ANDREA FAUSTINI

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  1. tomiva57
     
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    foto:images.vanityfair.it


    Andrea Faustini: «Fatemi soffrire»



    È felice del successo a X Factor Uk, ed emozionato per l'uscita del suo primo disco («O sfondo o sprofondo»). Ma ad Andrea Faustini manca ancora qualcosa, come ci racconta in questa intervista.



    di Silvia Nucini
    fonte:.vanityfair.it/



    Se passi i cinque anni delle scuole elementari a essere chiamato Supplì Faustini puoi crescere pieno di rancore oppure puoi cominciare a fare quello che gli altri non fanno: guardarti con occhi benevoli, volerti bene per come sei, e, forte di questo, costringere i tuoi parenti in visita a sedersi tutti stretti sul divano, presentarti davanti a loro con il manico di una scopa in mano e cantare le Spice Girls a squarciagola. «Non sapevo le parole, dicevo cose tipo uaciu uaciu uon, ma ero felice mentre cantavo, allora come adesso». Ed è stata proprio questa felicità – dice Andrea Faustini – ad avergli dato il coraggio di mettersi in coda alle 5 del mattino fuori dagli studi di X Factor Uk, come ci aveva già raccontato qui.


    Il resto è noto: Andrea, che ottiene quattro sì, entra nel programma, sbaraglia gli avversari, ma arriva poi terzo alla finale disputata alla Wembley Arena. È talmente bravo, però, che la casa discografica Rca gli fa un contratto e pubblica ora il suo primo album, Kelly («È il titolo di una canzone del disco, parla di una ragazza che ama un ragazzo che la sua famiglia non approva, allora lei lascia tutto per seguire il suo amore. Mi sembra una storia che ha delle affinità con la mia, perché anche io come lei inseguo i miei sogni»).

    Dieci tracce, tra cui la cover di I Didn’t Know My Own Strength di Whitney Houston, e un brano in italiano con la musica scritta da Elisa e i testi da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro: «Hanno fatto tutto in una notte, la mail con la canzone definitiva me l’hanno mandata alle 4 del mattino». Ventun anni appena compiuti, un corso di laurea in Lingue orientali accantonato per provare a vedere se questo successo può cambiare la vita, Andrea Faustini ha una risata che gli arriccia il naso e una morbidezza di modi («Anche di forme: a X Factor mi mettevano la guaina Spanx che perdona tutti i peccati del mondo») che lascia intendere una vita serena. «Ho una famiglia bellissima, stiamo così bene insieme che quando esco la sera un po’ mi pento perché so che a casa mia si stanno tutti divertendo. C’è papà Adolfo che lavora in banca, mamma Ritona che fa la casalinga disperata e mia sorella Elena, che ha otto anni più di me, ma siamo inseparabili, vede il tatuaggio? Ce l’abbiamo uguale, siamo io e lei».

    Ha anche un pulsante play sul polso?

    «Sì, quando schiacci play parte la musica e tutto cambia, l’ho fatto in un momento in cui desideravo qualcosa di nuovo e diverso. Ma sul polso fa malissimo, stavo a svenì»

    Poi è arrivato qualcosa di diverso, no?

    «Un’esperienza bellissima questa inglese. Mi ha reso una persona più risoluta. Il canto in un modo o nell’altro è un viaggio dentro se stessi: quando canto so chi sono e cosa voglio. Poi quando smetto un po’ meno».

    Il cambiamento più grande che le ha portato questa «vittoria morale»?

    «Il fatto che sono uscito di casa, dove stavo benissimo. Adesso divido una casa a Londra con una ragazza italiana, una spagnola e tre irlandesi. All’inizio gli irlandesi mi parlavano e io dicevo “Oh yeah” perché non capivo niente. Adesso va molto meglio».

    Magari anche qualche soldo in più?

    «I ricchi son diversi. Ma sì, qualcosa è cambiato. Ho comprato la lavatrice a mamma, e se vedo una maglietta che mi piace adesso magari entro nel negozio e me la compro. Prima tornavo a casa, aspettavo un mese per risparmiare i soldi, tornavo e non c’era più perché era cambiata la collezione».

    Col successo è arrivato anche l’amore?

    «Macché, qui è sempre novembre inoltrato. Nebbia e freddo. Avrei tanta voglia di fare delle esperienze, anche dolorose, non importa, fa parte della crescita. In fondo Adele è stata lasciata e ha scritto un disco che le ha fatto vincere 5 Grammy. E quindi lancio un appello: fatemi soffrire!».

    Le manca la vita di prima?

    «Intende l’università, ore sul divano a guardare le serie Tv in streaming, il computer impestato di virus? Sì, un sacco mi manca. Ma mentre la vivevo sentivo che era tempo di cercare dell’altro».

    I tabloid inglesi parlano del suo look un po’ eccentrico. È studiato?

    «Macché, la mia idea di moda è stare comodi. Le felpe eccentriche servono solo a nascondere le vergogne. Mi pregio di fare i risvoltini ai jeans dal 2010. Li ho inventati io, lo sappiano i fashion blogger».

    Ha paura per questo disco?

    «Il mercato inglese è crudele. Può essere che sfondo o sprofondo. Comunque vada, è un privilegio essere arrivato fino a qui».
     
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3 replies since 6/12/2014, 16:17   195 views
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