TRAPIANTI: BOOM DI OSSA DI MUCCA E MAIALI IN BOCCA

ery82c

Posted on 8/8/2010, 23:51

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TRAPIANTI: BOOM DI OSSA DI MUCCA E MAIALI IN BOCCA

(AGI) - Roma, 6 ago. - Almeno 200 mila italiani hanno in bocca, senza saperlo, ossa di mucca, cavallo e maiale. E noi ne siamo inconsapevoli. Non e' un film di fantascienza ma e' quanto emerge dall'ultimo studio condotto dal Centro Studi-Sic Federanziani che ha passato in rassegna normative, dati, statistiche di trapianti e innesti, nel settore dei trapianti dei tessuti muscolo-scheletrici. Lo studio ha evidenziato che, come secondo le stime americane, negli Usa vengono eseguite procedure di trapianto-impianto per oltre 750.000 (solo in ortopedia), come documentato dalla Fda. In Italia, rapportato alla popolazione, dovrebbero essere 150.000 l'anno. Cosi' come dal punto di vista economico, i 600 milioni di USD spesi ogni anno in Usa corrispondono ai 120 milioni di euro in Italia. Nonostante questi dati, l'utilizzo dei tessuti muscolo-scheletrici conservati nelle Banche italiane del Tessuto (Bts), presenti a Bologna, Firenze, Milano, Torino, Treviso e Verona non decollano. Dati alla mano, il network delle Banche tessutali Italiane, pur non essendo presente su tutto il territorio, puo' supportarne il previsto fabbisogno, senza alcuna difficolta'. L'esempio viene dalla banca dei tessuti di Treviso, la piu' attiva i Italia, che nel 2009, ha distribuito solo 3.385 parti di tessuto muscolo scheletrico a strutture pubbliche o convenzionate e, solo a 633 dentisti, avendo disponibilita' notevolissime, con il rischio di vedersi scadere i tessuti che conserva diligentemente. Proprio l'esiguita' della distribuzione dei tessuti riservati ai medici odontoiatri, troppo pochi rispetto agli oltre 6.500 professionisti presenti nel nord est, ha dato conferma dell'anomalia. Come da normativa, per la chirurgia in generale, si e' proceduto a ottenere la collaborazione di Banche internazionali, la cui sicurezza e qualita' viene certificata dal Centro nazionale trapianti (Cnt). Non solo, comprando all'estero questi tessuti, per scelta e in "scienza e coscienza" dei medici chirurghi, facendo subire il costo al Ssn di circa il doppio. Eppure le nostre banche sono considerate sicure e professionali. Le banche di tessuto muscolo-scheletrico italiane hanno iniziato il prelievo da donatori e organizzato una rete nazionale per supplire al fabbisogno chirurgico con tessuto proveniente sia da donatore vivente che da donatore cadavere. Cosa inconcepibile - continua Federanziani - e' che la stima reale del fabbisogno italiano non e' attualmente disponibile poiche' non esistono codici di riferimento o DRG specifici, affinche' si possano facilmente individuare nei bilanci delle Asl o aziende ospedaliere competenti gli acquisti effettuati. Infatti, secondo l'analisi della Banca del tessuto muscolo-scheletrico della Regione Emilia Romagna, nel 2001 gli interventi ortopedici di trapianto/impianto in Regione sono stati pari a 300 per milione di abitante. Estrapolando tale dato, si potrebbe ritenere che attualmente gli interventi ortopedici italiani di innesto/trapianto siano circa 18.000, dato sicuramente molto sottostimato considerando i 750.000 impianti americani, la cui popolazione e' solamente 5 volte superiore a quella italiana. Secondo tali statistiche, gli impianti italiani dovrebbero essere circa 150.000 per i soli interventi ortopedici. Dallo studio e' emerso il "Buco nero"- dove sono gli altri 130.000? Se ne deduce che questi interventi o non sono effettuati e se effettuati non sono stati tracciati ne' lo sono donatore e ricevente. Nello studio e' stato messo in risalto che, considerando le altre specialita', il fabbisogno aumenta ulteriormente, basti pensare ai medici odontoiatri, che in Italia sono circa 60.000, i quali si stima che almeno l'80%, innestino almeno a 5 pazienti frammenti di osso l'anno per una stima di 200.000 pazienti l'anno e nella maggiore delle ipotesi anche 4/5 frammenti per paziente nelle varie possibilita' a disposizione per ben oltre 800.000/1.000.000 innesti o trapianti l'anno con un giro d'affari miliardario per il comparto. Da un campione di pazienti non-rappresentativo, Federanziani ha riscontrato che quasi tutti non erano a conoscenza che erano stati innestati o trapiantati con materiale eterologo, ovvero pezzi di ovino bovino suino etc. Tutto cio' in barba a una normativa ben precisa sul consenso informato. Inoltre, gli stessi odontoiatri sono soliti non praticare la compilazione del consenso informato (fortunatamente non tutti), oltre che non utilizzare minimamente gli acquisti dei tessuti muscolo-scheletrici da trapiantare/innestare presso le banche competenti. Si tiene a precisare che - sottolinea Federanziani - questo non e' contro la legge, perche' al momento attuale, l'osso di origine animale, attualmente fornito alle chirurgie o ai medici dentisti e' configurato come dispositivo medico, con marchio CE, e l'atto chirurgico stesso si configura come uno xenotrapianto, nei confronti del quale ci si deve attenere alle disposizioni emanate dal Consiglio superiore di sanita'. Ma se succedera' un domani che invece "c'era un problema?" Chi paghera' il conto? Questo fa si' che oltre 200.000 persone l'anno vengano sottoposte a un innesto/trapianto in ambito odontoiatrico con la messa "in situ" di pezzi di tessuto osseo, nelle varie forme a disposizione, di mucche, pecore, cavalli e maiali, ignare di tutto cio'. Le cifre sono da capogiro se si stimano siano 4/5 gli innesti per persona, si supera di gran lunga il milione di pezzi di animali innestati/trapiantati nell'uomo, con fatturati miliardari. Eppure la bibliografia medica - sottolinea Federanziani - dice che e' preferibile utilizzare tessuto autologo/omologo, ovvero tessuti di origini umani e solo in caso di assenza di ricorrere a quello animale e soprattutto informando il paziente. Questi documenti poi, dovrebbero essere conservati negli studi odontoiatrici (ovvero i consensi informati) per gli anni previsti dalla legge.