CIBI AFRODISIACI

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  1. gheagabry
     
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    Storia degli afrodisiaci





    l termine afrodisiaco deriva dal nome della dea greca Afrodite, identificata dai romani come Venere, che nella mitologia era protettrice d’amore, bellezza, sessualità e lussuria.

    Tra le tradizioni che descrivono la sua nascita citiamo le due principali:
    -una attestata nell’Iliade di Omero, che la vorrebbe figlia di Zeus e di Dione;
    -l’altra tramandata da Esiodo, che la indicherebbe nata dalla schiuma (gr. aphrós) formatasi dai testicoli di Urano recisi dal figlio minore Crono, istigato dalla madre Gaia stanca di dover generare una numerosissima prole.
    Afrodite, spesso caratteriz
    zata come vanitosa, stizzosa, permalosa, era moglie infedele di Efesto, dio del fuoco. In alcune città greche la bellissima dea aveva una festa a lei dedicata, e i rapporti sessuali con le sue sacerdotesse erano considerati un modo per adorarla.

    Celebrata nella letteratura e nelle arti di tutti i secoli, le sue vicende sono state oggetto di numerose raffigurazioni vascolari, musive, pittoriche e scultoree a partire dal VII sec. a.C.
    Ritratta spesso assieme a mare, delfini, colombe, cigni, melograni, mele, mirto, rose e limoni, nelle prime opere è illustrata alta, lussuosamente vestita, con uno specchio in mano, poi a partire dal IV sec. d.C. si presenta nuda o seminuda.

    Nelle società Greca, Etrusca e Romana si credeva fermamente per motivi magici, religiosi o terapeutici, all’intima connessione tra tavola e letto.
    I popoli dell’antichità ricorrevano a molte sostanze ed alimenti più o meno efficaci, sia per gli uomini che per le donne, atte a stimolare e potenziare sessualità, eccitazione amorosa, nonché fertilità e gravidanza. Secondo la magia erano afrodisiaci anche i genitali d’animali e i cibi che nella forma rassomigliando a falli o testicoli.

    Durante il Medioevo la categoria degli stimolanti erotici si arricchì sopratutto delle spezie.
    Dopo la scoperta dell’America, dal XVII sec. si iniziò ad attribuire anche a pomodori, patate, peperoncini e soprattutto al cacao, una valenza afrodisiaca.

    La medicina Settecentesca giudicò stimolanti i tonici (alcol, corteccia di chiana, assenzio), tutti i cibi piccanti e le spezie dall’odore intenso come noce moscata, cannella o vaniglia.
    Nell’Ottocento s’iniziò a considerare afrodisiaci anche i cibi ricchi di fosforo quali uova, pesce e formaggi.

    Infine, secondo la medicina contemporanea potrebbero svolgere funzione afrodisiaca alimenti e spezie contenenti: sedativi (vino ed alcolici), ormoni (ginseng), neuromodulatori (cacao e fave), vasodilatatori (aglio), irritanti e congestionanti (pepe).




    Il cibo ed Afrodite



    Un afrodisiaco, dal nome della dea greca Afrodite (Venere per i romani), è una qualsiasi sostanza assunta allo scopo, di migliorare le prestazioni sessuali da non confondersi con i filtri d'amore. Sono molte le sostanze (erbe, cibi, bevande) che la tradizione considera in grado di riaccendere la fiamma della sessualità, anche se, va precisato che, non è mai stata provata una vera relazione scientifica.

    Ostriche e molluschi, champagne e caviale, tartufo e vino rosso. Ma anche lardo, acciughe, nocciole, punte di asparago, gingseng, fichi, mandorle, zafferano, cioccolato, vaniglia, chiodi di garofano e zenzero.

    Questa è solo una parte degli alimenti a cui vengono riconosciute proprietà afrodisiache naturali. E la lista si allunga di giorno in giorno. Alcuni di questi fanno presenza fissa nella dispensa di casa e da sempre vengono degustati con piacere, senza minimamente sospettare delle loro particolarità seduttive che, in alcuni casi, sono note da diversi millenni, da quando furono associati ad Afrodite, la dea greca dell’amore e della bellezza, che la mitologia fa nascere dalla spuma marina.
    Ed in onore della dea, i frutti di mare da sempre vengono considerati altamente stimolanti.
    Sempre gli antichi greci ritenevano che il tartufo fosse un dono degli dei, frutto della fusione tra acqua, terra e fulmine e, quindi, portatore di poteri miracolosi. Poi l’anice era ritenuta “stuzzicante” da greci e romani. Gli Atzechi poi ritenevano afrodisiaci il cioccolato, il peperoncino rosso e l’avocado.

    La storia racconta di moltissimi esempi di cibi o prodotti utilizzati per risvegliare il desiderio
    Cleopatra usava una crema per la pelle fatta di miele e mandorle
    Giuseppina Bonaparte prediligeva i tartufi
    Caterina di Russia l'omelette al caviale

    ... un brano estratto dall'Enciclopedia Britannica:

    "La combinazione di varie reazioni sensoriali, la soddisfazione visuale alla vista di cibi appetitosi, la stimolazione olfattiva dei loro piacevoli odori e la gratificazione tattile che viene offerta ai meccanismi orali da piatti ricchi e saporiti, tende a portare verso uno stato di euforia generale, favorevole all'espressione sessuale."
     
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12 replies since 16/10/2010, 00:24   2493 views
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