BHUTAN

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  1. gheagabry
     
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    "Siediti ai bordi dell’aurora, per te si leverà il sole.
    Siediti ai bordi della notte, per te scintilleranno le stelle.
    Siediti ai bordi del torrente, per te canterà l’usignolo.
    Siediti ai bordi del silenzio, Dio ti parlerà".
    (Swami Vivekananda)


    Il MONASTERO di TAKTSANG



    Il monastero di Taktsang Palphug, noto anche col nome di Tana della Tigre, è un sito sacro, un complesso di templi del buddismo himalayano, posto su un picco montuoso nella valle di Paro, nel Bhutan. Il complesso di templi,in cui dominano il colore rosso ed oro dei tetti e il bianco cangiante delle mura di mattoni, venne costruito nel 1692 attorno alla caverna di Taktsang Senge Samdup dove il Guru Padmasambhava si dice avesse meditato per tre mesi nell'VIII secolo. Padmasambahva non solo introdusse il buddismo nel Bhutan ma fondò anche la scuola di Nyingmapa, ed è comunemente considerato “protettore santo del Bhutan”.
    Il tempio dedicato a Padmasambhava, conosciuto anche col nome di Gu-ru mTshan-brgyad Lhakhang, "Tempio del Guru con otto nomi", è una struttura elegante costruita attorno all'originaria caverna da Gyalse Tenzin Rabgye ed è divenuto in seguito una delle principali icone culturali dello stesso Bhutan.
    I templi sono collegati attraverso i piccoli passaggi, scalinate realizzate in roccia locale e ponti di legno sospesi. Tutto è in perfetta armonia con l’ambiente circostante; ci sono quattro templi principali e le residenze dei monaci. I monaci che praticano il buddismo Vajrayana, la religione di stato del Bhutan, devono vivere formalmente qui per tre anni prima di scendere nella valle di Paro.

    ...storia, miti e leggende...


    I primi monaci buddisti erano asceti che, diffondendo il messaggio del Buddha, trovavano ricovero nelle grotte. La caverna intorno alla quale è costruito il monastero si chiama Tana della Tigre e regala il nome, Taktsang, perché Padmasambhava giunse lì dal Tibet cavalcando una tigre volante. Si dice anche che quella tigre fosse in realtà la moglie di un imperatore che, volendo diventare discepola del Guru, si trasformò in una tigre portandolo sul suo dorso dal Tibet a Taktsang. Persino colui che iniziò la costruzione, Tenzin Rabgye è considerato sacro perché ritenuto la reincarnazione del guru Padmasmabhava; egli frequentava la grotta, si alimentava con poco cibo, e scongiurò ogni sorta di incidenti durante i lavori; si dice che in quel tempo la gente di Paro vide formarsi nel cielo, sopra il tempio, figure di diversi animali oltreché simboli religiosi come piogge di fiori che apparivano nell’aria e svanivano prima di toccare terra.
    Nell'853, Langchen Pelkyi Singye venne in visita alla caverna per meditare e diede il proprio nome a quella che oggi è conosciuta come "caverna di Pelkyi". Dopo la sua morte nel Nepal, il suo corpo si dice sia miracolosamente ritornato al monastero per grazia della divinità Dorje Legpa.

    Dall'XI secolo, molti santi tibetani ed eminenti figure si recarono a Taktsang per meditare: Milarepa (1040–1123), Phadampa Sangye (m. 1117), la yogini tibetana Machig Labdoenma (1055–1145) e Thangton Gyelpo (1385–1464). Sul finire del XII secolo, venne fondata la scuola di Lapa, a Paro. Tra XII e XVII secolo molti Lama che provenivano dal Tibet fondarono i loro monasteri nel Bhutan. Il primo santuario ad essere costruito nell'area è datato al XIV secolo quando Sonam Gyeltshen, un lama Nyingmapa della linea Kathogpa pervenne in questo luogo dal Tibet. A quest'epoca risalgono alcuni affreschi presenti presso l'entrata della struttura. Il complesso di Taktsang Ugyen Tsemo, che venne ricostruito nel 1958 dopo un incendio, si dice fosse databile al 1408. Taktsang rimase sotto l'autorità dei lama Kathogpa per secoli sino alla metà del XVII secolo.
    Nel XVII secolo il noto Tertön Pema Lingpa di Bumthang fuggì dal Tibet causa le persecuzioni degli oppositori dell'ordine di Gelugpa, che dominavano il Tibet sotto i Dalai Lama. Fu a quel tempo che egli fondò il modello di piena autorità conosciuto col nome di "Shabdrung". Durante l'invasione tibetana del Bhutan nel 1644-46, Shabdrung ed il suo maestro tibetano gTer-ston Rig-’dzin sNying-po invocarono Padmasambhava e le divinità protettrici di Taktsang per chiedere successo sugli invasori. Egli inscenò il rituale bka’ brgyad dgongs ’dus che oggi ancora fa parte dei rituali dello Tsechu. Il Bhutan vinse la guerra contro il Tibet ma ad ogni modo Shabdrung non fu in grado di costruire il tempio a Takstsang per celebrare l'evento anche se molti testi riportano le sue fervide intenzioni in proposito.
    Il desiderio di Shabdrung venne ad ogni modo portato a compimento dal IV Druk Desi Tenzin Rabgye (1638–96), il primo e unico successore di Shabdrung Ngawang Namgyel (Zhabs-drung Ngag-dbang rNam-rgyal), "un lontano cugino discendente da una linea collaterale formatasi nel XV secolo, il santo pazzo Drukpa Kunley". Durante una sua visita alla sacra caverna di Taktsang Pel Phuk nella stagione del Tshechu del 1692 egli diede inizio alla fondazione del tempio dedicato al Guru Rinpoche detto Tempio del Guru con otto nomi (’gu ru mtshan brgyad lha-khang). Tale decisione sembra gli sia venuta mentre stava sulla porta della caverna, ammirando la valle di Paro. A quel tempo gli unici templi costruiti a grande altezza erano il Zangdo Pelri (Zongs mdog dPalri) e l'Oxygen Tsemo (Urgyan rTse-mo).


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  2. gheagabry
     
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    Raggiungi il lago del puro piacere.
    dove i pesci dagli occhi dorati dell’acuta percezione si moltiplicano,
    dove gli uccellini apprendono a volare,
    e tutto è imperturbabile rilassamento, al di là di ogni limite.
    (Yeshe Tsogyel, poetessa tantrica)


    IL BHUTAN
    La terra del Drago Tonante


    Il Bhutan è un piccolo Stato montano dell'Asia, situato alle pendici meridionali della parte orientale della catena dell'Himalaya, senza sbocco al mare. Confina a nord con il Tibet e a sud con l'India. Il territorio si estende in altezza da 2000 a 3500 metri sul livello del mare. La lingua ufficiale è lo dzongkha, ma esistono ben 19 dialetti. L'inglese è la seconda lingua. In alcuni distretti meridionali si parla il nepalese. I simboli nazionali sono il corvo, che adorna anche la corona del re, il takin (un particolare e raro tipo di bovide), il papavero blu e il cipresso.
    Storicamente era conosciuto come Lho Mon (terra meridionale delle tenebre), Lho Tsendenjong (terra meridionale del cipresso), Lhomen Khazhi (terra meridionale delle quattro vie d'accesso), e molti altri nomi; il nome internazionale è “Bhutan”, che sembrerebbe derivare dal sanscrito Bhu-uttan (alte terre) o da Bhota-ant “la fine del Bhot “ (Bhot è uno dei vari nomi del Tibet). Gli abitanti chiamano se stessi Drukpa e chiamano la propria patria Druk Yul, "terra del drago" oppure Druk Tsendhen, "terra del drago del tuono", dal momento che la tradizione vuole che il tuono sia il ruggito di draghi cinesi.
    Il Bhutan è un paese agricolo che è autosufficiente per il genere alimentare. Solo il 5% della popolazione lavora nell'industria. L'artigianato è di ottima qualità e molto diffuso. Nel 1947 il Bhutan ha ottenuto l’indipendenza ed è stato riconosciuto dall’India come Stato monarchico.
    Thimphu è la capitale ed anche la città più popolata. È situata sulle colline occidentali della valle del fiume Wang Chhu. Per legge è previsto che tutte le case siano decorate nello stile tradizionale con dipinti e motivi di carattere religioso. I regolamenti per le costruzioni sono molto severi al punto che le costruzioni non autorizzate vengono demolite. Il Tashichoedzong, uno dzong, il tempio fortificato, del XVII secolo, situato a nord della città, è la sede del governo dal 1952. I monasteri di Dechenphu, Tango e Cheri e il palazzo di Dechenchoeling sono la residenza ufficiale del Re.
    Punakha è l'antica capitale del regno, si trova a 1381 m sul versante nord-orientale del sistema himalayano. È caratterizzata da un caldo quasi tropicale ed è diventata la sede invernale della famiglia reale. Fin dall'antichità è stato un grosso centro commerciale per i prodotti agricoli, del bestiame, della lana e delle pelli. Lo dzong di Punakha è ritenuto, dal punto di vista storico, è il più importante del paese. Fu costruito da Zhabdrung Ngawang Namgyal negli anni 1637-1638 alla confluenza di due fiumi, il Pho Chhu ed il Mo Chhu.
    La città di Paro Dzong si trova ad est del monte Jhomolhari, la montagna sacra per i bhutanesi. Vi si trovano i più grandi e spettacolari dzong del regno: il monastero di Taktsang, il Kyichu Lhakhang, costruito nel VII secolo e uno dei più antichi, il Drukgyel Dzong costruito per arginare gli invasori tibetani e il Rinpung Dzong, il principale dzong della città.
    La città di Trongsa si trova quasi al centro del Bhutan nell' omonima valle fu la sede della famiglia reale Wangchuck prima che Thimphu divenisse capitale. Il panorama della città è dominato dall' imponente Dzong Trongsa che appare come una fortezza inespugnabile. Fu costruito, a vari livelli, su una collina è può essere visto da ogni angolo della città.
    L'attuale dinastia monarchica ereditaria dei Wangchuck fu istituita nel 1907. Sua Maestà Ugyen Wangchuck divenne il primo sovrano ereditario del Bhutan il 17 dicembre 1907. L'attuale re, Jigme Khesar Namgyal Wangchuck è il quinto re nella successione dinastica. L'istituzione della monarchia ha costituito una pietra miliare nella storia dello Stato. La stirpe deriva da Pema Lingpa, figura quasi leggendaria che visse tra il 1450 e il 1521. Fu il figlio di Pema Lingpa, Kuenga Wang Po, nato nel 1505, a trasferirsi a Dungkhar dove un suo pronipote fondò l'omonima fortezza. Di qui trae origine il nome della famiglia reale Wangchuck. Per Jigme Khesar Namgyal Wangchuck, la Felicità Nazionale Lorda è ritenuta di gran lunga più importante del Prodotto Interno Lordo, in quanto "non si deve raggiungere la crescita economica a spese della qualità della vita". La sua incoronazione nel 1974 segnò anche la prima volta in cui i media internazionali furono ammessi nel Paese e dunque la fine dell’isolamento dello stesso dal panorama internazionale. Nel 2006 Jigme Singye Wangchuck ha abdicato a favore del figlio. Nel 2008 hanno avuto luogo le prime elezioni legislative, con la trasformazione del Paese in una monarchia parlamentale.
    La popolazione è composta da tre gruppi etnici principali. Il gruppo Sharchop che vive soprattutto nella parte orientale, il gruppo Ngalop nella parte occidentale che è composto da discendenti delle popolazioni tibetane che immigrarono nel V secolo e le popolazioni di origine nepalese, chiamate Lotshampa, che si stabilirono nella parte meridionale verso la fine del XIX secolo. Il Bhutan è l'unico paese a professare come religione ufficiale la forma del buddhismo detta Mahayana.
    Fino a pochi decenni fa, fu una religione monopolista , solo nei monasteri era possibile ricevere l'istruzione. Il Bhutan ospita oltre 525 monasteri del Dhratsang i "Lhakang" e 144 di Lama reincarnati, 800 Lhakang di villaggio e altri 500 templi privati.
    L'induismo è la fede dominante dei territori meridionali. In alcune parti limitate del Paese si professano il Buddhismo Bön, l'animismo e lo sciamanesimo
    Gli uomini vestono il gho, una veste lunga legata alla vita da una cintura di stoffa che si chiama kera. Le donne indossano un vestito lungo fino alle caviglie che si chiama kira ed è fatto di stoffe colorate e ornate con decorazioni tradizionali. Questo abbigliamento è obbligatorio per tutti coloro che svolgono lavori in pubblico o lavorano nello Stato, secondo quanto previsto dal Driglam namzha o Codice delle Buone maniere.
    L'istruzione occidentale moderna è stata introdotta solo nei primi anni cinquanta. Prima di allora era predominante l'educazione monastica trasmessa attraverso la tradizione orale. L'unica università pubblica del paese è l'Università Reale del Bhutan, strutturata in diversi college sparsi nel paese.
    La medicina occidentale fu introdotta nei primi anni cinquanta. La popolazione usava la medicina tradizionale, conosciuta come sowai rigpa che affronta gli aspetti di prevenzione e quelli di cura.
    In un discorso del 21 Giugno 2005 del primo ministro bhutanese, Jigmi Y. Thinley si legge:
    «La felicità può essere realizzata come un traguardo sociale, essa non può venire conseguita come obiettivo personale, come fosse una merce, parimenti non può essere perseguita come uno scopo della competizione individuale. La felicità non può venir distribuita agli individui come una merce o un servizio. Tuttavia essa è troppo importante perché venga lasciata al puro sforzo e alla ricerca individuale, senza un impegno collettivo o di governo. […] Nelle società comuni, a mezzo dell’apprendimento culturale, dell’educazione, dell’insegnamento psicologico, molti sforzi vengono profusi per far sì che le persone cerchino la libertà partendo da una attitudine che nega loro la felicità. Portare alla luce ciò che assilla l’uomo, scoprire ciò che inganna la sua vera natura e rivelare il suo Sé interiore, è un compito assai più elevato che domare la natura e conquistare il mondo esterno.»


    “Un viaggio dedicato al Bhutan, un paese fuori dall'ordinario dove è illegale comprare le sigarette, dove giganteschi falli dalle proprietà protettive sono dipinti sulle facciate di molte case, dove la felicità degli abitanti è più importante del prodotto interno lordo. Un regno medievale Buddhista che inevitabilmente deve confrontarsi con i tempi moderni..”


    …storia, miti e leggende…


    Nonostante si pensi che il Bhutan fosse abitato già nel 2000 a.C., la storia bhutanese inizia nel 600 con la venuta del re tibetano Sogsten Gampo. La diffusione del buddismo dovrebbe essere iniziata intorno al II sec., anche se tradizionalmente si fanno risalire le sue radici alla visita nell’VIII sec. del Guru Rinpoche, un mistico tantrico, considerato alla stregua di un secondo Buddha.
    La società, pur non avendo “caste” era tradizionalmente divisa in: - zhung, l’aristocrazia e la burocrazia; - dratshang, la comunità religiose; - misey , il popolo. Durante il periodo medioevale, chi lavorava per i re e per i signori nei diversi dzong era distinta secondo la professione esercitata. La divisione non era molto rigida al punto e ognuno poteva raggiungere le posizioni più elevate.
    Nell'anno 842 si rifugiarono in questo stato molti tibetani a causa di difficoltà interne al Tibet, e qui vi rimasero. Tale immigrazione cambiò radicalmente le tradizioni del Bhutan. Nel X secolo l'influsso buddista entrò a far parte della cultura del paese e nel XVI secolo, si unificò sotto Ngawang Namgyel (1594-1651). Fino al XVII secolo il Bhutan rimase relativamente chiuso; le guerre di Duar si conclusero nel novembre del 1865 con il trattato di Sinchula, nel quale il Bhutan cedette molto terreno al Raj britannico.
    Fino al XVI sec. numerosi clan e famiglie nobili vivevano nelle diverse valli del Paese, impegnati in continue lotte interne e con il Tibet. Il 1616 arrivò Shabdrung Ngawang Namgyal, un monaco tibetano della scuola buddhista Drupa Kagyu, che si auto-proclamò capo religioso del Paese, respinse i tibetani e trasformò le valli meridionali in uno Stato unificato chiamato Druk Yul. Alla morte di Shabdrung, nel 1705, seguirono duecento anni di alta instabilità politica, che terminò soltanto con l’avvento di Ugyen Wangchuck, eletto nel 1907 primo re del Bhutan.

    In Bhutan, nei pressi di una roccia che secondo la leggenda un mago tantrico, venuto dall’India, avrebbe spezzato a metà per estrarre dall’Inferno la propria madre, sorge un tempio dove risiede un alto "lama" che ha il dono del vaticinio. Il lama non riceve se non chi, secondo le sue stesse predizioni, è destinato ad incontrarlo. Nel tempio dove vive campeggiano le statue di Guru Rimpoche, il Maestro Prezioso Padmasambhava, e delle sue due compagne tantriche, di cui una è Yeshe Tsogyel, straordinaria figura del tantrismo hymalaiano.

    Il Bhutan è il solo luogo al mondo che ha per religione ufficiale il buddhismo tantrico Drupa Kagyu, la forma di tantrismo buddhista più vicina all’ antica religione primitiva, ai culti mitico-simbolici dello sciamanismo. Il Drupa Kagyu enfatizza la pratica della dello yoga e della meditazione solitaria, secondo l’insegnamento dei grandi asceti tantrici che da Naropa arrivò a Marpa e al famoso poeta mistico Milarepa. Secondo questa scuola è possibile raggiungere la liberazione dal ciclo delle rinascite in una sola vita, per mezzo della pratica dei Sei Yoga di Naropa: lo Yoga del Calore, lo Yoga del Corpo Illusorio, lo Yoga del Sogno, lo Yoga della Luce, lo Yoga della Trasferenza del Principio Cosciente e lo Yoga del Bardo.
    Per superare la visione comune e giungere alla libertà lo yogin tantrico passa attraverso l’esperienza estatica, che è puramente artistica e creativa: la poesia e l’immaginazione sono gli strumenti dell’estasi tantrica. È a mezzo della forza poetica che si può creare nella coscienza quello «stato ampliato» nel quale ciò che è immaginato acquista la forza di accadere nella realtà quotidiana. Il grande maestro Aurobindo sosteneva di essere divenuto uno yogin poiché era un poeta. La poesia è da sempre il segreto dell’estasi tantrica.

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