I bimbi e l'estate!!!

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    Sos caldo, 10 consigli per i bambini


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    Quando c'è caldo, fateli bere spesso, preferite un'alimentazione ricca di frutta e verdura, teneteli in casa nelle ore centrali ma usate l'aria condizionata con moderazione. Via libera ai bagnetti rinfrescanti e in auto proteggeteli con i parasole.


    Bambini e caldo, quali sono le precauzioni indispensabili da adottare? I consigli di Antonino Reale, Responsabile del Pronto Soccorso ed Emergenza dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
    Attenti al rischio disidratazione!
    Più sono piccoli, più i bambini sono esposti al rischio disidratazione. Questo perché sudano di più, non riescono a disperdere efficacemente il calore e come se non bastasse non riescono a comunicare alla mamma che hanno sete. Ecco perché è importante offrirgli da bere spesso, specie quando ci si trova nei luoghi più caldi dove si suda di più.
    Il rischio riguarda in modo particolare i bambini affetti da patologie croniche, come i cardiopatici o coloro che hanno problematiche renali, che possono assumere farmaci, come i diuretici, che aumentano la perdita di liquidi.
    Ai neonati/lattanti si può dare acqua da bere?
    No, Nei primi mesi di vita il lattante non ha bisogno di bere acqua. Il latte materno, così come quello in formula, è composto per oltre il 95% di acqua. Per questo motivo non solo non c’è nessun bisogno di aggiungere altra acqua, ma è anche opportuno che il lattante non assuma altri liquidi (acqua, tisane ecc) oltre al latte nei primi quattro-sei mesi.
    Si rischia infatti di riempire inutilmente lo stomaco, che arriverà alla poppata con un falso senso di sazietà e di instaurare cattive abitudini (in particolare di notte).
    Da quando si deve introdurre l’acqua per i bambini piccoli?
    Una piccola quantità di acqua durante i pasti (30-50 ml) si può offrire al bambino con l'introduzione delle pappe, ma non è un obbligo. Leggi tutto su quando introdurre l'acqua nella dieta dei neonati
    Ok ad un’alimentazione ricca di liquidi.
    In estate bisogna dare la preferenza ad un’alimentazione ricca di frutta e verdura, che contengono un’alta percentuale di liquidi e di sali minerali che si perdono con la sudorazione. Limitare invece i grassi, che servono all’organismo per produrre calore di cui adesso proprio non abbiamo bisogno!
    Portare con sé una bottiglietta d’acqua o il biberon, per far bere il bambino ogni volta che ha sete. Se è ancora allattato al seno, è bene offrirgli il latte più spesso, senza aspettare il solito lasso di tempo fra una poppata e l’altra.
    Stai al fresco nelle ore più calde!
    Nelle ore centrali della giornata il bambino deve essere tenuto a casa o comunque in un luogo fresco. Se lo portiamo in spiaggia, alle 11 si va via e si può tornare dopo le 17; in ogni caso, i bimbi al di sotto dei 6 mesi di vita non devono essere esposti al sole diretto. Leggi anche Bambini, il meglio del sole
    Ricorda che non è sufficiente tenerlo sotto l’ombrellone: innanzitutto una parte dei raggi UV passa anche attraverso le trame del tessuto, e poi i bambini sono abitudinari, hanno l’orario del pranzo, quello del sonnellino pomeridiano, della merenda, che vanno rispettati, anche in vacanza.
    Aria condizionata sì, ma con moderazione.
    Per rinfrescare gli ambienti, il condizionatore è un’ottima soluzione, anche nella cameretta del bebè, ma evitiamo di abbassare in modo esagerato la temperatura, per evitare sbalzi troppo bruschi tra dentro e fuori, diminuiamo la ventilazione e dirigiamo le alette in modo che il vento non gli arrivi addosso in modo diretto. Una buona alternativa è costituita dal ventilatore, che smuove l’aria e aiuta la traspirazione cutanea.
    Ok a un bagnetto rinfrescante.
    Se fa molto caldo, si può fare un bagnetto al bebè anche un paio di volte al giorno. L’importante è usare solo piccole quantità di detergente, per non irritare la pelle. Ottimi i prodotti a base di amido di riso o avena, che hanno un effetto rinfrescante e lenitivo.
    E il bagno al mare?
    È piacevole e ritemprante, per evitare inconvenienti però va fatto lontano dagli orari della digestione. Se dopo una poppata di latte materno basta anche solo un’ora, dopo una colazione leggera, ad esempio con latte e biscotti, oppure dopo un piatto di pasta al pomodoro occorreranno circa 2 ore; se poi si fa un pasto completo, con proteine (ad esempio carne) e grassi, bisognerà aspettare almeno 3 ore.
    Altro criterio da seguire è la temperatura dell’acqua: se è fredda è meglio attendere la fine della digestione, se invece si tratta di bagnarsi nella piscinetta gonfiabile, dove l’acqua si riscalda in fretta, si potranno accorciare un po’ i tempi. Nell’attesa, il bebè potrà rinfrescarsi bagnando nell’acqua le manine e i piedini.
    rischio congestione: i bimbi possono fare il bagno dopo aver mangiato?
    I viaggi in auto
    Se viaggi con un bebè a bordo, scegli le ore più fresche della giornata e proteggi il bambino dal sole con gli appositi parasole. Ok al condizionatore, ma ancora una volta non esagerare con le temperature troppo fredde. E soprattutto non lasciarlo nell’auto ferma al sole!
    Se sospetti il colpo di calore
    Se, nonostante tutti gli accorgimenti dei genitori, il bambino manifesta sintomi come nausea, vomito, debolezza muscolare, mal di testa, abbassamento di pressione, febbre, anche elevata, può darsi che abbia preso un colpo di calore.
    Che fare? Anche se i sintomi sono lievi, è sempre utile una valutazione del medico, che, in base al grado di disidratazione deciderà il da farsi. In casi più seri potrebbero manifestarsi anche sintomi di tipo neurologico, come deliri: in tal caso, il ricorso al pronto soccorso è d’obbligo.

    FONTE:http://www.nostrofiglio.it/

     
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    6 dritte ai genitori su come organizzare l'estate dei bambini

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    Campo estivo in città o dai nonni in campagna, per i più grandicelli corso intensivo di uno o più sport oppure soggiorno in fattoria: anche voi in questi giorni state pensando come organizzare l'estate ai vostri figli? Ecco alcuni consigli psicologici per aiutarvi nell'organizzazione

    Ancora un giorno e l'estate entra ufficialmente nei nostri calendari. E avanza a grandi passi. Almeno per i bambini. Perché per mamme e papà - o almeno per parecchi di loro - le tante sospirate vacanze sono ancora lontane. E prima di godersi una meritata pausa, finalmente tutti insieme, in buona parte delle famiglie italiane c’è un ultimo, notevole, sforzo organizzativo da affrontare. Decidere dove e come “collocare” i pargoli.
    Campus in città o vacanza fuori porta, corso intensivo di tennis o laboratorio di fotografia, stage di lingua inglese o soggiorno in fattoria. Da un punto di vista pratico, arrivati a questa data sul calendario, la scelta, ormai, dovrebbe essere già stata fatta (ma i ritardatari o gli indecisi non disperino: alla fine, magicamente, un posto si trova sempre. Per tutti).
    Indipendentemente dalla decisione presa, però, la gestione di questo periodo dell’anno merita di essere considerata anche da un altro punto di vista, non solo concreto, ma anche psicologico. Perché l’obiettivo da raggiungere è duplice: far sì che i propri figli vivano un’estate serena. Ed evitare di farsi prendere da eccessivi sensi di colpa al pensiero di doverli “abbandonare” a vacanze solitarie.
    Per affrontare con tranquillità le calde - non solo climaticamente - giornate che verranno, allora, ecco i suggerimenti di Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’età evolutiva, medico e ricercatore dell’Università degli Studi di Milano.


    LA PAROLA CHIAVE DELL’ESTATE: IL PIACERE

    “Se “dovere” è la parola chiave del tempo scolastico, quella del tempo estivo dovrebbe essere “piacere”. Non solo per i bambini, ma anche per i genitori insieme a loro. E non solo nelle due/tre settimane che si trascorrono al mare o in montagna, ma anche per il periodo che si passa in città” spiega Alberto Pellai.

    “L’idea che dovremmo fare nostra è che tutto ciò che proponiamo ai nostri figli non lo facciamo solo perché “dobbiamo”, costretti dagli impegni lavorativi, ma anche, e soprattutto, perché vogliamo. Perché desideriamo offrire loro esperienze interessanti e stimolanti, ci fa piacere che possano viverle e vogliamo condividerle con loro.
    Meno un bambino si sente considerato solo come un “pacco” da smistare fra nonni e campi estivi e più, per contro, si vede al centro di un progetto educativo, e non solo di una serie di attività da svolgere per arrivare a sera, più per lui il tempo delle vacanze sarà davvero un “tempo bello”. Anche se mamma e papà non potranno essergli sempre accanto”.


    PICCOLE VACANZE ANCHE IN CITTA’

    Le giornate più lunghe, il cielo azzurro, il traffico meno frenetico e caotico, i parchi aperti fino a tardi. L’estate offre tanti spunti per sentirsi comunque in vacanza, anche se si è ancora in città. “Basta saper fare la differenza, rendere “speciale” anche la routine quotidiana.

    E diventare più “accessibili” per i propri figli” riprende Pellai. “La sera, per esempio, perché non cercare di tornare un po’ prima dall’ufficio? E poi fare un giro in bicicletta con i bambini, allungare i tempi di preparazione della cena, magari preparando una pizza tutti insieme, uscire a prendere un gelato o andare a vedere un film in un’arena all’aperto. Nel week end si possono organizzare una gita al lago o un picnic in campagna.
    Tante cose che, normalmente, durante i mesi invernali, quando i ritmi sono più intensi per tutti, non si possono fare; ma che, per contro, è bello concedersi in estate. Piccoli gesti che, da soli, fanno già sperimentare il vero senso della vacanza, ovvero il piacere della libertà. E che contribuiscono a rendere meravigliose le estati dei nostri bambini e a lasciare in loro ricordi unici e indimenticabili”.

    FATELI FANTASTICARE PRIMA DELLA NANNA

    Sempre approfittando dei tempi più dilatati (e di ansie sicuramente minori di quelle che, in genere, accompagnano le serate durante l’anno scolastico), la sera, prima di addormentarsi, è bello potersi ritagliare un momento di chiacchiere con i propri figli.

    Per ascoltarli mentre parlano di ciò che hanno vissuto durante la giornata, per farsi parte delle loro nuove esperienze, ma anche per discutere delle vacanze che si faranno tutti insieme, per iniziare a immaginare la meraviglia di ciò che accadrà. Ai bambini piace molto sentire il racconto di ciò che verrà, riuscire a sognarlo a occhi aperti. I racconti creano il percorso del desiderio verso momenti speciali. E l’attesa, così, si fa ancora più magica e intensa.
    31 giochi estivi per i bambini, uno al giorno

    DOPO LA FINE DELLA SCUOLA UN PO’ DI SANO OZIO

    Alla fine dell’anno scolastico, anche i bambini sono stanchi. Hanno bisogno di recuperare. Compatibilmente con i propri impegni lavorativi, bisognerebbe tenerne conto. “E, se possibile, magari evitare di cominciare proprio subito a riorganizzare le loro giornate” suggerisce ancora Alberto Pellai. “Servirebbe loro almeno una settimana di “decantazione” prima di riprendere con impegni più pressanti.
    Dopo mesi passati quasi sempre fuori casa, i bambini hanno necessità di un po’ di tempo destrutturato, non riempito completamente dalle decisioni degli adulti; hanno voglia di riprendere possesso del loro spazio di vita e di dilatare i tempi della quotidianità. Anche a loro - proprio come a noi adulti - piace molto svegliarsi più tardi del solito, fare colazione senza correre, godersi la propria cameretta, i propri giochi”.


    Anche i bambini, insomma, hanno bisogno di un po’ di “sano” ozio. Attenzione, però: non di totale anarchia nella gestione della loro giornata. Per non correre il rischio che poi, non sapendo bene che cosa fare, finiscano per buttarsi a capofitto nelle attività più semplici da organizzare. Come guardare la tv, per esempio, o usare solo i video giochi. “Spesso, i bambini si concentrano sempre su queste cose non tanto perché le trovano divertenti, ma soprattutto perché non sanno che cos’altro fare, perché non hanno alternative cui dedicare il loro interesse” spiega Pellai.
    Essere un po’ meno rigidi nell’organizzazione del tempo e delle attività, allora, non significa affatto abbandonare l’attenzione e la “supervisione” sulla loro vita quotidiana. Più i bambini sono piccoli, più bisogna osservarli e guidarli da vicino; più crescono e più si può, e si deve, lasciargli autonomia. Senza smettere mai, però, di offrire loro sempre nuove possibilità di crescita.
    l'ozio per i bambini


    IN VACANZA DA SOLO: SPORT (MA NON COMPETITIVO), NATURA E AMICIZIA


    Se durante l’estate si scelgono esperienze fuori casa, non ci si deve concentrare solo sul dove (in città, in montagna, al mare, all’estero…), sul quanto (una, due, tre settimane…), sul che cosa (sport, musica, lingue straniere…), ma anche sugli aspetti più profondi di ciò che i bambini affronteranno. Il vero valore, infatti, non sarà solo ciò che i bambini potranno fare, ma soprattutto ciò che rimarrà dentro di loro.

    “Per questo, a mio parere, le esperienze migliori sono quelle che permettono di fare sport (senza inutili stress da allenamento, però), di vivere a contatto con la natura e, nel contempo, di scoprire e sperimentare i valori dell’amicizia, della collaborazione, dello spirito di squadra” suggerisce Alberto Pellai.
    “A partire da quale età? In linea di massima, intorno ai 9/10 anni un bambino potrebbe essere pronto per vivere la sua prima vacanza da solo. Anche qui, però, possono esserci le eccezioni. Per un bimbo molto timido, per esempio, potrebbe essere necessario aspettare ancora un po’ prima di affrontare un’esperienza così forte. Meglio non forzare troppo la mano, allora. E, se possibile, trovare sempre, comunque, un amico che parta con nostro figlio. In due, il coraggio aumenta notevolmente”.
    Montessori: 20 attività da fare in estate con i bambini
    Vai alla gallery (20 foto)

    IL CONSIGLIO FINALE: SENTIRSI LIBERI LI RENDERA’ FELICI

    E chi, invece, può contare sull’aiuto dei nonni o di una tata? Poter vivere il periodo estivo in casa, in famiglia, è un’ottima opportunità. Richiede anch’essa, però, un po’ di attenzione. Per evitare che le giornate appaiano lunghe e interminabili; ma anche senza che, per contro, sembrino eccessivamente piene di cose da fare.

    “L’ideale è costruire una sorta di schema organizzativo della giornata, che preveda momenti di gioco e di riposo, di movimento e di socializzazione. Proporre idee e attività e poi, ovviamente a seconda dell’età, lasciare che siano il più possibile i bambini a scegliere il momento in cui svolgerle. Sentirsi liberi li renderà felici. E ancora più disponibili a seguire i “suggerimenti” di mamma e papà” conclude Alberto Pellai.
    Soprattutto se quest’ultimi appariranno loro sorprendentemente inaspettati. Come la possibilità di avere a propria disposizione un angolo per la pittura, per esempio, con tanto di colori, fogli bianchi e grembiulini, dove dipingere i quadri per una “mostra di fine estate”.
    O di sperimentare un laboratorio di cucina, dove cimentarsi con la preparazione di una cena per mamma e papà. O ancora, di “scandagliare” il mare con maschera e boccaglio in una piccola piscina piena di colorati pesci di plastica, piuttosto che di allenarsi con la bici al parco per battere papà al “giro d’Italia”…

    In fondo, non ci vuole poi molto perché per un bambino l’estate diventi davvero indimenticabile.

    fonte:http://www.nostrofiglio.it

     
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    4 pasti per sfidare il caldo (e far mangiare i bimbi)

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    L'afa e la calura estiva non invogliano a mangiare ed è facile che i bimbi diventino inappetenti. Per reidratarli e nutrirli, prova con questi pasti estivi e golosi

    di Serena Allevi

    Quando il caldo inizia a essere opprimente, vacillano sia l'appetito sia le energie. E questo vale anche per i piccoli di casa. Per questo motivo, l'alimentazione in estate dovrebbe subire alcune modifiche e adattarsi al nuovo, e spesso opprimente, clima. Il fattore più importante, da tenere particolarmente sotto controllo, è l'idratazione.

    Per quanto riguarda il cibo, sono da prediligere pasti piccoli ma frequenti, preparati con ingredienti digeribili e ricchi di sali minerali. A tal proposito, può rivelarsi davvero vincente la dieta mediterranea con il suo elevato apporto di vegetali.

    E non deve mancare, infine, l'ingrediente della "fantasia": per stimolare l'appetito nei bambini, bisogna giocare con i colori e i sapori.

    L'estate è vita all'aperto e vacanza, ma si accompagna anche al grande caldo. Soprattutto in città, infatti, a volte l'afa diventa così insopportabile da togliere l'appetito e le energie a grandi e piccini. La prima cosa da fare, allora, è assicurarsi che i bambini siano ben idratati e offrire loro cibi nutrienti ma facilmente digeribili, freschi e ricchi di sali minerali. Questi ultimi (soprattutto potassio e magnesio) sono indispensabili sempre ma, a maggior ragione, quando il clima si fa opprimente e scarseggiano le energie. Per stimolare l'appetito e non appesantire la digestione, gli ingredienti top sono i vegetali di stagione (frutta e verdura) ma anche i sorbetti e i gelati. Da non dimenticare, poi, l'immensa ricchezza della dieta mediterranea, perfetta anche per contrastare il caldo estivo.

    Insalata di riso a misura di bambino
    In estate, ci sono piatti "top" che, ogni anno, vengono puntualmente risfoderati. Tra queste pietanze tipicamente estive, non può mancare l'insalata di riso. Nella sua versione originale, con uova e maionese, non si può definire un piatto propriamente salutare e digeribile per i bambini (e, a dir la verità, nemmeno per gli adulti).

    Si può, però, preparare l'insalata di riso puntando su ricette più sane e light, ma coloratissime e golose. Il riso è, di per sé, un carboidrato molto digeribile e quindi perfetto per il periodo estivo. La soluzione migliore è abbinarlo a pomodorini tagliati piccoli (ricchi di potassio), piselli (il mix riso e legumi crea aminoacidi) e carotine julienne. Il tutto condito da un filo di olio EVO, senza salse.

    L'idea in più è servire questa insalata leggera in mini-ciotole, aggiungendo anche le bacchette cinesi.

    Bruschette golose
    Un'altra idea per i pranzi e le cene estive dei bambini, può essere la bruschetta mediterranea. Innanzitutto, è bene puntare sulla qualità del pane. Meglio quello "antico", che più si presta alla preparazione.

    Il pane tostato, comunque, è di per sé molto digeribile e fornisce energie di pronto uso. Per condirlo, sì a olio EVO, al basilico (che stimola l'appetito grazie ai suoi oli essenziali) e a tanti pomodori freschi tagliati piccoli. Se i bambini apprezzano l'aglio, via libera anche a questo ingrediente che funge persino da antibiotico e antivirale naturale, ottimo contro i malanni passeggeri estivi.

    Insieme alla bruschetta si può servire una mozzarella, oppure uno smoothie senza latte ma colmo di frutta fresca rimineralizzante.

    Frutta e gelato: impossibile dire "no!"
    Esiste un cibo a cui i bambini difficilmente diranno di no: il gelato. Perché, quindi, non trasformare questo ingrediente in un pasto vero e proprio? Si può fare, tagliando tanta frutta fresca di stagione a pezzetti e preparando una macedonia variopinta irrorata con succo di limone.

    A questa esplosione di colore, si aggiungono poi 2-3 palline di gelato al fiordilatte o allo yogurt (fonte di proteine, carboidrati e grassi) o, ancora, nei gusti preferiti. È importante che il gelato sia di ottima qualità, artigianale autentico oppure industriale ma con l'etichetta giusta.

    Spiedini insoliti (e freschi!)

    Oltre all'anguria, sulla tavola estiva non manca mai il melone. E, per fortuna. Infatti, si tratta di un frutto perfetto per i bambini: polposo, succulento e ricchissimo sia di acqua, sia di minerali e vitamine.

    Il melone protegge dall'arsura, rigenera l'organismo e aiuta a contrastare la disidratazione nei bambini. Per fare del melone una cena, si può puntare su spiedini proteici.

    Con i piccoli, meglio evitare di offrire il prosciutto crudo perché si tratta di un salume molto salato e, soprattutto, ricco di filamenti potenzialmente pericolosi.

    Per creare un goloso spiedino, quindi, si possono "infilzare" pezzetti di melone, cubetti di tacchino e pomodori. Il tutto, accompagnato da pane tostato o da un'ottima farinata di ceci e rosmarino fredda.

    fonte:http://www.donnamoderna.com

     
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    Trucchi e dispositivi per non perdere i bambini in spiaggia (e non solo)
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    Siete stanchi di urlare il nome del vostro bambino per trovarlo quando siete fuori casa? Volete evitare ancora di stare con il patema d'animo quando lo perdete di vista per qualche attimo? Abbiamo cercato dei dispositivi per aiutare i genitori ad avere sotto controllo la situazione senza la paura di non sapere dove si trova il proprio bambino.

    da Anna Franceschi, il 5 Luglio 2017 alle 10:42


    Volete sapere quali sono i trucchi e i dispositivi per non perdere i bambini in spiaggia o in altri luoghi ampi o affollati? In commercio esistono braccialetti, orologi e altri gadget per aiutare i genitori a tenere sotto controllo i propri figli quando ci si reca in luoghi dove è facile poterli perdere di vista. Non solo quindi la spiaggia, ma anche la pista da sci, il parco, la piscina e tutte quelle location dove basta un attimo di distrazione per non ritrovare più i bambini al proprio fianco e provare quella spiacevole sensazione di ansia che cresce secondo dopo secondo.

    Trucchi e consigli per non perdere i bambini
    Il sovraffollamento e l’ampiezza di certi luoghi possono favorire lo smarrimento dei bambini che fortunatamente la maggior parte delle volte è solo temporaneo. Ma come fare per evitare queste situazioni angoscianti?

    Prima di tutto vi consigliamo di mettere ai bambini un braccialetto dove indicare il suo nome e il vostro numero di telefono in modo che possiate essere subito rintracciati.

    Insegnate poi ai bambini un punto di riferimento in caso si dovessero perdere, e dite loro che vi devono aspettare lì, e ripetete più volte che vi devono comunicare sempre eventuali spostamenti che vogliano fare.

    Non meno importante, insegnate ai bambini che devono dare l’allarme se dovessero capire che sono in pericolo, gridando e utilizzando alcune parole o frasi che possono aiutare i presenti a capire ciò che sta succedendo e a fermare le persone pericolose.

    I dispositivi per non perdere i bambini
    Braccialetti, orologi, App e localizzatori per segnalare gli spostamenti dei bambini vi potranno tornare molto utili per evitare di perdere di vista i vostri cuccioli. Scopriamo quali sono e come funzionano.

    Braccialetto per bambini Semiperdo

    semiperdo

    Semiperdo è un braccialetto in tessuto impermeabile con microchip che comunica con smartphone e pc, resistente all’acqua e alle alte temperature che aiuta mamma e papà a ritrovare il bambino nel caso si perda.

    Interamente Made in Italy, ha un servizio di geolocalizzazione gratuito e incluso nel prezzo di acquisto.

    Localizzatore GPS per bambini Yepzon

    side-by-side

    Yepzon è un ciondolo per controllare in maniera intelligente la posizione del bambino grazie all’App con cui è in comunicazione.


    fonte:http://mamma.pourfemme.it/
     
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