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Atletica, Bolt domina a Londra: vince i 100 in 9''87.

Doppietta azzurra nel salto in alto



LONDRA - Il re è tornato. Fermo da metà giugno, ma soprattutto con il 62esimo tempo stagionale, cosa improponibile per uno come lui, Usain dà segnali importantissimi nella tappa londinese di Diamond League. Nonostante il vento contrario di 1.4 e una temperatura di 15° che mal si concilia con i velocisti, il fuoriclasse giamaicano, pur con una partenza non brillantissima, domina la seconda semifinale con il tempo di 9''87. E si ripete nella finale: vittoria e stesso tempo, 9"87, sulla pista che ai Giochi del 2012 lo vide trionfare nei 100, nei 200 e nella staffetta 4x10. Una risposta indiretta a Justin Gatlin, che lo sta aspettando al Mondiale in Cina per una sfida stellare.

Bolt torna in pista dopo oltre un mese e ritrova la vittoria battendo nell'ordine lo statunitense Michael Rodgers (9"92) e il connazionale Kemar Bailey-Cole (10"02). Il miglior risultato del re dello sprint nei 100 in questa stagione era stato di 10"12, in una prova-esibizione a Rio, quindi il tempo odierno, ottenuto su pista umida e con clima freddo, lo riporta a prestazioni più adeguate alla sua classe a meno di un mese dai Mondiali di Pechino.


Successo Nella serata dell'Anniversary Games di Londra, undicesimo appuntamento della Diamond League, anche un po' di azzurro vincente. E' quello della brillante e inedita doppietta nel salto in alto maschile: Marco Fassinotti si impone con la misura di 2,31 e poi manca l'assalto al record italiano di 2,35. Dietro di lui Gianmarco Tamberi, che si ferma a 2,28, stessa misura del terzo classificato, Mutaz Essa Barshim,
del Qatar.

Fassinotti e Tamberi ottengono un eccellente risultato per l'atletica italiana e lanciano un messaggio in chiave mondiale. Mai prima d'ora due azzurri si erano classificati ai primi due posti in una gara di Diamond League. L'ultima vittoria italiana, quella di Fabrizio Donato a Zurigo, nel 2012. Domenica l'atleta dell'Aeronautica e quello delle Fiamme Gialle si ritroveranno di fronte per contendersi a Torino il titolo tricolore agli Asssoluti.

Delirio Tamberi: è CAMPIONE DEL MONDO!



di Marco Sicari

Una gara da crepacuore, o meglio, una delle più belle imprese di un azzurro negli ultimi due decenni. O forse, tutte e due. Gianmarco Tamberi è campione del Mondo, il salto in alto iridato è ai suoi piedi, lo riconosce e lo festeggia adesso per i suoi risultati (2,36 quello del trionfo americano di questa notte) più che per i guizzi e le trovate spettacolari che ne avevano fatto da tempo un personaggio nel circus della specialità. Questa sera, nella notte italiana, all’interno di uno spazio fieristico sapientemente trasformato in stadio, il marchigiano ha trovato la sua consacrazione, e tutto ciò quando mancano ancora mesi al traguardo dei 24 anni d’età, una sorta di alba della carriera. La gara mondiale assomiglia ad uno di quei film sullo sport che scivolano nell’esagerazione, con l’eroe che dapprima è sull’orlo del baratro, e poi, con un guizzo, si trasforma e vince, anzi, stravince; con la sola differenza che qui è tutto vero, è realtà portata all’estremo dal talento e da una tempra agonistica che ha pochi precedenti nella storia del’atletica italiana. E' la sesta medaglia d'oro italiana nella storia della manifestazione, l'ultima era stata quella vinta da Paolo Camossi nel triplo a Lisbona 2001; a livello assoluto, ovvero tra indoor e outdoor, l'utlimo titolo iridato era stato quello vinto da Giuseppe Gibilisco nell'asta ai Mondiali di Parigi 2003. Poco meno di tredici anni fa.