Oasi è l'album dei Pooh del 1988. Segna un momento in cui i componenti intensificano la loro collaborazione con il WWF; tra l'altro, la copertina del disco è di in carta riciclata: una patina di ecologismo e di impegno per la pace nel mondo sembra caratterizzare l'immagine del complesso in questo periodo. Anche la veste grafica conferma questa tendenza, rappresentando il desiderio di armonia nelle relazioni umane con una stretta di mano tra due persone. La propensione a pace e correttezza politica traspare nei testi di brani come Senza frontiere o Nell'erba, nell'acqua, nel vento, entrambe cantate da Roby; comunque, anche in questo disco prevale l'argomento amoroso: tra i brani più indubbiamente noti dell'album si ricordano Che vuoi che sia, cantata da Dodi, e La ragazza con gli occhi di sole, cantata da Stefano. Il tecnico del suono del disco è Renato Cantele, mentre gli arrangiamenti sono curati da Fio Zanotti,
Tracce
Senza frontiere (Facchinetti-Negrini) - 4'23" - Voce principale: Roby Che vuoi che sia (Facchinetti-D'Orazio) - 6'17" - Voce principale: Dodi Io da solo (Facchinetti-Negrini) - 4'55" - Voci principali: Dodi, Red, Roby, Stefano Ti dirò (Canzian-Negrini) - 4'49" - Voce principale: Red La ragazza con gli occhi di sole (Battaglia-D'Orazio) - 4'02" - Voce principale: Stefano Linea calda (Canzian-Negrini) - 5'23" - Voce principale: Red Niente a parte l'amore (Facchinetti-Negrini) - 4'55" - Voce principale: Roby Stare bene fa bene (Battaglia-Negrini) - 4'45" - Voce principale: Dodi, Red, Roby Due donne (Battaglia-Negrini) - 4'47" - Voce principale: Dodi Nell'erba, nell'acqua, nel vento (Facchinetti-Negrini) - 4'43" - Voce principale: Roby
Ti dirò Ti dirò quando esco da quest'autostrada ti dirò chi è dei due che ha bisogno di crescere. Ti dirò da che parte di me stai sbagliando anche se credi che tu sai tutto degli uomini. Ti dirò che mai nessuno al mondo possiede mai nessuno. Poi ti dirò che non siamo parenti e la vita va avanti con o senza di te se non mi schiacciano i TIR delinquenti che come elefanti si sorpassano in tre. Con tutti i miei problemi ci mancavi anche tu vedrai se io mi faccio imbottigliare mai più. Ti dirò che ho una voglia pazzesca di mare di riviste di pesca, di sesso e di musica. Ti dirò quando e se ti vorrò rivedere che mi sento una mosca in un campo di fragole. Ti dirò perchè non riesci a essere l'unica per ora. Poi ti dirò, ti dirò che non sono un piccolo uomo, almeno spero di no e anche se sbatto la testa e mi sbaglio so quello che voglio e voglio quello che so. Stai pronta che ti chiamo appena arrivo in città speriamo di trovare una cabina che va. Ti dirò quando sento cadere il gettone che puoi essere tu che fai smetter di piovere. Ti dirò però che ho molta paura di crederci per ora. Poi ti dirò che non voglio legarmi che ho un sacco di allarmi che ho bisogno di te. E ti dirò che ho una fame da orso e cambiando discorso mangerei pure te tu dici sei diverso in tutto quello che fai ma di una innamorata non fidiamoci mai.
Ho perduto l'ultimo aeroplano, mezzanotte di stress respiro aria di sommossa, intrappolato in hotel faccio una scommessa con me stesso e chiamo in camera te che rissa ai taxi in aeroporto, ti ricordi di me. Ti ho vista aprire la tua stanza straniera in questo albergo anche tu ora sai come mai ho il tuo numero che ci fa qui una come te. Anche se tu tu tu non vuoi c'è già una linea calda tra noi forse è il vento del sud chi cerchi tu tu tu quaggiù. Posto non è per passarci un tranquillo week-end. Ecco piano piano passo passo la pressione va su io ti bisbiglio quel che voglio e ti rilassi anche tu. Dimmi quello che non hai addosso in quella camera lì. Sei così chiara nei dettagli che ti vedo da qui ti sfiori il dito con le labbra è linea calda sempre di più. Sento che su di noi passa il tropico sussurri e grida giù in città e ancora tu tu tu di là su questa linea calda stai lì mezza no e mezza si e allora tu tu tu che fai stai dove sei. Sei sola tu tu tu di là la ventola e la radio che va proprio come da me e allora tu tu tu perchè non vieni qua questo è l'ultimo gioco in città.
Niente a parte l'amore Prova solo a pensare quante cose non hai fatto mai con me si potrebbe anche dire niente a parte l'amore di te cosa so io davvero. Non so come ti svegli nei giorni sbagliati non mi hai visto mai sul lavoro e a parte l'amore, cos'altro hai scambiato con me. Io ci proverei, vieni a stare qui, facciamo un anno di week-end ti presento i miei, li conquisterai, nessuno ti resiste mai. Sembri quella che vorrei, chissà se lo sei. Niente a parte questo amore sappiamo di noi e magari siamo un gioco vincente io e te. Senza vivere insieme non saprò mai com'e che si sta con te non mi dai per capirti niente a parte l'amore. E chiamalo niente l'amore ci si perde la fame ed il sonno però tu non eri prevista quest'anno. Fammi andare a vedere aldilà dell'amore chi sei. Io ci proverei anche per un pò a far sul serio, e perchè no. Con i nostri se, con i nostri mai, coi nostri ex e i nostri guai dammi tempo, dici tu, ma quanto ce n'è? E a parte questo amore chi abbiamo io e te forse evvero siamo un gioco vincente giochi o no? Io ci proverei anche per un po' a far sul serio, e perchè no. Non andar più via, quel che è mio è tuo, credevo di non dirlo mai. Cos'abbiamo fatto noi, un attimo fa niente a parte un po' d'amore e il resto verrà.
E' tornata la sera dopo un giorno perfetto io mi metto un disco e guardo il soffitto. Sale un filo di fumo di pensieri leggeri, sono solo un giorno più vecchio di ieri. Stare bene fa bene, c'è chi non ha una lira eppure è felice, ma fan bene anche i soldi se sei capace di goderteli un pò. Da domani è domani e mi piace la mia età questa vita è in diretta va imparata mentre va. Stare bene fa bene, nelle notti di luglio, con una ragazza che dice ti voglio. E fa bene Natale con la neve e le stelle, anche le bugie possono essere belle. Stare bene fa bene, se nasci spesso resti giovane sempre e puoi farmi star bene, se con la testa e con il cuore ci sei. Da domani è domani e mi piace la mia età, questa vita è in diretta, va imparata e va capita mentre va. Stare bene fa bene.
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Due donne
T'innamori ogni settimana qualche sabato dormi fuori ma vuoi sposarti in chiesa. Con tua madre c'è un gran bel feeling prende a prestito i tuoi vestiti sembra più lei la figlia. È stata fuori a cena e oggi ha un'aria strana. Al telefono è stata un'ora si parlavano stretto stretto chi era non te l'ha detto. Poi si guarda allo specchio e dice un po' ironica e un pò fatale: Uomini, chi vi vuole. Due donne in controluce stregate dalla luna due donne-donne al presente, nella corrente due rose in fondo alla città già pronte al grande amore o a star da sole. Che cosa è meglio chi lo sa? In TV tramonta lenta la domenica, perché no due passi in centro e poi un film? Vi guardavo in quel ristorante due bicchieri di vino chiaro. Donne dov'è il futuro? Tu con tutti i tuoi brevi amori lei col tempo che si assottiglia però come ti assomiglia. Due donne in controluce stregate dalla luna. Due donne-donne al presente, nella corrente due tempi dello stesso film. Due donne cuori diversi, l'onda e la sponda due mondi dove viaggerei tu nella più verde della stagioni che senti in cuffia le tue canzoni prima di addormentarti e lei che pensa chiudendo fuori un'altra notte verso l'inverno. Domani è un altro giorno.
Uomini soli è un album dei Pooh uscito nel 1990. Viene aperto dal brano omonimo, vincitore del Festival di Sanremo. Il brano, per l'iniziativa attuata al Festival di far eseguire i brani gareggianti ad artisti stranieri, è stato eseguito (versione in lingua inglese) dalla cantante jazz Dee Dee Bridgewater sotto il titolo Angel of the night. Tipiche del gruppo, anche e soprattutto del periodo degli anni ottanta, sono le seguenti caratteristiche dell'album: Un buon numero di canzoni dedicate alle donne, come La luna ha vent'anni, cantata da Red; oppure il singolo Donne italiane, interpretato a quattro voci alternate; si ricordino inoltre Giulia si sposa, con testo di Negrini cantato da Stefano, oppure l'Altra donna, cantata da Dodi. Il riferimento ad alcune situazioni di politica internazionale dell'epoca. In questo disco in particolare viene ricordata, nella canzone Città proibita, cantata da Roby, la tragica protesta di piazza Tiananmen del 1989. Un brano di stampo autobiografico come Non solo musica, cantato da Roby. Risulta invece inedita per il gruppo la partecipazione di altri cantanti solisti. È il caso di Tu vivrai, brano di chiusura dell'album, eseguita una strofa a testa da Eros Ramazzotti, Enrico Ruggeri, Raf e Umberto Tozzi con i Pooh a interpretare i cori. La copertina del disco, come in altri casi all'epoca, è realizzata in carta riciclata.
Tracce
Uomini soli (Facchinetti-Negrini) - 4'03" - Voci principali: Dodi, Red, Roby, Stefano Napoli per noi (Canzian-D'Orazio) - 4'11" - Voce principale: Red L'altra donna (Battaglia-Negrini) - 4'35" - Voce principale: Dodi Città proibita (Facchinetti-Negrini) - 5'18" - Voce principale: Roby Donne italiane (Facchinetti-Negrini) - 4'33" - Voci principali: Red, Stefano, Roby, Dodi Non solo musica (Facchinetti-D'Orazio) - 4'43" - Voce principale: Roby La luna ha vent'anni (Canzian-Negrini) - 4'35" - Voce principale: Red Davanti al mare (Battaglia-Negrini) - 4'17" - Voce principale: Dodi Giulia si sposa (Facchinetti-Negrini) - 4'09" - Voce principale: Stefano Tu vivrai (Facchinetti-Negrini) - 5'28" - Voci principali: Eros Ramazzotti, Enrico Ruggeri, Raf, Umberto Tozzi, Dodi, Stefano, Red, Roby
Uomini soli
Li incontri dove la gente viaggia, e va a telefonare, col dopobarba che sa di pioggia, e la ventiquattro ore, perduti nel corriere della sera, nel va e vieni di una cameriera, ma perché ogni giorno viene sera? A volte un uomo è da solo perché ha intesta strani tarli, perché ha paura del sesso o per la smania di successo. Per scrivere il romanzo che ha di dentro, perché la vita l'ha già messo al muro, o perché in un mondo falso è un uomo vero. Dio delle città e dell'immensità, se è vero che ci sei e hai viaggiato più di noi, vediamo se si può imparare questa vita, e magari un po cambiarla, prima che ci cambi lei. Vediamo se si può, farci amare come siamo, senza violentarci più, con nevrosi e gelosie. Perché questa vita stende, e chi è steso o dorme o muore, oppure fa l'amore. Ci sono uomini soli per la sete d'avventura, perché han studiato da prete o per vent'anni di galera, per madri che non li hanno mai svezzati, per donne che li han rivoltati e persi, o solo perché sono dei diversi. Dio delle città e dell'immensità, se è vero che ci sei e hai viaggiato più di noi, vediamo se si può imparare queste donne e cambiare un po per loro, e cambiare un po per noi. Ma Dio delle città e dell'immensità, magari tu ci sei e problemi non ne hai. Ma quaggiù non siamo in cielo, e se un uomo perde il filo, è soltanto un uomo solo.
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Napoli per noi Napoli per noi gente distratta, con gli occhi sempre accesi sul televisore, è solo una città di scugnizzi pizza e mare, o di notizie nere da telegiornale. Napoli però è un'altra cosa, è la città tradita che sa perdonare, grande luna park dell'America invadente, e figlia senza amore di un'Italia assente. Ma guarda Napoli e poi muori, Napoli a colori, gente cielo e mare, con in mano il cuore. Guarda Napoli che aspetta, la città promessa, con l'eterna attesa, ma la speranza sempre accesa, Napoli di pane sempre amaro, Napoli di giorni appesi al cielo. Napoli che canta e non s'arrende. Si lecca le ferite e si reinventa sempre, stesa su un vulcano solo mezzo addormentato, che gioca con la vita e vince il campionato. Napoli città di terni al lotto, di gente che ogni giorno è sempre una scommessa, che arrivano alla sera faticando e improvvisando. Che Napoli non è soltanto contrabbando, e guarda Napoli ferita, Napoli proibita, nuda o travestita, presa o abbandonata, guarda Napoli futura, bianca di paura, con la gente vera, che ancora sogna e ancora spera. Napoli spogliata fino al mare. Ma Napoli che sa ricominciare. Napoli per noi che ci stupisce, che non ne siamo figli ma ci riconosce, quando la tocchiamo ci regala un'emozione, che non puoi fare a meno di volerle bene.
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L'altra donna È ancora tutto all'aria da ieri sera, è più comodo in albergo, paghi il conto e te ne vai; ma in certe cose tu ci credi ancora, far l'amore nel tuo letto, prepararmi il tuo caffè; è poi mi lasci andare via, quando è ora, perché ognuno ha la sua vita, e la mia non è con te. Sei l'altra donna, la libertà, quella che sa e non può dir niente, quella che all'alba rimane sola, e che non può mai lasciare impronte, con me non puoi cercare casa, o uscire insieme a far la spesa, sei l'altra donna, quella importante, quella che ha tutto e non ha niente, di me. Mio figlio è un'altra storia, un altro amore, tu non puoi partecipare, Dio lo sa se io vorrei. Tu in macchina con me non puoi fumare, mozziconi col rossetto. parlerebbero di te; ma in fondo tu che colpa hai del mio cuore, delle ore che mi manchi, dei problemi che mi dai. Sei l'altra donna, la libertà, quella che sa perché ritorno, e quanta pace tu mi sai dare, io dirò tutto a lei un giorno, faremo insieme un'altra casa, io e te che siamo un'altra cosa. Io e te che siamo la stessa cosa, faremo insieme la nostra casa; prima dell'alba c'è ancora un'ora, stringimi forte e sogna ancora, di noi.
Città proibita Luna piena a Tien An Men, stai con me, di cos'hai paura di un soldato che beve il tè, e si fa le foto, sul cannone di un carro armato, tutto il mondo ci guarda ormai, e il governo non vuole guai, fanno i duri ma tremano, abbracciami. Fra un anno sarò ingegnere, porterò mio padre in città, piangeremo dal ridere, lui crede ancora, che sia come ventanni fa, biciclette e bandiere al sole, con la gente vestita uguale, noi cambiamo le regole, da adesso in poi. Giuro che il futuro è vita, questa è la città proibita, ma i ragazzi non sbagliano, siamo più di un miliardo, sai. Giuro che non siamo pazzi, giuro che non siamo eroi, gli eroi muoiono giovani, non è quel che vogliamo noi, noi vogliamo volare oltre quella muraglia, prima di essere vecchi che ci passi la voglia, non pioverà su questa piazza, quelli là sono lampi di caldo, temporali che scoppiano, che scappano sopra il riso e le fabbriche, generali è domani ormai e il domani qui siamo noi, che cambiamo le regole, da adesso in poi. Ma quei fari, che girano come mai, anche i cani han paura, e le radio non suonano. Perché i soldati, sono in piedi e non ridono più, questo vento di polvere, sulla luna di Tien An Men, cosa sta per succedere, abbracciami.
Quella notte di vent'anni fa, non ci fu nemmeno una rapina, era calda e vuota la città, perché in TV si andava sulla luna. È la notte che sei nata tu, che tuo padre fece nuvolari, per vederti subito com'eri, più eccitato di quelli lassù. Quante lune fino qui, quante lenzuola da mordere, giorni a scuola e notti di Natale, e fantasie da nascondere. La luna ha vent'anni, e tu assomigli a lei, non vuoi soltanto uomini, che sbarcano, rubando un po'di te. La luna ha vent'anni, vent'anni come i tuoi, nessuno c'è riuscito mai, a farti fare qualcosa, quando tu non vuoi. Hai le chiavi del mondo tu, e non è facile, cerca di non perderle mai. Questa notte di vent'anni dopo, c'è una luna da spaccare il tetto. Cappuccetto s'è mangiata il lupo, e il mio cuore è un orologio matto. Cosa fare per meravigliarti, come entrare sotto la tua pelle, per non ritrovarmi tra le mani, solo un po' di polvere di stelle. Questa notte tu sei qui, inesplorata e bellissima, nel tuo mare di tranquillità, io vedo i segni di tutti i sogni. La luna ha vent'anni, e tu assomigli a lei, hai un lato indecifrabile, che so che c'è, ma non si vede mai. La luna ha vent'anni, più o meno la tua età, la testa fra le nuvole, per sorpassare la quotidianità, del cuore. Hai le chiavi del mondo tu, e non è facile, cerca di non perderle mai.
Il cielo è blu sopra le nuvole è il ventitreesimo disco dei Pooh, uscito nel 1992.
Il disco
È l'ultimo lavoro del gruppo ad essere stato distribuito in vinile prima dell'edizione a tiratura limitata a 33 giri di Beat ReGeneration (2008). L'album è sytato registrato per la parte musicale allo Studio Morning City di Milano (tecnico del suono: Renato Cantele) e per le voci allo Studio Morning Garden (tecnico del suono: Giamba Lizzori), ed è stato mixato da Cantele allo Studio Morning City.
Claudio Pascoli - sax Demo Morselli - fiati Fio Zanotti - Arrangiamenti, fisarmonica nel brano Maria marea. Piccoli Cantori di Milano - coro nel brano In Italia si può.
Tracce
Il cielo è blu sopra le nuvole – 4:54 (Valerio Negrini – Roby Facchinetti; edizioni musicali Discorso-Babilonia) Balliamo balliamo – 4:38 (Valerio Negrini – Roby Facchinetti; edizioni musicali Discorso-Babilonia) Stare senza di te – 5:35 (Stefano D'Orazio – Red Canzian; edizioni musicali Discorso-Blu Notte) Ricominciamo – 4:48 (Valerio Negrini – Dodi Battaglia; edizioni musicali Discorso-Più in Alto) La mia faccia – 4:28 (Valerio Negrini – Roby Facchinetti; edizioni musicali Discorso-Babilonia) Maria marea – 5:03 (Valerio Negrini – Red Canzian; edizioni musicali Discorso-Blu Notte) 50 primavere – 4:30 (Stefano D'Orazio – Dodi Battaglia; edizioni musicali Discorso-Più in Alto) La donna infinita – 4:44 (Stefano D'Orazio – Roby Facchinetti; edizioni musicali Discorso-Babilonia) Le ragazze normali – 4:14 (Valerio Negrini – Dodi Battaglia; edizioni musicali Discorso-Più in Alto) In Italia si può – 5:14 (Valerio Negrini – Roby Facchinetti; edizioni musicali Discorso-Babilonia)
Il cielo è blu sopra le nuvole Tu ragazza con gli occhiali stai lavando la vetrina, piangi lacrime sottili tra la gente che cammina, sei incinta e innamorata, ma sua moglie fortunata, resta quella là. Tu signora consumata da una vita prepotente, hai un figlio che ha studiato non lavora ma pretende, sembra sempre più suo padre che paura quando suona quel telefono. Ma il cielo è blu sopra le nuvole e non è poi cosi lontano, dobbiamo arrampicarci e crescere senza bisogno di nessuno. Il cielo è blu sopra le nuvole, oltre il silenzio ed il rumore, c'è chi ha le macchine e gli aerei però ha paura di volare, ma il cielo è blu sopra le nuvole. Tu bambino stai giocando a una guerra senza fine, la tua vita è in costruzione sopra travi ballerine, costerà dei sacrifici ma nessuno ha molti amici devi volerti bene tu. Ma il cielo è blu sopra le nuvole, dietro la rabbia ed il dolore, la vita è un pugno nello stomaco, solo per chi se lo fa dare. E non è poi cosi difficile, amarsi oggi più di prima, la brava gente si disintegra, quando si sente sola e scema, ma il cielo è blu sopra le nuvole. Il cielo è blu sopra le nuvole. Il cielo è blu sopra le nuvole.
La mia faccia Se non fossi io, questo io di adesso, io con la mia faccia, me lo chiedo spesso sai cosa sarei, il meccanico che ha l'anima molto più pulita delle mani o il furbo che non se le sporca mai. Se io fossi il Gino che lavora al bar, io con la mia faccia, dietro al banco e allo scontrino chi sarei, un cretino tutto sport e sesso o l'amico grosso e intelligente che sa tutto delle donne e della gente. Io e te, guarda questa faccia mia, quel che abbiamo ormai nessuno ce lo può portare via. Io per te, col sudore sul mio viso, saprei far l'impalcatura per portarti in paradiso. Se io fossi il mago delle serrature, quanti tuoi silenzi riuscirei ad aprire e se tu da altre braccia fossi estate presa, sarei io con la mia faccia a riportarti a casa. Se io fossi un prete, ma di quelli giusti, io con la mia faccia, di quale Dio in chiesa parlerei alla gente che i miracoli se li fa da sola tutti i giorni aspettando Gesù Cristo che ritorni. Io e te con la faccia tua e mia, quel che siamo ormai nessuno ce lo può portare via. Io per te senza prendere aeroplani, anche se non ho le ali, volo con le mani. Se io fossi un inventore mai capito, a quante macchine il tuo nome avrei già dato e se tu da altre braccia fossi stata presa sarei io con la mia faccia a riportarti a casa, a riportarti a casa, a riportarti a casa, a riportarti a casa.
Quel venticinque aprile la guerra era di casa pioveva forte fuori dalla chiesa la fame era nell' aria la vita una scommessa ma il prete continuava la sua messa tu col vestito bianco tu con le scarpe nuove vi siete detti si' davanti a quell' altare e insieme per la vita vi siete incamminati tra il tempo le promesse e le speranze la guerra che finiva i balli americani l' italia da rifare con le mani i dieci alla schedina i figli all'improvviso la casa troppo stretta e io che crescevo troppo in fretta ma dimmi come si fa' a stare come voi insieme per la vita che a me l' amore quando c'e' mi sembra sempre fuoco e invece dura poco sara' che anime di razza e' un po' che non ne fanno piu'. Quel venticinque aprile ritorna tutti gli anni e tutti gli anni vi ritrova insieme Avete visto il mare e il secolo cambiare il papa buono e l'uomo sulla luna c'e' chi vi chiama nonni e che c'ha gia' vent'anni e' il tempo che trascorre ma non passa tu coi capelli bianchi tu con gli occhiali nuovi vi dite ancora si' davanti al piatto di ogni giorno ma sara' fatalita' fortuna o che ne so' ma siete ancora insieme e sembra amore nato ieri e invece sono gia' cinquanta primavere e noi con tutto da imparare siam qui a improvvisare amore quel venticinque aprile pioveva e gli invitati dicevano che sposi fortunati!
Musicadentro è il ventiquattresimo album dei Pooh uscito nel 1994. A differenza degli album immediatamente precedenti, è stato completamente arrangiato dal complesso, in particolare da Dodi. In origine viene distribuito in una confezione rotonda in latta, come va del resto di moda in questo periodo. La grafica della decorazione è chiaramente sotto l'influsso artistico delle opere di Keith Haring.
Canzoni
Le canzoni di domani (Facchinetti-Negrini) – 4’48” - Voce principale: Red Vorrei (Facchinetti-Negrini) – 5’25" - Voce principale: Roby Dietro la collina (Battaglia-Negrini) – 4'33" - Voce principale: Dodi A cent'anni non si sbaglia più (Canzian-D'Orazio) – 4’39" - Voce principale: Stefano Senza musica senza parole (Battaglia-D'Orazio) – 4’22" - Voce principale: Dodi Non ho bisogno di te (Facchinetti-Negrini) – 5’19" - Voce principale: Roby Tu dove sei (Canzian-Negrini) – 4’34" - Voce principale: Red Un leone in paradiso (Battaglia-Negrini) – 4’41" - Voce principale: Dodi Per chi sa capire (Facchinetti-Negrini) – 4’44" - Voce principale: Roby E non serve che sia Natale (Facchinetti-D'Orazio) – 4'14" - Voce principale: Red, Dodi, Roby, Stefano