PASUALE SQUITERI

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  1. gheagabry
     
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    Da vent'anni, senza pentimenti e ripensamenti, sono la compagna di Pasquale Squitieri: con lui e da lui ho imparato a essere una persona nuova, più capace di quanto non sia mai stata prima, di vivere il mio tempo, più consapevole della realtà, della cultura e della politica. Odiando il divismo, lui mi ha teso una mano per scendere dal mio piedistallo: da diva, mi sono scoperta donna e ho incominciato a riflettere sulla mia identità e sulla condizione femminile in generale. ....
    Lavorare con lui mi crea più ansia che lavorare con qualsiasi altro regista, perché, anche facendomi molto soffrire, mi mette sempre di fronte alle mie responsabilità, di donna oltreché di attrice, rispetto al personaggio.
    (Claudia Cardinale)


    PASQUALE SQUITERI



    Pasquale Squitieri (Napoli, 27 novembre 1938 – Roma, 18 febbraio 2017) è stato un regista, sceneggiatore e politico italiano.


    Laureato in Giurisprudenza, negli anni sessanta è impiegato al Banco di Napoli. Debutta nel cinema come regista e sceneggiatore con Io e Dio (1969), prodotto da Vittorio De Sica e, sulla falsariga di registi come Sergio Leone si dedicherà brevemente al genere spaghetti western con Django sfida Sartana (1970) e La vendetta è un piatto che si serve freddo (1971). Entrambe le pellicole sono da lui firmate con lo pseudonimo William Redford.
    In seguito, Squitieri abbandona il suo nome d'arte e si occupa di tematiche più attuali e realtà allora poco raccontate della società italiana. Pellicole come L'ambizioso (1975), Il prefetto di ferro (1977) e Corleone (1978) riguardano i contatti tra mafia e politica; Viaggia, ragazza, viaggia, hai la musica nelle vene (1974) e Atto di dolore (1990) hanno come tema principale la droga; Gli invisibili (1988) il terrorismo; L'avvocato de Gregorio (2003) le cosiddette “morti bianche” ; Razza selvaggia (1980) e Il colore dell'odio (1990) affrontano l'argomento dell'immigrazione.



    Squitieri era noto soprattutto per i suoi film storico-politici, alcuni dei quali valsero non poche critiche. Tra questi sono da citare I guappi (1973), Claretta (1984) e Li chiamarono... briganti! (1999), film sul brigantaggio postunitario che narra la storia del suo maggior rappresentante Carmine Crocco. Quest'ultima è probabilmente la sua opera più discussa, tanto da essere immediatamente ritirata dalle sale cinematografiche in circostanze mai chiarite: secondo alcuni per l'insuccesso al botteghino, per altri perché boicottata e tacciata di revisionismo.
    Nel 2001 è stato membro del comitato scientifico che ha organizzato la settima edizione della "Città del libro", rassegna nazionale degli editori, a Campi Salentina (Lecce).



    Attività politica

    Nel 1971 sottoscrisse la lettera aperta a L'Espresso sul caso Pinelli e nell'ottobre dello stesso l'autodenuncia pubblicata su Lotta Continua in cui esprimeva solidarietà verso alcuni militanti e direttori responsabili del giornale inquisiti per istigazione a delinquere a causa del contenuto violento di alcuni articoli, impegnandosi a «combattere un giorno con le armi in pugno contro lo Stato»
    Negli anni si spostò a destra e fu candidato ed eletto senatore nelle liste di Alleanza Nazionale nel 1994 nel collegio di Andria-Barletta. In quella legislatura fece parte delle commissioni Industria, commercio, turismo, e vigilanza Rai.
    Nel 1996 si è ricandidato al Senato con il Polo per le Libertà nel collegio di Nola, ma ha ottenuto il 40,2% dei voti ed è risultato sconfitto dal rappresentante de l'Ulivo, Aldo Masullo.
    Si è poi iscritto al Partito Radicale Transnazionale, e ha collaborato ad alcune campagne del Partito Radicale stesso. Nel 2013 si è espresso molto duramente contro l'europarlamentare leghista Mario Borghezio, affermando che "fa schifo, bisogna eliminarlo fisicamente", paragonandolo ai nazisti del processo di Norimberga. Il 9 luglio 2015 gli è stato revocato il vitalizio, insieme ad altri nove ex deputati e otto ex senatori.




    Vita privata

    Squitieri è stato legato sentimentalmente dagli anni Settanta all'attrice Claudia Cardinale, che ha anche recitato in molti suoi film come Il prefetto di ferro, Corleone, Claretta, Li chiamarono... briganti! e I guappi. Dal 2003 è stato legato sentimentalmente all'attrice e cantante Ottavia Fusco, che ha sposato nel dicembre 2013.

    Procedimenti giudiziari

    Negli anni sessanta fu arrestato e poi assolto per una rissa con un poliziotto che aveva insultato l'attrice Anna Maria Guarnieri. Nel 1981 fu condannato a 1 anno di carcere, scontando cinque mesi, per il reato di peculato, nella sostanza per aver fatto pagare un assegno poi risultato falso, fatto accaduto nel 1966, quando era impiegato al Banco di Napoli.




    Filmografia



    Io e Dio (1969)
    Django sfida Sartana (1970, firmandosi William Redford)
    La vendetta è un piatto che si serve freddo (1971, firmandosi William Redford)
    Camorra (1972)
    Viaggia, ragazza, viaggia, hai la musica nelle vene (1974)
    I guappi (1973)
    L'ambizioso (1975)
    Il prefetto di ferro (1977)
    Corleone (1978)
    Razza selvaggia (1980)
    Claretta (1984)
    Il pentito (1985)
    Naso di cane (miniserie TV) (1986)
    Russicum - I giorni del diavolo (1988)
    Gli invisibili (1988)
    Atto di dolore (1990)
    Il colore dell'odio (1990)
    Stupor Mundi (1997)
    Li chiamarono... briganti! (1999)
    L'avvocato de Gregorio (2003)
    Lo sbirro (2007), fiction televisiva ancora inedita
    Father (2011)
    L'altro Adamo (2014)
     
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