Una Cagnotto d'Oro

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  1. Andnano89
     
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    Cagnotto, cognome pesante da portare nel mondo dello sport italiano, soprattutto se la tua disciplina sono i tuffi.
    Quindici anni fa, chi ha visto salire per la prima volta sul trampolino mondiale una bambina bionda figlia del famosissimo Giorgio, certo si aspettava qualcosa di grande, dopotutto Giorgio vinse ben dieci medaglie nelle competizioni internazionali nell'arco della sua carriera: 2 Argenti e 2 Bronzi alle Olimpiadi, 1 Bronzo ai Mondiali e 1 Oro, 2 Argenti e 2 Bronzi agli Europei.
    Eppure Tania è riuscita a non rispettare le aspettative, è andata oltre, non si è coperta con il mantello del padre per farsi largo nella storia dello sport italiano, ci è entrata prepotentemente e, quest'anno, ha offuscato il nome del padre, raggiungendo quel traguardo che lui non era riuscito mai a trovare: l'Oro mondiale.
    E non è un Oro qualsiasi (per quanto si possa definire così una medaglia di questo valore), è il primo Oro italiano nella specialità dei tuffi femminili ad un mondiale, ed il primo in generale dopo quello conquistato da Klaus Dibiasi a Cali nel 1975. Quarant'anni, quarant'anni di finali e podi senza mai raggiungere la vetta, sempre appannaggio degli avversari.
    Senza quasi alternative in Europa (17 Ori, 4 Argenti e 4 Bronzi nella categoria Seniores più 9 Ori, 1 Argento e 2 Bronzi nella categoria Giovanili), fuori dai confono dell'antico continente Tania si è dovuta sempre "accontentare" delle medaglie meno pregiate, a favore dello strapotere delle tuffatrici cinesi, vere macchine da guerra della specialità.
    Aveva "programmato" l'Oro per Barcellona 2013, sentiva di poterlo vincere ed aveva annunciato (o quasi) che sarebbero stati i suoi ultimi mondiali, ma la vittoria venne solo sfiorata e sperata (si potrebbe quasi dire ai giudici di andarsi a rivedere quell'ultimo tuffo...), per pochissimo distacco dovette accontentarsi dell'argento nella specialità trampolino da 1 mt.
    La crisi. Le motivazioni che cominciano a svanire, e i problemi fisici che al contrario aumentavano con l'avanzare dell'età (28 anni, per la disciplina una vera e propria veterana).
    Ma proprio nei momenti più cupi, i veri atleti vengono fuori: la più grande tuffatrice italiana di tutti i tempi si è rimessa in discussione, ha rimesso in discussione tutto, anche le basi, ha chiesto ed ottenuto ad esempio la collaborazione di un nuovo allenatore, che andava ad aggiungersi al padre, ha cambiato l'impugnatura nel carpiato, che, a detta dei diretti interessati, ha migliorato le sue prestazioni. ha lavorato come non mai dal punto di vista atletico e fisioterapico, aiutata nei momenti difficili dalla psicoterapia.
    E come nelle favole più belle, il sacrificio è stato ripagato a pieno dai risultati, la migliore Tania di sempre si è presentata quest'anno a Kazan, una Tania in forma fisica e mentale smagliante, con la tecnica sopraffina che sempre l'ha contraddistinta.
    E per le altre? Non è rimasto che guardare ed imparare, meravigliarsi e bearsi della fluidità dei suoi tuffi, tutte, cinesi comprese (seconde e terze), come noi italiani davanti ai teleschermi.
    Ha scritto la storia Tania, e noi tutti vogliamo farle un grandissimo applauso per aver portato il tricolore sul tetto del mondo dei tuffi, quarant'anni dopo Dibiasi.
    La cosa più bella di tutto ciò? Che non è ancora arrivata la scritta "Fine", per il momento, dopo l'Oro sono arrivati altri due Bronzi nel trampolino dai 3 mt e nel sincro misto, per il domani (Olimpiadi di Rio 2016, dopo le quali ha annunciato il suo ritiro) chissà...
     
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  2. gheagabry
     
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    bell'articolo e brava Tania!
     
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1 replies since 2/8/2015, 17:00   32 views
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