FAKE NEWS CIBO

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  1. gheagabry
     
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    Le fake news sul cibo dominano il web
    Esperti Istituto Superiore di Sanità smentiscono credenze comuni




    "Hai bisogno di ferro? Mangia tanti spinaci", "l'ananas fa dimagrire", "lo zucchero di canna fa meno male di quello bianco". Sono tutte false credenze, alcune anche piuttosto antiche, ma che il web aiuta a diffondere e amplificare. A mettere in guardia sulle tante informazioni 'fasulle' che riguardano diete e cibo sono gli esperti dell'Istituto Superiore di Sanità che, alle fake news sull'alimentazione, hanno dedicato un'intera sezione sul portale online ISSalute.it.
    A cominciare dalle presunte proprietà di alcuni cibi. La regina delle bufale sull'alimentazione è che lo zucchero di canna sia meno nocivo di quello bianco: "Entrambi contengono esattamente la stessa molecola, il saccarosio, per cui sono equivalenti". Che la pasta faccia ingrassare e l'ananas dimagrire è una falsa verità che si tramanda da generazioni. Ma, al contrario, "non esistono alimenti buoni né cattivi: tutti vanno inseriti, nelle giuste proporzioni, nell'ambito di una dieta sana e varia". Quanto agli spinaci tanto amati da Braccio di Ferro, la letteratura scientifica ci dice che il ferro che contengono ci è molto poco utile, perché, diversamente da quello presente nella carne, è poco assimilabile dal nostro organismo.
    Ma le fake news riguardano anche teorie più generali sulla salute. E' falso, ad esempio, che non ci si debba preoccupare dell'obesità infantile perché "passa con lo sviluppo". "Un bambino obeso - scrive l'Iss - ha un altissimo rischio di diventare un adulto obeso: tale rischio aumenta con l'età ed è proporzionale all'entità dell'eccesso di peso".(ANSA).

     
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  2. gheagabry
     
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    Dalla cura coi limoni alla gioia-terapia,
    nasce il primo portale contro le fake news sui tumori


    Vari-cibi

    Dalla cura a base di limoni a quella che utilizza il bicarbonato di sodio, dai metodi Di Bella e Hamer a quello del digiuno fino alla terapia della gioia. Sono centinaia le false cure sui tumori che circolano sul web e sui social: gli oncologi hanno contato 400 bufale solo su presunte cure alimentari e 175 su altrettanto presunte terapie alternative. Per arginare questo bombardamento di notizie false, che possono rappresentare un grave pericolo per la salute dei cittadini, l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e la sua Fondazione hanno dunque deciso di scendere in campo, con un portale contro le fake news in oncologia.


    Si chiama www.tumoremaeveroche.it ed è stato presentato al ministero della Salute: l'obiettivo è fornire ai cittadini, che potranno anche porre delle domande agli esperti, informazioni chiare e certificate. Nel 2017, spiega il presidente di Fondazione Aiom Fabrizio Nicolis, "quasi 9 milioni di italiani sono stati vittime di fake news nel campo della salute. E il cancro è l'area della medicina più vulnerabile: 160, ad esempio sono le fake news circolanti sulle cause del cancro, e almeno 85 quelle relative a cosa si nasconderebbe dietro la malattia". Il fatto, sottolinea, è che "la diagnosi di tumore cambia la vita di una persona: l'attrazione per le terapie 'non convenzionali' è alimentata dal timore e chi promuove queste teorie sfrutta la ricerca di speranza da parte di malati e familiari. Internet è inoltre lo strumento principale con cui i cialtroni fanno leva sulle aspettative dei pazienti. Contro la disinformazione serve un'alleanza fra clinici, Istituzioni, cittadini e media".


    È vero che il veleno di scorpione è efficace contro il cancro? Il forno a microonde causa il tumore? È vero che esiste una cura contro i tumori ma viene occultata dalle case farmaceutiche? Sono solo alcune delle domande già arrivate dai cittadini. Le bufale, afferma la presidente Aiom Stefania Gori, "vanno combattute con decisione, soprattutto oggi che abbiamo a disposizioni armi terapeutiche scientificamente efficaci che hanno portato a risultati importanti: nel 2017 nel nostro Paese sono stati stimati circa 369mila nuovi casi di tumore e il 60% dei pazienti è vivo a 5 anni dalla diagnosi. Un risultato importante ottenuto proprio grazie alla prevenzione e ad armi efficaci". Un'iniziativa importante anche secondo il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli, che si inserisce nel solco del progetto anti-fake news della Federazione 'Dottore, ma è vero che…?': "Dobbiamo offrire ai cittadini - avverte - una linea salda e univoca su questi temi".

    Infatti, proprio la "corretta informazione è la prima medicina - sottolinea Antonio Federici, della Direzione Generale Prevenzione del ministero -. Il cancro non è incurabile, esistono armi efficaci ed i cittadini devono saperlo". Il nodo resta, però, la disponibilità di informazioni realmente certificate, data l'enorme mole di notizie circolanti e considerando che oggi la prima fonte informativa è Facebook per il 35% degli italiani (48% tra i giovani), Google per il 21% ed i quotidiani solo per il 14%: "I pazienti sono molto più informati che in passato, ma questo non vuol dire 'bene informati'. Per questo - conclude Silvia Mari, dell'Associazione IncontraDonna - è importante sapere a quali fonti accreditate rivolgersi e dove cercare le notizie".

    Il portale, realizzato grazie al contributo non condizionato di Ipsen S.p.A., contiene una sezione generale con informazioni sulle neoplasie, le armi per affrontarle, la prevenzione, la riabilitazione e i diritti dei pazienti. Il sito è poi diviso in sei sezioni e nella sezione 'Scrivici' i cittadini possono rivolgere domande agli esperti.

    (Manuela Correra)


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    Dalla birra che fa latte, all’urina che allevia il bruciore causato dalle meduse. Dall’Alzehimer che può essere diagnosticato dall’oculista, passando per i bagnetti freddi che abbassano la febbre, fino alla reale utilità della magnoterapia. Credenze popolari, leggende metropolitane e letture distorte di studi scientifici, spesso generano confusione, o come si dice, “fake news mediche”. E in tempi di cure fai da te (grazie a Google), i pericoli per la salute possono essere molteplici. Per combattere errate credenze ed convinzioni sbagliate, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) ha attivato da febbraio 2018 il sito www.dottoremeveroche.it… Tra le schede più cliccate, quella sull’omeopatia, sull’assumere latte quando si è raffreddati, sui ‘rischi’ legati al consumo di olio di palma, sui Fiori di Bach, sull’utilità o meno di smettere di fumare dopo anni di tabagismo Ecco alcune delle leggende più diffuse che trovate spiegate (e smontate) sul sito:

    I primi timori sul fatto che l’uso del reggiseno potesse aumentare il rischio di cancro al seno sono stati sollevati da una coppia di antropologi, Sydney Ross Singer e Soma Grismaijer, in un libro del 1995 dal titolo “Dressed to kill” (Vestiti per uccidere) . I due ricercatori (nessuno dei due medico) basavano questa teoria sull’osservazione che nella popolazione maori australiana e in altre culture, come quella giapponese – dove le donne per tradizione stavano a seno scoperto oppure non indossavano questo indumento – l’incidenza della malattia era in origine molto bassa. La teoria è stata recentemente rilanciata dall’attrice Gwyneth Paltrow sul suo Goop.com. Tuttavia non vi è alcuna prova di una correlazione tra utilizzo del reggiseno e neoplasie. I dati epidemiologici confermano che la frequenza di tumori al seno, così come di molte altre malattie tipiche delle società opulente, aumentano nelle popolazioni che passano ad adottare uno stile di vita per così dire “occidentale”. Ma questi cambiamenti coinvolgono moltissimi fattori che vanno ben al di là dell’uso del reggiseno, e che comprendono dall’alimentazione alla sedentarietà, dal numero di figli alle modalità di allattamento.

    L’urina neutralizza il veleno delle meduse. Falso
    È un’idea diffusa in tutto il mondo, soprattutto grazie a una puntata della serie “Friends” del 1997 nella quale Chandler ricordò di aver sentito del rimedio in un documentario e lo adottò sulla povera Monica. Molti sono convinti che il veleno delle meduse sia neutralizzato dall’ammoniaca e che quindi, contenendo l’urina l’urea, un derivato, questa sia efficace. Ma i rimedi popolari sono molti: chi consiglia di asportare eventuali resti di tentacoli strofinando la pelle con un asciugamano o grattandola con un cartoncino rigido, altri di usare il bicarbonato di sodio o schiuma da barba… Si arriva persino ad applicare il calore di un accendino o di una sigaretta accesa… In realtà, non è dimostrato che l’ammoniaca neutralizzi le sostanze urticanti. E se anche lo facesse, nell’urina delle persone sane non è contenuta questa sostanza, ma l’urea, che ne è un derivato con caratteristiche chimiche diverse.

    Il collagene da bere elimina le rughe del viso? No
    Che si beva o che si assuma in capsule, sempre di più gli integratori di collagene vengono considerati miracolosi perché li si ritiene capaci di diminuire le rughe, aumentando la produzione di collagene cutaneo. Non è così! Oggi non esistono studi sufficienti che permettano di dire con certezza che questi prodotti funzionino né che non abbiano effetti collaterali. Il collagene è una proteina, presente come tutte le altre nei cibi proteici. Il nostro intestino non distingue se le proteine che gli arrivano provengono dalla carne, dai legumi o da una boccetta, e, soprattutto, il nostro corpo utilizza le proteine lì dove rileva un bisogno e la loro destinazione non cambia a seconda della fonte. Perché allora le proteine assunte con gli integratori di collagene dovrebbero essere utilizzate proprio sulla pelle del viso? Ps: il collagene ionizzato viene prodotto dagli scarti della macellazione animale: ossa, teste, lische e cartilagini varie che vengono bollite e trasformate in gelatina. Questa viene poi trattata con un particolare tipo di enzimi, filtrata, disidratata e sterilizzata, e infine si ottiene una polvere che si può ingerire…

    I bagnetti freddi aiutano ad abbassare la febbre. Non sempre, anzi
    I bagnetti freddi e le spugnature con acqua tiepida degli arti inferiori sono due classici rimedi della nonna per abbassare la febbre nel bambino. Il principio è quello di raffreddare il corpo dall’esterno, senza intervenire con farmaci o trattare la causa della febbre. Ma se da un lato questi rimedi apparentemente danno sollievo, dall’altro sono di dubbia efficacia. Gli impacchi freddi vengono utilizzati in medicina a scopo terapeutico per il trattamento dell’ipertermia (che è cosa diversa dalla febbre), del mal di testa o altri dolori, di stiramenti e tumefazioni. L’applicazione di una fonte fredda sulle parti del corpo provoca infatti vasocostrizione, facilita la termodispersione e diminuisce la permeabilità capillare, il flusso ematico e linfatico. Ma il raffreddamento esterno del corpo attraverso l’uso di borse del ghiaccio, di spugnature tiepide o bagnetti in vasca, per abbassare la febbre nel bambino è sconsigliato perché ad oggi non sono stati condotti degli studi rigorosi e su grandi numeri per poter affermare, con certezza, che siano realmente d’aiuto per abbassare la temperatura. L’utilizzo di questi rimedi è controverso anche perché potrebbe sortire l’effetto contrario, aumentando brividi e senso di freddo. È stato dimostrato che i tremori non fanno altro che aumentare la produzione di calore da parte del corpo per contrastare l’abbassamento delle temperature esterne. Inoltre, bagnetti e impacchi freddi possono causare altre reazioni fisiologiche da non sottovalutare, come per esempio vasocostrizioni cutanee. In ogni caso, di sicuro, vanno evitati gli impacchi con l’alcol perché pericolosi.

    Ma la magnetoterapia serve? Mah…
    La magnetoterapia sembra essere uno di quei casi in cui l’efficacia di un intervento terapeutico viene semplicemente data per scontata. Molto diffusa in diverse aree della medicina, il suo utilizzo si basa sull’idea che l’applicazione statica o intermittente di campi magnetici abbia una serie di effetti a livello cellulare, tra cui un’azione antinfiammatoria e antidolorifica. Tuttavia, la natura di questi effetti non è ancora stata chiarita scientificamente, così come non esistono dati solidi circa l’efficacia degli interventi clinici basati su questa tecnica. Ciò nonostante, sedute di magnetoterapia vengono frequentemente consigliate da fisioterapisti e prescritte da ortopedici e altri specialisti. Inoltre, questo approccio è molto diffuso nell’ambito dell’automedicazione: infatti, il mercato offre moltissimi dispositivi utilizzabili dai pazienti in completa autonomia, alcuni dei quali acquistabili per poche centinaia di euro. I sostenitori della magnetoterapia citano spesso studi scientifici che ne sostengono l’efficacia. Tuttavia, come sottolineato già nel 2006 da Leonard Finegold della Drexel University di Philadelphia e Bruce Flamm del Kaiser Permanente Medical Center di Riverside, molti di questi studi hanno delle limitazioni a livello metodologico. Nello specifico, secondo i due ricercatori la debolezza di molte di queste ricerche deriva dal fatto che è difficile somministrare una terapia magnetica senza che il paziente ne sia consapevole: di conseguenza, i risultati rilevati potrebbero dipendere da un effetto placebo.

    La birra fa latte?
    No.




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2 replies since 27/3/2018, 10:47   155 views
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