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gheagabry.
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"Le persone non dicono mai quello che vogliono dire,
dicono sempre altro.
Eppure si aspettano che tu le capisca ma io non li capisco…"THE IMITATION GAME
Titolo originale The Imitation Game
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d'America, Regno Unito
Anno 2014
Durata 113 min
Colore colore
Audio Dolby Digital
Genere biografico, drammatico, thriller, storico
Regia Morten Tyldum
Soggetto Andrew Hodges (biografia)
Sceneggiatura Graham Moore
Produttore Nora Grossman, Ido Ostrowsky, Teddy Schwarzman
Produttore esecutivo Graham Moore
Casa di produzione Black Bear Pictures, Bristol Automotive
Distribuzione (Italia) Videa CDE
Fotografia Óscar Faura
Montaggio William Goldenberg
Effetti speciali Jason Troughton
Musiche Alexandre Desplat
Scenografia Maria Đurkovic
Costumi Sammy Sheldon
Interpreti e personaggi
Benedict Cumberbatch: Alan Turing
Keira Knightley: Joan Clarke
Matthew Goode: Hugh Alexander
Charles Dance: Comandante Alastair Denniston
Mark Strong: Stewart Menzies
Rory Kinnear: Detective Nock
Allen Leech: John Cairncross
Matthew Beard: Peter Hilton
Riconoscimenti
2015 - Premio Oscar
Migliore sceneggiatura non originale a Graham Moore
Nomination Miglior film
Nomination Miglior regista a Morten Tyldum
Nomination Miglior attore protagonista a Benedict Cumberbatch
Nomination Miglior attrice non protagonista a Keira Knightley
Nomination Migliore colonna sonora a Alexandre Desplat
Nomination Migliore scenografia a Maria Djurkovic e Tatiana Macdonald
Nomination Miglior montaggio a William Goldenberg
2015 - Golden Globe
Nomination Miglior film drammatico
Nomination Miglior attore in un film drammatico a Benedict Cumberbatch
Nomination Migliore attrice non protagonista a Keira Knightley
Nomination Migliore sceneggiatura a Graham Moore
Nomination Migliore colonna sonora originale a Alexandre Desplat
2015 - British Academy Film Awards
Nomination Miglior film
Nomination Miglior film britannico
Nomination Migliore sceneggiatura non originale a Graham Moore
Nomination Miglior attore protagonista a Benedict Cumberbatch
Nomination Miglior attrice non protagonista a Keira Knightley
Nomination Miglior montaggio a William Goldenberg
Nomination Migliore scenografia a Maria Djurkovic e Tatiana MacDonald
Nomination Migliori costumi a Sammy Sheldon Differ
Nomination Miglior sonoroTRAMA
La pellicola è l'adatta-
mento cinemato-
grafico della biografia Alan Turing. Il film prende il nome dal test di Turing, cioè un criterio per determinare se una macchina sia in grado di pensare. Fu pubblicato da Turing nell'articolo Computing machinery and intelligence, apparso nel 1950 sulla rivista Mind. Nell'articolo Turing prende spunto da un gioco, chiamato "gioco dell'imitazione".
Durante l'inverno del 1952, le autorità britanniche entrarono nella casa del matematico, criptoanalista ed eroe di guerra Alan Turing per indagare su una segnalazione di furto con scasso. Finirono invece per arrestare lo stesso Turing con l'accusa di "atti osceni", incriminazione che lo avrebbe portato alla devastante condanna per il reato di omosessualità. Le autorità non sapevano che stavano arrestando il pioniere della moderna informatica. Noto leader di un gruppo eterogeneo di studiosi, linguisti, campioni di scacchi e agenti dei servizi segreti, ha avuto il merito di aver decifrato i codici indecifrabili della macchina tedesca Enigma durante la II Guerra Mondiale."Un uomo normale non ce l'avrebbe fatta. Questa mattina il treno è passato da una città che non esisterebbe se non fosse per te. Ho comprato il biglietto da un uomo che sarebbe morto se non fosse per te. Al lavoro mi documento su tante, tante ricerche scientifiche che esistono soltanto perché ci sei tu. E anche se tu avresti preferito essere normale, io sono felice che tu non lo sia. Il mondo è un posto infinitamente migliore perché tu non sei normale".
...recensione...
Il cinema comincia a interessarsi di Enigma relativa-
mente tardi. La macchina di cifratura dei messaggi usata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, fa per la prima volta la sua comparsa in U-571 di Jonathan Mostow (2000), in cui gli americani cercavano di trafugarla da un sommergibile tedesco in avaria.
Ma è l’anno dopo che Enigma guadagna interamente la ribalta nel film omonimo diretto da Michael Apted (Enigma, 2001): qui la vicenda della sua decrittazione viene raccontata nei particolari, complice anche la possibilità di accesso ai documenti di archivio britannici, finalmente consultabili dopo essere stati secretati per 50 anni. Scopriamo così che a Bletchley Park un team di cervelloni formato da scienziati, linguisti e giocatori di scacchi lavorò per cinque anni alla risoluzione del codice. Il film lo menziona poco, ma di quel gruppo faceva parte anche Alan Turing.
Matematico, logico, padre dell’informatica e omosessuale, Turing fu determinante per la soluzione di Enigma, grazie alla progettazione di una macchina – la Bomba - capace di svelare le impostazioni di crittografia dei tedeschi. Secondo gli storici la decrittazione di Enigma, oltre a far pendere le sorti del conflitto a favore degli Alleati, accorciò la guerra di ameno due anni e contribuì a salvare la vita di quattordici milioni di persone.
Basterebbe questo a fare di Turing un eroe, ma come ci rivela The Imitation Game, il film di Morten Tyldum che squarcia definitivamente il velo su questa vicenda, le cose andarono diversamente.
Nel 1952 Turing viene incriminato per il reato di omosessualità e messo di fronte a un bivio: o il carcere e o la castrazione chimica. Scelta la seconda, nel 1954, forse per la vergogna, Turing si suicida a soli 41 anni.
Tratto dal romanzo di Andrew Hodges (Alan Turing. Storia di un enigma), il film intende risarcirne la figura (dopo il mea culpa tardivo del governo inglese nel 2009) mettendo sullo stesso piano l’unicità del genio e una personalità estremamente vulnerabile. Il racconto oscilla così tra ammirazione e compassione per un uomo straordinariamente dotato e altrettanto straordinariamente solo.
Rifiutando la classica linearità del biopic, The Imitation Game cerca di cogliere il senso di una vita attraverso l’articolazione di tre momenti temporali distinti ma tra loro fortemente intrecciati (anche grazie al montaggio estremamente fluido di William Goldenberg): 1927 alle Sherborne School nel Dorset, dove il 15enne Alan Turing è uno studente schivo e impacciato, destinatario del bullismo dei suoi coetanei ma anche delle premure di un compagno di classe, Christopher, che gli farà scoprire crittografia e orientamento sessuale; 1939-1945 al Bletchley Park di Buckinghamshire, in cui lavora con un’equipe di critto-analisti a un macchinario capace di smascherare Enigma; 1952 a Manchester, l’interrogatorio di polizia e la successiva incriminazione per atti osceni.
Tre pezzi di vita che ne formano uno solo, cuciti insieme dal filo rosso di una tormentosa diversità e conseguen-
temente dall’ ossessio-
ne per il segreto: l’Alan Turing impersonato da Benedict Cumberbatch si definisce e consuma a partire da un' ineliminabile distanza dal mondo, ora orgogliosamente rivendicata (Turing tratta il prossimo con sdegno, non facendo mai mistero della propria intelligente superiorità) ora dolorosamente tenuta nascosta. Più dell'omosessualità, di lui spaventa l’inflessibile rigore matematico, la logica al di là del cuore, la freddezza della macchina. Persino l’unica donna capace di amarlo (la Joan Clarke di Keira Knightley) lo definirà un “mostro”.
Sull’impenetrabile matematico Cumberbatch cuce addosso l'uomo dallo sguardo impaurito, l’andatura goffa, il timido balbettio e quella luce negli occhi, ma la parte relativa all’inventore, l’avventura della messa a punto del macchinario “Bomba” (che Turing chiama “Christopher”, tradendo una forte pulsione affettiva dietro la fascinazione per i congegni elettronici, i calcoli e i fili di rami), resta di gran lunga la migliore mentre quella dedicata alla persecuzione è sbrigativa e stereotipata.
La regia di Tyldum predilige i movimenti di macchina, a sottolineare la frenesia di una tragedia che incombe e l’affannosa corsa contro il tempo per rovesciarne le sorti. Briosa la colonna sonora di Desplat, tutta archi e piano. La luce di Oscar Faura propende invece per la scala di grigi, ma le scene di guerra virano inspiegabilmente sul blu e appaiono vagamente posticce. Il titolo, The Imitation Game, fa riferimento a un libro mai scritto da Turing, in cui si sarebbero teorizzate affinità e differenze tra il pensiero umano e quello della macchina. Ma può anche riferirsi beffardamente all’unico gioco che vide Turing sconfitto: quello dell’imitazione e del camuffamento sociale che, vi fosse riuscito, gli avrebbe salvato la vita. (Gianluca Arnone, www.cinematografo.it).