METAMORFOSI

Ovidio

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  1. ZIALAILA
     
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    IL MITO DELL'ERMAFRODITO

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    Ovidio racconta il mito della ninfa Salmacide , che, in una fontana presso Alicarnasso, si avvinghia al corpo del giovinetto amato per non esserne mai più separata, dando luogo ad una nuova creatura, l'Ermafrodito appunto: nella fiaba la metamorfosi appare come l'esito di una situazione reale senza sbocco, l'esito di una intollerabile separazione.
    Narra dunque Ovidio (Metamorfosi, IV) di questo giovinetto, allevato dalle Naiadi, "cuius erat facies, in qua materque paterque cognosci
    possent; nomen quoque traxit ab illis."(vv 290-291)
    che aveva un aspetto così bello, che potevano esservi riconosciuti il padre e la madre, e che trasse anche il nome da loro ( Ermafrodito dal greco Hermaphròditos, figlio di Hermès e Aphrodites).
    A quindici anni, abbandonati i monti natii, presso uno specchio d'acqua nel paese dei Cari, venne scorto dalla ninfa Salmacide :
    "puerum vidit visumque optavit habere" (v 316).
    Il giovane ignaro dell'amore rifiutò le esplicite richieste della ninfa che, infiammata d'amore, si gettò a sua volta nelle acque in cui il giovinetto si era immerso, avvinghiandosi strettamente a lui e, abbarbicata come l'edera al tronco, malgrado la resistenza di lui, pregò gli dei di non essere mai separata dall'amato:
    "...et istum nulla dies a me nec me deducat ab isto." (vv 372-73). Accolsero gli dei i suoi voti: i due corpi uniti si fusero, annullandosi in un'unica figura:
    "vota suos habuere deos; nam mixta duorum corpora iunguntur, faciesque inducitur illis una. ( vv 374-76) " nec duo sunt et forma duplex, nec femina dici nec puer ut possit, neutrumque et utrumque videntur".(vv 378-379)
    Così non furono più due, ma un essere ambiguo nè donna nè uomo, con l'aspetto di ambedue e di nessuno dei due.
    Ermafrodito è un essere nuovo dalla doppia natura insieme maschile e femminile.

    Il mito di Ermafrodito, col suo "bifrontismo invisibile", potrebbe esprimere un conflitto tra la parte femminile e quella maschile dell'essere umano, e nello stesso tempo potrebbe indicare la fusione e la strada per il superamento della dissociazione e l'acquisita capacità di comprendere l'altro da sé, tramite l'introspezione.
    Ecco quindi Ermafrodito come visione positiva e appagante del doppio: tramite la conoscenza di sé si può essere in grado di comprendere se stessi e anche gli altri.



     
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67 replies since 8/7/2010, 20:59   9194 views
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