QUADRI D'AUTORE..arte moderna e contemporanea

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    gustav klimt




    Gustav Klimt (Vienna, 14 luglio 1862 – Neubau, 6 febbraio 1918) è stato un pittore austriaco, uno dei massimi esponenti dell'Art Nouveau (stile Liberty, in Italia), protagonista della secessione viennese.


    vita





    Gustav Klimt nasce nel 1862 a Baumgarten, quartiere di Vienna, secondo di sette fratelli. Il padre Ernst, immigrato boemo, è orafo, la madre, Anna Finster, appassionata di musica lirica. Le condizioni economiche della famiglia, già compromesse, diventano precarie dopo la crisi economica del 1873 causata dal fallimento dell'Esposizione Universale di Vienna.


    Nel 1876 il quattordicenne Gustav viene ammesso a frequentare la Kunstgewerbeschule, (scuola d'arte e mestieri del Museo Austriaco per l'arte e l'industria), dove studierà fino al 1883, confrontandosi con svariate tecniche artistiche, dal mosaico alla ceramica, nel rispetto dei canoni accademici e della storia dell'arte del passato. Tre anni dopo, con il fratello minore Ernst e con il pittore Franz Matsch, grazie all'interessamento del professor Laufberger, ottiene la commissione per la decorazione del cortile del Kunsthistorisches Museum, su progetto dello stesso Laufberger.

    Nel 1880 dipinge le quattro allegorie del Palazzo Sturany a Vienna e il soffitto della Kurhaus di Karlsbad. Tra il 1886 e il 1888 si dedica, con il fratello e l'amico, alla decorazione del Burgtheater di Vienna, in una serie di pannelli raffiguranti teatri dell'antichità o del mondo contemporaneo. I tre guadagnano ben presto la stima e la notorietà tra i cittadini viennesi, e le commissioni dei primi ritratti garantiranno loro un discreto successo e una tranquillità economica. I ritratti vengono eseguiti a partire da fotografie, e una delle prime qualità che viene riconosciuta a Gustav è proprio la precisione fotografica nella resa dei volti.

    Nel 1888 Klimt riceve un riconoscimento ufficiale dall'imperatore Francesco Giuseppe e le università di Monaco e Vienna lo nominano membro onorario.

    Nel 1892, a pochi mesi dalla morte del padre, anche il fratello Ernst muore improvvisamente: Gustav deve farsi carico di entrambe le famiglie, e questo lutto lascia un segno anche nella sua produzione artistica. Nello stesso periodo avviene l'incontro con Emilie Flöge che, pur essendo a conoscenza delle relazioni che il pittore intrattiene con altre donne (negli anni '90 del XIX secolo Klimt sarà il padre riconosciuto di almeno 14 figli), sarà la sua compagna fino alla morte del pittore.

    Nel 1898 si inaugura la prima mostra della Secessione viennese, movimento artistico costituitosi l'anno prima con Klimt presidente. La secessione pubblica una propria rivista, Ver Sacrum (primavera sacra) di cui verranno pubblicati 96 numeri, fino al 1903. Alla prima mostra vengono esposte opere dello stesso Klimt, di Auguste Rodin, Puvis de Chavannes, Arnold Böcklin, Alfons Mucha e Fernand Khnopff[1]. La seconda mostra inaugurerà il Palazzo della Secessione, appositamente progettato da Joseph Maria Olbrich con elementi greco-egiziani: all'ingresso venne collocata la frase A ogni tempo la sua arte, all'arte la sua libertà.




    Il Teatro antico di Taormina




    Nel 1894 l'università di Vienna aveva commissionato all'artista la decorazione del soffitto dell'aula magna sul tema illuminista del trionfo della Luce sulle Tenebre, da sviluppare su tre facoltà: Filosofia, Medicina e Giurisprudenza. I lavori vengono rimandati per anni e, quando i pannelli verranno presentati, rispecchiano il mutamento stilistico del giovane pittore, influenzato dalla Secessione che egli stesso aveva fondato. Tutti e tre i pannelli, della dimensione 430x300cm, vennero distrutti da un incendio del Castello di Immerdorf nel 1945, e ne rimangono solo foto in bianco e nero e una foto a colori del bozzetto di Medicina.

    Il primo pannello fu presentato da Klimt solo nel 1900, in occasione della settima mostra della Secessione. Si tratta della Filosofia. Già in questa occasione si capisce come lo stile del pittore sia radicalmente cambiato e difficilmente potrà rispondere alle attese della committenza pubblica. Ottantasette professori dell'universita' protestarono contro questa opera, la quale, tuttavia, vinse anche il primo premio allEsposizione Universale di Parigi del 1900. Non si tratta più del limpido stile storicista tanto amato dai viennesi, ma un fluire di corpi simbolici e metafisici; non una parata dei grandi pensatori del passato ma un turbinio di forze oscure e non rassicuranti. A sinistra una massa di corpi in diversi atteggiamenti, giovani e anziani, disperati o sereni; a destra uno sfondo punteggiato di stelle su cui aleggia un volto misterioso (l'enigma del mondo) mentre in basso spunta un volto femminile radioso: La Filosofia.

    Noncurante delle critiche, Klimt presenta La Medicina nello stesso stile de La Filosofia: stessi corpi fluttuanti che simboleggiano la vita, in mezzo ai quali vi è la Morte; si distacca una figura femminile nuda che rappresenta la liberazione dal dolore. In basso la figura mitologica di Hygeia (Igea) figlia di Esculapio, che impersona la medicina. Federica Ammiraglio nota che "i critici progressisti ammirarono l'estrema modernita' dell'opera, la lettura in chiave simbolista, la non idealizzazione dei nudi e la carica di pessimismo scopenhaueriano" mentre tali caratteristiche furono molto deplorate dalla stampa. Il fascicolo di Ver Sacrum che presentava i bozzetti fu sequestrato e 15 parlamentari firmarono un'interpellanza parlamentare.

    Il terzo pannello dedicato alla Giurisprudenza si stacca stilisticamente dagli altri due, forse per l'influenza del suo viaggio a Ravenna, forse per l'esperienza acquisita con il Fregio di Beethoven. Non più fluire di corpi ma un incastro di decorazioni bidimensionali dove dominano nero e oro e dove risaltano vigorose alcune figure. In basso il peccatore, emaciato, è avvolto da un polipo e attorniato da tre figure femminili che rappresentano le tre furie della punizione: "una dorme dimentica, una spalanca gli occhi vendicativa, la terza ammicca come per adescare". In alto troviamo, piccole ed austere, le figure allegoriche di Verità, Giustizia e Legge.

    Filosofia, Medicina e Giurisprudenza verranno duramente contestate dai committenti, che avevano immaginato una sobria rappresentazione del progresso della cultura, ma che si ritrovano un turbinio di corpi sensuali. La protesta del corpo docente arriva fino al parlamento: a questo punto, Klimt decide di rompere il contratto e restituisce l'anticipo già versato.

    Elemento chiave dei lavori di Klimt è la figura femminile. Anche quando rappresentano figure allegoriche, le donne sono visibilmente ritratte da personaggi della vita quotidiana; talvolta si tratta di prostitute che, anche se ingentilite dalle citazioni classiche nel contesto del quadro, vengono raffigurate ad esempio con acconciature vaporose e trucco pesante. Oppure vengono rappresentate come femmes fatales, tema molto in voga al tempo (basti pensare alle illustrazioni di Aubrey Beardsley per la Salomè di Oscar Wilde).

    Nella Giuditta II del 1909 la donna ritratta, Adele Bloch-Bauer (donna dell'alta borghesia Viennese), ha quasi sembianze di una sirena. Questo scandalizza la società viennese dell'epoca che avrebbe accettato senza problemi personaggi femminili idealizzati, ma che non può non notare l'eccessivo realismo di certe figure e soprattutto dei nudi. Un'altra caratteristica della sua pittura è l'ornamento con forme ed elementi classici, che non solo svolgono funzione decorativa, ma assumono anche valenze simboliche, dando il massimo risalto alla figura centrale.





    fregio per il Palazzo Stoclett - L'albero della Vita






    manifesto per Ver Sacrum, 1898



    Nonostante lo scandalo tra i benpensanti, Klimt trova i suoi mecenati tra le ricche famiglie ebree della borghesia viennese, che amano l'arte d'avanguardia: l'industriale dell'acciaio Karl Wittgenstein, la famiglia Knips, l'imprenditore tessile Wärndorfer. Alle mogli di questi influenti personaggi, Klimt dedicherà dei famosi ritratti.

    Intanto, Klimt continua ad esporre i suoi lavori a livello internazionale, anche grazie ai contatti con le altre Secessioni, di Berlino e di Monaco, di cui è membro: nel 1900 Filosofia riceve la medaglia d'oro all'Esposizione Universale di Parigi.

    Nel 1903 Klimt si reca due volte a Ravenna, dove conosce lo sfarzo dei mosaici bizantini: l'oro musivo, eco dei lavori del padre e del fratello in oreficeria, gli suggerisce un nuovo modo di trasfigurare la realtà e modulare le parti piatte e plastiche con passaggi tonali, dall'opaco al brillante.

    In seguito alla crisi della Secessione viennese, Klimt si avvicina ai neonati Wiener Werkstätte (Laboratori Viennesi) e la mostra del 1908 conterrà una sezione dedicata esclusivamente a sedici sue opere. La collaborazione continua anche nel 1905 con la decorazione di Palazzo Stoclet, dimora dell'industriale Apolphe Stoclet progettata da Josef Hoffmann a Bruxelles, con il fregio musivo della sala da pranzo. I 9 disegni ideati da parte di Klimt oggi si trovano nella collezione permanente del Museum für angewandte Kunst a Vienna.


    Nel 1910 Klimt partecipa alla Biennale di Venezia e l'anno successivo riceve il primo premio dell'Esposizione Internazionale di Arte di Roma per Morte e vita: le sue opere verranno esposte anche a Firenze, Bruxelles, Londra e Madrid.





    Medicina, 1900




    Al ritorno da un viaggio a Roma, l'11 gennaio 1918, viene colpito da un ictus che lo condurrà alla morte il 6 febbraio. L'allievo ed amico Egon Schiele lo ritrarrà sul letto di morte.

    Gustav Klimt è il pittore più rappresentativo dell'art nouveau. Partito da una formazione artistica ancora tradizionale, diviene uno dei massimi esponenti della secessione viennese. In lui prevalgono il simbolo, l'evocazione della realtà, piuttosto che la sua rappresentazione; la linea elegante, morbida e sinuosa, la bidimensionalità delle forme, l'accostamento sapiente dei colori, il preziosismo, in una fusione e in un assorbimento delle più svariate componenti, che vanno dalla conoscenza dei mosaici di Ravenna (fulgore e divisionismo cromatico, superamento della realtà, assenza di volumetria) fino alle più recenti acquisizioni artistiche (simbolismo, decadentismo) e psicanalitiche (l'espressione dell'inconscio attraverso il segno pittorico). Ma l'arte di Klimt non è tutta o soltanto espressione di un mondo interiore morbosamente angosciato, come appare in molte sue opere: egli è capace di rendere anche l'ultima magica poesia di un bel paesaggio o la forza interiore che emana dai visi di alcuni ritratti femminili.






    Ritratto di Amalie Zuckerandl, 1917-1918



    Edited by tappi - 14/3/2011, 21:02
     
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    GIUSEPPE GALLETTA


    La scatola delle stelle
    1987 - Olio su tela

    L'opera rappresenta la storia di una bambina che aveva paura del buio finché un mago non le regalò una scatola, dicendole di aprirla in caso di paura. La bambina si perse nel bosco e aprì la scatola, da cui fuoriuscirono delle stelline, che illuminarono il bosco. E col passare del tempo le stelle continuavano ad uscire, scivolando a terra, formando un fiume luminoso che fluì fino all'orizzonte, dove salì in cielo a formare una via di stelle. Così ogni volta che era sola nella notte, la bambina non ebbe più paura, perché le stelle le illuminavano il cammino. Questa è in sintesi la favola che l'artista raccontò alla figlia maggiore (ritratta nell'opera) quando era in tenera età. Dopo diversi anni Galletta ha voluto trasferire sulla tela il fascino di quel racconto ripensando alle leggende che anticamente vennero costruite per interpretare lo spettacolare fiume di stelle della Via Lattea.





    Della stessa sostanza dei sogni...
    Padova, 2005 - 70 x 50 cm - Olio su tela



    Il quadro si ispira alla frase di Shakespeare scritta nella "Tempesta": "siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni e le nostre piccole vite sono circondate dal sonno". La scienza ci dice che gli atomi del nostro corpo non sono nati qui, sul nostro pianeta, ma sono stati forgiati nel crogiolo nucleare di lontane generazioni di stelle. Noi quindi siamo fatti della stessa sostanza delle stelle che scorre nel nostro corpo come il fiume della Via Lattea. Quando osserviamo il cielo, riconosciamo in esso parte del nostro essere, come la ragazza dal corpo pieno di stelle che allunga le braccia per afferrare la Luna. Il cielo è stato dipinto basandosi sulla rappresentazione fatta con un planetario virtuale della volta celeste vista dal luogo e nell'ora della nascita della modella rappresentata. La figura è immersa in vortici di nuvole d'acqua, una sostanza essenziale per la vita sulla Terra.


    DAL WEB
     
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  3. gheagabry
     
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    Carlo Ravaioli





    Carlo Ravaioli è un artista che vive e lavora a Forlì e la cui intensa produzione figurativa che spazia dalla pittura, alla fotografia, alla grafica, è percorsa da un filo conduttore fatto di nostalgia, memorie, inquietudini e sospensioni di giudizio. Pervasa da un senso delle cose che suggerisce, trasfigura, trasforma la realtà. Con le sue immagini intime, riservate Carlo attrae lo sguardo, pare indicare una via da percorrere in solitudine con l’unica compagnia dei propri dubbi ed incertezze che abbracciano il vuoto, che guardano l’ignoto.



    C’è poesia in questo percorso, ci sono ricordi che affiorano; a volte un colore più vivo si erge come una sentinella, un limite improvviso, che contiene e riporta all’origine, che non permette nessuno scarto. Ci sono emozioni nascoste che vibrano nelle superfici sensibili dei suoi quadri, nei bagliori dei colori più accesi, negli sguardi delle donne, negli “strabismi” del vivere moderno, nelle circonvoluzioni dei “labirinti”, negli sconvolgimenti che le sue ” arche” sottendono. C’è attesa… Le opere di Carlo Ravaioli viste nei luoghi pubblici della mia città o nelle esposizioni a lui riservate









     
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  4. gheagabry
     
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    Nicole Ingham




    NATO a Kent in Regno Unito (1980)
    Vive e Lavora uno Canterbury nel Regno Unito
















    Isabelle Krötsch



    Nata a Monaco di Baviera in Germania (1974)
    Vive e Lavora uno Amburgo in Germania





     
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    Giacomo Tinacci



    Nato a Montespertoli (FI) in Italia (1957)
    Vive e lavora a Firenze in Italia





    Gloria Ronchi



    Nata a Milano in Italia (1975)
    Vive e lavora a Newcastle upon Tyne in Regno Unito







     
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  6. gheagabry
     
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    MARIO DONIZETTI






    Mario Donizetti ritrattista fra i maggiori del nostro tempo ha avuto pubblicati sulla prima pagina di TIME magazine alcuni dei suoi celebri ritratti fra i quali quello di Papa Giovanni Paolo II, oggi alla National Portrait Gallery, Smithsonian Institution di Washington.
    Ha ricevuto dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano l’onore di una esposizione antologica nell’intero percorso delle sale del Museo.
    La “CNN International” di New York gli ha dedicato un documentario diffuso in tutte le lingue.
    Il rigore scientifico delle sue ricerche tecniche gli ha consentito la rimessa in opera della tempera a tuorlo d’uovo verniciata e velata (perduta da secoli), l’invenzione di un metodo per pittura ad encausto su cavalletto, la trasformazione radicale nel metodo e nei materiali della tecnica del pastello che ne consente la verniciatura (pastello encaustizzato).
    A pastello encaustizzato ha eseguito i sette grandi dipinti del ciclo dei “Vizi Capitali”.
    Per la diffusione di queste sue tecniche nel 2003 ha aperto on line una Accademia di Belle Arti (www.donizetti-museoscuola.it)che ha sede in Aquileia e che è il completamento del Centro di Ricerche Tecniche dell’Arte costituito a Bergamo nel 1977.
    Una delle sue più drammatiche Crocifissioni è fra le opere esposte nel Museo Tesoro della Basilica di San Pietro in Vaticano.
    Una “Commedia dell’Arte” è nella Collezione Spajani della GAMEC, Accademia Carrara.
    Ha pubblicato nel 1992 “Perché Figurativo” (presentato da Emanuele Severino), nel 1995 “Razionalità della Fede e della Bellezza”, nel 1996 “Lettera a Parmenide”, nel 1997 “Lettera a Platone” (presentato da Vittorino Andreoli), nel 1999 “Argomenti di Estetica”, nel 2000 “Lettera a Hegel”, nel 2007 – a seguito del saggio “Greed” (Oxford University Press-NewYork, 2004) della celebre teologa americana Phyllis Tickle a lui dedicato – “Lettera a Phyillis”.
    In queste sue opere, per dimostrare l’infondatezza dell’informalismo artistico, utilizza anche le più recenti scoperte scientifiche sul cervello sostenendo – come ha metaforicamente scritto su “Le Point” Jean Louis Ferrier – “…Kant, Hegel, Croce ont introduit le ver dans le fruit de la réalité, à savoir le subjectivisme”.
    Nel 2009 ha pubblicato “Nuovo Metodo di Scrittura Musicale”.
    Questo metodo, ideato escludendo tanto il pentagramma quanto il setticlavio, semplifica e facilita la composizione musicale. Donizetti collabora a giornali e riviste con saggi di estetica e diagnostica del restauro.













     
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  7. gheagabry
     
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    ALESSANDRA PLACUCCI

    pittrice naif, illustratrice


    a spasso per il mondo


    l'albero


    aria di circo


    bolle


    c'era una volta un mondo incantato


    colori nel vento


    i sogni dei bambini


    onde di cielo

     
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  8. ZIALAILA
     
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    BRUNO CASSINARI





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    Uno dei più importanti artisti del '900 Cassinari, scomparso nel 1992 all’età di 80 anni, è nato a Piacenza nel 1912, ma ha trascorso parte della sua vita in Brianza per sfuggire ai rastrellamenti tedeschi che imperversavano a Milano


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    Punti iniziali di riferimento di Cassinari furono Van Gogh e l' Espressionismo, cui seguirono le suggestioni di Modigliani e di Picasso

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    Col passare del tempo, Cassinari si ispira sempre più alla realtà : dipinge paesaggi, nature morte, cavalli , marine e figure femminili dalla essenziale costruzione e generosa cromia , esposte in tutte le piu' prestigiose raccolte museali italiane .



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    Nei suoi dipinti il paesaggio, gli animali e in particolare la figura umana assumono un ruolo da protagonisti dello spazio fisico nel quale sono collocati. La grazia della composizione diventa importantissima, l'impaginazione dei dipinti è sostenuta da un colore forte e libero in cui l'accento lirico impone un rimando alla grande pittura rinascimentale, ma ridefinita da uno spazio del tutto nuovo, in cui ogni cosa si muove in cerchio, insieme a tutto ciò che con lei ruota nelluniverso.


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  9. gheagabry
     
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    ESTER NEGRETTI



    Ester Negretti nasce a Como nel 1978. Dopo aver conseguito il diploma presso l’Itis Setificio di Como, collabora con diversi studi di disegno, creando carte da parato, arredamento e abbigliamento. Nel contempo frequenta alcuni corsi di decorazione, trompe l’oeil e pittura, anche se la sua vera formazione è a bottega e a fianco dei maestri Saltarelli e Tettamanti. Dal 2005 artista professionista, collabora con diverse gallerie.


    Una giornata di pioggia, 2005




    Metamorfosi






     
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  10. gheagabry
     
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    FRANCO AZZINARI




    Franco Azzinari nasce a San Demetrio Corone, in provincia di Cosenza, il 3 marzo del 1949. Dopo la morte dei genitori, ancora giovanissimo, abbandona la natia Calabria. Inizia, come giramondo, un vero e proprio viaggio culturale. Attraversa in lungo ed in largo l'Europa. Per diversi anni si ferma a Parigi, dove subisce il fascino dei grandi dell'impressionisismo, in particolar modo di Gauguin, Van Gogh e Monet. I tre prestigiosi artisti avranno un ruolo fondamentale nella personalizzazione della sua tavolozza. In Francia, per necessità, si scopre ritrattista: un gioco che gli permette di vivere.
    Nel 1973 si stabilisce a Lerici dove, nel nuovo studio, realizza dieci tavole sulla Liguria. Nel 1974, sempre a Lerici, presso la galleria "la Cattedrale" inaugura la sua prima personale, che darà ufficialmente inizio alla sua tuttora intensa attività artistica.
    Nello stesso anno, stimolato da un crescente impegno espositivo, inaugura a Milano uno "studio-galleria". Nel 1977 intraprende una serie di viaggi in Estremo Oriente sulle tracce di civiltà più antiche. Gli anni seguenti sono costellati da importanti viaggi negli Stati Uniti, alle Seychelles e in Brasile.
    Come pittore ottiene autorevoli e prestigiosi riconoscimenti. Le sue opere fanno ormai parte di importanti collezioni italiane e straniere.
    Nel 1992, durante un viaggio a Cuba ritrova nei personaggi e nelle campagne i colori della sua terra. Se ne innamora. Ritrae Gregorio Fuentas, il marinaio di Hemingway, il presidente Fidel Castro che ha posato per l’artista, vaqueros a cavallo, nature morte e campagne assolate. Nel 2001, le opere realizzate sono pubblicate in un libro edito dalla casa editrice Electa di Milano ed esposte, dapprima al Museo Nazionale dell’Avana e in seguito in diverse città italiane ed europee nei più prestigiosi castelli e musei. Nello stesso anno, affascinato dai luoghi del mito che narrano le storie degli Dei, degli eroi e dei guerrieri, si reca in Grecia dove dipinge diverse opere tra cui: “La culla di Apollo” (isola di Delos), “istmo di Corinto” (Peloponneso), “La baia di Poseidone” (Capo Sounion).
    Nel 2002, l’amministrazione comunale di Altomonte (CS), presieduta dal Dottor Costantino Belluscio, dona all’artista gli spazi della Torre Pallotta di origine normanna la cui costruzione risale al 1052, in questo luogo così prestigioso il 2 giugno dello stesso anno si inaugura ufficialmente il “Museo Franco Azzinari” che raccoglie quaranta opere dell’artista tra le più significative, titolo della raccolta “Ventanni con la natura”.

    Franco Azzinari, uno degli artisti più significativi del nostro tempo, é stato definito "il pittore del vento'. Questa infatti é la sensazione che si prova davanti ai suoi quadri: sembra che l'erba e le spighe ondeggino davanti ai nostri occhi. Tutto é in perpetuo movimento.









     
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  11. tappi
     
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    GRAZIE
     
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  12. ZIALAILA
     
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    MIMMO PALADINO





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    Mimmo Paladino è uno dei rappresentati più noti della Transavanguardia : il nucleo storico della Transavanguardia è formato, oltre che da Mimmo Paladino (nato a Paduli, Benevento, nel 1948), da Sandro Chia (nato a Firenze nel 1946), Francesco Clemente (nato a Napoli nel 1952), Enzo Cucchi (nato a Morro d’Alba, Ancona, nel 1950) e Nicola De Maria (nato a Foglianise, Benevento, nel 1954). Artisti tutti italiani che formano la prima corrente artistica europea che, in questo secondo dopoguerra, riuscirà ad affermarsi anche in America.

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    L’ispirazione di base della Transavanguardia deriva dall’espressionismo storico : la Transavanguardia ne mutua il concetto di immagine ridotta ai suoi elementi espressivi fondamentali, realizzati con tratti violenti e colori accesi.
    Le forme stesse si riducono a quel nocciolo duro che più duramente e lentamente il tempo riesce a scalfire.


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    L’opera di Paladino ha le divisioni tipiche dell’arte tradizionale, esplicandosi nel campo della pittura, della scultura e della grafica. In essa ricorrono immagini che rimandano ad un universo arcano e primitivo, dove le forme sono tradotte in segni eleganti e semplificati
    E' caratterizzato principalmente da dipinti monocromatici sui quali si collocano forme geometriche ed oggetti vari.


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  13. ZIALAILA
     
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    VITTORIO MARIA DI CARLO




    Vittorio Maria di Carlo è nato a San Marco in Lamis, nel Gargano. E' stato riconosciuto come giovane artista emergente al tempo della "Nuova Figurazione" ed ha riscosso notevole successo in numerose mostre collettive e personali. In seguito, si è stabilito a Milano alternando la residenza lombarda con periodi trascorsi a Manila.






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    Il maestro porta avanti da anni un’accurata ricerca di volumi, sulla scia dell’insegnamento picassiano, in una visione figurativa, in termini geometrici, tutta nuova, sia negli effetti cromatici che in quelli propriamente iconografici. Ormai da tempo ha acquisito una sua incontestabile autonomia pittorica che lo rende unico nel suo genere, riconoscibilissimo ad ogni tocco di pennello, anche se affiorano ancora, qua e là, chiari elementi della lezione cubista di Picasso, di Braque, della Scuola Romana di Mafai e Scipione e non ultimo di Massimo Campigli.



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    I soggetti sono molto vari e vanno da una iconografia legata alla realtà oggettiva, a figure surreali che danno ampio spazio alla fantasia, come i suoi “strumenti musicali”, i suoi paesaggi, i “sari, sari”, gli “aquiloni”,

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    La sua grande fantasia inventiva trasforma figure grossolane di donne il dolcissime basilisse egiziane, intente a suonare strumenti musicali di vario genere o coppie di amiche agghindate con caratteristici costumi tahitiani, fatti di corone di fiori variopinti che accrescono la ricchezza cromatica in una varietà di tonalità vibranti giustapposte tra loro. Le sue figure mostrano una certa libertà espressiva, fantastica, tutte schematizzate, irreali e reali nello stesso tempo, con un gioco di luci che accentua la volumetria possente dei personaggi e la lettura cubica, specialmente nelle nature morte e nei paesaggi.






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    ...il soggetto femminile riconoscibile nei suoi dipinti ha sempre incarnato , nella sua passiva pienezza, il sogno giovanile dell'eterno femminino in un incrocio tra colorismo fauve e volumetria cubista ...

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  14. arca1959
     
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    grazie Antonella
     
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  15. ZIALAILA
     
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    NOVELLA PARIGINI




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    Novella Parigini (Chiusi, 29 aprile 1921 – Roma, 30 settembre 1993) , anima dei salotti dell’arte romana degli anni ’50-’60 , una pittrice unica che ha saputo miscelare l’esistenzialismo francese con l’edonismo audace , gli ideali del femminismo con gli stilemi del surrealismo, anticipando per molti versi la pop art.


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    Fu uno dei simboli della Dolce Vita , eleggendo Roma, e in particolare Via Margutta, a palcoscenico delle sue vicende esistenziali ed artistiche.



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    Nell’immediato dopoguerra è a Parigi, dove frequenta con successo l’Accademia di belle arti e si inserisce negli ambienti intellettuali


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    Nel 1954 la troviamo a New York dove allestisce grandi mostre recensite dai più importanti rotocalchi americani (Time, ecc..).

    Nel 1962 realizza un Cristo su commissione del Presidente Kennedy, per una chiesa nel Texas.

    La sua casa-studio, in via Margutta, a Roma , non è stata solo un atelier d'arte, dove la pittrice ha dipinto e creato per quasi sessant'anni, ma anche un celebre salotto visitato da personaggi famosi, tra cui attori hollywoodiani e artisti come Fellini, Dalì, De Chirico, Sartre e Cocteau.

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    La Parigini è ricordata per la serialità degli archetipi a lei cari - gatti e Madonne - che si fondono nelle enigmatiche figure di donne dagli occhi felini.
    La sua tecnica, leggera nel tratto e particolarmente attenta all'accordo cromatico, esprime al meglio il mondo interiore dell'artista, caratterizzato da un intimismo romantico e fantasioso.


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