PAVIA

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    PAVIA

    Da Carlo Maria Bianchi

    "A Pavia c'è una targa su un muro che ricorda dove visse Ugo Foscolo. 300 metri prima un'altra ricorda la casa di Ada Negri, a 5 minuti dalla piccola fabbrica che fu della famiglia Einstein con Albert che in bicicletta andava sulle rive del Ticino.
    Più su abitava Alessandro Volta, vicino alla casa di Cardano. Scendendo verso il fiume la basilica dove fu incoronato Federico Barbarossa e Liutprando.
    Appena fuori le mura la chiesetta costruita da Carlo Magno, e verso nord, fuori le mura, la cascina Repentina dove il re francese Francesco I sconfitto nel 1525, si rifugiò chiedendo cibo e la contadina mise insieme brodo uova e formaggio inventando la famosa zuppa pavese, ma tornando in centro trovi la chiesa con la salma di Sant'Agostino e la cattedrale con i resti di San Siro, patrono della città di Severino Boezio. Non c'è più il palazzo imperiale di Teodorico e nemmeno la statua equestre meccanica come usava a Bisanzio, ma possiamo supporre la piazza dove venne emanato l'Editto di Rotari...e poi ancora la casa di Spallanzani...la cripta di Sant'Eusebio...il naviglio progettato da Leonardo che visse in città diverso tempo chissà in quale casa...e ti accorgi che Pavia non è la classica città di provincia, ma un'antica capitale, una metropoli mancata, una città con 15 mila studenti universitari su nemmeno 100mila abitanti dove sono passati a studiare o insegnare Rubbia, Pannella, Vecchioni, Goldoni, Foscolo, Volta, Forlanini, Golgi, Galvani, Nobel e inventori, che passavano frettolosi davanti all'ingresso in Strada Nuova dove c'è l'antica pasticceria Vigoni che inventò la Torta Paradiso e Margherita.

    pavia

    Bella da morire, misteriosa e antica, una nobile dama che ritrosa, non si lascia scoprire,
    ma si da poco alla volta fra quei vicoli nebbiosi che sanno di legno bruciato nei camini e antiche pietre in cotto rosso
    come le 100 torri altissime da far vergognare Bologna.
    Tanto bella che basta un po' di pioggia per diventare così magica che, se fai due foto a caso fra i vicoli dal selciato di sassi lucido, lei ti regala immagini irripetibili, lei che per 200 anni fu la Capitale del Regno Longobardo e quindi di quasi tutta la penisola. Lei, che se ci passi una sera d'inverno, non te la dimentichi più, proprio come una bellissima donna.

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