IPPICA

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted


    .

    Ippica
    Trotto
    Con il termine ippica si indicano le discipline dell'equitazione sportiva dove il cavallo corre su pista (ippodromo). Nelle corse al galoppo, il cavallo viene montato dal fantino, che è seduto su una sella posta sulla schiena del cavallo. Nelle gare al trotto o ambio il guidatore (Driver) siede su di un piccolo carro (sulky) trainato dall'animale. Vi sono gare di velocità e di abilità. In quelle di abilità oltre al tempo viene calcolata tramite punteggio assegnato da apposita giuria la correttezza del percorso svolto dal cosiddetto "binomio" cavallo/cavaliere; si tratta in genere di gare nelle quali il percorso è inframmezzato da ostacoli con vari coefficienti di difficoltà, nel caso in cui nessuno degli ostacoli sia abbattuto - in parte o in toto - il "binomio" otterrà un "Percorso netto". Il luogo in cui si svolgono le gare di velocità è l'ippodromo; le gare sono solitamente al passo di Galoppo con fantino a sella su pista in erba e al passo di Trotto con il driver che guida il cavallo sedendo su un sulky a due ruote. Specialità meno diffuse sono: le corse di trotto montato (cavallo al passo di trotto ma con fantino a sella), corse di trotto per pariglie (due cavalli per un unico sulky), le corse a passo di Ambio.
    Il mondo delle scommesse in Italia
    Essendo l'Ippica uno sport che mette a confronto diretto vari concorrenti, è anche una delle principali attrattive per gli appassionati di scommesse. La maggior parte delle puntate viene effettuata ai picchetti degli ippodromi e nelle apposite sale per scommesse; nelle ricevitorie abilitate si poteva giocare il concorso Totip, basato sull'ordine di arrivo dei primi 2 cavalli di sette corse: in ognuna delle prime sei i cavalli sono suddivisi in tre gruppi corrispondenti ai segni 1, X e 2 e si devono pronosticare, per ogni corsa, il gruppo del primo e del secondo arrivato. La settima corsa è la cosiddetta Corsa+, per la quale bisogna pronosticare i numeri di gara del primo e secondo arrivato della corsa, anche non nell'ordine di piazzamento, vi è così un totale di quattordici pronostici.
    Ostacoli
    L'ente che gestisce il patrimonio equino italiano, il circuito italiano dell'ippica è l'U.N.I.R.E. (Unione Nazionale per l'Incremento delle Razze Equine). Il relativo sistema di giochi e scommesse era gestito dallo stesso ente ma da qualche anno la gestione è passata al Ministero delle Finanze.
    Specialità
    L'ippica è tipicamente suddivisa nelle seguenti specialità:
    trotto/trotto tradizionale/trotto montato/pariglie/galoppo/corse in piano/corse a ostacoli o siepi.
    Equitazione
    Il termine equitazione indica l'utilizzo sportivo (agonistico o meno) del cavallo da parte dell'uomo. L'equitazione presenta diverse discipline, alcune delle quali rientrano nel programma olimpico; può essere praticata sia singolarmente che in gare organizzate per squadra, in strutture coperte, in maneggi all'aperto, in ippodromi (è il caso dell'ippica) o in campagna a seconda della disciplina.
    Storia
    Equitazione, tacuinum sanitatis casanatensis (XIV secolo). I primi cavalieri comparvero in Russia,per loro il cavallo era un animale sacro, ma mai celebrato; mentre in Grecia il cavallo era venerato visto che serviva al trasporto, all' agricoltura e alle guerre. L'equitazione è una delle attività più antiche a cui si è dedicato l'uomo. Il primo manuale a noi pervenuto fu redatto dal mitanno Kikkuli, nell'anno 1.350 a.C.: La cura e l'alimentazione del cavallo da carro. Invece, il più antico e più noto manuale in cui è trattato anche il modo di montare a cavallo è Sull'equitazione di Senofonte. Nella storia greca e romana chi sapeva equitare acquistava un "valore aggiunto" nelle società. Da allora in poi il titolo di cavaliere divenne espressione di nobiltà, ma anche, per contro, nei secoli successivi, i nobili furono costretti ad imparare l'"arte di equitare" per partecipare alla vita politica e militare. L'approfondimento tecnico dell'arte di montare a cavallo fu ovviamente sempre appannaggio della cavalleria e per questo motivo chi ha scritto libri di tecnica equestre (Grisone, Fiaschi, Pignatelli, Mazzuchelli, Caprilli, ecc.) è spesso collegato all'ambiente militare. Non vi è altra attività dell'uomo in cui, nel corso dei secoli, siano stati scritti tanti testi di approfondimento. Ma il rapporto che si stabilì nei secoli tra uomo e cavallo, si modificò gradualmente nell'ultimo periodo storico, da quando cioè il motore a scoppio trasformò il modo di viaggiare e il modo di fare la guerra. Dal novecento in poi l'equitazione perse la propria importanza utilitaristica e si trasformò in attività solamente ludico-sportiva. Nell'Italia della prima metà del Novecento, si segnalò l'opera del conte Paolo Orsi Mangelli, con la sua celeberrima scuderia.
    Tipi di equitazione
    In una classificazione approssimativa, si distinguono i seguenti tipi di monta:
    da lavoro: tutti quei tipi di monta che hanno avuto o hanno a che fare con attività di tipo lavorativo col cavallo, prevalentemente per l'allevamento del bestiame./Western dei cowboy americani/Vaquera dei gaucho argentini e degli spagnoli/Maremmana dei butteri maremmani. Inglese sportiva: tutti i tipi di monta che hanno a che fare con lo sport agonistico ed in particolare con le discipline olimpiche. Equitazione Classica: l'attività equestre che si rifà all'equitazione praticata secondo i testi dei Vecchi Maestri (De La Guérinière, Baucher, Steinbrecht, L'Hotte, eec.) fra i quali è annoverato anche il Maestro contemporaneo Nuno Oliveira.
    Le andature del cavallo
    Passo
    Le andature principali del cavallo sono tre: Il passo è l'andatura più lenta del cavallo (raggiunge una velocità che varia da 5 a 7 km/h). Questo tipo di andatura viene definito simmetrico perché l'appoggio delle due zampe anteriori avviene secondo intervalli di tempo regolari, e basculato perché il cavallo compie un movimento in verticale con il collo per darsi la spinta necessaria a portarsi avanti anche con il resto del corpo. Il cavallo poggia gli arti uno per volta, uno dopo l’altro, pertanto si riconoscono quattro tempi: anteriore destro, posteriore sinistro, anteriore sinistro e posteriore destro. A seconda della lunghezza del passo, distinguiamo un passo raccolto, un passo medio (in cui lo zoccolo posteriore del cavallo dovrebbe poggiare sull'orma appena lasciata dallo zoccolo anteriore) e un passo allungato. Il trotto. È un'andatura saltata in due tempi per bipedi diagonali in questa successione: posteriore destro con l'anteriore sinistro (diagonale sinistro), posteriore sinistro con l'anteriore destro (diagonale destro). A questa andatura il cavallo raggiunge una velocità che varia dai 10 ai 55 km/h nelle corse al trotto. Nel trotto battuto il cavaliere si distacca dalla sella alzando e abbassando ritmicamente il bacino. Nel trotto seduto (detto anche trotto di scuola) invece si rimane seduti in sella avanzando e retrocedendo con il bacino. Il galoppo è l'andatura naturale più veloce e si svolge in quattro tempi ma vi sono variazioni relative alla velocità da ottenere. Con l'anteriore destro che guida l'azione, la sequenza è: posteriore sinistro, posteriore destro, anteriore sinistro e anteriore destro, seguiti da un tempo di sospensione. La gamba che "guida" l'azione viene distesa fino alla linea immaginaria tracciabile dalla punta del muso al terreno che alla massima estensione può essere superata. Un Purosangue al galoppo può raggiungere, anche se solo per pochi minuti, i 70 km/h.
    Canter
    Esistono poi altre andature:
    Il canter è un'andatura in tre tempi la cui velocità è maggiore del trotto e minore del galoppo; il cavallo "guida" con l'anteriore destro quando percorre una circonferenza in senso orario e viceversa. Quando il cavallo "guida" con l'anteriore sinistro mentre procede in senso orario produce una cosiddetta andatura falsa poiché utilizzando la gamba sbagliata non riesce ad avere un equilibrio stabile ed è quindi più facile che cada a causa dell'inclinazione durante la curva. La sequenza dei tre tempi ritmici, se ci si muove a destra è: posteriore sinistro, diagonale sinistra, con l'anteriore sinistro e il posteriore destro che toccano terra simultaneamente, e quindi l'anteriore destro. Il termine deve la propria etimologia all'andatura utilizzata dalla cavalleria inglese che da Londra si metteva in viaggio per Canterbury. Essendo il viaggio in un tratto pianeggiante, il cavallo poteva sfruttare il "pendolo viscerale" cioè durante il movimento le viscere del cavallo vanno a comprimere ritmicamente i polmoni favorendo così una respirazione regolare (al galoppo invece la respirazione è affannosa). La cavalleria prediligeva quest'andatura perché era il giusto compromesso tra velocità di marcia e affaticamento. Il trafalco. È un'andatura specifica della razza brasiliana Mangalarga. Il cavallo trotta con gli arti anteriori e galoppa con quelli posteriori. Si riscontra anche nei puledri non ancora addestrati. L'ambio è un'andatura in due tempi non basculata. Si contraddistingue per il movimento simultaneo in avanti o indietro degli arti di un lato dell'animale , contrariamente al trotto in cui il cavallo muove i propri assi diagonali. Pur essendo naturale in alcune razze (come ad esempio il Paso Fino Peruano), viene da alcuni considerata un'alterazione innaturale della coordinazione neuro-muscolare del cavallo nelle razze in cui è stata introdotta artificialmente, soprattutto per uso sportivo (ad esempio nel Trottatore Americano). Il tölt è una variante dell'ambio in quattro tempi, detta anche ambio veloce. La particolarità di questa andatura è che il cavallo ha sempre almeno uno zoccolo a terra. È naturale in alcune razze come nel Pony Islandese. Negli Stati Uniti è conosciuta con il termine single foot che significa piede singolo.
    Impiego appropriato delle andature
    Durante una gita, un viaggio o anche durante la semplice passeggiata, è necessario graduare ed economizzare lo sforzo del cavallo, per l'incolumità dell'animale e di chi lo cavalca. Le andature vanno perciò impostate tenendo conto dell'allenamento del cavallo e del cavaliere, della lunghezza della tappa, della natura del terreno, della razza, delle attitudini e del clima. Quindi, premesso che andando in gruppo vanno rispettate le dovute distanze, è preferibile che: per ogni ora trascorsa in sella si facciano dai cinque ai dieci minuti con il cavallo sottomano/si percorrano le salite e le discese ripide a piedi/si galoppi moderatamente e su terreni idonei e poco sassosi/si approfitti delle ore più fresche della giornata per viaggiare/si ricordi che l'andatura che rende maggiormente in campagna è il trotto.
    Nomenclatura
    Assetto: è la posizione del cavaliere in sella che permette di condurre il cavallo dove vogliamo noi, nel miglior modo possibile. senza un assetto corretto il cavallo non obbedisce ai nostri ordini. Ogni tipo di monta (western, inglese o classica, maremmana, vaquera, ecc.) richiede un assetto e quindi una sella differenti, per raggiungere scopi ed obiettivi che spesso sono diversi l'uno dall'altro: la monta western dei cow-boy serviva a stare in sella per molte ore consecutive, su di un cavallo al passo e solo occasionalmente erano necessarie rapidissime puntate al galoppo per recuperare un manzo; la monta classica italiana serviva a permettere ad un militare a cavallo di operare alle diverse andature su terreno vario, e quindi anche attraversare campagne disseminate di fossi, macerie, muretti e staccionate. Ovvio quindi che per due obiettivi così dissimili tra loro, si abbia bisogno di un assetto differente: più comodo, e teso a rendere possibile una lunga giornata a cavallo quello delle monte da lavoro, più sportivo, e adatto a facilitare prestazioni eccezionali del cavallo rendendo meno ingombrante possibile il cavaliere, quello della monta classica. I mezzi di cui dispone un cavaliere per comunicare la propria volontà al cavallo sono: l'assetto, "aiuto" principale;/gambe, (aiuto secondario) con la pressione delle gambe si decide la direzione;/mani, (aiuto secondario);/speroni e frustino, ed ogni altro attrezzo (redini tedesche, gogue, chambon, redini fisse, ecc.) quali aiuti sussidiari.
    Pony games
    I pony games sono, come dice il nome, dei giochi col pony, cavalli di piccole dimensioni da non scambiare con i puledri. Si va dalle "tazze" alla "torre". Si usano tutte le andature, passo, trotto e galoppo. I fantini aiutano i pony nel fare i giochi. I principali giochi sono: Le tazze, sono formate da quattro paletti su cui, ad alternanza, due tazze. Il fantino prende la prima tazza e la porta nel secondo paletto e così via per il terzo e il quarto paletto. Il secondo fantino fa la stessa cosa solamente in una direzione diversa. Lo slalom, è formato da cinque paletti. Si parte da sinistra con in mano il testimone e si gira a destra e a sinistra per fare lo slalom. Ne esistono due tipi : di sola andata o di andata e ritorno. I cartoni, sono formati da quattro paletti una bacinella e delle bottiglie tagliate per quanti sono i giocatori(si usa la parte inferiore della bottiglia). Si mettono i "cartoni" sui paletti e alla fine dei paletti si mette la bacinella. il primo giocatore va, prende un cartone e lo infila nella bacinella, si mette nella parte opposta da cui è arrivato e ritorna. A piedi e a cavallo, sono formati da quattro paletti. il primo giocatore corre a piedi con il cavallo a mano nella parte opposta da cui di solito si fanno i giochi arriva alla fine dei quattro paletti risale e torna. Il secondo giocatore parte a cavallo sempre nella parter opposta da cui si fanno solitamente i giochi e arriva galoppando, trottando o al passo, alla fine dei paletti e scende, pio torna a piedi. i giocatori sono alternati in apiedi e a cavallo. Le pietre, sono formate da vasi (di plastica) capovolti. il primo giocatore parte, a piedi, e "corre" sulle pietre, i vasi rovesciati, poi risale e tira dritto dal compagno che ha di fronte, e così anche per i giocatori successivi. la distanza da ogni pietra e di una pietra (si mette una pietra, poi si mette di fianco all' altra pietra un'altra pietra, si fa il segno poi si toglie e si mette dopo il segno)
    Autorizzazione a montare
    L'autorizzazione a montare, anche nota come patente o brevetto, è un certificato che attesta il livello raggiunto da un cavaliere e che disciplina il suo accesso ai concorsi di equitazione. In Italia le patenti riconosciute dal CONI sono rilasciati dalla FISE tramite i circoli affiliati.
    Tipologie di patenti rilasciate dalla FISE
    A seconda delle abilità che attestano e, per alcune, dei passi necessari per acquisirle, le patenti si suddividono in:non agonistiche, non permettono l'accesso all'attività agonistica e sono nella maggior parte dei casi assimilabili ad una assicurazione; per ottenerle è sufficiente farne richiesta. A, per l'attività ludica e a seconda dell'età del cavaliere, del tipo di cavallo e del tempo trascorso dal primo rilascio, permette di partecipare ad alcune competizioni A/at (A Attacchi), per le seguenti attività legate agli attacchi: concorsi di eleganza, di attacchi di tradizione, sfilate, raduni, prova per cavalli da tiro pesante. A/R (A riabilitazione equestre), per svolgere riabilitazione equestre promozionale, per manifestazioni promozionali autorizzate dalla FISE e iniziative sportive organizzate dalle scuole promocavallo, per manifestazioni promozionali o iniziative sociali per la promozione degli sport equestri e per iniziative sportive organizzate dalle scuole temporanea, per il turismo equestre o attività ludica (validità temporanea) equiturismo, per il turismo equestre o attività ludica discipline olimpiche, permettono l'accesso all'attività agonistica legata alle discipline olimpiche; per ottenerle è necessario superare un esame consistente in 3 prove (dressage, salto ostacoli e colloquio teorico) B, permette l'accesso ad alcune gare con alcune limitazioni sull'età e il tipo di cavallo B/DR (brevetto B dressage), alternativo al semplice brevetto B, limita l'esame e l'attività al solo campo del dressage B/QUAL. (brevetto B qualificato), non è una patente ma una qualifica per partecipare ad ulteriori gare di salto ostacoli G1 (primo grado), si ottiene tramite qualifiche e permette l'attività agonistica a livello nazionale e internazionale G1/QUAL. (primo grado qualificato), non è una patente ma una qualifica per partecipare ad ulteriori gare di salto ostacoli G1/DR (primo grado dressage), si ottiene tramite qualifiche conseguite nelle gare di dressage e permette l'attività agonistica a livello nazionale e internazionale G2 (secondo grado salto ostacoli), si ottiene tramite qualifiche e permette l'attività agonistica a livello internazionale nel salto ostacoli e con alcune limitazioni anche nel dressage e nel completo G2/DR (secondo grado dressage), si ottiene tramite qualifiche conseguite nelle gare di dressage e permette l'attività agonistica a livello internazionale G2/CCE (secondo grado completo), si ottiene tramite qualifiche e permette l'attività agonistica a livello internazionale nel completo e con alcune limitazioni anche nel dressage e nel salto ostacoli G2/QC (secondo grado completo qualificato), non è una patente ma una qualifica per partecipare ad ulteriori gare di completo discipline non olimpiche, per ottenere il brevetto si sostiene un esame simile a quello per avere la B, ma limitato alla attività scelta B/V (brevetto B volteggio), per la sola attività del volteggio B/A (brevetto B attacchi), per la sola attività degli attacchi B/HB (brevetto B HorseBall), per la sola attività del HorseBall B/P (brevetto B Polo), per la sola attività del Polo G1/A (primo grado attacchi), si ottiene tramite qualifiche o anche attraverso la frequenza di un corso con esame finale G2/A (secondo grado attacchi), si ottiene tramite qualifiche e permette di partecipare a gare internazionali equitazione di campagna B/E (brevetto B endurance), per la sola attività dell'endurance B/C (brevetto B cross), per la sola attività del cross B/ML (brevetto B monta da lavoro), per la sola attività di monta da lavoro G1/E (primo grado endurance), si ottiene tramite qualifiche conseguite nelle gare di endurance e permette l'attività agonistica a livello superiore B/AC (brevetto B avviamento alla campagna), per endurance debuttanti, monta da lavoro e attività ludica
    equitazione americana
    B/W (brevetto B equitazione americana), per gare di Performances, Team Penning, Novice Rider 2 mani, Novice Young Rider e Novice Rider, di Ranch e Team Roping. B/WR (brevetto B equitazione americana Reining), per la sola attività del reining B/WBP (brevetto B equitazione americana Barrel Racing e Pole Bending), per partecipare a tutte la categorie N.B.H.A.I FISE, tranne le categorie novice B/WTP (brevetto B equitazione americana Team Penning), dal 2006 B/WRP (brevetto B equitazione americana Ranch e Team Roping), dal 2006 B/WP (brevetto B equitazione americana Performance), dal 2006
    Le patenti nel salto ostacoli
    Per quanto riguarda i regolamenti internazionali, ai cavalieri è richiesta una competenza che le federazioni certificano con la consegna di patenti che attestino il grado di preparazione dell'atleta: Livello A (detto anche Patente ludica).Questa autorizzazione consente di partecipare ai primi concorsi in categorie non agonistiche di limitata difficoltà. BP60 per i minori di anni 16 su Pony, B80 per tutti, in ogni caso a partire dagli 8 anni. Viene concessa a chiunque voglia cimentarsi a livello amatoriale in questo sport, semplicemente iscrivendosi alla federazione competente. Sono necessari un attestato di buona salute dal medico curante e un attestato di vaccinazione antitetanica. Livello B (detto anche Brevetto olimpico). Consente di partecipare a gare dai 100 ai 115 cm (rispettivamente dette B100, B110 e C115 e tutte le categorie equivalenti riservate ai puledri fino ai 4 anni a per i Pony alle gare B80 e BP90). Sono necessari 6 mesi dalla prima iscrizione, visita di medicina sportiva per abilitazione agonistica. L'esame, presso il circolo ippico FISE include: Esecuzione di un rettangolo di dressage, prova in cui si valuta la precisione e la capacità di eseguire semplici movimenti di maneggio in armonia e rispettando i concetti insegnati Prova di salto a ostacoli, ovvero un semplice percorso regolamentare di almeno 8 salti di altezza inferiore ai 100 cm Prova orale in cui su cura dell'animale, regolamenti sportivi, anatomia del cavallo e cenni di veterinaria. Brevetto qualificato. Si ottiene dopo aver ottenuto cinque B110 a punteggio netto in uno stesso anno. Permette di partecipare alle C115 senza aver ancora la Patente di 1° grado. Patente di 1º grado. Qualifica semi-professionistica che consente di affrontare percorsi più complessi e un'altezza massima di 125 cm (C115, C120, C125). Si raggiunge accumulando un punteggio attraverso i percorsi effettuati in B100-B110 (ma solo nei concorsi nazionali di "tipo C" o di "tipo A" di 3 giorni). È necessario: il conseguimento di 700 punti (1000 se minorenni) solo per minorenni, il superamento di un esame orale solo per minorenni, raggiungere detto punteggio in categorie specifiche con non più di 4 penalità (ciò significa che non è consentito abbattere più di un salto) e in cui un'apposita giuria esamina la correttezza d'assetto e conduzione della gara. Patente di 2º grado (detto anche Patente agonistica). Qualifica professionistica di agonismo ad alto livello. Il conseguimento si basa sulla raccolta di un punteggio accumulato con la realizzazione di percorsi con penalità pari a zero in categorie di 130 cm di spessore nazionale.

    (Gina)



    .
     
    Top
    .
  2. gheagabry
     
    .

    User deleted


    .

    Ippica


    Bellino II è stato un cavallo trottatore del XX secolo.
    Fu acquistato per pochi soldi e portato al mondo dell'ippica quando pareva ormai destinato ad una vita da cavallo da tiro o, peggio ancora al macello. La sua mole imponente e massiccia contrastava con la figura classica del trottatore, ma in pista la sua potenza fisica si univa ad uno straordinario senso della corsa, frutto anche del connubio col suo driver storico, Jean-René Gougeon. Nel suo palmarès figurano tre Grand Prix d'Amerique (1975, 1976, 1977); in Italia è da ricordare la sua vittoria nel Gran Premio Lotteria di Agnano del 1976, colta da Bellino II dopo due sfortunati tentativi, nella sua ultima partecipazione al gran premio.
    Francia
    Prix d'Amerique: 1975, 1976, 1977/Prix de Paris : 1975, 1976, 1977/Prix de France : 1976/Grand critérium de vitesse de la Côte d'Azur : 1975, 1976/Prix de Cornulier : 1973, 1975, 1976/Prix René Ballière - Championnat Européen : 1974, 1975, 1976/Prix de l'Atlantique : 1977, 1976, 1975
    Italia
    Gran Premio Lotteria di Agnano 1976/Gran Premio Lido di Roma 1975/G.P. Ghirlandina di Modena 1975/Germania/Elite Rennen 1975
    Olanda
    Gran Premio d'Olanda 1977/Price of the Giants 1977Berio è un cavallo mezzosangue, tra i più vincenti nella storia del Palio di Siena.
    Cavallo dal manto baio e di sesso castrone, è nato il 16 febbraio 1997 a Sedini (SS) nell’allevamento di Salvatore Morrucu; il padre è Approach the Bench, la madre Olga XIX.
    Carriera al Palio di Siena
    Berio è uno dei cavalli che fino ad oggi ha conseguito più vittorie nella storia del Palio di Siena, avendo vinto (montato sempre dal fantino Luigi Bruschelli detto Trecciolino) ben quattro carriere in Piazza del Campo su sei partecipazioni. Vincitore già all'esordio in piazza nell'agosto del 2002[1], sotto i colori della Tartuca, Berio si è ripetuto a distanza di un anno nell'agosto 2003, questa volta correndo per il Bruco. L'anno d'oro di Berio è stato però il 2005: prima vince il Palio di Provenzano con il Bruco, poi domina al Palio dell'Assunta con la Torre, realizzando così uno storico cappotto. Grazie alla vittoria del 2005, Berio e Trecciolino hanno regalato alla Torre la vittoria al Palio di Siena dopo ben 44 anni (ragion per cui la contrada nonna[3] è divenuta la Civetta, che ha poi ceduto la cuffia alla Lupa nell'agosto 2009).
    Partecipazioni al Palio di Siena
    Le vittorie sono evidenziate ed indicate in neretto.Palio Contrada Fantino/16 agosto 2002 Tartuca Luigi Bruschelli detto Trecciolino/2 luglio 2003 Civetta Giuseppe Pes detto il Pesse/16 agosto 2003 Bruco Luigi Bruschelli detto Trecciolino/16 agosto 2004 Drago Luca Minisini detto Dè/2 luglio 2005 Bruco Luigi Bruschelli detto Trecciolino/16 agosto 2005 Torre Luigi Bruschelli detto Trecciolino
    Ritiro dalle competizioni
    La commissione veterinaria del Comune di Siena ha riscontrato in Berio, all'età di nove anni, un'artrite alla zampa anteriore sinistra che avrebbe potuto peggiorare per le sollecitazioni dovute alla corsa. Per questo motivo l'ha dichiarato inidoneo al Palio. Il Comune di Siena si è offerto di acquistare Berio per poi portarlo al Centro Ippico del Corpo Forestale dello Stato "Il Caggio" (pensione per i cavalli che, per l'età avanzata o per infortunio, non possono più correre il Palio). L'attuale proprietario ha preferito non vendere il cavallo e tenerlo con sé.Folco è stato il cavallo più vittorioso nella storia del Palio di Siena (insieme con Panezio). Nato nel 1926, ha corso 20 volte in Piazza, vincendo otto volte. È inoltre il cavallo con la carriera più lunga nella storia del Palio[1]: ha esordito il 2 luglio 1933, ed ha concluso la sua carriera il 2 luglio 1947.
    Folco e il Palio
    Il maremmano Folco è ormai entrato nella leggenda del Palio di Siena, avendone caratterizzato la storia per almeno un decennio, a partire dal 1933. Insieme con il grigio Ruello, dal 1932 al 1945 si è diviso ben 13 carriere su 18[3]. Detiene, insieme con Panezio, il recordo assoluto di vittorie: otto. Folco è stato l'unico cavallo tornato a correre dopo la guerra, riuscendo a vincere due volte nel 1945: il Palio del 16 agosto e quello straordinari del 20, noto come "Palio della Pace". Folco è stato autore di un "cappotto" particolare: oltreché stessa contrada, anche stesso cavallo e stesso fantino. Infatti, insieme con Fernando Leoni detto Ganascia, ha vinto il palio del 2 luglio e del 16 agosto 1933, sotto i colori della Tartuca.
    Presenze al Palio di Siena
    Le vittorie sono evidenziate ed indicate in neretto.Palio Contrada Fantino//2 luglio 1933 Tartuca Fernando Leoni/16 agosto 1933 Tartuca Fernando Leoni/2 luglio 1934 Drago Fernando Leoni/2 luglio 1935 Nicchio Umberto Baldini/16 agosto 1935 Giraffa Ferruccio Funghi
    2 luglio 1936 Oca Pietro De Angelis/16 agosto 1936 Nicchio Amaranto Urbani/2 luglio 1937 Lupa Tripoli Torrini/16 agosto 1937 Civetta Fortunato Castiello/2 luglio 1938 Drago Tripoli Torrini/16 agosto 1938 Pantera Dino Pieraccini/2 luglio 1939 Aquila Pietro De Angelis
    16 agosto 1939 Selva Tripoli Torrini/2 luglio 1945 Giraffa Tripoli Torrini/16 agosto 1945 Civetta Primo Arzilli/20 agosto 1945 Drago Gioacchino Calabrò/2 luglio 1946 Oca Amaranto Urbani/16 agosto 1946 Lupa Eugenio Gambelli/18 maggio 1947 Drago Gioacchino Calabrò
    2 luglio 1947 Torre Dino PieracciniGià del Menhir è un cavallo dal manto sauro, due volte vincitore del Palio di Siena. Di razza mezzosangue, a fondo inglese con il 35,88% di sangue arabo, è nato nel 2002 da Approach the Bench e Isola Fà. Oltre al Palio di Siena, ha disputato in carriera ventisette corse, vincendo sei volte.
    Partecipazioni al Palio di Siena
    Le vittorie sono evidenziate ed indicate in neretto.Palio Contrada Fantino/2 luglio 2008 Istrice Luigi Bruschelli detto Trecciolino/16 agosto 2008 Torre Andrea Mari detto Brio/2 luglio 2009 Tartuca Giuseppe Zedde detto Gingillo
    Vittorie
    2007
    Premio La Thuile (Grosseto, 5 dicembre)/Premio Cagliari (Capalbio, 27 luglio)/Premio Porta San Marco (Grosseto, 3 marzo)
    Premio Ponsacco (Grosseto, 7 febbraio)
    2005
    Premio Soc. Del Leone (Siena, 7 dicembre)/Premio Mouneya (Chilivani, 19 novembre)Hard Tack (1926 Lexington, Kentucky - 1947 Kentucky) è stato un cavallo di razza purosangue inglese appartenuto ed allevato da Wheatley Stable in USA.
    La storia
    Hard Tack era figlio del campione americano Man o' War e data questa parentela è stato considerato fin dalla nascita una promessa nei circuiti ippici. Suo nonno era Rock Sand, cavallo purosangue inglese che nel 1903 vinse la Triple Crown del Regno Unito. Dopo appena 15 gare venne ritirato dai circuiti ippici a causa del suo temperamento violento e intrattabile. Nella sua breve carriera vinse un montepremi totale di 16.820 dollari e venne pensionato nelle scuderie Faraway Farm a Lexington in Kentucky (USA) per essere utilizzato come stallone. Hard Tack generò un discreto numero di puledri nessuno dei quali divenne un campione fino al 23 maggio 1933, anno di nascita del leggendario Seabiscuit. Il nome Hard Tack deriva da un tipo di cracker.
    Gare vinte
    Saranac Handicap - Saratoga Race Course (Saratoga Springs, New York), 1928/nickerbocker Handicap - Aqueduct Racetrack (Queens, New York), 1928/Pedigree Pedigree di Hard Tack: Padre/Man o' War (1917) Nonno/Fair Play/(1905) Hastings (1893)/Fairy Gold (1896) Nonna/Mahubah/(1910) Rock Sand (1900)/Merry Token (1891)/Madre/Tea Biscuit/(1912)/Nonno Rock Sand/ (1900) Sainfoin (1887)/Roquebrune (1893)/Nonna Tea's Over/(1893) Hanover (1884)/Tea Rose (1884)

    (Gina)



    .
     
    Top
    .
  3. gheagabry
     
    .

    User deleted


    .

    Ippica
    Larrea
    è il nome di un cavallo da corsa argentino nato nel 1907, vincitore della "Polla de Potrillos" del 1910 e di premi per un totale di 228.679 $. Record ottenuti: /1910 - 7 corse: 4 volte 1°;1911 - 26 corse: 13 volte 1°; 7 volte 2°, 3 volte 3°;1911 - 17 corse: 3 volte 1°; 4 volte 2°, 2 volte 3°;Totale per 50 corse: 20 volte 1°; 11 volte 2°, 5 volte 3°
    Pedigree:
    Jardy (1902)/Flying Fox (1896)/A. and Graces (1895)/Muñeca (1896)/Orville (1889)/Man O' War/Man o' War e Clarence Kummer - 1920./Nato il: 29 marzo 1917;Morto il: 1 novembre 1947;Padre: Fair Play;Madre: Mahubah;Nonno paterno: Hastings;Nonno materno: Rock Sand;Sesso: Stallone;Mantello: Sauro;Altezza al garrese: 1,65;Nazione: Stati Uniti;Allevatore: August Belmont, Jr.Proprietario: Samuel D. Riddle;Allenatore: Louis Feustel;Fantino/guidatore: Johnny Loftus;Fantino/guidatore 2: Clarence Kummer
    Corse disputate: 21;Corse vinte: 20;Vittorie principali Corsa Anni: Tremont Stakes (1919)-Grand Union Hotel Stakes (1919)-Sanford Stakes (1919)-United States Hotel Stakes (1919) Hopeful Stakes (1919)-Futurity Stakes (1919)-Youthful Stakes (1919)-Preakness Stakes (1920)-Belmont Stakes (1920)-Travers Stakes (1920)-Jockey Club Gold Cup (1920)-Lawrence Realization Stakes (1920)-Withers Stakes (1920)-Potomac Handicap (1920)
    Dwyer Stakes (1920) « Trattenersi con forza, fino all'alzarsi della barriera, stretti agli altri, occhi negli occhi. Zoccoli di tuono, sangue alle narici per la folle corsa. Ricordate bambini, ovunque voi siate, portate con voi il sangue di Man o' War. » (Anonimo)
    Man o' War (Nursery Stud Lexington, Kentucky 29 marzo 1917 – Faraway Farm, Kentucky 1º novembre 1947) è stato un cavallo di razza purosangue inglese, campione in Stati Uniti. Considerato il miglior cavallo da corsa di tutti i tempi, durante la sua carriera – dopo la prima guerra mondiale – si piazzò al primo posto in 20 delle 21 gare a cui prese parte, vincendo un totale di 249.465 dollari. Venne soprannominato "The Big Red" (il grande rosso) per il colore del suo mantello e per l'altezza al garrese superiore alla media dell'epoca. Questo soprannome venne ereditato nel 1972[4] da Secretariat, altro campione degli Stati Uniti.
    La storia
    Le origini
    Man o' War nacque dallo stallone Fair Play e dalla giumenta Mahubah[5], il suo primo allenatore fu il suo primo proprietario: August Belmont, Jr. (1851-1924). Belmont Jr. si arruolò nell'esercito degli Stati Uniti a 65 anni per dare una mano agli alleati in Francia. Al suo ritorno, la moglie diede nome al nuovo puledro My Man o' War (letteralmente il mio uomo di guerra), in onore di suo marito, ma alla registrazione del puledro la parola "my" fu eliminata[6]. La famiglia Belmont decise di vendere le scuderie e i loro cavalli e alla fiera ippica annuale di Saratoga del 1918 e Man o' War venne acquistato per la somma di 5.000 dollari da Samuel D. Riddle, suo ultimo proprietario, che lo portò alla sua fattoria Glen Riddle vicino a Berlin in Maryland.
    Secondo anno d'età
    Allenato da Luis Feustel e montato dal fantino Johnny Loftus, il 6 giugno 1919 Man o' War debuttò al Belmont Park, contea di New York, stupendo il pubblico per la vittoria netta di 6 lunghezze. Tre settimane dopo vinse il Keene Memorial Stakes. Nei primi del Novecento, le corse ippiche non contemplavano l'uso delle gabbie di partenza e i fantini coi loro cavalli dovevano disporsi dietro una cinghia, nota come "la barriera" (probabilmente l'antenata del canapo o canape che si usa nelle corse del palio) e la partenza veniva determinata dal sollevamento della stessa. L'unica sconfitta di Man o' War venne attribuita proprio a questo metodo di partenza, essendo il cavallo piazzatosi al contrario alla barriera. Allo start, il fantino Johnny Luftus partì girato di 90° gradi e questo fece perdere al suo cavallo secondi preziosi. In più, durante la corsa, commise numerosi altri errori, andandosi a "inscatolare" tra altri cavalli in gara. Nonostante questo, Man o' War perse la gara di sola mezza lunghezza, recuperando posizioni fino all'ultimo e gareggiando più veloce degli altri. Il cavallo che vinse la gara fu Upset. Durante i suoi primi 2 anni di vita, Man o' War vinse 9 delle 10 corse alle quali venne iscritto.
    Terzo anno d'età
    Nel 1920, fu negato il rinnovo della licenza da fantino a Johnny Loftus. Fu sostituito da Clarence Kummer e Loftus si ritirò e divenne un allenatore. All'età di 3 anni, Man o' War non partecipò al Kentucky Derby perché il suo proprietario non voleva farlo gareggiare a causa della sua giovane età. Samuel D. Riddle infatti riteneva il suo cavallo non ancora maturo di affrontare una gara da corsa di un miglio e un quarto. Successivamente partecipò alla Preakness Stakes a Baltimora, Maryland, vincendola e fu poi iscritto al Belmont Stakes, a Elmond, New York. A questa gara, Man o' War staccò e vinse di ben venti lunghezze, battendo anche di 3 secondi il record che fino ad allora era detenuto da Sir Barton, un altro campione di razza. Nello stesso anno partecipò e vinse la Dwyer Stakes a Long Island, New York, la Travers Stakes, a Saratoga Springs, New York; la Stuyvesant Handicap nel Queens, New York e la Jockey Club Gold Cup. Alla fine della stagione, al Lawrence Realization Stakes, nessun proprietario di cavalli osava sfidare l'invincibile Man o' War, considerando il fatto che ogni gara alla quale partecipava era praticamente già vinta. Finalmente, una nipote della signora Riddle, Sarah Jefford, decise di far gareggiare il suo campione Hoodwink in pista, ma Man o' War sorprese tutti vincendo la corsa di ben cento lunghezze e battendo il record del mondo stabilendo i 2:40 per la distanza di un miglio e cinque ottavi, record tuttora imbattuto sui circuiti ippici. L'ultima corsa alla quale ha partecipato si è tenuta in Windsor, Ontario, Canada, nel circuito del Kenilworth Park Gold Cup, gara in cui fu filmato per la prima volta. Nel percorso, Man o' War si batté con il grande Sir Barton che si trovava in vantaggio. Man o' War, senza tanti problemi, superò e batté di ben sette lunghezze il primo campione della Triple Crown of Thoroughbred Racing. Dopo questa ennesima vittoria, l'imbattuto Man o' War venne ritirato dalle competizioni. Al momento della pensione dopo solo due anni di carriera, Man o' War vantava 20 vittorie su 21 gare, tre record mondiali, due americani e tre record di pista.
    Generazioni di campioni
    Come stallone, Man o' War generò un impressionante numero di fuoriclasse, generando 64 campioni di pista e 200 altri cavalli campioni in altre categorie ippiche. Generò tra gli altri Battleship, (che vinse nel 1938 l'English Grand National) e War Admiral, (che vinse nel 1937 la Triple Crown of Thoroughbred Racing). Inoltre, generò Hard Tack che a sua volta fu il padre del leggendario Seabiscuit. Se si fa riferimento a grandi campioni attuali, guardando le loro genealogie, molti hanno qualche tipo di relazione con Man o' War. Man o' War morì nel 1947 alla veneranda età di 30 anni. La causa della sua morte fu attribuita ad un attacco di cuore e questo avvenne ad una distanza molto breve dalla morte del suo groom di lunga data, Will Harbut. Alla sepoltura di Man o' War furono presenti più di duemila persone e divenne un evento seguito da una radiocronaca e da articoli sui giornali di tutto il mondo. Originariamente fu deposto alla Faraway Farm, luogo in cui trascorse i suoi ultimi anni, ma nel 1970 i suoi resti furono spostati in un nuovo sito al Kentucky Horse Park, dove come lapide venne deposta una statua raffigurante il grande campione, realizzata dallo scultore Herbert Haseltine. Durante la vita di Man o' War, il proprietario Samuel D. Riddle ricevette numerose richieste di vendita del purosangue, ma rifiutò sempre di concludere l'affare sia per il talento che per l'affetto che lo legava al suo campione. Di seguito, la risposta all'offerta fattagli dal milionario W.P.Waggoner:(EN).« "Mr. Riddle, I'm prepared to pay you a million dollars for Man o' War." "Mr Waggoner, many men can have a million dollars, but only one can have Man o' War. I'm not interested in parting with him.""Come on, Mr. Riddle, everything has its price.""Go to France and bring back the sepulcher of Napoleon from Les Invalides, then to England and buy the Crown Jewels, then to India and buy the Taj Mahal, then I'll put a price tag on Man o' War." » « Signor Riddle, sono disposto a spendere un milione di dollari per Man o' War""Signor Waggoner, molti uomini possono avere un milione di dollari ma solo uno può avere Man o' War. Non ho intenzione di venderlo""Andiamo, signor Riddle, ogni cosa ha il suo prezzo""Vada in Francia e mi porti il sepolcro di Napoleone da Les Invalides,poi vada in Inghilterra e compri i gioielli della corona, poi vada in India e compri il Taj Mahal. Dopo, stabilirò il prezzo di Man o' War" »Man o' War è presente nell'elenco della Hall of Fame dei cavalli da corsa dal 1957. In suo onore è stata istituita la Man o' War Stakes, gara che si corre sull'erba nel circuito del Belmont Park a New York. È presente al primo posto nella classifica dei 100 migliori cavalli da corsa americani del XX secolo, istituita dal periodico Blood Horse Magazine.
    Maggiori gare vinte
    Tremont Stakes (1919)/Grand Union Hotel Stakes (1919)/Sanford Stakes (1919)/United States Hotel Stakes (1919)/Hopeful Stakes (1919)/Futurity Stakes (1919)/Youthful Stakes (1919)/Preakness Stakes (1920)/Belmont Stakes (1920)/Travers Stakes (1920)/Jockey Club Gold Cup (1920)/Lawrence Realization Stakes (1920)/Withers Stakes (1920)/Potomac Handicap (1920) Dwyer Stakes (1920)
    Premi speciali
    Campione dell'anno Stati Uniti - 2 anni d'età (1919)/Cavallo dell'anno USA (1920)/Stallone leader in Nord America (1926)
    Riconoscimenti e onorificenze
    Hall of fame dei cavalli da corsa Stati Uniti (1957)/Classifica dei 100 migliori cavalli da corsa americani del XX secolo (posizione n. 1)/Statua in bronzo scala 1:1 al Kentucky Horse Park/Man o' War Stakes al Belmont Park, gara ippica istituita in suo onore Man o' War Boulevard in Lexington, Kentucky - Strada dedicata/Man o' War Road in Riddlewood, Pennsylvania - Strada dedicata
    Pedigree
    Pedigree di Man o' War: Padre/Fair Play (1905) Nonno Hastings/(1893) Spendthrift (1876)/Cinderella (1885)Nonna Fairy Gold (1896) Bend Or (1877)/Dame Masham (1889) Madre/Mahubah (1910) Nonno/Rock Sand (1900) Sainfoin (1887) Roquebrune (1893)/Nonna Merry Token (1891) Merry Hampton (1884)/Mizpah (1880) Nearco Nato il: 24 gennaio 1935;
    Morto il: 6 giugno 1957;Padre: Pharos;Madre: Nogara;Nonno paterno: Phalaris;Nonno materno: Havresac;Sesso: M Mantello: Baio;Altezza al garrese:Nazione: Italia;Allevatore: Federico Tesio;Proprietario: Federico Tesio;Allenatore: Federico Tesio;Corse disputate: 14;Corse vinte: 14;Vittorie principali
    Corsa Anni
    Nearco (24 gennaio 1935 - 6 giugno 1957) è stato un cavallo italiano di razza purosangue inglese, campione di galoppo. Allevato da Federico Tesio anche allevatore del campione Ribot, come stallone ha lasciato una discendenza che ha a sua volta ottenuto importanti risultati, come Neartic, Northern Dancer e Nijinsky II e altri. Secondo molti esperti di ippica è stato uno dei più forti cavalli da corsa del ventesimo secolo; venne ritirato dalle corse nel 1938, imbattuto dopo 14 gare, e venduto come stallone all'allevamento di Beech House Stud in Newmarket, Regno Unito per £60.000 oro (una cifra record per quei tempi). È morto il 27 giugno 1957 di cancro. Secondo l'ente statale France Galop, tutti i vincitori del Prix de l'Arc de Triomphe dal 1994 al 2007 sono nella linea di discendenza maschile di Nearco, di suo figlio Nasrullah, o del nipote Northern Dancer.

    (Gina)



    .
     
    Top
    .
  4. gheagabry
     
    .

    User deleted


    .

    Ippica
    New Approach
    Nato il: {{{Nato il}}}/Padre: Galileo/Madre: Park Express/Nonno paterno: Sadler's Wells/Nonno materno: Ahonoora/Sesso: Maschio/Mantello: Castano/Altezza al garrese: {{{Altezza al garrese}}}/Nazione: Irlanda/Allevatore: Lodge Park Stud/Proprietario: Rania, Regina di Giordania/Allenatore: {{{Allenatore}}}/Fantino/guidatore: Kevin Manning/Corse disputate: 8 Corse vinte: 6/Vittorie principali
    Corsa Anni
    Derby di Epsom 2008
    New Approach è un cavallo galoppatore irlandese nato il 18 febbraio del 2005 e di proprietà della Regina di Giordania. In carriera ha vinto: Tyros Stakes (2007)/Futurity Stakes (2007)/National Stakes (2007)/Dewhurst Stakes (2007)/Epsom Derby (2008) /Inoltre gli è stato conferito il premio Cartier Racing Award (2007) come miglior cavallo maschio europeo di due anni. Ha perso solo due volte, entrambe contro Henrythenavigator, nella 2,000 Guineas Stakes e nell'Irish 2,000 Guineas.
    Ribot
    Nato il: 27 febbraio 1952/Morto il: 17 aprile 1972/Padre: Tenerani/Madre: Romanella/Nonno paterno: Bellini/Nonno materno: El Greco/Sesso: Maschio/Mantello: Baio/Altezza al garrese:Nazione: Gran Bretagna/Allevatore: Federico Tesio/Proprietario: Razza Dormello Olgiata/Allenatore:Fantino/guidatore: Enrico Camici/Corse disputate: 16/Corse vinte: 16/Vittorie principali
    Corsa Anni
    Arc de Triomphe/King George Stakes/G.P. di Milano/Jockey Club 1955, 1956,1956,1955
    Ribot (Newmarket, 27 febbraio 1952 - ivi, 17 aprile 1972) è stato un cavallo purosangue inglese, campione di galoppo. Nato in Inghilterra, a Newmarket, nel 1952, da Tenerani e Romanella (da El Greco), era di proprietà della scuderia Razza Dormello Olgiata e venne allevato da Federico Tesio . Il suo interprete per tutta la carriera fu il fantino Enrico Camici. Deve la sua fama alla sua imbattibilità in carriera, con sedici vittorie consecutive nei più importanti gran premi disputati in ambito europeo, tra i quali due Arc de Triomphe e un'edizione delle King George and Queen Elizabeth stakes.
    La carriera
    Un brutto anatroccolo
    Il 27 febbraio 1952 sui prati di Newmarket, la fattrice Romanella, vincitrice a due anni del Criterium nazionale, diede alla luce un piccolo cavallino. Padre della creatura era un campione rinomato, Tenerani, vincitore nel 1947 del Derby italiano di galoppo, del Gran Premio di Milano, del St.Leger italiano, delle Queen Elizabeth Stakes e della Goodwood Cup. Nonostante il piccolo Ribot fosse piccolo e sproporzionato, però, data anche la levatura dei genitori, il suo allevatore Federico Tesio, fondatore della Razza Dormello Olgiata, già allevatore di Nearco, decise di farlo diventare comunque un cavallo da corsa. Il debutto avvenne il 4 luglio di due anni dopo, nel premio Tramuschio, sulla distanza dei 1000 metri. Come sarebbe avvenuto in molte altre delle sue vittorie, Ribot distaccò i suoi coetanei, cogliendo un facile successo. Due mesi dopo si ripeté sulle orme della madre, nel Criterium nazionale. La vittoria lo proiettò da favorito nel Gran Criterium: in questa sua unica interpretazione poco felice del campione, il fantino Enrico Camici, sicuro della vittoria, non tenne conto che il terreno pesante danneggiava la grande azione di Ribot, aspettando troppo a sollecitarlo e dovendo perciò lottare duramente per contenere la rimonta finale di Gail.
    Il campione dei tre anni e poi Destinato a correre su distanze superiori, per la quarta uscita in carriera, e la prima a tre anni, si impegnò sui 1500 metri del Premio Pisa, poi arrivò ai 2000 metri del premio Emanuele Filiberto, nel quale lasciò a ben 10 lunghezze il solito rivale Gail. Tra le due vittorie, in un'occasione riuscì a tenere a distanza un altro famoso cavallo, Botticelli, autore del doppio Parioli-Derby nel 1954 e futuro vincitore di una Gold Cup ad Ascot. Di genitori, proprietà, allevamento e allenamento italiano, Ribot non poté mai partecipare al Derby Italiano, in quanto la madre gravida non era stata inspiegabilmente iscritta alla corsa probabilmente e neanche alle altre grandi corse per una sobbattitura. La sua stagione, quindi, si focalizzò sul prestigioso Prix de l'Arc de Triomphe, la corsa più importante del panorama europeo. Per prepararsi al miglio e mezzo, distanza sulla quale si correva la classica francese, partecipò prima al premio Brembo, sui 2200 metri, poi al Besana, sui 2400 metri. L'8 ottobre 1955, nonostante si presentasse imbattuto all'Arc, non era tra i cavalli più considerati, anche in considerazione del fatto che aveva solo 3 anni e si trova di fronte i migliori "anziani" europei. I tifosi italiani accorsi a vederlo, così, poterono giocarlo persino a una quota di 10 a 1. Un intralcio subìto nel corso della gara non rallentò la sua azione, e Ribot arrivò solitario sul traguardo con tre lunghezze di vantaggio sul resto del gruppo, consacrandosi come migliore cavallo d'Europa. Due settimane dopo la vittoria nell'Arc de Triomphe, Ribot concedette la rivincita ai propri avversari nel Jockey Club di Milano, ma il risultato non cambiò: il vincitore della stagione precedente, Norman, viene lasciato a ben 15 lunghezze.
    Numero uno in Europa
    La stagione da "anziano" di Ribot comincia con tre facili vittorie a Milano, in preparazione del Gran Premio della città. La resistenza dei migliori cavalli italiani, dal vincitore del Derby, Barba Toni, a quella del vincitore del "Presidente della Repubblica", Vittor Pisani, non fu abbastanza per Ribot, che sulla lunga dirittura milanese distaccò i suoi avversari, lasciando infine il secondo, l'ottimo fratellastro e compagno di colori Tissot (da Tenerani anche lui), a 8 lunghezze. Senza rivali in Italia, il campione di Tesio venne indirizzato alla corsa più importante del panorama estivo europeo, le King George and Queen Elizabeth Stakes. Tra i 100.000 spettatori di Ascot c'era anche la Regina Elisabetta, venuta a sostenere il proprio cavallo, High Veldt. La corsa sembrò in un primo momento volgere a favore proprio di quest'ultimo, ancora in testa agli ultimi 200 metri, l'ultimo furlong, ma proprio nel tratto conclusivo Ribot emerse, sorpassando l'avversario e vincendo di 5 lunghezze. Gli appassionati inglesi si tolsero il cappello di fronte alla sua prestazione: un privilegio riservato soltanto ai cavalli della regina. Elisabetta II, pur battuta, si congratulò sportivamente con il proprietario: « It is exciting to see a good horse winning; Ribot greatly amazed me. » Il marchese Mario Incisa della Rocchetta, già socio di Tesio e proprietario della Razza Dormello Olgiata dopo la sua morte, avvenuta il 1º maggio del 1954, decise di rischiare nuovamente il cavallo nell'Arc, e, dopo un facile rientro, Ribot si presentò da favorito al confronto con i migliori cavalli europei e con due campioni americani, Fisherman e Career Boy, appositamente preparati. Il cavallo era al massimo della forma e il fantino Camici era deciso a mostrare a tutto il mondo il vero valore del cavallo. Durante la gara Fisherman scappò subito in testa per favorire il compagno Career Boy, con Ribot al seguito fino a 1000 metri dal traguardo, quando il cavallo di Camici ruppe gli indugi e andò a vincere in scioltezza con almeno 6 lunghezze su Talgo (vincitore del Derby Irlandese), Tanerko (campione del Derby francese) e lo stesso Career Boy. Al rientro Ribot venne accolto da entusiastiche ovazioni del pubblico francese. Il giorno dopo il giornale "Paris Turf" esaltò la vittoria con il titolo: « Meilleur pure sangre "in the world": 84.700 turfistes ont eu hier la chance unique de voir en action la plus formidable machine a courir qui ait jamais fonctionné sur un hippodrome: Ribot l'italien. »
    Il ritiro
    Entrato in razza nel 1957, Ribot funzionò come stallone in Italia, Inghilterra e Stati Uniti, dando vita a numerosi campioni tra i quali Molvedo e Prince Royal, vincitori a loro volta di molte corse prestigiose: Arc, Ragusa, Ribero, Ribocco, Arts and Letters, Graustark, Alice Frey ed Epidendrum. Morto il 28 aprile del 1972 all'età di 20 anni per una emorragia interna, i suoi discendenti vincono tutt'ora corse importanti sia negli Stati Uniti che in Europa.
    Roquepine
    Roquépine, cavalla francese (1961-1974): è stata una delle migliori trottatrici del XX secolo. Figlia di Atus II e Jaina VI è considerata da molti la miglior femmina del trotto francese. fu guidata da due dei migliori druvers francesi: Henri Levesque et Jean-René Gougeon. Il suo palmarès è uno dei più prestigiosi del trotto mondiale: Grand Prix d'Amerique 1966, 1967, 1968/Critérium Francese dei 5 anni 1966/Gran critérium di Velocità della Costa Azzurra 1968
    Elitloppet 1966, 1967/Gran Premio Lotteria di Agnano/Gran Premio delle Nazioni Milano (2 vittorie)Seabiscuit:Nato il: 23 maggio 1933/Morto il: 17 maggio 1947/Padre: Hard Tack/Madre: Swing On/Nonno paterno: Man o' War/Nonno materno: Whisk Broom II/Sesso: Stallone/Mantello: Baio/Altezza al garrese: 1,52/Nazione: Stati Uniti/Allevatore: Wheatley Stable/Proprietario: Charles S. Howard/Allenatore: Tom Smith/Fantino/guidatore: Red Pollard/Fantino/guidatore 2: George "The Iceman" Woolf/Corse disputate: 89/Corse vinte: 33/Vittorie principali
    Corsa Anni
    1° posto e record San Juan Capistrano Handicap – California/Bay Meadows Breeders' Cup Handicap/Gara a due contro Ligaroti/Gara a due contro War Admiral/Pimlico Special/Hollywood Gold Cup/Santa Anita Handicap 1937/1937/1938/1938/1940. « Nel 1938, nell'elenco dei personaggi più famosi dell'anno, al secondo posto c'era Franklin Delano Roosevelt e al terzo Adolf Hitler. In testa alla classifica non c'era un uomo ma un cavallo grasso, zoppo e testardo, guidato da un fantino sfortunato e cieco da un occhio. Il suo nome era Seabiscuit» (Incipit del libro "Seabiscuit - Una leggenda americana" di Laura Hillenbrand) Seabiscuit (Lexington, Kentucky 23 maggio 1933, Ridgewood Ranch, Contea di Mendocino, Willits - California 17 maggio 1947) è stato un cavallo di razza purosangue, campione negli Stati Uniti d'America. Il suo inizio sfortunato nel mondo delle corse lasciò il posto ad una nuova e inaspettata rivincita, cosicché il cavallo divenne un improbabile campione e un simbolo di combattività dando speranza al popolo americano che in quel periodo della storia era molto provato a causa della Grande depressione. La sua storia è stata raccontata in maniera romanzata in un film del 1949 con Shirley Temple, (La storia di Seabiscuit), in un libro nel 2001 di Laura Hillenbrand e in un film biografico del 2003 Seabiscuit - Un mito senza tempo, con Tobey Maguire, nominato nel 2004 per il premio Oscar al miglior film.
    La storia
    Primi tempi
    Seabiscuit nacque dalla giumenta Swing On e dallo stallone Hard Tack (figlio di un grande campione del novecento, Man o' War). Il nome Seabiscuit (letteralmente frollino di mare) deriva da quello del padre Hard Tack, che era un tipo di cracker consumato dai marinai. Il puledro baio venne cresciuto nelle scuderie Claiborne Farm, a Paris in Kentucky (Stati Uniti). La prima proprietaria fu Gladys Mills Phipps e durante il periodo in cui lo allevò, il cavallo non dimostrò le attitudini di un campione. Seabiscuit era in sovrappeso rispetto ad uno stallone medio ed aveva un difetto alla zampa anteriore, difetto che venne soprannominato "andatura a sbattiuova". Il cavallo passava le sue intere giornate a mangiare più del necessario e a dormire per lunghi periodi, sdraiato all'ombra degli alberi che circondavano il suo pascolo. Inizialmente, il suo addestramento fu affidato a Sunny Jim Fitzsimmons, addestratore leggendario per aver vinto con un altro purosangue di nome Gallant Fox[3], il Triple Crown of Thoroughbred Racing nel 1930. Fitzsimmons credeva nelle potenzialità di Seabiscuit ma ben presto si rese conto che il cavallo dimostrava di essere troppo pigro e mal disposto all'addestramento. Essendo Seabiscuit di indole molto docile, Fitzsimmons decise di provare una fase di allenamento con l'ausilio della frusta per fargli cambiare atteggiamento. L'allenatore non aveva mai addestrato i suoi cavalli con l'uso della forza, considerando il metodo un inutile spreco e una violenza. Dopo alcuni mesi di addestramento duro, Seabiscuit non migliorò le sue prestazioni ma cambiò decisamente carattere, diventando molto nevrile e intrattabile, per colpa delle frustate subite e, dato che secondo Fitzsimmons non sarebbe mai diventato un campione, si decise di prepararlo per gareggiare in gare da corsa di minore importanza. Nei primi tempi della sua carriera da corridore, non vinse nemmeno una delle dieci competizioni alle quali venne iscritto e, ben presto, si decise di ritirarlo dalle gare e di metterlo nuovamente al pascolo, diventando anche motivo di scherno da parte degli altri allevatori di cavalli. All'età di tre anni venne di nuovo tentata la strada delle gare ippiche e partecipò ad un pesante calendario di corse di bassa categoria, partecipando a 35 competizioni, arrivando primo per cinque volte e finendo secondo per sette. Alla fine della stagione agonistica, il proprietario decise di venderlo per una cifra di 8.000 dollari (l'equivalente di circa € 65.000 del 2008, considerando il periodo) a un imprenditore automobilistico di nome Charles S. Howard. Il prezzo di vendita venne stabilito dall'allenatore che, tutto sommato, considerava Seabiscuit un buon cavallo, capace magari in futuro di procreare un campione. Tuttavia, Seabiscuit non dimostrò effettivamente le sue potenzialità di corridore, fino all'arrivo di Charles S. Howard.
    1936 - 1937: la rinascita Charles S. Howard si affidò per la formazione sportiva di Seabiscuit ad un addestratore di nome Tom Smith, un uomo famoso per non essere molto loquace con gli esseri umani ma che aveva dimostrato di avere un sesto senso nel trattare con i cavalli. Smith rivelò in seguito che la prima volta che vide Seabiscuit giurò che «il cavallo gli fece un cenno con la testa». « Mi guardava dall'alto in basso come se stesse dicendo: chi diavolo sei?. Che io sia dannato se quel furfante non mi ha annuito, come se mi facesse l'onore di notarmi. - Un uomo per cui le parole erano ingrombranti, non si annotò il nome del cavallo ma lo memorizzò comunque. E gli parlò mentre lo portavano via. - Ci rivedremo. » (Tom Smith - Seabiscuit: una leggenda americana, cap. Cattivo, irrequieto e rozzo, p. 55) Smith allenò il cavallo con metodi non proprio ortodossi lavorando innanzi tutto sul suo carattere intrattabile. Gli mise nella stalla un altro cavallo da compagnia, un cagnolino bianco e una scimmietta per ammansirlo e, ogni volta che si sdraiava per riposare, ordinava a tutti coloro che lavoravano in scuderia di non disturbarlo per nessun motivo. Questo trattamento fu riservato a Seabiscuit perché, durante un giro di prova di pista al Pimlico Race Course, il cavallo stabilì un record di pista, cosa che stupì il proprietario e l'allenatore. Il problema, dopo aver rimesso il cavallo in sesto, era quello di trovargli un fantino. Seabiscuit aveva un carattere molto difficile e parecchi fantini rinunciarono presto a cavalcarlo. Si presentò un giorno, in cerca di un lavoro, Red Pollard (1909-1981), un ragazzo di origine irlandese con la passione per Shakespeare e un carattere burrascoso, soprannominato il folletto. Il suo incontro con Seabiscuit fece capire a Smith che sarebbe stato l'unico in grado di tirar fuori le potenzialità del cavallo.La prima gara alla quale vennero iscritti fu corsa nella città di Detroit il 22 agosto 1936 e non impressionò nessuno. Le cose cambiarono alle successive otto gare, nelle quali Seabiscuit e Pollard si piazzarono sempre al primo posto; tra queste la Detroit's Governor's Handicap (dove in palio c'erano 5.600 dollari) e la Scarsdale Handicap (7.300 dollari) all'Empire City Race Track in Yonkers, New York. Nel giro di poco tempo il cavallo fece vincere ad Howard una cifra superiore a quella che era servita per acquistarlo. All'inizio di novembre del 1936 Howard e Smith caricarono il cavallo su un treno, diretti in California. La prima gara alla quale parteciparono, per un valore di 2.700 dollari, fu la Bay Bridge Handicap che aveva un percorso di 1 miglio (1,6 km). Seabiscuit iniziò male la corsa a causa del peso di handicap assegnatoli superiore rispetto agli altri cavalli di circa 53 kg, ma poi vinse la gara di ben 5 lunghezze, non eguagliando il record del mondo di solo due quinti di secondo. Il risultato di questa gara venne riportato sul World's Fair Handicap, (partecipazioni ippiche più prestigiose al Bay Meadows). Nel febbraio del 1937 Howard e Smith spostarono la loro attenzione sulla Santa Anita Handicap, gara ippica più prestigiosa della California, che aveva un montepremi al vincitore di 125.000 dollari (circa € 1.800.000,00 del 2008). Alla prima gara di piazzamento, al Santa Anita Park, Seabiscuit e Pollard vinsero senza problemi. Alla seconda, la San Antonio Handicap, Seabiscuit subì una battuta d'arresto alla partenza, avendo avuto un problema ai blocchi e, partito all'esterno pista, riuscì a piazzarsi in quinta posizione. La gara fu vinta dal purosangue Rosemont. Alla gara effettiva della Santa Anita, appena una settimana più tardi, Seabiscuit si trovava in testa dopo 800 metri di scatto e il cavallo che lo precedeva (Special Agent) rallentò per la stanchezza. Sembrava che avesse la vittoria in tasca ma inspiegabilmente in dirittura d'arrivo, Pollard rallentò Seabiscuit e i due vennero superati per la lunghezza di un naso da Rosemont che vinse la corsa. La sconfitta alla Santa Anita Handicap devastò il morale di Howard e Smith per la guerra mediatica che ne susseguì; i giornali si accanirono sul proprietario e sull'addestratore, attribuendo la cattiva riuscita della gara alla mano del fantino e alla cattiva gestione del cavallo. Pollard dichiarò in seguito che in pista aveva rallentato Seabiscuit in dirittura d'arrivo perché non si era accorto fino all'ultimo momento che Rosemont stava rimontando alla sua destra, essendo del tutto cieco da quell'occhio a causa di un incidente avvenuto durante un allenamento. Nessuno sapeva di questo suo handicap e lui lo aveva tenuto nascosto fino a quel momento per paura di non trovare più lavoro come fantino. Questa sconfitta non fece cambiare idea ai fan delle corse californiane che considerarono da quel momento in poi Seabiscuit come il preferito, avendo comunque vinto le tre gare successive. Questo successo convinse Howard a tentare anche sui circuiti ippici della costa orientale. Seabiscuit vinse 11 delle 15 gare alle quali partecipò, cosa che fece crescere la sua popolarità fino a farlo diventare una vera e propria celebrità tra i fanatici di corse americani. Nel 1937 fu il cavallo con la classifica di vincite più alta dell'anno. Le sue competizioni venivano seguite via radio da migliaia di persone e sui giornali apparivano sempre articoli che lo riguardavano. Sfruttando questo successo, Howard fece uscire una gamma di merchandising su Seabiscuit. Nella costa orientale, tuttavia, il talento di Seabiscuit non era considerato molto dagli addetti ai lavori. Il grande campione di tre anni War Admiral che vinse la Triple Crown of Thoroughbred Racing del 1937, era considerato superiore a Seabiscuit sia come corridore che come bellezza e prestigio, essendo stato votato anche come il cavallo da corsa migliore dell'anno.
    Il miglior cavallo d'America
    Nel 1938 all'età di 5 anni, il successo di Seabiscuit continuava senza problemi. Il 19 febbraio Pollard fu vittima di un terribile incidente mentre montava in una gara Far Knightess un'altra puledra delle scuderie Howard. Il cavallo cadde in pista ad una curva. In quel momento, l'avversario che si trovava alle spalle di Pollard tentò di saltare l'animale a terra, incrociando le zampe di Far Knightess che in quel momento stava tentando di rialzarsi. La cavalla cadde nuovamente procurandosi una paralisi della parte inferiore del corpo. Cadendo, si trascinò sopra Pollard per la seconda volta schiacciandogli la cassa toracica e rompendogli un braccio. Pollard venne ricoverato in ospedale e Howard provò tre fantini prima di affidare la guida di Seabiscuit a George "The iceman" Woolf esperto fantino e grande amico di Pollard. L'incidente di Pollard si verificò al secondo tentativo di vincere la prestigiosa Santa Anita Handicap, gara che Seabiscuit aveva perso l'anno prima. La gara fu contrassegnata dal cattivo stato della pista, dovuto ad un periodo di pioggia. Successivamente Far Knightess venne curata e rimessa in sesto miracolosamente dalle cure di Tom Smith. Al terzo tentativo al Santa Anita Park, alla partenza Seabiscuit si piazzò all'esterno della pista e fin dall'inizio la sua corsa fu ostacolata da un altro cavallo di nome Count Atlas. I due cavalli gareggiarono fianco a fianco per sei lunghezze ma la gara fu vinta alla fine da Stagehand anche per la differenza di peso che l'animale portava: 13,6 kg in meno rispetto a quella di Seabiscuit. Dopo quest'ennesima sconfitta, Seabiscuit fu paragonato ancora sulle varie testate del settore al suo antagonista sulle piste War Admiral. Tra il 1937 e il 1938, i giornalisti specularono molto su un probabile duello tra Seabiscuit e War Admiral (figlio di Man o' War che a sua volta era il nonno di Seabiscuit), il campione indiscusso della costa orientale. Ma il proprietario di War Admiral, Samuel D. Riddle, non aveva nessuna intenzione di "sprecare" le energie del suo campione di razza per farlo gareggiare al fianco del cavallo che lui considerava un ronzino. Dopo varie contrattazioni, il duello fra i due cavalli fu organizzato e la data di questo evento venne stabilita per il mese di maggio del 1938. Intanto, Pollard recuperò bene dalla sua disavventura e il 23 giugno del 1938 si recò alle scuderie dove gli era stato richiesto di provare in pista un nuovo puledro di nome Modern Youth. Durante il giro di pista il cavallo si spaventò probabilmente a causa di un rumore improvviso e si diresse imbizzarrito verso le stalle con Pollard in sella. Nell'infilarsi in una strettoia tra le stalle, Pollard fu scaraventato tra alcune impalcature e si ruppe la gamba in più punti. La sua carriera di fantino, secondo il medico che lo ebbe in cura, era decisamente finita[9]. Questo ennesimo incidente grave gettò Pollard in un grande sconforto anche perché si sarebbe dovuta disputare la gara contro War Admiral per stabilire così il primato del cavallo più veloce. Successivamente Seabiscuit partecipò con Woolf come fantino ad un duello contro Ligaroti, un cavallo di proprietà della star di Hollywood Bing Crosby in un evento che fu organizzato per promuovere il resort dell'artista in California. Intanto, il duello con War Admiral fu fissato per il 1º novembre 1938 nel Pimlico Grade a Baltimora, in Maryland.
    Il duello del secolo
    Disputatasi il 1º novembre 1938, la competizione tra Seabiscuit e War Admiral fu denominata il duello del secolo[10]. La gara prevedeva di correre per una distanza di circa 2 km di pista. L'evento sportivo è stato uno dei più attesi e seguiti nella storia degli Stati Uniti. Le tribune del Pimlico Race Course erano piene di gente al punto che lo speaker della manifestazione non riuscì a raggiungere la cabina radio per la radiocronaca e fu costretto a improvvisarla a bordo pista con un microfono. Treni carichi di spettatori che si riversarono all'esterno dell'ippodromo arrivarono da ogni parte del paese. La stima delle persone presenti fu di 40.000 all'interno della struttura e circa 40 milioni di ascoltatori radio. La sera prima di correre la gara del secolo, Woolf si recò al capezzale di Pollard per chiedere consigli sul da farsi. Pollard disse all'amico di non tirare Seabiscuit ma anzi, di farsi raggiungere da War Admiral e di affiancarlo frenando il suo cavallo. Non appena Seabiscuit avesse visto l'altro cavallo avrebbe dovuto lasciarlo andare perché secondo Pollard «non sopportava di arrivare secondo». « Pollard era sicuro che se Woolf si fosse fatto raggiungere da War Admiral, Seabiscuit avrebbe corso più velocemente di quanto avrebbe potuto fare se Woolf lo avesse spinto a piene mani. - Seabiscuit è il cavallo più coraggioso e combattivo. Lo so. Una volta che War Admiral avrà provocato Seabiscuit, lascialo decollare. » (Red Pollard - Seabiscuit: una leggenda americana, cap. Un patto, p. 377) La gara fu disputata senza l'ausilio della gabbia di partenza essendoci solo due cavalli a competere. Smith aveva allenato Seabiscuit a scattare a forte velocità usando un nerbo associato al suono della campana, lo starter di quella gara alla quale il cavallo non era abituato prima. Quando la campana suonò i due cavalli partirono a forte velocità. Woolf e Seabiscuit erano in vantaggio dopo appena 20 secondi ma War Admiral li raggiunse senza problemi. I due gareggiarono tenendosi gradualmente in vantaggio prima l'uno e poi l'altro. Woolf, seguendo il consiglio di Pollard, rallentò Seabiscuit fino al punto che il cavallo vide avvicinarsi War Admiral. Appena Seabiscuit vide il suo rivale, allungò il galoppo e a duecento metri dall'arrivo staccò War Admiral di 4 lunghezze, vincendo la gara ed entrando da quel momento nella leggenda.Dopo il risultato ottenuto da questo duello e dopo alcune altre corse in cui arrivò primo, Seabiscuit venne nominato Cavallo dell'anno 1938 , e l'unico premio che ancora non era riuscito a vincere era la prestigiosa Santa Anita.
    L'incidente e il ritorno
    Durante una gara avvenuta dopo il duello con War Admiral, Seabiscuit ebbe un cedimento in pista ma Woolf non ritenne la cosa molto grave e continuò a spronarlo per tutta la corsa. All'arrivo, Smith e Howard si diressero alle scuderie perché dagli spalti l'incidente era sembrato subito più grave. Alla visita il veterinario decretò che il cavallo si era letteralmente strappato il legamento della zampa anteriore sinistra e che la sua carriera di corridore era ormai finita. Seabiscuit non rischiava la vita ma ormai, con una lesione di tale intensità, sarebbe stato messo al pascolo e non avrebbe più partecipato a nessuna competizione. Il sogno di Howard di vincere la Santa Anita con Seabiscuit svanì e lui diresse tutta la sua attenzione su un altro cavallo da corsa di sua proprietà, uno stallone argentino di nome Kayak II. Seabiscuit e Pollard, entrambi feriti ad un arto, furono ospitati per la degenza nel ranch di Howard. Pollard portò con se sua moglie Agnes, un'infermiera che aveva conosciuto durante il ricovero ospedaliero. Il recupero di Seabiscuit e di Pollard avvenne col tempo e lentamente. Pollard, nel periodo della riabilitazione divenne alcolista, anche per il dispiacere di non poter più cavalcare. Un medico che visitò Pollard al ranch degli Howard, decise di tentare una fisioterapia con un tutore particolare, infilato nello stivale, in modo da poter permettere al fantino di ritentare almeno a sedersi sulla sella e a fare qualche passeggiata. Questo tentativo venne fatto in sella a Seabiscuit e poco per volta, facendosi coraggio a vicenda i due cominciarono ad allungare sempre di più le loro escursioni, fino ad arrivare a tentare un trotto e un canter (tecnica di galoppo leggero). Howard, vedendo questo miglioramento, decise di ritentare con le competizioni con Seabiscuit ma non voleva assolutamente che Pollard rischiasse di nuovo la sua gamba. Pollard insistette, rispondendo che tra lui e il suo cavallo, in tutto c'erano quattro gambe che funzionavano perfettamente e questo bastava per una corsa. Nel 1940 Seabiscuit fu iscritto alla Jolla Handicap in California. Arrivò terzo ma anche se non vinse la gara, si trattò comunque di un grandioso ritorno rispetto all'incidente del quale era stato vittima solo 6 mesi prima. Alla gara successiva, la San Antonio Handicap, Seabiscuit si trovò di nuovo in terza posizione ma rimontando dall'esterno pista riuscì a battere di due lunghezze e mezzo proprio Kayak II, il nuovo puledro di Howard. Il 2 marzo 1940 Howard decise di ritentare per la terza volta a partecipare alla Santa Anita Handicap con Seabiscuit e con Kayak II per poter essere sicuro di vincere il montepremio di 121.000 dollari. Per questo nuovo tentativo di Seabiscuit alla Santa Anita, gli spettatori paganti all'interno dell'ippodromo furono 78.000; la maggior parte della gente era presente per sostenere il rientro del cavallo e il suo incredibile ritorno alle corse. La partenza non fu delle più facili e Pollard rimase bloccato fin dall'inizio. Kayak II si mise subito in prima posizione. Pollard decise di provare una rimonta dall'esterno e rimase intrappolato alle spalle di Whichcee, che a sua volta era dietro a Wedding Call, secondo. Pollard lasciò accelerare il cavallo fidandosi del suo istinto di non sopportare di perdere e Seabiscuit accelerò, approfittò di un'esitazione di Whichcee e di Wedding Call e si diresse al fianco di Kayak II, superandolo al traguardo di una lunghezza e mezza e vincendo la corsa. Seabiscuit si portò a casa il montepremi della Santa Anita Handicap e dopo questa gara divenne il più grande vincitore di premi in denaro nel mondo delle corse ippiche.
    Il ritiro
    Il 10 aprile del 1940, Seabiscuit fu ritirato definitivamente dalle corse e pensionato al Ridgewood Ranch vicino a Willits in California. « Howard precedette Seabiscuit al Ridgewood e convinse i giornalisti ad attendere il ritorno a casa del cavallo. Smith non venne per partecipare ai festeggiamenti. Preferì dargli il suo addio all'ippodromo. Fece scivolare le sue dita sulla capezza di Seabiscuit e lo portò sotto il portico. Un gruppo di giornalisti rattristati, uomini di cavalli e spettatori cedette loro il passo in silenzio. Seabiscuit si fermò e guardò verso la pista e lo sguardo di Smith si rannuvolò. »(Tratto da Seabiscuit: una leggenda americana, cap. Epilogo p. 489). Il cavallo pieno di difetti che nessuno voleva era diventato il campione più pagato, più amato ed onorato di tutti i tempi. La sua incredibile storia diede coraggio e speranza al popolo americano, pesantemente provato dalla povertà del periodo di depressione che si abbatté sul paese. Durante la sua messa al prato Seabiscuit generò 108 puledri tra i quali si annoverano discreti campioni come Sea Swallow e Sea Sovereign. Oltre 5.000 persone visitarono nei 7 anni successivi il ranch per vedere coi propri occhi il grande campione. Seabiscuit si spense nel ranch il 17 maggio del 1947 [19] all'età di 14 anni probabilmente per un attacco cardiaco e il sito nel quale sono state deposte le sue spoglie, è un segreto che solo la famiglia Howard conosce.
    Memorie di bronzo
    Tra il 1940 e il 1941, vennero commissionate all'artista del bronzo Hughette “Tex” Wheeler[20] due statue di bronzo a grandezza naturale di Seabiscuit. La realizzazione delle due sculture avvenne nel periodo in cui il campione era ancora in vita. Una delle due statue è stata donata ed è tutt'ora esposta al Santa Anita Park, in California[21] e l'altra è stata posizionata all'entrata del Ridgewood Ranch, nel quale il cavallo ha trascorso i suoi ultimi anni di vita. La famiglia Howard, dopo 10 anni dalla morte di Seabiscuit, ha donato la seconda statua al National Museum of Racing and Hall of Fame in Saratoga Springs, New York, dove è stata esposta in un posto d'onore. Dopo 55 anni, è stata realizzata una copia autentica dall'originale esposta ora al National Museum, ed è stata deposta nuovamente all'entrata del Ridgewood Ranch, con una cerimonia solenne il 23 giugno del 2006. Di seguito, l'epitaffio inciso sulla piattaforma in granito della statua esposta al National Museum of Racing and Hall of Fame in Saratoga Springs, New York:(EN) « Biscuit's courage, honesty, and physical prowess definitely place him among the thoroughbred immortals of turf history. He had intelligence and understanding almost spiritual in quality. » (IT) « Biscotto e il suo coraggio, la sua onestà, la sua ritrovata fisicità definitivamente posto tra i purosangue immortali, sul manto erboso della storia. Intelligente e intuitivo, quasi essenza spirituale. » Il 24 maggio del 2008 il colonnello Michael Howard, nipote di Charles S. Howard, ha annunciato con orgoglio la commissione di altre due statue di Seabiscuit in bronzo . Le statue si intitolano rispettivamente "Final Victory" (letteralmente "Vittoria finale") e "Morning Workout" (letteralmente "Allenamento mattutino"). Le due sculture, verranno vendute e tutti i proventi derivanti dalla vendita saranno divisi tra due cause caritatevoli molto care a Charles S. Howard: il Frank R. Howard Foundation, e il Seabiscuit Heritage Foundation, al Ridgewood Ranch, per la conservazione dell'ultima dimora del leggendario campione. Nel novembre del 2007, le statue vengono commissionate a Stan Watts, della Atlas Bronze di Salt Lake City in Utah, (USA) e agli artigiani della Kim Company. Le due statue rappresentano due momenti diversi della storia di Seabiscuit.
    Final Victory
    La statua intitolata "Final Victory", mostra Seabiscuit montato da Red Pollard durante la vittoria della Santa Anita Handicap, nella sua ultima corsa, avvenuta al Santa Anita Handicap il 2 marzo del 1940. Entrambe le sculture sono basate su foto, appartenenti alla famiglia Howard, selezionate accuratamente dal loro archivio. "Final Victory" cattura l'ultimo momento della rivincita del campione.
    Morning Workout
    La statua intitolata "Morning Workout" [25] mostra Seabiscuit con George "The Iceman" Woolf. Per la realizzazione di "Morning Workout" è stata utilizzata una foto particolarmente cara alla moglie di Charles S. Howard, Marcela, che raffigura Seabiscuit con George Woolf durante gli allenamenti al Del Mar Thoroughbred Club California (USA), prima del famoso primo duello con Ligaroti, avvenuto in quello stesso circuito il 12 agosto del 1938. La gara del 12 agosto rappresenta la prima parte della grande vittoria di Seabiscuit del 1º novembre dello stesso anno, in cui vinse il "duello del secolo" battendo War Admiral al Pimlico Race Course, sempre montato da Woolf. "Morning Workout" rappresenta un momento di tranquillità di Seabiscuit in una fase di allenamento montato dal fantino George Woolf in tenuta casual, prima della grande gara. Il colonnello Michael Howard e la storica di Seabiscuit, la scrittrice Laura Hillenbrand, hanno seguito attentamente la realizzazione delle due sculture facendo molta attenzione al fatto che la resa finale rispecchiasse esattamente lo spirito del cavallo e dei due fantini che lo hanno portato a queste spettacolari vittorie.
    Maggiori gare vinte
    All'età di quattro anni
    6 marzo 1937: 1° posto e record al San Juan Capistrano Handicap - Santa Anita Park, Arcadia, California (USA) 1° posto e record al Massachusetts Handicap - Suffolk Downs, Boston, Massachusetts (Stati Uniti) 22 maggio 1937: 1° posto - Bay Meadows Handicap - Bay Meadows Racetrack, San Mateo, California (USA) 26 giugno 1937: 1° posto - Brooklyn Handicap - Gravesend Race Track, Coney Island, New York (USA) luglio 1937: 1° posto e record al Yonkers Handicap, New York (USA) 1° posto e record al Riggs Handicap - Pimlico Race Course, Baltimora, Maryland (USA) 1° posto - Butler Handicap - Arranmore Polo Club, Oswego, Illinois (USA)
    All'età di cinque anni
    16 aprile 1938: 1° posto - Bay Meadows Handicap - Bay Meadows Racetrack, San Mateo, California (USA)[26] 16 luglio 1938: 1° posto Hollywood Gold Cup - Hollywood Park Racetrack in Inglewood, California (USA) 12 agosto 1938: 1° posto duello con Ligaroti - Del Mar Thoroughbred Club, California (USA) 1º novembre 1938: 1° posto duello con War Admiral e Pimlico Special al Pimlico Race Course - Baltimora, Maryland (USA) All'età di sette anni
    24 febbraio 1940: San Antonio Handicap - Santa Anita Park, Arcadia, California (USA)
    2 marzo 1940: 1° posto Santa Anita Handicap - Santa Anita Park, Arcadia, California (USA)
    Premi speciali
    Campione maschio gare ippiche Stati Uniti (1937 e 1938) Cavallo dell'anno USA (1938)
    Riconoscimenti e onorificenze
    Statua di Seabiscuit al Santa Anita Park, Arcadia - California Hall of fame dei cavalli da corsa Stati Uniti[27] (1958). Classifica dei 100 migliori cavalli da corsa americani del XX secolo (posizione n. 25)Statua in bronzo scala 1:1 esposta al Santa Anita Park - Arcadia, California, USA. Statua in bronzo scala 1:1 esposta al National Museum of Racing and Hall of Fame in Saratoga Springs, New York. Statua in bronzo scala 1:1 esposta al Ridgewood Ranch, Willits, California. Due statue in bronzo scala 1:1 realizzate nel 2008. Francobollo commemorativo raffigurante la vittoria di Seabiscuit contro War Admiral nel duello del 1938. L'immagine è un quadro eseguito da John Mattos ed il valore del francobollo è di 44 centesimi. Record e montepremi vinti ANNO ETÀ PARTENZE 1ª POSIZ. 2ª POSIZ. 3ª POSIZ. MONTEPREMI VINTO
    Nel 1940, dopo la vittoria alla Santa Anita Handicap, lo scrittore B. K. Beckwith, scrisse: "Seabiscuit: The Saga of a Great Champion" con una prefazione a cura di Grantland Rice, che riassume l'impatto che il cavallo ebbe sul morale del popolo americano. Nel 1949, viene scritta una sceneggiatura molto romanzata della storia di Seabiscuit e raccontata in un film con Shirley Temple. Il ruolo di Seabiscuit fu interpretato da suo figlio Sea Sovereign. Nel 1963, l'autore Ralph Moody, scrisse "Come on, Seabiscuit!", recentemente rimesso in stampa. Questo libro è stato la fonte d'ispirazione per Laura Hillenbrand che nel 2001, scrisse a sua volta Seabiscuit: una leggenda americana, libro dal quale è stato tratto l'adattamento per il film di Gary Ross Seabiscuit - Un mito senza tempo del 2003. Nel 1958 Seabiscuit fu votato per apparire nel National Museum of Racing and Hall of Fame. Seabiscuit è presente al 25° posto nella classifica dei 100 migliori cavalli da corsa americani del XX secolo. Al primo posto appare suo nonno Man o' War.
    Omaggi a Seabiscuit
    Nel 1939, un cartone animato di Porky Pig aveva come protagonista un cavallo chiamato Tea Biscuit. Nel 1940, un altro cartone animato della Warner Bros aveva come incipit: "Questo è l'anno 1861 BC - Before C-Biscuit" (prima di C. Biscuit). In una famosa parodia di Spike Jones del Guglielmo Tell, Overture, è incluso un cavallo di nome Dog Biscuit. In una puntata de I Griffin intitolata The Courtship of Stewie's Father, Cleveland Brown si trova sul tappeto rosso come inviato di E! e scambia Penélope Cruz per Seabiscuit, urlandogli "Seabiscuit, Seabiscuit! Vuoi dire qualcosa ai microfoni di E!?" In uno show americano intitolato Kappa Mikey, appare in alcuni episodi un cavallo chiamato Seacookie. Nel film Chinatown del 1974 diretto da Roman Polanski, un personaggio legge un giornale dove appare il titolo "Seabiscuit, idolo delle folle".
    Nel film del 2003 Babbo bastardo, durante una scena di una partita a scacchi, il personaggio interpretato da Billy Bob Thornton perde le staffe e urla al suo compagno: "you're like fucking Seabiscuit" ("sei come il fottuto Seabiscuit"). Nel doppiaggio italiano la scena in cui viene detta questa frase è stata tagliata. Nel film Mi presenti i tuoi? del 2004 diretto da Ben Stiller, in una scena la madre di Greg Fotter (Barbra Streisand) sale sul dorso per un massaggio alla schiena di Jack (Robert De Niro) e il commento di Greg è "l'hai cavalcato come se fosse stato Seabiscuit!" Nel film del 2007 Juno diretto da Jason Reitman, la protagonista commenta "essere incinta mi fa fare pipì come Seabiscuit!" (cambiato nel doppiaggio italiano con "mi fa fare pipì come un cavallo") In un episodio de I Simpson intitolato L'amore alla maniera di Springfield, nella prima parte dell'episodio ambientata ai tempi di Bonnie e Clyde, appare un giornalista che dice "Una nazione paralizzata dalla disoccupazione annoiata da Seabiscuit..."
    Pedigree
    Pedigree di Seabiscuit: Padre/Hard Tack(1926)/Nonno/Man o' War/(1917) Fair Play (1905)/Mahubah (1910)/Nonna Tea Biscuit/(1912) Rock Sand (1900)/Tea's Over (1893)/Madre/Swing On (1926)/Nonno/Whisk Broom II/(1907) Broomstick (1901)/Audience (1901)/Nonna/Balance/(1919) Rabelais (1900)/Balancoire (1911)
    Le nuove generazioni
    Il Seabiscuit Heritage Foundation è un'associazione senza scopo di lucro, che preserva l'ultima dimora di Seabiscuit. La fondazione è situata al Ridgewood Ranch, in California e si occupa di vari progetti, oltre a conservare la discendenza diretta del grande campione. Infatti la linea diretta di Seabiscuit continua anche dopo la sua morte e nel corso degli anni sono nati diversi cavalli che affettuosamente vengono chiamati Lil' Biscuit's (Little Biscuits, letteralmente "biscottini"). Il 18 aprile del 2009 è venuta al mondo l'ultima discendente in ordine di tempo del leggendario campione. Il nome della puledra baia è Sea of Tiberias ed è figlia di Washoe Valley Sal, discendente di quinta generazione di Seabiscuit. Il padre invece è lo stallone Sea of Secrets, figlio del purosangue Storm Cat che ha avuto come nonno il grande campione Secretariat, vincitore della Triple Crown USA nel 1973. La gravidanza è stata problematica , infatti nell'ottobre del 2008 Washoe Valley Sal (Sally) ha subìto la rottura di un tendine ed è stata spostata dal Ridgewood Ranch al Cooper's Redwood Valley ranch di proprietà di Jacqueline Cooper, direttrice della Seabiscuit Heritage Foundation, per essere sottoposta ad un'attenta sorveglianza. Durante gli ultimi mesi la cavalla ha sofferto anche di coliche ed è stata quindi seguita con grande cura durante l'ultimo mese prima della nascita di Sea of Tiberias. Le preoccupazioni per la nascita della puledra sono legate ad una vicenda del 13 maggio del 2008, giorno in cui una cavalla di nome First Class Lacegold mise al mondo Josephine, prima puledra discendente da Seabiscuit venuta al mondo all'interno del Ridgewood Ranch dopo più di 50 anni. Purtroppo per complicazioni dovute ad un grande stress la cavalla morì il giorno dopo. Sea of Tiberias è quindi la sesta generazione di Seabiscuit e grazie alla sua discendenza con questi grandi campioni la puledra (ribattezzata Lil' Sea, letteralmente "piccolo mare") ha un futuro assicurato nel mondo delle corse, come si augura la sua allevatrice Jacqueline Cooper: « Ringraziamo Dio che tutto è andato bene stavolta. Sarà molto interessante vedere come questa puledra andrà incontro al suo destino. Ho la sensazione che sia già molto speciale. Ha un gran temperamento e non vediamo l'ora di vederla gareggiare all'ippodromo di Santa Anita. È molto amichevole e ha una buona e corretta struttura. Stiamo aspettando con entusiasmo che raggiunga l'età di 2/3 anni. » Sally e Lil' Sea verranno successivamente riportate al Ridgewood Ranch dove sarà possibile visitarle nel periodo delle escursioni in cui il ranch sarà aperto al pubblico, tra giugno e settembre.

    (Gina)

     
    Top
    .
  5. gheagabry
     
    .

    User deleted


    .

    Ippica


    Secretariat
    Nato il: 30 marzo 1970/Morto il: 4 ottobre 1989/Padre: Bold Ruler/Madre: Somethingroyal/Nonno paterno: Nasrullah/Nonno materno: Princequillo/Sesso: Stallone/Mantello: Sauro/Altezza al garrese: 1,65/Nazione: Stati Uniti/Allevatore: Meadow Stable/Proprietario: Meadow Stable, Penny Tweedy/Allenatore: Lucien Laurin/Fantino/guidatore: Ron Turcotte/Fantino/guidatore 2: Eddie Maple (ultima competizione)/Corse disputate: 21/Corse vinte: 16/Vittorie principali
    Corsa Anni
    Kentucky Derby/Preakness Stakes/Belmont Stakes/Triple Crown of Thoroughbred Racing/(1973)« Questo cavallo sembra una Rolls-Royce in un campo di Volkswagen»
    (Chick Lang - General Manager del Pimlico Race Course - Maryland)
    Secretariat (Doswell, Virginia 30 marzo 1970 - Claiborne Farm Paris, Kentucky 4 ottobre 1989) è stato un cavallo di razza purosangue inglese, campione in USA. Nel 1973 vinse la Triple Crown of Thoroughbred Racing americana dopo 25 anni dall'ultimo campione Citation. Suo nonno era figlio del campione italiano Nearco. Nella classifica dei 100 migliori cavalli da corsa americani del XX secolo è posizionato al n. 2, subito dopo Man o' War. Nella sua carriera di corridore vinse un montepremi totale di 1.316.808 dollari. Il suo soprannome era "The Big Red" (il grande rosso), soprannome che ereditò proprio da Man o' War. La sua storia è stata raccontata in un film prodotto dalla Walt Disney Pictures diretto da Randall Wallace, intitolato Secretariat che uscirà nel corso del 2010 interpretato da John Malkovich, nel ruolo dell'allenatore Lucien Laurin e Diane Lane nel ruolo della proprietaria Penny Chenery.
    La storia
    Secretariat nacque alle scuderie Meadow Farm nella Contea di Caroline, (Virginia). Da puledro, il cavallo si distanziava spesso dalla madre dimostrando di essere indipendente e curioso. Questo suo comportamento venne considerato un atteggiamento di grande intelligenza dalla sua proprietaria Penny Tweedy che riscontrò in lui il tipico comportamento individuale dei grandi campioni su pista. Al suo debutto sulle piste avvenuto il 4 luglio 1972 all'Aqueduct Racetrack di New York, Secretariat si piazzò al quarto posto dopo una partenza difficoltosa. Infatti il cavallo cadde a terra non essendo abituato alle porte delle gabbie di partenza. Dopo quest'esperienza, Secretariat imparò ad uscire dalle gabbie più lentamente per evitare il problema della sua prima gara.
    Secondo anno d'età
    La seconda gara alla quale venne iscritto fu la Sanford Stakes a Saratoga il 16 agosto 1972 dove trovò come avversario il cavallo favorito della costa orientale Linda's Chief. Secretariat vinse la gara distanziando il favorito di tre lunghezze[10]. Prima di arrivare al terzo anno d'età, Secretariat vinse diverse altre gare tra le quali l'Hopeful Stakes, sempre di Saratoga, la Belmont Futurity Stakes di Belmont (New York), la Laurel Futurity Stakes (Laurel) e la Garden State Stakes (New Jersey). Sul suo curriculum si annoverava una sola sconfitta, frutto di una squalifica allo Champagne Stakes. Fino a quel momento, l'importo guadagnato dalle sue vittorie era di 456.404 dollari e conquistò l'onore di essere nominato miglior cavallo dell'anno a soli due anni d'età, privilegio ottenuto da soli altri due cavalli prima di lui: Native Dancer nel 1952 e Moccasi nel 1965. Il 14 ottobre del 1972 tagliò il traguardo dello Champagne Stakes al Belmont Race Course in Baltimora ma la vittoria venne invece assegnata al secondo classificato Stop The Music. L'assegnazione del secondo posto venne giustificato dai giudici di gara come una sorta di penalizzazione. Infatti, durante la corsa il fantino Ron Turcotte raddrizzò violentemente Secretariat che si stava dirigendo troppo vicino allo steccato. Questa sua manovra costrinse il cavallo ad urtare Stop The Music che lo affiancava; gli urti tra cavalli durante le gare non erano ammessi e talvolta, come in questo caso, portavano addirittura alla squalifica dalla gara. Questa sconfitta costò alla Meadow Stable il montepremi di 88.000 dollari e il prestigio di avere un campione imbattuto nelle gare giovanili. Nonostante questo avvenimento, Secretariat stabilì comunque un tempo notevole in pista.
    Terzo anno d'età: Triple Crown
    Agli inizi di febbraio del 1973, Secretariat cominciò la preparazione per il suo tentativo di vincere la prestigiosa Triple Crown. All'età di tre anni venne iscritto alla Wood Memorial Stakes, gara che si tiene all'Aqueduct Racetrack di New York. Il cavallo, pur essendo il preferito, si piazzò solamente terzo. La gara fu vinta da Angle Light. Dopo questo piazzamento la possibilità di poter vincere il Kentucky Derby e quindi di accedere alla Triple Crown si dimezzarono fortemente, dato che la gara si sarebbe svolta a poche settimane dalla Wood Memorial.
    Kentucky Derby
    Il 5 maggio del 1973 al Churchill Downs di Louisville (Kentucky), la folla stimata per assistere alla gara di Secretariat era composta da più di 134.000 persone. Il tentativo di vincere il Kentucky Derby e quindi di accedere alla gara successiva per vincere la Triple Crown dopo 25 anni dall'ultimo cavallo americano aveva attirato un gran numero di ammiratori. Nonostante fosse il favorito, la precedente sconfitta pesava molto sulla stima dell'esito della gara. Alla partenza, gli altri cavalli presero subito le prime posizioni e Secretariat si posizionò in undicesima posizione. Il fantino Turcotte lasciò che il suo cavallo recuperasse graduatamente le posizioni. Il favorito per la vittoria era Sham che si trovava in prima posizione. Secretariat riuscì a raggiungerlo e approfittò di un'esitazione del suo avversario per affiancarlo dall'esterno pista, vincendo la gara superandolo di due lunghezze e mezzo e stabilendo il record di pista del Kentucky Derby: 1:59 2/5, diventanto l'unico cavallo ad aver finito la gara sotto i due minuti.
    Preakness Stakes
    A due settimane dal Kentucky Derby, Secretariat vinse la Preakness Stakes di nuovo di due lunghezze e mezzo, dominando la gara fin dalla partenza. Il calcolo del tempo di arrivo del cavallo fu molto controverso: il cronometro elettronico della pista visualizzò un tempo di 1:55 ma successivamente i giudici di gara si accorsero che l'apparecchio era stato danneggiato dal calpestio della folla che attraversò la pista per entrare nelle parterre. Il cronometrista ufficiale del Pimlico Race Course, E.T. McLean Jr., annunciò che registrò un tempo di 1:54 con un cronometro manuale. Qualche giorno dopo la rivista specializzata Daily Racing Form, pubblicò come tempo di arrivo 1:53, facendo stabilire a Secretariat il record di pista precedentemente appartenuto ad un altro cavallo nel 1971: Canonero II (1:54). Tuttavia, per venirne a capo, si stabilì di rivedere i filmati forniti dalla CBS dei traguardi dei due cavalli. I responsabili del Pimlico Race Course infine stabilirono che il tempo corretto da assegnare al vincitore era quello calcolato manualmente da E.T. McLean Jr. e cioè 1:54. Dopo questa controversia, Secretariat apparve sulle copertine di tre riviste nazionali: TIME, Newsweek e Sports Illustrated diventando una celebrità nazionale.
    Belmont Stakes
    Il 9 giugno 1973 Secretariat si preparò a vincere la gara che gli avrebbe attribuito il titolo di campione della Triple Crown. La gara fu seguita televisivamente da migliaia di telespettatori diventando una delle competizioni ippiche più importanti della storia.. Secretariat e il suo avversario di sempre Sham, si portarono subito in testa gareggiando in un duello individuale per più di 1 km di pista. In questa distanza, Sham cominciò a risentire la stanchezza e Secretariat lo superò a grande velocità. Il cronista della gara Chick Anderson durante la corsa urlò al microfono durante la telecronaca: «Sta per vincere la Triple Crown. Incredibile! Una gara formidabile: ha 25 lunghezze di vantaggio!». Turcotte si girò indietro per accertarsi dove effettivamente fossero i suoi avversari e alla fine della gara dichiarò: «alla fine mi dovetti voltare per vedere dove fossero gli altri. So che sembra assurdo ma il cavallo ha fatto tutto da solo». Secretariat vinse la gara di ben 31 lunghezze stabilendo il record di pista di 2:24 per un miglio e mezzo, record tutt'ora imbattuto per quella distanza.
    Gare successive
    Dopo la vittoria della Triple Crown, Secretariat partecipò ad altre gare vincendo la prima Marlboro Cup corsa sempre al Belmont Park di New York nel 1973, dopodiché vinse la Arlington Invitational all'Arlington Park di Chicago. L'8 ottobre del 1973 gareggiò nella sua penultima corsa al Belmont Park correndo la Man o' War Stakes, gara di un miglio e mezzo che si corre sull'erba. Il cavallo vinse la gara per cinque lunghezze dimostrando anche di essere molto versatile per quanto riguarda l'insolita pista rispetto alle piste di terra battute abituali, portandosi a casa il montepremi che ammontava a 100.000 dollari e stabilendo il record di pista di 2:24.80 per un miglio e mezzo.
    L'ultimo trionfo
    L'ultima gara alla quale Secretariat partecipò fu la Woodbine Racetrack a Toronto (Canada). In quegli anni non era abituale far viaggiare i cavalli da corsa in aereo e al suo arrivo in Canada, Secretariat fu accolto da una folla di ammiratori, giornalisti, fotografi e televisioni. La proprietaria Penny Chenery realizzò che il suo cavallo era diventato una vera celebrità nazionale dato che la maggior parte delle corse di Secretariat si erano svolte a New York e non aspettandosi un'accoglienza così in grande. Una delle televisioni indipendenti che ripresero il suo arrivo all'aeroporto di Toronto realizzò in seguito un video documentario sul viaggio di Secretariat in Canada intitolato Big Red's Last Race, video inserito anche in un nuovo documentario intitolato The Life and Times of Secretariat. Il fantino Turcotte, originario proprio del Canada, il giorno della gara non poté montare Secretariat avendo subito una sospensione di cinque giorni. L'allenatore Laurin chiamò allora a sostituirlo l'americano Eddie Maple. Secretariat vinse la sua ultima corsa battendo gli altri cavalli di ben 12 lunghezze. Dietro di lui si piazzò Big Spruce e terzo Golden Don. Questa vittoria fece ammontare le sue vincite a 1.316,808 dollari.
    Generazioni di campioni
    Ritirato dalle competizioni, come stallone Secretariat generò diversi campioni tra cui Lady's Secret che venne nominata cavallo dell'anno 1986 e Risen Star che vinse la Preakness Stakes e la Belmont Stakes nel 1988. Secretariat morì il 4 ottobre 1989 alle scuderie Claiborne Farm in Paris, Kentucky all'età di 19 anni. Dopo una lunga e insistente febbre, gli venne diagnosticato una laminite cronica che non gli permetteva di restare eretto sulle zampe. La proprietaria decise, in accordo con il veterinario che lo ebbe in cura, di effettuare un'eutanasia per evitargli ogni sofferenza. Le sue spoglie vennero deposte[28] al cimitero delle scuderie di Claiborne. Il 19 ottobre 1999 il servizio postale degli Stati Uniti emise un francobollo commemorativo di Secretariat del valore di 33 centesimi; fu il primo cavallo da corsa ad ottenere l'onore di apparire su un francobollo, seguito nel 2009 dal francobollo di 44 centesimi raffigurante Seabiscuit. Una statua commemorativa raffigurante Secretariat in scala 1:1 venne esposta all'entrata del Belmont Park a New York. Nel maggio del 2009 City On Line un cavallo di quattro anni, rimase vittima di uno spaventoso incidente. Infatti, mentre si apprestava a raggiungere la pista per iniziare la competizione, inspiegabilmente disarcionò il suo fantino Jose Lezcano e dopo aver fatto inversione si diresse imbizzarrito verso il paddock. Durante la sua corsa scivolò sul marciapiede dell'entrata del parco e rovinò gravemente sulla statua raffigurante Secretariat, fratturandosi un femore e una zampa e distruggendo la statua che per l'impatto cadde a terra. Il cavallo è stato successivamente soppresso per la gravità delle ferite riportate. La statua era una copia dell'originale scolpita nel 1974 da John Skeaping che attualmente è esposta al National Museum of Racing and Hall of Fame di Saratoga Springs, New York dal 1988.
    Maggiori gare vinte
    Sanford Stakes (1972)/Hopeful Stakes (1972)/Futurity Stakes (1972)/Laurel Futurity (1972)/000000Garden State Futurity (1972) Bay Shore Stakes (1973)/Gotham Stakes (1973)/Arlington Invitational (1973)/Marlboro Cup (1973)/Man o' War Stakes (1973)
    Canadian International (1973)/Kentucky Derby (1973)/Preakness Stakes (1973)/Belmont Stakes (1973)
    Premi speciali
    9° campione USA Triple Crown of Thoroughbred Racing (1973)/Cavallo dell'anno USA (1972) - Terzo a vincerlo a soli 2 anni d'età anziché 3./Cavallo dell'anno USA (1973)[33]/Riconoscimenti e onorificenze/Hall of fame dei cavalli da corsa USA[34] (1974).
    Classifica dei 100 migliori cavalli da corsa americani del XX secolo (posizione n. 2)[5]/Statua in bronzo scala 1:1 esposta al Kentucky Horse Park, Lexington Kentucky (USA)/Statua in bronzo scala 1:1 esposta al National Museum of Racing and Hall of Fame in Saratoga Springs, New York./Francobollo commemorativo[35] del valore di 33 centesimi./ Record e montepremi vinti [modifica] ANNO ETÀ PARTENZE 1ª POSIZ. 2ª POSIZ. 3ª POSIZ.
    Pedigree
    Pedigree di Secretariat:Padre/Bold Ruler/(1954)/Nonno Nasrullah/(1940) Nearco (1935)/Mumtaz Begun (1932)/Nonna Miss Disco/(1944) Discovery (1931)/Outdone (1936)/Madre Somethingroyal/(1952) Nonno Princequillo (1940) Prince Rose (1928)
    Cosquilla (1933)/Nonna Imperatrice/(1938) Caruso (1927)/Cinquepace (1934
    Sir Barton
    Sir Barton e Johnny Loftus al Preakness Stables nel 1919
    Nato il: 1916/Morto il: 30 ottobre 1937/Padre: Star Shoot/Madre: Lady Sterling/Nonno paterno: Isinglass/Nonno materno: Hanover/Sesso: Stallone/Mantello: Sauro/Altezza al garrese:Nazione: Stati Uniti/Allevatore: John E. Madden/Proprietario: J. K. L. Ross/Allenatore: H. Guy Bedwell/Fantino/guidatore: Johnny Loftus/Fantino/guidatore 2:Corse disputate: 31/Corse vinte: 13
    Vittorie principali
    Corsa Anni
    Kentucky Derby/Preakness Stakes/Belmont Stakes/Triple Crown of Thoroughbred Racing/(1919) Sir Barton (1916 - 30 ottobre 1937 Wyoming) è stato un cavallo di razza purosangue inglese, campione in USA. Nel 1919 all'età di 3 anni fu il primo vincitore della Triple Crown of Thoroughbred Racing americana. Suo nonno Isinglass vinse la Triple Crown of Thoroughbred Racing inglese nel 1893. Nella sua carriera di corridore vinse un montepremi totale di 116.857 dollari.
    La storia
    Sir Barton venne acquistato per la somma di 10.000 dollari nel 1918 alla fiera dei cavalli di Saratoga dal comandante J.K.L. Ross. Il suo allevatore era H. Guy Bedwell e il suo fantino fu Johnny Loftus, che rimase il suo unico fantino ufficiale fino al ritiro dalle corse. In quell'anno Ross partecipò con Sir Barton al Kentucky Derby al quale aveva anche iscritto anche un altro cavallo di sua proprietà di nome Billy Kelly. Lo scopo era quello di far gareggiare Sir Barton come gregario per spronare Billy Kelly alla vittoria ma il cavallo appena acquistato dimostrò immediatamente le sue doti di grande corridore e in quell'occasione vinse il derby al posto del favorito distanziandolo di ben cinque lunghezze. Dato il suo innato talento nei circuiti ippici, Sir Barton fu spedito dopo soli quattro giorni dalla vittoria al Kentucky Derby, al Pimlico Race Course di Baltimora (Maryland) per correre la prestigiosa Preakness Stakes. Durante questa gara il cavallo distanziò gli altri concorrenti di 6 lunghezze e alla fine del circuito attraversò il traguardo in canter, lasciando gli avversari alle sue spalle per la distanza di 4 lunghezze. La gara successiva alla quale partecipò fu la Withers Stakes nello stato di New York che vinse senza problemi. Dopo soli dieci giorni da quest'ultima competizione, Sir Barton partecipò alla Belmont Stakes che si corre al Belmont Park di New York e che rappresenta la terza gara per la vittoria della Triple Crown of Thoroughbred Racing, gara che vinse con facilità stabilendo anche un record di pista. Sir Barton divenne così il primo vincitore[2] della Triple Crown of Thoroughbred Racing americana in soli 32 giorni dal suo debutto e nel 1919 fu nominato "Cavallo dell'anno".
    Il ritiro
    All'età di quattro anni, Sir Barton vinse cinque delle dodici gare alle quali venne iscritto nella stagione del 1920. In una di queste gare, la Saratoga Handicap che si svolge a Saratoga Springs in New York, batté il favorito purosangue Exterminator e il 28 agosto del 1920 vinse e stabilì un record di pista al Merchants and Citizens Handicap, sempre a New York. Il cavallo balzò alle cronache per aver gareggiato il 12 ottobre del 1920 contro il grande campione Man o' War al Kenilworth Park di Windsor in Ontario (Canada), gara che perse di sette lunghezze per un problema ad uno zoccolo che gli causò un rallentamento in pista. Dopo questa sconfitta, venne ritirato dai circuiti ippici e ben presto venne dimenticato dal pubblico. Nel 1922 J.K.L. Ross decise di venderlo e il cavallo venne acquistato da BB Jones, un allevatore che lo portò alla Audley Farm a Berryville in Virginia, dove rimase fino al 1933. Sir Barton venne utilizzato come stallone per incrementare il numero di cavalli purosangue nella United States Army Quartermaster Corps, una branchia di supporto della US Army americana sita in Fort Robinson, Nebraska. Dopo aver reso questo servizio, venne nuovamente venduto ed acquistato da J.R. Hylton, un altro allevatore che lo portò nel suo ranch in Wyoming.
    Sir Barton morì il 30 ottobre del 1937 all'età di 21 anni a causa di una colica e venne seppellito sulle pendici delle montagne a Laramie nella Contea di Albany in Wyoming. Successivamente le sue spoglie vennero spostate al Washington Park in Douglas, Wyoming dove venne eretta in suo onore una statua per ricordare il primo vincitore della Triple Crown americana. Nel dicembre del 2008 venne deposta un'altra statua raffigurante il campione davanti al fienile dell'Audley Farm.
    Maggiori gare vinte
    Kentucky Derby (1919)/Preakness Stakes (1919)/Belmont Stakes (1919)/Potomac Handicap (1919)/Withers Stakes (1919) Saratoga Handicap (1920)/Merchants and Citizens Handicap (1920)
    Premi speciali
    1° campione USA Triple Crown of Thoroughbred Racing (1919)/Cavallo dell'anno USA (1919)
    Onorificenze
    Hall of fame dei cavalli da corsa USA (1957). Classifica dei 100 migliori cavalli americani del XX secolo (posizione n. 49) Statua in bronzo scala 1:1 esposta al Audley Farm a Berryville in Virginia, USA. Statua in bronzo scala 1:1 esposta al Washington Park in Douglas, Wyoming. Sir Barton Street in Lexington, Kentucky - Strada dedicata
    Pedigree
    Pedigree di Sir Barton :Padre Star Shoot/(1898) Nonno Isinglass/(1890) Isonomy (1875)/Dead Lock (1878)/Nonna Astrology (1887) Hermit (1864)/Stella (1879)/Madre Lady Sterling/(1899) Nonno Hanover/(1884) Hindoo (1878)/Bourbon Belle (1869)
    Nonna Aquila/(1891) Sterling (1868)/Eagle (1882)
    Tisserand
    Tisserand (da Nadjar e Tandina) purosangue inglese, maschio grigio del 1985 vincitore del Derby Italiano di galoppo nel 1988 presso l'ippodromo romano delle Capannelle allenato da Mario Vincis e di proprietà dell'Azienda Agricola All. La Madia, montato dal fantino Vincenzo Mezzatesta.

    (Gina)


    .
     
    Top
    .
  6. gheagabry
     
    .

    User deleted


    .

    Ippica

    Tornese

    Nato il: 1952/Morto il: 1966/Padre: Pharaon o Tabac Blond/Madre: Balboa/Nonno paterno:Sesso: M/Mantello: Sauro Altezza al garrese:/Nazione: Italia/Proprietario:Allenatore:Fantino/guidatore: Sergio Brighenti/Corse disputate: 229
    Corse vinte: 133 (36 Gran Premi) Tornese (1952 †;1966) detto Il sauro volante, è stato un cavallo trottatore italiano. Nato a Grandate, la sua paternità è attributa per lo più a Pharaon anche se pare che il vero padre fosse Tabac Blond, la madre era Bilboa I.È considerato il più grande trottatore italiano prima dell'avvento di Varenne, il suo palmarès vanta 229 corse disputate e 133 vittorie delle quali 36 in Gran Premio.
    Principali vittorie
    Italia: Gran Premio Lotteria di Agnano (3)/Gran Premio delle Nazioni (2)/Premio Freccia d'Europa (3)/Gran Premio della Fiera (1) Premio ENCAT (3)/ Premio d'Inverno (2)/ Premio Tor di Valle (3)/ Premio Roma (2)/ Campionato Europeo (2) Francia: Grand Critérium de Vitesse (2)/ War Admiral/ Nato il: 2 maggio 1934/ Morto il: 30 ottobre 1959/ Padre: Man o' War
    Madre: Brushup/ Nonno paterno: Fair Play/ Nonno materno: Sweep/ Sesso: Stallone/ Mantello: Morello/ Altezza al garrese: 1,56 Stati Uniti: Allevatore: Samuel D. Riddle/ Proprietario: Samuel D. Riddle/ Allenatore: George Conway/ Fantino/guidatore: Charles Kurtsinger/ Fantino/guidatore 2:/ Corse disputate: 26/ Corse vinte: 21/ Vittorie principali:Great American Stakes (1936)/ Kentucky Derby (1937)/ Preakness Stakes (1937)/ Belmont Stakes (1937)/ Washington Handicap (1937)/ Pimlico Special (1937) Saratoga Cup (1938)/ Whitney Handicap (1938)/ Wilson Stakes (1938)/ Stars and Stripes Handicap (1938)/ Jockey Club Gold Cup (1938)/ Queens County Handicap (1938)/« È piccolo come la madre ma va come il vento. Ve l'avevo detto, ve l'avevo detto che questo corre come Man o' War! »
    (Neville Dunn - Editore sportivo del Lexington Herald, 1937) War Admiral (2 maggio 1934 Faraway Farm , Kentucky- 30 ottobre 1959 Hamburg Place, Faraway Farm - Kentucky) è stato un cavallo di razza purosangue inglese, campione in USA. Soprannominato il "potente atomo", War Admiral è stato uno dei campioni di razza generati dal leggendario Man o' War e nella sua carriera vinse 21 delle 26 gare alle quali venne iscritto, vincendo un montepremi totale di 273.240 dollari. Nel 1937 fu il quarto cavallo a vincere la Triple Crown of Thoroughbred Racing americana. Nella classifica dei 100 migliori cavalli da corsa americani del XX secolo è posizionato al n. 13
    La storia
    Primi tempi
    War Admiral nacque dallo stallone Man o' War, da molti addetti al lavoro il miglior cavallo di tutti i tempi[4] e dalla giumenta Brushup. Alla nascita il suo manto era di un marrone talmente scuro che molti pensarono fosse di colore nero. Venne cresciuto nelle scuderie Faraway Farm a Lexington in Kentucky (USA). Di proprietà di Samuel D. Riddle, War Admiral aveva un'altezza al garrese molto inferiore (circa 1,56 m) rispetto a quella media dei purosangue da corsa dell'epoca (circa 1,63 m). Infatti, quando il 2 maggio del 1934 il puledro venne alla luce, il commento di Riddle fu: «È arrivato un campione. È piccolo, ma sarà un grande corridore.» Il suo aspetto era ben diverso da quello del suo leggendario padre che invece era alto oltre la media. Fisicamente simile alla madre; da Man o' War ereditò il temperamento e il talento nel correre. Il suo unico fantino rimase, fino al pensionamento del cavallo Charles Kurtsinger. La sua prima corsa avvenne il 25 aprile del 1936 al Havre de Grace Maryland. Il cavallo arrivò primo e batté senza problemi i suoi avversari. Un mese dopo al Belmont Park Widener di New York, si piazzò di nuovo al primo posto battendo gli altri concorrenti di 2 lunghezze e mezzo. Il 6 giugno dello stesso anno, venne considerato uno dei favoriti, insieme ad un altro cavallo di nome Pompoon, a vincere la National Stallion Stakes ma si piazzò terzo. Charles Kurtsinger divenne ufficialmente il fantino di War Admiral il 1º luglio dello stesso anno e insieme parteciparono alla Great American Stakes. Pur essendo partiti con un buon ritmo War Admiral non riuscì a battere Fairy Hill, il cavallo che cavalcava prima Kurtsinger appartenuto alla scuderia Foxatcher Farm. Successivamente il cavallo si ammalò e fu vittima di una febbre alta con tosse che non gli permise di partecipare alla gara a Saratoga. Ci vollero 11 settimane per rimetterlo in sesto e iscriverlo alla Eastern Shore Handicap. Gli spettatori di quell'evento consideravano War Admiral di terza scelta rispetto al campione giovanile indiscusso Maedic. Ma il cavallo dimostrò ben presto che si sbagliavano. Allo sventolare della bandiera di partenza, War Admiral scattò velocissimo e senza mai guardarsi indietro vinse la gara di ben 5 lunghezze, stabilendo anche un nuovo record di pista. Tre settimane dopo, al Richard Johnson Handicap in Maryland, War Admiral slittò più volte durante la corsa a causa del cattivo stato della pista dovuto ad un periodo di pioggia e si piazzò alle spalle di Bottle Cap. In quello stesso anno, Pompoon fu votato come cavallo dell'anno ma War Admiral apparì comunque tra i primi dieci nella classifica dei campioni giovanili. Venne ritirato dalle piste dal suo proprietario per essere portato alle scuderie Glen Riddle. Il suo ritiro fu dovuto al fatto che Riddle decise di mettere in sesto War Admiral facendolo dimagrire ed aumentando la sua massa muscolare. Questa decisione venne prese per sfruttare al meglio le sue potenzialità, essendo comunque stato generato dal grande Man o' War.
    Il potente atomo
    Al suo ritorno, nel mese di aprile del 1937, War Admiral fu iscritto alla Havre de Grace. Alle gabbie di partenza, scattò letteralmente "come un proiettile" in vantaggio, finendo primo e distanziando gli altri di 6 lunghezze. Nel mese di maggio dello stesso anno, Riddle fu dell'opinione che anche War Admiral (come Man o' War nel 1920) era troppo giovane per partecipare al Kentucky Derby, ma alla fine decise di iscriverlo e la folla lo considerava uno dei preferiti. War Admiral, aveva il vizio di leccare l'erba quando si trovava nelle gabbie di partenza, vizio che ereditò da suo padre.[1] Ai blocchi, ci fu una pausa per l'allineamento che durò ben 8 minuti, per il vizio di War Admiral, di schiantarsi contro le porte. Ma appena si aprirono le gabbie, War Admiral scattò di nuovo come un proiettile (da qui il suo soprannome "il potente atomo") e vinse la gara di una lunghezza e mezza, davanti al favorito Pompoon. Dopo questa strabiliante vittoria, Neville Dunn, editore sportivo del Lexington Herald, scrisse: « Un piccolo cavallo marrone, basso come sua madre, ma veloce come suo padre tanto da vincere il 63 esimo Kentucky Derby... e lo ha fatto con una tale facilità, con una tale potenza. E la folla lo incitava urlando: "ve l'avevo detto, ve l'avevo detto che questo corre come Man o' War!» (Neville Dunn - Lexington Herald). Una settimana più tardi, vinse a Preakness, piazzandosi davanti a Pompoon per la lunghezza di un muso. Tre settimante dopo, vinse anche la 69 esima Belmont Stake. Questa gara fu caratterizzata da una partenza alquanto difficile. Alle gabbie di partenza, per la seconda volta, la pausa per l'allineamento dei cavalli durò circa 9 minuti. Il cavallo, come al solito, si spingeva a gran forza sulle porte. War Admiral uscì di potenza dalle gabbie e incespicò sulla pista. Con uno scatto quasi felino riuscì a non rovinare a terra, raccogliendosi immediatamente e, ripreso il ritmo, vinse la gara distaccando i suoi 6 avversari di 3 lunghezze. Nella foga della corsa però, toccò con lo zoccolo posteriore lo zoccolo anteriore e si procurò una staccatura notevole della punta dell'unghia. Incurante del dolore, continuò a correre, lasciando dietro di sè una scia di sangue che il fantino non riusciva a capire da dove venisse. Preoccupato per l'accaduto, all'arrivo, scese di sella e notò che il cavallo aveva il sottopancia e l'intera zampa anteriore coperta di sangue. Fortunatamente, la lesione venne curata con un periodo di riposo. War Admiral odiava terribilmente le gabbie di partenza ma questo dettaglio non gli negò il titolo di campione della Triple Crown of Thoroughbred Racing del 1937 e nello stesso anno fu anche nominato cavallo dell'anno.
    Il duello con Seabiscuit
    Le spettacolari vittorie di War Admiral, attirarono l'opinione pubblica e il fan della costa orientale americana a paragonarlo ad un altro grande campione, il leggendario Seabiscuit di proprietà del magnate dell'automobilismo Charles S. Howard. Dopo varie contrattazioni su un probabile duello con il campione della costa occidentale, Riddle acconsentì a far partecipare War Admiral al duello con Seabiscuit, duello che fu considerato l'avvenimento sportivo del secolo. La distanza da percorrere fu stabilita in un miglio e mezzo (circa due km) e Seabiscuit batté War Admiral di 4 lunghezze. Il duello del secolo fu seguito da 40.000 persone tra il pubblico e ben 40 milioni di ascoltatori radio.
    Il ritiro dalle corse
    Dopo questa sconfitta, Samuel D. Riddle, dichiarò alla stampa che non c'erano scuse e che sarebbe stato disposto ad affrontare Seabiscuit per la seconda volta, per una rivincita. Howard però, non accettò e nel 1939, Riddle decise di ritirare War Admiral dalle competizioni. Prima del ritiro però, partecipò e vinse per la seconda volta Widener Handicap, il 18 febbraio. Successivamente, dato un problema alla caviglia, War Admiral fu ritirato definitivamente dalle gare per la meritata pensione con 21 vittorie su 26 e alla fine dell'anno, c'erano già 20 cavalle prenotate per lui.
    Generazioni di campioni
    War Admiral fu un cavallo di straordinario talento e coraggio. Il suo temperamento è stato sicuramente uno stimolo a vincere e dopo il ritiro, generò una discreta stirpe di fuoriclasse tra il 1962 e il 1964, tra i quali la figlia Busher, che vinse il titolo di cavallo dell'anno 1945. Oltre a Busher, tra i suoi discendenti si annoverano i nomi di Blue Peter, Cold Command, War Jeep (che fu allenato Tom Smith, allenatore di Seabiscuit) e War Date. Il suo proprietario inoltre, commissionò al famoso artista Martin Stainforth, un ritratto del suo campione. Il 30 ottobre del 1959, War Admiral si spense all'età di 15 anni, alle scuderie Faraway Farm, Kentucky. Alla sua morte, le sue spoglie furono onorate con la deposizione ai piedi della statua che raffigura suo padre, Man o' War al Kentucky Horse Park.
    Maggiori gare vinte
    Great American Stakes (1936)/Kentucky Derby (1937)/Preakness Stakes (1937)/Belmont Stakes (1937)/Washington Handicap (1937)/Pimlico Special (1937)/Saratoga Cup (1938)/Whitney Handicap (1938)/Wilson Stakes (1938)/Stars and Stripes Handicap (1938)/Jockey Club Gold Cup (1938)/Queens County Handicap (1938)
    Premi speciali
    4° campione USA Triple Crown of Thoroughbred Racing (1937)/Campione dell'anno USA - 3 anni d'età (1937)/Cavallo dell'anno USA (1937)/Stallone leader in Nord America (1945)/Stallone leader in Nord America (1962, 1964)
    Onorificenze
    Hall of fame dei cavalli da corsa USA (1958)/Classifica dei 100 migliori cavalli da corsa americani del XX secolo (posizione n. 13)/
    Omaggi a War Admiral/Nel 2002, lo scrittore Edward L. Bowen, dedica a War Admiral una biografia intitolata "War Admiral: Thoroughbred Legends".
    Pedigree
    Pedigree di War Admiral :Padre/Man o' War (1917)/Nonno Fair Play/(1905) Hastings (1893)/Fairy Gold (1896)Nonna/Mahubah
    (1910) Rock Sand (1900)/Merry Token (1891)/Madre Brushup (1929)/Nonno Sweep (1907) Ben Brush (1893)/ Pink Domino (1897)
    Nonna Annette (1921) Harry of Hereford (1910)/Bathing Girl (1915)
    Wayne Eden
    Wayne Eden è stato un cavallo trottatore attivo negli anni settanta. Maschio baio, nacque nel 1970 negli Stati Uniti da Speedy Rodney e Rebecca Eden passò all'allevamento italiano con la scuderia Mira trotto. Oltre al suo ricchissimo palmarès, è rimasto famoso per il rapimento di cui fu vittima a Montecatini nell'agosto del 1975 per poi essere rilasciato dopo il pagamento di un riscatto.

    (Gina)


    .
     
    Top
    .
  7. gheagabry
     
    .

    User deleted


    .

    Ippica

    Varenne

    Nato il: 19 maggio 1995/Padre: Waikiki Beach/Madre: Ialmaz/Nonno paterno: Speedy Somolli/Nonno materno: Zebu/Sesso: Maschio/Mantello: Baio/Altezza al garrese:/Nazione: Italia/Allevatore: Zenzalino/horse-breeding/Proprietario: Enzo Giordano/Allenatore: Jori Turja
    Fantino/guidatore: Giampaolo Minnucci/Corse disputate: 73/Corse vinte: 62.
    Vittorie principali
    Derby,Amerique,Lotteria 1998, 2001, 2002, 2000, 2001, 2002
    Varenne è un cavallo trottatore italiano nato il 19 maggio del 1995 presso l'allevamento di Zenzalino a Copparo in provincia di Ferrara. Figlio di Waikiki Beach e Ialmaz, soprannominato Il Capitano, deve il nome alla via di Parigi dove ha sede l'ambasciata italiana in Francia.
    Guidato da Giampaolo Minnucci ha stupito l'ambiente dell'Ippica imponendosi con incredibile facilità e leggerezza nelle corse più dure del calendario italiano ed internazionale. Ha esordito in pista a tre anni e, dopo alcune difficoltà iniziali, è arrivato a vincere il nastro azzurro del Derby del Trotto, la corsa più importante per un trottatore indigeno, demolendo il "fenomeno" Viking Kronos, che all'epoca dominava le classiche della generazione con estrema disinvoltura. Nella stagione successiva (1999), ha vinto quasi tutti i gran premi del circuito dei quattro anni indigeni per poi debuttare sul palcoscenico internazionale al Gran Premio delle Nazioni di San Siro. In quell'occasione ha sconfitto la campionessa del mondo Moni Maker. Ha poi concluso l'anno imbattuto, con una serie complessiva di quattordici vittorie in altrettante corse disputate. Dal 2000 Varenne ha iniziato a misurarsi con i trottatori più forti di tutto il mondo. Nello stesso anno ha corso diciotto volte, affermandosi in tredici occasioni. Nella prima delle tre edizioni del Prix d'Amerique cui ha preso parte, una contestatissima partenza, ripetuta più volte, gli precluse la vittoria. Tuttavia già due settimane dopo, sulla stessa pista, al Prix Roederer, seppe imporsi nei confronti del campione francese General du Pommeau che lo aveva battuto nella precedente corsa parigina. Si aggiudicò successivamente il Lotteria di Agnano e il Gran Premio Giubileo 2000 di Roma. Nella stagione 2001 Varenne, guidato da Minnucci, ha dimostrato di essere indiscusso re del trotto mondiale, prima annientando gli avversari in tutte e tre le prove del Grand Slam del trotto europeo (Amerique, Lotteria, Elitloppet), per poi distanziare tutti anche nella corsa più importante degli Stati Uniti: la Breeders Crown. Nessun cavallo aveva mai fatto tanto. Proprio negli Stati Uniti ha sancito il suo record (allora mondiale) di 1.09.1 al Km., un limite aggiornato proprio sull'anello da miglio del Meadowlands solo nell'agosto 2008 da Misterizi, vincitore di quell'edizione del Nat Ray in 1.51. Il 2002 lo ha consacrato come trottatore più ricco e più veloce di tutti i tempi. Varenne ha bissato il Grand Slam, ed ha concluso la sua carriera effettuando un tour mondiale in cui ha letteralmente frantumato tutti i record delle piste. Le sue prestazioni gli sono valse una copertina del settimanale Sportweek. Il 28 settembre 2002 Varenne è andato in pensione concludendo la sua carriera agonistica, attualmente è impiegato come riproduttore e vi sono buone speranze che la sua progenie possa dare all'ippica altri validi campioni. Attualmente risiede all'allevamento Il Grifone, a Vigone, in provincia di Torino. Il suo primogenito, Icaro del Ronco, è stato venduto all'asta di settore alla cifra record di 150.000 €[senza fonte], circa 10 volte il valore di un comune puledro. Tuttavia il suo primo erede non ha mai potuto vedere una pista a causa di un gravissimo infortunio nel secondo anno di vita che gli ha precluso una probabile carriera da trottatore. La prima discendente di Varenne a scendere in pista è stata dunque Ira del Rio, una femmina che ha concluso la sua prima esperienza con un piazzamento al terzo posto. Il primo figlio in grado di vincere una corsa è stato invece Loggia, che in una corsa in America è riuscito ad imporsi.
    Palmarès
    Alcuni tra i più importanti successi di Varenne:
    Roma - Derby (1998)/Milano - Gran Premio delle Nazioni (1999)/Milano - Premio ENCAT (2001 e 2002)/Parigi - Prix d'Amerique (2001 e 2002)/Napoli - Gran Premio Lotteria di Agnano (2000, 2001 e 2002)/Stoccolma - Elitloppet (2001 e 2002)/Meadowlands - Breeders Crown (2001) Il cavallo italiano ha vinto la Breeders Crown, la corsa più ricca del mondo con un montepremi di un milione di dollari. Varenne trionfa negli Usa nuovo record mondiale. NEW YORK - A 24 anni dall'impresa di Delfo e del suo driver Sergio Brighenti, il trotto italiano ha un nuovo eroe dei Due Mondi. Coronando un anno eccezionale, Varenne ha trionfato alla Breeders Crown, la più ricca corsa del mondo per trottatori di oltre quattro anni. E sull'ovale del Meadowlands, a New York, a coronare un'impresa storica, il cavallo guidato da Giampaolo Minnucci ha fatto segnare il nuovo record del mondo. Nel miglio corso nell'ovale del Meadowlands, Varenne ha tagliato il traguardo in solitudine, salutato dalle bandiere tricolore degli italo-americani del New Jersey, lasciandosi dietro di almeno tre lunghezze Dream Vacation, il rivale più temibile. Il 'Capitano' lo ha lasciato andare, secondo una tattica studiata a tavolino, poi lo ha ripreso agilmente in curva e si è avviato verso il traguardo, volando sul vento. Non c'è mai stata gara e alla fine il cronometro ha fatto segnare 1:51:01 sul miglio, pari ad un riscontro chilometrico di 1:09:01, nuovo record del mondo. Il precedente record (1:09:04) lo aveva fatto registrare nel 1999 Self Possessed, sempre al Meadowlands. "Varenne fa tutto semplice, si è guadagnato la consacrazione", dice a fine corsa Francesco Ruffo della Snai (coproprietaria del cavallo), ormai quasi senza più voce. "Questo cavallo non entra nella leggenda, è una leggenda. Nessuno ha mai vinto quanto lui, ci ha emozionati tutti. E' il primo cavallo al mondo che disputa un anno così". In effetti il 2001 si consacra un anno incredibile: a gennaio Varenne aveva compiuto l'impresa storica di conquistare a Parigi il Prix d'Amerique, dove l'ultima volta che era stato suonato l'Inno di Mameli per il primo classificato era stata nel 1947. A maggio era stata la volta del Gran premio della lotteria di Agnano e, a fine mese, di un'altra impresa da leggenda: il trionfo all'Elitlopp, in Svezia, dove in 50 anni non aveva mai vinto un trottatore nato in Italia. Ma la cosa più sorprendente non sono state le singole vittorie, bensì la capacità di metterle a segno nello stesso anno. Mancavano i gioielli finali, il record e la Breeders Crown, il trofeo che ha preso il posto dell'International Trot dei tempi di Delfo, con il suo montepremi da un milione di dollari (500 mila al vincitore). Una preda troppo ambita, che la Snai e l'agente di cambio napoletano Enzo Giordano, proprietari del 'Capitano', non potevano rinunciare a tentare di agguantare in un anno di grazia come questo. Adesso la Breeders Crown va ad aggiungersi ad un curriculum di 35 gran premi vinti e ad un bilancio finanziario che ha raggiunto i 7 miliardi di lire. Per Varenne e i proprietari, la trasferta americana è comunque anche una tappa decisiva per programmare il futuro da stallone del campione. Il cavallo ha una strada lastricata d'oro davanti a sè, che lo porterà probabilmente proprio in qualche scuderia negli Usa. Ma per Varenne c'è ancora tempo per assaggiare ancora la pista: "Potrebbe finire la carriera a gennaio prossimo a Parigi, all'Amerique", preannuncia Ruffo. Per il 'Capitano', le monte saranno affari da decine di milioni ogni volta e la carriera da stallone porterà altri miliardi ai suoi proprietari. Niente male, per un cavallo acquistato da Giordano per soli 150 milioni di lire. SCHEDA/ Varenne, 500 chili, 32 battiti cardiaci al minuto/Corre con i tappi nelle orecchie per evitare distrazioni/Segno zodiacale: Toro/Soprannome: "il capitano". Varenne è nato a Ferrara il 19 maggio del 1995. Segno zodiacale: Toro. Il proprietario si chiama Enzo Giordano, napoletano, agente di cambio: il 50 per cento è stato acquistato recentemente e per tre miliardi e mezzo di lire dalla Snai. Il nome: viene dalla strada parigina dove ha sede l'ambasciata italiana. Premi: in carriera ha vinto quasi quattro miliardi e mezzo di lire. Guidatore: Giampaolo Minnucci, 34 anni, romano. Amica del cuore: Lina, ragazza finlandese che lo segue e lo accudisce nel centro di Tor San Lorenzo (Roma) dove il cavallo vive. Corse disputate: 45, con 36 vittorie. Soprannome: "il capitano". Fisico: un metro e sessantacinque al garrese, circa 500 chili di peso. Battiti cardiaci: 32/33 al minuto, il doppio a gara conclusa. Alimentazione: mangia due volte al giorno, circa dieci chili tra fieno, biada e integratori. Curiosità: in corsa corre con i tappi nelle orecchie per evitare distrazioni. Il sulky (la carrozzella) per il Prix d'Amérique è costato undici milioni di lire ed è in fibra di carbonio. Verenne ha uno "psicologo equino" che si chiama Joumari Cheeniero e un massaggiatore finlandese. Ha un sito Internet con storia, foto, vittorie e chat. E' testimonial per la Snai e i suoi manifesti sono comparsi per le strade delle città italiane più importanti.


    (Gina)



    .
     
    Top
    .
  8. gheagabry
     
    .

    User deleted


    .

    Il più grosso rapimento della storia dello sport
    30 anni fa in Irlanda venne rapito Shergar, il cavallo più famoso del mondo, e di lui non si è più saputo nulla

    jpg
    Shergar con il fantino, Walter Swinburn, 19 anni, dopo la sua storica vittoria all’Epsom Derby il 3 giugno 1981.
    (Central Press/Hulton Archive/Getty Images)


    La notte tra l’otto e il nove febbraio del 1983 tre uomini armati e con il volto coperto da un passamontagna fecero irruzione in un maneggio dell’Irlanda, a pochi chilometri da Dublino. Erano venuti per rapire Shergar: il cavallo più famoso del mondo e l’orgoglio di un’intera nazione. Dopo quella notte nessuno rivide più Shergar vivo o morto. Oggi, a trent’anni dal rapimento, CNN ha pubblicato sul sito un lungo articolo in cui racconta la storia e come sia i responsabili che il destino di Shergar siano ancora oggi un mistero.

    Quello di Shergar non fu un evento qualsiasi perché Shergar non era un cavallo qualsiasi. «Era il miglior cavallo da corsa del mondo, posseduto dall’uomo più ricco del mondo. Fu la più sensazionale storia di sport di tutti i tempi», ha dichiarato alla CNN il commentatore di corse Derek Thompson, che all’epoca ebbe un ruolo molto importante nella vicenda del rapimento.

    AP81010101152
    Shergar con il fantino Walter Swinburn vince l’English Derby.
    (AP Photo/fls)


    Shergar nacque e venne allevato a Kildare, in Irlanda, non molto lontano da dove sarebbe stato rapito. Il suo padrone era Karim Aga Khan, businessman internazionale (famoso da noi per la costruzione degli insediamenti turistici in Costa Smeralda), appassionato di corse di cavalli e 45° imam della corrente musulmana sciita degli ismailiti. La sua carriera durò un solo anno – il 1981 – in cui riuscì ad ottenere diversi record spettacolari. La sua vittoria più famosa è quella all’Epsom Derby, che Shergar vinse di 10 lunghezze, il più alto distacco mai ottenuto nei 226 anni di storia della gara. La sua vittoria fu così rapida e lui continuò a correre così a lungo dopo aver tagliato il traguardo che un altro fantino, arrivato per secondo, pensò per un istante di aver vinto la gara: «Mi dissi che ero riuscito a coronare il sogno della mia vita. Solo dopo mi accorsi che c’era un altro cavallo all’orizzonte».

    Al momento del suo ritiro a Shergar venne assegnato il premio di European Horse of the Year. Il suo valore, in moneta attuale, sarebbe stato di 44 milioni di dollari. Quell’anno l’Aga Khan vendette 34 quote del cavallo – tenendone sei per sé – alla cifra record per quei tempi di 250 mila sterline a quota. Ma le vittorie di Shergar andavano oltre il tracciato dell’ippodromo. Gli anni ottanta erano il culmine dei “Troubles”, il lungo periodo di guerra civile che in Irlanda del Nord divideva gli indipendentisti cattolici e l’IRA dagli unionisti protestanti e la polizia e l’esercito del Regno Unito. Proprio mentre Shergar bruciava ogni record, nelle carceri inglesi i detenuti dell’IRA portavano avanti lo sciopero della fame che alla fine avrebbe ucciso Bobby Sands e altri 10 carcerati.

    I principali responsabili del rapimento vennero ritenuti gli uomini dell’IRA. Lo stesso Aga Khan attribuisce ancora oggi il rapimento di Shergar al gruppo terroristico, ora disciolto. L’IRA però non ha mai rivendicato il gesto. In proposito non è mai stata diffusa una versione ufficiale e accanto a quella dell’IRA esistono un numero enorme di altre ipotesi. Tra le più suggestive, e fantasiose, ci sono quelle di un rapimento organizzato della mafia di New Orleans oppure di un piano ideato dagli uomini del colonnello Gheddafi.

    In realtà, nella storia del rapimento, ci sono diversi elementi che confermano le accuse all’IRA, o comunque a un gruppo vicino, anche se nessuno ha ancora scoperto una prova definitiva. I rapitori del cavallo erano molto ben preparati. Il giorno del rapimento era in corso una fiera di cavalli e tutta la zona era letteralmente piena di rimorchi. Nessuno fece caso a quello che portava via Shergar.

    Pochi giorni dopo il rapimento cominciarono i primi contatti per il pagamento del riscatto. I rapitori contattarono tre diversi giornalisti sportivi che si occupavano di corse di cavalli. A quel punto la polizia era già stata avvertita. Uno dei giornalisti era proprio Derek Thompson. Il primo appuntamento fu fissato all’hotel Europa a Belfast – una scelta, sembrerebbe, non casuale. Thompson ricorda che all’epoca lo chiamavano “l’hotel più bombardato d’Europa”: «Eravamo nel momento di massima tensione dei “Troubles”. Belfast era una delle città più pericolose al mondo».

    jpg
    Shergar accanto al suo proprietario, l’Aga Khan (al centro), dopo aver vinto l’Iresh Derby all’ippodromo di Curragh.
    (Steve Powell/Allsport)


    I rapitori gli telefonarono mentre Thompson si trovava in una sala con i vetri rotti a causa dell’ultima autobomba esplosa nelle vicinanze. Gli dissero di farsi trovare in una fattoria abbandonata a 30 miglia dalla città. Lì Thompson ricevette altre 8 telefonate dai rapitori. La polizia aveva messo sotto controllo il numero della fattoria, racconta Thomson, ma per rintracciare la chiamata avevano bisogno che la telefonata durasse almeno 90 secondi. I rapitori lo sapevano e ogni telefonata non durò mai più di un minuto.

    Solo all’ultima chiamata, all’una e trenta di notte, Thompson riuscì a tenerli al telefono per più di un minuto e mezzo: la loro richiesta era un riscatto di 3 milioni di dollari. Quando Thompson chiamò la polizia esultante gli risposero che l’uomo che si occupava di rintracciare le telefonata aveva staccato a mezzanotte. Pochi giorni dopo Thompson ricevette un’altra telefonata dai rapitori: il cavallo si era ferito ed era stato ucciso.

    Thompson è un sostenitore della pista dell’IRA. Sean O’Callaghan, un ex membro dell’IRA e un informatore della polizia irlandese, nel libro in cui raccontò la sua esperienza nell’IRA scrisse che era stata la sua organizzazione a rapire il cavallo, con la speranza di ottenere il denaro con cui acquistare armi ed esplosivi. L’IRA, che nel corso degli anni ha rivendicato molti attentanti e omicidi, non ha mai ammesso di aver rapito Shergar. Ma Thompson è convinto che O’Callaghan abbia scritto la verità.

    1624492-1
    Shergar in testa di dieci lunghezze all’ippodromo di Epson il 3 giugno 1981, un record mai raggiunto nel 226 anni di storia della gara.
    (Bob Martin/Allsport)


    «Quando mi chiamavano – ha raccontato – usavo ogni volta una parola in codice diversa, il nome di un cavallo famoso, per essere sicuro di star parlando con la stessa persona. Uno di questi nomi non l’ho mai rivelato a nessuno. Quando quel nome l’ho ritrovato nel libro di O’Callaghan sono rimasto veramente colpito».

    O’Callaghan nel suo libro racconta con molti dettagli la fine di Shergar. Secondo lui andò più o meno così: dopo aver messo il cavallo sul rimorchio aiutati da uno stalliere che avevano minacciato, i rapitori non avevano più nessuna idea di come trattare il cavallo e Shergar non aveva una personalità facile.

    Quando provarono a entrare nel rimorchio, Shergar si ribellò, spaventando a morte i suoi rapitori. Mentre si dimenava, però, si ferì a una gamba. O’Callaghan e gli altri decisero di ucciderlo, a poche ore dal rapimento. Lo seppellirono in una fossa senza contrassegni nelle colline al confine tra l’Ulster e l’Irlanda, un luogo che però O’Callaghan non ha mai indicato con precisione. Dal 1999 in ricordo di Shergar, si corre ogni anno ad Ascot, in Inghilterra, la Shergar Cup, dove le squadre di Irlanda, Gran Bretagna ed Europa affrontano il resto del mondo.

    jpg
    Il fantino Walter Swinburn e Shergar dopo la vittoria all’ippodromo di Ascot.
    (Allsport UK /Allsport)



    www.ilpost.it

     
    Top
    .
7 replies since 6/7/2015, 19:03   466 views
  Share  
.