TULIPANI

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  1. gheagabry
     
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    TULIPANO






    nome botanico:Tulipa

    famiglia:Liliaceae

    breve descrizione:Pianta fiorita da esterno, molto resistente. I tulipani coltivati attualmente variano molto nel colore, nella forma e nelle dimensioni del bel fiore. Alcune varietà presentano delle sfumature di colore sia sul margine dei tepali sia sulla base e sulla gola. Le foglie sono ovali, lanceolate e lineari ed alcune varietà sono profumatissime, anche le fragranze sono differenti.

    durata:Perenne

    periodo di fioritura:A seconda della specie può fiorire sia in estate che in autunno

    area di origine:Asia Minore

    clima:Temperato

    uso:Si possono tenere in vaso su balconi e terrazzi, oppure in giardino per la creazione di aiuole e bordure.

    esposizione e luminosità:E' consigliabile esporre la pianta alla luce abbondante, anche al sole diretto per qualche ora al giorno, la cosa importantissima è che sia sempre ben protetto dal vento.

    temperatura:Sopporta molto bene sia il caldo che il freddo

    substrato:Normale mix di torba, sabbia e terra

    irrigazione:A seconda dell'esposizione e del tipo di coltivazione possono esserci delle differenze. In generale mantenere il terreno umido senza farlo asciugare troppo.

    concimazione:Non sono richiesti concimi particolari

    propagazione:Tramite suddivisione dei bulbi in primavera. Si possono ottenere i bulbilli dello sviluppo ottimale, tagliano il fiore. I bulbilli devono essere interrati ad una profondità di 5 cm. durante la stagione autunnale.
    rinvaso:Quando necessario a inizio primavera

    potatura:Eliminare le parti danneggiate o secche e i fiori appassiti

    Sono soggetti ad attacchi di diversi tipi di parassiti . Alcune malattie fungine possono far marcire i bulbi, la muffa grigia causa il diseccamento dei boccioli fiorali, le lumache danneggiano le foglie, vanno combattute con le apposite esche. Un volta individuata la causa del problema intervenire utilizzando il prodotto più idoneo.

    A seconda della specie il tulipano può avere una fioritura singola per ogni stelo oppure arrivare fino a 6 fiori per singolo stelo Evitare accuratamente di bagnare foglie e fiori



    Sono indubbiamente i fiori da bulbo più popolari. I tulipani sono coltivati su grande scala, specie in Olanda, dove la loro storia risale alla fine del XVI secolo, quando i primi esemplari crescevano nei pressi di Leida. Oggi, dopo più di 400 anni, si coltivano miliardi di tulipani e la maggior parte di essi viene esportata: non si tratta solo di bulbi per la piantagione, ma anche di fiori recisi prodotti appunto dai bulbi di tulipano. I fiori recisi, disponibili tutto l’anno, sono richiesti soprattutto fra novembre e maggio. I "tulipani da giardino" sono il risultato di processi di ibridazione nei quali ha giocato un importante ruolo la specie Tulipa gesneriana. Oggi le varietà coltivate e registrate sono più di 3.000 e molte vengono aggiunte ogni anno per sostituire quelle vecchie.

    Edited by gheagabry1 - 19/3/2020, 18:07
     
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  2. ZIALAILA
     
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    interessante ...

    a proposito di tulipani ed economia .... image





    Chrispijn Munting, cronista della Gazzetta di Harlem ( Amsterdam), così raccontava un fatto al quale aveva assistito un giorno del 1635:

    "Oggi un contadino ha acquistato un singolo bulbo del raro tulipano chiamato Vicerè, pagando per esso: otto maiali, quattro buoi, dodici pecore, due carichi di grano, quattro carichi di segale, due botti di vino, quattro barili di birra, due barilotti di burro, mille libbre di formaggio, un letto completo di accessori, un calice d'argento e un vestito, per un valore totale di 2.500 fiorini".

    La somma che il contadino pagò per quel bulbo, al valore attuale, è di poco inferiore ai 30.000 euro.

    Siamo nel 1635, all’apice di quel periodo che passò poi agli annali della storia con il nome di Tulipomania.
    Nella prima meta' del XVII secolo, nei Paesi Bassi la domanda di bulbi di tulipano raggiunse un picco così alto che ogni singolo bulbo di tulipano raggiunse prezzi enormi.

    I tulipani arrivarono in Olanda nel 1562, con un carico giunto da Costantinopoli. L’interesse per questo fiore dalle diverse colorazioni (ne esistono circa 160) divenne una vera e propria mania che negli anni si trasformò in una smodata e insensata ricerca degli esemplari più “ rari”. Maturò l’idea che tali fiori fossero pregiati, e qualcuno cominciò a suggerirne l’acquisto in un’ottica speculativa, considerato che il prezzo andava aumentando col tempo (un po’ come avviene per i metalli preziosi o gli oggetti d’arte).

    I prezzi arrivarono a livelli insostenibili
    Nel 1635, fu registrata una vendita per 100,000 fiorini. Per comparazione, una tonnellata di burro costava circa 100 fiorini e "otto maiali grassi" costavano 240 fiorini. Un prezzo record fu pagato per il bulbo più famoso, il Semper Augustus, venduto ad Haarlem per 6000 fiorini.

    Nel 1636 il mercato dei tulipani, aveva aperto empori anche nelle Borse di diverse città e l’entusiasmo era quello che di solito caratterizza i giochi d’azzardo, con moltissime persone che effettuavano scommesse sull’aumento o la diminuzione delle scorte di bulbi, un po’ come avviene per i contratti futures oggi. La gente era convinta che quella passione generale per i tulipani sarebbe durata in eterno
    Nel 1636, i tulipani erano scambiati nelle borse valori di numerose città olandesi.


    Il crollo arrivò nel febbraio del 1637. Dire quale fu la causa che invertì la tendenza resta impossibile, resta il fatto che qualcuno cominciò a sbarazzarsi dei bulbi di tulipano, scuotendo le certezze degli altri operatori, i quali di lì a poco furono preda della nevrosi e del panico e diedero inizio a forsennate vendite che trascinarono i prezzi ai minimi.

    Nel breve volgere di sei settimane i prezzi crollarono del 90%: i bulbi di tulipano presto scesero a meno di un euro cadauno. Immaginate di aver speso 50.000 euro per un bulbo e di vedere ridursi il suo valore a un solo euro nel giro di pochi giorni!.


    ...............La bolla dei tulipani è stata probabilmente la prima bolla speculativa documentata nella storia del capitalismo

     
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  3. gheagabry
     
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    STORIA DEL TULIPANO




    1000 d. C.
    Documenti indicano che i tulipani erano già coltivati in Turchia.
    1100
    I tulipani vengono usati come capilettera in una bibbia Italiana.
    XII secolo
    Omarr Khayam compone una poesia sui tulipani
    XIII secolo
    Il poeta Rumi canta le lodi dei tulipani in molte canzoni.
    1520-1566
    L'Era del Tulipano in Turchia sotto il Solimano II.
    1557
    Primo disegno di un tulipano nell'Europa occidentale.
    1561
    Appare il primo libro in cui viene illustrato il tulipano (C. Gesner).
    1568
    Prima illustrazione a stampa di un tulipano in un libro olandese: "Cruydtboeck" (Erbario) di R. Dodoens
    1578
    Il primo tulipano appare in Inghilterra.
    1581
    Matthias de l' Obel descrive 41 varietà di tulipano nel suo "Cruydtboeck".
    1593
    Carolus Clusius pianta il primo tulipano nei Giardini Botanici della città olandese di Leida.
    1594
    In Olanda sboccia il primo tulipano.
    1598
    Il primo tulipano appare in Francia.
    1600-1650
    Il tulipano è una pianta esclusiva: nei giardini viene coltivato in posizioni strategiche.
    1600
    Iniziano le prime coltivazioni a sud di Haarlem, in particolare lungo la Wagenweg e la Kleine Houtweg. Questi monopoli assoluti rimarranno saldi per circa 150 anni.
    1612
    Emanuel Sweerts pubblica il primo catalogo di vendita e vi include i tulipani.
    1610-1637
    Lo sviluppo di un vivace mercato dei tulipani porta ad una speculazione selvaggia, specialmente fra il 1623 e 1637, quando i prezzi subiscono una vera impennata. Un esempio: un bulbo di "Semper Augustus" costa 1.200 fiorini nel 1624; nel 1625 sale a 3.000 fiorini; nel 1633 ne costa 5.000 e nel 1637 per 3 bulbi servono 30.000 fiorini. Per avere un termine di paragone: in quegli stessi anni si pagano 10.000 fiorini per una casa lungo un canale di Amsterdam. Da allora in Olanda non c'è più stata una tale speculazione.
    1630
    Descrizione del primo tulipano parrot.
    1650
    Fondazione della ditta Voorhelm ad Haarlem.
    1651
    A Parigi il vivaista F. Morin pubblica un catalogo con una vasta scelta di tulipani.
    1661
    Il Principe Elettore di Brandeburgo registra in un inventario 126 tulipani diversi.
    1700-1730
    Tulipomania in Turchia. Mohammed Lalizari, appassionato di tulipani, importa migliaia di bulbi dall'Olanda.
    XVIII secolo
    L'importanza del tulipano è superata da quella del giacinto, protagonista di una sorta di speculazione attorno al 1730.
    1730-1740
    Il Margravio di Baden-Durlach pubblica un catalogo del giardino in cui afferma di aver acquistato bulbi da 17 società olandesi, 15 delle quali di Haarlem.
    1734
    I dialoghi di Waermondt e Gaergoedt sulla speculazione sui tulipani vengono ripubblicati, questa volta in seguito alla minacciosa speculazione sui giacinti.
    1750
    Viene introdotto il tulipano "Keizerskroon" (in Olanda è tutt'ora coltivato su 2,3 ettari).
    XIX secolo
    La coltivazione si espande, prima verso Overveen e Bloemendaal e poi, nella seconda metà del XIX secolo, verso Hillegom, Lisse e Noordwijk. I tulipani vengono inclusi nel gruppo dei "bijgoed" (miscellanea di generi di bulbi e tuberi). Solo i giacinti sono classificati come "bollen" (bulbi).
    1815
    Viene introdotta la varietà "Couleur Cardinal", attualmente coltivata in Olanda su 23 ettari. Questa ha prodotto anche un numero di mutazioni come "Arma" (44 ha) e "Prinses Irene" (72 ha).
    1849
    J.B. van der Schoot è il primo "bollenreiziger" (venditore ambulante di bulbi) a recarsi negli Stati Uniti. I bulbi olandesi erano venduti negli USA già nel XVIII secolo.
    1860
    Vengono introdotti il profumato "Prins van Oostenrijk" e "Murillo", precoce a fiore doppio.
    1872
    P.L. Graeber scopre il Tulipa greigii, i cui bulbi sono inviati a C.G. van Tubergen che ne assicura la diffusione.
    1877
    E. A. Regel descrive il Tulipa kaufmanniana.
    1889
    Appaiono i tulipani Darwin e "Bartigon" (nel 1898). Si riveleranno i tulipani più coltivati.
    1914-1915
    FLa prima lista ordinata di nomi di tulipani. Fra i criteri di classificazione si trovano: periodo di fioritura, forma e grado di "bloembreking" (la "rottura del fiore", cioè il modo in cui un colore si allarga in strisce e macchie).
    1928
    Fondazione dell'Hortus Bulborum Limmen.
    1943
    Prima pubblicazione professionale sui virus che colpiscono i tulipani con fotografie cliniche.
    1943
    In seguito a incroci, D.W.Lefeber sviluppa enormi tulipani rossi, noti come ibridi Darwin. Il più famoso è "Apeldoorn".
    1960
    Viaggio in carro dalla Turchia all'Olanda per ricordare la presenza del tulipano in Europa da quattro secoli.
    1977
    Introduzione dei "tulipani-ghiaccio", mantenuti al freddo per ritardare la forzatura oltre il normale periodo e quindi prolungare la disponibilità dei fiori recisi.





    Nel XVII secolo furono creati molti nuovi tulipani attraverso sperimentazioni orticole. Solo i ricchi potevano permettersi queste mutazioni esotiche e costose, che erano ambite per la loro bellezza, rarità e valore di status symbol. Le classi medie si resero conto di quanto denaro i più abbienti fossero disposti a spendere per i bulbi di tulipano, e di quanto loro stessi ne avrebbero potuto guadagnare vendendoli. Questa costituì quindi un'opportunità di facile e veloce arricchimento alla portata di tutti. Nacque così la "Tulipomania". I bulbi venivano venduti a peso, solitamente quando erano ancora interrati. Tutto ciò che si doveva fare era piantarli e aspettare. L'acquisto e la vendita di un prodotto invisibile come un fiore non ancora sbocciato iniziò a chiamarsi "commercio del vento".
    I commercianti potevano guadagnare fino a 27.000 euro in un mese. Non male, neppure per gli standard del XXI secolo! C’era un forte desiderio di lucrare sulla corsa ai bulbi. Furono vendute le piccole aziende, così come i gioielli di famiglia. I governi locali provarono invano a rendere illegale questo commercio che, come ogni boom, era regolato dalle leggi dell'economia e non da quelle istituzionali.
    Nel 1637 un gruppo di mercanti di bulbi non fu in grado di ottenere i soliti prezzi gonfiati per la merce: la notizia si diffuse velocemente e il mercato crollò.
    Migliaia di uomini d'affari olandesi, molti dei quali appartenevano ai più importanti gruppi di pressione economici, caddero in rovina in meno di due mesi. Le cattive notizie viaggiavano in modo davvero rapido per essere nel 1637!
    Come arrivano in Olanda i bulbi da fiore

    I bulbi da fiore sono stati per molti anni sinonimo di “Paesi Bassi”. Il motto “Tulipani dall’Olanda” è diventato un evergreen! Keukenhof è una mostra di giardini e il distretto dei bulbi è conosciuto in tutto il mondo, eppure la culla dei bulbi da fiore è la Turchia. Sotto il regno di Süleyman questi fiori erano molto popolari, i bulbi erano presenti nei giardini di tutti i palazzi. Il grande interesse nei confronti dei bulbi da fiore è stato notato anche dal nobile fiammingo Ogier Ghislain de Busbecq (1522-1592), Ambasciatore dell’Imperatore austriaco Ferdinando I che menzionò questi fiori in una lettera indirizzata a Carolus Clusios a Vienna nel 1555.
    Al tempo Clusius era il prefetto dell’Imperial Herb Garden di Vienna.
    Nell’Europa Occidentale il botanico Conrad Gesner assistette alla crescita del primo tulipano turco nel 1559. La prima fioritura fu del Tulipano schrenkii originario dell’area di Kaffa sul Mare Nero nella penisola di Crimea. Questo fiore aveva le caratteristiche del Tulipano “Duc von Tol”. Può essere considerato il precursore del Tulipano “Single Early” e il più antico tulipano ancora esistente.
    Si narra che, quando Clusius arrivò a Leyden piantò i primi tulipani nell’Orto di Leyden in Olanda nel 1593. Essendo stato prefetto a lungo Clusius potè ottenere tulipani e sementi.
     
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    Carolus Clusius o Charles de l' Ecluse (1526-1609) fu uno dei più famosi botanici dell'inizio del XVII secolo, contemporaneo di Rembert Dodoens (erborista) e di Lobelius. Nonostante avesse studiato medicina, Clusius lavorò soprattutto come botanico. Fu il primo a compiere l'importante passo che separa l'erborista dal botanico descrittivo: descrisse le piante secondo la loro forma esatta, in termini brevi e succinti, e cercò di usare i nomi più corti possibile. Si limitò spesso a due parole, la "forma binaria", applicata in seguito anche da Linneo. Il nome di Clusius è legato indissolubilmente ai tulipani e alla coltivazione dei bulbi: infatti, è generalmente considerato il primo coltivatore di tulipani in Olanda. Inoltre, diede molto materiale (bulbi e semi) ad altri studiosi.

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    Si ritiene che il tulipano sia originario della Turchia. La sua culla, però, può essere individuata molto più a est, vicino alle colline che precedono i monti dell'Himalaya. Il vasto Impero turco o ottomano di Solimano I detto il Magnifico (1520-1566) andava dal Nord Africa all'Ungheria e copriva gran parte dell'Asia Minore. Alla corte di Costantinopoli (che divenne capitale dell'Impero ottomano dopo la conquista, nel 1543) l'architettura del paesaggio e la coltivazione di tulipani erano tenute in grande considerazione. Come molti altri prodotti, anche i tulipani furono portati nella capitale dalle province periferiche. Questo grande interesse per i tulipani fu osservato anche da Ogier Ghislain de Busbecq, ambasciatore dell'Imperatore austriaco Ferdinando I: nel 1555 li menzionava in una lettera destinata a Vienna. Nell'Europa occidentale la fioritura del primo "Tulipano dei Turchi" venne riportata da Conrad Gesner nel 1561.



    Clusius, allora Prefetto dei Giardini Botanici Imperiali a Vienna, riuscì ad ottenere i bulbi e i semi di tulipano. Nel corso del suo incarico viennese, ma anche dopo il 1577 a Francoforte e dopo il 1593 in qualità di Horti Praefectus a Leida, Clusius utilizzò le varie specie ricevute da Busbecq e da altri per incroci elaborati e prove di semina. Il suo importante testo "Rariorum aliquot stirpium per Hispanias observatorum Historia", del 1567 (la prima vera Flora di una regione specifica, basata sulle osservazioni dello stesso Clusius durante un viaggio in Spagna), contiene un'appendice che non ha nulla a che vedere con la flora spagnola: Clusius descrive infatti tutti i tipi di bulbose, specialmente i tulipani, che aveva ricevuto dalla Turchia. Si trattava comunque per lo più di piante coltivate. Sappiamo oggi che i primi tulipani a fioritura precoce giunti in Europa, i Tulipa schrenkii, provenivano dall'area attorno a Kaffa, in Crimea. Questa specie ha le stesse caratteristiche dei "Duc van Tol", considerati i precursori dei tulipani "precoci a fiore semplice". Un numero considerevole di forme di questi e di altre varietà antiche sono presenti all' "Hortus Bulborum" di Limmen; una selezione è stata inoltre piantata nei Giardini Botanici (Hortus) di Leida. In questo modo li si preserva dall'estinzione. Uno dei più vecchi esemplari di "Duc van Tol" tutt'ora esistente è una varietà gialla e rossa, descritta già nel 1620.
    Fra gli acquerelli che servirono di esempio per le xilografie di Clusius (fra gli altri), vi è un bel dipinto di un tulipano rosa molto somigliante al "Duc van Tol". Una riproduzione di questo acquerello venne pubblicata già nel 1609.

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    I tulipani sono stati suddivisi in gruppi, a seconda ad esempio del periodo di fioritura, della forma e delle dimensioni del fiore. Qualche nome: i "precoci a fiore semplice" comprendono le varietà più antiche, risalenti al XIX secolo, molte delle quali attualmente ancora in commercio. L'origine dei tulipani "precoci a fiore doppio" è purtroppo incerta: si pensa derivino dal "Murillo", prodotto nel 1850.
    Anche i "Darwin" nascono nel XIX secolo: grazie agli steli lunghi e resistenti e ai fiori dalle bellissime forme, sono molto popolari come fiori recisi. Quelli a "fiore di giglio" hanno corolle alte e strette con petali a punta. I "parrot" (pappagallo) risalgono al XVII secolo: spesso bicolori, hanno petali arricciati e sfrangiati.
     
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  6. gheagabry
     
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    Il tulipano nell'arte







    E' naturale che un fiore come il tulipano abbia nei secoli permeato le opere d'arte. Questo avveniva già nel XVII secolo ad esempio nei dipinti di Judith Leyster, allieva ad Haarlem di Frans Hals e famosa quasi quanto il maestro. Ai tulipani furono dedicati anche libri magnifici, colmi di illustrazioni vivaci, oggi di valore inestimabile.


    Risalgono a questo stesso secolo i primi vasi per tulipani, modellati appositamente per contenere i preziosi fiori da bulbo. In quel tempo, ovviamente, non si acquistava un mazzo di tulipani semplicemente per metterlo in vaso: i fiori erano troppo costosi ed esclusivi e andavano perciò esibiti. Chi se li poteva permettere, aveva di solito anche i mezzi per farsi fabbricare contenitori appositi. Il risultato era spesso un esempio eccezionalmente bello di arte applicata: ogni tulipano era posto in un "tubicino" separato che enfatizzava la bellezza del singolo fiore. Nella maggior parte dei casi i decori dei vasi erano tipicamente olandesi, nel classico blu di Delft.



    Alla fine del XVI secolo la Turchia era divenuta un’importante partner commerciale dei Paesi Bassi. Amsterdam e Anversa erano riuscite a estromettere i mercanti genovesi e veneziani, che fino ad allora avevano detenuto il monopolio dei traffici con il Vicino Oriente.
    La cultura turca aveva lasciato una profonda impressione nei mercanti olandesi. In quel periodo l’Olanda stava combattendo una guerra di religione contro la Spagna. Lo slogan preferito degli Geuzen (nobili olandesi di fede calvinista e altri oppositori agli spagnoli) era “Liever Turks dan Paaps”, cioè meglio turchi che cattolici.
    Il commercio dei tulipani era fiorente e dagli anni ’20 del 1600 gli artisti si ispirarono a questa e ad altre bulbose. Herman Henstenburg, Jacob Marrell, Ambrosius Bosschaert e molti altri realizzarono ricche nature morte e ritratti di questo fiore, quasi sacro. I tulipani come ‘Zilverschoon’ e ‘Lac van Rijn’ erano tra i più riprodotti su tela, spesso accanto ad altre bulbose primaverili e mischiati con fiori estivi.
    Ad Amsterdam il Rijksmuseum e il Rijksprentenkabinet annoverano nelle loro collezioni molti capolavori di questo tipo, sia dipinti sia disegni, così come altri musei storici olandesi, quali il Teylers e il Frans Hals di Haarlem.



    Oltre a queste rappresentazioni floreali, i bulbi furono una ricca fonte di ispirazione per i produttori di piastelle e di ceramiche. Piastrelle, addirittura interi pannelli, e altri ‘objects d’art’ in ceramica, venivano decorati con motivi floreali. Eleganti case affacciate sui canali di città come Amsterdam, Alkmaar, Hoorn e Enkhuizen custodivano pannelli di piastrelle dipinti con tulipani. Anche i vasi in ceramica per tulipani, ad esempio, erano molto popolari. Un pezzo unico appartiene alla collezione del Museo Nazionale Paleis Het Loo di Apeldoorn.









    DESIGN


    I tulipani di Van Der Hilst tra storia e arte


    L'architetto olandese racconta la nascita del suo progetto culturale incentrato sul celebre fiore,
    da ex bulbo pregiato a icona decorativa per le ceramiche Bardelli




    Mara Corradi - CE INTERNATIONAL

    29 Settembre 2008




    Roland Van Der Hilst, landscape architect, racconta come dalla scoperta di una storia, l'iconografia di un fiore, sia giunto a progettare un decoro che sta cambiando l'approccio del pubblico verso la ceramica per rivestimenti. Van der Hilst ricorda che il suo studio nel centro di Anversa è circondato da negozi di antichità. Sapendo che nel quartiere lavora un progettista di giardini, in occasione di un evento cittadino, i negozianti chiesero all'architetto di allestire la via. Egli pensò di associare il concetto di antichità con la storia del tulipano e, superando l'idea che il tulipano sia solo un souvenir dell'Olanda, scoprì che vantava un passato molto importante per i costumi della sua terra (Van der Hilst vive ad Anversa in Belgio, ma è olandese n.d.a).



    Scoprì che i primi bulbi erano apparsi in Olanda nel XVII secolo e che, nel 1637, il costo di uno di questi bulbi era pari a quello di un'abitazione ammobiliata nel centro della città. Il fiore del tulipano era considerato una tale bellezza e rarità che chi poteva permetterselo, come aristocratici e ricchi possidenti, comprava i bulbi e li piantava nei propri giardini, mentre le persone meno facoltose mettevano in casa i quadri che avevano il tulipano come soggetto. Rubens li fece arrivare ad Anversa per regalarli alla moglie in occasione delle loro nozze: ben tre bulbi.




    A quel punto, Van der Hilst cercò i bulbi antichi nei vivai, si fece descrivere dai vivaisti la forma e i colori dei tulipani e li disegnò sulla base delle loro parole. Dagli schizzi volle sperimentare l'iconografia del tulipano su grandi tele e poi portare i suoi disegni come decorazioni sui vestiti, mostrando il tulipano non come un simbolo del passato banalmente ricordato sulle cartoline, ma come un'eredità che meritava di essere riscoperta per mezzo dell'iconografia artistica. Nel 2006, è nata una grande esposizione che ha coinvolto tutti i musei di Anversa, mostrando arredi, porcellane, fotografie, pitture e moda creati ispirandosi al tulipano.

    Com'è passato dal racconto alla produzione?
    «I miei studi sul fiore sono diventati rappresentazioni del fiore: prima il tulipano è entrato nei miei progetti di giardini, poi ho cominciato a fare composizioni con vasi, ho progettato il vaso che mi sembrava perfetto per accogliere e mostrare il tulipano, gioielli e sculture, cartoline e murali. Quindi una proposta cui non avevo mai pensato. Quando “Elle Decor” pubblicò un articolo con i miei disegni, il “mio” tulipano fu notato all'interno del settore Ricerca e Sviluppo di Bardelli. La mia arte, la mia iconografia sul tulipano poteva essere portata sulla piastrella per la casa».




    Quale iconografia per la piastrella?
    «Il primo vincolo è stato la bidimensionalità: dal momento che l'azienda voleva produrre una piastrella dalla superficie bidimensionale, sarebbe stata più espressiva la mia rappresentazione del tulipano senza prospettiva. Secondariamente, il decoro floreale doveva essere pensato per l'ambiente del bagno e come tale doveva essere misurato e adatto a far da sfondo a numerosi altri oggetti con materiali e forme proprie: dialogando con l'azienda, abbiamo pensato a piastrelle 20x100 come boiserie; di conseguenza il decoro del tulipano è stato sviluppato in giochi prospettici tra fiori alti e fiori bassi, in primo e in secondo piano. Il 20x100 ha anche consentito di rappresentare il movimento del tulipano, che è una delle più belle conclusioni dei miei studi. Il risultato ricercato era la sensazione d'immersione in un prato di tulipani. Queste piastrelle, come le tele all'epoca di Rubens, portano il tulipano nella casa, rappresentando l'arte accessibile a tutti».


     
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  7. gheagabry
     
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    Tulipani fosteriana






    famiglia: Liliaceae

    E’ una specie selvatica originaria delle regioni montuose dell’Asia centrale. Sebbene non sia più coltivata, sul mercato si trovano molte cultivar da essa derivate. Queste si differenziano per l’altezza, ma in comune hanno fiori sottili e foglie grandi, a volte variegate. Le varie tonalità di rosso sono ben rappresentate in questo assortimento. La cultivar più famosa è 'Madame Lefeber', conosciuta anche come 'Red Emperor'. I T. fosteriana possono naturalizzare.
    Periodo di fioritura: precoce
    Altezza media della pianta: 25-30 cm
    Distanza fra i bulbi: 10 cm
    Tipo di organo sotterraneo: bulbo
    Usi nel paesaggio: parchi, aiuole, bordure e giardini rocciosi
    Varietà principali:
    'Candela': giallo limone
    'Concerto': bianco-zolfo
    'Juan': arancio carico brillante su base gialla; foglie con macchie marroni
    'Madame Lefeber': rosso
    'Orange Brilliant': arancio
    'Orange Emperor': arancio brillante su base gialla
    'Princeps'*: rosso vivo su base verde-bronzo
    'Purissima' ('White Emperor'): bianco puro
    'Summit': giallo
    'Sweetheart': giallo limone con ampio margine bianco avorio
    'Yellow Purissima': giallo oro
     
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    GRAZIE GABRY
     
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    Tulipani greigii




    Come molti altri, anche i tulipani greigii provengono dal Turkestan. Dalla loro introduzione, avvenuta nel 1872, sono state sviluppate molte forme coltivate; il processo è tuttora in corso e non c’è dubbio che continuerà a lungo. Questo è attualmente il più grande gruppo di tulipani legati strettamente alle specie botaniche (cioè derivati da esse). I colori principali sono il rosso, il giallo e il bianco che, combinati con le spettacolari foglie maculate o striate, creano un indimenticabile impatto visuale. I fiori, la cui grandezza è proporzionata all’altezza totale della pianta, si aprono del tutto sotto il pieno sole. Queste qualità rendono i T. greigii perfetti per bordure, giardini rocciosi e contenitori. 'Rosso Riding Hood' è la varietà più coltivata e quindi anche quella più facilmente reperibile nei punti vendita come i garden center. Il fatto che questo piccolo tulipano naturalizzi con facilità, rappresenta un ulteriore grosso vantaggio.
    Periodo di fioritura: precoce
    Altezza media della pianta: 20-30 cm
    Distanza fra i bulbi: 10 cm
    Tipo di organo sotterraneo: bulbo
    Usi nel paesaggio: aiuole di parchi, bordure e giardini rocciosi
     
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  11. gheagabry
     
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    Tulipani kaufmanniana





    famiglia: Liliaceae

    Originari del Turkestan, i T. kaufmanniana sono stati introdotti in Europa nel 1877 dall’azienda olandese Van Tubergen. L’interno dei petali è bianco crema, l’esterno rosa-rosso con una macchia gialla alla base. Esemplari della specie originaria sono ancora coltivati, ma solo in piccolissime quantità. Le caratteristiche distintive sono stelo corto e fogliame di frequente maculato o striato.
    Da questa specie sono state sviluppate cultivar stupende con fiori più grandi, dai colori brillanti e contrastanti. Nelle ore di sole i fiori si aprono completamente e offrono un effetto cromatico totalmente diverso rispetto a quando sono chiusi; anche la forma del fiore cambia e arriva ad assomigliare ad una stella splendente. Questi piccoli tulipani a fioritura precoce stanno bene soprattutto in giardini rocciosi e vasi; naturalizzano con facilità.
    Periodo di fioritura: precoce
    Altezza media della pianta: 10-20 cm
    Distanza fra i bulbi: 7,5 cm
    Tipo di organo sotterraneo: bulbo
    Usi nel paesaggio: aiuole, bordure e giardini rocciosi
    Varietà principali:
    'Fashion': rosso scarlatto
    'Giuseppe Verdi'*: rosso carminio bordato di giallo
    'Cluck'*: rosso carminio bordato di giallo brillante
    'Heart's Delight'*: rosso carminio bordato di rosa chiaro
    'Johann Strauss'*: rosso ribes bordato di giallo chiaro
    'Scarlet Baby': rosso scarlatto
    'Showwinner'*: rosso cardinale
    'Stresa'*: rosso ribes e giallo
    * cultivar con fogliame maculato
     
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  12. gheagabry
     
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    Il tulipano è sempre stato uno dei fiori più amati al mondo per la semplicità della forma e per le innumerevoli fioriture coloratissime. Araldo della primavera, è tra i primi a sbocciare ogni anno, a volte nelle vicinanze di qualche residuo di neve. Trasmette un senso di confortevole delizia e di intimità, ma è il simbolico dell’amore perfetto (e dell’amante ideale), della fama e della vita eterna. Nell’Impero Ottomano, era sinonimo di ricchezza e di potere: i sultani organizzavano sontuose feste nelle loro corti reali addobbate con lanterne colorate per festeggiare la prima fioritura dei tulipani, esibiti con grande vanto insieme agli uccelli esotici.

    Come succede per tante altre specie di fiori, anche ogni colore di tulipano è portatore di un proprio significato simbolico, anche se le più classiche sono le varietà in rosso o in giallo. I tulipani bianchi sono un messaggio per rivendicare dignità o per chiedere perdono; i gialli – che un tempo rappresentavano l’amore irrimediabilmente infelice – sono un sorriso per illuminare la giornata intorno a conoscenti o colleghi, mentre quelli variegati esprimono un complimento sulla bellezza degli occhi di chi li riceve. L'ampia gamma di colori e di varietà di tulipani esistenti, oltre alla loro disponibilità tutto l'anno, anche se maggiore in primavera, consente di sbizzarrirsi in una grande quantità di occasioni, pur rispettando il loro linguaggio simbolico.




    Il messaggio d’amore romantico inoltrato dai tulipani – in alternativa alle rose – è dedicato alla propria innamorata nel Giorno di San Valentino. La tonalità rosa esprime amore affettuoso, quella rossa dichiara amore vero e irresistibile, intenso quanto il colore del fiore. Infatti, nella tradizione persiana, il tulipano rosso era donato dall’innamorato alla sua amata, in seguito all’antica leggenda basata su una storia – risalente all’epoca in cui lo zoroastrismo era la religione dominante – sul tragico epilogo del triangolo amoroso tra il sovrano Cosroe II (590-628 d.C.), la moglie Shirin, regina cristiana di Armenia, e Farhad, un capomastro. Questi si uccise dopo la falsa notizia della morte dell’amata e da ogni goccia del suo sangue che cadde a terra nacque un tulipano rosso. La vicenda fu ripresa e romanzata dal più celebrato poeta epico-romantico della letteratura persiana Nezami Ganjavi (1141-1209 d.C.). Un altro racconto persiano risale alla battaglia di Kerbela (680), durante la quale un soldato del Califfo al Yazid tagliò la testa all’Imam Hossein, nipote del Profeta Maometto, nominato nuovo Califfo, e dal suo sangue sparso nel deserto sbocciò un campo di tulipani rossi. Per questo motivo, nell’Iran contemporaneo si racconta che questi fiori crescono dove viene versato il sangue dei martiri.



    Ma i tulipani – inseriti in composizioni insieme a foglie verde scuro e a bacche – sono anche un augurio di felice Natale e Capodanno per le persone amate e per i soci in affari. Scelti in rosso o in rosa, recisi o come pianta in vaso, si regalano per la Festa della mamma, la prima Domenica di maggio. Tulipani in queste due tonalità sono anche, da lungo tempo, una scelta classica ed elegante in occasione di un matrimonio, in particolare se celebrato nella stagione primaverile. Nel bouquet da sposa, nelle decorazioni per la cerimonia e per il ricevimento (centrotavola, ecc.) nuziale sono simbolo dell'amore della coppia dei novelli coniugi. I tulipani variegati o con i petali arruffati conferiscono sorprendono con una nota più innovativa, mentre inserimenti di quelli color porpora scurissimo, quasi nero (‘Regina della Notte’), sono ancora più stravaganti.
    Simbolo del ciclo della crescita, del ritorno del calore e dell’abbondanza dopo l’inverno, il tulipano rappresenta Pasqua. Durante il periodo pasquale, tulipani dai colori luminosi, gialli, arancioni, rosa, rossi, variegati sono inseriti in decorazioni e centrotavola. Annunciando la rinascita in natura, portano anche l’augurio di una pronta guarigione: un mazzo con questi fiori rosa per un ammalato in testimonianza di affetto; in arancione per trasmettergli una forte carica di energia, di desiderio di guarire; di colore giallo per rallegrare chi è in convalescenza.




    Come simbolo di una nuova vita, con i tulipani si festeggiano i compleanni che cadono in primavera, ma anche l’annuncio di un bambino in arrivo o appena nato: rosa per le femmine, gialli per i maschi, bianchi per il significato di novità, purezza, cielo in terra, oppure arancio come messaggio di entusiasmo quando non si conosce ancora il sesso del nascituro. Ma un mazzo di fiori misti con inseriti alcuni tulipani (in particolare di colore arancione) – che, ogni anno, preannunciano la ripresa del nuovo ciclo di vita – sono anche l’ideale per complimentarsi del raggiungimento di traguardi importanti (es. laurea), trampolino di lancio verso ulteriori successi, essendo simbolo di crescita e di future opportunità.

    Secondo la tradizione, i tulipani di alcune tonalità meno accese e brillanti esprimono il sentimento di simpatia che si prova, come è il caso di un piccolo mazzo colore pesca per un dolce legame di feeling. Un bouquet di tulipani bianchi o crema testimonia grande affetto, ma è anche l’estremo addio per l’eterno riposo di un defunto mentre, in una corona funebre, questi fiori di colore violaceo esprimono sentite condoglianze.




    Storia



    Anche se il tulipano è l’emblema dei Paesi Bassi, la sua origine allo stato selvatico risale alla Persia. Il nome deriva dal turco ‘tullband’, in riferimento ai turbanti di mussola che assomigliano ai fiori di tulipano completamente fioriti. Ispirò innumerevoli poeti e artisti persiani, tanto che fu considerato il simbolo dell'Impero ottomano quando venne importato in Europa per la prima volta, nel 1554, dal fiammingo Ogier Ghislain de Busbecq, studioso di scienze naturali, ambasciatore di Fernando I alla corte di Solimano il Magnifico. Questo sultano ne spedì alcuni bulbi al botanico Carolus Clusius, responsabile dei giardini reali olandesi, per svilupparne la coltivazione, come avvenne con successo. Clusius ne regalò dei bulbi a un droghiere, che non li conosceva, così li cucinò in frittura e li degustò conditi con olio e aceto, come poi si continuò a fare in tempo di carestia. Ancora oggi, i fiori freschi di determinate varietà di tulipano sono aggiunti ad antipasti, insalate e dolci, mentre i bulbi essiccati sono macinati a farina in alcune aree del Giappone.
    Nel 1570 iniziò l’importazione dei tulipani dalla Turchia all’Olanda, dove la coltivazione si diffuse a partire dal 1593. I mercanti veneziani li commercializzavano e i più ricchi presero ad acquistare questi bulbi e, in Francia, dai primi del XVII secolo, tra le signore diventò di moda portarli in bouquet.





    Il bulbo dei tulipani diventò un investimento che crebbe rapidamente con frenesia, diventando una ‘tulipanomania’, una brama febbrile collettiva di possesso che si propagò in Europa dalla Francia ai Paesi Bassi. Gli olandesi, oltre a coltivarli in tutti i giardini, specularono con ‘opzioni di acquisto’ contrattandoli nell’abitazione del mercante Jacob van der Buerse (dal quale prese il nome la Borsa). La ‘bolla dei tulipani’ (1634-37), la prima speculazione capitalista documentata, scoppiò il 5 febbraio 1637, trascinandosi dietro le rovine economiche e i fallimenti degli olandesi. Il 27 aprile 1637 fu emesso un decreto per equiparare l’acquisto e la vendita dei bulbi di tulipano a qualsiasi altro settore, così i prezzi si ridimensionarono. Nel XIX secolo diventarono popolari anche in Inghilterra.




    Cultura


    La storia del sergente francese La Tulipe che partecipò alla battaglia vittoriosa di Fontenoy contro gli inglesi nel 1745 diventò una leggenda trasposta a teatro e in letteratura nell’800. Il romanzo ‘Le Granadier Fanfan la Tulipe’ (1925) di Simon Bridier fu seguito dalla versione cinematografica ‘Fanfan la Tulipe’ (1925), ripresa nell’omonimo (1952) di Christian Jaque e nel remake di quest’ultimo, la commedia avventurosa e romantica ‘Il Tulipano d'Oro’ (Fanfan La Tulipe, 2003) di Gerard Krawczyk con Vincent Perez e Penélope Cruz. Il dongiovanni Fanfan, diventato soldato di Luigi XV per sfuggire a un matrimonio forzato, diventò capitano dopo innumerevoli peripezie e riuscì a coronare il suo sogno d’amore.

    La commedia ‘Pane e tulipani’ (1999) di Silvio Soldini, con Lucia Miglietta e Bruno Ganz, fu un grande successo di pubblico e critica (9 David Donatello 2000, 5 Nastri d’Argento 2000, Premio del Cinema Svizzero 2001). La fuga improvvisata e il riscatto esistenziale e sentimentale di una casalinga prendeva il titolo da un’abitudine quotidiana tra i due protagonisti: alla mattina, Fernando lasciava a Rosalba il pane e la colazione, mentre alla sera, la donna gli portava un mazzo di fiori dal negozio in cui lavorava e l’ultimo, prima di andarsene, era di tulipani. Così come in una frase si spiegava che questi fiori non provengono dall'Olanda, come tutti credono, ma dalla Persia, anche la protagonista appariva all’opposto della sua vera personalità, ma le persone che veramente si interessarono a lei riuscirono a capirlo.




    ‘Guancia di tulipano’ – la principessa che scopre l’amore con il promesso sposo sconosciuto – è invece un testo teatrale di storie fiabesche scritto da Aldo Busi nel 2003 adattando le didascalie dell'opera ‘Lalla Rükh’ di Gaspare Spontini, ispirata alle ‘Ballate irlandesi’ del poeta ottocentesco Thomas Moore, rappresentata nel 1821 a Berlino.
    Si chiamava ‘Tulip’ (Tulpan, 2008) una ragazza che il protagonista, un pastore di pecore e capre in Kazakistan, desiderava sposare nel primo lungometraggio drammatico e poetico di Sergey Dvortsevoy. Questa storia ambientata in un paesaggio desolato, che raccontava come una famiglia sopravviveva riuscendo a gustarsi una vita dura, vinse il Premio Un Certain Regard al Festival di Cannes 2008.

    I tulipani neri, eleganti e dall’aura di mistero, simbolo di forza e di potere, ispirarono autori di opere letterarie e cinematografiche. Nel breve romanzo storico d’avventura dello scrittore francese Alexandre Dumas (Dumas Davy de la Pailleterie, 1802-1870), un brutale linciaggio avvenuto in Olanda, nel 1672, è nello sfondo di una vicenda romantica e di spionaggio industriale collegati alla coltivazione dei tulipani. In un’allegoria politica contro la pratica della tirannia in ogni tempo, il fatale ‘Tulipano Nero’ (1850) diventò simbolo di tolleranza, di giustizia, di amore vero, e alla fine fiorì comunque nonostante tanti impedimenti. Questo romanzo ispirò la trama di alcune pellicole dal titolo omonimo a partire dal film muto di avventura del 1921, ma anche indirettamente l’avventura farsesca di ‘Le Tulipe Noir’ (1963) di Christian Jaque, trasposto nella regione del Roussillon al tempo della Rivoluzione Francese. Il ‘tulipano nero’ (Alain Delon), un giovane nobile mascherato che cercava giustizia per i rivoluzionari vendicandosi delle angherie degli aristocratici, riuscì ad unirsi ai sanculotti e ad attaccare la Bastiglia (1789).



    Mentre ‘Operazione Tulipano nero’ fu un piano attuato negli anni 1946-1948 dal ministro della Giustizia olandese Kolfschoten per deportare tutti i tedeschi (3.691 persone) dai Paesi Bassi, nel breve documentario finlandese (1988) diretto da Pacho Lane, ‘Il Tulipano Nero’ (The Black Tulip) era l'aereo che rimpatriava le salme dei soldati sovietici che avevano combattuto in Afghanistan.



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  13. tappi
     
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  15. gheagabry
     
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    Tulipani pappagallo







    famiglia: Liliaceae

    Questi tulipani dalla forma bizzarra e dai colori insoliti sono stati sviluppati da mutazioni di alcuni tulipani tardivi e da altri del gruppo triumph. I petali sono frastagliati o arricciati. Quando i grossi fiori sono esposti al sole per un lungo periodo, si aprono quasi fino ad appiattirsi. I boccioli sono verdi e tali rimangono anche durante lo sviluppo. Non appena il fiore matura e si apre, si scoprono invece i colori brillanti. Il centro simile ad una stella nera e i vivaci stami gialli diventano visibili. Alcune varietà sono conosciute come bicolori; in effetti, sono tricolori, perché il verde è sempre presente. Nonostante gli steli dei tulipani parrot siano piuttosto solidi, la grandezza del fiore suggerisce di coltivarli in un luogo riparato del giardino. I fiori sono abbastanza sensibili agli effetti di un lungo periodo di freddo umido.

    Periodo di fioritura: da metà a tarda stagione
    Altezza media della pianta: 35-50 cm
    Distanza fra i bulbi: 7,5 cm
    Tipo di organo sotterraneo: bulbo
    Usi nel paesaggio: aiuole, bordure e come fiore da recidere
    Varietà principali:
    'Apricot Parrot': color albicocca vivace a strisce rosa
    'Black Parrot': viola-nero
    'Blue Parrot': azzurro-malva
    'Erna Lindgreen’: rosso brillante
    'Estella Rijnveld': rosso e bianco panna
    'Fantasy': rosa brillante
    'Flaming Parrot': giallo e rosso
    'Orange Favourite': arancio brillante
    'Rococo': rosso fuoco
    'Salmon Parrot': color salmone a strisce gialle
    'Texas Flame': giallo e rosso
    'Texas Gold': giallo vivace
    ‘Topparrot': rosso cardinale
    'Weber's Parrot': bianco avorio sfumato di viola verso i bordi
     
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