6 gennaio LA BEFANA

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  1. gheagabry1
     
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    L'Epifania




    Il termine epifania deriva dal greco ἐπιφάνεια, epifaneia, che può significare manifestazione, apparizione, venuta, presenza divina, e dal verbo ἐπιφάινω, epifaino, appaio. Nella forma 'Eπιφάνια (San Giovanni Crisostomo) assume la valenza di "Natività di Cristo", oltre che di "Epifania" come noi la intendiamo. Esiste anche l'aggettivo epifanico.
    Nel linguaggio contemporaneo Epifania sta ad indicare l'Epifania del Signore, una festa cristiana che cade il 6 gennaio, cioè dodici giorni dopo il Natale. Con la Pasqua, l'Ascensione, la Pentecoste ed il Natale, quella dell'Epifania costituisce una delle massime solennità che la Chiesa celebra.





    Befana


    Tradizione

    Secondo la tradizione italiana la Befana fa visita ai bambini il 6 gennaio, durante la notte dell'epifania, per riempire le calze lasciate da essi appositamente appese. Nel caso siano stati buoni, il contenuto sarà composto da caramelle e cioccolatini, in caso contrario conterranno carbone. Spesso la befana viene descritta come una vecchia, che vola su una scopa. A differenza di una strega è spesso sorridente e ha una borsa o un sacco pieno di ogni squisitezza, regali per i bambini meritevoli, ma anche di carbone per i bambini che non sono stati buoni durante l'anno.
    La distribuzione di regali ai bambini a nome della Befana fu fortemente incoraggiata dal fascismo, nell'ambito dell'opera di "italianizzazione" della penisola.


    befana

    La Storia Della Befana


    La Befana è un'allegra e simpatica vecchietta che la notte tra il 5 e il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, si mette in viaggio, in sella alla sua scopa volante, per portare doni a tutti i bambini. Per questo la Befana porta con sé un sacco stracolmo di dolcetti, che userà per riempire le calze che i bambini hanno lasciato appese nelle loro case. I bambini buoni, aprendo la calza la mattina dell’Epifania, troveranno caramelle, cioccolatini e a volte anche piccoli regali come premio della loro bontà. Quelli che non sono stati molto obbedienti nell’anno passato riceveranno dalla Befana anche un po’ di carbone. La Befana è comunque un personaggio molto amato. C’è chi la Befana la immagina con i capelli bianchi, chi con i capelli neri e c'è chi le colora i capelli di turchino, come quelli di una fata ma a parte la tinta dei capelli o il colore degli occhi, tutti noi siamo d'accordo sul suo naso aquilino, sulle sue scarpe tutte rotte e sul suo abito ricoperto di toppe colorate.


    Canzone Della Befana

    La Befana vien di notte

    Con le scarpe tutte rotte

    Il cappello alla romana

    Viva viva la Befana!!


    wftop


    LA LEGGENDA DELLA
    BEFANA


    La storia della Befana ha origine nel mondo pagano precristiano. Il nome “Befana” deriva dal termine greco “Epifania”, che significa “apparizione”, “manifestazione”. La sua storia è intrecciata a quella dei Re Magi che, nel loro cammino verso Betlemme, si persero. Così videro in lontananza il fumo di un camino, si diressero in quella direzione e trovarono una casetta. Bussarono alla porta e andò loro incontro una dolce vecchiettina che indicò loro la strada. Una volta partiti, però, si rese conto di aver sbagliato nel dar loro l’indicazione, così uscì di casa per raggiungerli. Fece molte miglia e, man mano che camminava, bussava alle porte delle case che incontrava sul suo cammino per chiedere l'informazione e, a ogni bambino che trovava, lasciava delle caramelle e dei dolci. La Befana non ritrovò più i Re Magi, ma rimase la tradizione che la vede recar doni ai bambini proprio intorno al 5/6 gennaio, nello stesso periodo in cui i Magi bussarono alla sua porta. Nel medioevo, la sua figura è stata assimilata a quella della strega, ma buona, che a cavallo della sua scopa porta doni nella notte dell’epifania, cioè, quella in cui si manifesta.









    La cara vecchietta era molto stanca: erano giorni e giorni, che lavorava per preparare le calze e i pacchetti di carbone dolce per tutti i bambini del mondo. Finalmente aveva terminato il suo lavoro e aveva esaurito tutte le sue consegne. Era distrutta. Si guardò allo specchio e si vide veramente vecchia e brutta… e aveva un appuntamento per cenare con Babbo Natale! Anche lui era in vacanza e per qualche mese poteva rilassarsi e godersi le meritate ferie.
    Adesso, però, la Befana doveva cercare di sistemarsi un po’ prima del suo appuntamento, Per prima cosa, pensò di rilassarsi con un bagno caldo e una sana lettura… ah! che sollievo! Adesso si ragiona! Non c’è niente di meglio per rilassarsi un po’. Un bagno caldo e profumato e letture istruttive, pensò la dolce vecchietta, mentre sfogliava il nuovo calendario dei California Dream Men. Quelli sì, che erano pieni di salute e in forma, … devono essere davvero dei bravi ragazzi!… pensò asciugandosi gli occhi.
    Adesso vediamo di darci una sistemata… si disse la Befana alzandosi dalla Jacuzzi e cospargendosi di Chanel N°5. Se aveva funzionato per Marylin… avrebbe funzionato anche per lei. In fin dei conti, cosa aveva Marylin che io non ho?!?
    Dopo aver indossato il nuovo completo Volta & Gabbana, in pizzo nero, che quel caro vecchietto con il vestito rosso le aveva mandato in regalo, insieme ad un libro che ancora non aveva avuto il tempo di aprire… come era il titolo? Qualcosa come “Il Karmasopra” o roba del genere, doveva essere di argomento filosofico, non ricordava bene. Però nel biglietto che l’accompagnava, lui si raccomandava affinché lei lo leggesse con attenzione e, anzi, le raccomandava di osservare le ricche illustrazioni che completavano il volume. Chissà perché, poi! Comunque, la Befana finì di vestirsi e si accinse a completare l’abbigliamento con un bell’abito scollato… Ah! i miracoli che può fare un bel reggiseno!!… sto benissimo, dimostro cinquanta anni di meno…
    Era già tardi, doveva sbrigarsi!! Doveva ancora finire di prepararsi ed era già quasi l’ora dell’appuntamento.
    In quel momento suonò il telefono: era Babbo Natale che le faceva premura, perché aveva prenotato il tavolo in un lussuoso ristorante per la cena. Ah, e il libro, l’hai letto? No?… Un po’ seccato, Babbo Natale le disse di prenderlo con sé, che avrebbe provveduto lui!
    La Befana finì di vestirsi, si sistemò i capelli… lo sapevo!! tutti sciupati dal fazzoletto! Chissà perché devo sempre uscire con quell’orrendo fazzoletto in testa, che fra l’altro mi invecchia... e si preparò ad uscire: meglio divertirsi finché si può! Ogni lasciata è persa…
    Ecco il motivo per cui la Befana e Babbo Natale spariscono per tanti mesi e non si sentono mai durante l’anno: anche loro amano spassarsela!

    Morena Fanti


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    Befana

    befana



    La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani.
    L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate. Vola sui tetti a cavallo di una scopa e compie innumerevoli prodigi. A volte lascia carbone forse perché è simbolo dell’energia della terra. La Befana non è cattiva. Personaggio molto amato ella è fata, maga, generosa e severa… ma chi è? Nelle dodici notti tra il solstizio e il 6 gennaio ( periodo in cui nasce la nuova luna), pare che fantastiche figure femminili volassero sui campi appena seminati per propiziare i raccolti futuri. Gli antichi Romani pensavano che a guidarle fosse Diana, dea lunare legata alla vegetazione, altri invece una divinità misteriosa chiamata Satia (dal latino satiaetas, sazietà) o Abundia (da abundantia).
    La Chiesa condannò con estremo rigore tali credenze, definendole frutto di influenze sataniche, ma il popolo non smise di essere convinto che tali vagabondaggi notturni avvenissero. Tali leggende sfociarono, nel Medioevo, nella nostra Befana, vecchia e brutta perché rappresenta la natura ormai spoglia che poi rinascerà. Rappresentazione di tutte le pene, assume una funzione apotropaica e catartica diventando figura sacrificale. E a questo può ricollegarsi l’usanza di bruciarla.

    Anticamente, infatti, la dodicesima notte dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l’anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa e pronta ad essere bruciata per far sì che potesse rinascere dalle ceneri una luna nuova.
    Prima di perire però, la Madre Saggia e vecchia passa a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l’anno successivo. In questo periodo si eseguono diversi riti purificatori in cui si scaccia il maligno dai campi suonando pentoloni, accendendo fuochi e fabbricando fantocci di paglia che vengono bruciati nella notte tra il 5 ed il 6 gennaio.
    In alcune regioni, come Lazio e Campania, la Befana è una figura molto sentita ed intorno alla sua festa si svolgono importanti fiere culinarie, ma è anche l’ultimo giorno di vera festa, l’ultimo in cui si tiene l’albero di Natale a casa. In molte regioni d’Italia, c’è l’usanza, anche tra gli adulti, di scambiarsi dei regali più modesti rispetto a quelli del 25 dicembre, soprattutto tra innamorati.
    Per farvi portare i doni dalla Befana dovete appendere al caminetto della casa o vicino a una porta o a una finestra, la calza più grossa che avete. La mattina dell’Epifania la troverete riempita di doni di ogni sorta!

    befana



    LA BELLA 'MBRIANA
    “O bene porta o’ bene e o male porta o’ male assaje…..
    lassame na seggia libera int’a casa toja e sempe bene avrai..
    e se nun me cride, na disgrazia cchiù nera de la mezzanotta nera tu passaraje…
    Con queste parole appare la bella 'Mbriana.
    Nella credenza popolare del popolo napoletano, è lo spirito della casa.Avere questa presenza nelle case significa benessere e salute. E' rappresentata come una bella donna molto ben vestita paragonabile alla fata delle favole dei bambini. E' anche detta Meriana oppure 'Mmeriana.
    La derivazione etimologica proviene dal latino meridiana il cui mariana indica l'ombra quasi a rappresentare un'ombra sotto cui ripararsi oppure indica il significato etereo dell'essere. A testimonianza dell'affetto dei napoletani verso questa figura, e' molto comune a Napoli il cognome Imbriani derivante, appunto, da 'Mbriana.
    Di aspetto piacente, la 'mbriana regna, controlla e consiglia gli abitanti. Nel corso dei secoli, e ancora oggi, è l'antagonista del munaciello. Viene invocata in tutte le situazioni difficili che compromettono la serenità familiare. In genere si tratta di uno spirito buono, ma mai offendere la bella 'mbriana perché può addirittura provocare la morte di uno dei familiari. In antico, si metteva a tavola un posto in più per lei e le si lasciava una sedia libera perché poteva passare di lì per riposarsi.
    Alla bella 'mbriana piace l'ordine e la pulizia e per questo una casa trascurata la rende irascibile. Quando si decideva un trasloco, si cercava di parlarne fuori casa, in modo da non farle sapere nulla, per non attirarsi le sue ire. La bella mbriana, insieme al munaciello e alla janara, era l'argomento principe di racconti, nelle serate d'inverno quando si riunivano le donne davanti al braciere ('a vrasera) a discutere.
    Secondo la tradizione popolare si manifesta in forma di geco o si fa vedere tra le tende mosse dal vento in una giornata di sole (se è corretta la derivazione del nome dal latino Meridiana, il nome stesso allude ad uno spirito diurno, che si intravvede alla controra, ossia nel primo pomeriggio). Se si ristruttura l'appartamento si può offendere e si può essere colpiti per ripicca dalla morte di un caro. Un proverbio, al proposito, recita: Casa accunciata morte apparicchiata.

    Pubblicato da Emanuela Vacca

    frasi simpatiche da mandare alle amiche....ahahaha






    Il telegiornale ha preannunciato un improvviso abbassamento delle temperature per la notte dell’Epifania. Mi raccomando, non farmi stare in pensiero: copriti bene quando vai a cavallo… della tua magica scopa!

    Le sue grazie le hanno permesso di vincere tra milioni e milioni di altre modelle. Ormai è deciso: la eleggiamo ufficialmente Nuova Miss Befana dell’Anno. Nei prossimi giorni può passare a ritirare la Sua meritatissima scopa turbo all’ultimo grido!

    Ricapitoliamo: ci si vede il pomeriggio del 5 gennaio per i preparativi, la divisione delle zone ed il solito giro dal meccanico per la revisione della scopa. Si attacca a lavorare a mezzanotte in punto, avvisa anche le altre!

    Se il 6 gennaio la Befana ti correrà in contro e, sopraffatta dalla commozione, ti abbraccerà piangendo … cerca di capirla: non capita tutti i giorni di ritrovare per caso la propria gemella!


    Natale con i tuoi, Capodanno con chi vuoi… e l’Epifania? Ovviamente con la mia bellissima Befanina.Tanti auguri.

    Auguri Befana! Ops, volevo dire.. Tanti auguri per la Festa dell'Epifania.

    Visto che domani è la nostra Festa, vorrei farti i miei auguri e chiederti un favore: almeno quest'anno, mettiti gli occhiali... così per una volta eviti di tamponarmi!



    Affrettati è iniziato il casting per la nuova edizione ISOLA DELLA befana! Gradita foto e num. di scopa!


    La befana vien di notte e di te se ne strafotte, porta doni ai piccini se non fanno i biricchini, porta doni ai più buoni se non rompono i coglioni.
    Enzo

    Sai la befana è molto triste...perchè le hai rubato il ruolo
    marcello

    Sei così brutta che quando la befana ti vede si mette a gridare "sorellina sorellina ma dove sei stata tutto questo tempo?"
    ary

    E' di certo cosa strana incontrare la befana, incontrarla in pieno giorno e con tanta gente intorno. Ma la cosa molto bella è che sei tu cara stella! Auguri!
    GERRY



    La befana è della notte la sovrana, sulla scopa va lontana ma se scopri la sua tana ti trasforma in una rana. Ti ho avvisato!! Re Ranocchio
    Jole

    E' stato indetto un nuovo concorso per eleggere MISS befana: la vincitrice di questo titolo sei stata tu: ritira la scopa al più presto!
    LILIANA

    Il 6 gennaio causa sciopero befana, agenzia cerca personale. Perchè non mandi il tuo curriculum?
    LILIANA


    La befana vien di notte...auguri, ma mi raccomando non lasciare la scopa in divieto di sosta!!
    LILIANA


    La befana a volte tarda perchè ormai è vecchia e sorda ma a coloro che son buoni lascia sempre molti doni tra le ceneri e il carbone ecco a te un gran bacione
    agata

    Caro Babbo Natale, vorrei tanto... Oh cavolo! Ma questo è il numero della befana! Scusami, ho sbagliato...
    Chiara

    La befana vien di notte con le scarpe tutte rosse con il vestito da romana viva viva la befana
    arianna

    E' di certo cosa strana incontrare la befana, incontrarla in pieno giorno e con tanta gente intorno. Ma la cosa molto bella è che tu sei sua sorella.
    Paolo


    La figlia della befana domanda alla mamma " mamma perchè¨ siamo cosi' brutte? E la mamma risponde" mia cara consolati vedessi la tipa che sta leggendo ora questo messaggio!
    concetta

    La befana ha perso una sua scarpa a casa di una sua sosia. in nessuna delle case visitate l'hanno trovata, ehi non è che si son dimenticati di visitare la tua?
    rosamaria


    Se il 6 gennaio vedi la befana che corre verso di te piangendo e ti abbraccia....non avere paura....è solo contenta di aver ritrovato la sua sorella gemella!
    federica


    Vorrei che la befana stanotte mi mettesse nella calza il cioccolatino più dolce che sei....Tu!
    Giovanni


    La befana a volte tarda perchè ormai è vecchia e sorda, ma a coloro che son buoni lascia sempre tanti doni, tra la cenere e il carbone ecco a te un suo bacione!
    Irene

    Scopa scopetta c'è la befana che ti aspetta, rospo rospino quest'anno sarà divino, se il tuo sogno vorrai avverare a tre befane lo devi mandare.
    Anna Rosa

    Non ti preoccupare se la befana vedendoti ti abbraccia e si mette a piangere...non capita tutti i giorni di ritrovare una sorella gemella
    Arcangelo Michele

    Cara befana, hai una certa età. Ma tu sei come il buon vino, invecchiando migliori. Ti amo per quella che sei.
    Demy

    Babbo Natale quel grassone, sta fumando un bel cannone... quella cecata di Santa Lucia tira di coca in compagnia... e la befana vecchia baldracca si sta scolando 6 litri di grappa. Se un buon Natale tu vuoi passare, questa poesia falla girare, ma se blocchi la sequenza starai a vita in astinenza!! Buon Natale!




    Ho chiesto a Dio di darmi l erba e mi ha dato un prato, gli ho chiesto una sigaretta e mi ha dato una piantagione di tabacco, gli ho chiesto di parlare con la befana e mi ha dato il tuo numero!
    Giacomina



    Ho letto sul giornale che Babbo Natale ricompensa con 1000 euro chi lo aiuta a trovare la befana. Ora: o mi dai il doppio, o gli dico dove sei!!!
    maila69


    biscotti-per-la-befana

    LA BEFANA
    Giovanni Pascoli

    Viene viene la Befana
    vien dai monti a notte fonda.
    Come è stanca! La circonda
    neve, gelo e tramontana.
    Viene viene la Befana.
    Ha le mani al petto in croce,
    e la neve è il suo mantello
    ed il gelo il suo pannello
    ed il vento la sua voce.
    Ha le mani al petto in croce.
    E s’accosta piano piano
    alla villa, al casolare,
    a guardare, ad ascoltare
    or più presso or più lontano.
    Piano piano, piano piano.
    Che c’è dentro questa villa?
    Uno stropiccìo leggero.
    Tutto è cheto, tutto è nero.
    Un lumino passa e brilla.
    Che c’è dentro questa villa?
    Guarda e guarda…tre lettini
    con tre bimbi a nanna, buoni.
    guarda e guarda…ai capitoni
    c’è tre calze lunghe e fini.
    Oh! tre calze e tre lettini.
    Il lumino brilla e scende,
    e ne scricchiolan le scale;
    il lumino brilla e sale,
    e ne palpitan le tende.
    Chi mai sale? Chi mai scende?
    Co’ suoi doni mamma è scesa,
    sale con il suo sorriso.
    Il lumino le arde in viso
    come lampada di chiesa.
    Co’ suoi doni mamma è scesa.
    La Befana alla finestra
    sente e vede, e s’allontana.
    Passa con la tramontana,
    passa per la via maestra,
    trema ogni uscio, ogni finestra.
    E che c’è nel casolare?
    Un sospiro lungo e fioco.
    Qualche lucciola di fuoco
    brilla ancor nel focolare.
    Ma che c’è nel casolare?
    Guarda e guarda… tre strapunti
    con tre bimbi a nanna, buoni.
    Tra la cenere e i carboni
    c’è tre zoccoli consunti.
    Oh! tre scarpe e tre strapunti…
    E la mamma veglia e fila
    sospirando e singhiozzando,
    e rimira a quando a quando
    oh! quei tre zoccoli in fila…
    Veglia e piange, piange e fila.
    La Befana vede e sente;
    fugge al monte, ch’è l’aurora.
    Quella mamma piange ancora
    su quei bimbi senza niente.
    La Befana vede e sente.
    La Befana sta sul monte.
    Ciò che vede è ciò che vide:
    c’è chi piange e c’è chi ride;
    essa ha nuvoli alla fronte,
    mentre sta sul bianco monte.

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    E’ TORNATA LA BEFANA
    Filastrocca popolare

    E' tornata la befana
    a cavallo di una scopa:
    vola senza far rumore
    nella notte nera nera
    Sulle spalle ha tanti sacchi
    e li posa sui camini
    tira fuori sorridente
    i regali per i bambini
    Bambole e trenini
    giostre e orsacchiotti,
    dischi e grembiulini,
    dolci e biscottini,
    ma più bello ancora
    essa sa donare
    una grande gioia
    che non si può scordare.


    …OGGI E' LA BEFANA ...
    … Bambini e calze appese colorano le case dove desideri e sogni si rincorrono … Aria di feste andate e di gioia cha ancora una volta sfiorerà le case, le vite di tutti noi. Bambini seduti davanti ad un focolare attendono balocchi o carbone … LA BEFANA E' ARRIVATA ... l'Epifania ... "Che tutte le feste porta via" ... gambe incrociate, seduti in terra bambini svegli quando ancora il sole deve riscaldare il mondo, scartano pacchi con occhi pieni di speranza e di gioia ... Giocattoli oggi si impossassano del mondo così come le risa spensierate di quei giovani sognatori ... è giorno di festa anche oggi ... è giorno di sogni realizzati ... Anche oggi per rallegrare la vostra lettura mattutina vi proporrò una lettera scritta da bambini alla befana ...
    (Claudio)


    Cara befana mi chiamo daniela e ho 10 anni,se sono stata buona, credo che mi porterai quello che ti ho chiesto.Ti vorrei fare 2 domande.. perchè la notte, quando vieni a portare nelle case i dolci e i doni ai bambini, non
    ti fai vedere? Oltre al nome (befana), come ti chiami veramente?.
    Rispondimi! ti voglio un mondo di bene! ciao!!!.




    OGGI E’ L’EPIFANIA


    Ogni paese elabora le sue tradizioni e le proprie usanze, che si stratificano nel corso del tempo, tramandandole di generazione in generazione. In questo articolo vogliamo darvi conto di come viene festeggiata la Befana nel mondo. Questa festività, anche se rappresenta la conclusione delle feste, è pur sempre la ricorrenza più amata dai bambini.
    In Spagna. I ninòs spagnoli, il giorno prima della Befana, lasciano davanti alla porta di casa un bicchier d’acqua con qualcosa da mangiare per i cammelli assetati. In molte città è possibile assistere anche al corteo dei Re Magi, che sfilano per la città su carri fregiati da drappi preziosi.
    In Francia invece si usa preparare un dolce speciale, all’interno del quale viene nascosta una fava. Chi la trova, diventa il re o la regina della festa.
    In Russia invece, in base al calendario della chiesa ortodossa il Natale si festeggia il 6 Gennaio.Per questa occasione secondo la leggenda, i regali vengono portati da padre Gelo, aiutato nella missione da Babuschka, una simpatica vecchietta molto simile alla nostra Befana.
    In Islanda invece l’Epifania segna la fine delle festività. Il 6 Gennaio viene chiamato il tredicesimo, perchè dal 25 dicembre al 6 Gennaio passano 13 giorni, nei quali, per ogni giorno, si avvicenda un Babbo Natale, fino al 6 quando l’ultimo in carica, chiude le festività. Ad ogni modo il 6 Gennaio si festeggia con una fiaccolata, a cui partecipano anche il re e la regina degli elfi. Il tutto si conclude con un falò e dei fuochi d’artificio.
    In Romania l’Epifania rappresenta la venuta dei Re Magi. I bambini bussano alle porte per raccontare delle storie, in cambio ne ricevono qualche spicciolo.
    In Ungheria avviene qualcosa di simile, infatti i bambini si travestono da Re Magi e passano di casa in casa con un presepe e in cambio ricevono qualche moneta.




    L’Epifania è spesso accompagnata da diverse tradizioni come per esempio le feste popolari e l’accensione di fuochi augurali...Una delle feste popolari più diffuse è l’usanza di “ardere la vecchia” allestendo nelle piazze un enorme pupazzo di forma umana (composto da legna, stracci e fascine), che viene poi posto su una pila di legna e dato alle fiamme; secondo la tradizione, questo gesto è una specie di augurio per l’anno nuovo: la befana infatti rappresenta l'anno vecchio e per questo la si brucia sperando che quello nuovo sia migliore di quello passato. Nell’immaginario popolare, si diceva che la distruzione della vecchia rappresentava la fine di tutti i mali..Anticamente la notte dell’Epifania era l’occasione per praticare una serie di riti propiziatori poiché innanzi al fuoco, si invocavano i buoni raccolti per la seguente stagione agricola. Dall'andamento del fumo e delle faville i partecipanti al rito traevano gli auspici per l'anno appena iniziato: se vanno verso sud o est - perché spinte dal vento umido portatore di piogge - il raccolto sarà abbondante, se fumo e faville vanno verso nord o verso ovest, il raccolto sarà scarso. Da qui il detto:

    Se el fun va a la marina, ciol el sac e va a farina; se el va a la montagna, no se ghe magna

    Se il fumo va verso sud, prendi il sacco e vai a farina, se va a nord, non si mangia.



    In Veneto non può mancare la notte del “pan e vin”: un’antica tradizione, che si rinnova ogni anno alla vigilia della festa dell’Epifania con l’accensione dei roghi, che trasforma le piazze di molti paesi in una magica scacchiera di mille falò. Il "pan e vin" è un momento di aggregazione per molti cittadini che vivono insieme questo speciale momento prima della fine delle feste. Negli ultimi anni, questa tradizione si è consolidata anche come attrazione turistica in quanto, durante questa festa, vengono offerte specialità gastronomiche venete che si usava mangiare in passato, come il vin brulè (vino rosso bollito e aromatizzato con frutta e cannella) che in passato aveva il significato di rinsaldare e rafforzare i legami sociali della collettività paesana, e la pinza (chiamata in dialetto veneto “pinsa”) che in passato veniva cotta sotto la brace del falò. La ricetta della pinza varia da località a località, ma se ne possono delineare le caratteristiche generali. Gli ingredienti sono semplici, tipici della tradizione contadina, come: farina bianca, farina gialla, lievito, zucchero, uova, canditi, uva passa, fichi e semi di finocchio che vengono impastati insieme. Un dolce quindi che si abbina perfettamente a del vino rosso.


    vin-brule




    La Cavalcata dei Magi..A Firenze, organizzata dall'Opera di Santa Maria del Fiore, il 6 gennaio in piazza Duomo arrivano i Re Magi a cavallo, per il presepe vivente sul sagrato della cattedrale. A Roma la cavalcata dei Magi, che quest'anno sono partiti da Città di Castello, si conclude nella capitale in Via della Conciliazione. I cortei saranno animato da numerosi gruppi di rievocazione storica, figuranti a cavallo, bande musicali, majorette. Particolarita' dell'edizione romana di quest'anno, la partecipazione dell'associazione di rievocazione storica Civilta' Romana che riproporra' la Legio XIII Gemina, composta anche da soldati umbri, e della Compagnia dei balestrieri, con sbandieratori e tamburini, al seguito dei maestri tiratori. Dopo l'Angelus, i tre Re Magi, come tradizione, raggiungeranno la Casa Pontificia, per portare i simbolici doni al Papa.




    ACCADDE NELL’EPIFANIA


    6 gennaio




    ...è arrivata la Befana



    Come ogni anno, la Befana rivive in molte regioni con celebrazioni e riti. Cavalcate dei Magi a Roma e Firenze e mercatini e bancarelle piene di dolci e di calze colorate. Messe e rappresentazioni nelle chiese per questa festa ancora molto amata che ricorda l'arrivo dei Magi a Betlemme ma,che nelle feste popolari, inserisce l’iconografia della befana sulla scopa che porta i doni nella notte tra il 5 e il 6 gennaio e che punisce i bambini cattivi con un po’ di carbone. In realtà prima di arrivare a questa identificazione di ‘nonnina’ comunque generosa, che entra dai tetti per portare regali nelle case, ci sono state molte sovrapposizioni tra culture pagane, credenze popolari e inserimenti cristiani. E’ comunque un personaggio molto radicato della tradizione, che quando si è cercato di cancellare o di sopprimere dalle feste ha incontrato la difesa di chi alla Befana, nome che ‘storpia’ un po’ il termine Epifania, non vuole rinunciare.



    Con la Pasqua, l'Ascensione, la Pentecoste ed il Natale, quella dell'Epifania costituisce una delle massime solennità che la Chiesa celebra. Il termine Epifania deriva dal greco 'epifaneia', che significa manifestazione, apparizione o illuminazione. Per i cristiani è legata all'dorazione di Gesù da parte dei re Magi e nella tradizione le statuette di coccio con i tre re vengono inserite il 6 gennaio nel presepe ricordando i doni simbolici di oro, incenso e mirra. Ma c'è un legame forte anche con la luce, simboleggiata dalla stella cometa che si riallaccia sempre al concetto di apparizione.



    Gli antichi romani l'accostarono alla figura di Diana dea della caccia. La religione cattolica, condannò duramente queste credenze, etichettandole come riti satanici, in quanto si innegiava alla magia e soprattutto si venerava una figura magica femminile. E non bastò il rigore di questa condanna per far smettere ai contadini di credere che questi voli notturni avvenissero, e furono accostati sempre più alle forze del male e non a quello che doveva essere in origine riti benefici per ingraziarsi madre natura.
    In origine il Natale era la festa del Dio sole e del fuoco ed in quel giorno veniva festeggiato il solstizio d’inverno, si celebrava la morte e la rinascita della natura, il 12esimo giorno era la conclusione dei festeggiamenti ed il ceppo di Natale aveva finito di bruciare nei focolari delle case.
    La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l’anno, aveva faticato non poco al servizio dei contadini, governando le forze della natura, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che dalle sue ceneri rinascesse la giovane madre natura, che avrebbe preso il suo posto per un anno, fino alla& nbsp;sucessiva epifania. Prima di perire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l’anno successivo.



    Il rito dei doni in questo periodo si ritrova anche tra gli antichi Romani che dopo i Saturnali, che cadevano all'inizio di quello che sarebbe diventato con il calendario gregoriano il nostro Gennaio, festeggiavano i Compitali per rendere omaggio ai Lari (divinità della casa) per avere la loro benevolenza. Ogni famiglia offriva una focaccia, vari oggetti e gomitoli di lana che venivano appesi alle porte.
    Simboli e rituali, legati all'inverno e intersecazioni che si sono avvicendate nei secoli. Molte personificazioni sfociarono soprattutto nel Medioevo fino a far diventare la Befana una vecchina benevola che porta i regali ai bambini, in coincidenza con i doni che i re Magi portarono nella capanna di Betlemme, senza perdere pero’ la connotazione femminile legata all’anno vecchio, che ricorda un po’ la visione pagana del solstizio. Da qui l'usanza in molte regioni dei roghi per sancire la fine in attesa della primavera, dove tutto si ricrea.


    La sua figura è comunque ‘sopravvissuta’ alle sovrapposizioni e alle mode e rimane una festa grande in molte regioni. Una specie di Natale più povero ma pieno di tradizione, festeggiato con piatti speciali e senza le contaminazione dei riti nordici di Babbo Natale e di Santa Klaus. Una piccola contrapposizione che vede la Befana un po’ meno generosa di Babbo Natale, che giudica i buoni e i cattivi e che punisce con un po’ di carbone ( dolce) chi non si comporta proprio secondo le regole.


    Non in tutti i paesi cristiani il 6 gennaio è riconosciuto come festività anche agli effetti civili. Oltre che in Italia, è considerata festa in Austria, in Croazia, in Finlandia, in alcuni Länder della Germania, in Grecia, in Slovacchia, in Spagna, in Svezia e in alcuni cantoni della Svizzera e nella Repubblica Dominicana.Tra leggende e simboli sovrapposti, la Befana resiste ai secoli e Roma, in particolare, addobba strade e mercati con la vecchina sulla scopa. Come ogni anno vive fino al 6 gennaio il mercato tradizionale di Piazza Navona con le sue bancarelle colorate con grandi calze da riempire con dolci e piccoli regali. Festa anche con lo shopping nella capitale perchè i saldi coincidono quest'anno con il 6 gennaio. Saldi il 6 gennaio anche a Milano, Venezia, Firenze, Torino e Genova. E per questa Epifania, calza da Guiness a Carrara, lunga 70 metri, realizzata dai volontari della Pubblica assistenza e creata appositamente per entrare nella lista dei primati.




    La Befana tra miti e leggende


    La Befana si festeggia il giorno dell’Epifania, una festa religiosa che ricorre, il sei Gennaio e ricorda la visita che i Re Magi fecero a Gesù Bambino portandondogli dei doni. La Befana è nell'immaginario collettivo un mitico personaggio con l'aspetto da vecchia che porta doni, dolci e caramelle, ai bambini buoni, cenere e carbone ai bambini disubbidienti.
    La leggenda risale alle tradizioni precristiane, in cui si credeva che nelle 12 notti seguenti il Natale magiche figure femminili solcassero il cielo a cavalcioni di scope magiche, spargendo la loro magia benevola sui campi sottostanti appena seminati.


    La tradizione cristiana narra, che i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni ad una vecchia. Malgrado le loro insistenze, affinchè li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci. Così si fermò ad ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù. Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.



    L’iconografia della befana è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate così come viene ricordata nelle varie filastrocche




    (Gabry)





    POESIA SULL’EPIFANIA


    Discesi dal lettino..son là presso il camino,
    grandi occhi estasiati, i bimbi affaccendati a metter la scarpetta
    che invita la Vecchietta a portar chicche e doni
    per tutti i bimbi buoni.
    Ognun, chiudendo gli occhi,sogna dolci e balocchi;
    e Dori, il più piccino, accosta il suo visino alla grande vetrata,
    per veder la sfilata dei Magi, su nel cielo, nella notte di gelo.
    Quelli passano intanto nel lor gemmato manto,
    e li guida una stella nel cielo, la più bella.
    Che visione incantata nella notte stellata!
    E la vedono i bimbi, come vedono i nimbi degli angeli festanti
    ne' lor candidi ammanti.
    Bambini! Gioia e vita son la vision sentita
    nel loro piccolo cuore ignaro del dolore.
    *Guido Gozzano *





    LA CAREZZA



    OGNUNO VEDE COME TU APPARI...

    MA SOLO POCHI NE PERCEPISCONO,

    CIO' CHE TU SEI.....

    ALLORA DIGLI DI GUARDARTI,

    CON GLI OCCHI DEL CUORE

    E CON QUELLA DELL'ANIMA.......
    ...
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    CURIOSITA’


    <i>Buona Epifania



    Al culmine delle festività natalizie c'è l'Epifania, conosciuta anche come la festa della Befana.
    Una festa all'insegna della tradizione popolare, legata alle usanze contadine,
    che rappresenta anche un momento di riflessione in coincidenza con l'arrivo del nuovo calendario.
    Per molto tempo la notte della Befana ,tra il 5 e il 6 Gennaio, è stata considerata come una notte magica,
    dove la Befana era attesa con ansia ma anche con preoccupazione, poiché era portatrice di doni
    per i bambini buoni ma anche di castigo, il carbone per i cattivi .



    Filastrocca sulla Befana




    Al cattivo un carboncino
    Quando è l'ora, la Befana
    alla scopa salta in groppa.
    D'impazienza già trabocca:
    l'alza su la tramontana,
    fra le nuvole galoppa.
    Ogni bimbo nel suo letto
    fa l' esame di coscienza:
    maledice il capriccetto,
    benedice l' ubbidienza:
    La mattina al primo raggio
    si precipita al camino.
    Un bel dono al bimbo saggio,
    al cattivo un carboncino





    LA BEFANA


    La Befana
    Gianni Rodari

    Viene viene la Befana
    Da una terra assai lontana,
    così lontana che non c’è…
    la Befana, sai chi è?
    La Befana viene viene,
    se stai zitto la senti bene:
    se stai zitto ti addormenti,
    la Befana più non senti.
    La Befana, poveretta,
    si confonde per la fretta:
    invece del treno che avevo ordinato
    un po’ di carbone mi ha lasciato
    .



    freccia_azzura01g

     
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