IL GIORNALE DELL'ISOLA FELICE ... ANNO 7° ... SETTIMANA 030 ...

LUNEDI' 25 LUGLIO - DOMENICA 31 LUGLIO 2016

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    BUONGIORNO GIORNO ... BUONA SETTIMANA ISOLA FELICE …


    Edizione Giornale Anno 7° SETTIMANA 030 (25 Luglio – 31 Luglio 2016)






    BUONGIORNO GIORNO … BUON LUNEDI’ ISOLA FELICE …


    Lunedì, 25 Luglio 2016
    S. GIACOMO AP.

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    Settimana n. 30
    Giorni dall'inizio dell'anno: 207/159
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    A Roma il sole sorge alle 04:58 e tramonta alle 19:35 (ora solare)
    A Milano il sole sorge alle 05:00 e tramonta alle 19:59 (ora solare)
    Luna: 10.55 (tram.) 22.54 (lev.)
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    Proverbio del giorno:
    Tal ti guarda la coppa, che non ti vede la borsa
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    Aforisma del giorno:
    Per "non" scrivere un libro nessuna medicina è più efficace che leggerne molti
    (F.Martini)










    RIFLESSIONI



    ... La leggenda del Lago di Misurina…
    ... Viveva una volta un re che governava un largo tratto di territorio compreso tra le Tofane, l'Antelao, le Marmarole e le Tre Cime di Lavaredo. Era un uomo di statura gigantesca, rimasto vedovo, con una bimba cui era stato imposto il nome di Misurina. Questa aveva ormai compiuto sette od otto anni, ma era rimasta talmente piccola che stava comodamente seduta sul palmo della mano del suo gigantesco papà. Ma tanto era piccola ed anche graziosetta d'aspetto, quanto dispettosa e capricciosa. Combinava guai a non finire, faceva dispetti a tutti coloro che andavano alla corte, dalle dame ai cavalieri, dai cortigiani alla servitù. E malgrado tutte le lamentele che gli giungevano, il re, accecato dall'amore per la figlioletta, sempre e comunque la scusava: "E' tanto piccola...! E' tanto carina...! Poverina, è rimasta senza mamma, bisogna perdonarla...! Rimedierà...! Abbiate pazienza...!" E più cresceva, più dispettosa ed impertinente diventava e mai che il buon Soràpis (così si chiamava il re) osasse rimproverarla. Ora avvenne che un giorno, chissà come, Misurina venne a sapere che la fata che abitava il monte Cristallo possedeva uno specchio magico: bastava che qualcuno vi si specchiasse per potergli leggere persino i suoi pensieri. Figuratevi la piccola! Tanto fece e tanto pregò, tanto supplicò e tanto pestò i piedi per terra per entrare in possesso di quello specchio meraviglioso, che strappò al padre la promessa di andare dalla fata a comprarglielo, a qualunque prezzo. Il vecchio Soràpis si recö dalla fata per soddisfare il desiderio della sua bambina. Quella, però, ben conoscendo Misurina e le sue debolezze, dapprima non cedette poi, impietosita dalle lacrime e dall'insistenza del padre, accondiscese a cedergli lo specchio ad un solo patto. Si deve sapere che la fata, sui versanti del Cristallo possedeva uno stupendo giardino, ma il troppo sole appassiva ben presto i suoi splendidi fiori, che Soràpis, dunque, accettasse di essere trasformato in una montagna la cui ombra avrebbe protetto giardino e fiori e Misurina... avrebbe avuto lo specchio. Il re implorò, si disperò, pianse perfino, ma la fata fu irremovibile. L'unica cosa da fare e da sperare era che Misurina, di fronte a tale richiesta, rinunciasse al suo desiderio. La fata, pertanto, consegnò al re lo specchio fatato con il patto di restituirglielo se la figlia... Rientrato nella sua reggia, nel consegnare lo specchio alla figlia, Soràpis le disse dell'unica sola condizione imposta. Cosa credete abbia fatto Misurina? Tenendo ben stretto l'oggetto dei suoi desideri, comodamente seduta sul palmo della mano del padre, esclamò: Ooohh, che bello ! Sarebbe proprio bello che tu diventassi una montagna! Pensa un pò quante capriole potrei fare lungo i tuoi pendii, potrei ricercare funghi e mirtilli, risposarmi all'ombra dei tuoi alberi . . . ! " Ma, mentre pronunciava queste parole, non si accorse che suo padre diventava più grande, sempre più grande. Si gonfiava, la sua pelle cambiava colore, i suoi capelli diventavano alberi, le rughe del suo volto burroni e crepacci... Ad un tratto la bambina, distogliendo lo sguardo dallo specchio, volse il suo sguardo all'ingiù... si vide tanto in alto, fu presa da un capogiro e precipitò. Soràpis, ormai montagna, ma con gli occhi ancora aperti, vide tutto e pianse. Le sue lacrime formarono due rivoli che ai suoi piedi un piccolo lago, appunto formarono l'attuale lago di Misurina, sovrastato dal monte Soràpis. E dello specchio cosa accadde ? Lo specchio, urtando sulle rocce, si ruppe... ma i suoi frammenti sono ancora visibili. Dove ? Ma nei meravigliosi riflessi delle acque di questo piccolo laghetto alpino, riflessi di tutti i colori... come "di tutti i colori" sono i pensieri delle persone..
    (dal web)

    … Estate è tempo di vacanze; spesso si abbina la parola Estate con Mare … eppure non è così per tutti! Estate a volte, e sempre più spesso fa rima con pace, riposo e frescura. Così sempre più spesso si vedono villeggianti sui sentieri ad arrampicarsi tra il verde dei boschi di montagna, saltellare tra i rivoli ed i fiumi in altura. E’ estate, il tempo della libertà dei viaggi e delle mete più disparate. Quinti evvviva l’Estate in montagna, al mare, che sia festa e felicità per tutti … Buon Luglio amici miei …
    (Claudio)






    IL CUORE LIMPIDO DELLA MONTAGNA

    L'uomo della pianura quassù
    cerca il tempo passato
    e la sua identità.
    La purezza è rimasta intatta
    nelle pieghe remote
    del volto della montagna.
    Il cuore della montagna
    aveva un battito profondo
    come il cuore del montanaro
    battevano in accordo,
    come ali di farfalla.
    L'alba richiama zampilli d'acqua,
    dai ruscelli
    nascosti nell'intrigo dei pini
    rovescia zaffate di luce
    sulle vecchie lose
    cementate dalle lente stagioni.
    La luce del giorno
    scopre un muro,
    una porta cigolante.
    Da quella porta
    un tempo correva lo sguardo
    sull'arco immenso che la valle
    aprendosi al cielo
    lasciava scoprire.
    Oltre il manto dei boschi
    volavano, nubi, farfalle,
    fagiani di monte.
    Dietro quella porta
    si intravvede controluce
    un tavolino massiccio di noce
    con il cesto del pane raffermo,
    pane scuro di segala.
    Una ciotola vuota,
    latte raggrumato,
    mezza candela spenta.
    (E. Dulevant)




    CAREZZE AL RISVEGLIO


    ... POESIE E FIABE AL RISVEGLIO…
    ... L’esperimento fatto da più di un anno mi è piaciuto e credo sia piaciuto a molti. Per cui continuerò ad alleggerire questo mio spazio di riflessione utilizzando il metodo più antico del mondo, le fiabe e le poesia. Credo sia giusto provare a tornare alle vecchie care abitudini di questa mia “rubrica” cercando di regalare un sorriso ed una carezza a chi avrà la pazienza di leggere ciò che scrivo e propongo. Così da oggi inizieremo un viaggio nella poesia; da quelle dell’antichità a quelle più recenti. La poesia è sempre stato il modo con cui il cuore e l’anima hanno cercato di comunicare; la veste visibile delle emozioni. Credo quindi che ogni mattina leggere una poesia ed una favola, soprattutto in questo periodo estivo, sia una bella spinta per tutti ad iniziare con una carezza la giornata … Buon risveglio e buona giornata a tutti … .
    (Claudio)





    POESIE A TEMA

    Poesie e racconti sulla Estate …

    Oh estate

    Oh estate
    abbondante,
    carro
    di mele
    mature,
    bocca
    di fragola
    in mezzo al verde,
    labbra
    di susina sevatica,
    strade
    di morbida polvere
    sopra
    la polvere,
    mezzogiorno,
    tamburo
    di rame rosso,
    e a sera
    riposa
    il fuoco,
    la brezza
    fa ballare
    il trifoglio,entra
    nell'officina deserta;
    sale
    una stella
    fresca
    verso il cielo
    cupo,
    crepita
    senza bruciare
    la notte
    dell'estate.
    (Pablo Neruda)




    FAVOLE PER LA NINNA NANNA …

    La fiaba del lupo buono

    Un giorno il Signore si svegliò, e passeggiando tra le strade del creato, noto' un bosco particolarmente verde e prolifico; di una flora alta e rigogliosa, attraverso la quale scorrevano torrenti e fiumi che, con le loro limpide acque, bagnavano terreni fertili, una ricca fauna e la moltitudine di frutti e fiori che rendevano, con i loro colori, quella parte del creato, particolarmente bella e luminosa.
    Egli aveva, nel frattempo, gia' donato all'uomo buona parte delle terre; la maggior parte delle acque ai pesci, il cielo agli uccelli e, non sapendo a chi donare quel lembo di paradiso, lo regalo’ ad una coppia di lupi i quali, abituati a vivere nei boschi e a cacciare per sfamarsi, trovarano in quella generosa concessione il luogo ideale dove poter condurre una vita felice; e cosi' fecero dando vita nell'arco di tre anni a tre piccoli lupetti ai quali,man mano che questi crescevano, spiegarono l’origine di tutto quel bene, ma soprattutto gli inculcarono il rispetto per tutte quelle fantastiche concessioni; affinche’ il tutto potesse vivere e proliferare in funzione dell'equilibrio necessario.
    Mentre tutto procedeva in considerazione di cio' che era stato a loro spiegato e man mano che i lupetti crescevano; si cominciarono a delineare anche i caratteri di ciascuno di loro e, come spesso capita in ogni famiglia, c'e' sempre il figliolo che emerge, per una caratteristica diversa, rispetto agli altri fratelli, positiva o negativa che essa sia, e questo fu il caso di Lex, che rispetto a Tavi e Max, era il piu' curioso, il piu' impiccione ed anche il piu' sfrontato, tanto da rischiare molto spesso la sua stessa incolumita', ma con il senno opportuno di non mettere mai in discussione quella dei suoi fratelli.
    Cio' nonostante restava il fatto che il suo carattere, impetuoso ed istintivo, fosse spesso fonte di preoccupazione per mamma e papa' lupo; il quale non disdegnava verso Lex toni e modi piu' duri rispetto ai due fratelli Tavi e Max, convinto che questo suo fare avesse potuto riportare Lex ad un atteggiamento più riflessivo e rispettoso delle regole che nell'ambito famigliare erano state impostate; sortendo suo malgrado un risultato diverso da quello che egli stesso prospettava come riscontro.
    Con il tempo Lex divenne ancora piu' ribelle e le lezioni sempre piu’ dure e restrittive che papa' lupo gli imponeva, divennero il motivo scatenante dei continui guai di cui Lex puntualmente si rendeva artefice; allorche' mamma lupa, che come ogni mamma prende le parti dei propri figli, specie quelli piu' difficili, anche a costo di continui dissensi e malumori che inmancabbilmente coinvolgevano l'intera famiglia, cercò di fungere da mediatrice, nel rapporto sempre piu' difficile tra Lex e papa' lupo , senza riuscirvi, dato il rapporto difficile che nel frattempo fra i due sempre era venuto a crearsi.
    A quel punto mamma e papa' lupo, preoccupati che l'atteggiamento di Lex avesse potuto mettere in discussione quell'equilibrio famigliare tanto faticosamente cercato e voluto, cercarono di imporgli delle regole piu' ferree anche a costo di metodi piu’ drastici.
    Nel frattempo, gli insegnamenti che Lex aveva ricevuto dai genitori e dalla natura, relativi alla sopravvivenza ed alla convivenza con il resto della natura stessa, furono dallo stesso assimilati in tempi brevi, data la sua precocità, ma non trovarono adeguata collocazione nell'equilbrio mentale del lupetto,nonostante lo stesso li recepisse prima e meglio rispetto ai suoi due fratelli,che vivevano in maniera piu' tranquilla ed equilibrata il rapporto familiare, e quello con la natura.
    Questo fece si’ che l’ossessiva curiosita' che animava la mente di Lex, alla continua ricerca di scoperte e nuove emozioni, che fino a quel momento gli erano state opportunamente proibite, lo portarono alla prima occasione, ad inoltrarsi oltre il confine di quel paradiso che il signore aveva destinato a lui ed alla sua famiglia; la sfrontatezza e la struggente curiosita’ che, come gia’detto, particolarmente lo animava, lo portarono a superare quel limite che per la sua natura animale, ma pur sempre fragile rispetto all’ignoto verso cui per la prima volta si affacciava, gli avrebbero procurato solo danni e condizioni negative. Arrivo' ad avventurarsi ai confini di quel mondo fino ad allora da egli tanto ambito e ricercato, quello degli umani, del quale aveva sempre sentito parlare in termini assolutamente negativi ma suggestivi, data la sua indole.
    E li' vi incontro' un folletto, che pareva lo stesse aspettando da chissà quanto tempo, gli si rivolse dopo un primo impatto di sorpresa, con una gentilezza di modi e di azioni che in Lex sortirono l'effetto di una ulteriore sfida a se stesso; fino a quel momento non aveva mai avuto nessun contatto diverso da quelli che gli insegnamenti della famiglia, della natura e del signore stesso gli erano stati posti come un confine invalicabile, e qui fu pervaso da un senso contemporaneo di disorientamento e di disagio, tanto da affidarsi a quel folletto tanto gentile verso di lui in quel momento, come l'unico essere in grado di capirlo e soddisfarlo, tanto da fargli tornare, con un senso di sollievo misto a rabbia il ricordo delle parole e delle discordie avute col padre,cercando e, soprattutto, trovando nel suo spirito di contestazione, la ragione che lui aveva sempre ostentato rispetto al disappunto del genitore.
    In un primo momento il folletto gli chiese da quale luogo egli venisse e cosa lo avesse spinto cosi' lontano dal suo bosco e dalle sue origini e Lex, con un crescente spirito di adattamento a quella nuova situazione, comincio a parlargli dei limiti e degli atteggiamenti angusti impostogli dal mondo pieno di limiti e pregiudizi da cui proveniva, sembrando oltremodo soddisfatto e felice dall'aver raggiunto quella meta tanto sospirata che cosi brutta e crudele gli era stata descritta e che, invece, da quel poco che aveva potuto concepire, era lo stesso che lui aveva sempre immaginato; al che' il folletto, figlio della cattiveria del mondo umano, sul quale peraltro il signore sembrava avesse perso ogni controllo, gli propose di conoscere quel mondo da piu' vicino descrivendogli tutti i divertimenti ed i piaceri di cui nel tempo, contro il parere del signore era riuscito a crearsi stimolando cosi', sempre di piu', la gia' fervente curiosita' di quel lupetto che, di fronte a quei racconti, pareva trepidante e voglioso di viverli.
    Il folletto allora gli spiego' che in quel mondo non poteva presentarsi con le sue attuali sembianze e gli propose di trasformarsi in umano; e per farlo avrebbe soltanto dovuto rinnegare le sue reali origini, cosi' come gia' tanti altri esseri provenienti dal mare e dal cielo, avevano fatto.
    Di fronte a questa scelta Lex non ebbe alcuna titubanza e il folletto subito gli descrisse di quali divertimenti per lui inimmaginabili, il mondo che gli si prospettava, potesse essere capace; cio' accrebbe l’interesse di Lex per tutte quelle novita’ allontanandogli qualsiasi possibile diffidenza, pur di vivere anche un solo momento di tutto cio' che gli era stato appena proposto, cosicche' il folletto con un rito magico lo trasformò in un essere umano.
    Lex all'impatto non ebbe la reale cognizione di cio' che stesse succedendo, ma preso coscienza delle sue nuove sembianze, parve sentirsi subito a suo agio e lo fu ancor piu' quando, specchiandosi nelle acque di un fiume notò il suo aspetto piacente, qualita’ che, a detta del folletto, gli avrebbe facilitato l'inserimento nel nuovo mondo.
    Il folletto accompagnò Lex ai margini di una grande citta' e gli disse: - ora scoprirai cio' che hai trovato a dispetto di cio' che hai perso - e lo lasciò andare all'avventura in quel mondo, che Lex tanto desiderava conoscere.
    Comincio' a camminare fra una moltitudine di gente che sembrava non vederlo, ne' sentirlo e subito, tutto questo, creo' in lui, abituato alla leggi della foresta, dove era sempre stato protagonista sia per le sue prede che per la sua stessa famiglia, un senso negativo.
    Tutto gli pareva strano e non riusciva a capire quell'indifferenza, man mano che proseguiva nella conoscenza diveniva sempre piu preda mortificata della sua stessa coscienza, l'insensibilita' di quel mondo, il disenteresse di fronte alla sofferenza della gente che vedeva per strada mentre elemosinava un soldo, o un pezzo di pane,la diffidenza, che notava negli sguardi apparentemente tutti ugualmente persi, che incrociava e il movimento veloce ed esasperato di un mondo che non capiva, gli fecero subito tornare in mente cio' che aveva barattato: la solidarieta’ e la tranquillita' del bosco con il movimento caotico e senza una verosimile meta, ne' fine concreto, di un mondo che immaginava felice e divertito, e che invece vide perso nella propria tristezza, apparentemente senza un reale motivo, l'amore della sua famiglia con l'indifferenza della gente che quasi lo calpestava senza notarlo, e l'inganno cominciato con le promesse di un folletto, che gli aveva rubato le origini e l'anima.
    Piu' andava avanti e piu' tutto questo gli procurava paura e una incommensurabile voglia di tornare al suo cosi' caro bosco, cosi' facilmente abbandonato, per qualcosa che gli sembrava un sogno irraggiungibile, ma che poi si era rivelato solo il frutto marcio, di un terribile inganno .
    Cammino’ per giorni, nella vana speranza di trovare quel divertimento che il folletto ingannevolmente gli aveva promesso, ma non lo trovo': ovunque vedeva indifferenza cattiveria e tentazioni fasulle, come quella che il folletto gli aveva propinato.
    Cosi' in maniera rabbiosa e decisa riprese il cammino inverso alla ricerca di quel folletto, deciso a riprendersi cio' che aveva perduto.
    La ricerca fu da subito ardua e difficile, in quel mondo assomigliavano tutti incredibilmente a quel folletto e spesso si trovò a scontrarsi con folletti che, nonostante la incredibile somiglianza, non erano colui che egli cercava, ma la sua decisione ebbe soddisfazione solo quando, camminando a ritroso, si ritrovo' sulle sponde di quel fiume che fu specchio delle sue iniziali illusioni, e li decise di aspettarlo quel dannato folletto.
    Finchè dopo qualche giorno di disperata attesa lo stesso si presentò con un atteggiamento sornione e di sfida gli chiese beffardamente se si fosse divertito abbastanza nella citta'.
    Lex irretito dall'atteggiamento del folletto ebbe uno scatto che ricordava vagamente le sue origini e lo azzanno'; tenendolo ben stretto gli intimo' la restituzione delle sue sembianze e l'annullamento dell'impegno preso in funzione del baratto.
    Il folletto pur di liberarsi, si mostro' subito disponibile e, una volta libero, riprese quell'atteggiamento sicuro e beffardo, e con il piglio sicuro di chi ha il coltello dalla parte del manico; gli disse - lasciami i tuoi migliori anni e io ti restituisco al tuo mondo - .
    Lex pur di tornare al suo mondo accetto' e in men che non si dica si trovo' ritrasformato in lupo: non aveva piu' la freschezza di quando aveva lasciato il bosco, ne' i riflessi che insieme agli anni lasciati erano andati persi anche quelli, ma aveva nel frattempo acquisito la saggezza e l'esperienza che prima non aveva, ed insieme a quelle anche il rispetto per il padre e la madre, che avevano cercato di indirizzarlo verso quella che era la realta', e non le banali ed inutili fantasie, con le quali il folletto gli aveva rubato gli anni migliori.
    Lex tornò a casa e tutti furono felici di accoglierlo, ritrovò la sua natura ed i suoi cari e per ognuno ebbe un pensiero, che espresse cosi':
    - Caro padre ho impiegato molti anni per capire cio' che avreste voluto insegnarmi ed erano saggezza e conoscenza; ora, grazie a voi, sono qualita' che ho acquisito, vi amerò per sempre per questo fantastico dono.
    Cara Madre mi avete insegnato l'importanza della bonta', ma ero troppo arrogante per comprendere il significato, ed il senso delle vostre parole; ora sono piu' saggio per comprenderle e farne parte fondamentale del mio bagaglio di vita -.
    Ed infine, rivolto ai fratelli, disse:
    - Cari fratelli sarei dovuto esservi d'esempio, ed invece vi ho abbandonati lasciandovi l'esempio peggiore, ma ora sono qua ed insieme daremo vita al grande disegno del quale il Signore ci ha voluti protagonisti.

    (Alessio Ianora)



    ATTUALITA’


    Solar Impulse, aereo solare vince sfida giro del mondo.

    Atterrato all'aeroporto di Abu Dhabi, in totale 43mila km di volo. L'aereo svizzero Solar Impulse ha vinto la sfida di realizzare il primo giro del mondo senza una sola goccia di carburante utilizzando esclusivamente energia solare: Solar Impulse ha infatti portato a termine stanotte l'ultima tappa del giro del mondo atterrando alle 04:05 ora locale all'aeroporto di Abu Dhabi (Emirati Arabi), dopo più di 43mila chilometri percorsi in oltre un anno e quattro mesi e 17 tappe attraverso quattro continenti, pilotato in alternanza dai due promotori del progetto, gli svizzeri Bertrand Piccard e André Borschberg.

    L'impresa senza precedenti di un aereo alimentato solo dal sole e in grado di volare molti giorni e notti di fila senza carburante ha dimostrato che che "le tecnologie pulite possono raggiungere l'impossibile", afferma un comunicato di Solar Impulse.
    (Ansa)





    Il cinema 3D senza occhiali.

    Realizzato il prototipo, grazie a un gioco di lenti e specchi. Guardare un film in 3D al cinema senza usare scomodi occhiali: sarà possibile grazie alla tecnologia messa a punto all'Istituto di Tecnologia del Massachusetts (Mit), che permette di vedere le immagini tridimensionali focalizzate sulle singole poltrone grazie a speciali configurazioni di lenti e specchi. Il prototipo, chiamato Cinema 3D, viene presentato nella conferenza di computer grafica di Anaheim, in California.

    Vedere un film in 3D è un'esperienza davvero avvolgente, che permette lo spettatore di sentirsi quasi all'interno del film, ma il suo grande limite è quello di dover usare speciali occhiali, spesso fastidiosi. Un inconveniente che ha ridimensionato molto il boom commerciale di questa tecnologia e il sogno cui si sta lavorando da anni è quello di creare il 3D liberando lo spettatore dagli occhiali.

    Successi per piccoli display se ne sono ottenuti già da tempo, ma riuscire a realizzare schermi più grandi è stata finora una sfida impossibile. I televisori più innovativi riescono, , grazie a speciali lenti, a inviare immagini differenti a ciascun occhio, creando così la profondità, e a migliorare l'effetto con sistemi che riconoscono la posizione dello spettatore e calibrano continuamente le lenti. Il tutto però ha costi molto alti e obbliga lo spettatore a rimanere fermo il più possibile sul proprio divano di casa.

    Partendo da un principio analogo, i ricercatori americani sono riusciti ad adattarlo alle sale cinematografiche, dove sì ci sono più persone e dove gli spettatori sono fermi ciascuno la suo posto.Hanno messo a punto così uno speciale schermo che ha la capacità di proiettare immagini in 3D focalizzate esattamente verso le singole poltrone.
    Le difficoltà tecniche per ora sono molte, ma i ricercatori si dicono fiduciosi di riuscire a superarle nei prossimi anni per trasformare in realtà il cinema 3D. ‬
    (Ansa)





    Il primo robot-microbo, si muove come un batterio.

    Potrà entrare nel corpo umano per consegnare farmaci e operare. Costruito il primo robot che si muove come un batterio: soffice, flessibile e senza motore, in futuro potrà 'navigare' nel corpo umano per trasportare farmaci ed eseguire piccoli interventi, come la pulizia delle arterie bloccate da coaguli.
    E' fatto di un leggerissimo materiale biocompatibile, chiamato idrogel, in cui sono immerse delle nanoparticelle magnetiche che gli danno forma e lo muovono quando viene applicato un campo magnetico esterno. Lo dimostrano le immagini pubblicate su Nature Communications dal Politecnico Federale di Losanna (Epfl) in collaborazione con il Politecnico di Zurigo (Ethz).
    I primi esemplari di 'robot-microbo' imitano i movimenti del batterio che causa una malattia infettiva, la tripanosomiasi africana, meglio nota come malattia del sonno. Questo particolare parassita si muove grazie alla spinta propulsiva di una piccola coda (chiamata 'flagello') che normalmente viene nascosta, come meccanismo di sopravvivenza, quando il batterio si trova nel circolo sanguigno della persona infettata. Allo stesso modo, il microbo-robot nasconde la sua coda arrotolandola intorno al corpo principale quando viene colpito con un laser e riscaldato.
    Per ora il robot-microbo è un prototipo in via di sviluppo. Prima di un suo possibile ut:lizzo in ambito medico ''bisognerà valutare molti aspetti per esempio - affermano i ricercatori - dovremo accertarci che non causi effetti collaterali''.
    (Ansa)




    ANDIAMO AL CINEMA!!!!




    A Dragon Arrives!




    locandina


    Un film di Mani Haghighi. Con Amir Jadidi, Homayoun Ghanizadeh, Ehsan Goudarzi, Kiana Tajammol, Ali Bagheri.


    Haghighi si consente delle libertà stilistiche straordinarie muovendosi sul non facile confine tra realismo e finzione dichiarata.
    Giancarlo Zappoli


    22 gennaio 1965. Il giorno dopo un attentato che ha provocato l'uccisione del Primo Ministro iraniano una Chevrolet Impala di colore arancione attraversa un cimitero abbandonato in una zona desertica del Paese. L'ispettore di polizia Babak Hafizi è incaricato di indagare sull'apparente suicidio di un prigioniero esiliato nella zona. Sulle pareti del luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere si leggono scritte di diversa provenienza (frasi di derivazione letteraria e appunti diaristici). Assistito da un ingegnere del suono e da un geologo (nella zona si verificano terremoti quando qualcuno viene sepolto nel cimitero) Hafizi indaga ma è anche stato indagato?
    Ci sono film che acquisiscono un loro specifico significato e valore non in quanto tali ma in quanto sensori di un mutamento della società che li esprime. È il caso di questo A Dragon Arrives! realizzato da Mani Haghighi che, dopo aver studiato filosofia in Canada nel 2003 decise di tornare in Iran diventando regista e attore (in questa veste ha partecipato alle riprese dell'interessantissimo About Elly di Asghar Farhadi).
    Haghighi non si è discostato dalle linee canoniche del cinema iraniano dal punto di vista del rispetto delle regole più cogenti ma ha dato al suo film un'impronta sia sul piano visivo che su quello della colonna sonora che rappresenta una svolta (che è da sperare sia seguita da altri registi). Ambientando il film in una zona dell'Iran che ricorda quella, altrettanto affascinante, scelta da Valerio Zurlini per situarvi la Fortezza Bastiani del suo Il deserto dei Tartari Haghighi si consente delle libertà stilistiche straordinarie muovendosi sempre sul non facile confine tra realismo e finzione dichiarata. Ci si trova così per la prima volta dinanzi a un film iraniano che mostra e dimostra che i vincoli narrativi si sono allentati e che un cinema nuovo è possibile anche nella terra degli ayatollah.
    Siamo ancora all'inizio con inevitabili alti e bassi ma la strada comincia ad essere tracciata e questo segnale non può che essere accolto in modo positivo.


    Video


    (Lussy)





    ... CURIOSANDO E RACCONTANDO …



    La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi:
    essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove,
    può aiutare il bambino a conoscere il mondo.
    (Gianni Rodari)



    LA STRADA DELLE FIABE



    La "deutsche Märchenstraße", la Strada tedesca delle fiabe è nata nel 1975 e rappresenta una delle mete di viaggio più antiche e amate della Germania. Percorrendo oltre 664 km da Hanau fino a Brema/Bremenhaven, la Strada collega luoghi di interesse culturale e paesaggistico che appartengono e rimandano alla storia dei fratelli Grimm e alle loro fiabe: da Raperonzolo a Cappuccetto Rosso, dal Gatto con gli stivali a Biancaneve e i sette nani, da Hansel e Gretel al Principe Ranocchio.
    La Strada conduce a città medievali, castelli e palazzi, oltre a musei, gallerie, concerti e teatri, associa tradizione regionale e arte locale. Tra i paesaggi che si possono incontrre vi sono le montagne medie della Germania, con la valle del fiume Kinzig tra il Vogelsberg e lo Spessart, l'ameno fiume Schwalm, il boscoso monte Knüll, la storica regione di Chattengau, situata a sud-ovest di Kassel, l´idilliaca area di Eichsfeld e la regione montuosa del Weser, con la incantevole valle della Fulda; oltre le fertili paludi del fiume Weser e la sua foce vicino a Brema.
    Favole, saghe e leggende prendono vita..e si susseguono una dopo l'altra come le feste nei fienili, i banchetti principeschi e le specialità medievali.

    1a tappa: Brema - "I musicanti di Brema". Brema è una città situata vicino al mare del Nord e sulle rive del fiume Weser. Al centro della città si trova la piazza del mercato e del municipio ed è qui che sorge il monumento in bronzo che evoca le gesta dei famosi quattro musicanti: un asino, un cane, un gatto e un gallo che nelle pagine dei Grimm fuggono di casa per arruolarsi nella banda musicale di Brema e che riescono a vincere una banda di briganti. Vi è anche il fiabesco quartiere medievale di Schnoor con le sueantiche casette di pescatori, botteghe e viuzze.

    2a tappa: Bad Oeynhausen - Il Museo delle fiabe e L'Aqua Magica. Attraverso la regione del Mittelweser con sfondi e scenografie naturali praticamente incontaminati, si raggiunge Nienburg e successivamente Bad Oeynhausen, con le terme, i suoi giardini all’inglese e le sue magnifiche costruzioni reali d’epoca prussiana. Vi è anche un museo delle fiabe il "Deutsches Märchenmuseum" e il parco Aqua Magica.

    3a tappa: Hameln - "Il pifferaio magico". Hameln, la località famosa per la fiaba del Pifferaio magico,"Der Rattenfänger von Hameln", basata su una leggenda medievale che voleva la città invasa da topi. la città si salvò grazie ad un giovane, che con il suo piffero allontanò i ratti verso il fiume e li fece annegare.

    4a tappa: Bodenwerder - "Le avventure del Barone di Münchhausen". Bodenwerder è una cittadina rurale della Bassa Sassonia. La zona antica è costituita da storiche dimore di epoca medievale; romanica è invece la chiesa di Kemnade che custodisce la salma del famoso Barone di Münchhausen. La cui fama è in gran parte dovuta alla penna dello scrittore tedesco Rudolf Erich Raspe che ne fece il protagonista del romanzo "Le avventure del barone di Münchhausen". Ma il vero Barone non fu solo un personaggio letterario; nacque nel 1720 a Bodenwerder ed era conosciuto per i suoi inverosimili racconti: tra cui un viaggio sulla luna, un viaggio a cavallo di una palla di cannone ed il suo uscire incolume da delle sabbie mobili tirandosi fuori per i propri capelli.

    5a tappa: Burg Polle - "Cenerentola". Per incontrare Cenerentola ("Aschenputtel") bisogna continuare per qualche chilometro verso sud, precisamente al castello Burg Polle. Dalle possenti rovine del castello rinascimentale si può ammirare la valle del Weser.

    6a tappa: Oberweser - "Biancaneve e i sette nani" e "Il gatto con gli stivali". Nella regione del Reinhard-
    swald, con i suoi boschi e ambienti inviolati, la località di Oberweser (a circa 30 km da Göttingen), fu usata dai fratelli Grimm per l'ambientazione per Biancaneve e i sette nani ("Schneewittchen und die 7 Zwerge"), e per il Gatto con gli stivali ("Der gestiefelte Kater").

    7a tappa: Hofgeismar e Trendelburg - "La Bella Addormentata" e "Raperonzolo". Hofgeismar è una piccola cittadina il cui vero gioiello è il castello di Sababurg, tra le cui mura nasce la storia della Bella Addormentata, risvegliatasi dopo un profondo sonno grazie al bacio del suo bel principe. Il castello ha ai suoi piedi la foresta del Reinhardswald e il parco degli animali di Sababurg fondato nel 1571, lo zoo più antico d’Europa. Il maniero fu costruito nel 1334 e destinato a riserva di caccia. Ad una manciata di chilometri, a Trendelburg, c’è la torre di Raperonzolo.

    8a tappa: Kassel - Il Museo dei Fratelli Grimm. Kassel è una delle ‘capitali’ della strada delle fiabe. Ed è qui nel cuore dell’Assia, sul fiume Fulda che sorge il museo dedicato ai Fratelli Grimm presso il Palais Bellevue. Il museo fu fondato nel 1959 con l’intendo di conservare documenti sulle opere e sulla vita di Jacob e Wilhelm, evidenziando la loro fama non solo in quanto scrittori di fiabe, ma anche come filologi, linguisti e ricercatori di fama ormai mondiale.

    9a tappa: Schwalmstadt - "Cappuccetto Rosso" . Superata Kassel in direzione sud, la rotta da seguire è quella di Cappuccetto Rosso, una dolce bambina che attraversava i fitti boschi della zona di Schwalmstadt nella regione del Bergland. Le rievocazioni storiche ci introducono nella fiaba attraverso la frase di rito: "Es war einmal ein kleines Mädchen. Die Großmutter schenkte ihm ein Käppchen von rotem Samt ..." - C’era era una volta una bambina. La nonna le diede un cappuccetto di velluto rosso…-. Tutto svolge su sfondi incantevoli come antichi castelli, chiese, costruzioni medievali in particolare nei due quartieri storici di Ziegenhain e Treysa, anche nel museo locale di Schwalmstadt con i costumi tipici di Cappuccetto.

    10a tappa: Marburg, Christenberg e Alsfeld - "Cappuccetto Rosso", Hansel e Gretel" e "Frau Holle". Marburg, una città medievale che sorge in un'ansa del fiume Lahn. Il suo centro storico, con la piazza del mercato e il Rathaus del XVI secolo, è costituito da un intricato groviglio di vie contornate da case a graticcio e dominate da un castello che si erge sulla collina della città vecchia e risalente al XII secolo. Marburg è famosa per la sua prestigiosa università, fondata nel 1527. In questa città i fratelli Grimm hanno studiato legge e iniziato le loro ricerche sulla letteratura popolare. Vicino a Marburg, a Christenberg, sono ambientate le fiabe di Hänsel e Gretel e quella di Frau Holle. A circa cinquanta chilometri c'è Alsfeld, uno scrigno medievale, la piazza vecchia del mercato, il municipio, il castello di Romrod e vi è il museo Alsfelder Märchenhaus, dedicato in particolare al "Capuccetto rosso", rendono questo luogo degno di una sosta.

    11a tappa: Steinau - Il Museo dei fratelli Grimm. Steinau an der Straße è una cittadina dove i fratelli Jacob e Wilhelm Grimm hanno vissuto da bambini. Così scriveva i Jacob Grimm: “Al mio paese sono legato, lo sento, i miei impulsi e stimoli più vivi. Ho trascorso lì la parte più felice e più fresca della mia vita”. Nella piazza del mercato davanti al comune, è stata progettata nel 1985 in loro onore una fontana delle favole il Märchenbrunnen. Brüder Grimm-Haus Steinau ospita il museo sulla vita, le opere e le attività dei fratelli Grimm.

    12a tappa: Hanau - città natale dei Fratelli Grimm. Ultima tappa del viaggio, Hanau, la città natale dei Grimm.
    Dal 1896 esiste in piazza del mercato, il monumento nazionale ai due celebri scrittori. Dal 1975 la città rappresenta il punto di partenza del viaggio nell’universo fiabesco; nel 1983 viene istituito un premio letterario che porta il nome dei due fratelli, il Brüder Grimm-Literaturpreis, e dal 1985 viene organizzato il Brüder Grimm-Festspiel, un festival in loro onore.

    (Gabry)





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    Le canzoni dell'estate degli anni 78/84


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    La musica del cuore



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    foto:musiclovesilence.it



    Tu Sei L'Unica Donna Per Me - Alan Sorrenti

    Tu sei l'unica donna per me è una canzone pop, scritta ed incisa nel 1979 dal cantautore napoletano Alan Sorrenti e facente parte dell'album L.A. & N.Y. , nonché canzone vincitrice del Festivalbar di quell'anno.
    Il disco, uscito in Italia su etichetta EMI/Edizioni Ala Bianca e prodotto da Jay Graydon, rappresentò un grande successo dell'estate di quell'anno: in Italia, risultò il singolo più venduto dell'anno, rimase in vetta alla classifica praticamente per tutta la durata della stagione (per 14 settimane consecutive, dal 23 giugno al 22 settembre) e nella "Top Ten" per ben 22 settimane consecutive (dal 16 giugno al 10 novembre 1979).
    Oltre all'incisione originale di Alan Sorrenti, il brano ha avuto numerose cover, tra cui quella del 2009 di Gianni Morandi.
    Il testo è una dichiarazione d'amore di un uomo per la sua donna: dice che lei è l'unica sua ragione di vita e non le chiede nient'altro che essere ricambiato. E il sentimento è reciproco: lei infatti, ogni mattino, non vorrebbe mai che lui debba andarsene.


    fonte: wikipedia.org