ANIMALI MITOLOGICI

minotauro, draghi.........

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  1. gheagabry
     
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    leggenda nella leggenda

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    I Grifoni sono creature selvagge e pericolose che cacciano sui più alti dirupi dei Confini del Mondo. Coraggiosi avventurieri vanno alla ricerca dei loro nidi e rapiscono i piccoli per allevarli in cattività. Solo in questa maniera si può ammansire quanto basta un Grifone perché possa essere cavalcato ed anche in questi casi restano creature feroci ed irritabili.

    L'Imperatore Karl Franz è famoso per la sua vasta collezione di creature incluso il Grifone Granfiamorte, che il sovrano ha più volte cavalcato in battaglia. Preso dal nido quando era ancora nell'uovo e allevato dall'Imperatore stesso, Granfiamorte ha sviluppato un legame insolitamente forte con il suo padrone, imparando persino ad obbedire ai comandi. Granfiamorte era solito volare in librtà nei cieli di Altdorf e tornare alla sua gabbia alla sera (con gran sollievo da parte dei cittadini).

    Durante la battaglia di Roccasangue, Granfiamorte sorvegliò il corpo dell'Imperatore sfidando i nemici che si avvicinarsi ed uccidendone molti che ci provavano. Anche se l'Imperatore era così gravemente ferito che si riprese solo dopo molti mesi, fu grazie alla lealtà di Granfiamorte che sopravvisse per continuare a combattere.

    I Grifoni hanno teste con becco uncinato, come quello delle Aquile. Anche i loro arti anteriori sono piumati con zampe squamose che terminano con artigli estremamente affilati, proprio come quelli degli uccelli rapaci. Dietro alle enormi ali piumate, il corpo del Grifone è ricoperto di pelliccia, con enormi artigli e la coda come quelli di un grande felino, come un leone o una tigre. Alcuni Grifoni hanno la pelliccia dorata come i leoni di montagna, altri hanno la pelliccia a chiazze, striata o nera come la notte.




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    il grifone era molto amato come simbolo? Se ci pensate, prendendo distintamente gli animali che lo compongono, sia l’aquila che il leone sono simboli di forza, a loro volta molto utilizzati nelle araldiche. Il leone è il re degli animali terrestri, mentre l’aquila è il più forte e nobile tra le creature dei cieli. Un tempo l’iconografia e la simbologia avevano forte impatto e quindi la scelta non era mai casuale, persino gli animali che comparivano nei quadri come compagnia erano calcolati, come, per chi non lo sapesse, la posizione del cavallo è di rilevante importanza.

    Piccola nota per chi non ne era a conoscenza: dalla posizione del cavallo si deduce la morte del cavaliere, anche se può succedere che questa regola non sia stata rispettata o comunque rappresenti la verità conosciuta al momento della realizzazione, che spesso era la verità data al popolo, più che la verità dei fatti.
    Se il cavallo poggia su tutte e quattro le zampe, vuol dire che il cavaliere è morto di morte naturale, mentre se una zampa è sollevata questo è morto per una ferita riportata in battaglia, o, probabilmente, per qualsiasi danno inferto da terzi. La gloriosa posizione in sella a un cavallo con le zampe anteriori
    sollevate nell’impennarsi (o in generale due zampe sollevate), significa che il cavaliere è morto combattendo.

    Tornando al grifone. Nonostante la versione attualmente più utilizzata sia quella in cui le zampe anteriori siano aquiline, l’origine vuole che tutto il corpo sia di leone, anche se alcune volte la coda è come quella della chimera, ovvero un serpente (cosa molto rara). Nell’iconografia viene comunque prediletta la variante con le zampe anteriori da rapace. Il grifone ha collo e testa d’aquila con orecchie per la maggior parte delle volte simili a quelle di cavallo, talvolta piumate, raramente riprendono quelle di leone. Quasi sempre rappresentato con le ali, la loro assenza, secondo alcune interpretazioni, indicherebbe il maschio mentre la femmina è alata…ma è una cosa assai rara. Così come la fenice, anche il grifone vede le sue origini nella zona mesopotamica, fenicia e babilonese, i cui popoli hanno per primi riportato immagini di questa creatura, che poi riappare in epoca romana col nome di Grifo.
    Il grifone, per la cristianità, ha simboleggiato Gesù in quanto unendo terra e cielo, unisce il divino con il mortale, rappresentando quindi il Cristo. In generale rimane simbolo di potenza, forza, perfezione e osservazione poiché le creature che le compongono sono sovrane dei loro simili e quindi osservano
    dall’alto della loro posizione.
    In merito all’intelligenza, la mitologia descrive il grifone come una bestia, non si hanno tracce di qualcosa che innalzi il grifone a una figura con un potenziale che vada oltre la forza fisica. In merito alle misure, c’è chi dice che la sua grandezza sia propria del leone, chi invece dice che sia tre volte grande tanto che può abbattere cavalli in un colpo.


    Il grifone (conosciuto anche come Grifo) è una creatura alata con quattro zampe ed un becco. La parte anteriore è quella di un'aquila, mentre quella posteriore appartiene ad un leone. Talvolta viene raffigurato con una coda di serpente.

    Era considerato consacrato al Dio Sole, tanto che gli antichi artisti raffiguravano il carro del Sole trainato da Grifoni e lo stesso Apollo ne cavalcava uno. Anche il carro di Nemesi era trainato da questi fantastici animali, che tra l'altro erano considerati la personificazione della Dea della Vendetta.

    La più antica immagine di Grifone conosciuta proviene da un sigillo trovato in Iran e datato 3000 AC. Presso i Sumeri troviamo una creatura simile al Grifone chiamata Chumbaba, mentre immagini di questa creatura sono presenti nelle raffigurazioni greche e del medio oriente. Il primo testo in cui si parla di Grifoni è greco, è opera di Aristeas di Proconnesus e risale al settimo secolo AC. Alcuni racconti narrano che Alessandro Magno cercò di cavalcare una di queste bestie alate.

    Inizialmente i Grifoni furono identificati come creature demoniache nell'iconografia Cristiana, infatti si riteneva che intrappolassero le anime degli uomini. Dopo Dante, però, cambiò la loro rappresentazione simbolica: la loro duplice padronanza di terra e cielo divenne simbolo della doppia natura del Cristo (Uomo e Dio), e il Grifone divenne una creatura buona. Si veda anche il simbolismo del grifone.

    Il Grifone era ritenuto anche l'intermediario tra il mondo mortale e quello divino...lo attestano gli affreschi nel palazzo di Cnosso(Creta)nella sala del trono. Oltre che enfatizzare la figura regale del sovrano, sottolineavano il ruolo sacerdotale del re.





    Simbolismo del Grifone


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    Il Grifone, per gli Ebrei, rappresenta l'antica Persia, probabilmente per via delle numerose raffigurazioni di Grifoni nell'arte Persiana.

    Presso i Greci la bestia mitologica era simbolo di forza. Come già citato sipegando cos'è un Grifone, questo animale era associato sia ad Apollo che a Nemesi. I Grifoni inoltre erano a guardia dell'oro della lontana tribù nordica degli Iperborei.

    Inoltre i Grifoni punivano l'avidità e l'avarizia sorvegliando l'oro e le abbondanti gemme che si trovavano sui monti (di solito il Caucaso o gli Urali) facendo a brandelli chiunque cercasse di rubare queste ricchezze.
    Statua di Grifone
    Grifone

    Presso le stesse popolazioni, inoltre, i Grifoni rappresentavano la superbia. Questa associazione è dovuta al fatto che si narra che Alessandro Magno cercò di cavalcarne uno per raggiungere la sommità del cielo.

    Riguardo al suo uso regolare nell'Araldica, Boekler (1688) diede la seguente interpretazione: "I Grifoni sono ritratti con un corpo di leone, testa d'aquila, lunghe orecchie, e gli artigli dell'aquila, ad indicare l'unione tra forza ed intelligenza". Quest'interpretazione nasce dal fatto che l'aquila simboleggia l'intelligenza, mentre il leone la forza, quindi il Grifone rappresenta la perfetta unione di muscoli e cervello. Dopo il cambiamento di vedute seguito a Dante, divenne il nemico del Serpente e del Basilisco, entrambi considerati demoniaci.



    Maestosa creatura ibrida con corpo leonino e testa e ali d'aquila, a volte anche con orecchie da cavallo, il grifone attraversa le mitologie di numerose antiche culture.
    Compare per la prima volta circa cinquemila anni or sono in Mesopotamia, in cui svolge il simbolico compito di sorvegliare l'albero della Vita e le porte d'accesso alle città.
    In seguito lo si incontra nell'antico Egitto, sempre connesso con la funzione di guardiano e protettore; successiva mente divenne simbolo del Faraone stesso.
    Nell'antica Grecia il grifone traina i carri di divinità quali Apollo e Nemesi, ma conserva anche il suo ruolo di guardiano: esso infatti veglia sul vino del dio Dionisio e sull'oro degli Iperborei, popolo mitico stanziato ai confini settentrionali del mondo abitato.

    Leggendariamente forte come 100 aquile o 8 leoni, il grifone sventa senza fatica gli assalti dei predoni e ha la capacità di individuare i veleni: al più lieve contatto con una sostanza tossica, le sue unghie diventano nere.
    Tale "portentosa" caratteristica renderà gli artigli dei grifoni assai ricercati sino alla fine del Medioevo: montate in oro e ornate con pietre preziose, queste rarità (in realtà realizzate di solito con il corno del rinoceronte) avevano non solo la fama di proteggere dai veleni, ma anche di conferire poteri magici e di ridare la vista.

    La mitologia racconta che solo le femmine sono alate, e come le aquile si costruiscono il nido, ma ricolme di oro e preziosi.

    I suoi nemici mortali sono i cavalli e nel caso che questi si accoppiassero, la progenie è l'Ippogrifo.

    Nella simbologia il grifone ha una natura doppia:benefica, essendo signora dei cieli;malefica, essendo avido e feroce.

    Nell'araldica, il grifone viene raffigurato con le zampe anteriori ad aquila , invece che leone, e solo nell'iconografia inglese senz'ali.


    Edited by gheagabry1 - 22/1/2023, 01:46
     
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