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La BEFANA
La Befana, corruzione lessicale di epifania, da cui anche Pefana, attraverso bifanìa e befanìa, è una figura tipica di alcune regioni, diffusasi poi in tutta Italia. La Befana appartiene alle figure folkloristiche, dispensatrici di doni, legate alle festività natalizie.
Come accennato, vi sono ancora taluni rarissimi luoghi in cui è rimasto nel linguaggio popolare il termine di Pefana (dal greco “Επιφαίνω”) come per esempio nel paese di Montignoso nella Provincia di Massa-Carrara, con tradizioni non in linea con le consuete celebrazioni dell’Epifania.
Tradizioni
Secondo la tradizione italiana e di alcune parti nel mondo la Befana, raffigurata come una vecchia che vola su una scopa, fa visita ai bambini il 6 gennaio, durante la notte dell’epifania, per riempire le calze lasciate da essi appositamente appese sul camino o vicino a una finestra. In molte case per attirare benevolmente, la befana, è tradizione lasciare un piattino con qualcosa con cui possa ristorarsi: generalmente si tratta di un mandarino un’acciuga, un pezzo di aringa affumicata o qualche cipollina sotto aceto e un bicchiere di vino rosso. Nel caso i bambini siano stati buoni, il contenuto delle calze sarà composto da caramelle e cioccolatini, mandarini, noci, frutta secca e piccoli regali, in caso contrario conterranno carbone, (oggi si usa un preparato in zucchero colorato di nero a forma di carbone e molto duro da masticare). Spesso la befana viene descritta come una vecchia, che vola su una scopa e ha una borsa o un sacco pieno di ogni squisitezza, regali per i bambini meritevoli, ma anche di carbone per i bambini che non sono stati buoni durante l’anno.
L’origine di questa figura va probabilmente connessa a tradizioni agrarie pagane relative all’anno trascorso, ormai pronto per rinascere come anno nuovo. Difatti rappresenta la conclusione delle festività natalizie come interregno tra la fine dell’anno solare (solstizio invernale, Sol Invictus) e l’inizio dell’anno lunare
Anticamente la dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. I Romani credevano che in queste dodici notti, figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. A guidarle secondo alcuni era Diana, dea lunare legata alla vegetazione, secondo altri una divinità minore chiamata Satia (=sazietà) o Abundia (= abbondanza). La Chiesa condannò con estremo rigore tali credenze, definendole frutto di influenze sataniche. Queste sovrapposizioni diedero origine a molte personificazioni che sfociarono nel Medioevo nella nostra Befana, il cui aspetto, benché benevolo, è chiaramente imparentato con la personificazione della strega.
L’aspetto da vecchia sarebbe dunque una raffigurazione dell’anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare così come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di bruciare fantocci, con indosso abiti logori, all’inizio dell’anno (vedi ad esempio la Giubiana e ilPanevin o Pignarûl, Casera, Seima o Brusa la vecia, oppure il Falò del vecchione che si svolge a Bologna a capodanno). In molte parti d’Italia l’uso di bruciare un fantoccio a forma di vecchia o di segare un fantoccio a forma di vecchia (in questo caso pieno di dolciumi), rientra invece tra i riti di fine Quaresima, sempre con il significato di porre fine all’anno vecchio.
In quest’ottica l’uso dei doni assumerebbe un valore propiziatorio per l’anno nuovo.
Un’ipotesi suggestiva è quella che collega la Befana con una festa romana, che si svolgeva all’inizio dell’anno in onore di Giano e di Strenia (da cui deriva il termine “strenna”) e durante la quale si scambiavano regali.
La Befana si richiama pure ad alcune figure della mitologia germanica, Holda e Berchta, sempre come personificazione della natura invernale.
Secondo una versione “cristianizzata”, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una signora anziana. Malgrado le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.
Il termine “befana” inteso come “fantoccio esposto la notte dell’epifania” fu già usato nel XIV secolo, poi da Francesco Berni nel 1535, da Agnolo Firenzuola una prima volta nel 1541.
Beh non sempre le Befane sono……Befane….
Il pranzo della Befana!!
….l’Epifania tutte le feste le porta via!!!
Ed è proprio così: ormai siamo arrivati alla fine delle feste più belle dell’anno che ci accompagnano alla fine dell’anno in corso e ci introducono al nuovo anno.
Il giorno della Befana tutti i bimbi, e perché no, anche gli adulti appendono la calza per farsela riempire dalla Vecchietta sulla scopa che porta dolci ai più buoni e carbone ai cattivi!!!!
E’ un’altra giornata da passare insieme alla famiglia ancora una volta riuniti intorno ad una bella tavola addobbata ed imbandita.
Ti consiglio di preparare la tavola in questo modo: una tovaglia con soggetti natalizi e centro tavola ricco di fiori secchi, pigne e rametti di abete con porporina argentata e candeline blu e argentate.
Piatti bianchi, sottopiatti argentati e bicchieri in vetro opalescente, posate in acciaio satinato.
Per questo giorno così speciale, ti propongo tre menù nuovi ed originali.
Puoi trovare piatti conosciuti e non…..ma sicuramente tutti ottimi!
Puoi seguire un solo menù oppure combinare insieme piatti da menù diversi!
Potrai trovare antipasti molto sfiziosi ed appetitosi, primi piatti nuovi o tradizionali, secondi piatti particolari e nuovi accompagnati da contorni molto gustosi o delicati a seconda del piatto a cui sono accompagnati ed infine dolci e dessert veramente favolosi.
A te la scelta……
1° Menù
Crostini con caprini e carote
Antipasto gustoso ai wurstel
Farfalle allo zafferano
Faraona e uva
Piselli e lattuga delicati
Pandoro con crema di mascarpone
2° Menù
Crostoni integrali campagnoli
Polpettine di spinaci e patate stuzzicanti
Lasagne tradizionali
Involtini di carne con speck
Purè di patate
Kiwi ripieni di crema
3° Menù
Crostoni di cicoria
Antipasto caldo alla caprese
Fettuccine con olive nere
Rotolo di manzo ripieno
Cipolline agli aromi
Pere in salsa di arance
Io non posso fare altro che augurarti di passare una splendida giornata con la tua famiglia e darti appuntamento a dopo le Feste!
Auguri di Buona Befana!!!!!!
Zitti, zitti presto a letto
la Befana è qui sul tetto,
sta guardando dal camino
se già dormono i bambini,
se la calza è già appesa,
se la luce è ancora accesa!
Quando scende è sola sola,
svelti, svelti sotto le lenzuola!
Li chiudete o no quegli occhi!
Se non fate i buoni niente
dolci nè balocchi, solo
cenere e carbone.Befana lavoretti di carta: la calza di cartoncino
La befana sta per arrivare! E nelle case di ogni bambino, quella buffa vecchietta dall’aspetto non sempre gradevole ma dal cuore grande, porterà doni e dolcetti di ogni tipo. Molte leccornie sono destinate ai bambini che si saranno comportati bene! Questa è la leggenda che tutti i nostri cuccioli conoscono.
Ma tutte queste leccornie dove le metterà?
Il classico contenitore è una bella calza di stoffa o pannolenci colorata, io ve ne propongo una alternativa da poter creare insieme ai vostri bambini: una calza di cartoncino.
Occorrente:
• 2 cartoncini a4 bordeaux o rossi;
• Colla vinilica;
• Forbici;
• Matita;
• Colori a spirito colorati;
• Glitter glue rosso;
• Nettapipe bianco e rosso.
• Pinzatrice.
Procedimento:
Su uno dei due cartoncini disegnate la sagoma di una calza.
Mettete il cartoncino disegnato su quello vuoto, fateli combaciare perfettamente e poi ritagliate la calza disegnata otterrete così due sagome identiche.
Con la colla vinilica unite le insieme mettendo la colla lungo tutto il bordo di una delle due sagome.
Lasciate asciugare.
Nel frattempo scegliete uno dei disegni di befane messi a disposizione da Vitadamamma www.vitadamamma.com/22913/disegni-b...are-gratis.html
Mio figlio ha scelto questo:
Stampatelo, coloratelo o meglio fatelo colorare al bambino e poi ritagliatelo lungo tutto il contorno.
Con la colla vinilica incollatelo sulla calza di cartoncino dove più piace al vostro bambino.
Con due nettapipe intrecciati formate il gancetto della calza che fisserete con una spillatrice.
Con una forbice tagliate l’estremità della calza a zig – zag.
Infine con un glitter glue rosso scrivete il nome del bambino sulla calza.
Questo è il risultato finale, niente di perfetto ed eclatante,ma al mio bambino è piaciuto molto creare la sua calza..