Cos'è la Mitologia?

la nascita dei miti

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  1. gheagabry
     
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    IL VERDE MITOLOGICO




    Originariamente il verde è fuso con l’azzurro, così nella Genesi biblica dal blu azzurro delle acque di sopra e di sotto, seguì il verde del mare e della vegetazione. Il passaggio al verde segna il passaggio alla vita organica. Le prime alghe, sono la manifestazione cromaticamente verde del principio germinativo e biologico che si sviluppa nell’acqua, così il verde è archetipo della vita vegetativa e dunque anche del vegetativo che è nell’uomo.


    La nascita del vegetativo è tema che viene variamente sviluppato nelle mitologie che raccontano la nascita di un dio verde dalla Grande Madre. Così in Mesopotamia il dio Tammuz era detto “padre della vegetazione” e ogni anno rinasceva nel grembo sotterraneo di Isthar. il suo omologoAttis era figliodellaninfa del fiume Sangaro; mutato in pino dalla dea madre Cibele, fu dio delle conifere sempreverdi.In Egitto, Osiride, il dio rinato per opera della dea madre Iside era detto “il grande verde”. Vishnu invece, lasciati gli abiti gialli della luce creatrice, si fa natura assumendo quelli della tartaruga dal muso verde.
    I miti che narrano della nascita di dèi e eroi verdi sembrano documentare il momento in cui dalla dimensione della Grande Madre, dalla situazione indifferenziata delle origini, si distacca un entità autonoma che diciamo Io: quando dalla matrice originaria dell’inconscio si forma l’Io, esso nasce come un “dio verde”, ovvero come l’entità dotata in primo luogo di sostanza e spessore vegetativo.
    Nel verde si evidenzia il principio vitale che si esprime nelle dimensioni vegetative del pianeta Terra e nel substarto vegetativo del pianeta uomo. Il verde è dunque il principio vitale elementare che si manifesta nel mondo e nella psiche: ciò che continua sempre a vivere, identificato nell’Osiride come “Grande verde”. La vegetazione infatti, strappata, calpestata o divorata, in silenzio continua a ricrescere.
    L’archetipo verde che costella la nascita della vita nelle forme semplici di tipo vegetale era personificata dai greci nella figura di Talia, una delle tre grazie, che presiedeva alla vegetazione ed era lei stessa di colore verde, ma esiste un'altra forma di manifestazione elementare, quella associata al mondo animale rappresentata dai rettili e dagli anfibi che popolano i territori palustri e acquitrinosi che rappresentano il mondo degli istinti nel loro stato più elementare. Così, per indagare le costellazioni simboliche del verde è necessario rivolgersi a queste due dimensioni della natura vegetale dei livelli neurovegetativi e della natura animale e istintuale umana.
    Nel primo caso possiamo considerare che Verdi sono i custodi della natura, e verde è colore della primavera e, poiché la primavera è relazionata al risveglio e al principio della vita, verde diventa colore dei principianti, della gioventù e di ciò che non è ancora completo. Il verde quindi individua una evoluzione in essere ma che è ancora immatura e che necessita appunto di essere custodita, ma proprio perché ancora immatura, soggetta agli istinti ancora latenti e inesplorati.


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13 replies since 6/7/2010, 16:59   2583 views
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