RENATO BRUSON

baritono

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  1. tomiva57
     
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    Renato Bruson


    Renato Bruson (Granze, 13 gennaio 1936) è un baritono italiano.

    Dopo aver studiato canto a Padova, intraprende ventenne la carriera interpretando ruoli da comprimario al fianco di grandi baritoni dell'epoca come Tito Gobbi (dal quale riceve molti consigli tecnici), Ettore Bastianini e Aldo Protti, in opere di Bellini, Donizetti, Massenet, Verdi e Puccini. Il vero debutto artistico,che ha segnato la sua carriera da solista, è nel 1961 quando vince il concorso del Teatro lirico sperimentale "Adriano Belli" di Spoleto[1]. nel Trovatore di Verdi, nel ruolo del Conte di Luna. Nel 1962 debutta nei Puritani di Bellini al Teatro dell'Opera di Roma; successivamente debutta nel Ballo in maschera di Verdi al Maggio di Firenze.

    Nel 1964 esordisce al teatro Biondo di Palermo, nella Cambiale di matrimonio di Rossini, poi via via in spettacoli indimenticabili, alla rai di Torino esegue Il matrimonio in convento di Sergej Prokofiev, mentre alla rai di Napoli debutta del Capriccio di Richard Strauss. Nel 1965 debutta al Teatro La Fenice di Venezia nell' Oedipus Rex di Igor Stravinskij, in Jerusalem a Wiesbaden e Andrea Chènier a Bruxelles. Partecipa inoltre alla Manon Lescaut della Rai di Milano. Nel 1966 debutta al Teatro Massimo di Palermo in Lucia di Lammermoor e al Teatro Lirico di Modena in Manon di Jules Massenet insieme a Mirella Freni e Ottavio Garaventa.

    Il 1967 è un anno importante per la carriera di Bruson, che debutta al Teatro Regio di Parma]], una piazza fra le più ambite dell'Italia del dopoguerra, con un pubblico tra i più competenti e severi dell'Europa del tempo. L'opera è La Forza del Destino di Verdi; fra gli altri protagonisti Franco Corelli. Questo debutto sancisce l'affermazione di Bruson. In sala c’era Roberto Bauer, incaricato dal Metropolitan di cercare voci emergenti: egli andò a congratularsi con Bruson e gli fissò un appuntamento con il sovrintendente del Met, Rudolf Bing. La sua carriera internazionale ha inizio di lì a poco: nel 1968 è al Metropolitan di New York per Lucia di Lammermoor; nel 1972 è alla Scala di Milano per Linda di Chamounix e al Festival di Edimburgo per Attila; nel 1973 è al Gran Teatre del Liceu di Barcellona per il ruolo di Lusignano in Caterina Cornaro, e nel 1976 è alla Royal Opera House, dove interpreta la parte di Renato in Un ballo in maschera.

    Specialista del repertorio verdiano e donizettiano, Bruson è considerato tra i maggiori interpreti lirici del nostro tempo. È dotato di un fraseggio elegante ed espressivo, di una voce brunita, all'occorrenza leggermente ruvida, e di una notevole presenza scenica.

    È Alfio in Cavalleria rusticana (film 1982).

    Benché abbia superato i settant'anni d'età, la sua voce è ancora unita in tutta l'ottava centrale. A giugno 2008 (74 anni) ha vestito i panni di Giorgio Germont Traviata alla Scala di Milano, con Mariella Devia nei panni di Violetta e Josè Bros in quelli di Alfredo. Nell'ottobre dello stesso anno ha cantato Giovanna d'Arco a Parma e a dicembre è ritornato nei panni di Giorgio Germont, al Teatro Verdi di Salerno, per una Traviata sotto la regia di Franco Zeffirelli. In aprile 2009 (75 anni) ha interpretato il ruolo di Carlo Gérard in Andrea Chénier al Teatro Carlo Felice di Genova, accanto al tenore Marcello Giordani, sotto la direzione di Daniel Oren; a settembre canta da protagonista nel Rigoletto al teatro Verdi di Salerno, sotto la direzione del M°°Oren e della regia di Riccardo Canessa. Nel novembre dello stesso anno ha cantato l'Otello di Giuseppe Verdi al teatro dell'Aquila di Fermo, nel ruolo di Jago, svolgendo anche il ruolo di regista con la collaborazione della consorte Tita Tegano come costumista e scenografa. Hanno riscontrato grande successo le due recite di Nabucco al Teatro Politeama di Catanzaro il 4 ed il 6 gennaio 2010 sotto la direzione di Daniel Oren e con la regia di Gigi Proietti.



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    Il 23 gennaio 2010 ha cantato Falstaff sotto la regia di Zeffirelli, dando il via alla nuova stagione lirica 2010 del Teatro dell'Opera di Roma. A novembre ha festeggiato i suoi 50 anni di carriera ricevendo un premio speciale al Politeama di Catanzaro e cantando il ruolo di Scarpia in Tosca, accanto al tenore argentino Marcelo Alvarez e al soprano Micaela Carosi. A poche settimane dalle recite calabresi, nel periodo natalizio, è ancora Scarpia al San Carlo di Napoli.

    Nel 2011 viene festeggiato in tutti i teatri del mondo per i suoi meravigliosi 50 anni di carriera dal debutto lirico avvenuto a Spoleto nel 1961: la moglie Tita Tegano scrive (e gli dedica) un libro dal titolo Renato Bruson. Il volto, il gesto e il passo nel quale vengono raccolte tutte le opinioni sul celebre baritono da parte di critici musicali del calibro di Elvio Giudici, Enrico Castiglione, Rodolfo Celletti, Angelo Foletto, Daniele Rubboli e tanti altri. Il librò verrà poi presentato in una conferenza stampa a Spoleto dove il maestro Bruson era impegnato in una masterclass gratuita per i finalisti del concorso canoro 2011, con i quali poi - nello stesso teatro A.Belli - festeggerà le sue nozze d'oro con la lirica durante un concerto di gala. La sua carriera artistica prosegue: dopo i festeggiamenti del 2011 canterà in molti recital al Teatro Liceu di Barcellona, a Vienna, al teatro alla Scala, al Regio di Parma, al Regio di Torino, al Teatro Massimo di Palermo e al Teatro G.Verdi di Salerno, dove sotto la direzione del maestro Daniel Oren dà ancora una volta la voce a Scarpia in Tosca accanto al Cavaradossi di Marcelo Alvarez e a Martina Serafin nel ruolo di Tosca. Nel 2012 si dedica più intensamente all'insegnamento, tenendo masterclass in tutto il mondo. Nello stesso anno veste per l'ultima volta, dando così l'addio alle scene, il ruolo di Giorgio Germont in Traviata sotto la direzione del maestro Keri-Lynn Wilson, titolo d'esordio della stagione lirica del Teatro Verdi di Salerno.

    Renato Bruson, inoltre, è direttore didattico dell'Accademia lirica del teatro alla Scala di Milano ed è docente di canto all'Accademia Chigiana di Siena e all'Accademia lirica di Spoleto.



    Repertorio

    Giuseppe Verdi
    I vespri siciliani (Monforte)
    I masnadieri (Francesco)
    Giovanna d'Arco (Giacomo)
    Luisa Miller (Miller)
    La traviata (Giorgio Germont)
    Aida (Amonasro)
    Il corsaro (Seid)
    Falstaff (Falstaff)
    Macbeth (Macbeth)
    Nabucco (Nabucco)
    Rigoletto (Rigoletto)
    Il trovatore (Conte di Luna)
    Attila (Ezio)
    La forza del destino (Don Carlo)
    Simon Boccanegra (Simone)
    Don Carlos (Rodrigo)
    Otello (Iago)
    Un ballo in maschera (Renato)
    I due Foscari (Francesco)
    Stiffelio (Stankar)
    Ernani (Carlo V)
    Alzira (Gusmano)
    Gaetano Donizetti
    Gemma di Vergy
    Fausta
    Il duca d'Alba
    Caterina Cornaro
    Il furioso all'isola di San Domingo
    La Favorita (Alfonso)
    Lucia di Lammermoor (Enrico)
    Poliuto (Severo)
    Roberto Devereux (Nottingham)
    Don Pasquale (Don Pasquale)
    Les Martyrs (Severe)
    Maria di Rohan (Chevrese)
    Wolfgang Amadeus Mozart
    Don Giovanni (Don Giovanni)
    Umberto Giordano
    Andrea Chénier (Gerard)
    Vincenzo Bellini
    I puritani (Riccardo)
    Giacomo Puccini
    Tosca (Scarpia)
    Manon Lescaut (Lescaut)
    il Tabarro (Michele)
    Charles Gounod
    Faust (Valentino)
    Jules Massenet
    Thaïs (Atanaele)
    Ruggero Leoncavallo
    Pagliacci (Silvio)
    I Medici (Lorenzo de'Medici)
    Pietro Mascagni
    Cavalleria rusticana (Alfio)
    Gioachino Rossini
    Guglielmo Tell (Guglielmo Tell)
    La cambiale di matrimonio (Tobia Mill)
    Gaspare Spontini
    La Vestale (Cinna)
    Gian Carlo Menotti
    Il telefono (Ben)
    Autore ignoto
    Il maestro di musica
    Alberto Franchetti
    Cristoforo Colombo (Cristoforo Colombo)
    Amilcare Ponchielli
    La Gioconda (Barnaba)


    Incisioni discografiche

    1977 L'isola disabitata
    Enrico Linda Zoghby, Norma Lerer, Luigi Alva Antal Dorati Philips
    1978 Samson et Dalila
    Grand Prêtre de Dagon Placido Domingo, Elena Obraztsova Daniel Barenboim Deutsche Grammophon
    1979 Luisa Miller
    Miller Katia Ricciarelli, Placido Domingo, Gwynne Howell Lorin Maazel Deutsche Grammophon
    1980 Un ballo in maschera
    Renato Placido Domingo, Katia Ricciarelli, Edita Gruberova Claudio Abbado Deutsche Grammophon
    Tosca
    Barone Scarpia Renata Scotto, Placido Domingo James Levine EMI
    La traviata
    Giorgio Germont Renata Scotto, Alfredo Kraus Riccardo Muti EMI
    1981 Il segreto di Susanna
    Conte Gil Renata Scotto John Pritchard CBS
    1982 Un ballo in maschera
    Renato Luciano Pavarotti, Margaret Price, Kathleen Battle Georg Solti Decca
    1983 Alzira
    Gusmano Ileana Cotrubas, Francisco Araiza Lamberto Gardelli Orfeo
    Lucia di Lammermoor
    Enrico Ashton Edita Gruberova, Alfredo Kraus, Robert Lloyd Nicola Rescigno EMI
    Macbeth
    Macbeth Mara Zampieri, Robert Lloyd, Neil Shicoff Giuseppe Sinopoli Philips
    Manon Lescaut
    Lescaut Mirella Freni, Placido Domingo Giuseppe Sinopoli Deutsche Grammophon
    1984 Rigoletto
    Rigoletto Edita Gruberova, Neil Shicoff, Robert Lloyd Giuseppe Sinopoli Philips
    1985 La forza del destino
    Don Carlo di Vargas Rosalind Plowright, José Carreras, Agnes Baltsa Giuseppe Sinopoli Deutsche Grammophon
    1993 Don Pasquale
    Don Pasquale Eva Mei, Frank Lopardo, Thomas Allen Claudio Abbado RCA

    Onorificenze

    Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana
    — 29 luglio 1996
    Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell'arte
    — 27 luglio 1987





    fonte: wikipedia.org


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    Video

    "Ave verum corpus" e "Panis Angelicus"



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    Renato Bruson: «E’ un po’ tardi, ma grazie»


    Il grande baritono ha ricevuto il Premio Rigoletto al Bibiena. Mantova però non valorizza il suo Verdi




    Nel 1961 debuttava in “Trovatore” di Verdi un certo Renato Bruson, padovano, classe 1936, che nel giro di pochi anni avrebbe raggiunto i palcoscenici di tutti i maggiori teatri del mondo con un risalto particolare di ruoli verdiani. Insomma un interprete italiano rappresentativo: oltre che per la carriera personale, per il rapporto con la tradizione nazionale e per quella valorizzazione del teatro musicale verdiano che nel corso dell'Ottocento condusse l'Italia a primeggiare ed a diventare un punto di riferimento assoluto.

    Per questi motivi principali il Premio Rigoletto che l'associazione “MantuaOpera” ha consegnato venerdì nelle mani di Bruson, davanti ad una platea purtroppo scarsamente frequentata, è parso un premio strameritato: ne è stato felice anche l’interessato che - pure ha detto - avrebbe preferito ricevere il riconoscimento ai tempi d'oro della propria ammiratissima carriera.

    Ma tant’è, questo premio gli è giunto oggi, per ricordare il valore delle sue testimonianze artistiche, improntate - ha scritto Gustavo Marchesi nel suo libro dedicato alla storia del canto- «a una resa di grande, osservata nobiltà».

    Attorno al premio è stata ideata una serata lirica, al teatro Bibiena, che intendeva rendere omaggio all'ospite ed alla sua importante vicenda artistica: quindi tutto (o quasi tutto) Verdi, in una serie di liberi interventi affidati ad ospiti diversi: il Coro Formiginese guidato da Mario Tardini, quindi il baritono Valentino Salvini, il tenore Angelo Goffredi, il mezzosoprano Anna Ussardi, il soprano Erika Mega, con la collaborazione al pianoforte di Giovanni Tardini.

    In programma alcune pagine celebri da Don Carlo, Traviata, Trovatore, Rigoletto, Macbeth, ed una piccola scelta di pagine da camera, con il fine dell'intrattenimento, per il quale portava il suo contributo informativo anche Riccardo Braglia. Una serata di altalenante spessore, non proprio adeguata all’illustre ospite, ma che ha riscosso gli applausi del pubblico chiudendo su due possibili promesse: quella di un contributo di Bruson alle attività della città, oggi che egli si dedica con passione all'insegnamento (suo un corso nella prestigiosa Accademia Chigiana di Siena), e quella di una esposizione di cimeli verdiani, di cui potrebbe in futuro farsi protagonista Gaia Maschi Verdi (l'altra sera madrina dell'evento), proprietaria di una preziosa documentazione in qualità di discendente del maestro di Busseto. Due idee possibili, ma che potranno realizzarsi solo se vi saranno in futuro i necessari sostegni economici e tutte le circostanze favorevoli alla valorizzazione di queste offerte culturali, tra cui un serio progetto riferito alla lirica. (a.z.)


    fonte:gazzettadimantova.gelocal.it
     
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