La macchina dei sogni? E' nel cervello

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    La macchina dei sogni? E' nel cervello

    Sanihelp.it - Uno studio italiano pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping dimostra che due strutture profonde del cervello, l’amigdala e l’ippocampo, che svolgono un ruolo cruciale nella regolazione delle emozioni e nella formazione delle memorie durante lo stato vigile, sono responsabili dell’intensità emotiva e delle bizzarrie dei sogni notturni.

    La scoperta è di un team di ricercatori del dipartimento di Psicologia della Sapienza di Roma e del dipartimento di Neurologia clinica e comportamentale dell’IRCCS Santa Lucia di Roma, insieme a ricercatori dell’Università dell’Aquila e Bologna.

    Grazie a una strategia innovativa che sfrutta l’elevata risoluzione delle più recenti tecniche di neuroimmagine, è stato possibile misurare aspetti microstrutturali (volume e densità) della sostanza grigia di amigdala e ippocampo, mettendoli in relazione con le caratteristiche dei sogni ricordati al risveglio. È stato così possibile dimostrare che i parametri volumetrici e ultrastrutturali dei due nuclei profondi del cervello predicono gli aspetti qualitativi del sogno di ogni individuo.

    Lo studio ha dimostrato che una specifica attività elettrica in delimitate aree della corteccia cerebrale durante il sonno permette di prevedere se si ricorderanno o meno i sogni dopo il risveglio.

    Le implicazioni di tale scoperta possono aprire prospettive innovative per l’approccio neuroscientifco allo studio del sogno. I ricercatori infatti stanno studiando le alterazioni dei sogni in pazienti affetti da morbo di Parkinson, mettendo in relazione le variazioni di un neurostrasmettitore, la dopamina, deficitaria in questa patologia, la microstruttura dei nuclei cerebrali profondi e le caratteristiche dei sogni.
     
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    MASSAGGIO WATSU



    Watsu è una parola che deriva dall’unione delle parole water e shiatsu.

    Il massaggio watsu può essere definito come un massaggio meditativo volto a sciogliere le tensioni, rilassare la mente e stimolare l’ascolto del proprio corpo.

    Il massaggio watsu si adatta a qualsiasi tipo di persona di qualsiasi età e con qualsiasi patologia (persone affette da handicap, tossicodipendenti, persone depresse, persone con la fobia dell’acqua, donne in gravidanza) e questo lo rende una delle terapie più diffuse contro lo stress e gli stati d’ansia.

    Il massaggio watsu è sconsigliato solo nei casi seguenti: febbre oltre i 38°C, infezioni urinarie, ferite aperte, gravi patologie ai polmoni, cardiopatie, nelle donne in gravidanza quando c’è il rischio di un aborto o di un parto prematuro

    Il massaggio Watsu nasce negli anni ’80 circa da un’ invenzione del poeta e ricercatore Harold Dull.

    Il massaggio Watsu sorge dall’idea di coniugare la gradevolezza dell’acqua calda (circa 35°) con il massaggio Shiatsu che Dull aveva appreso durante un viaggio in oriente dal maestro Zen, Masunaga.

    Il massaggio watsu si pratica in acqua ad una temperatura di circa 35°C . La profondità della piscina in cui si pratica il watsu di solito non supera i 110 cm.

    Ma in cosa consiste nella pratica il massaggio watsu?

    Il watsu è un massaggio che inizia con un breve esercizio di respirazione. Il watsuer (il massaggiatore) sostiene il corpo del massaggiato, però avvalendosi della proprietà dell’acqua di tenere a galla i corpi cerca di interferire il meno possibile sulla libertà di movimento del massaggiato che viene come cullato dalle movenze stesse dell’acqua. A questo si aggiungono dolci pressioni con le dita e lievi stiramenti che sollevano dalle tensioni psico-fisiche rigenerando corpo e mente. La seduta di massaggio watsu di solito termina con il cliente che viene fatto appoggiare con la schiena contro la parete della piscina per qualche minuto prima di riprendere la sua attività.

    Il primo effetto del massaggio watsu è la sensazione di leggerezza, di relax totale. Grazie al galleggiamento del corpo e ai movimenti del watsuer le articolazioni si muovono liberamente e i muscoli abbandonano pian piano le tensioni accumulate.

    Ma il massaggio watsu è particolarmente vantaggioso perché come tutte le tecniche che rientrano nel campo dell’idroterapia sfrutta le qualità benefiche dell’elemento acqua. Quando siamo in acqua, la resistenza che questa oppone ad ogni nostro movimento esercita un massaggio che stimola l’apparato muscolare e cardiovascolare.

    Per far sì che gli effetti benefici del massaggio watsu comincino a sentirsi basterebbe una sola seduta. Una seduta di massaggio watsu oscilla dai 40 ai 60 minuti.

    Il massaggio watsu è una terapia individuale in quanto richiede un ambiente molto silenzioso e di meditazione.

    Il massaggio watsu si sta rapidamente diffondendo anche in Italia grazie ai componenti di Watsu Italia.

    Watsu Italia è un’associazione che venne fondata nel 1989 da Roberto Fraioli e lo scopo era quello di far diventare il massaggio watsu uno strumento integrativo per gli operatori della nascita.

    In seguito, anche in Italia, il massaggio watsu è diventato uno strumento per favorire il relax e il benessere all’interno dei centri termali.
     
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