'O Surdato 'Nnammurato è uno dei dischi più importanti della carriera di Massimo Ranieri. L'album che lo consacra come "one man show". A soli ventun'anni, Massimo si muove sul palcoscenico del Sistina come un veterano dello showbiz: ammicca, piange, sorride, canta a piena voce, "fa l'amore" col pubblico, lo incanta come il pifferaio magico. Gli stessi orchestrali che lo accompagnano (che poi erano gli stessi di Canzonissima '71 e che lo conoscevano dagli esordi) alla fine gli faranno i loro sentiti complimenti. E solitamente questo non si usa. Professori d'orchestra con trent'anni di carriera ed esperienza. Questo significava esser passati dalle riviste del periodo di guerra con Totò e la Magnani al musical di Garinei e Giovannini negli anni cinquanta. Arrivando alla tv. E lui si commuove, lusingato da tanta stima. Era un Massimo Ranieri ancora naive. E come accade coi ragazzi napoletani dei bassifondi (quando sono educati), rispettoso fino all'inverosimile. Uno dei dischi che più amo in assoluto. Quello che mi ha avvicinato alla musica napoletana. Che da ragazzino credevo fosse solo quella di Mario Merola o Pino Mauro o peggio ancora, di altri guitti che vedevo dietro in alcune trasmissioni tv. Nonostante avessi un nonno (materno) amante della musica partenopea ed una madre che amava molto Napoli, la sua gente e la sua cultura, io la detestavo, per il motivo appena descritto. Finchè m'imbattei in questo disco. Era il 1987. Fu una doccia salutare e la scoperta di un artista favoloso oltre che di canzoni stupende. Il resto ce lo spiega Orlando.
Dopo le affermazioni del Cantagiro e di Canzonissima, Massimo Ranieri e i suoi discografici decidono che è venuto il momento di tornare alle radici, e di proporre al pubblico e ai fans una rivisitazione dei classici napoletani. Si tratta di un avvenimento importante: innanzitutto Massimo fino a questo momento non ha mai registrato canzoni napoletane, se si eccettua una 'O sole mio finita in un solco del primo 33 giri; questa scelta non è per lui solo un doveroso omaggio alla propria città, ma è anche un riconoscimento e un ringraziamento a suo padre, attraverso un affettuoso messaggio che egli firma all'interno della copertina del disco. Inoltre, questo album rappresenta una sorta di congedo dal pubblico prima dell'inevitabile pausa rappresentata dal servizio militare.
L'occasione è data da uno spettacolo del Sistina di Roma, intitolato "Musica sì 2", all'interno del quale si svolge il concerto di Massimo Ranieri che, il 23 gennaio 1972, verrà registrato dal vivo e riversato su long playing. Non è dato sapere di che entità siano stati i "ritocchi" in studio, la cosiddetta post-produzione, ma la cura degli arrangiamenti e la perizia tecnica della registrazione sono esemplari: se non fosse per le grida delle fans e per gli applausi a scena aperta, si farebbe fatica a capire che ci si trova di fronte a un album live. Il merito, oltre che ai tecnici, va senz'altro al maestro Enrico Polito, che prepara delle orchestrazioni rigorose, quasi filologiche, ponendosi con grande rispetto nei confronti degli spartiti originali, e del chitarrista solista Toto Savio che, quando vuole, sa mettere da parte la vena Squallor-goliardica e diventare un serio e appassionato strumentista.
L'altro giorno si discuteva del perché in Italia non c'è la tradizione dei dischi natalizi. Come vedete, c'è in compenso la tradizione dei dischi napoletani, che non è un obbligo (o un privilegio) dei soli gorgheggiatori partenopei: basta fare i nomi di Andrea Bocelli, Claudio Villa, Mina, Milva. Una consuetudine rischiosissima, perché se è vero che il canzoniere classico prevede centinaia di pezzi, è anche vero che molti artisti si sentono costretti a includere sempre gli stessi tre o quattro, esponendosi in questo modo a inevitabili confronti.
Personalmente alla canzone napoletana classica, quella dell'epoca d'oro che va all'incirca dal 1880 al 1920, preferisco tutta la produzione che dai primi anni cinquanta (per intenderci da Luna rossa in poi) ha scardinato i canoni del bel canto e della cesellatura svecchiando sia i testi che la musica, con personaggi che vanno da Ugo Calise a Renato Carosone, da Roberto Murolo a Peppino di Capri, fino a Domenico Modugno che partenopeo non era, ma che ha regalato al canzoniere napoletano capolavori come Nisciuno po' sapè, tanto per citare il meno rivisitato.
Fatta questa premessa, non posso che apprezzare il progetto di Enrico Polito che, come già detto, in questa occasione ha evitato la trappola della rilettura in chiave moderna (servendosi di un ensemble di strumenti sclusivamente acustici) e ha addomesticato il ventenne Ranieri, verosimilmente ancora ansioso di voler sfoderare la voce in tutta la sua estensione. Le canzoni sono tutte conosciutissime, la traccia che dà il titolo all'album diventò poi un enorme successo a 45 giri proprio mentre Ranieri era sotto la naja e, per la sua estrema facilità di esecuzione, purtroppo nel tempo è stata inflazionata e banalizzata come canzone da gita parrocchiale, come inno dei tifosi di Diego Armando, come coro da brindisi di ultimo dell'anno e chi più ne ha più ne metta.
Non mi resta che ringraziare il Vampiro per aver voluto recuperare dall'edizione in vinile le eleganti pagine interne dell'album (mai più ristampate in versione CD) che contengono i testi, indispensabili per chi non conosce le sfumature del dialetto napoletano.
Tracce:
01 'O Zampugnaro 'nnammurato (Armando Gill) 02 Chiove (Nardella-Bovio) (1972-1973) 03 Comme Facette Mammeta (Gambardella-Capaldo) 04 Reginella (Lama-Bovio) 05 Guapparia (Falvo-Bovio) 06 Lacreme Napulitane (Dal Vivo Al Sistina) (Bongiovanni-Bovio) (1972 07 Napule Ca Se Ne Va ! (Tagliaferri-Murolo) 08 Angela (Anonimo) 09 Dduie Paravise (E.A.Mario-Parente) 10 'O Sole Mio (Di Capua-G.Capurro) 11'O Surdato 'nnammurato (E.Cannio-Califano)
C'è anche Massimo Ranieri tra gli indagati della Procura di Roma per dichiarazione infedele dei redditi legata agli investimenti, in molti casi persi, di ingenti somme di denaro con il gruppo di broker capeggiato da Gianfranco Lande, il cosiddetto "Madoff dei Parioli". Il cantante napoletano, che investì circa 1,8 milioni di euro, è uno dei tredici indagati del pm Mario Palazzi. Con lui anche Enrico Vanzina e Paolo Guzzanti.
Successo al Gran Teatro Palabam di Mantova del concerto di Massimo Ranieri “Canto perché non so nuotare...” Uno spettacolo giunto alle 500 repliche. Il cantante napoletano ancora una volta ha dimostrato le sue grandi doti di interprete della canzone melodica italiana
Massimo Ranieri al Palabam (Foto Saccani)
MANTOVA. Massimo Ranieri sul palco canta, balla. Si concede al suo pubblico. Un pubblico di oltre mille persone che lo ha acclamato al Gran Teatro Palabam e che lo segue da sempre. Ranieri ha portato a Mantova il suo spettacolo “Canto perché non so nuotare...”. Uno spettacolo, iniziato con “Se bruciasse la città”, che ha entusiasmato per come l’artista napoletano lo interpreta: con la sua professionalità, con il suo grande cuore d’artista e con la capacità di modulare le sfumature a seconda di come sta andando la serata. A Ranieri era rimasto il ricordo di un memorabile concerto al teatro Sociale, cinque anni fa. L’esibizione di ieri sera è stata altrettanto memorabile. Massimo Ranieri ha festeggiato la 700esima replica del suo fortunato spettacolo, ha tenuto da solo la scena per due ore e mezzo, offrendo un misto di teatro e musica di grande livello. In forma smagliante tanto da cantare uno dei suoi maggiori successi, Erba di casa mia, in varie posizioni, in piedi, seduto, sdraiato e, addirittura facendo flessioni sul palcoscenico, l'artista è stato supportato da nove orchestrali donne, da un corpo di ballo tutto al femminile e dal cantante senegalese Badar… Seck, con cui ha ripercorso le fasi salienti della sua vita artistica. E da cui ha ricevuto un caloroso Happy Birthday per la 700esima replica che arriva dopo sette anni dal debutto. Tra l’altro lo spettacolo è andato in scena in un momento particolare per Massimo Ranieri, tra le tredici vittime del cosiddetto Madoff dei Parioli, Gianfranco Lande, che ora sono a loro volta indagate dalla procura di Roma. Il cantante, che aveva consegnato i suoi risparmi a Lande, quest’ultimo autore di una mega truffa di 300 milioni di euro ai danni di vip e personaggi della Roma bene, dovrà ora rispondere di dichiarazione infedele dei redditi.
Erba di casa mia è il quinto album del cantante italiano Massimo Ranieri.
Il disco
Si tratta quasi di una raccolta: sei canzoni infatti erano già state pubblicate nel primo album (Rose rosse, Se bruciasse la citta), in Vent'anni... (Aranjuez, Vent'anni) e in Via del Conservatorio (Io e te e Adagio veneziano), mentre 1e altre quattro facevano parte di due 45 giri dei mesi precedenti, La tua innocenza/Ti ruberei e Amore cuore mio/Io di più. Ti ruberei aveva partecipato a settembre alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia. La title track, che riscuote un grande successo vincendo Canzonissima il 6 gennaio 1972 ed è una delle canzoni più note di Ranieri, viene pubblicata su 45 giri insieme a L'infinito. Amore cuore mio fa parte della colonna sonora del film Joe Valachi... I segreti di Cosa Nostra, di Terence Young. Gli arrangiamenti e la produzione sono curati da Enrico Polito.
Tracce
Lato A
Erba di casa mia – 3:41 (Giancarlo Bigazzi – Enrico Polito e Totò Savio) La tua innocenza – 3:30 (Paolo Limiti – Claudio Cavallaro) Ti ruberei – 3:03 (Giancarlo Bigazzi – Enrico Polito e Totò Savio) L'infinito – 3:25 (Giancarlo Bigazzi – Enrico Polito e Totò Savio) Io di più – 3:23 (Giancarlo Bigazzi – Enrico Polito e Totò Savio) Amore cuore mio – 2:44 (Vito Pallavicini – Riz Ortolani)
Durata totale: 19:46 Lato B
Vent'anni – 2:58 (Giancarlo Bigazzi – Enrico Polito e Totò Savio) Se bruciasse la città – 3:13 (Giancarlo Bigazzi – Enrico Polito e Totò Savio) Rose rosse – 3:18 (Giancarlo Bigazzi – Enrico Polito) Io e te – 3:22 (Daniele Pace – Ennio Morricone) Adagio veneziano – 4:15 (Giancarlo Bigazzi – Benedetto Marcello, Frank Pourcel) Aranjuez – 4:35 (Giancarlo Bigazzi – Joaquín Rodrigo)
Ti ruberei Io di notte solo, ho negli occhi un velo e non so più dormire se ti avessi ancora sai che cosa io farei. un po d'amore ti ruberei e col mio cuore un po il tuo cuore coprirei e poi morire che vuoi che sia, se il sole trova la tua mano nella mia ti ruberei l'ingenuità che quando dormi è sul tuo viso è ancora là un tuo sorriso e ti riprenderei saresti come voglio e non come tu sei. un po d'amore dagli occhi tuoi, soltanto un po di quel che ho dato ruberei. amore amaro che hai detto addio, amore dolce, amore grande, amore mio. ti ruberei l'ingenuità che quando dormi è sul tuo viso è ancora là un tuo sorriso e ti riprenderei saresti come voglio e non come tu sei un po d'amore ti ruberei e col mio cuore un po il tuo cuore coprirei io di notte solo, ho negli occhi un velo e non so più dormire se ti avessi ancora sai che cosa io farei. un po d'amore ti ruberei e col mio cuore un po il tuo cuore coprirei e poi morire che vuoi che sia, se il sole trova la tua mano nella mia ti ruberei l'ingenuità che quando dormi è sul tuo viso è ancora là un tuo sorriso e ti riprenderei saresti come voglio e non come tu sei. un po d'amore dagli occhi tuoi, soltanto un po di quel che ho dato ruberei. amore amaro che hai detto addio, amore dolce, amore grande, amore mio. ti ruberei l'ingenuità che quando dormi è sul tuo viso è ancora là un tuo sorriso e ti riprenderei saresti come voglio e non come tu sei un po d'amore ti ruberei e col mio cuore un po il tuo cuore coprirei.
La mia vita cominciò Come l'erba come il fiore E mia madre mi baciò Come fossi il primo amore Nasce così la vita mia Come comincia una poesia Io credo che lassù C'era un sorriso anche per me La stessa luce che Si accende quando nasce un re Una stella una chitarra Primo amore biondo è mio Con l'orgoglio dei vent'anni Piansi ma vi dissi addio E me ne andai verso il destino Con l'entusiasmo di un bambino Io credo che lassù C'era un sorriso anche per me La stessa luce che Si accende quando nasce un re Ma sono qui se tu mi vuoi Amore dei vent'anni miei Io credo che lassù Qualcuno aveva scritto già L'amore mio per te e tutto quello che sarà Io credo che lassù.
Album di famiglia (1900-1960) è il sesto album del cantante italiano Massimo Ranieri, pubblicato dall'etichetta discografica CGD nel 1973.
Il disco
Si tratta di un disco di cover di canzoni italiane dagli inizi del secolo al 1960. Come di consueto, la produzione e gli arrangiamenti sono curati da Enrico Polito. Dopo i successi degli anni passati, questo è il primo album di Ranieri a restare nelle posizioni basse della classifica. Dal disco non venne tratto nessun 45 giri.
Tracce
Lato A
Come pioveva – 6:39 (Michele Testa;edizioni musicali Bideri) Come prima – 3:32 (Mario Panzeri – Vincenzo Di Paola e Sandro Taccani;edizioni musicali La Cicala) Signorinella – 3:32 (Libero Bovio – Nicola Valente;edizioni musicali Bideri) Tornerai – 3:17 (Nino Rastelli – Dino Olivieri;edizioni musicali Leonardi) Simme e Napule paisà – 3:14 (Nicola Valente – Giuseppe Fiorelli;edizioni musicali La Canzonetta)
Lato B
Cara piccina – 4:02 (Libero Bovio – Gaetano Lama;edizioni musicali La Canzonetta) Tu non mi lascerai – 3:12 (Michele Galdieri – Giovanni D'Anzi;edizioni musicali Curci) Io ti ho incontrato a Napoli – 3:05 (Agostino Forte) Il nostro concerto – 4:09 (Giorgio Calabrese – Umberto Bindi;edizioni musicali R.R.R.) Come è bello far l'amore quando è sera – 2:43 (Ennio Neri – Luigi Martelli, Gino Simi) Funiculì funiculà – 2:16 (Giuseppe Turco – Luigi Denza;edizioni musicali Sugar)
da Wikipedia foto ebay.it
Video
Come pioveva C'eravamo tanto amati per un anno e forse più, c'eravamo poi lasciati... non ricordo come fu... ma una sera c'incontrammo, per fatal combinazion, perché insieme riparammo, per la pioggia, in un porton! Elegante nel suo velo, con un bianco cappellin, dolci gli occhi suoi di cielo, sempre mesto il suo visin... Ed io pensavo ad un sogno lontano a una stanzetta d'un ultimo piano, quando d'inverno al mio cor si stringeva... ...Come pioveva ...come pioveva! Come stai? Le chiesi a un tratto. "Bene, grazie, disse, e tu?". "Non c'e' male" e poi distratto: "guarda che acqua viene giù!". "Che m'importa se mi bagno?" Tanto a casa debbo andare "Ho l'ombrello, t'accompagno" "Grazie, non ti disturbar..." Passa a tempo una vettura io la chiamo, le fa: "no" dico: "Oh! Via, senza paura. Su montiamo", e lei montò. Così pian piano io le presi le man mentre il pensiero vagava lontano... Quando d'inverno al mio cor si stringeva... ...Come pioveva ...come pioveva! Ma il ricordo del passato fu per lei il più gran dolore, perché al mondo aveva dato la bellezza ed il candor... così quando al suo portone un sorriso mi abbozzò nei begli occhi di passione una lagrima spuntò... Io non l'ho più riveduta se e' felice chi lo sa! Ma se ricca, o se perduta, ella ognor rimpiangerà: Quando una sera in un sogno lontano nella vettura io le presi la mano quando salvare ella ancor si poteva!... ...Come pioveva ...così piangeva!
Napulammore è il settimo album del cantante italiano Massimo Ranieri, ed il secondo dal vivo (dopo 'O surdato 'nnammurato, del 1972).
Il disco
Registrato dal vivo il 26 luglio 1974 al Teatro Valle di Napoli, il disco racchiude alcuni classici della canzone napoletana, com Funiculì funiculà o Tu ca nun chiagne, con alcune brevi poesie come intermezzi. Il produttore e l'arrangiatore è Enrico Polito.
Tu ca nun chiagne – 2:41 (Libero Bovio – Ernesto De Curtis;edizioni musicali La Canzonetta) Totonno 'e Quagliarella – 5:51 (Giovanni Capurro – Francesco Buongiovanni) 'a tazza 'e café – 3:31 (Giuseppe Capaldo – Vittorio Fassone) Addio a Maria – 1:14 (Libero Bovio) Santa Lucia luntana – 2:53 (Ermete Giovanni Gaeta;edizioni musicali Diesis) 'a serenata 'a Pulcenella – 3:39 (Libero Bovio – Enrico Cannio;edizioni musicali Bideri) Funiculì funiculà – 3:11 (Giuseppe Turco – Luigi Denza;edizioni musicali Sugar)