Massimiliano "Max" Gazzè (Roma, 6 luglio 1967) è un cantautore, bassista e attore italiano.
biografia
Nato a Roma il 6 luglio 1967, ha vissuto l'infanzia in Belgio. A 6 anni inizia a studiare pianoforte, a 14 anni si dedica invece al basso elettrico e comincia a esibirsi con diversi gruppi nei locali di Bruxelles. Per cinque anni è bassista, arrangiatore e coautore dei 4 Play 4 (Alister Tomes, Russell Jarrett, Max Gazzè e Dave Cartwright), formazione inglese di Northern soul dalle escursioni pionieristiche nell’acid jazz. Con il gruppo si trasferisce nel sud della Francia dove lavora anche come produttore artistico (Pyramid, Tiziana Kutich). Varie tournée lo portano anche nei Paesi Bassi. Rientrato a Roma nel 1991, Max si dedica alla sperimentazione nel suo piccolo studio di registrazione, mentre compone colonne sonore iniziando anche a collaborare con artisti come Frankie HI-NRG MC, Alex Britti, Niccolò Fabi e Daniele Silvestri. Con quest'ultimo in particolare Max si dedica a lunghe collaborazioni.
Nel 1994 e 1995 lavora alla realizzazione del primo album, Contro un’onda del mare, pubblicato nel gennaio 1996 e presentato in versione acustica nel tour di Franco Battiato. L’album, che inaugura il sodalizio con la Virgin Records, vanta una notevole diversità di climi musicali e originalità nella stesura dei testi e si fa presto notare dalla critica ottenendo anche un discreto successo di pubblico. Nell'autunno del 1997 esce il singolo Cara Valentina. Nel 1998 la sua canzone Vento d'estate, cantata assieme a Niccolò Fabi, vince Un disco per l'estate. I due singoli anticipano il secondo album, La favola di Adamo ed Eva (ottobre 1998).
La favola di Adamo ed Eva vede la partecipazione, oltre che di Niccolò Fabi in Vento d'estate, di Mao in Colloquium vitae e di Lucio Morelli in Nel verde. I testi sono scritti da Max insieme al fratello Francesco Gazzè, poeta e paroliere. Nel 1998 Max partecipa anche all'album di tributo a Robert Wyatt The Different You con il brano Oh Caroline. Nel 1998 partecipa al Premio Tenco. Nel febbraio 1999 Max partecipa al Festival di Sanremo nella categoria "Giovani" con il brano Una musica può fare, che verrà inserito nell'album dell'anno successivo.
Al termine di una lunghissima stagione di concerti, il 13 marzo 2000 pubblica il terzo album, intitolato semplicemente Max Gazzè (conosciuto anche come Gadzilla). Il cantante-bassista-compositore ha ulteriormente perfezionato il suo stile altamente personale, come annunciato dal primo singolo tratto dall’album, Il timido ubriaco, con il quale Max si presenta sul palco del 50º Festival di Sanremo: una canzone in cui la vicenda narrata e la musica alludono a due diversi stati d’animo. Il nuovo album rispecchia il grande amore di Gazzè per la poesia, costante fonte d’ispirazione: l’Elemosina è la traduzione di una poesia di Mallarmé, poeta citato anche nel brano Su un ciliegio esterno. Altrove vengono riscoperti i poeti dell’Arcadia. Nell'estate del 2000 partecipa anche al Festivalbar con Il timido ubriaco. Nell’ottobre 2001 esce il suo quarto album Ognuno fa quello che gli pare?.
La varietà di soluzioni sonore che caratterizza Ognuno fa quello che gli pare?, è frutto anche di numerose collaborazioni: le scopriamo nel country divertito di Il debole fra i due, cantato insieme a Paola Turci, ne Il motore degli eventi, duetto con Carmen Consoli – che del brano è anche coproduttrice - nella coproduzione con Francesco Magnelli, tastierista dei CSI (Non era previsto). E ancora, Il dolce della vita, realizzato a Parigi insieme a Stephan Eicher, e Niente di nuovo, registrato live con i musicisti che accompagnano solitamente Ginevra Di Marco. Anche per questo disco Max ha scritto i testi a quattro mani con il fratello Francesco Gazzè. Gli anni tra il 2001 e il 2003 sono caratterizzati da un’intensa attività live (un tour teatrale nell’inverno 2001-2002, la tournée nei maggiori festival italiani nell’estate 2002, un tour nei club nel 2002-2003) e dalla collaborazione sempre più stretta con Stephan Eicher, autore e interprete di primissimo piano nel panorama musicale europeo degli ultimi vent’anni. Nel 2003 Eicher pubblica il suo nuovo album, Taxi Europa, la cui title track è scritta e interpretata da Max e Stephan (con loro canta anche Herbert Grönemeyer); i due cantano insieme anche Cendrillon après Minuit / Cenerentola a mezzanotte, brano per il quale Max ha curato anche l’adattamento in italiano. Il musicista romano compare, inoltre, come bassista stabile della band sia per le registrazioni dell’album Taxi Europa sia per l’omonimo tour europeo.
Un giorno, contenente i singoli Annina e La nostra vita nuova, è uscito nell’aprile 2004. È un lavoro con una forte impronta live, che risente molto degli incontri musicali fatti da Max negli ultimi due anni. Il 17 giugno 2005, a dieci anni dall’uscita di Contro un’onda del mare, è uscito per la EMI Music Raduni 1995-2005, una raccolta di 26 brani editi tratti dai 5 album precedenti e 4 inediti. Il doppio CD raccoglie canzoni tratte in egual misura dai 5 album pubblicati e include i grandi successi di Max come anche brani meno ascoltati.
Dopo il tour estivo del 2005, Max si è dedicato a collaborazioni e scambi, uno dei suoi metodi prediletti per crescere, raccogliere nuovi stimoli e coltivare vecchi progetti: ha partecipato a Gizmo, una straordinaria cover band dei Police capitanata da Stewart Copeland, dove – oltre allo storico batterista dei Police – dividevano il palco con Max anche Raiz degli Almamegretta e Vittorio Cosma. Successivamente ancora tante collaborazioni con l’amico Daniele Silvestri – per il quale ha suonato in moltissime canzoni del suo disco Il latitante – e, dal Luglio 2007, assieme alle colleghe cantautrici romane Paola Turci e Marina Rei, anche il tour Di comune accordo, dove Max è al basso, Paola Turci alla chitarra e Marina Rei alle percussioni. La prima del trio, esibitosi scambiandosi ruoli e canzoni, sempre insieme sul palco a reinventare i tre repertori, si è tenuta a Montale in provincia di Pistoia al Moontale Festival; il tour ha toccato molte piccole località italiane ed una tappa estera a Losanna, oltre ai più grandi capoluoghi italiani.
Sempre nel 2007 la EMI ha pubblicato un'altra raccolta: The best of platinum, che include 18 canzoni. Gazzè partecipa al 58esimo Festival di Sanremo con la canzone Il solito sesso. È presente alla prima serata, il 25 febbraio 2008 e poi giovedì 28 febbraio 2008 nella serata duetti dove nell'esecuzione del suo pezzo è accompagnato dalle cantautrici romane Paola Turci (alla chitarra) e Marina Rei (alle percussioni). Il 29 febbraio 2008 è uscito il suo nuovo album di inediti Tra l'aratro e la radio. Unico compositore per le musiche, per i testi ha collaborato anche con il suo amico poeta Gimmi Santucci, estraneo all'ambiente musicale. Con Gimmi Max condivide riflessioni e digressioni sulla vita e sui cambiamenti subentrati nel passaggio dalla società agricola a quella industriale – dall'aratro alla radio, appunto. L'allontanamento dalla natura induce talvolta a inseguire modelli di vita e comportamenti quotidiani lontani dalla nostra indole, che finiscono per impoverirci anziché arricchirci. In sala d'incisione il cantautore romano ha avuto musicisti d'eccezione: Carmen Consoli ha suonato buona parte delle chitarre acustiche ed elettriche del disco e Marina Rei ha suonato le percussioni.
Il 9 aprile 2010 esce il primo film interpretato da Gazzè, Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo; tra gli altri interpreti Alessandro Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Paolo Briguglia e lo stesso Papaleo. Il 4 maggio esce il nuovo album di inediti intitolato Quindi? ed anticipato dal singolo Mentre dormi presente anche nei titoli di coda del film Basilicata coast to coast. L'album debutta alla sesta posizione della classifica ufficiale dei dischi più venduti in Italia FIMI.
Il 25 settembre 2010 partecipa al festival musicale Woodstock 5 Stelle, organizzato a Cesena dal blog di Beppe Grillo e trasmesso dal canale televisivo nazionale Play.me, che proprio con questa diretta aprì la neonata emittente. Il 17 febbraio 2012 partecipa come ospite alla quarta serata del Festival di Sanremo, assieme a Dolcenera duettando con lei nella canzone Ci vediamo a casa. Nel 2013 partecipa alla 63ª edizione del Festival di Sanremo condotto da Fabio Fazio con i brani I tuoi maledettissimi impegni e Sotto casa. Quest'ultimo brano, che viene scelto tra i due nel nuovo meccanismo introdotto nella gara, dà il titolo al disco di inediti uscito il 14 febbraio [4], a cui seguirà il tour europeo.
Vita privata
Max Gazzè ha 3 figli: Bianca, Samuele ed Emily.
Discografia
Album
Contro un'onda del mare (1996) La favola di Adamo ed Eva (1998) La favola di Adamo ed Eva (Sanremo Edition) (1999) Max Gazzè (Gadzilla) (2000) Ognuno fa quello che gli pare? (2001) Antecedentemente inedito (2002) (distribuito da Max agli iscritti al Fanclub 2002) Un giorno (2004) Raduni 1995-2005 (2005) The Best of Platinum (2007) Tra l'aratro e la radio (2008) Quindi? (2010) Sotto casa (2013)
Singoli
Cara Valentina (1997) La favola di Adamo ed Eva (1998) Vento d'estate (1998) Una musica può fare (1999) Il timido ubriaco (2000) L'uomo più furbo (2000) Su un ciliegio esterno (2000) Non era previsto (2001) Il debole tra i due (2001) La nostra vita nuova (2004) Annina (2004) Il solito sesso (2008) Mentre dormi (2010) A cuore scalzo (2010)
Partecipazioni al Festival di Sanremo
1999 : Una musica può fare (Nuove Proposte - 8º posto) 2000 : Il timido ubriaco (4º posto) 2008 : Il solito sesso (12º posto). I tuoi maledettissimi impegni (2013) Sotto casa (2013)
Gazze', in Italia mio uomo sinfonico Mix pop e lirica per concerti evento con orchestra toscanini
(ANSA) - ROMA, 13 LUG - Immaginate un tormentone come 'Una musica puo' fare' trasformato in chiave sinfonica. O Max Gazze' che accompagna con il suo basso il famoso ''Solo'' del Pulcinella di Stravinsky. Succedera' anche questo nei concerti evento che l'ironico cantautore romano, nelle inedite vesti di 'Uomo Sinfonico', portera' in giro per l'Italia dal 15 luglio e per tutto il 2012 per un raffinato progetto condiviso con La Filarmonica Toscanini di Parma.
Max Gazzè a Sanremo 2013 con Sotto casa e I tuoi maledettissimi impegni
Pubblicato da Fabio Morasca soundsblog.it
Max Gazzè sarà uno dei 14 big che parteciperà alla 63esima edizione del Festival di Sanremo. Durante la giornata di oggi, infatti, la lista definitiva dei 14 cantanti che gareggeranno alla kermesse sanremese è stata ufficialmente annunciata: Max Gazzè parteciperà con le due canzoni intitolate Sotto casa e I tuoi maledettissimi impegni. Per quanto riguarda il Festival di Sanremo, per Max Gazzè non sarà la prima volta sul palco dell’Ariston: il cantautore e bassista romano, infatti, ha già partecipato nel 1999, nella categoria Nuove proposte, con il brano Una musica può fare, l’anno dopo, tra i big, con la canzone Il timido ubriaco e nel 2008 con il pezzo Il solito sesso.
Contro un'onda del mare è l'album di esordio di Max Gazzé, pubblicato nel 1995.
Tracce
Quel Che Fa Paura Sul Filo Gli Anni Senza Un Dio Il Bagliore Dato A Questo Sole Karbogha Sirio È Sparita Atmos 1 L'eremita Atmos 2 Terra Il Viaggio Di Luna Atmos 3 (Come Fosse Ieri) Sono Pazzo Di Te Atmos 4 (Scherzo Di Un Do Minore) Bonus Track: Quel Che Fa Paura (Tutankhamon Remix)
La favola di Adamo ed Eva è il secondo album di Max Gazzè, pubblicato nel 1998. Nel 1999 è stata pubblicata una ristampa dell'album, con il nome La Favola di Adamo ed Eva (Sanremo edition) e con l'aggiunta del brano inedito Una musica può fare, presentato al Festival di Sanremo 1999. La favola di Adamo ed Eva vede la partecipazione di Niccolò Fabi in Vento d'estate, di Mao in Colloquium vitae e di Lucio Morelli in Nel verde. I testi sono scritti da Max insieme al fratello Francesco Gazzè, poeta e paroliere.
Tracce
La favola di Adamo ed Eva Vento d'estate Raduni ovali Cara Valentina L'amore pensato Nel verde Comunque vada L'origine del mondo Come si conviene (Bom-Pa') Casi ciclici Colloquium Vitae Autoironia Due apparecchi cosmici per la trasformazione del cibo Ghost Track - Etereo
Sanremo edition
La favola di Adamo ed Eva Una musica può fare Cara Valentina Raduni ovali L'amore pensato Nel verde Comunque vada Come si conviene (Bom-Pa') L'origine del mondo Vento d'estate Autoironia Colloquium Vitae Casi ciclici Due apparecchi cosmici per la trasformazione del cibo
Quando mi sveglio la mattina con il cerchio alla testa l'alito è cattivo e la faccia storta quando mi infilo i pantaloni e la mia casa è abbandonata non saprò mai più il perchè del fatto che te ne sei andata L'uomo nasce in natura cordiale per cui non ha bisogno di essere governato la cattiveria è figlia dell'istituzione senza leggi cresce solidarietà Ancora con te mi voglio divertire con te ancora con te voglio passeggiare nel verde Accendo la TV sigaretta nella gola quando la Playstation chiede al mondo di giocare ancora esco senza chiudere la porta di casa piove non ho ombrello e ho la scarpa bucata non esistono lavori noiosi l'obbligo di farli ci rivela il contrario dalla terra si potrebbe nutrire tutta l'umanità Ancora con te mi voglio divertire con te ancora con te voglio passeggiare nel verde Fare figli è di vitale importanza come d'altra parte non giocare ai genitori e soprattutto non bisogna avere paura di fare brutta figura Ancora con te mi voglio divertire con te ancora con te voglio passeggiare nel verde
Comunque vada Comunque vada darò un sorriso al niente o ruberò al vento un'acqua di silenzio amerò le mani tese sui capelli i pugni in testa il buio ingiusto della mia malinconia Malgrado tanto io sciolgo ancora idee come lacci di scarpe inutile follia non aver badato al mio starnuto al chiasso dei suoi panni stesi e l'alba rigida nei corridoi Futilità sospesa scontami il perdono ho una dignità di schiuma pronta a soffocare è solo un mio trambusto personale una pausa insolita ed incerta come l'idiozia Scappa via scappa via cosa mai sarà scappa via scappa via non tornerà Ma resto chiuso e un'amica si frantuma in un istante un grido svaniscono parole quasi mute immagini sfinite e il sogno delle sue bugie marcite intorno alla mia stanza Curiosità lontana torna fra i pensieri come giovani farfalle provano le ali sconnetto me da tutto e tutti si sconnettono e mi merito un applauso dipinto d'incoscienza Scappa via scappa via cosa mai sarà scappa via scappa via non tornerà
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Come si conviene (Bom-Pa')
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L'origine del mondo Il riflesso sul lago di Kaman mosso da un gelo pittoresco e inesatto piega gli elementi in un comune respiro e sposta le nuvole da pezzi di sereno a grappoli uniti all'Europa centrale dove Geografia rimprovera meridiani calca sull'equatore quale leader incontrastato punge con il picco le aree più basse Ho udito sirene cantare troppo piano il grido di Ulisse gonfiare le vele Perfino nello sconcerto delle Marianne s'annida riluttante l'origine del mondo quando linfe ingrossate vivacchiano a fondo lasciano il piglio alle correnti mentre ai bordi una furba umidità cresce fra creature allegre vanitose fuori sulle sabbie l'Atlantico è pensoso su come cucire le terre che separa Spero che non voglia o che voglia per sempre il contrario dei sogni l'origine del mondo Cristalli di cielo frantumano l'ordine apparente di gesso scaturito da quello che sotto chiamano quasi sempre colui che governa e controlla le cose come un'immensa unica verità plasmata in forma perfetta (conveniente) che a vederla appare in balia di qualsiasi evento esagonale e tu profitta dello scompiglio per decidere finalmente certifica l'origine del mondo
Colloquium Vitae - feat. Mao Vita le promesse dovrai pur mantenerle acceca un altro stronzo se ne hai il coraggio hai usato un uomo come ostaggio minacciando di farlo morire vita rinuncia con me non ti conviene prendi per il culo qualcun'altro uno di quelli di carta pieni di te che lasciano pensare Ed un anno può sembrare un ora con tutte le parole con tutte le parole ancora che vengono soltanto da seduti Ricordati vita di chi coi fili ti muove... Vita non è solo colpa tua se il mondo è pieno zeppo di buffoni mi sfogo con te perchè ci tieni in piedi con i fili tra le dita Ed un anno può sembrare un ora con tutte le parole con tutte le parole ancora che vengono soltanto da seduti Vita ricordati che un uomo ama ricordati di chi coi fili ti muove non ti sei ancora accorta che ora ti muovo senza i fili Ed un anno può sembrare un ora con tutte le parole con tutte le parole ancora che vengono soltanto da seduti Ricordati vita di chi coi fili ti muove...
Casi ciclici Pensare mi rende pazzo e l'essere pazzo mi fa pensare, mi fa pensare che per pensare bisogna essere pazzi. Quando penso, sono prigioniero di me stesso e sono costretto dal mio povero connettere elementare, elementare il mio misero camminare. So che non si può vivere se non si sa decidere su ciò che ci capita in certi casi ciclici. Restare in equilibrio mi rende pazzo e mi fa pensare, mi fa pensare che senza l'obbligo dell'equilibrio il pazzo non cade mai. Sono stanco di avere mani e piedi legati al cervello, dal cervello vorrei sganciarmi e penetrare tutte le menti del mondo. So che non si può vivere se non si sa decidere su ciò che ci capita in certi casi ciclici. Voglio trascinarmi con la testa pesante sotto gli scarponi e uscire volentieri dal mio cervello stretto, e poi cadere malamente con il muso a terra senza farmi male, senza farmi male, senza pensare male e non farmi male senza pensare. So che non si può vivere se non si sa decidere su ciò che ci capita in certi casi ciclici.
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Due apparecchi cosmici per la trasformazione del cibo
Max Gazzè è il terzo album di Max Gazzè, pubblicato nel 2000.
Tracce
Poeta minore Su un ciliegio esterno Il timido ubriaco "A" Se piove L'uomo più furbo Del tutto personale Preferisco così Elemosina La tua realtà Adesso stop
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Poeta minore
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Su un ciliegio esterno
ll ventisette di agosto Gianni Sergente ha preso un altro stipendio una cifra alla volta come nel poker sono in tutto un milionequattrocentotrenta s'aggiusta il sorriso sguscia via dall'ufficio e corre a più non posso verso il primo bar buonasera signora volevo duemila liquirizie da portare su un ciliegio esterno povero Gianni Sergente vestito elegante a pensare su un ciliegio esterno a pensare su un ciliegio esterno maledetta pigrizia maledetta pazzia per cercare differenze tra giorni uguali ridotto a succhiare quel nero che nero rimane su un ciliegio esterno il venti settembre gli ho portato un regalo e senza dire niente me l'ha tolto di mano sono le poesie di Mallarmé esclama contento su un ciliegio esterno povero Gianni Sergente vestito elegante a pensare su un ciliegio esterno a pensare su un ciliegio esterno guardati bene tu sei sbagliato e fuori moda capelli lunghi hai sempre addosso quel vestito guardati bene ma come fai a non sentirti un idiota che ti rimane se non l'immagine che dai ma lui aveva dentro qualcosa che non mi potevo spiegare come un sollievo una pace interiore il suo paradiso è su un ciliegio esterno dopo quel giorno l'ho visto che sembrava un frutto più grande con gli occhiali scesi rapito dal gusto di liquirizia e dalla sua lettura su un ciliegio esterno il ventisette settembre Gianni Sergente ha preso un altro stipendio una cifra alla volta come nel poker sono in tutto un milionequattrocentotrenta povero Gianni Sergente vestito elegante a pensare su un ciliegio esterno a pensare su un ciliegio esterno
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Il timido ubriaco
Sposa domani ti regalerò una rosa Geloso d'un compagno non voluto temuto Stesa caldissima per quell'estate accesa Fanatica per duri seni al vento io tento Tanto quell'orso che ti alita accanto Sudato che farebbe schifo a un piede non vede Dorme tapino non le tocca le sue forme Eppure e' ardimentosa la sua mano villano Potranno mai le mie parole esserti da rosa sposa Potranno mai le mie parole esserti da rosa sposa Chino su un lungo e familiar bicchier di vino Partito per un viaggio amico e arzillo gia brillo Certo perché non gioco mai a viso aperto Tremendo il mio rapporto con il sesso che fesso Piango paludi di parole fatte fango Mi muovo come anguilla nella sabbia che rabbia Rido facendo del mio riso vile nido Cercandomi parole dentro al cuore d'amore Potranno mai le mie parole esserti da rosa sposa Potranno mai le mie parole esserti da rosa sposa Pare che coppie unite solo con l'altare Non abbian mai trovato le parole da sole Forse domani che pianissimo le morse Del matrimonio ti attanaglieranno potranno Potranno mai le mie parole esserti da rosa sposa Potranno mai le mie parole esserti da rosa sposa Potranno mai le mie parole esserti da rosa sposa Potranno mai le mie parole esserti da rosa sposa
Se piove Se stai scivolando allora scivola per bene con impegno cadi giù e non ti aggrappare a niente tocca terra se qualcuno ti ha ferito tu parla con lui sbattigli il cuore in faccia non evitarlo perché hai bisogno di un'altra ferita ma soprattutto se piove non aprire l'ombrello aspetta il tuo giorno di sole non puoi fare di meglio se ami una donna cercane un'altra da non amare ti sentirai meno fragile e più capace di amarle allo stesso identico modo se ti sfugge il motivo e la ragione delle cose molto probabilmente c'è un motivo e c'è una ragione ma non fanno per te ma soprattutto se piove non aprire l'ombrello aspetta il tuo giorno di sole non puoi fare di meglio se ascolti una canzone sai bene quando è vera e quando certe volte è solo un pretesto per fare vibrare l'aria ma soprattutto se piove non aprire l'ombrello aspetta il tuo giorno di sole non puoi fare di meglio.
Del tutto personale Oggi sono stanco dormo ancora Nel pomeriggio il sonno mi giova Lentamente giungono i segnali dell'immensità Settembre riposa Ho giocato a vivere così Bevendo il passato a sorsi brevi Delle poche cose che conosco Farò mare pescoso Dove l'esca dei miei ricordi Troverà sempre qualcosa Lascerò quello che non conosco Alla curiosità degli altri Ora che la mia dignità è del tutto personale Io sono felice di una felicità Cresciuta a poco a poco Una musica che sento senza vedere Come un incanto sorpreso dal sogno Delle poche cose che conosco Farò mare pescoso Dove l'esca dei miei ricordi Troverà sempre qualcosa Lascerò quello che non conosco Alla curiosità degli altri Ora che la mia dignità è del tutto personale Forse è meglio non andare mai oltre le mani O perdere tempo con le illusioni Forse un giorno mi sono distratto E perso la vista la fede e una preghiera a memoria Delle poche cose che conosco...
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Preferisco così
Povere vecchie sbandate perse nella mia chitarra percorsi paralleli di comune accordo in cerca di suoni speciali attenzione attenzione vi presento il numero delle corde musicali povera piccola vocale si difende come può dall'oltraggio di troppe consonanti amareggiate dal miele minore di voler far poesia per sfuggire alla violenza della mia immaturità poveri pennelli abbandonati dietro la televisione non vi scorderemo mai con le vostre impertinenze di macchie colorate rimaste sulle dita una sublime eredità non vi scorderemo mai povero viso segnato dalla smorfia del sorriso o dalla scena finale sei bravo lo stesso non badare al silenzio quando il pubblico scalcia scalcia e se ne va tu non puoi fare di più portami oltre il vedere dalla parte del clamore che fanno le cose inanimate quando l'uomo è voltato ecco la mia vita di lavoro e di antipatica sapienza te la cedo volentieri non fa proprio per me io preferisco così...
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Elemosina Prenditi questa borsa mendicante tu accorto non l'hai toccata Antico lattante a poppa avara Per trarne goccia a goccia il tuo rintocco a morto Cava tu dal metallo qualche colpa bizzarra E vasta come noi la stringiamo sul cuore soffiaci che si torca Un'ardente fanfara Chiesa e incenso che tutte queste dimore sui muri Quando culla un'azzurra chiarezza il tabacco in silenzio dilati E le preghiere e l'oppio onnipossente ogni farmaco spezzi Stracci e pelle vuoi tu buttare il cappottino E ber nella saliva una felice inerzia E nei caffè sontuosi attendere il mattino I soffitti arricchiti di naiadi e veli Si butta il mendicante di vetrina un festino Quando esci vecchio dio Tremante sotto i teli d'imballaggio L'aurora è un lago di vino d'oro E tu giuri di avere nella tua gola i cieli Non avendo contato il lampo del tuo tesoro Almeno puoi ornarti di una piuma E a ricordo portare un cero al santo in cui tu credi ancora Non pensare che io vaneggi in parole discordi La terra si apre antica a chi muore di fame Odio un'altra elemosina Voglio che tu mi scordi fratello E innanzitutto non comprare del pane.
Pensa se domani quando sarai sveglio nessuno ti dirà quello che devi fare pensa ancora a come inizieresti meglio ad organizzare il tuo giorno intorno duemila soldati in abito blu forse riusciresti ad ammucchiare il tempo nel buco che lascia il loro sguardo vuoto e ti diranno sbrigati sei troppo lento ma non devi muovere un dito fin quando non l'avrà deciso la tua volontà pensa se di colpo tutte le paure finissero a terra come fanno le mele qualcuno le ha spinte o le ha lasciate cadere oppure è soltanto che tu intanto avrai maturato la tua realtà tu dormi dormi quanto vuoi...