CIBI AFRODISIACI

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted


    Storia degli afrodisiaci





    l termine afrodisiaco deriva dal nome della dea greca Afrodite, identificata dai romani come Venere, che nella mitologia era protettrice d’amore, bellezza, sessualità e lussuria.

    Tra le tradizioni che descrivono la sua nascita citiamo le due principali:
    -una attestata nell’Iliade di Omero, che la vorrebbe figlia di Zeus e di Dione;
    -l’altra tramandata da Esiodo, che la indicherebbe nata dalla schiuma (gr. aphrós) formatasi dai testicoli di Urano recisi dal figlio minore Crono, istigato dalla madre Gaia stanca di dover generare una numerosissima prole.
    Afrodite, spesso caratteriz
    zata come vanitosa, stizzosa, permalosa, era moglie infedele di Efesto, dio del fuoco. In alcune città greche la bellissima dea aveva una festa a lei dedicata, e i rapporti sessuali con le sue sacerdotesse erano considerati un modo per adorarla.

    Celebrata nella letteratura e nelle arti di tutti i secoli, le sue vicende sono state oggetto di numerose raffigurazioni vascolari, musive, pittoriche e scultoree a partire dal VII sec. a.C.
    Ritratta spesso assieme a mare, delfini, colombe, cigni, melograni, mele, mirto, rose e limoni, nelle prime opere è illustrata alta, lussuosamente vestita, con uno specchio in mano, poi a partire dal IV sec. d.C. si presenta nuda o seminuda.

    Nelle società Greca, Etrusca e Romana si credeva fermamente per motivi magici, religiosi o terapeutici, all’intima connessione tra tavola e letto.
    I popoli dell’antichità ricorrevano a molte sostanze ed alimenti più o meno efficaci, sia per gli uomini che per le donne, atte a stimolare e potenziare sessualità, eccitazione amorosa, nonché fertilità e gravidanza. Secondo la magia erano afrodisiaci anche i genitali d’animali e i cibi che nella forma rassomigliando a falli o testicoli.

    Durante il Medioevo la categoria degli stimolanti erotici si arricchì sopratutto delle spezie.
    Dopo la scoperta dell’America, dal XVII sec. si iniziò ad attribuire anche a pomodori, patate, peperoncini e soprattutto al cacao, una valenza afrodisiaca.

    La medicina Settecentesca giudicò stimolanti i tonici (alcol, corteccia di chiana, assenzio), tutti i cibi piccanti e le spezie dall’odore intenso come noce moscata, cannella o vaniglia.
    Nell’Ottocento s’iniziò a considerare afrodisiaci anche i cibi ricchi di fosforo quali uova, pesce e formaggi.

    Infine, secondo la medicina contemporanea potrebbero svolgere funzione afrodisiaca alimenti e spezie contenenti: sedativi (vino ed alcolici), ormoni (ginseng), neuromodulatori (cacao e fave), vasodilatatori (aglio), irritanti e congestionanti (pepe).




    Il cibo ed Afrodite



    Un afrodisiaco, dal nome della dea greca Afrodite (Venere per i romani), è una qualsiasi sostanza assunta allo scopo, di migliorare le prestazioni sessuali da non confondersi con i filtri d'amore. Sono molte le sostanze (erbe, cibi, bevande) che la tradizione considera in grado di riaccendere la fiamma della sessualità, anche se, va precisato che, non è mai stata provata una vera relazione scientifica.

    Ostriche e molluschi, champagne e caviale, tartufo e vino rosso. Ma anche lardo, acciughe, nocciole, punte di asparago, gingseng, fichi, mandorle, zafferano, cioccolato, vaniglia, chiodi di garofano e zenzero.

    Questa è solo una parte degli alimenti a cui vengono riconosciute proprietà afrodisiache naturali. E la lista si allunga di giorno in giorno. Alcuni di questi fanno presenza fissa nella dispensa di casa e da sempre vengono degustati con piacere, senza minimamente sospettare delle loro particolarità seduttive che, in alcuni casi, sono note da diversi millenni, da quando furono associati ad Afrodite, la dea greca dell’amore e della bellezza, che la mitologia fa nascere dalla spuma marina.
    Ed in onore della dea, i frutti di mare da sempre vengono considerati altamente stimolanti.
    Sempre gli antichi greci ritenevano che il tartufo fosse un dono degli dei, frutto della fusione tra acqua, terra e fulmine e, quindi, portatore di poteri miracolosi. Poi l’anice era ritenuta “stuzzicante” da greci e romani. Gli Atzechi poi ritenevano afrodisiaci il cioccolato, il peperoncino rosso e l’avocado.

    La storia racconta di moltissimi esempi di cibi o prodotti utilizzati per risvegliare il desiderio
    Cleopatra usava una crema per la pelle fatta di miele e mandorle
    Giuseppina Bonaparte prediligeva i tartufi
    Caterina di Russia l'omelette al caviale

    ... un brano estratto dall'Enciclopedia Britannica:

    "La combinazione di varie reazioni sensoriali, la soddisfazione visuale alla vista di cibi appetitosi, la stimolazione olfattiva dei loro piacevoli odori e la gratificazione tattile che viene offerta ai meccanismi orali da piatti ricchi e saporiti, tende a portare verso uno stato di euforia generale, favorevole all'espressione sessuale."
     
    Top
    .
  2. gheagabry
     
    .

    User deleted






    Cibo e Lussuria




    L’amore per il cibo è citato in modo ricorrente nei testi medioevali, la gola addestrava al piacere fisico ed era la prima occasione di cedimento ai sensi e alla lussuria.
    La religione prevedeva che ci si dovesse cibare per sopravvivenza e impedire che il piacere del cibo demolisse la fortezza spirituale dell’animo.
    Il primo peccato di gola era attribuiva ad Adamo che, spinto da Eva, si nutrì del frutto dell’albero proibito. In seguito a questo episodio la donna venne indicata come elemento di tentazione sessuale, e identificata come il principale colpevole di cedimenti lussuriosi. I Libri penitenziali, elenchi di peccati e relative penitenze compilati in ambiente monastico a partire dal IV sec., appaiono illuminanti.
    Seguendo questa motivazione la Chiesa non ammetteva che le donne potessero avere cariche pubbliche, e le relegò in ruoli di ambiente familiare: cura della casa, procreazione ed educazione dei figli.
    Uno dei moniti principali fatti agli uomini di chiesa era: “non intingere la mano nella scodella di una donna e non mangiare con lei”. Le regole monastiche erano dure e rigorose nello stabilire i digiuni, in quanto se la gola era il primo ostacolo per la salvezza, il digiuno era la virtù che redimeva, perché attraverso il digiuno ci si abituava all’umiltà fisica e al controllo dei sensi.



    Celebrità e alimenti erotici





    Sono diversi i personaggi della storia che direttamente o indirettameente si sono interessati agli afrodisiaci.
    Si racconta che il grande Solimano I°, sultano Ottomano fra il 1520 e il 1565, fece un curioso esperimento sul valore rinvigorente di carne e pesce. Mise in gabbia due dervisci e li nutrì a carne ed acqua. Qualche tempo dopo inviò loro due schiave del harem e scoprì che con entusiasmo esplicavano le qualità di maschi. Ripeté l’esperimento facendo nutrire gli uomini a pesce e vino. Quando arrivarono le schiave, i dervisci si buttarono con estrema violenza sulle femmine, ripetendo più volte la mascolina prestazione.
    Caterina Sforza elogiava l'estratto di verga d'asino essiccata, mentre Papa Leone X , grazie al suo cuoco fiorentino, ricorreva ampiamente all’aiuto degli afrodisiaci.
    Rievochiamo adesso gli splendori amatori dei Re di Francia e delle loro sollazzevoli amanti. La più famosa fu la Marchesa de Pompadour che, poco più che trentenne, accorgendosi di provare una crescente frigidità di fronte alle esigenze sessuali di sua maestà, corse ai ripari. Cosa fece? Cominciò a nutrirsi dei cibi della "passione". La storia non ci conferma se questi rimedi ebbero l’effetto desiderato, di sicuro la Marchesa passò alla storia come il Ministro in sottana più famoso dell’epoca, dopo Cleopatra e Caterina de' Medici celebri sovrane che ricorsero anche loro ai corroboranti dell'eros.
    Ora diamo spazio Casanova . Per lui la tavola e la donna erano una cosa sola, attribuendo alla prima i brillanti risultati con la seconda. Per evidenziare la passione che aveva Giacomo per i due soggetti, vi riportiamo alcune frasi tratte dalle sue memorie:
    "Ho molto amato anche la buona tavola ed insieme a tutte le cose che eccitano la curiosità... Ho amato i piatti dal sapore forte...
    Per ciò che riguarda le donne, ho sempre trovato che quella che amavo aveva un buon odore, e più la traspirazione era forte più mi sembrava soave".
    Concludiamo con una verità indiscussa da non dimenticare. L’eccesso di qualunque cibo è assolutamente negativo, come pure l’eccesso di bevande. Una persona in preda all’indigestione e all’ubriachezza non potrà mai assomigliare a un Casanova.
     
    Top
    .
  3. gheagabry
     
    .

    User deleted




    Esistono centinaia di prodotti ben noti per le loro qualità afrodisiache, ovvero per la loro capacità di agire come stimolanti sessuali.

    Alimenti: acciughe, ostriche, caviale, lardo, liquirizia, chili, curry, cioccolato, cosce di rana, carne di struzzo, tartufi, pomodori, cetrioli, punte di asparago, nocciole, fragole, petali di rosa canditi.

    Bibite: alcool ed infusi afrodisiaci.

    Odori: profumi e colonie contenenti muschio, oppure ormoni chimici.

    Prodotti naturali: Virilplant®, Ginseng, Miura puama, Damiana, Erbe medioevali (Periwinkle e Henbane), Mandrake, Catuaba.

    Altri: corna di rinoceronte, sperma di cervo, olii essenziali, cristalli, essenze florali, musica, misticismo e pietre preziose.

    AFRODISIACI ed i sei sensi

    Gli afrodisiaci posono influenzare questi sensi singolarmente o in combinazione fra loro. I più importanti recettori degli afrodisiaci sono Vista, Udito, Odorato, Tatto, Gusto e, ultimo ma non meno importante, la Mente.

    Che ci crediate o no, esistono alcune prove scientifiche per taluni reputati afrodisiaci. Alcuni ricercatori ammettono che differenti specie di erbe e di piante sono riconosciute incrementare il desiderio sessuale.

    Altri medici utilizzano erbe e prodotti naturali nelle loro cliniche. Essi credono che l'uso dei prodotti naturali, in abbinamento con un sano stile di vita, può migliorare la vita sessuale di ognuno e trattare impotenza e frigidità.


    AFRODISIACI e comunicazione

    La comunicazione può rivelarsi il migliore degli afrodisiaci. Essere in grado di comunicare intimamente con il proprio partner, in modo da informarsi reciprocamente dei rispettivi desideri, si rivela essere un potente afrodisiaco.

    L'abilità di interrelazionare con un'altra persona attraverso lo sguardo, è inoltre un afrodisiaco sensuale.


    AFRODISIACI e cucina

    Esiste realmente la cucina afrodisiaca? Possono i cibi essere realmente afrodisiaci? La risposta è si: esiste un'innegabile rapporto fra tavola e letto.

    "La combinazione di varie reazioni sensoriali, la soddisfazione visuale alla vista di cibi appetitosi, la stimolazione olfattiva dei loro piacevoli odori e la gratificazione tattile che viene offerta ai meccanismi orali da piatti ricchi e saporiti, tende a portare verso uno stato di euforia generale favorevole all'espressione sessuale".
    (Estratto e tradotto dall'Enciclopedia Britannica)

    L'uomo si è sempre sforzato di scoprire il potere sessuale degli alimenti. Ha analizzato, studiato, onorato, adorato e provato in tutte le combinazioni, gli ingredienti afrodisiaci che possono contribuire alla propria felicità sessuale.

    Un piatto attirante, certi ingredienti che posseggono un potere afrodisiaco innegabile, una bibita sexy, un minimo di decoro, un poco d'immaginazione e di creatività ed il risultato è garantito.




    Le spezie AFRODISIACHE

    Chiodi di garofano
    È uno dei più potenti afrodisiaci naturali. È inoltre efficace per combattere la fatica mentale, come pure la perdita di memoria.

    Coriandolo
    I suoi semi seccati posseggono degli effetti euforici, specialmente nelle donne. Viene utilizzato in infusione nel vino. Tuttavia si raccomanda agli uomini di non abusare della sostanza, per evitare effetti opposti.

    Gelsomino
    Questo delizioso fiore viene coltivato in tutto il mondo, ma é il gelsomino spagnolo ad essere principalmente utilizzato per profumare liquori. Attenzione: i semi di gelsomino sono velenosi.

    Ginger
    È utilizzato in bevande destinate ad eccitare i sensi. Assunto in dosi ragionevoli, causa degli impeti salutari; in dosi eccessive irrita l'intestino.

    Musk
    Si tratta di una sostanza bruna estratta dalla ghiandola posta sotto la pelle dell'addome di giovani cervi che vivono nel sud est asiatico. A dispetto delle sue origini non certo appetitose, è considerata una panacea per trattare l'epilessia, la pertosse, la febbre tifoidea e la polmonite.
    È inoltre nota per le sue virtù afrodisiache. Viene ridotta in polvere e parsimoniosamente cosparsa sul cibo (se usata in eccesso, causa vertigini).

    Noce moscata
    Non particolarmente efficace per le donne, possiede la reputazione di essere la migliore alleata dell'uomo. Proviene dall'isola di Banda, Indonesia.

    Origano
    In infusione è un buon agente eccitante.

    Pepe di Cayenna
    Contiene una grande quantità di vitamina C. È un'agente eccitante che stimola la circolazione. Il piccolo chili rosso o verde messicano, possiede le stesse qualità.

    Rafano
    La sua polpa ha proprietà afrodisiache.

    Sedano
    Il sedano contiene le vitamine A, C, B, P e minerali. È eccellente per i muscoli ed aiuta la liquefazione del sangue; riduce inoltre il livello di colesterolo ed aiuta a mantenere le arterie pulite. Gli antichi Romani dedicavano il sedano al dio Plutone, dio del sesso e dell'inferno.

    Senape
    Stimola l'azione delle ghiandole sessuali. Esistono tre qualità di senape: nera, bianca e gialla, proveniente dall'India. La senape bianca ha conosciuto un notevole successo nel MedioEvo.

    Timo
    Tonico nervoso con effetti afrodisiaci. È anche un buon purificatore del corpo.

    Vaniglia
    Possiede effetti euforici e può essere consumata a volontà. Combatte l'astenia sessuale, agendo sul sistema nervoso centrale e, per mezzo del suo odore, agisce indirettamente come stimolante sessuale.

    Zafferano
    Possiede proprietà stimolanti delle zone errogene. Studi hanno provato che ha effetti similari a quelli degli ormoni. Attenzione al suo consumo: dosi eccessive provocano risa incontrollabili.

    Edited by gheagabry - 16/10/2010, 13:32
     
    Top
    .
  4. ZIALAILA
     
    .

    User deleted



    CIBI AFRODISIACI



    image



    Quando si pensa ad una cena romantica vengono in mente candele profumate, musica di sottofondo, fiori e, perché no, qualche piatto a base di cibi afrodisiaci.

    Secolo dopo secolo, attraversando culture differenti molto attente a sfruttare ciò che la natura offriva loro, alcuni cibi sono giunti fino ai giorni nostri mantenendo la loro reputazione di alimenti afrodisiaci. Poco importa se secondo gli studiosi si tratta solo di acqua fresca, in fin dei conti ciò che conta, è il fattore psicologico.

    Immaginazione, complicità e gioco. Sono questi i presupposti su cui si basa il potere afrodisiaco di certi cibi
    Il desiderio sessuale ha due componenti fondamentali, una fisiologica legata a fattori metabolici ed una psichica, legata a stimoli emotivi. Quest'ultimo aspetto è fondamentale in quanto agisce potenziando i meccanismi fisiologici che danno origine al desiderio.

    I cibi afrodisiaci agiscono con tutta probabilità su questa componente "mentale"

    A questi alimenti la tradizione popolare attribuisce proprietà afrodisiache :


    ANICE

    L'anice è un afrodisiaco molto popolare e dai mille usi. Fu utilizzato come cibo afrodisiaco già dai Greci e dai Romani che gli attribuirono speciali poteri. Masticare i semi di anice dovrebbe quindi contribuire a rinvigorire i propri desideri sessuali.



    ASPARAGI

    Grazie anche al suo aspetto, l'asparago è da sempre considerato un alimento afrodisiaco



    AVOCADO

    Gli antichi Atzechi chiamavano l'avocado "l'albero testicolo", anche a causa della forma del frutto.



    CAVIALE

    E' un cibo ricco di zinco, un minerale essenziale per la formazione dello sperma.



    CHAMPAGNE

    La fama ed il prestigio di questo vino, associato all'azione inibitoria ed eccitante dell'alcol, è ciò che serve per dare un tocco di romanticità e sensualità alla serata



    CACAO e CIOCCOLATO


    Per gli Atzechi era il cibo degli dei. Il cioccolato, quello buono, è ricco di antiossidanti e sostanze eccitanti come la teobromina e la feniletilamina



    FICO

    Utilizzato dagli antichi Greci per celebrare i raccolti durante un rito propiziatorio a sfondo sessuale



    MANDORLA

    Forma e ricchezza in nutrienti fanno della mandorla un altro cibo dalle presunte proprietà afrodisiache



    PEPERONCINO

    Spezia molto conosciuta ed apprezzata grazie anche alle sue presunte proprietà afrodisiache. Grazie ad alcune sostanze in esso contenute il peperoncino stimola la vasodilatazione periferica aumentando l'afflusso di sangue agli organi genitali. Per questo motivo il peperoncino è con tutta probabilità l'alimento che più di ogni altro possiede delle reali basi scientifiche sui cui si fondano le sue proprietà afrodisiache.



    OSTRICHE E MOLLUSCHI

    Conosciuti ed apprezzati sin dai romani per le loro proprietà afrodisiache, sono inoltre molto ricchi di nutrienti e minerali. Possono essere consumati con una certa tranquillità anche da chi soffre di colesterolo alto (stando comunque attenti a non esagerare).



    ZAFFERANO


    Ingrediente classico del risotto alla Milanese è conosciuto come alimento sedativo ed emmenagogo (indicato in caso di dolori mestruali). Alcuni attribuiscono a questa pianta originaria dell'Asia anche spiccate proprietà afrodisiache



    image


     
    Top
    .
  5. gheagabry
     
    .

    User deleted


    CIOCCOLATO cibo corroborante dell'eros








    Il cioccolato viene spesso associato all’innamoramento e alla sensualità, perché racchiude nella sua bontà qualcosa d'inafferrabile e d’incantatore.
    Tra le sostanze contenute nel cacao, segnaliamo la teobromina alla quale già nel '700 era riconosciuta una blanda attività farmacologia. La sua azione influenzerebbe sopratutto il sistema nervoso centrale dove agirebbe come stimolante, aumentando energia, prontezza di riflessi, concentrazione e desiderio sessuale, qualità ricollegabili all’effetto “buonumore”.
    Recenti studi scientifici hanno poi riscontrato nella cioccolata la presenza in piccole dosi della “feniletilamina”, molecola prodotta naturalmente dall'organismo durante l'innamoramento. La sua attività avrebbe come principale effetto il rilascio di “dopamina”, neurotrasmettitore legato alle sensazioni di piacere che soddisfano stimoli come fame, sete e pulsione erotica.
    Tra le diverse testimonianze letterarie che esaltano le proprietà "afrodisiache" della cioccolata vogliamo riportarvene due.
    La prima è ad opera dell’abate Pietro Metastasio, drammaturgo e poeta, che con la sua cantata “La cioccolata. A Fille” (1735) propone una schermaglia erotica nella quale cerca di sedurre la ritrosa ninfa Fille, illustrandogli i pregi della bevanda affinché ne beva una tazza.
    La seconda è legata ad un grande consumatore di cioccolata, Brillat-Savarin che gli dedica pagine piene di entusiasmo, suggerendo il suo uso all’uomo impegnato gran parte della notte a “lavorare”, anziché dormire; alla persona di spirito, che si sentiva fiacca, e a tutti quelli tormentati dalla “idea fissa”.
    Fra i tanti personaggi celebri che avrebbero usato la cioccolata per finalità afrodiache segnaliamo de Pompadour, Casanova, Mozart e D'Annunzio.
     
    Top
    .
  6. ZIALAILA
     
    .

    User deleted


    Il Tartufo, afrodisiaco naturale





    image




    Sappiamo bene ormai quali siano le qualita gastronomiche del tartufo, con i "Tuber Terrae", come venivano chiamati dagli antichi Romani, si preparano piatti gustosi e particolari, ma allo stesso tempo leggeri. Anche i Greci attribuivano al tartufo poteri miracolosi e nei tempi antichi si credeva che il tartufo si generava al cadere dei lampi sulla crosta terrestre e con ciò si giustificava la sua enorme carica energetica che risvegliava anche sensi, per alcuni, ormai dimenticati.
    In effetti nel tartufo sono racchiuse in un unico frutto, tutte le fragranze e gli odori del bosco, il suo gusto e intenso ma delicato e il suo odore e a dir poco " stuzzicante".


    Il tartufo, una questione di ormoni




    image





    Le sostanze odorose presenti nei tartufi, agiscono a livello olfattivo, non solo in alcuni animali ma anche sull'uomo, provocando uno stato di benessere generale e di attrazione verso l'altro sesso. Le virtu afrodisiache del tartufo hanno un fondamento e non sono solo leggenda.
    Nel tartufo sono stati individuati composti di tipo steroideo, delta-16-steroidi, e anche ormoni in tutto simili a quelli sessuali, 5-alfa androst-16-cn-3-alfa-olo.
    Se si uniscono queste proprieta chimico-organiche al naturale piacere che si prova gustando piatti stuzzicanti a base di tartufo, che coccolano il palato e cullano la fantasia, accompagnati da un buon bicchiere di vino e da una dolce compagnia, si ottiene quel fantastico mix di sensazioni, che rendono l'uomo e la donna piu rilassati e intraprendenti.



    image




    Plinio le inseriva fra le piante prodigiose, e Apicio le proponeva nella sua raccolta di ricette.

    In Europa, per quasi tutto il Medioevo i tartufi non vennero considerati, ma dalla seconda metà del Quattrocento vi fu un’inversione di tendenza : divennero in Italia un cibo ricercato e molto apprezzato dai potenti.
    Numerosi fonti indicano che si utilizzavano le scrofe per cercarli, e che erano cotti sotto la cenere o saltati in padella, per essere poi mangiati senza una precisa collocazione durante il pasto.
    In quel tempo ai tartufi s’iniziarono ad attribuire anche virtù afrodisiaca, e il medico Michele Savonarola li consigliava come alimento ideale per i vecchi che avevano una bella moglie.

    Platina, erudito dell’epoca, non solo assegnò al tartufo un alto potere nutritivo, ma lo definì:
    “un eccitante della lussuria… servito spesso nei pruriginosi banchetti di uomini ricchi e raffinatissimi che desiderano essere meglio preparati ai piaceri di Venere”.

    L’efficacia dei tartufi era così proverbiale da meritare una testimonianza letteraria di Pietro Aretino, riferita ad un vecchio che non riusciva a godere dei piaceri amorosi .

    I trattati italiani di gastronomia del Seicento parlano del potere rinvigorente del tubero come un fatto scontato, e la sua virtù non viene dimenticate neppure nelle memorie di Casanova.

    Secondo Brillat Savarin fino al 1780 il tartufo scarseggiava sopra le mense francesi, ma nel 1825 anno di pubblicazione della Fisiologia del Gusto, grazie alla corroborante fama il suo consumo era ormai diffuso.

    In Italia, nella seconda metà dell’Ottocento, Paolo Mantegazza nel libro “Igiene dell’amore”, elencando gli alimenti afrodisiaci, metteva in cima i tartufi.

    image



     
    Top
    .
  7. ZIALAILA
     
    .

    User deleted


    Crostacei, caviale e champagne

    Per dare una bella carica di zinco e fosforo importanti soprattutto nell’uomo, non dimenticatevi le ostriche e i crostacei in generale, ma soprattutto il caviale ricchissimo di questo sale minerale che rientra nella formazione e composizione del liquido spermatico.

    Lo champagne che spesso e risaputamente si accompagna al caviale, non ha un potere afrodisiaco, ma semplicemente essendo costituito da alcool, ha un’azione anti-inibitoria, soprattutto nelle donne, che a differenza degli uomini hanno molti meno enzimi per metabolizzare l’alcool in generale



    ...un suggerimento..... ;) :rolleyes:




    Per 2 persone

    1 scatola di caviale
    12 fette di pan carrè di ottima qualità leggermente tostate
    e tagliate a metà per lungo
    burro di ottima qualità
    limone, a spicchi

    Per questa serata, in cui non dovete badare a spese, vi consiglio il caviale Oscietra, Sevruga o Beluga purchè sia Malossol, peculiare qualita' di ogni caviale di pregio, cioe' senza sale di conservazione, o comunque con il minimo possibile.

    Il caviale va sempre servito e mantenuto ben freddo. Per questo motivo o lo servite nell'apposito contenitore oppure preparatelo voi stessi il giorno prima ottenendo un risultato molto originale. Prendete una coppa di vetro dal diametro di 15 cm, riempitela di acqua e mettetela in freezer. Quando l'acqua sarà ghiacciata togliete la ciotola dal freezer e, con l'aiuto di un mestolo che avrete riscaldato sulla fiamma del fornello, schiacciate bene il ghiaccio in modo da formare un bell'incavo che riempirete all'ultimo col caviale. Questa operazione va ripetuta diverse volte. Dal momento che il caviale non va mai toccato con un oggetto metallico usate l'apposito cucchiaio di corno oppure uno di plastica. Sul pane imburrato poserete con noncuranza il caviale, spruzzateci, se volete, del succo di limone e lasciatevi trasportare dal suo sapore così particolare. Champagne o vodka ben ghiacciati renderanno voi irresistibili e la serata indimenticabile




    image


    ...dal Web
     
    Top
    .
  8. gheagabry
     
    .

    User deleted



    Incantesimi nel piatto



    Plotino filosofano greco della scuola neoplatonica, secoli fa scriveva:
    "..Gli uomini conoscono ben fin dall'antichità lo stregone e ricorrono ai suoi filtri e ai suoi incantesimi.. e poiché gli ingredienti che eccitano l'amore hanno forza d'attrazione, gli uomini sono portati ad amare con l'aiuto della magia….la magia annoda un'anima con l'altra.."

    Il cibo diviene uno dei più potenti veicoli di complicità e la tavola seduzione e sensualità: aiuta a scoprire e ad assaporare l'altra persona…
    Dunque in stretta simbiosi cibo vino, amore e magia, nell'Inno di Salomone"..avrei voluto berti con un vino..", Catullo …"succhiare dalle tue labbra il nettare della vita…", Giovenale "…con un filtro magico mi ha incatenato alla tua anima..."

    Il cibo è strettamente legato alla nostra vita affettiva, dal seno del latte materno che ci nutre e procura piacere ad una cena in compagnia che prelude ad una serata amorosa.

    E le erbe.. son galeotte!
    Un gioco?
    Una mescolanza trasgrediva o forse solo la gioia di aver ritrovato il troppo a lungo dimenticato gusto della vita.
    Isabella Allende in Afrodita scrive: "Arrivata a 50 anni mi sono pentita dei piatti prelibati rifiutati per vanità, come mi rammarico di tutte le occasioni di fare l'amore che ho lasciato correre"
    Una linea di pensiero che trova seguaci "soprattutto nei paesi occidentali dove si è perso il desiderio di piaceri primari come il cibo e il sesso .funzioni vitali per il mantenimento della specie umana che sono sempre legate tra loro nella cultura di ogni popolo e di ogni epoca." come asserisce Luigi Russo docente dell'università di Pisa.
    Esiste in realtà una relazione tra l'alimentazione e l'attività biochimica che influenza i nostri sensi, i neurotrasmettitori celebrare che trasmettono impulso chimico tra le varie cellule del sistema nervoso sono condizionati da ciò che si mangia.

    Esempio mangiando cereali si assume una buona quantità d'aminoacido triptofano, precursore della serotonina che porta ad una sessualità giocosa e prolungata; la carne produce invece tirosina induttrice della dopamina dalla quale nasce una maggior aggressività e l'esaltazione ad impulsi sessuali "predatori".
    Certo è che alcuni alimenti non proprio afrodisiaci sono però energizzanti e benefici per la circolazione sanguigna: l'aglio potenzia la virilità, il cioccolato contiene teobromina e caffeina, eccitanti del sistema nervoso e produce serotonina per una serena e prolungata eccitazione; le ostriche per il loro contento di zinco aiutano il flusso ormonale in particolare il testatore..
    Comunque sia, certo è che il cibo è importante per l'amore perché permette allusioni, intimità e situazioni eccitanti, cibo per sedurre, per conquistare e compiacere, per indulgere nei piaceri del palato, per trasferirli in assaggi e godimenti più intensi.



    dal web
     
    Top
    .
  9. gheagabry
     
    .

    User deleted


    I Cibi Afrodisiaci Degli Antichi Greci



    Fin dagli albori dell’antichità gli uomini hanno attribuito a diversi cibi poteri afrodisiaci più o meno confermati e contestabili, e sperimentato ricette che nelle intenzioni avrebbero dovuto stimolare eros e desiderio.

    Gli antichi Greci ritenevano le lenticchie fortemente afrodisiache: secondo il grande medico Ippocrate, esse avevano il potere di mantenere la virilità maschile inalterata fino ad età avanzata, mentre secondo Aristotele, il potere stimolante delle stesse era dovuto alla combinazione con lo zafferano.

    Lo storico Plutarco, vissuto tra il I e il II secolo, giurava sulle proprietà afrodisiache dei fagioli, particolarmente se consumati sotto forma di zuppa.

    Altri cibi di identiche virtù per i Greci?

    Funghi, cipolla, aglio, porri e carciofi, questi ultimi considerati addirittura capaci di far nascere figli maschi.

    Una certa confusione, o meglio pareri discordi, sussistevano invece sulle eventuali proprietà in tal senso della menta, secondo alcuni dall’evidente potere erotico, secondo l’autorevole parere di Ippocrate invece, l’esatto contrario, in quanto essa, affermava “diluisce il seme maschile, spegne il desiderio e affatica il corpo”.

    .


    Lattuga e Cipolla, i Cibi Afrodisiaci degli Egizi



    Come in ogni civiltà del passato, anche gli antichi Egizi avevano la loro bella lista di cibi afrodisiaci con cui preparare piatti capaci, pare, di stimolare eros e fantasie anche negli individui più tranquilli.

    Su tutti, massima importanza veniva data alla lattuga e alla cipolla; la prima, era addirittura considerata un’erba sacra, tanto da essere consacrata a Min, dio della fertilità, mentre il consumo della seconda, era vietato ai sacerdoti che avessero fatto voto di castità.

    Visti gli effetti attribuiti a questi due alimenti, non stupisce che essi facessero spesso bella mostra di sé sulle tavole imbandite degli Egiziani…

    .

    image



    La ricetta culinaria che riporto in questo post è tratta dal Libro V del De Re Coquinaria, in cui nel III secolo vennero raccolte le ricette di Apicio, noto gastronomo romano vissuto nel I secolo.

    Lenticchie e frutti di mare erano considerati cibi afrodisiaci, potete immaginare quanto lo fosse il loro connubio…

    Ecco la ricetta originale.

    Ingredienti (per 4 persone):

    200 grammi di lenticchie verdi

    sale, pepe, due porri piccoli, coriandolo, menta, aglio

    30 ml di aceto di vino rosso

    un cucchiaino di miele

    600 grammi di frutti di mare puliti

    olio extravergine d’oliva

    Preparazione

    Innanzitutto, le lenticchie vanno fatte bollire per un’ora in abbondante acqua salata; di seguito, aggiungete il trito di sale, pepe, coriandolo, porri, menta, aceto, miele e due cucchiai di olio e fate continuare a cuocere per un’altra ora circa, finché non vi accorgerete che le lenticchie sono pronte.

    Preparate un soffritto usando poco olio, aglio e prezzemolo e cuocetevi i frutti di mare aggiungendovi un po’ d’acqua, per tre minuti in tutto.

    Mettete ora le lenticchie in un’ampia terrina e versatevi sopra i frutti di mare con il loro condimento.

    Adesso…non resta che provare.

    dal web
     
    Top
    .
  10. gheagabry
     
    .

    User deleted



    L'UOVO

    image




    Le uova fin dall’antichità venivano considerate energizzanti e in grado di favorire le fatiche di Venere ed Eros.
    Quelle di gallina, specialmente se montata dal gallo, erano ritenute le migliori per qualità nutrizionali, seguite dalle uova di starna e fagiano, mentre quelle di piccione si prescrivevano solo come medicina.
    Diverse credenze attribuivano alle uova anche la facoltà di rendere i semi dei cereali più forti e fecondi. I contadini Etruschi tenevano in tasca delle uova nell'atto della semina, mentre i Romani le mangiavano durante l'aratura.
    Il tuorlo avvolto dall'albume veniva interpretato come il sole avvolto dall'alone lunare, sintesi perfetta tra i principi maschile e femminile.
    Ovidio raccomandava di prendere le uova a chi dovesse affrontare pesanti tenzoni erotici, ed era fondamentale era fossero fresche, perché si riteneva che quelle vecchie arrecassero danno all’organismo.
    I Romani per avere un sicuro effetto afrodisiaco le mangiavano appena bollite, spolverizzate con pepe, sedano e pinoli immersi nel miele. Invece era consigliato di mangiare soprattutto il tuorlo per accrescere il seme e promuovere eccezionalmente il coito.
    Enrico IV, re di Francia, noto per la sua solida reputazione amorosa, beveva ogni mattina rosso d’uovo diluito in un bicchiere di cognac, e proprio in quel periodo sembra che inizio a diffondersi la fama di ricostituente della bevanda detta zabaione. Un’interessante traccia scritta di questa l’offrì nel XVII sec. Nicolas Venette, professore di anatomia alla corte di Francia, nel Tableaux de l'Amour. Il dotto raccomandava a chi soffriva di spossatezza da eccessi amorosi di bere un preparato fatto con uova, zucchero, zafferano, cannella e vino.
    In seguito l’uovo entrò come ricostituente di molte altre preparazioni. Nelle sue memorie Giacomo Casanova narra che affrontò una grande impresa amatoria con un’insalata di “chiari d’uova” condita d’olio e aceto.
    La Fisiologia del Gusto di Brillat Savarin (XVIII sec.) classifica le uova come corroboranti. A questo proposito l’autore racconta di un viaggio con due dame, durante il quale preparò per sedare la fame una ricetta d’uovo al succo di coscia d’agnello allo spiedo. Secondo il gastronomo, il piatto risultò un manicaretto divino che diede a lui e alla compagne energia per le ulteriori fatiche del viaggio e del talamo.

    da taccuini storici.it
     
    Top
    .
  11. gheagabry
     
    .

    User deleted



    I CIBI di AFRODITE



    Nella mitologia greca, Afrodite era una presenza che incuteva reverenza, perché provocava nei mortali e nelle divinità l’innamoramento ed il concepimento di una nuova vita. L’archetipo Afrodite determina il piacere che certe donne provano per l’amore, la bellezza, la sensualità e la sessualità. Ella rappresenta la spinta a garantire la continuazione della specie in quanto dea dell'amore, della bellezza, e della lussuria.
    Un afrodisiaco, dal nome della dea greca Afrodite (Venere per i romani), è una qualsiasi sostanza assunta allo scopo, di migliorare le prestazioni sessuali da non confondersi con i filtri d'amore. Sono molte le sostanze (erbe, cibi, bevande) che la tradizione considera in grado di riaccendere la fiamma della sessualità, anche se, va precisato che, non è mai stata provata una vera relazione scientifica. Ostriche e molluschi, champagne e caviale, tartufo e vino rosso. Ma anche lardo, acciughe, nocciole, punte di asparago, gingseng, fichi, mandorle, zafferano, cioccolato, vaniglia, chiodi di garofano e zenzero.
    Questa è solo una parte degli alimenti a cui vengono riconosciute proprietà afrodisiache naturali. E la lista si allunga di giorno in giorno. Alcuni di questi fanno presenza fissa nella dispensa di casa e da sempre vengono degustati con piacere, senza minimamente sospettare delle loro particolarità seduttive che, in alcuni casi, sono note da diversi millenni, da quando furono associati ad Afrodite, la dea greca dell’amore e della bellezza, che la mitologia fa nascere dalla spuma marina. Sempre gli antichi greci ritenevano che il tartufo fosse un dono degli dei, frutto della fusione tra acqua, terra e fulmine e, quindi, portatore di poteri miracolosi. Poi l’anice era ritenuta “stuzzicante” da greci e romani. Gli Atzechi poi ritenevano afrodisiaci il cioccolato, il peperoncino rosso e l’avocado.
    Durante il Medioevo i cibi afrodisiaci si arricchirono soprattutto delle spezie. Dopo la scoperta dell’America, dal XVII sec. si iniziò ad attribuire anche a pomodori, patate, peperoncini e soprattutto al cacao, una valenza afrodisiaca. La medicina Settecentesca giudicò stimolanti i tonici (alcol, corteccia di chiana, assenzio), tutti i cibi piccanti e le spezie dall’odore intenso come noce moscata, cannella o vaniglia. Nell’Ottocento s’iniziò a considerare afrodisiaci anche i cibi ricchi di fosforo quali uova, pesce e formaggi.


    Sono diversi i personaggi che direttamente o indirettamente si sono interessati a questi nutrimenti.
    Si racconta che il grande Solimano I°, sultano Ottomano fra il 1520 e il 1565, avrebbe fatto un curioso esperimento sul valore rinvigorente di carne e pesce.L’esame consisteva nel rinchiudere due guerrieri in una stanza, alimentarli con alcuni cibi, per poi offrirgli le attenzioni di due donne. Nel primo esame i nutrimenti erano carne ed acqua, ed il risultato fu un blando entusiasmo maschile. Nel secondo esperimento il vitto consisteva in pesce e vino, e la conseguenza fu un grande appetito amatorio.
    Anche celebri sovrane come Cleopatra e Caterina de' Medici pare ricorressero a rinvigorenti come cardo, scalogno, sedano, fave, cipolle. Cleopatra usava una crema per la pella fatta di miele e mandorle, Giuseppina Bonaparte prediligeva i tartufi, Caterina di Russia l'omelette al caviale, Caterina Sforza elogiava l'estratto di verga d'asino essiccata, mentre Papa Leone X ricorreva ampiamente all’aiuto delle spezie. Il Marchese De Sade confidava nelle proprietà dei tartufi; dello stesso pensiero anche Madame du Berry, Napoleone e Luigi XIV.
    La Marchesa de Pompadour, una delle più celebri amanti del re di Francia Luigi XV, accorgendosi dopo i trent’anni di provare una crescente debolezza di fronte alle esigenze di sua maestà, cominciò a nutrirsi di cioccolata, tartufi e champagne. La storia non ci conferma se questi rimedi ebbero l’effetto desiderato, di sicuro la Marchesa passò alla storia come il ministro in sottana più famoso dell’epoca.
    Tra i personaggi che hanno avuto uno stretto legame con i nutrimenti corroboranti non possiamo dimenticare Casanova. Per lui era dai sapori forti che si riceveva la giusta forza vitale. Per evidenziare il suo pensiero vi riportiamo questa frase tratta dalle celebri memorie:
    "Ho molto amato anche la buona tavola ed insieme a tutte le cose che eccitano la curiosità... Ho amato i piatti dal sapore forte...”.
     
    Top
    .
  12. ZIALAILA
     
    .

    User deleted


    VANIGLIA.... aroma dell'amore



    VanillaPlanifolia20




    La vaniglia (Vanilla planifolia) è una varietà di orchidea che, rispetto alle altre specie, viene coltivata non a fini ornamentali ma esclusivamente per la produzione della famosa spezia dall'aroma dolce e dalla profumazione intensa.

    Quella più pregiata (la vaniglia Bourbon) proviene dall'isola della Reunion e dal Madagascar (il maggior produttore mondiale).

    La vaniglia è l'unica specie di orchidea che fornisca un frutto commestibile .

    La vaniglia ha proprietà stimolanti ed antisettiche, è altamente afrodisiaca ed è da molti considerata la più deliziosa tra tutte le spezie .La vaniglia si affermò come nutrimento eccitante soprattutto nel '700, quando con la cioccolata divenne di gran moda .

    Secondo studi recenti la vaniglia agirebbe da antidepressivo per la presenza di molecole molto affini ai ferormoni umani : la sensualità della vaniglia ha una spiegazione chimica in quanto tali molecole hanno la proprietà di legarsi chimicamente con i ferormoni appunto, fissando e mettendo in risalto l'odore personale

    Un aneddoto ...

    un'arma di seduzione di Madame Pompadour ...si lo sguardo ma ......anche la Vaniglia con cui aromatizzava i suoi abiti

    :o:




    eros

     
    Top
    .
  13. gheagabry
     
    .

    User deleted


    QUANDO I FAGIOLI ERANO IL CIBO DELLA PASSIONE



    “The London Cuckold” (Il cornuto di Londra), una ballata pubblicata tra il 1685 circa e il 1688, racconta la storia di un uomo che lascia la sua “arguta sposa” per “ammirare la gloria” dell’esercito che combatte nella vicina Hounslow Heath. Al suo ritorno la moglie, che a sua insaputa gli era stata infedele, lo ricopre di attenzioni:

    “ Quand’egli tornò a casa lei lo baciò, gli diede una buona tazza di “posset” e anche di “caudle” cose scaldano il sangue e creano desiderio e rinnovano il Fuoco di Cupido. Per queste ragioni egli rispose ai baci della sposa e la chiamò Amor Suo e Sua Vita”



    L’aspetto interessante è la scelta degli alimenti, un assaggio del vasto e variegato elenco di cibi ritenuti afrodisiaci in Inghilterra alle soglie dell’era moderna. I “caudle” era la bevanda calda fatta con farina fine e vino e birra a cui si aggiungevano dolcificanti o spezie, e si riteneva che fosse un eccitante; lo stesso valeva per il “posset” dolce, un altro preparato leggermente alcolico. Ma il catalogo degli afrodisiaci riservava anche sorprese: in cima alla lista, accanto a prodotti dell’orto e dei campi quali ortica, carota e pastinaca c’erano spezie da condimento come la cannella, il coriandolo e i semi di anice, e la carne dei volatili quali passero e fagiano. Non mancavano poi i genitali animali quali toro, cinghiale, caprone e cervo. Ma la convinzione più stupefacente era che i cibi che provocavano flautolenza, come i fagioli e le leguminose, aumentassero il desiderio. Per la gente di quei tempi erano ben più che curiosità sessuali: si pensava che fossero non solo stimolanti ma, vere e proprie cure per l’infertilità.

    L’idea poggiava sulla convinzione medica dell’epoca che il desiderio ed il piacere dell’atto fossero necessari alla fertilità stessa..senza di loro il concepimento sarebbe stato più difficile.



    Si pensava che gli afrodisiaci agissero in vari modi: scaldando il corpo, oppure fornendogli i nutrienti necessari alla produzione del seme o del sale che avrebbe reso il seme più “stimolante”. Le leguminose, i fagioli e altri cibi che provocano flautolenza erano ritenuti utili soprattutto agli uomini, perché l’aria che creavano avrebbe gonfiato i loro corpi.

    Esistevano afrodisiaci suggeriti sia agli uomini sia alle donne, ma le “carni ventose” erano consigliate solo agli uomini, perché per le donne erano considerate particolarmente dannose. Barrough per esempio sosteneva che, quando un uomo non era in grado di attendere ai propri doveri coniugali “per lui erano indicate le carni ventose, quali ceci, fagioli, scalogni, lenticchie, semi e radici di pastinaca, pinoli, mandorle dolci..e altri alimenti consimili” Jacques Ferrand consigliava cibi che avrebbero incoraggiato il desiderio grazie al calore e alla capacità, tra cui le uova bollite, i pinoli, i pistacchi, le carote, le pastinache, le cipolle, le ostriche, i ceci e le noci. Un altro cibo descritto come afrodisiaco nei testi di botanica era la melanzana, o “mela matta”.
    (Jennifer Evans, storica dell’università dell’Hertfordshire-tratto da History luglio 2014)

     
    Top
    .
12 replies since 16/10/2010, 00:24   2492 views
  Share  
.