CHUCK BERRY

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  1. gheagabry
     
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    « Quando sento del buon rock, del calibro di quello di Chuck Berry,
    cado praticamente in ginocchio.
    Nient'altro della vita mi interessa.
    Il mondo potrebbe finire e non me ne importerebbe »
    (John Lennon)




    CHUCK BERRY

    Charles Edward Anderson "Chuck" Berry (Saint Louis, 18 ottobre 1926 – Saint Charles, 18 marzo 2017) è stato un cantautore, chitarrista e compositore statunitense, in particolare di musica rock and roll.

    Considerato uno dei padri del rock,oltre a essere stato uno dei primi miti del rock and roll, le sue canzoni furono tra le prime ad avere la chitarra come strumento principale. Berry (autore e interprete delle sue canzoni) è stato anche il primo, utilizzando sempre toni semplici e ironici, a inserire nei suoi testi tematiche riguardanti gli adolescenti e la rivolta che stava interessando loro in quegli anni, quando i giovani cominciarono a ribellarsi agli ideali degli adulti quali la famiglia, il lavoro e la morale.
    Citato come fonte di ispirazione da più generazioni di chitarristi di diversi stili, la rivista Rolling Stone lo ha inserito al quinto posto nella lista dei 100 migliori artisti e al settimo in quella dei 100 migliori chitarristi. A Chuck Berry è attribuita anche la cosiddetta "Duck Walk" (o passo dell'anatra), caratteristica camminata eseguita mentre suona la chitarra e diventata suo tratto caratteristico.

    Chuck Berry, uno dei più famosi e importanti chitarristi rock di sempre, che negli anni Cinquanta rivoluzionò il modo di suonare la chitarra elettrica e contribuì alla nascita del rock and roll, è morto sabato a 90 anni nella sua casa di St. Charles County, in Missouri. La notizia è stata data su Facebook dalla polizia della città, che ha detto di aver risposto a una chiamata d’emergenza intorno alle 12.40 di pomeriggio, ora locale. Berry è stato una delle figure più riconoscibili della storia della musica americana, con le sue chitarre rosse, le camice dai colori accesi, il cappello da marinaio e il suo stile travolgente sul palco. Prese elementi e sonorità del blues, del country, del rockabilly, del boogie-woogie, e li mischiò creando quella che sarebbe diventata la musica più importante della seconda metà del secolo scorso, il rock and roll. Insieme a gente come Elvis Presley, Little Richard, Fats Domino e Bill Haley, Berry fu la figura più importante nel passaggio dai generi musicali tradizionali americani a quello che li racchiudeva tutti e che in un certo senso li avrebbe superati tutti.




    Berry era nato con il nome di Charles Edward Anderson Berry il 28 ottobre 1926 a St. Louis, in Missouri, e crebbe in un ghetto afroamericano dove entrò in contatto fin da subito con i blues, il jazz e il gospel. Quando era ancora a scuola, venne arrestato per rapina a mano armata, per aver derubato alcuni negozi a Kansas City. Passò tre anni in riformatorio, dopodiché si diplomò come barbiere e lavorò per un po’ in un salone da estetista. Si sposò nel 1948 ed ebbe la prima figlia due anni dopo: per arrotondare cominciò a suonare la chitarra, che aveva imparato a suonare da ragazzo, in alcune band locali. Si unì al Sir John’s Trio, guidato dal pianista Johnnie Johnson, il gruppo nel quale perfezionò la sua tecnica e cominciò a cambiare radicalmente la musica di quel periodo, anticipando quelli che sarebbero stati i gusti di generazioni di giovani nei decenni successivi.

    Berry prese dal chitarrista texano T-Bone Walker una tecnica poco diffusa, cioè quella di suonare due corde della chitarra contemporaneamente durante gli assoli: da allora si chiama “Chuck Berry lick”, e fu poi usato in innumerevoli assoli degli anni Sessanta e Settanta. Oltre a unire generi tipici del sud degli Stati Uniti al blues e il country, Berry cambiò per sempre il modo in cui un chitarrista stava su un palco durante un concerto. Ballava, si muoveva in modi mai visti e provocatori, faceva assoli compulsivi e traumatici per quelli che erano gli standard dell’epoca. Nel 1955 andò a Chicago per sentire il grande chitarrista blues Muddy Waters, che gli propose di unirsi alla casa discografica per cui lavorava, la Chess Records, e registrare una canzone. Si chiamava inizialmente “Ida Red” e parlava di inseguimenti d’auto e ragazze da conquistare: il proprietario dell’etichetta, Leonard Chess, intuì il potenziale di una musica così trascinante che parlasse di temi vicini ai giovani, e accettò di registrarla, cambiandole il nome in “Maybellene”.

    Berry aveva una dizione quasi perfetta e senza accento, molto diversa da quella dei bluesman afroamericani di quel periodo, tanto che in alcune canzoni poteva essere scambiato per un bianco. Oltre alla sua voce appuntita, a diventare immediatamente riconoscibile fu il suono della sua chitarra, stridente ed aggressivo, quasi distorto, che insieme al pianoforte riprendeva il ritmo incalzante scandito da basso e batteria, e che sarebbe stato alla base del rock dei decenni successivi. Anche grazie al disc jokey Alan Freed, che la passò continuamente nel suo programma, “Maybellene” arrivò al quinto posto della classifica di Billboard nel 1955. Alla fine degli anni Cinquanta, quando Berry aveva circa trent’anni, registrò le sue canzoni più famose, con testi che parlavano di avventure liceali e bravate da ragazzini. Uscirono canzoni come “School Day”, “Rock and Roll Music”, “Roll Over Beethoven” e “Johnny B. Goode”, probabilmente la sua più famosa di sempre, che raggiunsero sempre i primi posti delle classifiche. Fece tour e recitò anche in alcuni film, e anticipò un altro grande elemento centrale del rock, quello scenico, diventando famoso per i suoi concerti in cui ballava mentre suonava la chitarra. La “duck walk”, la sua famosa camminata ciondolante con la chitarra in mano, sarebbe stata ripresa tale e quale vent’anni dopo da Angus Young, il chitarrista degli AC/DC.

    Con il tempo Berry abbandonò parte della retorica giovanile per fare canzoni con testi più seri, anche su temi come le discriminazioni razziali. Entro l’inizio degli anni Sessanta, le sue canzoni avevano influenzato una nuova generazione di musicisti molto più giovani di lui, dai Beatles ai Rolling Stones agli Yardbirds ai Beach Boys, che in Inghilterra e in California ripresero le sue invenzioni per i loro primi dischi, in cui spesso registrarono delle vere cover. Con il successo aprì un locale a Saint Louis, dove fece molti investimenti, ma fu arrestato nel 1959 per aver avuto una relazione con una ragazza di 14 anni e averla portata in macchina da uno stato all’altro. Uscì di prigione nel 1964, quando sua moglie lo aveva lasciato. La sua vena creativa si era un po’ spenta, anche se intorno alla metà degli anni Sessanta fece uscire alcune canzoni di successo, come “You Never Can Tell”, che divenne famosa poi per il film di Quentin Tarantino “Pulp Fiction”. Continuò a registrare dischi per tutti gli anni Sessanta, passando alla Mercury Records e tornando alla Chess negli anni Settanta, registrando nel 1972 “My Ding-a-Ling”, che fu un enorme successo, e la sua prima canzone a finire al primo posto delle classifiche pop.

    Nel 1979 suonò per il presidente Jimmy Carter, e tre giorni dopo fu nuovamente condannato alla prigione per evasione fiscale. Nel 1990 ebbe altri problemi legali per possesso di marijuana e per il ritrovamento di nastri di telecamera con riprese nel bagno delle donne di un suo ristorante. Nel 1986 fu tra il primo gruppo di musicisti a essere ammesso nella Rock and Roll Hall of Fame. Suonò anche all’inaugurazione del relativo museo, nel 1995 a Cleveland, insieme a Bruce Springsteen e alla E Street Band. A partire dal 1996, si esibì una volta a settimana in un club di St. Louis, fino allo scorso 24 ottobre. L’anno scorso aveva annunciato a sorpresa che avrebbe pubblicato un nuovo disco, a quarant’anni di distanza dall’ultimo. Dovrebbe uscire a giugno, con il nome di Chuck.
    (www.ilpost.it)



    Tra le canzoni che ha scritto o reinterpretato si trovano dei brani famosissimi:

    Johnny B. Goode, che è stata inserita tra i documenti portati nello spazio dal Voyager I. È suonata inoltre da Michael J. Fox nel film Ritorno al futuro (1985).
    Rock and Roll Music, uno dei primi pezzi incisi dai Beatles
    Sweet Little Sixteen, nel 1963 i Beach Boys salirono in cima alle classifiche con la celebre cover (non autorizzata) Surfin' USA.
    Roll Over Beethoven, anch'essa ripresa dai Beatles
    Come On, scelta come singolo d'esordio dai Rolling Stones
    School Days, di cui gli AC/DC hanno fatto una cover
    Let It Rock
    Almost Grown
    Maybellene, uno dei primi esempi di brano "rock and roll"
    Around and Around
    Little Queenie
    Carol, famosa anche la versione dei Rolling Stones
    Too Much Monkey Business
    Brown-eyed Handsome Man
    Back in the U.S.A.
    No Particular Place to Go
    Nadine (Is It You?), suonata dai Dire Straits nei loro primissimi concerti (unica cover eseguita nel repertorio della band) e successivamente ripresa dai Notting Hillbillies, altra storica band di Mark Knopfler
    Memphis, Tennessee
    You Can't Catch Me, citata dai Beatles in Come Together
    My Ding-a-Ling, unico numero 1 in classifica nella carriera di Berry
    You Never Can Tell, utilizzata da Quentin Tarantino nel film Pulp Fiction, nella celebre scena della gara di ballo interpretata da John Travolta e Uma Thurman.
    I'm Talking About You

    Discografia

    Singoli

    1955 Maybellene R&B #1(11)
    1955 Wee Wee Hours R&B #10
    1955 Thirty Days R&B #2(1)
    1956 No Money Down R&B #8
    1956 Roll Over Beethoven R&B #2(1)
    1956 Too Muck Monkey Business R&B #4
    1956 Broen Eyed Handsome Man R&B #5
    1956 You Can't Catch Me R&B #18
    1957 School Day R&B 1(5)
    1957 Oh Baby Doll R&B #12
    1957 Rock And Roll Music R&B #3
    1958 Sweet Little Sixteen R&B #1(3)
    1958 Reelin' And Rockin' R&B #19
    1958 Johnny B. Goode R&B #1(3)
    1958 Carol R&B #9
    1958 Sweet Little Rock And Roller R&B #13
    1959 Almost Grown R&B #3
    1959 Back In The U.S.A. R&B #15
    1960 Let It Rock R&B #16
    1960 Too Pooped To Pop R&B #15
    1960 Bye Bye Johnny R&B #14
    1960 Jaguar & Thunderbird R&B #20

    Album in studio

    Rock, Rock, Rock (con The Moonglows e The Flamingos) (1956)
    After School Session (1957)
    One Dozen Berrys (1958)
    Chuck Berry Is on Top (1959)
    Rockin' at the Hops (1960)
    New Juke-Box Hits (1961)
    Two Great Guitars (con Bo Diddley) (1964)
    St. Louis to Liverpool (1964)
    Chuck Berry in London (1965)
    Fresh Berry's (1965)
    In Memphis (1967)
    From St. Louie to Frisco (1968)
    Concerto In B Goode (1969)
    Back Home (1970)
    San Francisco Dues (1971)
    The London Chuck Berry Sessions (1972)
    Bio (1973)
    Sweet Little Rock and Roller (1973)
    Wild Berrys (1974)
    Flashback (1974)
    Chuck and His Friends (1974)
    Chuck Berry (1975)
    Rock It (1979)
    Alive and Rockin' (1981)
    "Retro Rock" - Chuck Berry - Broadcast Week (1982)
    Chuck Berry (1982)
    Chuck (2017)




    Album dal vivo


    Chuck Berry on Stage (1963)
    Live at Fillmore Auditorium (1967)
    The London Chuck Berry Sessions (1972)
    Chuck Berry Live in Concert (1978)
    Chuck Berry Live (1981)
    Toronto Rock 'N' Roll Revival 1969 Vol. II (1982)
    Toronto Rock 'N' Roll Revival 1969 Vol. III (1982)
    Hail! Hail! Rock 'N' Roll (1987)
    Live! (2000)
    Live on Stage (2000)
    Chuck Berry - In Concert (2002)
    Concertone Festa del 1º maggio - Roma (2007)


    Raccolte

    Chuck Berry Twist (1962)
    Chuck Berry's Greatest Hits (1964) (1964)
    Chuck Berry's Golden Decade (1967)
    Chuck Berry's Golden Hits (1967)
    Chuck Berry's Golden Decade Vol. 2 (1973)
    Chuck Berry's Golden Decade Vol. 3 (1974)
    Chuck Berry's Greatest Hits (1976) (1976)
    The Best of the Best of Chuck Berry (1978)
    Chuck Berry's 16 Greatest Hits (1978)
    Chuck Berry All-Time Hits (1979)
    The Great Twenty-Eight (1982)
    20 Hits (1983)
    Reelin' Rockin' Rollin' (1983)
    Rock 'N' Roll Rarities (1986)
    The Chess Box (Box Set) (1988)
    On the Blues Side (1994)
    Roll Over Beethoven (1996)
    Let It Rock (1996)
    The Best of Chuck Berry (1996)
    Guitar Legends (1997)
    Chuck Berry - His Best, Vol. 1 (1997)
    Chuck Berry - His Best, Vol. 2 (1997)
    The Latest & The Greatest / You Can Never Tell (1998)
    Live: Roots of Rock 'N' Roll (1998)
    Rock & Roll Music (1998)
    20th Century Masters: The Millennium Collection: The Best of Chuck Berry (1999)
    Johnny B. Goode (Legacy) (2000)
    Anthology (2000)
    Blast from the Past: Chuck Berry (2001)
    Johnny B. Goode (Columbia River) (2001)
    Crown Prince of Rock N Roll (2003)
    Gold (2005) - (Anthology ristampato in confezione differente)
    Johnny B. Goode: His Complete '50s Chess Recordings (2007)
    You Never Can Tell: The Complete Chess Recordings 1960-1966 (2009)
    Chuck Berry Have Mercy: His Complete Chess Recordings (1969-1974) (2010)

     
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