricorda che nell’operazione di diradamento dei frutti il melo è l’unica specie che risponde al diradamento chimico. Per gli impianti intensivi si utilizza soprattutto bioregolatori per controllare l’equilibrio vegeto-produttivo nelle varie fasi, secondario risulta il contenimento dell’apparato radicale.

    Produzioni

    La produzione si aggira sulle 40 t/ha. Per quanto concerne la raccolta ci si basa su indici quali il colore, la resistenza della polpa (penetrometro) ed il contenuto in amido della polpa. - La conservazione si avvale oggi dell’idrocooling, sistema che permette una maggiore conservazione del frutto per effetto di bagnatura in ambiente freddo. Metodi di conservazione possibili sono: l’atmosfera normale, con temperatura intorno a 0°C, UR di 85-90%, che mantiene le mele per 2-3 mesi, l’atmosfera controllata, con temperatura poco sopra lo 0°C e concentrazione di O2 e CO2 inferiore a 10%, oppure il sistema Ultra Low Oxygen a bassissima concentrazione di O2 ; è possibile anche la conservazione subatmosferica, con pressione di 0,13 atm, ed anche la rimozione di etilene durante la conservazione, con KMnO2 .
    Oltre che per il tradizionale consumo fresco, la mela può essere utilizzata per la produzione di succhi, marmellate, sciroppi, dolci, sidro oppure essiccata. In cucina trova largo impiego come ingrediente per pietanze, dolci e macedonie.
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    Avversità

    Carenze e fisiopatie possono comportare spaccature dei frutti, cascola dei frutti e rugginosità suberosa. Fitopatie si manifestano in conservazione: disfacimento interno e sugoso, riscaldo molle. Altre ancora le alterazione fisiologiche. Importante malattia batterica è il colpo di fuoco batterico (Erwinia Amilovora), tra le crittogame sono da ricorda la ticchiolatura (per la quale esistono cv reistenti), mal bianco. Degli insetti si ricordano lepidotteri, quali carpocapsa (Cydia pomonella), rodilegno rosso (Cossus cossus) e giallo (Zeuzera Pyrina), afidi, quali grigio, lanoso, verde, mentre tra altri c’è la cocciniglia di San Josè (Quadrapsidiotus pernicosus).



    Mela Red Love


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    La Mela rossa. Fuori e dentro.

    Vi ricordate quando vi raccontavano la favola di Biancaneve e volevate essere voi a dare un morso alla mela incantata ed aspettare anche per un secolo il vostro vero amore??Ci si immaginava che dando un morso ad una mela sarebbe arrivato il principe azzurro sul suo cavallo bianco pronto a ridarvi la vita con un bacio e farvi vivere felici e contenti senza preoccupazioni senza problemi per sempre..

    Non so voi ma tutte le volte che mia mamma mi raccontava questa storia andavo a dare un morso ad una mela ed aspettavo pazientemente il mio principe.. però non è arrivato con un cavallo bianco ma con una seat ibiza nera, non è vero che i problemi spariscono grazie al frutto magico ma è bello pensare che esista questa possibilità no??

    Vi ho fatto questa premessa forse un po’ assurda perchè mia madre è tornata a casa con un sacchetto di mele chiamandole mele fragoline.

    Ho scoperto poi che si chiamano mele RED LOVE hanno la buccia rosso fuoco esternamente ed internamente sono striate di rosso, appena l’ho aperta mi sono domandata se il rosso dentro fosse normale o se si trattassero dei soliti Organismi Geneticamente Modificati. Quindi ho fatto un pò di ricerche e…….

    la mela RED LOVE è stata creata in Inghilterra dal agronomo Svizzero Markus Kobertis ha passato gli ultimi 20 ANNI ha incrociato vari tipi di melo fino ad ottenere la mela RED LOVE.

    Dicono che questa nuova mela sia ricca di antiossidanti e che non annerisca a contatto con l’aria..

    sinceramente l’ho mangiata ed è buona non sono una patita delle mele perchè da settembre in poi ce le portiamo dietro per tutto l’inverno però se le troverò in commercio ancora le comprerò sicuramente.

    La prossima volta non voglio mangiarla così ma voglio provare a creare delle torte vi immaginate le fette di mela rossa in mezzo alla vostra crostata di frutta o alla vostra classica torta di mele??Secondo me farà un gran contrasto senza usare coloranti.

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    Se la provate ditemi cosa ne pensate mi raccomando.

     
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118 replies since 13/2/2011, 11:34   75790 views
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