Alessandra è il quinto album del gruppo italiano dei Pooh, pubblicato nel 1972 dalla casa discografica CBS. Si tratta del primo album di Stefano D'Orazio con i Pooh, dell'ultimo in cui suona Riccardo Fogli e dell'LP d'esordio di Dodi Battaglia come autore (portano la sua firma i brani Io in una storia, Signora e Via lei, via io). Forti del successo appena conseguito con i singoli dell'anno precedente, i Pooh realizzano stavolta un album accuratissimo, omogeneo ed arrangiato fastosamente. Il complesso deve comunque un grande tributo di gratitudine e autorità al produttore, il quale riesce (per la prima ed ultima volta) ad ottenere che tutto il disco abbia come unico filo conduttore la canzone d'amore. Ne traspare un'immagine di vita giovanile ostacolata dai genitori (La nostra età difficile, Mio padre una sera), amori che vanno improvvisamente in frantumi (Cosa si può dire di te?), voglia di rivincite (Io in una storia, Via lei via io), molti dubbi e ripensamenti. Il brano guida è la famosissima Noi due nel mondo e nell'anima. Chiude il disco il brano Alessandra, dedicato alla nascita della prima figlia di Roby Facchinetti e fino a quel punto il pezzo più lungo della carriera del complesso (di questo brano esiste una versione demo cantata da Facchinetti e Fogli, senza orchestra e cori). L'arrangiamento degli archi dell'orchestra di Gianfranco Monaldi sottolinea con virtuosa energia il carattere emotivo dei testi, ricchi di fresca passionalità da ventenni (ma anche di delusioni cocenti). È questo l'album meno rock della storia dei Pooh: la chitarra elettrica di Battaglia compare solo in pochi pezzi, lasciando molto spazio all'orchestra e evitando di eseguire veri e propri assoli. In compenso fa la sua prima timida apparizione una delle novità più importanti del pop anni settanta: il sintetizzatore Moog, strumento usato con una certa generosità, oltre che in Noi due nel mondo e nell'anima, in Mio padre, una sera. L'album ha un successo notevole, superando di molto le vendite del precedente Opera prima (vince un disco d'oro per le quasi trecentomila copie vendute). Fra tutti i dischi del gruppo, è forse quello maggiormente orientato verso quello che secondo la casa discografica doveva essere il pubblico femminile, come quasi sembrano suggerire il titolo e la foto di copertina. La prima stampa del vinile contiene un cartoncino con le foto dei componenti del gruppo e i crediti del disco.
La nostra età difficile (Facchinetti-Negrini) - 3'55" (voce principale : Dodi e Roby) Noi due nel mondo e nell'anima (Facchinetti-Negrini) - 3'31" (voce principale : Dodi) Mio padre una sera (Facchinetti-Negrini) - 4'31" (voce principale : Roby) Nascerò con te (Facchinetti-Negrini) - 4'26" (voce principale : Riccardo) Io in una storia (Battaglia-Negrini) - 3'39" (voce principale : Dodi) Col tempo con l'età e nel vento (Facchinetti-Negrini) - 4'35" (voci principali : Dodi e Riccardo)
LATO B
Signora (Facchinetti-Battaglia-Negrini) - 3'15" (voce principale : Dodi) Cosa si può dire di te (Facchinetti-Negrini) - 4'08" (voce principale : Roby) Via lei, via io (Facchinetti-Battaglia-Negrini) - 3'00" (voce principale : Dodi) Donna al buio, bambina al sole (Facchinetti-Negrini) - 4'50" (voce principale : Riccardo) Quando una lei va via (Facchinetti-Negrini) - 3'13" (voce principale : Riccardo) Alessandra (Facchinetti-Negrini) - 6'51" (voce principale: Riccardo)
Vorrei non avere mai capito ma c'è che ormai non ci riesco più a morire per lei. Da lei e da niente al mondo mi difendo ormai, son tranquillo più che mai, mi sta bene così, dico sempre di sì. E col tempo, con l'età e nel vento andranno via prima i volti uno per uno le voci, i ricordi e tutto quello che era mio, compreso io, senza darmi un addio. Vorrei non pensare a tutto questo perché, in fondo, la mia donna è stata tanto per me, cosi la difendo ad occhi chiusi anche se so che ragioni non ne ho, mi sta bene così, dico sempre di sì. E col tempo, con l'età e nel vento resterò uomo amato per metà, un ribelle e poeta per metà, solo con lei che non mi dà neanche il poco che ha.
Parsifal è il sesto album e uno tra i più noti long playing dei Pooh, uscito nell'estate del 1973, il primo album senza Riccardo Fogli, sostituito al basso da un giovane chitarrista trevigiano, Red Canzian, già leader di una band rock-progressive, i Capsicum Red. L'album è preceduto dall'uscita del singolo Io e te per altri giorni, che avrà notevole successo nei juke box italiani. E' classificato al 58° Posto della Lista dei 100 Migliori Album Italiani stilata da Rolling Stone Italia.
Contenuto
Il personaggio a cui i Pooh si ispirano è il simbolo wagneriano della follia allo stato puro, il Cavaliere del Graal che ha sacrificato la propria esistenza nel tentativo di redimere l'umanità. I Pooh con questo Lp vogliono dimostrare che l'album non è solamente il contorno ai 45 di particolare successo, nel caso specifico Infiniti noi e Io e te per altri giorni (il cui Lato B è Lettera da Marienbad, canzone inserita in una raccolta successiva pubblicata nel 1984). Senza Riccardo Fogli gli equilibri all'interno della band si stabilizzano, anche se Dodi l'interprete dei brani più famosi e conosciuti dell'album ovvero Infiniti noi, Io e te per altri giorni e Parsifal. Le tematiche affrontate nel Lp sono più originali e sofisticate rispetto ai testi tardo-adolescenziali dell'album precedente, ma dell'eroe del destino si parla solamente nel brano omonimo, un inno alla pace, di 10 minuti, con una lunghissima seconda parte strumentale, nel quale risaltano le magnifiche atmosfere orchestrali, associate alle chitarre distorte di un sempre più promettente Dody Battaglia. Originariamente questo pezzo era stato scritto come colonna sonora di un film. Tuttavia non se ne fece nulla e i Pooh decisero di reinventare ed ampliare il brano Contrasto del 1969, dall'omonimo disco, per la suite strumentale che chiude il disco. L'anno, il posto, l'ora coglie il momento nel quale il pilota si accorge che il suo aereo si sta per schiantare al suolo; cantano in questo pezzo a turno, Red, Roby e Dodi: così era già nelle prime versioni live cui partecipava ancora Riccardo Fogli. Si tratta del brano di apertura, introdotto da Red, la seconda strofa è interpretata da Roby; sul disco partecipa anche Valerio Negrini, accompagnando la voce di Dody nella terza strofa (davanti agli occhi miei...); dopo l'inciso, cantato coralmente, c'è un lunghissimo monologo solista di Dody, fino alle ultime due strofe, interpretate da Roby e Red, una a testa. In Lei e lei si parla di una relazione a triangolo. Come La locanda, anche questo brano vede la musica firmata da Dody Battaglia, che si ritaglia un maggiore spazio al fianco di Roby Facchinetti come autore. Nel retro della copertina i Pooh si presentano travestiti da guerrieri medioevali, così come nel successivo tour (da lì l'appellativo di "Quattro cavalieri"). La prima stampa in vinile include un libretto con foto dei componenti del gruppo e crediti del disco. La stampa in Stereo 8 include anche Lettera da Marienbad.
Formazione
Canzoni
L'anno, il posto, l'ora (Facchinetti-Battaglia-Negrini) - 6'47" Voce principale: Red/Roby/Dodi Solo cari ricordi (Facchinetti-Negrini) - 4'21" Voce principale: Red e Roby Io e te per altri giorni (Facchinetti-Negrini) - 4'49" Voce principale: Dodi La locanda (Battaglia-Negrini) - 4'34" Voce principale: Dodi e Roby Lei e lei (Battaglia-Negrini) - 3'10" Voce principale: Roby Come si fa (Facchinetti-Negrini) - 3'51" Voce principale: Red Infiniti noi (Facchinetti-Negrini) - 6'17" Voce principale: Dodi Dialoghi (Facchinetti-Battaglia-Negrini) - 4'27" Voce principale: Dodi Parsifal (Parte prima e seconda) (Facchinetti-Negrini) - 9'59" Voce principale: Dodi
L'anno il settantatre il posto il cielo artico l'ora che senso ha d'estate è sempre l'alba. L'incontro di ogni giorno con l'immensità credo finisca qua. Ciò che volava in alto ormai non vola più e sto cadendo giù. Sui ghiacci azzurri ormai la nera ombra di rondine è un punto quasi fermo ma che cresce tra le nuvole. Goccia d'acciaio inerte alle mie mani già che si disperderà. Ali negate al vento che ora stride di più e mi trascina giù. Davanti agli occhi miei la folla delle immagini vertiginosamente ma per ordine in un attimo. Colori e visi e voci della vita mia passano e vanno via suoni di vento e d'acqua che fermare vorrei ma non c'è tempo ormai. E non dite a lei "non lo rivedrai" dite ."non si sa, forse tornerà". E non dite a lei "non lo rivedrai" dite "non si sa, forse tornerà". Il bambino dorme già e la notte è profumata lei richiama il cane e poi fra le mani prenderà la coperta mai finita. La vicina è andata via ma le ha fatto compagnia e domani tornerà. È già estate a casa mia e di notte c'è la luna lei m'ha scritto se potrò stare a casa oppure no per il nostro anniversario. C'è mia madre che non sa se quest'anno riuscirà a venire un po' da noi. All'orizzonte là il sole è un occhio immobile. È notte ma la notte qui d'estate è solo una parola. Milioni di parole lascio dietro di me milioni di perché. Affascinata e stanca la mia anima va verso la libertà. E se per caso a voi giungesse ancora la voce mia direte questo a lei "un uomo è vento quando vola". E come il vento niente mai lo fermerà non si disperderà. E come il vento niente mai lo fermerà non si disperderà. E non dite a lei "non lo rivedrai" dite "non si sa, forse tornerà".
Video
Solo cari ricordi
"Quarta scala!" "Grazie, lo so". "Da settembre è vuoto però". "So anche questo, grazie, non dica più niente amico, mi ha già visto, lo sa". Hai lasciato in angoli bui pochi oggetti inutili e tuoi la bottiglia vuota di vino di resina comprata in viaggio da noi. Non rimane molto del tuo tempo insieme a me come un libro letto in fretta, io smarrii di te forse il senso giusto o forse qualche cosa in più non rimane molto per rimpiangerti di più. Giorni rapidi e strani parlare in inglese e quei viaggi insieme noi le frontiere nell'alba, sapore di vento e sole addosso a noi. Si fingeva di avere nemmeno una lira per vivere di più questa casa da poco fu parte del gioco che un giorno ti stancò. Lessi qui sul muro il tuo messaggio, e ancora c'è scritto in italiano: non cercare più di me! Desolata, inutile ironia, che mi ferì la mia roba in ordine sul letto, tutta lì. Non sbagliavo, è proprio così, non mi dice niente star qui non c'è proprio l'aria di cari ricordi che mi dia bisogno di te. La finestra non aprirò con la luce non scoprirò contro i muri spazi puliti lasciati da qualcosa che non c'è più. Non rimane molto del mio tempo insieme a te non rimane molto da rimpiangere per me. Non rimane molto del mio tempo insieme a te non rimane molto da rimpiangere per me.
Io e te per altri giorni
A quest'ora sanno già di noi i problemi cominciano adesso tutto è fatto ormai. Tu non sai la forza che mi dai ma conosco i rimpianti che lasci tu conosci i miei. C'è chi si stanca di un uomo, di una donna per amore che manca, per noi o solitudine o delusi dal tempo; so bene che per noi non fu cosi. Lascio una donna che crede solo in me tu distruggi un uomo che il suo mondo ha dato a te. Senza rispetto si parlerà di noi tutto questo io lo accetto non si vive un'altra volta. Questo per l'orgoglio mio di averti basta, non potranno mai fermarmi dimmi chi è cosi per te chi può ridarci gli anni persi. Questo fino all'ultimo dei giorni niente del passato può sfiorarci niente ci offenderà nessuno al mondo si permetterà appartiene a noi la nostra vita. Cena all'alba, soli tu ed io, ciò che resta da fare domani devo farlo io. Si risveglia in fretta la città nei tuoi occhi un po' stanchi ritorna la tua giusta età. Questa è la cosa più importante vieni voglio uscire dalla gente basta star nascosti qui non ha più senso fare così incomincia qui la nostra vita.
Chiaro è il mattino che nasce dall'Est Questa foresta è tua Nato selvaggio puro nell'anima Non sai paura cos'è. Quei cavalieri simili a Dei Non li hai mai visti però Non paura nasce dentro. Folle nell'alba tu vuoi conoscere Ciò che nel bosco non c'è Hai scoperto il tuo destino Il tuo destino nel nome che tu avrai Re della luce sarai Corri, corri, corri, corri. Parleranno a te di Dio, del Re Le fanciulle fiore nel viaggio vedrai In un grande sogno antico La tua nuova vita solitario ti sospingerà E un dubbio ti conquisterà. L'incantata età straniera di lei Non è gloria o vento ma dolce realtà Dentro l'erba alta al fiume Le tue armi al sole e alla rugiada hai regalato ormai Sacro non diventerai Qui si ferma il tuo cammino.
Un po' del nostro tempo migliore, pubblicato nel marzo 1975, è il settimo disco dei Pooh.
Il disco
Musicato da Roby Facchinetti e Dodi Battaglia, propone melodie meno orecchiabili e immediate degli album precedenti, segno che i quattro cercano una strada più impegnata. Gli arrangiamenti complessi portano ad una strumentazione tipica del rock progressivo, affidata a Roby Facchinetti, che arricchisce il proprio "angolo-tastiere" con mellotron, clavinet, minimoog, clavicembalo e celesta. Nel tempo, pur essendo uno dei più curati e apprezzati dischi del gruppo e nonostante le vendite più che positive, non suscita particolare interesse[non chiaro] fra il pubblico ed in radio passano solo Eleonora mia madre (in versione ridotta), brano interpretato da Red e Roby e primo testo scritto da Stefano D'Orazio, e la strumentale Mediterraneo. Il disco si apre con lo strumentale Preludio come si aprono alcuni pezzi classici, a dimostrazione delle aspirazioni del disco. Può essere considerato il disco della maturità di Facchinetti, sia vocale (esempio: Oceano) che musicale (notevole il clavicembalo in 1966). Orient Express è frutto dei continui viaggi in giro per il mondo del paroliere Valerio Negrini, Il tempo, una donna, la città è il pezzo più corposo del disco, una canzone di oltre dieci minuti. Racconta la lunga avventura di un sogno ed è suddiviso in più segmenti musicali, cantati a turno da Roby, Dodi e Red, per lasciar poi spazio a una lunga coda orchestrale (il brano è stato riproposto a seguito della grande richiesta dei fans nel tour 2010-2011-2012 Dove comincia il sole, poiché non era mai stato più eseguito dal vivo dal 1975). Con la pubblicazione di questo disco cominciano i dissapori col produttore Giancarlo Lucariello, che vorrebbe imporre ai Pooh uno stile a loro giudizio troppo tradizionalista e lontano da quel pop contaminato che li avrebbe caratterizzati negli anni a venire. La prima stampa in vinile ha busta interna beige con angoli smussati.
Forse ancora poesia è l'ottavo album del gruppo italiano dei Pooh, pubblicato nel 1975 dalla casa discografica CBS.
Il disco
Esce nel mese di ottobre, poco più di sei mesi di distanza dall'album precedente, nel tentativo di compensare le poche vendite di quest'ultimo. Si otterrà però il risultato contrario, dato che il nuovo album venderà poco più della raccolta 1971-1974 (la quale, come di consueto nei mercati di allora, come antologia non aveva spopolato dal punto di vista commerciale). La mancanza di un risultato commerciale soddisfacente acuisce così la discordia fra i Pooh e il produttore Giancarlo Lucariello. Si tratta dell'unico album dei Pooh in cui ad ogni canzone compare la voce di Dodi. Gli arrangiamenti restano molto essenziali, tanto che la maggior parte delle volte i pezzi vengono soprattutto accompagnati da chitarra e pianoforte. Il gruppo vuole infatti ridimensionare la presenza dell'orchestra, soprattutto dopo i primi spettacoli effettuati con luci, effetti tecnici e migliaia di fans. I Pooh vogliono farsi apprezzare come musicisti e scrivere canzoni che piacciano di più a loro stessi e non solo a Giancarlo Lucariello. Quest'ultimo, dal canto suo, vede invece il successo del gruppo nelle sonorità soffuse di archi e fiati. Fino ad un certo punto, i Pooh riescono nel loro intento dato che, forse per la fretta, una mezza dozzina di pezzi resta del tutto o in buona parte priva di arrangiamenti orchestrali. I pezzi più famosi dell'album, al contrario, vengono letteralmente immersi nelle sonorità classicheggianti dell'orchestra di Gianfranco Monaldi. È dunque un disco che risente di parecchi compromessi: ad esempio, Roby e Valerio rinunciano a pubblicare alcune canzoni (fra le quali Linda, che diventerà il singolo di lancio del Lp successivo). Wild track viene cantata in inglese, col suo stile country è una delle innovazioni maggiori nel disco, ed è anche l'unico brano che i Pooh non abbiano direttamente concepito in lingua italiana. Per promuovere il disco esce il singolo Ninna nanna/È bello riaverti, che però passa quasi inosservato. Fra i più famosi pezzi del disco si possono ricordare Cara bellissima, Quel tanto in più e Un posto sulla strada, un brano che Roby Facchinetti ha spesso utilizzato per scaldare la voce prima dei concerti. Di particolare interesse anche i due pezzi strumentali, Quinta stagione e Forse ancora poesia. La prima stampa del vinile ha busta interna verde con angoli smussati. Sul brano Rock and roll canta anche Valerio Negrini.
Canzoni
Corri corri (Facchinetti-Negrini) - 3'02" Voce principale: Dodi Ninna nanna (Facchinetti-Negrini) - 3'21" Voce principale: Dodi Wild track (Battaglia-Negrini) - 3'19" Voce principale: Dodi Quel tanto in più (Facchinetti-Negrini) - 4'24" Voce principale: Roby, Dodi Quinta stagione (strumentale) (Facchinetti) - 4'19" Cara bellissima (Facchinetti-Negrini) - 5'07" Voce principale: Dodi e Roby Peter jr. (Battaglia-D'Orazio) - 4'51" Voce principale: Dodi Un posto sulla strada (Facchinetti-Negrini) - 3'43" Voce principale: Roby e Dody Rock'n' roll (Battaglia-Negrini) - 2'30" Voce principale: Dodi Forse ancora poesia (strumentale) (Facchinetti) - 4'30"
Ninna nanna Apro gli occhi e osservo lei lieve sonno e vita che si libera nell'anima. Taci e guarda mente mia voglio amore e amore......sia. Nel sonno suo lieve...... Silenziosa canta in lei la preghiera limpida...... abbracciami...... proteggimi. Risvegliarla io......vorrei dare voce a tanta......poesia...... Ma è tardi e lei...... sogna......già.
Poohlover è il nono album del gruppo italiano Pooh, pubblicato il 21 luglio 1976 per l'etichetta discografica CBS. È il primo disco autoprodotto dal gruppo dopo il sodalizio sciolto con il produttore Giancarlo Lucariello.
Il disco
Poohlover marca una svolta in senso musicale rispetto agli album precedenti. Gli arrangiamenti diventano in effetti più ricchi mettendo in evidenza le abilità dei componenti del gruppo (soprattutto le tastiere di Facchinetti e gli assoli di chitarra di Battaglia, ad esempio nei brani Il primo giorno di libertà o Uno straniero venuto dal tempo), nonostante si continui ad utilizzare in quasi tutti i pezzi l'orchestra sinfonica come accompagnamento. Un'altra innovazione dell'album sono i testi dei brani, che non parlano più d'amore, come imposto precedentemente da Lucariello, ma di argomenti più quotidiani ed attuali come la prostituzione (Tra la stazione e le stelle), l'omosessualità (Pierre), gli zingari (Gitano) o i detenuti (Il primo giorno di libertà). Fanno inoltre ritorno i brani ispirati a storia, miti, leggende o di ispirazione fiabesca-fantastica (come Storia di una lacrima o Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla), presenti sporadicamente nell'album Parsifal, ma in seguito osteggiati da Lucariello. Poohlover contiene anche un singolo, Linda (unico brano dell'album con un testo che parla d'amore, assieme al Lato B Donna davvero, brano non incluso nel disco), che doveva essere incluso nell'album Forse ancora poesia, ma il suo inserimento fu vietato da una tenace opposizione di Giancarlo Lucariello. Il brano arriva ai vertici delle classifiche (cosa che non accadeva da tre anni), infatti con Poohlover i Pooh tornano al successo ponendo quindi fine ad un periodo di transizione in cui i loro dischi vendevano poco rispetto alla media. Fu il paroliere Valerio Negrini a suggerire il titolo dell'album. Curiosità: nel disco compare la voce solista di Stefano D'Orazio, per la prima volta dal suo ingresso nel gruppo, che canta la strofa iniziale di Fare, sfare, dire, indovinare, nei precedenti dischi non aveva parti soliste ma cantava nelle parti corali utilizzando il falsetto nell'armonizzazione a 4 voci dei brani.
Tracce
Il primo giorno di libertà (Facchinetti, Negrini) - 3:36 Voce principale: Roby Gitano (Battaglia, Negrini) - 4:21 Voce principale: Dodi Pierre (Facchinetti, Negrini) - 3:50 Voce principale: Roby Fare, sfare, dire, indovinare (Facchinetti, Battaglia, D'Orazio) - 3:19 Voce principale: Stefano, Red, Roby, Dodi Uno straniero venuto dal tempo (Facchinetti, Battaglia, Negrini) - 4:32 Voce principale: Dodi e Roby Storia di una lacrima (Facchinetti, D'Orazio) - 4:47 Voce principale: Dodi, Roby, Red Linda (Facchinetti, Negrini) - 3:41 Voce principale: Roby Tra la stazione e le stelle (Facchinetti, Negrini) - 3:27 Voce principale: Dodi Io sono il vento e quel giorno ero là (Woodstock 69) (Facchinetti, Negrini) - 3:40 Voce principale: Roby Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla (Facchinetti, Negrini) - 5:48 Voce principale: Roby
Se leggessi nel futuro ve lo giuro qualche cosa inventerei. Fossi bello è un po' discusso starei spesso sulle pagine di STOP. Se per sbaglio fossi santo un miracolo ogni tanto per salvare i fatti miei lo farei. Se credessi alla morale bene o male bello dentro io sarei. Fossi re fossi potente la mia gente con promesse incanterei. Ma se fossi convincente io farei sicuramente Caroselli del Cynar. Fare, sfare, dire, indovinare c'è chi spera e c'è chi sa aspettare chi dei sogni senza non sa fare e chi invece sa. Fossi forte ed incosciente come niente farei nero Cassius Clay. Se credessi all'innocenza con urgenza Loredana sposerei. Fossi in fondo come sono non sarei niente di buono ma farei finta di sì. Fare, sfare, dire, indovinare c'è chi spera e c'è chi sa aspettare chi dei sogni senza non sa fare e chi invece sa.