HUGH GRANT

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    HUGH GRANT



    Hugh John Mungo Grant (Londra, 9 settembre 1960) è un attore britannico vincitore di un Golden Globe.



    BIOGRAFIA:


    :

    Hugh Grant ha un fratello, James Grant, che vive a Manhattan, New York City. Ha studiato alla Wetherby School, alla Latymer Upper School, e al New College di Oxford, dove si laurea in letteratura inglese. Nonostante la laurea, ha sempre sognato di intraprendere la carriera artistica e, questo, nonostante il parere avverso dei genitori. La sua prima esperienza la fa in un film, prodotto dalla stessa università, la Oxford Film Company, e diretto da Michael Hoffman, un suo compagno di studi.

    La passione per la recitazione porta Hugh a far parte di una compagnia teatrale, la Jocke's of Norfolk. Dopo alcune brevi esperienza televisive, nel 1987 il regista Michael Radford lo chiama ad interpretare un piccolo ruolo in Misfatto bianco, mentre Gonzalo Suarez gli affida una parte in Remando al viento. La consacrazione avviene lo stesso anno, quando James Ivory gli affida il ruolo da protagonista in Maurice tratto dal romanzo omonimo di E.M. Forster (la storia del delicato e tormentato risveglio alla propria omosessualità di uno studente, nella puritana Inghilterra di inizio novecento). Il film ha un grande successo e Hugh ottiene la Coppa Volpi al festival di Venezia come miglior attore. Poi con il film Quattro matrimoni e un funerale ottiene successo e popolarità che confermerà con film quali Notting Hill, Il diario di Bridget Jones e il seguito Che pasticcio Bridget Jones! oltre all'interpretazione del protagonista del film About a boy tratto dal romanzo omonimo di Nick Hornby. Una grande prova la offre nel film Scrivimi una canzone in cui interpreta un ex-divo degli anni '80 che ha la possibilità di scrivere una canzone per una diva del pop, per questo film (in cui recita insieme a Drew Barrymore) Hugh ha dovuto imparare a cantare e a ballare visto che la maggior parte delle canzoni del film le interpreta lui stesso.

    Legato sentimentalmente, dal 1987, all'attrice Elizabeth Hurley (la testimonial di una delle maggiori case di cosmetici), la loro relazione subisce un duro colpo il 27 giugno 1995 a Los Angeles, quando Hugh Grant viene arrestato dalla polizia, perché sorpreso in macchina, in atteggiamento inequivocabile, con una prostituta di colore. Il loro rapporto dura ancora per qualche anno, più per motivi economici (insieme hanno fondato una casa di produzione, la Simian Film) che sentimentali fino a quando, nel 2001, si ha la definitiva separazione. Dal 2004 la sua partner è stata l'ereditiera indio-britannica Jemima Goldsmith, ma qualche tempo fa si sono lasciati.


    PREMI VINTI:

    - Nel 1995 vince il Golden Globe come miglior attore per il film Quattro matrimoni e un funerale.
    - L'8 luglio del 2000 riceve il Diamond Award al Taormina Film Festival.
    - Nel 2000 riceve la nomination ai Golden Globe per il film Notting Hill.
    - Nel 2002 riceve la seconda nomination ai Golden Globe per il film About a boy.


    filmografgia

    1982 - Privileged regia di Michael Hoffman
    1985 - Jenny's war (film TV) regia di Steve Gethers
    1985 - Honour, profit & pleasure (film TV) regia di Anna Ambrose
    1987 - Misfatto bianco regia di Michael Radford
    1987 - Remando al viento regia di Gonzalo Suàrez
    1987 - Maurice regia di James Ivory
    1988 - Una notte a Bengali regia di Nicolas Klotz
    1988 - Nocturnes regia di Francois Aubry
    1988 - L'irlandese regia di Robert Knights
    1989 - La tana del serpente bianco regia di Ken Russel
    1989 - Champagne Charlie (film TV) regia di Allan Eastman
    1989 - The Lady and the Highwayman regia di John Hough
    1989 - Till we meet again (film TV) regia di Charles Jarrot
    1990 - The big man regia di David Leland
    1991 - Our sons (film TV) regia di John Erman
    1991 - The trials of Oz regia di Sheree Folkson
    1991 - Chopin amore mio regia di James Lapine
    1992 - Luna di fiele regia di Roman Polanski
    1993 - Night Train to Venice regia di Carlo U. Quinterio
    1993 - Quel che resta del giorno regia di James Ivory
    1994 - Quattro matrimoni e un funerale regia di Mike Newell
    1994 - Sirene regia di John Duigan
    1994 - The changeling (film TV) regia di Simon Curtis
    1995 - Un'avventura terribilmente complicata regia di Mike Newell
    1995 - Ragione e sentimento regia di Ang Lee
    1995 - L'inglese che salì la collina e scese da una montagna regia di Cristopher Monger
    1995 - Nine Months - Imprevisti d'amore regia di Chris Columbus
    1995 - Restoration - Il peccato e il castigo regia di Michael Hoffman
    1996 - Extreme Measures - Soluzioni estreme regia di Michael Apted
    1998 - Notting Hill regia di Roger Michell
    1999 - Mickey occhi blu regia di Kelly Makin
    2000 - Criminali da strapazzo regia di Woody Allen
    2001 - Il diario di Bridget Jones regia di Sharon Maguire
    2002 - About a boy regia di Chris Weitz, Paul Weitz
    2002 - Two Weeks Notice - Due settimane per innamorarsi regia di Marc Lawrence
    2003 - Love Actually - L'amore davvero regia di Richard Curtis
    2004 - Che pasticcio Bridget Jones! regia di Beeban Kidron
    2005 - Travaux - Lavori in casa regia di Brigitte Roüan
    2006 - American Dreamz regia di Paul Weitz
    2007 - Scrivimi una canzone regia di Marc Lawrence



    (Fonte: Wikipedia)


     
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    Hugh Grant


    Nato a Londra il 9 settembre 1960, attore

    cchi azzurri, affascinante, sensualità ingenua e intelligente. Vero nome Hugh John Mungo Grant. Ha frequentato l'Università di Oxford. Viene notato per la prima volta nel film Privileged (1982).
    Nel 1987 ha ottenuto il suo primo successo ed anche il premio come migliore attore al Festival di Venezia, interpretando un giovane omosessuale nel film Maurice. È diventato una star internazionale con il film Quattro matrimoni e un funerale (1994) accanto a Andie McDowell per la regia di Mike Newell. Nel 1995 è Edward Ferrers nella versione cinematografica del romanzo di Jane Austen Sense and sensibility. Sempre nello stesso anno, Grant è stato il padre nervoso di Nine Months con Robin Williams,e il protagonista di The englishman who went up a hill but came down a mountain, film scritto e diretto da Christopher Monger.
    In televisione ha partecipato a The changeling e The trials of Oz per la BBC, Our sons per la ABC, Dangerous love e Till we meet again per la CBS.
    In teatro ha recitato in An Inspector Calls per la regia di Richard Wilson e in Lady Windermere's fan, Hamlet e Corolanus per la regia di Richard Digby Day.



     
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    Scrivimi una canzone
    Da Wikipedia

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    Scrivimi una canzone
    Titolo originale Music and Lyrics
    Lingua originale Inglese
    Paese USA
    Anno 2007
    Durata 104 min
    Genere commedia romantica
    Regia Marc Lawrence
    Sceneggiatura Marc Lawrence
    Interpreti e personaggi

    * Hugh Grant: Alex Fletcher
    * Drew Barrymore: Sophie Fisher
    * Brad Garrett: Chris Riley
    * Kristen Johnston: Rhonda Fisher
    * Campbell Scott: Sloan Cates
    * Scott Porter: Colin Thompson
    * Nicholas Bacon: Nick Bacon
    * Andrew Wyatt: Andrew Wyatt Blakemore
    * Dan McMillan: Batterista
    * Tom Foligno: Annunciatore televisivo
    * Zak Orth: David Newbert
    * Brooke Tansley: Janice Stern
    * Daniel Stewart Sherman: Willy
    * Aasif Mandvi: Khan
    * Haley Bennett: Cora Corman
    * Matthew Morrison: Ray
    * Jason Antoon: Greg Antonsky



    Scrivimi una canzone è un film commedia romantica del 2007 diretta da Marc Lawrence, il cui cast comprende Drew Barrymore nel ruolo di Sophie Fisher e Hugh Grant come Alex Fletcher. Ha ottenuto un buon successo, sia di pubblico che di critica.

    Trama

    Alex Fletcher (Hugh Grant) è una ex popstar, il cui periodo di gloria è ormai finito da tempo. Fu lui a fondare una band di grande successo negli anni ottanta, chiamata POP!. Quando Cora Corman (Haley Bennett) moderno incrocio tra una tantrica Madonna e una seducente infantile Britney Spears, nonché giovanissima Pop star in vetta alle classifiche musicali, lo invita a registrare un duetto con lei, Alex vede immediatamente la possibilità di reinventarsi una carriera, stanco di esibirsi a sagre campagnole o rimpatriate studentesche classe 80 che gli portano oltre all'eccessivo calore di mogli e fidanzate pendenti dalle sue coreografie anni 60, anche il rischio di lussazioni all'anca. Tuttavia, ha solo pochi giorni di tempo per scrivere una canzone, oltretutto in piena competizione con altri artisti. Sfortunatamente, Alex non ha più scritto nulla da anni, e sa bene di aver bisogno di aiuto per la composizione del testo. Alex scopre presto che Sophie Fisher (Drew Barrymore), una ragazza che annaffia le piante del suo appartamento, può fare al caso suo.

    Sophie, uscita da una brutta relazione, è inizialmente riluttante ad aiutarlo per mancanza di autostima nelle proprie capacità. Infatti un professore con cui ha avuto una relazione ha scritto un libro di successo, ispirato proprio a lei, che parla apertamente della sua mancanza di originalità nello scrivere e l'incapacità di gestire una situazione sentimentale. Successivamente, accetta di aiutarlo e non appena i due iniziano a collaborare per la composizione della canzone, cominciano ad innamorarsi. Provano la loro canzone cantandola al portiere di Alex, Khan (Aasif Mandvi); il nome scelto per la canzone è "Way Back into Love". Finalmente, sono in grado di completare la canzone ed inviarla a Cora, la quale vuole modificare la canzone con ritmi etnici e coreografia stile amplesso musicale, cambiamenti questi decisamente non graditi. Sophie insiste parecchio con Cora sui suoi dubbi riguardo a queste personalizzazioni, ma Alex la ferma insistendo sulla "commercialità" del tutto. Questo ed altri problemi fermano momentaneamente la loro relazione.

    Nel finale, Sophie assiste al grande concerto di Cora, dove Alex canta una nuova canzone, dedicata a Sophie per riavvicinarla e basata su un testo creato da frasi che hanno contornato la relazione che i due hanno avuto. Alex e Cora eseguono quindi la versione originale della canzone, composta insieme a Sophie, priva dei cambiamenti che avrebbe voluto Cora. Durante i titoli di coda, viene proiettato il video musicale della hit della band POP! con alcune informazioni in sovraimpressione. In particolare, viene indicato che Alex e Sophie hanno scritto altre 5 canzoni entrate nella top 40 dopo quella scritta per Cora, e che al momento stanno lavorando alla composizione delle canzoni incluse nel prossimo album di Alex.

    Curiosità

    * Il film presenta un anacronismo nella sua primissima scena, che rappresenta il video musicale di "Pop Goes My Heart". La canzone dovrebbe essere del 1984, ma è possibile notare la presenza di una tastiera Roland D-50, che è stata tuttavia prodotta solo a partire dal 1987.
    * Martin Fry, cantante della band "ABC", ha lavorato come assistente vocale di Hugh Grant durante la produzione.
    * Il titolo originale del film è stato cambiato da "Music and Lyrics By..." a "Music and Lyrics".
    * Adam Schlesinger ha composto gran parte delle canzoni del film.
    * Marc Lawrence (regista, produttore e sceneggiatore del film) ha proposto "Dance With Me Tonight" a Hugh Grant mentre stava cercando una melodia adeguata da cantare in una scena del film. Evitò tuttavia di dirgli che era stata scritta dal figlio tredicenne di Marc, Clyde. Nella colonna sonora, Clyde suona il pianoforte.
    * La storia personale di Alex Fletcher presenta delle analogie con quella di Curt Smith, bassista dei Tears for Fears. Il gruppo e la storia dei Pop, invece, è un chiaro riferimento agli Wham! di George Michael ed Andrew Ridgeley


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    recensioni






    “Scrivimi una canzone”: Hugh Grant rivive gli anni Ottanta
    Pubblicato da patchi in Cinema.
    Giovedì, 22 Febbraio 2007.
    Scrivimi Una Canzone


    Gli anni Ottanta non sono mai stati così di moda. Dopo aver imperversato sulle passerelle della scorsa stagione, adesso si trovano ad invadere anche il mondo del cinema. Che ne dite di Hugh Grant in versione Simon Le Bon? No, non è improvvisamente impazzito. L’attore inglese è infatti il protagonista di un nuovo, divertentissimo film: in “Scrivimi una canzone” è un cantante famoso negli anni Ottanta, che tenta di avere nuovamente successo ai giorni nostri.


    Hugh Grant recita accanto alla bellissima Drew Barrymore: “E’ vero anche se non ci siamo ispirati a persone reali, la band ricorda in qualche modo i Wham!, e i numeri di ballo quelli dei Duran Duran. E pensate che adesso la colonna sonora del film, con le mie performance canore, è prima su iTunes… meglio di Justin Timberlake!”. Bisognerebbe andare al cinema solo per vedere Hugh Grant che balla e canta come George Michael.

    Ed ecco com’è stato recitare il ruolo di un cantante: “La cosa ridicola della faccenda è che io non sono particolarmente appassionato di musica: il fatto di dover suonare, cantare e danzare è stato un vero incubo. Ma ho avuto ottimi insegnanti, che mi hanno addestrato per mesi, come se fossi una foca. E proprio ieri la Warner mi ha annunciato che il disco con i miei brani nel film è il più venduto, su iTunes e su Amazon: ormai sono una popstar più di Justin Timberlake!”. Un film da non perdere. Se non altro per rivivere un po’ di magia degli anni Ottanta, tanto di moda ultimamente.

    Via | Repubblica




    Drew Barrymore e Hugh Grant insieme per la musica!

    Tirza Bonifazi Tognazzi

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    Locandina Scrivimi una canzone



    Ad Alex Fletcher, una popstar degli anni '80 ormai in declino, viene proposta un'occasione irrinunciabile: scrivere una canzone per Cora Corman, l'idolo del momento, e cantarla insieme a lei. Il sogno di un ritorno dignitoso sulle scene - dopo anni di esibizioni in alberghi e luna park di fronte a un pubblico di donne tutte grida e nostalgia - si smaterializza quando viene a sapere che il tempo a disposizione è risicato. Alex non è mai stato bravo con le parole e non scrive un brano da quindici anni. Proprio quando pensa di non potercela fare scopre che Sophie Fisher - una bizzarra annaffiatrice-supplente che gli entra in casa come un tornado - ha un dono particolare per le rime e la convince ad aiutarlo. Gli sforzi dei due daranno vita alla canzone "Way Back Into Love", che li guiderà sulla strada dell'amore.
    La commedia romantica di Marc Lawrence gioca con l'estetica degli anni '80 e ridicolizza con affetto usi e costumi di un'epoca fortunata - grazie all'interpretazione spassosissima di Hugh Grant - per raccontare la storia di Alex (Grant) e Sophie (Drew Barrymore). L'alchimia tra i due attori è evidente; lo spirito e il fascino dell'uno si mescola al peculiare senso dell'umorismo dell'altra al punto che se fossero due elementi musicali sarebbero melodia e testo (come d'altronde sottolinea il titolo originale, Music and Lyrics). La melodia, come spiega la dolce paroliera, è l'attrazione che provi per una persona quando la incontri per la prima volta, il testo subentra quando la conosci meglio. Il videoclip iniziale dei Pop! - la band che diede il successo ad Alex - chiarisce subito l'intento del regista, che è quello di far divertire seguendo il classico schema della commedia a lieto fine. Intorno alle problematiche dei protagonisti principali - lui è una "meteora felice" che vive nel ricordo del passato, lei è stata derubata dell'identità divenendo suo malgrado protagonista del libro di successo di un suo ex - si muovono personaggi secondari che condiscono il film con ulteriore ilarità. C'è la sorella di Sophie, grande fan dei Pop!, c'è il manager di Alex e ovviamente c'è Cora Corman, la cantante sexy della generazione "bubblegum" che espone la sua spiritualità in balletti orgasmici. Il concerto finale ricicla la produzione del live di Linda Moon in Be Cool, che per certi versi - tolte le vesti da "thriller" - potrebbe essere un lontano parente di Scrivimi una canzone.





    Scrivimi una canzone (Lawrence, 2007)
    28/02/2007 | di Alberto Di Felice
    Scrivimi una canzone** Negli anni '80 il pop inglese spopolava anche dall'altra parte dell'Atlantico; ora se chiedi ad una ragazzina di Poughkeepsie chi è Robbie Williams ti dice che è un attore prevalentemente comico, e che di recente l'ha visto al cinema in Una notte al museo. Alex Fletcher (Hugh Grant) era un idolo pop a quei tempi, metà meno carismatica di un gruppo molto Wham! che trionfò, per poi sparire per le ambizioni soliste dell'altro, con il motivetto (irresistibile: mi son ritrovato a canticchiarlo all'istante) "Pop! Goes My Heart". Ora vive a New York e non ha nessunissima aspirazione se non far quel poco di soldi che si posson raccogliere partecipando ad un Celebrity Death Match con per protagonisti varie meteore del mondo dello spettacolo, o cantare al luna park. Fin quando la teen star del momento Cora Corman (Haley Bennett) gli offre l'occasione di scrivere una canzone per un duetto. Guarda caso la ragazza che si presenta ad annaffiargli le piante, Sophie (Drew Barrymore), ha delle doti come paroliere.

    Il film di Marc Lawrence (regista di Two Weeks Notice e sceneggiatore/produttore dei due Miss Detective e Miss FBI con Sandra Bullock) è una perfetta commedia usa e getta ideale per San Valentino. Se adorate Hugh Grant, qui potrete trovarlo al massimo del suo splendore, rinfrancato anche da lezioni di canto e danza (le ultime, che gli suggeriscono qualche ancheggiamento, meno fruttuose delle prime: è più memorabile come Prime Minister ballerino in Love Actually — tranne magari quando qui ha problemini da quarantenne alla schiena); soprattutto non mancano le one-liner d'assalto che sembrano cucite su di lui. Grant domina la scena e Drew Barrymore è sopraffatta, anche se le vien dato un po' di spazio con la sua storiella d'amore e tradimento letteraria con Campbell Scott (The Exorcism of Emily Rose). Fra gli altri interpreti Brad Garrett (Tutti amano Raymond) e Kristen Johnston (Una famiglia del terzo tipo)

    La sceneggiatura dello stesso regista non ha nessuna illuminazione — include qualche elemento che sembra uscito da un filmetto minore con Lindsay Lohan quando è in scena la sensuale Cora — ma il minimo per rimaner soddisfatti c'è. Quella che è una commediola un po' fiacca ha però il suo momento memorabile: il falso video ormai trash della hit '80s (scritta come tutti i pezzi del film da Adam Schlesinger, bassista dei Fountains of Wayne) che la apre e rimane in testa.
    archiviato in: recensioni



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    Hugh Grant, tre figli in quindici mesi


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    Foto Italy Photo Press, Olycom


    Dopo i due figli con Tinglan Hong spunta un terzo maschietto con una produttrice svedese

    29 gennaio 2014 17:15 - Hugh Grant è di nuovo papà. L'attore, noto per la sua vita sentimentale movimentata, ha avuto tre figli in soli quindici mesi e con due donne diverse. Dopo i due nati dalla relazione con Tinglan Hong si aggiunge un altro maschietto, figlio della liason con la produttrice Anna Elisabet Eberstein.

    Stando a quanto riportato dal tabloid inglese "Sun", l'attore avrebbe provato a tenere nascosta la paternità ma a tradirlo sarebbe stato proprio il certificato di nascita del piccolo che riporta il suo nome. L'attore britannico, oltre a Tabitha avuta nel 2011 e Felix, nato nel 2012, sarebbe riuscito ad aggiungere nell'intervallo di tempo un altro bebè, quello con la Eberstein, nato appena tre mesi dopo il secondo figlio avuto con la Hong.

    "Anna viene supportata in ogni modo da Hugh. Vive in una casa confortevole e sa bene che lui c'è sempre per lei", ha raccontato una fonte vicina all'attore che sta già provvedendo a sostenere economicamente il bambino.


    Fonte:www.tgcom24.mediaset.it
     
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    Operazione U.N.C.L.E.




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    Un film di Guy Ritchie. Con Henry Cavill, Armie Hammer, Alicia Vikander, Elizabeth Debicki, Hugh Grant.


    Un gioiello di riscrittura della storia (reale e televisiva) con il tratto del fumetto e i tagli del cinema.
    Gabriele Niola


    Durante la guerra fredda America e Russia decidono di unire le proprie "intelligenze" per un'importante operazione internazionale. Un agente a stelle strisce dovrà collaborare assieme al proprio corrispettivo sovietico, nonostante la reciproca diffidenza e le ovvie differenze di stile e prospettiva, assieme ad una ragazza che lavora come meccanica nella Germania dell'Est, per impedire a dei villain ricchi, spietati e soprattutto italiani di sconvolgere l'equilibrio geopolitico mondiale con una nuova arma di distruzione di massa.
    Che l'attuale era di remake, sequel, reboot e franchise del cinema americano non significhi un calo nelle idee lo hanno già dimostrato diversi film che, nonostante un titolo e personaggi già noti, riuscivano a tracciare archi narrativi autonomi e soprattutto avevano l'ambizione di parlare una lingua diversa dal resto del cinema. Novità a tutti gli effetti mascherate dietro nomi famosi. È il caso anche di Operazione: U.N.C.L.E., lungometraggio prontissimo per uno sfruttamento seriale (se il botteghino lo vorrà), i cui personaggi e il cui intreccio sono presi di peso la serie televisiva degli anni '60 Organizzazione U.N.C.L.E., quando, in piena guerrafredda, la televisione americana reiterava la distanza del proprio paese dal nemico sovietico (e la superiorità del proprio stile di vita) facendo collaborare un agente americano con uno dei rossi.
    Nomi e riferimenti di trama a parte non c'è niente in questo nuovo, esaltante, film di Guy Ritchie che ricordi l'originale o che da esso sia mutuato. Non c'è pausa per la creatività del regista dai tagli di montaggio più riconoscibili della scena contemporanea, non c'è pigrizia intellettuale nella sua produzione. Operazione: U.N.C.L.E. ha l'obiettivo commerciale di lavorare sull'appeal dell'ambientazione anni '60 e Ritchie la sfrutta al massimo, esagerando fino ad arrivare dalle parti dell'iperbole fumettistica (è la seconda volta dopo il suo Sherlock Holmes steampunk) ma senza sacrificare per questo la godibilità, anzi. Ritchie sembra aver capito bene come, se intrattenimento deve essere, il suo film debba essere pronto a ridere di sè assieme agli spettatori, rispettare determinati canoni senza diventare una parodia ma essere conscio della propria dimensione dolcemente fuori dal tempo, fino a farne un pregio. In questa maniera riesce a far passare nelle maglie di un racconto asciugato al massimo (sembra partire a trama già iniziata e lavora di grandi ellissi invisibili per raccontare la sua storia in maniera indiretta mostrando quasi sempre, almeno fino a prima del gran finale, le conseguenze invece dell'azione) personaggi e ambientazioni che da "d'epoca" diventano fieramente vintage: artificiali, ricostruiti, esagerati nella loro adesione al proprio stereotipo.
    Per Operazione: U.N.C.L.E. Ritchie rinuncia anche alle convenzioni che contraddistinguono il proprio cinema ma non smette di sperimentare con il montaggio, rivoltando le convenzioni dello stile "invisibile" hollywoodiano per arrivare al medesimo fine (un film che si svolge sotto i nostri occhi dando l'impressione che nessuno lo abbia assemblato, tanto appare "naturale" il suo flusso) tramite una diversa tecnica, una al ribasso, minimalista e in sottrazione, che leva scene là dove altri ne aggiungerebbero, contando di mantenere intatta la comprensibilità grazie alla precisione degli affiancamenti creati dal montaggio.
    Essenziale e rapidissimo Operazione: U.N.C.L.E. guarda retrospettivamente la contrapposizione tra America e Russia con il senso del ridicolo moderno, ridendo delle piccolezze e di quelle lotte tra agenzie governative segrete che nel cinema di spionaggio di quegli anni erano invece trattate come svolte narrative serie. Tutto è da ridere per il film, nulla è serio; tutto è una farsa come l'immaginaria costiera campana dove è ambientata buona parte del film. Tutto tranne il piacere epidermico di un cinema d'intrattenimento di massa capace di raffinare la propria forma fino all'estremo, finalmente consapevole del proprio ruolo e capace di portare a termine il compito affidatogli dagli studios con autoironia e grande personalità. Il medesimo spirito che si riflette anche nella maniera in cui sono diretti i protagonisti, mai così credibili nella propria carriera, nel proprio apparire manichini che si muovono in un mondo di finzione. Bastino l'understatement estremo dei movimenti controllati di Henry Cavill, la maniera in cui è inquadrato il fisico granitico e "immobile" di Armie Hammer o l'introduzione di un corpo sorprendente come Elizabeth Debicki nel ruolo del villain. È la seconda volta che la vediamo in un film di primo piano dopo Il grande Gatsby e di nuovo è una scoperta. Finalmente un'attrice che non si rassegna a somigliare alle altre, che pare reinventare ogni cosa che fa da capo dandogli di nuovo un senso.


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  8. gheagabry
     
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