IL GIORNALE DELL'ISOLA FELICE ... ANNO 7° ... SETTIMANA 019 ...

LUNEDI' 09 MAGGIO- DOMENICA 15 MAGGIO 2016

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    BUONGIORNO GIORNO ... BUONA SETTIMANA ISOLA FELICE …


    Edizione Giornale Anno 7° SETTIMANA 019 (09 Maggio – 15 Maggio 2016)






    BUONGIORNO GIORNO … BUON LUNEDI’ ISOLA FELICE …


    Lunedì, 9 Maggio 2016
    S. GREGORIO V., S.E DUILIO

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    Settimana n. 19
    Giorni dall'inizio dell'anno: 130/236
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    A Roma il sole sorge alle 04:56 e tramonta alle 19:17 (ora solare)
    A Milano il sole sorge alle 04:58 e tramonta alle 19:40 (ora solare)
    Luna: 7.25 (lev.) 22.16 (tram.)
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    Proverbio del giorno:
    Se maggio va fresco va ben la fava e anco il formento.
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    Aforisma del giorno:
    Primo segno di un animo equilibrato è la capacità
    di starsene tranquilli in un posto e in compagnia di sé stessi.
    (Seneca)










    RIFLESSIONI



    ... Il bambino e le stelle marine …
    ... Una tempesta terribile scoppiò sul mare.
    Ondate gigantesche si abbattevano sulla spiaggia e aravano il fondo marino scaraventando le piccole bestiole del fondo, i crostacei e i piccoli molluschi, a decine di metri dal bordo del mare.
    Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l’acqua si placò e si ritirò. Ora la spiaggia era una distesa di fango in cui si contorcevano nell’agonia migliaia e migliaia di stelle marine. Erano tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa.
    Il fenomeno richiamò molta gente da tutte le parti della costa. Arrivarono anche troupe televisive per filmare lo strano fenomeno. Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo.
    Tra la gente, tenuto per mano dal papà, c’era anche un bambino che fissava con gli occhi pieni di tristezza le piccole stelle di mare. Tutti stavano a guardare e nessuno faceva niente.
    All’improvviso il bambino lasciò la mano del papà, si tolse le scarpe e le calze e corse sulla spiaggia. Si chinò, raccolse con le piccole mani tre piccole stelle del mare e, sempre correndo, le portò nell’acqua. Poi tornò indietro e ripetè l’operazione.
    Dalla balaustra di cemento, un uomo lo chiamò: «Ma che fai, ragazzino?»
    «Ributto in mare le stelle marine. Altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia» – rispose il bambino senza smettere di correre.
    «Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia: non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe!» – gridò l’uomo. «E questo succede su centinaia di altre spiagge lungo la costa! Non puoi cambiare le cose!».
    Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un’altra stella di mare e gettandola in acqua rispose: «Ho cambiato le cose per questa qui».
    L’uomo rimase un attimo in silenzio, poi si chinò, si tolse scarpe e calze e scese in spiaggia. Cominciò a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua. Un istante dopo scesero due ragazze ed erano in quattro a buttare stelle marine nell’acqua. Qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi cento, duecento, migliaia di persone che buttavano stelle di mare nell’acqua.
    “Per cambiare il mondo basterebbe che qualcuno, anche piccolo, avesse il coraggio di incominciare.” (Dal Web)

    Ci sono stelle nel cielo che illuminano ed ingentiliscono lo spazio infinito, ci sono stelle nel mare che abbelliscono i fondali come fossero pietre preziose incastonate … ci sono occhi, gesti e parole che gli umani fanno e dicono che brillano più delle stelle in cielo e sono più preziose di quelle incastonate sui fondali del mare .… Buon Maggio amici miei …
    (Claudio)






    Le stelle marine svelano la 'legge degli abissi'

    Regola la biodiversità. Scoperta la 'legge degli abissi', che regola la biodiversità nei fondali oceanici secondo meccanismi completamente diversi rispetto a quanto accade nelle acque più superficiali e sulla terraferma: a svelarla, per la prima volta, è la distribuzione sui fondali di oltre 2.000 specie 'parenti' delle stelle marine, ricostruita su Nature da un gruppo di ricercatori australiani e britannici coordinati dal Museum Victoria di Melbourne.

    I risultati dello studio rappresentano un importante passo avanti per la conservazione dei fondali oceanici, che ad oggi costituiscono l'ecosistema più vasto e meno esplorato del Pianeta.

    Per capire i meccanismi che lo governano, i biologi marini guidati da Skipton Woolley hanno ricostruito la distribuzione di 2.099 specie di stelle serpentine, localizzate nel corso di un migliaio di spedizioni in tutto il mondo. Confrontando la situazione a diverse profondità, i ricercatori hanno scoperto che la ricchezza di specie negli abissi (2.000-6.500 metri di profondità) culmina a latitudini maggiori rispetto che nella piattaforma continentale (20-200 metri) e nella scarpata continentale superiore (200-2.000 metri).

    Questo accade perché a profondità minori la biodiversità è condizionata dalle variazioni di temperatura, mentre negli abissi dipende dalla disponibilità di energia di tipo chimico, che riflette la presenza di cibo. I dati dimostrano inoltre che la biodiversità varia anche in relazione alla vicinanza al margine continentale.
    (Ansa)




    CAREZZE AL RISVEGLIO


    ... POESIE E FIABE AL RISVEGLIO…
    ... L’esperimento fatto da più di un anno mi è piaciuto e credo sia piaciuto a molti. Per cui continuerò ad alleggerire questo mio spazio di riflessione utilizzando il metodo più antico del mondo, le fiabe e le poesia. Credo sia giusto provare a tornare alle vecchie care abitudini di questa mia “rubrica” cercando di regalare un sorriso ed una carezza a chi avrà la pazienza di leggere ciò che scrivo e propongo. Così da oggi inizieremo un viaggio nella poesia; da quelle dell’antichità a quelle più recenti. La poesia è sempre stato il modo con cui il cuore e l’anima hanno cercato di comunicare; la veste visibile delle emozioni. Credo quindi che ogni mattina leggere una poesia ed una favola, soprattutto in questo periodo estivo, sia una bella spinta per tutti ad iniziare con una carezza la giornata … Buon risveglio e buona giornata a tutti … .
    (Claudio)





    POESIE A TEMA

    Poesie e racconti sulla Primavera …

    Non piove più

    Non piove più! Sui prati
    sotto il raggio del sole,
    fra l’erba luccicante,
    s’aprono le viole.
    Tra i rovi della siepe
    l’azzurra vinca sboccia;
    ad ogni fiore in seno
    brilla una pura goccia.
    Le galline sull’aia
    ritornano a beccare,
    e i fanciulletti garruli
    riprendono a saltare.
    L’aria odora di terra,
    su, nel cielo sereno,
    con sette bei colori
    brilla l’arcobaleno.
    (Grossi Mercanti)




    FAVOLE PER LA NINNA NANNA …

    Scarabocchio

    Le foglie svolazzavano nel giardino tutte colorate, era autunno inoltrato e, nella scuola di un paesino molto lontano dall’Europa la direttrice dell’istituto decise di bandire un concorso di disegno; tutti i bambini vi parteciparono e i tre disegni più belli furono affissi alla parete del salone principale della scuola.

    Al primo posto una bellissima ballerina in un teatro affollato di gente, acclamata da tutti i presenti, volteggiava sul palco leggera ed elegante, con il suo bel vestitino blu; un omino allegro passeggiava per il suo giardino e contento di essere il secondo premiato ammirava il suo bel fiore e la sua splendida casetta illuminata da un sole brillante; al terzo posto un enorme drago preistorico che dominava la scena sprigionando dalla sua grande bocca fuoco e fiamme incandescenti, bruciando tutto quello che si trovava di fronte, rendendo l’aria irrespirabile e rovente come all’inferno.

    In un angolo del salone dentro al cestino, un povero scarabocchio tutto stropicciato era triste per essere arrivato ultimo. Qualcuno aveva pensato bene di gettarlo via, perché considerato da tutti poco prestigioso, non aveva il diritto di stare nemmeno dentro i cassetti con gli altri partecipanti del concorso. Tutto solo in compagnia di cartacce e sacchettini di merende accartocciati aspettava di essere buttato via per sempre.

    Usciti tutti dal salone maestre, ausiliarie e bambini il silenzio regnava e scarabocchio se ne stava li tutto rannicchiato dentro quel cestino proprio sotto i tre disegni premiati. Ad un tratto una vocina interruppe quel silenzio, era la ballerina che gongolando disse a scarabocchio “Io sono la più bella, la più lodata e tu invece sei li tutto sgualcito, non hai nemmeno una forma che somigli a qualcuno o a qualcosa”. Il piccolo omino prese parola, all’ombra del grande fiore giudicò scarabocchio e disse, rivolgendosi a lui “È vero, che forma è la tua ? Non sei un fiore, non sei una casa, sei proprio strano, che cosa mai potresti essere ?”, a quel punto una voce roboante tuonò in tutto il salone, era il drago preistorico che con una fiammata quasi bruciava scarabocchio, e gli disse “Io sono potente e non ho paura di nessuno, sono gigante e tutti mi temono, tu invece sei piccolo e schiacciato in quel cestino, non servi proprio a nulla !!!”… ancora rimbombava la voce del possente animale quando...

    … un vento né caldo né freddo portò scarabocchio al di fuori della scuola passando per una finestra, che si aprì spalancandosi energicamente quasi ad aiutare il foglio scarabocchiato a fuggire dalle beffe dei tre vincitori del rinomato concorso. Scarabocchio svolazzava di qua e di là senza una meta precisa allontanandosi sempre di più dal cestino, dalla ballerina dall’omino e dal quel pericoloso sputa fuoco.

    Pochi giorni dopo lungo una stradina vicino alla scuola, scarabocchio se ne stava li portato dal vento, disteso per terra, quando una ragazzina passeggiando tranquilla ruppe la montatura dei propri occhiali e, nel raccoglierli preoccupata, vide scarabocchio proprio davanti a lei. Con vista offuscata, incuriosita raccolse il foglio di carta, guardando stupita le forme più diverse che ne uscivano pensava a come fare per trovare la strada verso casa …

    Tutt’un tratto la vista della ragazzina tornò alla normalità, gli occhiali le poggiavano sul naso e tutt’intorno era nitido più che mai; fece pochi metri, si voltò casualmente verso una vetrina di un negozio e, specchiandosi notò con sorpresa che la montatura degli occhiali era rossa, un bel rosso acceso, tornò a casa e si fece notte. La mattina successiva si svegliò e quel rosso era svanito nel nulla, la ragazzina guardò e riguardò più volte il suo paio di occhiali cercandovi inutilmente qualche riflesso rosso; felice comunque di rivederci bene non se ne preoccupò e continuò a fare le sue spensierate passeggiate.

    Al di là del fiume del paese qualche giorno più tardi, un musicista di strada smise di suonare perché si erano rotte le corde della sua incantevole chitarra. Per un caso a noi sconosciuto scarabocchio era volato vicino allo sfortunato suonatore; il musicante non se ne accorse, era troppo preoccupato del mancato guadagno a causa dell’imprevisto. Quel giorno però fintanto che ragionava sul da farsi si appisolò qualche minuto e al suo risveglio …

    … trovò la sua chitarra con sei corde nuovissime, la meraviglia fu tanta, ma ancor di più per il colore che rivestiva le sue vecchie cordacce. Quell’evento aveva dello straordinario, era fuori dal comune, ma quando iniziò a toccare il suo strumento una melodia bellissima risuonava per tutto il piazzale e la gente lo venne ad ascoltare entusiasta. Terminato il brano vide che le corde scolorirono poco a poco; credendo che l’effetto magico svanisse, riprese a suonare immediatamente ma la musica continuò ad incantare tutti quanti.

    Poco lontano da quella piazza nella campagna circostante, tutti gli anni verso la fine di ottobre, falchetti velocissimi riempivano il cielo con numeri acrobatici e balli spettacolari, cercando il necessario per terminare il nido di famiglia. Su un albero però un nido non era del tutto ultimato e le uova si stavano per schiudere. Ai piedi di quell’albero un falchetto vide incuriosito un insolito pezzo di carta colorata, ma indaffarato nel cercare foglie e ramoscelli svolazzò via rapidissimo, al suo ritorno non ci poté credere …

    Il piccolo falchetto era nato e il nido che lo accoglieva era tutto rosso e ben costruito. Il falchetto dopo qualche settimana spiccò il volo e insieme a papà e mamma volarono contenti nel cielo sopra a quel nido speciale come a ringraziarlo dell’aiuto ricevuto.

    Affacciato alla finestra di casa, un ragazzo, ammirava il volo degli uccelli che libravano nell’aria gioiosi e distratto dal loro volteggiare gli capitò tra le mani un foglio di carta tutto stropicciato con un particolare scarabocchio rosso. Meravigliato dell’accaduto rientrò subito in casa.

    Tornato in camera sua guardò meglio lo scarabocchio, gli piacque così tanto che lo volle incorniciare. Prese il ferro da stiro e tolse tutte le pieghe dal foglio. Lo appoggiò sulla sua scrivania e andò subito in soffitta a prendere una vecchia cornice, lo sistemò all’interno di essa per poi appenderlo sulla parete più grande della stanza. Ancora oggi dopo tanti anni rimane il quadro più bello che lui abbia mai avuto..

    (Alessandro Sorgetti)



    ATTUALITA’


    Un secolo di vita per i parchi nazionali Usa.

    Tour, mostre e tante iniziative per il centenario delle aree naturali protette nordamericane. Compie cent’anni il National Park Service, l’agenzia federale statunitense che amministra e protegge i 58 parchi e le 333 aree naturali. Venne istituita nel 1916 dal presidente Woodrow Wilson, che desiderava preservare e tutelare i più importanti siti naturali del Paese. Fu così che tutti i parchi e le aree verdi degli Usa, che ricoprono oggi quasi 34 milioni di ettari, furono sottoposti alle rigide regole dell’agenzia. “La nostra futura prosperità”, ha dichiarato il presidente Barack Obama all’apertura delle celebrazioni, “dipenderà dalla leale gestione dell’aria che respiriamo, dell’acqua che beviamo, della terra che seminiamo… proteggere i parchi è una fede sacra”.

    Per il centenario è in corso un programma federale che intende proteggere il patrimonio naturale del Paese con specifici programmi per la salvaguardia della fauna e della flora in pericolo di estinzione e con iniziative ancor più inflessibili, dettate dagli ambientalisti che vorrebbero introdurre il numero chiuso nei siti più frequentati. L’anno scorso, infatti, sono stati 290 milioni i turisti che hanno visitato i parchi americani, dal più vecchio, quello di Yellowstone, istituito nel 1872, fino al Great Sand Dune National Park del Colorado, protetto dal 2004.

    Durante tutto l’anno sono previste mostre storiche e fotografiche nei visit centers dei singoli parchi, assieme a tour educativi e a speciali passeggiate tematiche. Il centenario è celebrato anche con eventi, itinerari nelle aree meno conosciute e visite notturne. Per l’occasione è stato creato il sito www.parks100.com che prevede un’app per non perdere gli appuntamenti più importanti, come quelli gratuiti dal 25 al 28 agosto per il compleanno dell’agenzia Nps.

    Il centenario è un motivo in più per recarsi negli Stati Uniti e avventurarsi nei sconfinati spazi naturali, monumenti grandiosi della terra dove è assolutamente vietato cacciare e arrecare danni alle piante e al territorio, ma dove è possibile passeggiare, fare escursioni e ogni genere di sport o semplicemente rilassarsi. C’è solo l’imbarazzo della scelta: dallo Yosemite National Park, patrimonio dell’Umanità e terzo parco più visitato degli Usa, a quello della Death Valley in California; dalle straorinarie architetture della Monument Valley ai getti fosforescenti dei geyser di Yellowstone. E, ancora, dal piccolo parco naturale del Bryce Canyon nello Utah, famoso per i suoi pinnacoli naturali, all’Antelope Canyon, tra le più belle aree verdi del West; dal celebre parco del Gran Canyon, anch’esso patrimonio dell’Unesco e seconda riserva più apprezzata degli States al Great Smoky Mountains, un immenso parco sui monti Appalachi tra il Tennesse e la Carolina del Nord, il parco più visitato del Paese con più di 9 milioni di visitatori ogni anno.
    (Ansa)





    In Italia 293 spiagge al top, Liguria regina Bandiere Blu 2016.

    Riconoscimento assegnato a 152 Comuni e 66 approdi turistici. Crescono ogni anno le località balneari d'eccellenza lungo la Penisola. Quest'anno 152 Comuni rivieraschi (cinque in più del 2015) per 293 spiagge complessive (280 l'anno scorso) e 66 approdi turistici potranno fregiarsi della Bandiera Blu 2016, il riconoscimento internazionale assegnato dalla Foundation for Environmental Education (Fee), che premia la qualità delle acque di balneazione ma anche il turismo sostenibile, l'attenta gestione dei rifiuti e la valorizzazione delle aree naturalistiche.

    L'iniziativa, giunta alla XXX edizione, vede ancora sul podio la Liguria con 25 località premiate e due nuovi ingressi (Ceriale e Levanto), davanti a Toscana (19 e un nuovo ingresso, Massa) e Marche (17).

    La Campania conferma 14 bandiere con un nuovo ingresso (San Mauro Cilento) e un'uscita; stessa sorte per la Puglia, con 11 bandiere, un nuovo ingresso (Carovigno) e un'uscita. L'Abruzzo, con tre uscite e una new entry (Silvi) scende a quota 6 bandiere, L'Emilia Romagna ne perde due e scende a 7. Il Veneto e il Lazio confermano le stesse 8 bandiere dell'anno scorso; la Sardegna è presente con 11 località avendone acquistate tre (Badesi, Sassari e Teulada), e la Sicilia raggiunge le 6 bandiere con una nuova entrata (Marina di Ragusa).

    Ancora, la Calabria arriva a 5 bandiere con un nuovo ingresso (Praia a Mare), il Molise conferma le 3 bandiere dell'anno scorso e il Friuli Venezia Giulia le 2 del 2015. La Basilicata raddoppia e grazie all'ingresso di Policoro arriva a 2.

    Quest'anno vengono poi riconfermate le bandiere 2015 per i laghi: 1 per la Lombardia, 2 per il Piemonte e 5 per il Trentino Alto Adige mentre per i porti salgono a 66 aggiungendosi Marina di Capitana (Quartu Sant’Elena) in provincia di Cagliari.

    I criteri guida per l'assegnazione delle Bandiere Blu vanno 'dalla "assoluta validità delle acque di balneazione" (devono avere una qualità eccellente) all'efficienza della depurazione, dalla raccolta differenziata alle aree pedonali, piste ciclabili e spazi verdi. ‬
    (Ansa)





    I 90 anni della regina, 4 giorni di festa a Windsor.

    Il 15 megaconcerto con Bocelli. Ma vera celebrazione e' l'11/6. Quattro giorni di eventi e manifestazioni da stasera nell'amato castello di Windsor per i 90 anni della regina. Scatta la fase due dei festeggiamenti dopo le celebrazioni di famiglia del 21 aprile scorso - data esatta della ricorrenza - completata il giorno seguente con un pranzo in compagnia dei coniugi Obama, allora in visita a Londra. Questa volta lo scenario e' pero' il parco del castello ed e' aperto al pubblico. Previsti spettacoli di danza, di musica, mostre e naturalmente uno show dedicato ai cavalli: passione di un'intera vita di Elisabetta II, 'sorpresa' ancora pochi mesi fa in sella.

    Ai visitatori sara' illustrata inoltre la storia della sovrana, dalla sua nascita nel 1926 all'incoronazione solenne nel 1953 (un anno dopo l'ascesa al trono) e ai successivi oltre 60 anni di regno: il piu' longevo della storia britannica dopo il superamento del record della regina Vittoria fatto segnare l'anno scorso. Il 15 e' infine in programma un megaconcerto, al quale e' attesa Sua Maesta' in persona: sul palco, a renderle omaggio, si esibiranno stelle del pop quali Kylie Minogue e Jess Glynne, voci della lirica come Andrea Bocelli e Katherine Jenkins, ma anche attori come Helen Mirren (che ha vestito i panni di Elisabetta nel film 'The Queen'), John Boyega, Martin Clunes, Damian Lewis, Imelda Staunton e Jennifer Saunders. I veri festeggiamenti solenni di popolo restano comunque in calendario nel cuore della Londra reale per l'11 giugno prossimo, introdotti il 10 da una grandiosa liturgia di ringraziamento nella cattedrale di St. Paul.
    (Ansa)




    ANDIAMO AL CINEMA!!!!




    Florida




    locandina


    Un film di Philippe Le Guay. Con Jean Rochefort, Sandrine Kiberlain, Anamaria Marinca, Laurent Lucas, Tommy O'Brien.


    Sotto l'attento controllo di Le Guay, il duo Rochefort/Kiberlain riesce a prendere la giusta distanza dal rischio di trasformare lo script in una farsa.
    Giancarlo Zappoli


    Claude Lherminier è stato proprietario e dirigente di un'importante cartiera di Annecy ed è ora un ottantenne che inizia a sentire, senza volerli ammettere, i primi importanti segni della demenza senile. La figlia Carole, che lo ha sostituito nella direzione aziendale, cerca di occuparsene affidandolo a badanti che lui mette, più o meno scientemente, in difficoltà. C'è poi un suo desiderio ricorrente al quale non vuole rinunciare: rivedere l'altra figlia, Alice, che vive in Florida.
    Dopo averci regalato due piccoli gioielli della cinematografia d' Oltralpe (Le donne del 6° piano e Molière in bicicletta), Philippe Le Guay rivolge il proprio sguardo a quel momento difficile nella vita di molti in cui i figli si trovano a divenire genitori dei propri genitori. Da una parte c'è la fortuna di avere il padre (o la madre) ancora in vita ma dall'altra c'è il 'peso' di gestirne le apparenti stravaganze che sono invece segni del progredire del disagio psichico.
    Con un attore straordinario come Jean Rochefort tutto questo diventa facile. Le sfumature, i sorrisi astuti e quelli che esprimono disagio, i lampi nello sguardo che in un momento fanno percepire la consapevolezza dell'agire e un istante dopo si spengono affogando nella più totale distanza da quanto circonda il personaggio, sostanziano tutta la sua interpretazione. Di fronte si trova una Sandrine Kiberlain che offre a Carole tutta la disponibilità di una figlia consapevole di una situazione che rischia però di mettere a repentaglio la sua vita di coppia adoperandosi per un genitore che ha bisogno di lei ma la sente anche come un severo controllore. Poi c'è la grande assente: Alice, l'altra figlia a cui Claude pensa incessantemente e che vuole rivedere al punto da sentirsi pronto ad affrontare un volo intercontinentale per raggiungere quella Florida con cui mantiene comunque un contatto attraverso i succhi di frutta.
    Si ride grazie a questo film ma si tratta di una risata carica di tristezza soprattutto per chi è consapevole che poco o nulla degli atteggiamenti di Monsieur Claude è inventato. Il duo Rochefort/Kiberlain riesce a prendere la giusta distanza dal rischio di trasformare lo script in una farsa. Sotto l'attento controllo di Le Guay che conosce il senso della misura.



    Video


    (Lussy)





    ... CURIOSANDO E RACCONTANDO …



    « Poi che il Romano Uccello lo stendardo
    latino impose su l'itale terre,
    surgesti minaccioso baluardo. »
    (Guido Gozzano, il Castello di Agliè, vv 1-3)


    Il Castello di Aglie’


    Il Castello Ducale di Aglié si trova a poco più di 30 chilometri da Torino. Situato nell’ omonimo comune, fa parte delle Residenze Sabaude del Piemonte. Si tratta di un edificio dallo stile architet-
    tonico particolare in quanto somma di diversi stili che si sono succeduti nel corso dei secoli.
    Con i suoi ventimila metri quadrati di superficie sviluppati su quattro piani e altrettanti ammezzati, il Castello di Agliè è una delle più grandi dimore che la storia sabauda ci ha lasciato. Nei suoi saloni si conserva un enorme patrimonio di arredi, stimabile in oltre cinquemila oggetti. Gli fa corona un Giardino con labirinti, parterres, fontane, serre per le grandi piante di agrumi e un parco arricchito da piante plurisecolari, resti archeologici e un lago con un isolotto centrale. Il castello conta oltre 300 stanze, riccamente decorate e in parte arredate, come il favoloso salone da ballo centrale con affreschi del XVII secolo ed il salone d’ingresso con stucchi settecenteschi. Il castello è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.

    Al suo interno si trovano delle sale uniche nel loro genere, come il “Museo delle Statue”, il magnifico Teatrino con gli arredi lignei integri, la Sala Cinese, dove si conserva una raccolta di oggetti. Negli ammezzati è allestito l’Ospedaletto, un vero e proprio ospedale militare realizzato negli anni della I Guerra mondiale. Il magnifico Teatrino, sorto sul luogo destinato in origine ad accogliere una cappella dedicata a S. Michele, mai compiuta, con gli arredi lignei integri e lo splendido corredo pittorico, è uno dei tesori più belli del castello
    La Sala Cinese conserva una raccolta di oggetti provenienti dall’Asia, con porcellane della Thailandia e altri oggetti tra i quali una statua di Buddha in oro. Nella stessa si trovano armature giapponesi del periodo Edo (1603-1867), appartenute a guerrieri di alto rango.
    Il “Museo delle Statue” o “Museo Tuscolano”, una Galleria d’arte d’eccezione, che raccoglie le antichità provenienti dagli scavi archeologici, condotti da Luigi Biondi nella Villa Tuscolana di Rufinella nei pressi di Roma, come quella che raffigura Enea con Anchise e Troilo che fugge da Ilio.
    La parte di giardino pensile, vicino al castello, conserva ancora oggi l´impianto tipico del giardino all´italiana. Il grande parco ad ovest realizzato tra il 1770 e il 1771, venne radicalmente trasformato dal Kurten nella prima metà dell´Ottocento secondo lo stile paesaggistico allora in voga.

    Il castello è stato usato come ambientazione per le serie televisive Maria José, Elisa di Rivombrosa e La bella e la bestia.

    …storia…



    Il nucleo originario del castello risale verosimil-
    mente al XII secolo, periodo in cui la dinastia dei San Martino si stava affermando nell’area canavesana. Nel XVI secolo il forte si presentava ancora di aspetto medievale, con un maschio centrale, una corte circondata da edifici rurali e un giardino, circondati da una robusta muraglia difensiva e da un fossato. Nel 1667 il conte Filippo San Martino, consigliere della Madama Reale Cristina di Francia, commissionò all'architetto reale Amedeo di Castellamonte la trasformazione della facciata sul giardino, il complesso della cappella di San Massimo, le due gallerie e il cortile. Nel 1764 i conti San Martino vendettero la proprietà ai Savoia, come appannaggio del secondogenito di Carlo Emanuele III, Benedetto Maria Maurizio, duca del Chiablese, e ne affidarono la ristrutturazione all'architetto Ignazio Birago di Borgaro che intervenne sugli interni realizzando ampi appartamenti. Il borgo stesso fu coinvolto nel vasto programma di rinnovamento, con l’edificazione dell’attuale parrocchiale, collegata al castello da una galleria coperta a due piani, tuttora esistente. Birago chiamò ad Agliè artisti cari alla corte torinese: i fratelli Filippo e Ignazio Collino per la statuaria delle fontane, lo stuccatore Giuseppe Bolina per gli apparati decorativi del grande atrio d’ingresso. Nei primi anni del XIX secolo, durante la dominazione napoleonica il castello fu trasformato in ospizio, il parco lottizzato e venduto a privati. A partire dal 1823 l'edificio rientrò a far parte dei possedimenti di Casa Savoia che, durante il regno di Carlo Felice, apportarono una significativa ristrutturazione degli interni, rinnovandone completamente gli arredi. La ristrutturazione venne affidata all'architetto Michele Borda di Saluzzo.
    Vennero eseguiti alti lavori, fra i quali il grande lago, il laghetto e le isole che modificarono radicalmente l'aspetto di giardino all'italiana, il tutto ad opera dell'architetto tedesco Xavier Kurten.
    La morte della vedova di Carlo Felice, Maria Cristina di Borbone-Napoli, avvenuta nel 1849, segnò il passaggio del castello a Carlo Alberto di Savoia-Carignano (Carlo Felice e Maria Cristina non ebbero eredi diretti), il quale lo lasciò al figlio cadetto Ferdinando di Savoia, duca di Genova, che nel 1939 lo vendette allo Stato italiano per 8 milioni di lire.

    ..la Famiglia San Martino d’Aglie’..



    La famiglia dei San Martino d’Aglie’ e’ tra le piu’ antiche della nobilta’ piemontese, discendente da re Arduino. Il conte Filippo Giuseppe San Martino d'Agliè è noto, oltre che consigliere politico della duchessa, letterato, musicista e coreografo, per essere stato l’amante della prima Madama Reale, Cristina di Francia, dal 1630 fino alla morte di lei. Filippo fin da giovane dimostrò un carattere libero e impetuoso: venne mandato dal padre a Roma dal cardinale Maurizio di Savoia dopo aver sfidato a duello un conte locale. E proprio frequentando la casa del mecenate Maurizio che Filippo sviluppò l’interesse e l’amore per il teatro, la musica e la letteratura che non l’abbandono’ per tutta la vita.

    Filippo e Cristina si incontrano a Cherasco, nel 1630 e provano subito una forte attrazione. Filippo d’Aglie’ divenne bersaglio delle accuse del popolo per gli stipendi, i titoli, i redditi che accumulava grazie alla benevolenza della duchessa. Nel 1638, un anno dopo la morte del marito di Cristina, il nunzio pontificio scriveva a Roma: “ Si dice che madama abbia segretamente sposato il conte Filippo e che dormano insieme ogni notte e pare che ve ne siano riscontri.” Alcuni sospettarono addirittura che Filippo sia stato il vero padre del secondo figlio della duchessa, Carlo Emanuele.

    Fu Filippo che organizzò la fuga dal palazzo di Cristina, radunando attorno a lei i sudditi rimasti fedeli, quando Tommaso entra a Torino con l’intenzione di arrestarla quale amica dei Francesi, nemici della Savoia. Fu Filippo che restò vicino a lei per tutta la guerra civile, consigliandola anche politicamente, affrontando con fermezza, al suo fianco le trattative con Richelieu e Luigi XIII.
    Per questo suo ruolo e per aver aiutato la duchessa a difendere l’autonomia sabauda, si attirò l’avversione del potente cardinale. Richelieu individuò nel conte un ostacolo ai suoi piani su Cristina e sul ducato sabaudo. Il 30 dicembre dell’anno del 1640, durante i preparativi del ballo di Capodanno a corte, mentre Cristina e la figlia Ludovica si stavano abbigliando, dei soldati francesi entrarono nel palazzo: un ufficiale si avvicinò deciso a Filippo e gli ordinò di seguirlo. “Per ordine di Luigi XIII, il conte d’Aglie’ deve lasciare Torino alla volta di Parigi, prigioniero dei Francesi. L’accusa fu quella di aver interferito, senza averne l’autorita’, nelle vicende belliche. Guardò ancora una volta la porta dalla quale avrebbe dovuto entrare da un momento all’altro Cristina, poi seguì deciso i suoi carcerieri.” Quando la duchessa apprese la notizia, svenne e la festa fu annullata.
    La prigionia di Filippo durò fino alla morte di Richelieu, nonostante tutti i tentativi di Cristina di intercedere presso il fratello Luigi. Fu una prigione dorata, nel castello di Vincennes, dove venne trattato dai nobili presenti come un loro pari e ricevette un trattamento degno del favorito della principessa “nemica”. Alla morte di Richelieu, il 30 dicembre 1642, Filippo venne liberato e riabbracciò Cristina, dopo due anni esatti di prigionia.

    (Gabry)





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    La Musica del Cuore




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    I Grandi Cantautori Italiani







    foto:intelligonews.it


    Vasco Rossi

    Vasco Rossi, anche noto come Vasco o con l'appellativo Il Blasco (Zocca, 7 febbraio 1952), è un cantautore italiano, considerato uno dei massimi esponenti della musica rock e pop italiana.

    Autodefinitosi provoca(u)tore, ha pubblicato 37 album dall'inizio della sua carriera (1977), di cui 17 album in studio, 9 album dal vivo e 11 raccolte ufficiali, e ha composto complessivamente più di 150 canzoni oltre a numerosi testi e musiche per altri interpreti. Con oltre 35 milioni di copie vendute è uno dei cantautori italiani di maggior successo e fama, e uno tra gli artisti italiani che hanno venduto il maggior numero di dischi.

    Soprannominato inizialmente Komandante dai membri del suo fan club ufficiale, tale appellativo è rimasto nell'immaginario collettivo e utilizzato anche in ambito diverso. Negli anni ottanta, per via dello stile di vita sregolato caratterizzato da alcol, droga, donne e continui tour frenetici, ricevette notevoli critiche da parte dei mass media.

    Il nome gli è stato dato dal padre Giovanni Carlo, di mestiere camionista, in omaggio a un omonimo compagno di prigionia in Germania durante la seconda guerra mondiale. Trascorre un'infanzia serena, circondato dall'affetto della sua famiglia, mostrando un carattere timido.

    Il mestiere di autotrasportatore del padre lo porta a trascorrere un paio d'anni della sua prima giovinezza a Siniscola, come da lui stesso confermato durante un suo concerto a Cagliari del 2010.

    Fin da bambino, su decisione della madre Novella Corsi, casalinga appassionata di musica, viene iscritto a scuola di canto dal maestro Bononcini e inizia ad appassionarsi al mondo della musica. A 13 anni vince l'"Usignolo d'oro", una manifestazione canora modenese, con il brano Come nelle fiabe, mentre a 14 anni entra a far parte del suo primo gruppo musicale, un quintetto chiamato "Killer", nome successivamente trasformato in "Little Boys"; del gruppo fa parte anche Marco Gherardi, che più volte sarà compagno di avventura di Vasco.
    Nel 1967, dopo la licenza media, viene iscritto dalla famiglia all'istituto dei salesiani San Giuseppe a Modena, affinché possa conseguire il diploma. L'esperienza in collegio si rivela traumatica: gli educatori, infatti, si mostrano molto severi e Vasco inizia ad avere un carattere ribelle, che lo porta ad essere poco propenso a rispettare le rigide regole dell'istituto; inoltre, lega poco con i compagni di collegio, che tendono a isolarlo e schernirlo per le sue origini di paese. È un periodo che segnerà profondamente il carattere di Vasco Rossi: il pessimo rapporto maturato coi salesiani si estenderà nei riguardi delle altre figure ecclesiastiche, sviluppando inoltre una sorta di complesso per le sue origini montanare, col quale imparerà a convivere senza mai riuscire a superarlo del tutto, neppure in età adulta. Scappa due volte, rifugiandosi a casa di una zia a Bologna; in seguito alla seconda fuga, il padre lo iscrive all'Istituto Tecnico Commerciale "Tanari" del capoluogo emiliano, dove alloggia presso la casa della zia. Finalmente, consegue il diploma di ragioniere.
    A Bologna, Vasco soggiorna in un periodo di particolare fermento sociale: la contestazione studentesca divampa e la città ne è particolarmente coinvolta. Appoggia le posizioni anarchiche, anche se non si distingue per la partecipazione alle lotte politiche, cui resta fondamentalmente indifferente. È molto affascinato, invece, dal mondo del teatro, tanto che matura il sogno di iscriversi al DAMS per frequentare il corso di teatro alternativo. Ma il padre non approva l'idea; pertanto, nell'autunno del 1972 Vasco si vede costretto ad iscriversi al corso di laurea in Economia e Commercio all'Università di Bologna.

    Pochi mesi prima, aveva aperto insieme a Marco Gherardi, suo amico d'infanzia, un piccolo locale, il "Punto Club", nei pressi di Zocca, che più tardi diventerà una vera e propria discoteca; in questo primo periodo viene utilizzato come base per organizzare feste ed eventi, e Vasco si spende per l'organizzazione con discreti risultati.

    Vasco successivamente lascia la casa della zia per andare a vivere presso una casa in affitto, sempre a Bologna, insieme a due amici, decidendo di prendere seriamente l'impegno universitario; tuttavia, dopo un buon inizio, si lascia sedurre dalla turbolenza della Bologna di quegli anni. Continua a restare sempre piuttosto ai margini della lotta politica; frequenta poi il Teatro Evento di Bologna, per il quale firmerà qualche regia e qualche presenza come attore; e, infine, si fidanza con Paola Panzacchi, una convinta femminista, iniziando una storia d'amore molto difficile, da cui uscirà "con le ossa rotte". Inoltre, amplia notevolmente la sua cultura musicale: oltre agli italiani Lucio Battisti, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, ascolta molto rock anglosassone, soprattutto i Rolling Stones.

    Nel 1974, abbandona definitivamente Economia e Commercio per iscriversi a Pedagogia, più affine alle sue inclinazioni, ma interromperà gli studi a otto esami dalla laurea. L'anno successivo si trasferisce a Modena, per risparmiare sull'affitto, dividendo l'appartamento con altri amici.

    Il 1975 è un anno storico per la sua formazione: convinto dall'idea dell'amico Marco Gherardi, fonda a Zocca Punto Radio, una Radio libera sul modello delle centinaia che nascevano in quegli anni in Italia, destinata a servire il pubblico dell'Appennino tosco-emiliano, ma anche Modena e Bologna. Punto Radio viene citata da Pupi Avati nel suo film Gli amici del bar Margherita.

    L'esperienza della radio è decisiva per la carriera di Vasco Rossi. Prima di tutto, gli dà la possibilità di maturare come showman, visto che Rossi sarà uno dei principali DJ sia dei programmi radiofonici sia delle serate speciali che la radio organizzerà presso le principali discoteche dell'Emilia-Romagna e, in secondo luogo, gli darà l'opportunità di conoscere una serie di persone fondamentali nella sua futura carriera, come Riccardo Bellei, Gaetano Curreri, Maurizio Solieri, Massimo Riva, allora giovanissimo, e Red Ronnie, che allora lavorava per la BBC, un'altra radio libera di Bologna. È proprio nelle serate-evento organizzate dalla radio nei locali emiliani che Vasco Rossi, per la prima volta, imbraccia la chitarra e canta al pubblico alcune canzoni, comprese alcune scritte da lui stesso.
    Sotto la spinta dei suoi amici, tra i quali Gaetano Curreri, leader degli Stadio, incide nel 1977 il suo primo 45 giri, Jenny/Silvia contenente i brani Jenny (una sorta di bozza di Jenny è pazza) e Silvia, per l'etichetta Borgatti Music, che fino ad allora aveva curato la produzione e distribuzione di dischi legati al ballo liscio.

    L'anno successivo esce invece il suo primo album, ...Ma cosa vuoi che sia una canzone..., distribuito solo in Emilia-Romagna. L'album è di stampo cantautorale, ancora distante dalla linea rock adottata da Vasco negli anni a venire.

    Il suo secondo album viene pubblicato nel 1979 con il titolo Non siamo mica gli americani. Il disco ottiene più successo rispetto al precedente, anche se in fatto di vendite non raggiunge livelli alti. L'album è diventato famoso soprattutto perché contiene la canzone Albachiara, che anni dopo sarà scoperta dal grande pubblico e diventerà uno dei maggiori successi di Vasco, nonché per anni pezzo conclusivo di gran parte dei suoi concerti. La prima apparizione di Rossi in televisione è datata 10 gennaio 1979, quando partecipa come concorrente alla trasmissione 10 Hertz condotta da Gianni Morandi. Alla fine del programma, Vasco canta La strega (la diva del sabato sera). Lo spezzone è stato riproposto, a trent'anni di distanza, da La Storia siamo noi nello speciale Solo Vasco di Caterina Stagno del 26 novembre 2008.

    Il 31 ottobre 1979 il padre Giovanni Carlo muore stroncato da un infarto mentre era intento a compiere una manovra a bordo del suo camion. È uno shock terrificante per Vasco, che in un primo momento, soffrendo di sensi di colpa per aver intrapreso una professione così diversa da quella del padre, pensa addirittura di abbandonare il mondo della musica.

    È di quegli anni la sua prima esibizione in piazza, precisamente nella Piazza Maggiore di Bologna su iniziativa di Bibi Ballandi, il suo primo manager

    Nel 1980 esce il terzo album, Colpa d'Alfredo. Neanche questo album ottiene molto successo di vendite, questa volta a causa della censura da parte di alcune radio della canzone che dà il titolo all'album in quanto ritenuta volgare ed offensiva in alcune parti del testo.

    Lo stesso anno nasce la collaborazione tra Vasco e la Steve Rogers Band, con la quale verrà organizzato il suo primo tour.

    La popolarità di Vasco Rossi, che inizia a farsi conoscere anche a livello nazionale, cresce in seguito a una sua esibizione dal vivo, durante la nota trasmissione televisiva Domenica In. In questa occasione canta il brano Sensazioni forti.

    La sua esibizione viene ampiamente criticata dal giornalista Nantas Salvalaggio (che sarà, nel testo della futura hit Vado al massimo, definito da Vasco "quel tale che scrive sul giornale") che, in un suo articolo sul settimanale Oggi, si scaglia contro il cantante e contro la RAI, colpevole di ospitare nel suo più popolare programma della domenica un simile esempio di "ebete, cattivo e drogato".

    Il rocker ed il suo staff protestano nei confronti del giornalista, ma l'inconveniente, nei fatti, aumenta il nascente mito del Blasco, soprannome nato d'altronde in quel periodo.

    È con il quarto album che inizia ad arrivare il successo, Siamo solo noi viene pubblicato nel 1981 e, tuttora, viene considerato uno dei migliori lavori del cantante; la canzone che dà il titolo all'album verrà più volte identificata come un vero e proprio "inno generazionale", tutt'oggi attuale per i suoi fan.

    Così, nel 1982, Vasco partecipa al Festival con la canzone Vado al massimo, ironica risposta a Nantas Salvalaggio, il giornalista che due anni prima lo aveva criticato ferocemente sulle pagine del settimanale Oggi (che nel testo viene apostrofato come "quel tale che scrive sul giornale".). La performance del rocker fece scalpore: al termine della sua esecuzione, nell'atto di abbandonare il palco, Vasco si infilò il microfono nella tasca della giacca, con l'intenzione di darlo al concorrente successivo. A causa del filo troppo corto tuttavia esso gli si sfilò e cadde a terra, facendo diffondere l'opinione che egli lo avesse gettato intenzionalmente sul pavimento, per spregio nei confronti della manifestazione.

    Fu lo scalpore che proprio il rocker di Zocca voleva creare per distinguersi dagli altri partecipanti di una manifestazione.

    Nell'aprile dello stesso anno esce l'album omonimo, che resterà in classifica per sedici settimane.

    L'anno seguente Vasco si presenta di nuovo a Sanremo con Vita spericolata. La canzone diventerà uno dei classici della musica italiana (così come Siamo solo noi) e raggiunge lo stesso anno il 6º posto nella classifica dei 45 giri; al Teatro Ariston, entrata in finale, si classificherà al penultimo posto nella graduatoria. Anche in questa occasione la partecipazione del rocker emiliano fece scalpore: all'attacco dell'ultimo ritornello, Vasco abbandonò improvvisamente il palco, mentre la base musicale continuava a suonare, evidenziando che aveva cantato in playback.
    Segue l'uscita dell'album Bollicine. È il sesto album in sei anni, quello che consacra definitivamente Vasco Rossi a icona del rock italiano: resta in classifica per 35 settimane, e si piazza come quinto album più venduto dell'anno. L'ironica canzone Bollicine, farcita di slogan e frasi ad effetto (con chiari riferimenti all'uso della cocaina), vince il Festivalbar '83, e il tour per promuovere l'album è un trionfo. È sicuramente uno dei periodi di massimo successo dal punto di vista musicale, ma non dal punto di vista umano: secondo alcuni biografi, in quel periodo Vasco sta veramente andando al massimo: è farmaco-dipendente, vive come se fosse sempre su un palco, non dorme per giorni interi mentre continua ad assumere anfetamina e Lexotan, tanto da costringere il manager Guido Elmi ad annullare vari concerti.

    Nel 1983 si approfondisce anche la collaborazione con gli Stadio di Gaetano Curreri e Ricky Portera (all'epoca ancora presente in formazione), per i quali scrive il testo del brano Acqua e sapone che diverrà hit nazionale anche in quanto colonna sonora dell'omonimo film di Carlo Verdone. Nel 1984 ulteriori interventi di Vasco Rossi con gli Stadio sono il testo e la voce (con cori di Lucio Dalla) in La faccia delle donne, brano di spicco dell'omonimo album della band di Curreri.

    All'inizio del 1984, esce la prima raccolta dal vivo: Va bene, va bene così, che resterà in classifica 33 settimane di cui 8 al primo posto. Ma il 20 aprile dello stesso anno, il rocker viene fermato in una discoteca nei pressi di Bologna e arrestato. Dopo una perquisizione in un casolare di Casalecchio, dove abita insieme ad altri componenti della sua band, Rossi consegna spontaneamente 26 grammi di cocaina ai carabinieri. Trascorre 22 giorni di prigione (di cui 5 in isolamento) presso il carcere di Rocca Costanza a Pesaro, con l'accusa di detenzione di cocaina e spaccio non a scopo di lucro. Nei giorni di detenzione riesce a liberarsi dalle anfetamine, nonostante la sua situazione psicofisica rimanga piuttosto precaria. Del panorama musicale italiano soltanto Fabrizio De André e Dori Ghezzi danno pieno sostegno al cantante, visitandolo in carcere. Il 12 maggio Rossi ottiene la libertà provvisoria. Il processo lo scagiona dall'accusa di spaccio, ma lo condanna a due anni e otto mesi con la condizionale, per detenzione di sostanze stupefacenti.

    Di lì a poco, nel 1985, Vasco pubblica l'album Cosa succede in città, considerato secondo certi aspetti l'album della rinascita. Sebbene contenga canzoni storiche poi divenute pilastri delle composizioni di Vasco, secondo la critica l'album è tecnicamente perfetto ma per i testi ed i contenuti viene considerato un album piuttosto "fiacco", anche a causa delle vicende che lo precedettero, tanto che secondo alcune persone vicine a Rossi l'album non soddisfece completamente né Vasco né Elmi. Ciò nonostante, l'album resta in classifica per 29 settimane.

    L'anno seguente, diventa padre a Pagani per la prima volta e per due anni sparisce completamente. Qualcuno parla di esaurimento nervoso, ma è un periodo in cui Vasco ricerca se stesso e rivede vecchi amici di infanzia. A questo periodo risale anche la frequentazione con un ancora relativamente sconosciuto Zucchero Fornaciari. Come raccontato da Zucchero nella sua autobiografia Il suono della domenica - Il romanzo della mia vita tra i due cantanti è poi nata un'amicizia duratura: i due hanno più volte manifestato stima reciproca.


    Nel 1987 Vasco torna sulla scena pubblicando C'è chi dice no, che resterà in classifica 38 settimane, di cui 12 in testa. Il successo è tale che perfino Adriano Celentano lo vuole ospite in Rai. Lui inizialmente accetta, salvo poi cambiare idea il giorno prima della trasmissione facendo infuriare i vertici dell'emittente televisiva, che minacciano di bandirlo per sempre da ogni trasmissione. Ma Rossi a questo punto della sua carriera può ampiamente permetterselo, tanto che il sempre crescente successo di spettatori costringe il cantante ad abbandonare i palazzetti per orientarsi verso spazi più ampi: inizia l'epoca degli stadi.

    Il 1º luglio 1988 viene nuovamente arrestato mentre da solo a bordo della sua BMW 750 procede zigzagando sulla A14 con a bordo un grammo di cocaina, uno sfollagente e una pistola lanciagas. Viene prontamente rilasciato tra le guardie carcerarie e i fan che gli chiedono abbracci e autografi.

    Nel 1989, prima dell'uscita dell'album Liberi liberi realizzato per conto della EMI, Rossi rompe con Guido Elmi e la Steve Rogers Band ritrovandosi praticamente da solo con Maurizio Lolli. Senza Solieri e Riva, parte comunque il Liberi Liberi Tour, il cui grande successo porta alla pubblicazione dell'album dal vivo Fronte del palco (1990).

    Il 6 dicembre 1989 viene condannato ad un'ammenda di 2 milioni e 800 000 lire in seguito all'infelice episodio del 1984.

    L'anno successivo vengono organizzati in rapida successione (10 e 14 luglio) due concerti rispettivamente negli stadi San Siro a Milano e Flaminio a Roma, per un totale di circa 90.000 spettatori Con il concerto a S. Siro Vasco Rossi diventa il terzo artista italiano, dopo Edoardo Bennato nel 1980 e Claudio Baglioni nel 1985, a raccogliere un numero di fan così ampio da riempire lo stadio Giuseppe Meazza. Una parte del concerto di Milano viene pubblicata nell'album Vasco live 10.7.90 San Siro.

    Nel 1992 torna a collaborare con la band degli Stadio per la quale scrive il testo della hit radiofonica Stupidi all'interno dell'album Puoi fidarti di me.

    Diventato padre per la seconda volta, il cantante fa uscire l'album Gli spari sopra (1993) col quale vincerà 10 dischi di platino (suo record di vendite tutt'oggi imbattuto). L'album fu preceduto dal singolo Gli spari sopra, mini-CD che contiene, oltre ad alcune versioni alternative de L'uomo che hai di fronte e Delusa con riferimenti alle allora ragazze di Non è la RAI, anche l'inedito Se è vero o no, che non fu inserito nell'album Gli spari sopra. Nel 1994, regala agli iscritti al suo fan club ufficiale un CD contenente l'inedita Senza parole.

    Nel 1995 il rocker è di nuovo a San Siro con un doppio concerto evento, Rock sotto l'assedio, contro la guerra in Jugoslavia. Sul palco sono ospitati gruppi musicali, di etnie diverse, fatti giungere clandestinamente dalla zona della guerra con l'aiuto di collaboratori come il fotoreporter Massimo Sciacca e l'organizzatore Enrico Rovelli. In questa occasione canta per la prima volta Generale di Francesco De Gregori, cantautore che da sempre è un suo riferimento, interpretandola nel proprio inconfondibile stile rock. Vasco promuove la serata come occasione di riflessione contro la violenza della guerra, ma molti giornalisti polemizzeranno con lui per non avere devoluto l'incasso alla causa jugoslava. Vasco con Maurizio Lolli e Mirco Bezzi realizza un sito internet, il primo in Italia per un artista musicale, dedicato a raccogliere le testimonianze di reporter dalle zone di guerra intercettate sulla nascente rete di comunicazione, e le biografie dei gruppi musicali che si esibiscono.

    Nel 1996 pubblica l'album Nessun pericolo... per te, contenente una canzone, Gli angeli, dedicata all'amico Maurizio Lolli morto di cancro ai polmoni e il cui video (una produzione colossale di 600 milioni di lire) viene diretto da Roman Polański. Il video viene messo a disposizione su internet, un evento abbastanza inusuale per quegli anni, cosicché Vasco diventa un precursore del tempo e dei nuovi sistemi tecnologici che avanzano. La canzone viene distribuita in un singolo a forma triangolare a tiratura limitata. La forma del cd singolo potrebbe essere un chiaro omaggio all'attributo femminile, al quale spesso Vasco fa riferimento con gesti inequivocabili nei suoi concerti e nello specifico nella canzone Rewind, la cui musica è scritta per lui dall'amico di sempre Gaetano Curreri leader degli Stadio.

    Nel 1997 esce Rock, una raccolta di vecchi pezzi riarrangiati, che porterà il cantante ad esibirsi nell'ex stabilimento Italsider di Bagnoli, nell'ambito della prima edizione del Neapolis Rock Festival. Quell'anno Rossi è presente come autore al Festival di Sanremo (in coppia con Gaetano Curreri e Roberto Ferri) con ...E dimmi che non vuoi morire scritta per Patty Pravo, insignita del premio della critica. Sempre per il Festival di Sanremo, nel 1999 scrive la canzone Lo zaino cantata dagli Stadio.

    Nel 1998 esce Canzoni per me, in cui, tra le altre, riprende anche vecchie canzoni, scritte all'inizio della carriera e mai pubblicate. In quel periodo trionfa al Festivalbar '98 ottenendo la sua seconda vittoria in tale competizione, con Io no, e ottiene per la prima volta la Targa Tenco nella categoria miglior album dell'anno.


    Il 1998 è un anno storico per la carriera di Vasco Rossi: il disco non porta, infatti, com'era abitudine, una nuova tournée, ma viene deciso di tenere un unico concerto, accettando la proposta di essere headliner della prima edizione dell'Heineken Jammin' Festival a Imola.

    Alla serata partecipano 130.000 persone, segnando un evento nell'intera storia della musica italiana: il successo di Vasco diviene di massa, e il rocker di Zocca viene universalmente riconosciuto come la star della musica italiana contemporanea.

    La serata viene immortalata nel video Rewind e relativo album dal vivo Rewind nel 1999, a cui fa seguito il Rewind tour.

    A pochi giorni dalla prima tappa del tour allo stadio Curi di Perugia, viene a mancare per un'overdose di eroina, l'inseparabile "compagno di avventure" Massimo Riva, chitarrista della band e autore-coautore di una buona parte del repertorio musicale di Vasco. A partire dal Rewind tour, il rocker di Zocca ricorderà l'amico scomparso in ogni concerto, dopo aver cantato il brano Canzone.

    Nel 1999, esce il singolo La fine del millennio, i cui proventi vengono devoluti all'associazione onlus per il recupero dei tossicodipendenti, fondata dai parenti di Massimo Riva. La copertina riprende il Cristo bendato di una immagine di scena tratta dal "Teatro delle orge e dei misteri" dell'austriaco Hermann Nitsch.

    Nel 2000, si ricompone la collaborazione con Patty Pravo, alla quale l'artista dedica un tributo con il brano scritto insieme a Pia Tuccitto per lei Una donna da sognare, titolo anche dell'album, nel quale c'è la firma di Vasco Rossi (che è anche produttore del cd) anche in Una mattina d'estate, condotta al successo dalla Pravo al Festivalbar di quell'anno.

    Sempre quell'anno Vasco firma come coautore il testo della canzone La tua ragazza sempre, portata al Festival di Sanremo da Irene Grandi, che si piazza in seconda posizione. La collaborazione con Irene Grandi si consoliderà negli anni: nel 2003, Vasco firmerà per la cantante fiorentina il brano Prima di partire per un lungo viaggio.

    Il 2001 è l'anno di Stupido hotel e anche del terzo Festivalbar vinto con la canzone Ti prendo e ti porto via.

    Nel 2002 esce la prima raccolta pubblicizzata come ufficiale dalla EMI di brani in versione originale e rimasterizzati, Tracks, che contiene al suo interno la reinterpretazione di Generale di Francesco De Gregori, cantata durante il tour "Rock sotto l'assedio" del 1995 e mai pubblicata prima. All'uscita della raccolta fa seguito il triplo concerto evento tenutosi di nuovo a San Siro nel 2003 e dal quale sarà tratto il DVD Vasco Rossi @ S.Siro 03, non seguita, però, da una traccia audio. La reinterpretazione di Generale rappresenta una sorta di risposta e ringraziamento alla versione di Vita spericolata incisa da De Gregori nel 1993 e inclusa nel suo album Il bandito e il campione.

    Nel 2004 esce l'album Buoni o cattivi, registrato tra Bologna e Los Angeles, e successivamente venduto anche negli Stati Uniti. Il disco risulterà il più venduto in Italia nel 2004. All'album seguirà il Buoni o Cattivi Tour, articolatosi in due estati e che tocca gran parte degli stadi italiani, bissandoli dove richiesto e facendo registrare il tutto esaurito. Inoltre, il 24 settembre dello stesso anno, ha voluto regalare ai suoi fan un concerto gratuito tenutosi a Catanzaro (nel quartiere Germaneto), di fronte a 400.000 persone (record di presenze). Lo stesso Vasco ha ribattezzato questo evento "Vascstock".[38] Vasco in questa occasione si dimostrò attento all'ambiente, perché questo concerto fu ad "emissioni zero": infatti il cantante dichiarò che sarebbero stati piantati tanti alberi quanti ne fossero serviti per riequilibrare le emissioni di CO2 dovute all'energia elettrica necessaria per alimentare il concerto.

    L'11 maggio 2005 lo IULM di Milano conferisce a Rossi la laurea "honoris causa" in Scienze della comunicazione, per essere «stato protagonista di una vera rivoluzione musicale che ha anche significativi connotati sociali e relazionali introducendo uno stile espressivo, unico e insuperato, con temi del privato che fanno parte del tessuto sociale e arrivano direttamente a colpire la sensibilità dei giovani. I suoi concerti sono eventi di eccezionale portata emotiva e aggregativa. un "pezzo di carta" che Vasco esibisce con emozione e fierezza dedicandolo alla madre e ai suoi studi universitari a suo tempo interrotti.

    Il 9 settembre 2005 esce È solo un rock'n'roll show, doppio DVD, lanciando così il concetto di movieclip, in cui tutte le canzoni di Buoni o cattivi si intrecciano in un lungo videoclip di oltre due ore.

    Tre mesi dopo, il 2 dicembre 2005, esce Buoni o cattivi Live Anthology 04.05, un cofanetto comprensivo di doppio cd e triplo DVD che documenta il grande successo del "Buoni o cattivi tour" del 2004 e del 2005.

    Nel 2005 ritorna a Sanremo come ospite per la serata finale, in segno di riconoscenza al festival che gli aveva offerto una vetrina importante nonostante i magri piazzamenti allora riconosciuti, quando la sua carriera era ancora agli albori. Questa volta il pubblico lo accoglie con entusiasmo e Vasco risponde cantando l'introduzione di Vita spericolata, introdotto da Maurizio Solieri alla chitarra, e l'hit del 2004 Un senso. Dopo la performance pronuncia poche parole contro la legge anti-fumo (legge 3/2003) varata dal ministro Sirchia ed esce di scena, sottraendosi all'abituale intervista del conduttore Paolo Bonolis ai suoi ospiti.

    Il 17 dicembre 2005 Vasco torna a Zocca, la sua città natale, dove gli amici d'infanzia e tutta la comunità hanno organizzato un tributo in suo onore. Per l'occasione viene allestita anche una mostra fotografica.
    Vasco Rossi ha sostenuto nella campagna elettorale per le elezioni politiche del 2006 la lista della Rosa nel Pugno (concedendo l'utilizzo della canzone Siamo solo noi come colonna sonora dello spot del partito) e ha finanziato la coalizione L'Unione. È la prima volta che il rocker prende una posizione politica netta: in passato si era limitato a mostrare simpatia per le lotte abolizioniste di Marco Pannella, acquisendo la tessera del partito dei Radicali e prestando, nei primi anni ottanta, il suo volto ad alcune campagne antiproibizioniste. Alle elezioni per il Presidente della Repubblica del 2006, alla seconda e terza votazione il cantante ottiene in entrambe le occasioni 1 voto.

    Sempre nel 2006, Vasco annuncia pubblicamente di non cedere più i diritti delle sue canzoni per gli spot pubblicitari diventate per sua stessa ammissione un errore e per molti dei suoi fan delle emozioni che non considerano giusto commercializzarle in quel sistema.

    Il 19 gennaio 2007 esce il singolo Basta poco. Per volontà del cantautore non è venduto in alcun negozio e può essere ascoltato esclusivamente tramite radio oppure scaricato dal web o dal portale di una nota azienda telefonica. Il nuovo singolo fa registrare il record italiano di download legali, oltre centomila a distanza di due giorni dall'uscita del brano.

    L'11 maggio 2007 Vasco Rossi pubblica un mini CD, Vasco Extended Play, contenente Basta poco, la versione "original demo" della stessa, il video con i personaggi disegnati da suo figlio Luca e una reinterpretazione de La compagnia, scritta da Mogol e Carlo Donida, portata al successo da Marisa Sannia nel 1969 e reinterpretata nel 1976 da Lucio Battisti: si tratta di un brano a cui Vasco si è dichiarato molto legato e che ha reinterpretato in chiave rock.

    Il 23 novembre 2007 esce il DVD [email protected], registrato durante le due date del 27 e 28 giugno del Vasco live Tour 2007 nello stadio romano.

    Il 28 marzo 2008 esce Il mondo che vorrei, ventunesimo album del cantautore (quindicesimo in studio). Il mondo che vorrei è anche il nome del primo brano estratto da questo album, che viene lanciato in radio il 14 marzo e in tutti gli oratori della diocesi di Milano il 16 marzo, il brano entra subito al primo posto della classifica digitale Fimi. L'album raccoglie subito un enorme successo di critica e di vendite: il 3 aprile 2008 viene annunciata sul suo sito ufficiale la cifra di 400.000 copie vendute in soli 2 giorni.

    Nel maggio del 2008 è stato nominato cittadino onorario della città di Genova dal Sindaco Marta Vincenzi, in quanto ha omaggiato i genovesi regalando loro quella che è stata la "data 0" del Vasco.08 Live in concert. Inoltre, ha ricevuto a titolo onorifico la tessera che dà libero accesso agli oratori della diocesi di Genova.

    Nell'estate del 2008 prosegue il tour, iniziato a Genova, negli stadi delle principali città italiane. In sole 24 ore dall'apertura delle prevendite vennero venduti 120.000 biglietti, costringendo gli organizzatori ad aggiungere ulteriori date per le tappe di Milano, Roma, Ancona e Salerno.

    Vasco si esibisce anche all'Heineken Jammin' Festival di Mestre il 21 giugno 2008. Oltre alle canzoni del nuovo disco, Vasco regala ai fan brani come T'immagini e La noia.

    Il 5 luglio 2008, tramite il suo sito ufficiale, Vasco annunciò un ritorno sul palco a settembre, per la seconda parte della tournée, la cui data zero si è svolta il 5 settembre a Teramo.

    A fine anno, secondo i dati SIAE, Vasco detiene il primato della musica dal vivo grazie al record di presenze registrato nelle diciotto date del tour 2008.

    Il 13 marzo 2009 esce Il mondo che vorrei live, il primo concerto rock registrato in alta definizione Blu-ray durante il doppio concerto tenutosi allo Stadio Dall'Ara di Bologna il 19 e il 20 settembre 2008.

    La prima apparizione dal vivo di Vasco Rossi del 2009 ha avuto luogo in occasione del ventennale del Concerto del Primo Maggio a Roma, a 10 anni di distanza dalla sua prima partecipazione. L'esibizione è durata circa cinquanta minuti, nel corso della quale sono state proposte dieci canzoni tra cui Un ragazzo di strada, brano del 1966 scritto da I Corvi, cantato per la prima volta da Vasco Rossi.

    Il 6 ottobre 2009 ha iniziato una tournée indoor in giro per l'Italia e l'Europa, a 13 anni di distanza dall'ultimo tour al chiuso datato 1996, il Nessun Pericolo Per Te Tour. Durante questi concerti ha presentato un nuovo brano inedito intitolato Ad ogni costo, cover della hit dei Radiohead, Creep. Da notare l'anomalia della data sarda, unico concerto del tour previsto all'aperto.

    Il 27 novembre 2009 esce l'album Tracks 2 - Inediti & rarità, che contiene 3 inediti (tra cui proprio Ad ogni costo, Ho fatto un sogno e Sto pensando a te), Sally cantata interamente da Vasco ad una tappa del Europe Tour 2009, sei tracce dal vivo tratte dal "Nessun pericolo per te tour" del 1996 e tre cover suonate negli anni dal vivo una sola volta, ovvero Il tempo di morire, Un ragazzo di strada e Amico fragile). In poco più di una settimana l'album ottiene quattro dischi di platino.

    Nello stesso mese la Sony ha prodotto SingStar Vasco Rossi, gioco per PlayStation 2 e PlayStation 3.

    Successivamente viene pubblicato il secondo singolo appartenente al nuovo album, Sto pensando a te, trasmesso nelle radio a partire dal 18 dicembre del 2009.

    Il 10 marzo 2010 è uscito un numero di Topolino dove Vasco si trasforma nel Comandante Brasko, un cantante amatissimo dal pubblico che si è ritirato dai palchi e cui Zio Paperone chiede di risollevare le sorti della manifestazione canora più importante di Paperopoli, quella al Teatro Arroston. All'interno si può trovare un'intervista allo stesso Vasco dove parla della passione per Topolino. La storia, ideata da Vincenzo Mollica, è sceneggiata da Fausto Vitaliano, mentre i disegni sono di Giorgio Cavazzano.

    Nello stesso mese decide di investire sulla rivista di critica letteraria Satisfiction, divenendone editore.

    Il 22 giugno 2010 è uscito in edizione limitata l'album Vasco London Instant Live 04.05.2010 registrato appunto il 4 maggio 2010 all'Hammersmith Apollo di Londra. Questa data, segna un evento importante nella carriera del rocker, in quanto si tratta del suo primo concerto in Gran Bretagna.

    Il 7 luglio 2010, tramite la sua pagina di Facebook, Vasco ha dichiarato di avere già pronto un nuovo album che uscirà nel 2011. Il 29 novembre, sempre tramite Facebook, comunica che insieme a Gaetano Curreri ha scritto il quinto singolo di Noemi Vuoto a perdere; il brano è anche la colonna sonora di Femmine contro maschi di Fausto Brizzi.

    Il 1º febbraio 2011 viene annunciata l'uscita del nuovo album di inediti fissata per il 29 marzo; il 7 marzo è stato annunciato il nome del nuovo lavoro: Vivere o niente. Il primo singolo estratto, pubblicato il 7 febbraio (giorno del cinquantanovesimo compleanno di Vasco Rossi), si intitola Eh... già. Il disco balza subito in testa alle classifiche di vendita. Il secondo singolo è Manifesto futurista della nuova umanità, in rotazione dal 6 maggio 2011 in Italia.

    Il 15 aprile 2011 viene presentata, dal sovrintendente Stephane Lissner, la stagione 2011-2012 del Teatro alla Scala di Milano, con le musiche e la drammaturgia a firma di Vasco utilizzate per la produzione L'altra metà del cielo, spettacolo incentrato sulla figura femminile e sui giovani.[58] La "prima" doveva avere luogo il 31 marzo 2012, con successive sette repliche, ma è stata rinviata di tre giorni per uno sciopero dei lavoratori.

    L'11 giugno 2011 prende il via dall'Heineken Jammin Festival a Mestre, il tour Vasco Live Kom 011. Il tour prevede quattro concerti nel giro di pochi giorni allo stadio di San Siro e due repliche allo Stadio Olimpico. Durante l'ultima data a Milano, il rocker è stato obbligato ad accorciare la scaletta, iniziando con un evidente ritardo, causa un forte mal di schiena che nonostante le cure necessarie non accennava a passare.

    Il 26 giugno 2011, in un'intervista a Vincenzo Mollica per il TG1, parlando del suo futuro ha dichiarato che modificherà il suo modo di rapportarsi con il pubblico, in particolare ha affermato: «è felicemente conclusa la mia straordinaria attività di rockstar» e che «questa, quella in corso in quel momento, è l'ultima tournée di questo tipo». In questo periodo viene pubblicato il libro Vasco complete canzoniere.

    Il 18 luglio 2011 decide di farsi ricoverare in una clinica privata nei pressi di Bologna, per verificare la natura del mal di schiena e dagli esami si scopre che la causa del dolore, deriva da una costola fratturata. Inoltre approfitta della permanenza nella clinica per fare un check-up completo. Il 23 luglio viene annunciata l'uscita di un film-documentario sulla sua vita, artistica a privata, diretto da Alessandro Paris e Sibylle Righetti, dal titolo Questa storia qua e in uscita il 7 settembre. È stato proiettato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia ed in contemporanea in oltre 200 sale facendo registrare il tutto esaurito già in prevendita. Dal film viene estratto il singolo I soliti, in rotazione nelle radio dal 29 agosto.

    Il 22 agosto 2011, dopo una visita medica concordata alla clinica Villalba, i medici che seguono le sue condizioni di salute lo obbligano ad un riposo assoluto di almeno sessanta giorni, che ha provocato l'annullamento delle ultime quattro date del Vasco Live Kom '011: Torino, Udine, Bologna e Avellino. Al cantante viene diagnosticata un'infezione da stafilococco aureo che gli ha causato un'osteomielite al torace, un'endocardite e, in seguito, anche una polmonite.

    Il 24 novembre 2011 è uscita in editoria un'altra sua biografia, intitolata La versione di Vasco, con una tiratura di 80.000 copie; dopo tre giorni il libro è andato in ristampa con altre 50.000 copie. Il libro si è piazzato subito al primo posto nella sezione "varia" o "saggistica", mentre ha occupato la quarta posizione nella classifica generale. I proventi delle vendite sono andati ad una comunità di don Ciotti.

    Il 9 dicembre 2011, solo ed esclusivamente su iTunes, è uscita una speciale versione dell'album Vivere o niente, denominata Vivere o niente - Kom.011 Edition, contenente, oltre all'album in studio, anche un CD con 13 brani registrati durante una tappa del Vasco Live Kom '011. Il 31 marzo 2012 è stato pubblicato l'album L'altra metà del cielo contenente alcune tra le più famose canzoni di Rossi dedicate alle donne riarrangiate per l'esecuzione sul palco de La Scala; l'album ha raggiunto subito la prima posizione fra le vendite. Il 4 aprile, alla "prima" de L'altra metà del cielo, ci sono stati sei minuti di applausi finali.

    Dal 9 giugno al 14 luglio 2012 si è svolta una mostra sulle opere di Vasco in 3D, dal titolo Notte Rossi, presso il Palazzo Isolani di Bologna. Nel frattempo viene pubblicata la canzone La Luna, scritta per Patty Pravo con Gaetano Curreri e uscita ufficialmente il 15 giugno. A giugno il suo storico chitarrista Maurizio Solieri parla del rapporto tra lui e Vasco in un'intervista cui segue una piccata risposta di Vasco che lascia intendere la fine del decennale rapporto di collaborazione.

    L'8 settembre 2012 torna a esibirsi per un mini-concerto a Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. Il 14 settembre viene di nuovo ricoverato in clinica per problemi respiratori. Il 27 novembre 2012 esce l'album dal vivo Live Kom 011: The Complete Edition, che debutta direttamente al primo posto della Classifica FIMI Artisti; in due settimane ottiene il disco d'oro e a dicembre viene certificato disco di platino per le oltre 60.000 copie vendute.

    Il 21 gennaio 2013 esce il singolo L'uomo più semplice che arriva primo in classifica, quindi vengono ufficializzate le date di sette concerti nel mese di giugno, prosecuzione del tour interrotto per problemi di salute nel 2011.. Alla morte di Enzo Jannacci avvenuta il 29 marzo 2013 Vasco scrive sulla sua pagina Facebook le proprie condoglianze e racconta l'influenza avuta sulla sua carriera artistica.

    Il 20 settembre 2013, tramite la sua pagina ufficiale di Facebook, annuncia l'incisione e la successiva uscita per il mese di ottobre di un nuovo singolo di cui anticipa sempre sul social network le prime strofe. Nello stesso post viene caricata una foto che immortala lo stesso Vasco alla guida di un'auto elettrica decapottabile. Il 15 ottobre 2013 esce pertanto il singolo Cambia-menti, che guadagna immediatamente la prima posizione nella classifica dei singoli più venduti in Italia.

    Successivamente vengono comunicate le date del Live Kom 2014 che vedranno il cantante impegnato allo Stadio Olimpico di Roma e allo Stadio San Siro di Milano. Inizialmente previste quattro date ne sono state poi aggiunte altre tre. Nessun altro, ad eccezione dello stesso Vasco con il Tour Live Kom 011, è mai riuscito a fare a San Siro ben quattro concerti di fila. Il 14 marzo esce il singolo Dannate nuvole che anticipa l'album in uscita a novembre. Ad aprile Vasco firma un accordo con la casa discografica Universal Records che prevede la pubblicazione dei prossimi tre album. Il 29 maggio 2014 riceve il riconoscimento di "Cittadino onorario della Puglia creativa" dal presidente della Regione Nichi Vendola.

    Il 25 giugno 2014 parte il Live Kom 2014; in occasione della preparazione allo spettacolo allo Stadio Olimpico di Roma, annuncia di voler dare alla sua musica una svolta metal, affermando che «A forza di fare rock duro è inevitabile finire nel metal, è una evoluzione naturale». Questo Tour raggiunge la cifra di circa 400.000 spettatori, per un incasso certificato di oltre 26 milioni di dollari, entrando al secondo posto nella classifica mondiale "Hot Tours 2014" di Billboard, subito dopo i Rolling Stones.

    L'album di inediti successivo, intitolato Sono innocente esce all'inizio di novembre. L'album segna un riavvicinamento con alcuni vecchi collaboratori (il brano Sono innocente ma... presenta come coautori Roberto Casini e Andrea Righi, entrambi ex membri della Steve Rogers Band). Inusuale è anche la presenza di un brano strumentale. Inoltre vi si trovano un inedito di Vasco scritto a 15 anni, (Marta piange ancora) e una canzone del figlio Luca Rossi (L'ape regina).

    Vasco Rossi ha tre figli di cui due, Davide e Lorenzo, sono nati entrambi nel 1986, da due madri diverse. Davide fa l'attore ed è anche un disc jockey. Lorenzo, invece, è stato riconosciuto solo nel gennaio 2003, dopo essersi sottoposto volontariamente al test del DNA. Vasco Rossi spiega questo ritardo come...

    « ...indipendente dalla mia volontà. L'avrei riconosciuto anche 15 anni fa, ma quella storia d’amore era già finita e allora non mi fu permesso di fare l'esame del DNA. »

    Il terzo, Luca, che vive con lui, è nato nel 1991 da Laura Schmidt, sua compagna dal 1987 e sua moglie dal 7 luglio 2012. Quest'ultimo risulta, tramite i registri della SIAE, coautore di diverse canzoni.

    Tra le storie negli anni ottanta, una con la conduttrice televisiva Barbara d'Urso, che ha anche dichiarato che le sarebbero state dedicate due canzoni, Brava ed Incredibile romantica. Il cantautore ha però smentito.

    È un sostenitore del Partito Radicale di Marco Pannella nel maggio 2009 s'è iscritto al Partito Radicale per la 23ª volta consecutiva. Nel 2000 era proprietario di una scuderia privata collegata ad Aprilia Racing, la Vasco Rossi Racing, che vinse il campionato del mondo ed il pilota che la guidava era Roberto Locatelli. Possiede il 90% di una società di charter. Rossi non ha mai nascosto la sua simpatia per la squadra di calcio dell'Inter, ricambiata dalla società con un comunicato ufficiale in occasione dei sessantesimo compleanno dell'artista. È inoltre ateo e favorevole all'eutanasia, dichiarandolo dopo un attacco subito dalla Chiesa Cattolica per il contenuto dell'album di Vasco Vivere o niente, uscito pochi giorni prima.

    Nel febbraio 2010 Vasco, tramite i suoi avvocati, chiede al sito satirico Nonciclopedia di cancellare la pagina lui dedicata, ritenendola diffamatoria; nell'agosto e settembre 2011 alcuni amministratori del sito sono convocati dalla polizia postale per questa stessa questione. Per protesta, il 3 ottobre 2011, gli amministratori di Nonciclopedia sospendono il servizio di loro iniziativa. Il giorno seguente il sito viene ripristinato privo della voce su Vasco contestualmente alla promessa di ritiro della querela.

    Appassionato di danza classica, nell'ottobre del 2011, insieme a Stefano Salvati, ha fondato l'associazione culturale l'Associazione Culturale Vasco Rossi Dancing Project. Nel dicembre del 2011 dona 75.000 euro all'Università degli Studi di Bologna per sostenere la ricerca (triennale) sui Biofilms Microbici, principali responsabili di varie forme infettive.



    fonte: wikipedia.org

    Video

    Albachiara

    Respiri piano per non far rumore,
    ti addormenti di sera e ti risvegli col sole.
    Sei chiara come un'alba, sei fresca come l'aria.
    Diventi rossa se qualcuno ti guarda
    e sei fantastica quando sei assorta
    nei tuoi problemi, nei tuoi pensieri
    Ti vesti svogliatamente
    non metti mai niente che possa attirare attenzione!
    Un particolare. Solo per farti guardare.
    Respiri piano per non far rumore,
    ti addormenti di sera e ti risvegli col sole.
    Sei chiara come un'alba, sei fresca come l'aria!
    Diventi rossa se qualcuno ti guarda
    e sei fantastica quando sei assorta.
    Nei tuoi problemi, nei tuoi pensieri!
    Ti vesti svogliatamente
    non metti mai niente che possa attirare attenzione
    Un particolare, per farti guardare,
    e con la faccia pulita
    cammini per strada mangiando una mela
    coi libri di scuola, ti piace studiare
    non te ne devi vergognare!
    E quando guardi con quegli occhi grandi.
    forse un po' troppo sinceri, sinceri, sinceri.
    si vede quello che pensi, quello che sogni!
    e qualche volta fai pensieri strani
    con una mano, una mano ti sfiori!
    Tu sola dentro la stanza
    e tutto il mondo fuori


    (Ivana)





    RUBRICHE






    (Redazione)





    L’ISOLA NELLO SPORT


    CRONACA SPORTIVA


    Tania Cagnotto trascina l'Italia agli Europei, oro e doppiette azzurre a Londra.

    Tania Cagnotto si conferma regina continentale nel trampolino da un metro, conquistando il 7/o oro di specialità, 4/o consecutivo, davanti a Elena Bertocchi, al primo podio che conta. L'ultima doppietta europea risale a Torino 2009. Un mercoledì da leoni per Tania Cagnotto e l'Italia agli Europei di nuoto e tuffi in corso a Londra, con cinque medaglie pesanti e di buon auspicio in vista di Rio.

    Tania Cagnotto si è confermata regina continentale nel trampolino da un metro all'Acquatics, conquistando il settimo oro nella specialità, quarto consecutivo, davanti all'altra azzurra in gara, Elena Bertocchi, al primo podio che conta. L'ultima doppietta europea risale a Torino 2009, con Cagnotto e Marconi. Poco dopo la bolzanina è tornata sulla tavola per andarsi a prendere la medaglia d'argento nella prova sincro misto da 3 metri insieme con Maicol Verzotto. Due medaglie sono venute dal sincro, dopo quelle conquistate lunedì di squadra nel tecnico e ieri da Linda Cerruti nel solo libero.

    La ligure, in coppia con Costanza Ferro, ha riportato l'Italia sul podio europeo del duo dopo otto anni, mentre nel duo misto libero brilla l'argento di Mariangela Perrupato e Giorgio Minisini. Dal piccolo trampolino, Tania Cagnotto sembrava avviata ad una facile vittoria, ma un errore l'aveva relegata al sesto posto e solo un recupero da fuoriclasse le ha permesso al sesto e ultimo tuffo di chiudere con neanche tre punti di vantaggio sulla milanese Bertocchi. medaglia di bronzo per la russa Nadezhda Bazhina.

    "Non ho mai pensato a battere Tania, però standole vicino ho centrato il mio obiettivo che era la medaglia e sono veramente soddisfatta", ha detto Bertocchi. Intanto Tania raggiungeva Verzotto per cominciare la gara in coppia dai tre metri, dove nonostante la stanchezza e la tensione è riuscita a portare a casa la sua 27/a medaglia continentale. A sbarrare la strada ai due azzurri per l'oro sono stati i britannici Reid-Daley, mentre ancora una volta la russa Bazhina si è dovuta accontentare del bronzo insieme con Nikita Shleikher Che la terza giornata della rassegna europea promettesse bene l'avevano dimostrato in vasca gli azzurri del sincro, che in fretta hanno rimpinguato il medagliere.

    La coppia ligure Cerruti-Ferro (91.2667) ha ceduto alle russe Natalia Ishchenko e Svetlana Romashia, che hanno incantato il pubblico sulle note di 'Mermaids' di Ekimyan vincendo l'oro con 96.9000, e alle ucraine Lolita Ananasova e Anna Voloshyna, d'argento con 93.3333. le azzurre hanno scelto "Sweet dreams" degli Euritmics, remixato in salsa underground. "Siamo proprio contente - ha dichiarato Cerruti - Ho nuotato molto più tranquilla dopo la medaglia conquistata nel solo e il punteggio è il migliore mai raggiunto. Ci stiamo avvicinando all'Ucraina e questo deve essere il nostro obiettivo".

    Poco dopo è arrivato il primo argento, nella prima prova agli Europei del duo misto libero, grazie a Minisini e Perrupato, che hanno avvicinato il duo russo formato da Aleksandr Maltsev e Mikhaela Kalancha. Il loro 'Lago dei Cigni' di Tchaikovsky ha fruttato 90.4667 punti mentre gli azzurri hanno concluso l'esercizio con 87.4667 punti con "Dream On" degli Aerosmith. "Siamo riusciti ad allenarci bene - ha dichiarato il 20enne romano Minisini - Avremmo potuto ottenere un punteggio più alto, ma i giudici sono stati più severi rispetto ai mondiali. Sono convinto che il sincro misto continuerà a crescere e che prima o poi arriverà alle Olimpiadi".
    (Ansa)




    Sesta tappa: si sale a Roccaraso, banco di prova per i big.
    Due Gran premi della montagna, chi non ne ha può uscire di scena. Finalmente le prime salite di un certo livello. Dopo cinque prove appannaggio di velocisti e cacciatori di tappe, la Ponte-Roccaraso, di 157 km, rappresenta un gustoso antipasto per gli amanti della montagna. E soprattutto un valido banco di prova per le aspirazioni dei big.
    E' la tappa più impegnativa della prima settimana di Giro, con due Gran premi della montagna previsti, entrambi di seconda categoria: il primo a Bocca della Selva, a quasi 1400 metri di altezza, dopo 18 km di salita al 5,6% di pendenza media ma con punte del 10%. Ma è dopo Castel di Sangro che la salita si fa più dura: si va verso l'Aremogna per 17 km alla media del 4,8%. La prima parte dell'ascesa è abbastanza ripida con un tratto al 12%; si prosegue con un falsopiano da percorrere a tutta prima di ricominciare a salire verso il traguardo con pendenze tra il 4 e il 7%. Il 7% è la pendenza anche dell'ultimo chilometro, da percorrere tutto in salita fino all'arrivo fissato a 1572 metri.
    Con ogni probabilità non si deciderà qui il vincitore del Giro, ma è qui che qualcuno dei protagonisti annunciati potrebbe lasciarci le penne. Il Giro torna a Roccaraso dopo 29 anni. Era il 1987 e quell'anno Moreno Argentin, campione del mondo in carica, si impose nella settima tappa
    (Ansa)




    Internazionali di Tennis Roma 2016: Federer eliminato, Thiem ai quarti.
    Svizzero non al meglio sconfitto in due set da giovane austriaco. Malagò: "Crisi azzurri?Ripartire da giovani". Si ferma agli ottavi il cammino del n.2 al mondo Roger Federer agli Internazionali Bnl d'Italia. Il campione svizzero, non al meglio della condizione fisica, è stato eliminato sul campo Centrale del Foro Italico di Roma dal 22enne Dominic Thiem in due set col punteggio di 7-6 (2) 6-4 in un'ora e 18 minuti di gioco. Ai quarti il tennista austriaco affronterà il vincente della sfida tra il francese Gasquet e il giapponese Nishikori.

    Malagò: "Crisi azzurri?Ripartire da giovani" - L'assenza di risultati del tennis azzurro agli Internazionali Bnl d'Italia 2016 è dovuta "in parte a casualità e sicuramente a un momento che storicamente non è buono", allo stesso tempo apre una crisi e la necessità di rifondare il movimento, come sottolinea Giovanni Malagò: "Ci siamo abituati molto bene, soprattutto con le donne negli ultimi dieci anni: inutile essere ipocriti, c'è da ricostruire un percorso partendo dai giovani, è un dato di fatto", sostiene il presidente del Coni a margine della presentazione della nuova partnership con Peanuts che porterà Snoopy a Rio 2016 come mascotte azzurra. Proprio in vista di Rio, tuttavia, il capo dello sport italiano non si dice preoccupato: "No, non lo sono affatto. Magari vengo smentito, ma credo sia una gara a parte, una partita secca a prescindere dai risultati durante l'anno. Mi dispiace che Bolelli, che era un punto fermo nel doppio, ha dei problemi fisici e questo è sicuramente importante, ma lì si gioca anche il doppio misto, è una competizione particolare". Dubbi, invece, restano sull'accoppiata rosa, dove Malagò sembra ancora nutrire chance di convincere Flavia Pennetta a tornare alle attività: "Secondo me ci sarà qualche sorpresa...", profetizza il numero uno del Coni. "Chissà, magari giocano la Errani e la Vinci che ultimamente non hanno giocato insieme, ma comunque dico che qualche sorpresa ci sarà". Ultima battuta proprio su Roberta Vinci, che dopo l'eliminazione al secondo turno di ieri aveva lasciato intendere che questo potrebbe essere il suo ultimo anno: "Ha detto un 'nì'... Quello che Roberta pensa di fare è giusto", conclude Malagò.
    (Ansa)

    (Gina)



    GOSSIPPANDO!!!




    Fedez fidanzato con Tigerlily, le news sulla coppia che appassiona i social network




    fedez-tigerlily-bacio


    Fedez si è fidanzato con Tigerlily. Verità o menzogna? Nell'ultimo periodo, il rapper sembra aver perso la testa per la dj australiana dai capelli turchini tanto che, solo per lei, ha fatto un lungo viaggio di venticinque ore...


    Fedez si è fidanzato con Tigerlily? Hanno passato tanto tempo insieme - e le news ce lo confermano -, nonostante vivano a venticinque ore di areo l'uno dall'altra! Sì, la deejay dai capelli turchini abita in Australia, dove è ben conosciuta la sua musica, che è riuscita a stregare anche il rapper dal cuore tenero. Quando la vede, batte il suo cuore, e battono tutti i tatuaggi, all'unisono.

    Non ha voluto tenere tutta per sé questa grande attrazione che prova per Tigerlily e, su Twitter, ha chiesto un immenso piacere ai suoi fan: "Aiutatemi a sposarmi con Tigerlily, vi invito tutti alle nozze". Attento, che potrebbero sorprenderti e poi saresti costretto a cercare una chiesa grande quanto una città!

    Fedez non si ferma un attimo. È affamato di musica, alla continua ricerca di generi particolari, che possano influenzare il suo mondo, ed è persino volato a Miami per il Winter Music Conference. Proprio in questa occasione, ha incontrato Tigerlily (Dara Hayes è il vero nome) che, dalla loro prima foto insieme, è stata subito etichettata come la sua fidanzata.

    I pettegoli ci hanno visto giusto? Pare proprio di sì. Ora che Giulia Valentina è un ricordo, Fedez ha solo occhi per la dj australiana:

    "Venticinque ore... Meglio berci sopra! Sto arrivando. Federico piccolo romanticone, la prossima fidanzata in Tibet".

    E, in effetti, Fedez ha proprio gli occhi a cuoricino. Non appena l'ha vista, l'ha ricoperta di baci (e lo potete vedere bene nella foto d'apertura) ed è pronto a conoscerla sempre meglio. Lei sarà d'accordo? Non ci meraviglieremmo più di tanto se, un giorno, vedessimo Fedez e Tigerlily insieme aggirarsi per i negozi di Milano.



    Fedez non ha paura della distanza e sicuramente troverà il modo per passare quanto più tempo insieme a lei. Anche se trascorrere una intera giornata in areo non è proprio il massimo... Ma, per amore, questo e altro! Aspettiamoci di vedere Fedez e Tigerlily, da perfetti fidanzati, in un prossimo video musicale. Dopo la collaborazione con J-Ax (avete ascoltato la nuova canzone Vorrei ma non posto?), ci potrebbe regalare qualche bel pezzo con la dj!



    fonte:http://www.gossippiu.com/

    (Lussy)





    … TRA CURIOSITA’ E CULTURA …



    PEREGRINATIO SANCTA.
    LE BOLLE DEI GIUBILEI DALL'ARCHIVIO SEGRETO VATICANO


    Dal 04 Maggio al 31 Luglio 2016



    "Peregrinatio Sancta. Le Bolle dei Giubilei dall'Archivio Segreto Vaticano" è un'esposizione unica che raccoglie le Bolle dei Giubilei, dal primo Giubileo della storia indetto da papa Bonifacio VIII nel 1300 fino all'ultimo Grande Giubileo indetto da Giovanni Paolo II nel 2000.
    Organizzata dall'Opera Romana Pellegrinaggi la mostra rende visibili per la prima volta al pubblico le bolle di indizione dei Giubilei Ordinari conservate presso l'Archivio Segreto Vaticano. Di norma questi documenti non sono accessibili ma in occasione del Giubileo Straordinario della Misericordia, indetto da papa Francesco, è possibile ammirare le bolle originali e scoprirne il significato e l'importanza dal punto di vista storico. In esposizione anche tre bolle conservate presso la Biblioteca Apostolica Vaticana e un incunabolo conservato presso la Biblioteca Casanatense.



    LA BELLEZZA RITROVATA.
    CARAVAGGIO, RUBENS, PERUGINO, LOTTO
    E ALTRI 140 CAPOLAVORI RESTAURATI


    Dal 01 Aprile al 17 Luglio 2016


    Un nuovo appuntamento alle Gallerie d’Italia che ha il carattere di un vero evento: La Bellezza Ritrovata. Caravaggio, Rubens, Perugino, Lotto e altri 140 capolavori restaurati.
    Una mostra che è il frutto del progetto “Restituzioni” nato nel 1989, dapprima legato al territorio veneto, ma poi ampliatosi a tutta l’Italia: con il sostegno di Intesa Sanpaolo, capolavori che versano in condizioni precarie, selezionati dalle Soprintendenze del nostro Paese, vengono restaurati e restituiti alla collettività in tutta la loro bellezza.
    Terminati gli interventi di restauro, le opere si espongono in mostre temporanee, così che il grande pubblico possa conoscerle ed apprezzare i risultati di tali interventi.

    Nella preziosa cornice delle Gallerie d’Italia per più di tre mesi, 140 fra pitture, affreschi, mosaici, sculture, manufatti tessili, oreficerie tornati a nuova vita, faranno mostra di sé. Un viaggio lungo i secoli nella storia dell’arte, un percorso nelle diverse tecniche artistiche, un approccio alle metodologie di restauro. Fra i capolavori restituiti l’intenso ritratto del Cavaliere di Malta del Caravaggio e il trionfo barocco del Cristo Risorto di Rubens di Palazzo Pitti.
    www.arte.it




    FESTE e SAGRE





    UN LIBRO..UN AUTORE


    «Viaggiano, gli oggetti smarriti. Cercano l'amore perduto.
    Non tradiscono, non si lamentano.
    Michele li raccoglie, ma l'unico oggetto smarrito
    al quale non riesce a trovare casa
    è proprio il suo cuore abbandonato.» -
    (Maurizio de Giovanni)


    Lo strano viaggio di un oggetto smarrito

    di Basile Salvatore



    Il mare è agitato e le bandiere rosse sventolano sulla spiaggia. Il piccolo Michele ha corso a perdifiato per tornare presto a casa dopo la scuola, ma quando apre la porta della sua casa nella piccola stazione di Miniera di Mare, trova sua madre di fronte a una valigia aperta. Fra le mani tiene il diario segreto di Michele, un quaderno rosso con la copertina un po’ ammaccata. Con gli occhi pieni di tristezza la donna chiede a suo figlio di poter tenere quel diario. Lo ripone nella valigia, promettendo di restituirlo. Poi, sale sul treno in partenza dalla banchina. Sono passati vent’anni da allora. Michele vive ancora nella piccola casa dentro la stazione ferroviaria. Addosso, la divisa di capostazione di suo padre. Negli occhi, una tristezza assoluta, profonda e lontana. Perché sua madre non è mai più tornata. Michele vuole stare solo, con l’unica compagnia degli oggetti smarriti che vengono trovati ogni giorno nell’unico treno che passa da Miniera di Mare. Perché gli oggetti non se ne vanno, mantengono le promesse, non ti abbandonano. Finché un giorno, sullo stesso treno che aveva portato via sua madre, incastrato tra due sedili, Michele ritrova il suo diario. Non sa come sia possibile, ma Michele sente che è sua madre che l’ha lasciato lì. Per lui. E c’è solo una persona che può aiutarlo: Elena, una ragazza folle e imprevedibile come la vita, che lo spinge a salire su quel treno e ad andare a cercare la verità. E, forse, anche una cura per il suo cuore smarrito.

    ....recensione....



    Tutte le sere alle 19:45 in punto il treno torna alla stazione da cui era partito la mattina, Miniera di Mare, e tutte le sere, dopo che i passeggeri stanchi dalla giornata di lavoro sono scesi e sono tornati nelle loro case, Michele sale sul treno, lucida le maniglie, butta le cartacce e recupera gli oggetti dimenticati dalle persone. Ombrelli, chiavi, giacche, borse, valige, un guantone da pugilato (e chissà cosa ne è stato del fratello). Tutto, debitamente archiviato, finisce nella casa in cui abita all'interno della stazione stessa, sulle mensole ad aspettare insieme agli altri oggetti il ritorno a casa di Michele, ad osservalo preparare la stracciatella che manco gli piace, guardare un film in tv, andare a dormire e, il giorno dopo, ricominciare tutto di nuovo, ancora e ancora. Questa è la vita di Michele. Ha sempre vissuto in quella stazione, ci viveva già quando la mamma una mattina prende una valigia e se ne va per sempre, lasciandolo solo con un padre che di lui si è sempre interessato il giusto. Michele da quella stazione non si è mai allontano, è rimasto lì, chiuso nella sua routine, convinto di avere tutto quello che gli serve. Ma nella vita, come ogni buon libro insegna, ad un certo punto un vento fresco arriva, spalanca le finestre e rimescola le carte in tavola. Quel vento ha il nome di Elena che irrompe nella vita di Michele e lo spinge alla ricerca non solo di sua madre ma anche di una vita che vale la pena di essere vissuta, che ha ogni giorno un colore diverso.
    Salvatore Basile ci racconta una storia dal sapore di favola, in cui la leggerezza e la spontaneità dell'infanzia si unisco all'abbandono e al dolore. Michele è un protagonista gentile e sensibile, che guarda il mondo con gli occhi di un bambino, eppure è riuscito più volte a farmi perdere le staffe, si avete letto bene. Più lui guardava quello che lo circondava con occhi trasognati, più non parlava e rispondeva a monosillabi, più io avevo voglia di andare lì e scuoterlo, colpirlo per avere da lui una vera reazione. Michele si lascia correre la vita davanti, proprio come il treno che ogni mattina apre per la sua nuova corsa. Ma su quel treno lui ci sale solo dopo aver conosciuto Elena, che con la sua allegria e spontaneità disarmante lo convince che oltre le quattro mura di quella stazione c'è altro, magari una madre che per un buon motivo se ne è andata, magari un orso polare bianco che aspetta solo di essere trovato. Nel suo viaggio di pochi giorni Michele, finalmente, vive tutti insieme quegli episodi che nei suoi 30 anni non aveva mai vissuto: conosce persone nuove e particolari, ritrova un amico di infanzia, viene picchiato, aiuta a rubare una ruota, partecipa ad una vera cena di famiglia. Eppure in lui resta una rabbia repressa, anzi direi compressa, data da quel senso di abbandono affibbiatogli in tenera età dalla madre (ma anche dal padre).
    Per scelta non ho voluto leggere niente su questo libro, nessuna recensione o articolo. Mi sono confrontata con chi lo aveva letto prima di me e in generale ho sentito un vero entusiasmo nei confronti di questa storia. Io però non sono così convinta. La storia mi è piaciuta nella sua leggerezza, nel suo raccontare i drammi di due protagonisti in maniera però semplice e quasi ovattata, cosa che ha dato a mio parere un accento ancora più doloroso alle vicende di Michele ed Elena. Tuttavia ho trovato alcuni punti troppo lenti, troppo descrivi e troppo ripiegati su se stessi. Tutto viene descritto, ogni cosa che Michele mette nello zaino, posa su una tavola, guarda da una finestra, ogni profumo, ogni riverbero di luce, ogni strada percorsa. Tanto, troppo per una storia che invece ha il sapore della delicatezza.
    Michele è poi un protagonista sicuramente particolare ma dal carattere difficile da inquadrare. A volte mi è sembrato un cucciolo smarrito, altre un pentolone pronto ad esplodere. In più di un'occasione se io fossi stata Elena avrei girato i tacchi per lasciarlo nel suo brodo.
    (http://labibliotecadieliza.blogspot.it/)

    (Gabry)





    I BIMBI E LO SPORT!!!




    Il rispetto delle regole? Si impara con lo sport


    Bimbi_Palloncino.600


    Lo sport è una scuola di vita perché insegna ad avere rispetto per sé e per gli altri. Attenzione però: non deve essere vissuto dal bambino come qualcosa di imposto da mamma e papà, ma come un piacevole diversivo.


    Imporlo no, proporlo sì “Lo sport è un’occasione che dobbiamo offrire ai nostri figli - sottolinea Paola Scalari, psicologa e psicoterapeuta veneziana -. Essendo venuto meno lo spazio nei cortili, noi genitori dobbiamo metter loro a disposizione dei luoghi dove possano muoversi in libertà. In un’epoca in cui non si hanno molte possibilità di giocare con fratelli, cugini o vicini di casa, mancano infatti al di fuori della scuola, altre occasioni per stare insieme ad altri bambini. Attenzione, però: lo sport non deve essere vissuto come qualcosa di imposto da mamma e papà, ma come un piacevole diversivo. Soltanto la scuola e i compiti a casa sono obbligatori, lo sport è tempo libero e il tempo libero deve essere una scelta, non un dovere".

    Lo sport educa alla vita
    “Qualunque sport si pone come obiettivo la crescita armonica non solo del fisico, ma anche della personalità dell’individuo, della sua sfera emotiva e sociale - spiega Giuseppe Gangemi, coordinatore della scuola nuoto Fin (Federazione italiana nuoto) del Villaggio dello sport Parco Caserta dio Reggio Calabria. “Praticare uno sport offre al bambino l’opportunità di socializzare con altri coetanei, insegna a ‘lavorare’ insieme per un progetto comune e a rispettare le regole del gioco. Ma insegna anche ad aver rispetto per sé stessi e per gli altri, non sentirsi invincibili di fronte ai compagni solo perché si riesce bene nella pratica sportiva e a non sentirsi degli sconfitti solo perché si è più lenti degli altri”.

    Come di dovrebbero comportare i genitori? Dovrebbero "proporre più attività sportive, tra le quali il bambino possa scegliere in libertà quella (o quelle) che più lo attrae - dice la psicologa -. Solitamente in tutte le scuole all’inizio dell’anno vengono proposte delle lezioni di prova gratuite: è bene approfittarne, così il bambino può sperimentare che cosa gli piace di più”.
    Il diritto di dire basta “Così come ha il diritto di scegliere l’attività sportiva, il bambino ha diritto di rinunciare a frequentare un corso in qualsiasi momento, senza essere obbligato a continuare fino alla fine dell’anno magari solo perché si è già pagata la retta,” dice la psicologa. Dunque meglio pagare le lezioni ogni mese e verificare in corso d’opera che nostro figlio sia ancora contento di andarci.
    Certo, "prima di annullare l’iscrizione è bene parlare con l’istruttore per cercare di capire se ci può essere stato qualche motivo banale e facilmente superabile (magari un piccolo litigio con un compagno) alla base del suo rifiuto - continua Scalari - ma se il bambino si mostra determinato nella sua scelta, non insistere. Soprattutto se si tratta del periodo della fine dell’anno scolastico: il bambino è già stanco di suo, cerchiamo di capirlo e non di imporgli il saggio di fine anno".
    Allo stesso modo, dice la psicologa, "non bisogna fissarsi che una certa attività sarà portata avanti per tutta la vita: è una fantasia dei genitori, che sperano che il loro figlio diventerà un campione in una data disciplina. L’unico risultato che si potrebbe ottenere è di fargli odiare quello sport".
    Innanzitutto, un gioco “Lo sport per il bambino deve essere un gioco e niente più - continua Scalari - i genitori non devono riversare su di lui i loro desideri e non devono pretendere che primeggi sui compagni. Devono essere contenti di lui se è bravo, ma anche se non riesce benissimo. Anzi, in questo caso è bene parlare con il proprio figlio per capire se gli insuccessi gli procurano frustrazione, in modo da sostenerlo e decidere eventualmente se vuole smettere".
    E conclude: “Lo sport può essere un’ottima occasione di socializzazione anche tra le famiglie: cercare di organizzarsi per accompagnare e andare a prendere a turno i bambini può essere più comodo (i genitori non rischiano di trasformarsi in tassisti a tempo pieno!) e dà vita a nuove amicizie, per i bambini e non solo!”


    fonte:FONTE:http://www.nostrofiglio.it/

    (Lussy)





    salute-benessere



    Salute e Benessere



    Lendava1
    foto:saunamecum.it


    Terme Lendava


    Le Terme Lendava, al punto di contatto tra Slovenia, Ungheria e Croazia, sorprendono non solo per i loro effetti benefici, ma anche per le loro curiosita naturali, culturali ed etnologiche. Lungo le mortizze del fiume Mura nidificano le cicogne, qui sono anche di casa le particolari fauna e flora. Oltre 400 vigneti delle Lendavske gorice (colline vinicole) donano vini di qualita. La citta conserva la memoria dei tempi del re Mattia e del cavaliere Mihael Hadik e sorprende con la simbiosi delle diversita: con la sinagoga e la chiesa evangelica, con il poderoso castello e soprattutto con la cordialita della gente.


    jpeg
    foto:media03.tvtrip.it

    La verde simbiosi con l’acqua verde

    La piu grande curiosita naturale e l’unica acqua termominerale contenente paraffina, con riflessi verdi. L’acqua e stata scoperta nel 1965, e i suoi miracolosi influssi sulla bellezza e sul ringiovanimento hanno dato il via alla costruzione del centro termale in questo ambiente specifico che rende possibile un’infinita di esperienze nella natura. L’acqua verde con un alto contenuto di paraffina e la base della balneoterapia.


    Il vantaggio dell’essere piccoli

    L’intera offerta delle Terme Lendava e disponibile sotto un solo tetto, tutte le strutture sono collegate da un cortile. Il moderno centro balneare termale con saune e la ricca offerta di
    trattamenti per il benessere vengono completati dalle speciali esperienze gastronomiche e dalle
    numerose opportunita ricreative. Il centro termale di dimensioni minori fa da punto di partenza
    per i grandi centri termali e per le sempre
    diverse gite nei dintorni.

    La scelta giusta per chi ama la compagnia della gente amichevole
    - il miracolo dell’acqua verde
    - tutta la gentilezza sotto un tetto
    - gli attraenti vigneti dei dintorni
    L’acqua verde paraffinica di origini fossili ha effetti particolari sulla pelle, e nello stesso tempo aiuta ad attenuare tanti altri problemi. Gli ospiti amano ritornare nel piccolo centro dove tutto si unisce sotto lo stesso tetto, dove tutto si trova a portata di mano.



    Trattamenti sanitari


    Fattori curativi
    L’acqua fossile ipertermale idrogencarbonata e stata dichiarata fattore naturale curativo e viene usata per i trattamenti, la prevenzione, la riabilitazione, la ricreazione e il relax. La specificita dell’acqua di Lendava e il suo alto contenuto di paraffina, grazie al quale l’acqua e particolarmente adatta per la prevenzione e per i trattamenti di patologie del sistema locomotore, ed ha alcuni effetti farmacologici.

    Indicazioni
    Malattie reumatiche (reumatismo infiammatorio, degenerativo, extraarticolare); stati postoperatori e postraumatici del sistema locomotore; stati postraumatici e postoperatori del sistema nervoso periferico; stati derivanti da ustioni (secondo le esperienze dei nostri ospiti, l’acqua ha effetti benefici anche sulla psoriasi e sulle infiammazioni croniche dell’apparato riproduttore).

    Terapie
    Idroterapie, meccanoterapie, termoterapie, elettroterapie, magnetoterapie, cinesiterapie ed altro.

    Programmi
    - programmi curativi: antidolorifico, riabilitativo, contro problemi causati da reumatismi, osteoporosi
    - programmi preventivi manageriali, vacanze attive sotto la sorveglianza di un medico, per il benessere, contro lo stress

    Benessere

    Ricca offerta di prestazioni per il benessere. Lasciatevi consigliare, vi prepareremo programmi individuali su misura. Ecco alcuni suggerimenti per il »relax del corpo e dell’anima«:
    - programmi antistress
    - aromaterapia
    - massaggi con pietre
    - camera rigenerativa Panthermal
    - programmi perla di Lendava, mondo dei massaggi dei sogni, sorgente della giovinezza del tiglio, pelle come velluto e seta, sogni del viticoltore, signore del castello …


    Indicazioni
    malattie reumatiche, malattie neurologiche, lesioni del sistema locomotore, malattie ginecologiche


    Tempo libero e svago :

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    foto:slovenia.info

    Le Terme Lendava sono un interessante punto di partenza per girovagare nei vicini dintorni, dove resterete entusiasti per le curiosita paesaggistiche delle colline vinicole, le Lendavske gorice.

    Offerta
    - sentieri per passeggiate
    - sentieri ciclabili attraverso la pianura del Prekmurje e nelle regioni vicine
    - camminata nordica
    - equitazione
    - giochi con pallone
    - caccia e pesca
    - grazie alla gente cordiale e alla vicinanza delle regioni limitrofe, non vi annoierete mai

    Segnavia per escursionisti : Lendava con il suo castello, cantina del castello, nonché galleria d’arte e museo Lendavske gorice con la chiesetta della Ss. Trinita chiesa della S. Vergine Maria a Turnišče, la chiesa di Plečnik a Bogojina curiosita del Pomurje e del Medjimurje escursioni in Ungheria .


    300px-Cerkev_sv._Katarine,_Lendava
    foto:upload.wikimedia.org
    Chiesa di S.Katerine




    012_Palazzo
    foto:sloveniabenessere.it/



    Pubblicato da Snom
    Centri Termali, Slovenia

    (Ivana)





    ... PARLIAMO DI ...



    LE NUOVE....ARTI



    Riusuke Fukahori



    L’arte di Riusuke Fukahori è la capacità di far sembrare vero ciò che non lo è, creando abilmente un illusione ottica, che viene ingannata e privata del suo aspetto reale solamente dalla staticità dei soggetti.
    L'artista giapponese, nella sua serie di piccoli acquari con pesci unisce tecniche tradizionali, molto simili a quelle adottate nell'artigianato da souvenir nei mercatini, e le reinventa riuscendo a donare alle sue opere quella patina di semplicità e raffinatezza tipica del mondo orientale. Per dare la sensazione di profondità, alterna strati di resina trasparente su piccole figure disegnate e colorate a mano con tecnica minuziosa. Pesci prendono forma, profondità e tridimensionalità e l'inganno visivo è spettacolare.

    Caitlin Levin e Henry Hargreaves


    Caitlin Levin e Henry Hargreaves, due artisti, hanno realizzato delle mappe geografiche di diversi continenti e Paesi con i prodotti tipici del luogo. L'intento era quello di dimostrare come il cibo viaggia, non solo tra i diversi continenti ma, anche tra i diversi Paesi, diventandone icona e parte dell’identità nazionale. Mappe geografiche tutta da mangiare come quella dell’Italia che viene rappresentata nelle varie regioni da pomodori, i due artisti hanno scelto di rappresentarci da pomodori di ogni genere e preparati in diversi modi anche secchi. Poi troviamo il mais negli Stati Uniti d’America, banane di ogni tipo in Africa, una grande varietà di spezie in India e gamberetti in Australia. In Cina, la mappa è composta da soli noodles, mentre nella Francia è un fiorire di formaggi di ogni tipo. Il prodotto scelto per rappresentare e comporre la cartina geografica dell’Inghilterra sono i biscotti, ovvero i cookies. Per la Nuova Zelanda c'è una distesa di kiwi, mentre il Sud America è tutto un… limone.

    (Gabry)





    STRISCIA FUMETTO






    ... LA NATURA SULL'ISOLA ...



    “La macadamia è considerata una delle noci più squisite del mondo
    per il suo sapore unico e delicato,
    la sua croccantezza e l’intenso color crema”.
    (Chronica Horticulturae)


    LA MACADAMIA


    La Macadamia è un genere di piante perenni della famiglia delle Proteaceae che comprende nove specie. Di queste sette sono native dell' Australia orientale, una della Nuova Caledonia ed una, la Macadamia hildebrandii dell'Indonesia.
    Il nome del genere Macadamia è un omaggio al famoso scienziato australiano John McAdam, collega del botanico britannico Ferdinand von Mueller che fu il primo, insieme a Walter Hill (direttore del giardino botanico di Birsbane) a descrivere questa pianta.
    I Sinonimi della piante sono: Noce australiana, Noce del Queensland , Noce di Baphal o del “bush”.
    Sono piante sempreverdi e maestose, può arrivare a 50 anni di vita, nel corso della quale la produzione di noci cresce di pari passo. In condizioni ottimali con la presenza di climi umidi e subtropicali , l’albero di macadamia raggiunge un’altezza di 15 metri. Le foglie sono unite in gruppi da 3-6, hanno una forma ellittica, sono lunghe da 6-30 cm ed hanno una larghezza tra i 2 e i 13 cm. I fiori sono prodotti in grappoli della lunghezza variabile tra i 5-30 cm, mentre i singoli fiori sono lunghi circa 10-15 mm, con una colorazione tra il bianco-rosa-porpora, con quattro tepali. In Australia la fioritura ha inizio nel corso della stagione fredda quando le giornate sono brevi, a mese di maggio.

    La pianta della noce di macadamia cresce molto lentamente e mediamente e produce le noci solo una decina di anni dopo essere stata piantata, ma la fruttifica-
    zione può continuare per tutto l’arco della vita. La raccolta comincia a diventare interessante quando l’albero ha circa 7 anni e un albero di 15 anni riesce già a produrre 50 kg di noci ogni anno. La Macadamia è un genere di pianta che può autoimpollinarsi, ma all’interno della stessa specie ci sono cultivar autocompatibili e cultivar autosterili. Trascorse 5-8 settimane dall’inizio della fioritura le noci presentano le dimensioni di un pisello e molte di queste si distaccano e cadono al suolo, solo l’1% dei fiori procede nello sviluppo e diviene frutto maturo. La lignificazione del guscio comincia all’inizio di dicembre seguita da un rapido accumulo di olio fra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio. Le drupe (frutti con nocciolo) pendono dall’albero in lunghi grappoli che assomigliano a quelli dell’uva. Il frutto, sferico e commestibile, con un diametro va dai 2 ai 3 centimetri, è racchiuso in un guscio marrone, molto duro, che a sua volta è racchiuso in uno spesso involucro protettivo di colore verde. Le noci cadono al suolo quando sono mature contemporaneamente.
    Le noci sono vendute solamente seccate, bollite o arrostite (salate e non salate) dato che la noce fresca si deteriora facilmente e in poco tempo diventa rancida.
    I gusci delle noci di macadamia, duri come sassi, hanno un potere calorifico che si avvicina a quello della lignite. Una società elettrica australiana usa i gusci per produrre elettricità, impiegata sia dagli stabilimenti nei quali si lavorano le noci che dalla rete elettrica in generale. Si tratta del primo progetto waste-to-energy (energia dai rifiuti) realizzato in Australia; se più coltivatori forniranno il “combustibile”, la quantità di energia prodotta potrebbe aumentare considerevolmente.

    I Componenti dell’ olio di noce di macadamia: circa 80% di acidi grassi mono-
    insaturi, dei quali il 50% è acido oleico e il 20% acido palmi-
    toleico, vitamine A, B ed E , minerali. La noce: circa il 70% di grassi, vitamina B, calcio, ferro,. Fosforo. Secondo recenti studi, un consumo modesto di noci di macadamia può effettivamente ridurre le lipoproteine a bassa densità, o colesterolo cattivo, e i trigliceridi, nonché abbassare la pressione sanguigna. Il prezioso estratto di olio è facilmente assorbito dalla pelle alla quale dona un aspetto luminoso e una testura morbida, a effetto seta. E’ ricco di acido palmitoleico che è un antiossidante e rallenta così l’invecchiamento della pelle. L’olio fornisce anche una leggera protezione dai raggi solari. Per ottenere l’olio di noce di macadamia le noci vengono pressate e quindi l’olio viene delicatamente filtrato. Vengono raccolte solo le noci cadute dall’albero, che hanno il giusto punto di maturazione.
    Nella cosmesi, è usato per saponi, solari, lozioni, shampoo e creme.

    Le noci macadamia sono tossiche per i cani e anche per i gatti. La tossicità viene manifestata da debolezza, unita all'incapacità di stare sulle zampe fino a 12 ore dopo l'ingestione. Le condizioni si normalizzano generalmente entro le 48 ore dall'ingestione.

    ..storia, miti e leggende..



    Molto tempo prima la scoperta di questa noce per noi così preziosa, gli aborigeni australiani la usavano come fonte di proteine e grassi. Le noci vennero scoperte nelle foreste sud orientali dell' Australia, più precisa-
    mente sul Monte Bauple nel Queensland australiano. Per questo motivo i frutti sono noti fra la popolazione come “Bauple nuts” (noci di Bauple). Narra una leggenda della tribù Budjilla: un ragazzo chiamato Baphal portò per primo la noce alla sua gente. Questo avvenne subito dopo che il dio Yindingie aveva lasciato la Montagna e non c’era nessuno a tutelare la terra. Così Baphal partì per la Montagna per verificare che tutto fosse a posto. Durante il cammino cadde e si ferì un piede. Il suo animaletto da compagnia, una lucertola, si rivolse al wallaby e gli chiese che fare. Il saggio wallaby a sua volta cercò l’aiuto del canguro per portare acqua a Baphal. Poi si rivolsero al acatua che raccolse noci dall’albero di macadamia così da nutrire Baphal. Infine, crearono un falò con le foglie dell’albero. La tribù di Baphal vide il fumo e mandò i soccorsi. Da allora le noci sono state chiamate “noci di Baphal” .

    "Il Botanico Walter Hill guardava inorridito il suo giovane assistente. Il ragazzo aveva appena mangiato le noci di un albero, una specie scoperta di recente che cresceva nelle foreste pluviali subtropicali del Queensland sud-orientale, in Australia. Si diceva che quelle noci fossero velenose. Ma il ragazzo non dava alcun segno di malessere, anzi, trovava le noci deliziose. Così Hill ne assaggiò una e si disse d’accordo. Subito dopo cominciò a inviare piantine di macadamia ad amici e botanici di tutto il mondo."

    In Australia i primi tentativi di coltivazione della noce di macadamia risalgono al 1880; l’eccezionale resistenza del guscio comportò molte difficoltà e rallentamenti nell’automazione del processo di lavorazione. Si deve attendere fino alla metà del XX secolo perché in Australia si diffonda la coltivazione a scopo commerciale nei territori del New South Wales e del Queensland.

    Il guscio è coriaceo e difficile da schiacciare. Gli aborigeni usavano sassi. John Waldron, un pioniere nel settore della frutticoltura, si serviva di incudine e martello. Con questi semplici arnesi schiacciò circa otto milioni di noci nell’arco di cinquant’anni.

    (Gabry)





    POESIE DI STAGIONE


    MAGGIO

    Mese di maggio

    E l'uccelletto cominciò a cantare:
    Dimmi, bel mese, che ci vuoi portare?
    Rose fiorite ed altri fiori a mazzi,
    ciocche rubizze di ciliegine nuove.
    Le prime pesche rosate e vellutate,
    da cogliere con mani delicate.
    Fiori d'arpncio dai soavi odori,
    e nidi pigolanti tra le foglie e i fiori.
    E d'altro ancor, che ci potresti offrire?
    La Madonnina cara sull'altare, che i bimbi
    buoni vuole benedire.
    Maggio è nell'aria; e l'uccelletto canta.
    Brilla nel cielo un sole tutto d'oro.


    (M. Comassi)








    ... FOTO E IMMAGINI DAL WEB ...


    ... Il giornale non poteva prescindere da quella che è una usanza che ha unito generazioni intere. Chi di noi non ha almeno una volta passato ore alla ricerca di immagini da inviare alle persone care? Quante volte ci siamo trovati nel bar del luogo di vacanza con una pila di cartoline da mandare alla famiglia, ai parenti, ad amici e conoscenti … ebbene in questo nostro luogo di sogno, dalla nostra isola felice, ci piace raccogliere cartoline dal mondo e pubblicarle sul nostro giornale e, in questo modo sognare insieme guardando quelle immagini di luoghi da sogno del nostro meraviglioso pianeta ...

    (La redazione)





    scatto dal web


    Ciò che è opposto si concilia, dalle cose in contrasto
    nasce l'armonia più bella, e tutto si genera per via di contesa.
    (Eraclito, Frammenti, VI-V sec. a.e.c.)

     
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