Daniel Craig

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    Daniel Craig




    Daniel Craig (Chester, 2 Marzo 1968) è un attore britannico.

    Biografia



    Figlio di Timothy James Craig e di Olivia Williams, a quattro anni, dopo il divorzio dei genitori si trasferisce a Liverpool. Brillante negli studi e nello sport, specialmente nel rugby, attorno ai sedici anni manifesta interesse nel campo della recitazione. Studia alla "National Youth Theatre", per mantenersi agli studi fa il cameriere per diversi anni fino a laurearsi presso la prestigiosa "Guidhall School of Music and Drama" nel 1990.

    Debutta nel telefilm Le avventure del giovane Indiana Jones nel ruolo di Schiller, successivamente recita nel film La forza del singolo al fianco di Morgan Freeman, dopo vari film secondari e film per la televione approda al cinema inpegnato nel film Elizabeth di Shekhar Kapur con Cate Blanchett. Interpreta un omosessuale nel film Love is the Devil, questi ruoli gli permettono di ottenere una certa visibilità.

    Nel 2001 lavora a Hollywood nel blockbuster Tomb Raider con Angelina Jolie e Era mio padre di Sam Mendes. nel 2003 lavora nel discusso The Mother e per il successivo L'amore fatale entrambi del regista Roger Michell. Nel 2004 recita in The Pusher, dove interpreta uno spacciatore che cerca di uscire dal giro. Poi lavora con Gwyneth Paltrow in Sylvia, in The Jacket fino ad essere scelto da Steven Spielberg per Munich al fianco di Eric Bana.

    Alla fine del 2005, la svolta: dopo aver battuto la concorrenza di attori come Clive Owen, Ewan McGregor e Colin Farrell, viene scelto per prendere il posto di Pierce Brosnan ed interpretare James Bond nel 21° film dedicato all'agente segreto. Craig è il sesto attore ad avere l'onore di interpretare l'agente 007 ed il secondo insieme a Roger Moore ad avere i capelli biondi. Nonostante questo, che da molti veniva visto come un ostacolo, Craig dimostra di essere uno 007 superbo e Agente 007 - Casinò Royale conquista pubblico e critica, piazzandosi subito tra i migliori film di James Bond di sempre.

    Nel 2007 ha recitato in due film accanto a Nicole Kidman, Invasion remake del fanta-thriller L'invasione degli ultracorpi e il fantasy La bussola d'oro.

    Nel 2008 lo rivedremo nel ruolo dell'agente 007 James Bond nel film Quantum of Solace seguito del fortunato film Agente 007 - Casino Royale uscito nel 2006.

    filmografia

    * La forza del singolo (The Power of One, 1992)
    * Un ragazzo alla corte di re Artù (A Kid in King Arthur's Court, 1995)
    * Obsession, (1997)
    * Elizabeth (1998)
    * Love is the Devil (1998)
    * The Trench (1999)
    * Some Voices, (2000)
    * Sognando l'Africa (I Dreamed of Africa, 2000)
    * Hotel Splendide (2000)
    * Tomb Raider (Lara Croft: Tomb Raider, 2001)
    * Era mio padre (Road to Perdition, 2002)
    * The Mother (2003)
    * Sylvia (2003)
    * L'amore fatale (Enduring Love, 2004)
    * The Pusher, (2004)
    * The Jacket, (2005)
    * Archangel, (2005)
    * Munich, (2005)
    * Infamous - Una pessima reputazione (Infamous, 2006)
    * Agente 007 - Casinò Royale (Casino Royale, 2006)
    * Invasion (The Invasion, 2007)
    * La bussola d'oro (The Golden Compass, 2007)
    * Flashbacks of a Fool (2008) post-produzione
    * Defiance (2008) post-produzione
    * Quantum of Solace (Quantum of Solace, 2008) in produzione
    * I, Lucifer (2010) pre-produzione





    Doppiatori italiani

    * Doppiato da Maurizio Reti in: La forza del singolo
    * Doppiato da Christian Iansante in: Love is the Devil
    * Doppiato da Massimo De Ambrosis in: Sognando l'Africa
    * Doppiato da Massimo Rossi in: Tomb Raider, Infamous - Una pessima reputazione
    * Doppiato da Stefano Benassi in: Era mio padre, Munich
    * Doppiato da Pasquale Anselmo in: The Mother
    * Doppiato da Francesco Prando in: L'amore fatale, The Pusher, Archangel, Agente 007 - Casinò Royale, La bussola d'oro, Quantum of Solace
    * Doppiato da Roberto Draghetti in: The Jacket
    * Doppiato da Danilo Di Martino in: Invasion





    Fonte Wikipedia
     
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  2. gheagabry
     
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    Spectre - 007




    locandina


    Un film di Sam Mendes. Con Daniel Craig, Léa Seydoux, Ralph Fiennes, Ben Whishaw, Naomie Harris.


    Blockbuster spettacolare che si dà arie d'autore, popolare, intelligente e integrato in una logica commerciale aggressiva.
    Marzia Gandolfi


    La morte sfila per le strade di Città del Messico e dietro la maschera di un teschio. In missione per conto di M, la defunta M che gli ha lasciato un video e un incarico spinoso da risolvere, James Bond sventa un attentato e uccide Marco Sciarra, terrorista legato a SPECTRE, una misteriosa organizzazione criminale e tentacolare. Il suo colpo di testa gli aliena Gareth Mallory, il nuovo M alle prese con pressioni politiche e Max Denbigh, membro del governo britannico che non vede l'ora di mandare in pensione i vecchi agenti dell'MI6 e di controllare con tanti occhi le agenzie del mondo. Congedato a tempo (in)determinato, Bond prosegue la sua indagine contro il parere di Mallory e con l'aiuto dei fedeli Q e Moneypenny. Tra un funerale e un inseguimento, una vedova consolabile e una gita in montagna, l'agente 007 stana Mr. White, una vecchia conoscenza con crisi di coscienza e una figlia da salvare. Bond si fa carico di entrambe e protegge Madeleine Swann dagli scagnozzi di SPECTRE, amministrata dal sadico Franz Oberhauser. È lui l'uomo dietro a tutto, è lui il megalomane da eliminare. Madeline la chiave per risalire. Per risalire alla sua nemesi, per risalire il suo tempo perduto.
    Con Skyfall la saga di Bond compiva cinquant'anni e stilava un bilancio. Sam Mendes, reclutato tre anni fa a dirigere il passaggio, si interrogava su un 'corpo usato' dentro un mondo per cui non era più adatto. Facendo tesoro del Batman di Christopher Nolan, Mendes decostruiva la leggenda e la rifondava procurandole una grotta, affiorandone il trauma e confrontandola con un avversario psicotico. La posta in gioco era una donna, la donna, la M-amma incarnata da Judi Dench. Skyfall riconduceva la serie alle origini, eleganza e humour british, e consolidava Daniel Craig dentro lo smoking dopo Casino Royale, che lo aveva lasciato 'vedovo' e inconsolabile e Quantum of Solace, che ne segnava l'avvento. Coerente coi caratteri nevrotici della sua filmografia (Era mio padre, Revolutionary Road), il suo Bond si prende tutto il tempo necessario a scavare la psicologia e alleggerisce il testosterone della serie, disegnando un agente intimo e interrotto di cui convalida la morte e poi la rinascita. Epopea crepuscolare Skyfall sprofondava nelle e ripartiva dalle lande scozzesi, luogo natale di James Bond questa volta alla prese con l'eredità materna (il video di M) per risalire a quella paterna. Per farlo avrà bisogno della sua madeleine, elemento rivelatore impersonato da una donna, la dottoressa Swann di Léa Seydoux, che lo invita a fermare l'azione per pensare e ripensarsi. A sdraiarlo sul lettino provvede invece il villain di Christoph Waltz, precipitato di un passato remoto che 'vive anche tre volte' e vorrebbe trattenerlo in un'adolescenza irriducibile affollata di Bond-girl intercambiabili e castranti. Ma il bacio di Madeleine produce il ricordo di un tempo sepolto nella memoria, riemerge alla coscienza, diventa presente e ritrova James a Bond, la saga al cinema. Perché in quel bacio c'è la dichiarazione poetica di Mendes e del suo film proustiano, che cerca e trova il perduto, che esprime le più impalpabili sfumature umane, che riscopre ed esalta, aggiornandoli all'esigenza del momento, la definizione di eroismo, l'originalità della copia, la rutilante presenza dei sentimenti, l'amore per la performance, le traiettorie e la balistica.
    Impossibile non vedere nella determinazione dei personaggi a battersi à l'ancienne (Bond e Mallory in cima) una metafora del cinema, che afferma il gusto per l'analogico, l'artigianale, i fondamentali, il campo. Nei Bond di Mendes si affrontano il passato e il mondo contemporaneo alimentando un dibattito vivace e qualche volta contraddittorio. A chi pensa che James Bond non sia (più) buono a nulla, il regista obietta e avanza una rilettura del mito che garantisce il franchise, aderisce alla tradizione e guarda al futuro. Per Mendes Bond è come il nero nella moda, ritorna sempre. Perché il nero non è mai pensiero inespresso ma sintesi di potenza che si addensa disegnando la linea, definendo la silhouette. Quella celebre del tema musicale di ogni Bond-movie, inquadrata dalla soggettiva impossibile della canna della pistola di un ipotetico avversario contro cui Bond spara. Perché lui ha sempre la licenza di uccidere. Oppure no. Come ricorda Gareth Mallory al nuovo arrivato, voyeur informatico e arrogante. Nero è pure l'inchiostro dell'octopus (simbolo di SPECTRE) e le note con cui Sam Smith scrive sui muri e sui titoli di testa ("Writing's On The Wall"), nero il buio che 'solleva' dietro di lui Franz Oberhauser e il lutto che rielabora Bond dentro la 'camera verde' di Mr. White. Luogo fisico e luogo della mente che conserva brani di memoria del protagonista e ne avvia il processo analitico.
    Pronto ad accogliere il ritorno emotivo, vivo, presente ma irrimediabilmente passato, l'agente di Fleming affronta il dolore, trova la spinta vitale e spezza l'implacabile coazione a ripetere che determina la struttura complessiva della serie. Su un treno-alcova, lo stesso di Intrigo internazionale, Craig supera il complesso (edipico) e la sessualità primordiale e incestuosa del suo personaggio. Spectre - 007 è un racconto di formazione in chiave freudiana il cui esito finale è la sostituzione della madre con la 'moglie', emblematicamente raffigurata dall'avvicendamento delle donne sulla leggendaria Aston Martin. Mezzo di fuga per scampare M in Skyfall, auto a due piazze in Spectre - 007 per inserirlo nel sistema della realtà sociale a fianco di Madeleine.
    Blockbuster spettacolare che si dà arie d'autore, popolare, intelligente e integrato in una logica commerciale aggressiva, Spectre - 007 esibisce l'appeal corporeo di Daniel Craig, il suo trionfo virile, il suo incedere fluido che impugna pistole dopo aver aggiustato i gemelli innescando un processo di armonizzazione tra corpo idea e corpo evento. Un corpo che sa rispondere efficacemente ed elegantemente ad ogni sorta di contingenza dentro un film che un incredibile atto di auto-cinefilia alimenta col suo patrimonio.



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