Smartphone più sottili, c’è anche un brevetto italiano

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    Smartphone più sottili, c’è anche un brevetto italiano



    Trento 27 luglio 2015

    Se gli smartphone di prossima uscita potranno essere ancora meno pesanti e ingombranti di quelli di oggi lo si dovrà anche a Zeno Gaburro, professore del dipartimento di Fisica dell’Università di Trento. Gaburro è infatti tra gli inventori di un brevetto che riguarda la diffusione della luce attraverso delle microantenne e che nasce da una collaborazione di ricerca in ottica applicata tra Trento e Harvard, avviata grazie al progetto europeo «El Dorado».

    L’ateneo di Trento, insieme a quello di Harvard, è titolare del brevetto, depositato nel 2011, concesso negli Stati Uniti nel 2014 e ora dato in licenza a Samsung Electronics Company nella propria sede in Corea.

    «Il primo motivo di interesse - spiega Gaburro - deriva dallo spessore dei dispositivi, di pochi miliardesimi di metro, che suggerisce immediate linee di applicazione, laddove lo spazio è un bene prezioso e l’imperativo è la massima riduzione dell’ingombro, come ad esempio nelle telecamere per telefoni cellulari. C’è poi la compatibilità con la tecnologia a silicio - aggiunge, riferendo degli esperimenti svolti ad Harvard - quindi si possono immaginare in futuro piccolissimi circuiti, ciascuno associato a una microantenna, in modo da renderla intelligente e farle ad esempio focalizzare un tipo di radiazione ed un altro no oppure un colore da una parte e uno dall’altra».

    «Con le risorse del brevetto - annuncia il professore - sto valutando l’opportunità di promuovere nuovi progetti didattici avanzati con alcune università africane».


    www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2015/..._italiano.shtml

    FONTE:
    © www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2015/..._italiano.shtml
     
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