ESTONIA e le sue città

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    Estonia


    L'Estonia, ufficialmente Repubblica d'Estonia (in lingua estone: Eesti Vabariik), è una repubblica parlamentare sita nell'Europa settentrionale, confinante ad est con la Russia e a sud con la Lettonia e bagnata a nord e ad ovest dal Mar Baltico, che la separa dalla Finlandia e dalla Svezia.

    È il più settentrionale dei paesi baltici, con i quali è spesso accomunata da simili vicende storiche; tuttavia la lingua e la cultura non sono di origine baltica, ma ugrofinnica, come la vicina Finlandia, e per questo aspira maggiormente a essere considerata come un paese nordico.

    La superficie totale è pari a 45228 km², mentre la popolazione totale è di 1.340.194 abitanti. La capitale è Tallinn.

    È uno Stato membro dell'Unione europea, della NATO e dell'OCSE ed è anche uno dei paesi firmatari del protocollo di Kyoto.

    È stata protagonista di una crescita economica dal 2010, grazie alla ripresa della domanda estera e delle esportazioni verso i suoi principali partner commerciali scandinavi, Svezia e Finlandia.

    Le Nazioni Unite indicano il suo indice di sviluppo umano, stimato nel 2010, come "Molto Alto" (34º) e si è anche classificata ad un livello alto per libertà di stampa, libertà economica, la democrazia e la libertà politica e nell'istruzione.

    Il paese è uno dei primi al mondo per innovazione diffusione ed utilizzo delle nuove tecnologie, come Internet e l'e-commerce, tanto da guadagnarsi il soprannome di e-Stonia. Sul territorio sono presenti circa 1.140 punti Wi-Fi.

    La nazione è passata all'euro il 1º gennaio 2011, divenendo il diciassettesimo membro dell'eurozona, nella quale è uno dei Paesi col più basso debito pubblico|dato vecchio del 2011, in economia le cose cambiano velocemente e fonte di dubbia competenza in ambito economico: quotidiano web non specialistico.


    Il territorio corrispondente all'odierna Estonia è stato per lungo tempo oggetto di dominazioni straniere. Fu abitata fin dall'antichità da tribù di ceppo finnico, che si dimostrarono abili ed ampiamente in grado di imporsi sulle limitrofe tribù slave e sui principati della Rus'. Nel Medioevo (XII-XIII secolo), l'Estonia fu contemporaneamente cristianizzata e portata sotto la dominazione germanico-teutonica: danese nella parte settentrionale e tedesca più a sud, in Livonia.

    Il dominio svedese e il dominio degli Zar

    Dagli inizi del XVI secolo fino alla grande guerra del nord l'Estonia (come la Finlandia) rimase sotto il dominio dell'Impero svedese, che fu costretta a cederla all'Impero russo con il trattato di Nystad del 1721.

    L'impronta generale del paese, il sistema giudiziario, la religione protestante, le amministrazioni locali e regionali e il sistema educativo rimasero istituzioni di stampo prettamente germanico, fino alla fine del XIX secolo.

    Il dominio degli zar russi si protrasse fino agli sconvolgimenti provocati dalla prima guerra mondiale e dalla Rivoluzione d'ottobre del 1917.

    Gli estoni colsero l'occasione di disorientamento russo per affermare la loro identità nazionale, risorta nel corso dell'Ottocento e la dichiarazione di indipendenza avvenne il 24 febbraio 1918.

    L'indipendenza estone non fu riconosciuta subito dall'Impero tedesco, che durante la prima guerra mondiale, a partire dall'ottobre del 1917 cominciò ad occupare militarmente il territorio estone; tuttavia non si oppose mai ai movimenti indipendentisti. L'occupazione militare si esaurì nel marzo del 1918, in seguito al trattato di pace Brest-Litovsk tra la Russia bolscevica e gli Imperi centrali. I bolscevichi, nel vuoto di potere lasciato dai tedeschi, rioccuparono l'Estonia tentando di riprendersi i territori ceduti. Ne scaturì una sanguinosa guerra di secessione tra estoni, aiutati dagli occidentali e russi.

    Successivamente, come atto conclusivo della vittoriosa guerra di indipendenza estone (1918-1920) combattuta tra estoni e sovietici, fu firmato il trattato di Tartu che segnava i confini tra Unione Sovietica e Repubblica d'Estonia, che lo Stato russo si impegnava a rispettare per sempre.

    Il nuovo Stato estone venne riconosciuto il 2 febbraio 1920. Entrò a far parte della Società delle Nazioni nel 1921
    Gli anni dell'indipendenza furono un momento storico positivo per diversi aspetti, sia economici sia culturali, che gli estoni rimpiangeranno durante il periodo post-bellico, di occupazione sovietica.

    Nel periodo dell'indipendenza era attivo in Estonia un Istituto Italiano di Cultura a Tallinn. A capo di tale istituto vi era, in quegli anni, il giornalista storico Indro Montanelli.

    Era del silenzio


    Sul piano politico sorsero invece dei problemi. Il timore di una sovversione comunista spinse il governo a destra. Fin dal 1918 Päts aveva proposto una forma di unione personale tra Finlandia ed Estonia, allora appena resisi indipendenti dalla Russia. Nel 1922 compì la prima visita ufficiale all'estero di un primo ministro estone, in Finlandia.

    Nel 1934 Konstantin Päts, capo del governo insieme con Johan Laidoner, capo dell'esercito, violarono la costituzione ed assunsero il potere.

    Iniziò così la cosiddetta Era del Silenzio, una forma di autoritarismo presidenziale di destra molto vicino alla dittatura, senza mai assumerne la forma, in cui il Presidente Pats si dichiarò: Protettore dello stato, contro la minaccia dei militanti di estrema destra chiamati: Vaps. Questo periodo si protrasse, per alcuni storici fino al 1938, mentre per altri fino alla seconda guerra mondiale.

    L'occupazione sovietica del 1940 e quella nazista nella II guerra mondiale (1941-1944)

    Durante la seconda guerra mondiale, dopo un accordo (clausola segreta del patto Molotov-Ribbentrop dell'agosto 1939) con la Germania nazista, l'Unione Sovietica occupò e si annesse unilateralmente il paese e, per questo atto, venne espulsa dalla Società delle Nazioni. Gli Stati Uniti d'America, con la dichiarazione di Welles (23 luglio 1941), notificarono all'Unione Sovietica che essi non avrebbero mai riconosciuta come legittima tale annessione. Infine, con elezioni a lista unica e sotto pesanti intimidazioni (per esempio quelli che non avevano la prova di aver votato, stampata sul proprio passaporto, potevano essere fucilati con un colpo dietro la nuca) i comunisti trasformarono il paese nella Repubblica Socialista Sovietica Estone. Gli estoni dissidenti iniziarono ad essere deportati. Questa prima occupazione sovietica influì profondamente sulla successiva scelta di molti estoni di allearsi a fianco dei tedeschi, come atto di resistenza ai sovietici.

    Invasione tedesca e "soluzione finale"

    In seguito allo scatenamento dell'operazione Barbarossa, nel 1941 e fino al 1944, la Germania nazista occupò i paesi baltici. I tedeschi vennero accolti erroneamente dalla resistenza estone come dei liberatori dall'occupazione sovietica; quindi gli estoni su una popolazione di appena un milione di abitanti, fornirono 100 000 soldati, inquadrati in tutti gli eserciti tedeschi. Altri si allearono nell'esercito di resistenza della Finlandia contro l'Armata Rossa sovietica.

    In realtà i piani nazisti, delineati nel cosiddetto Generalplan Ost sotto l'impulso dei professori Konrad Meyer-Hetling e Walter Christaller e fortemente sostenuti dall'apparato delle SS di Heinrich Himmler, negavano il ritorno all'indipendenza estone e prevedevano la germanizzazione forzata dell'Estonia e di tutti gli Stati Baltici: il territorio sarebbe stato destinato alla colonizzazione tedesca e le popolazioni autoctone "non germanizzabili" deportate nell'est. Inoltre anche in Estonia venne messo in atto il processo di annientamento della popolazione locale ebraica; con la collaborazione di elementi antisemiti baltici, le organizzazioni di distruzione tedesche (Einsatzgruppen) sterminarono i 2.000 ebrei estoni entro la fine del 1941 e Reinhard Heydrich poté definire l'Estonia, nel documento riassuntivo della Conferenza di Wannsee del 20 gennaio 1942, il primo paese europeo judenfrei ("libero da ebrei").

    Nell'offensiva del Baltico del 1944 nelle file dell'Armata Rossa combatté l'8º Corpo d'armata estone comandato dal generale Pern e furono queste truppe ad entrare a Tallinn il 22 settembre 1944.

    La rioccupazione sovietica e la perdita dell'indipendenza (1944)

    A guerra finita, l'Estonia fortemente indebolita, non riuscì più a ritrovare la propria indipendenza e fu rioccupata diventando parte dell'Unione Sovietica, la quale sostenne che il patto Molotov-Ribbentrop, per l'annessione, fosse già stato stipulato con la Germania nazista prima dell'inizio delle ostilità e che conseguentemente l'Estonia avesse richiesto "spontaneamente" firmando, l'adesione all'Unione sovietica. I sovietici ormai vincitori della guerra, negarono sempre con estrema fermezza l'"aggressione" dei paesi baltici.

    I tentativi di Resistenza estone: I Fratelli della foresta

    Fra i Fratelli della foresta si distinse la figura di Alfons Rebane, pluridecorato militare estone, ufficiale della 20. Waffen-Grenadier-Division der SS Estland ed uno degli artefici del movimento di resistenza ai soviet, denominato i Fratelli della foresta, attivo anche durante il periodo post-bellico di occupazione sovietica. Nel 1950, durante la Guerra fredda, una commissione del Congresso degli Stati Uniti definì le divisioni Waffen-SS estoni, che avevano combattuto accanitamente a fianco dell'esercito tedesco sul fronte orientale fino a Berlino, "distinte dalle SS" e "non ostili" alla politica perseguita dal governo statunitense.

    La forzata russificazione e la spersonalizzazione della cultura estone

    Stalin proseguì nella politica di "russificazione" del territorio e di deportazione dei dissidenti estoni in Siberia. I Sovietici imposero una sistematica politica di spersonalizzazione del popolo estone: ogni manifestazione esteriore dell'identità culturale estone venne proibita (ad esempio indossare abbigliamento con i colori nazionali era fuori legge), il patrimonio artistico e tutto ciò che poteva ricordare altre culture, specie se tedesca, fu depauperato.

    L'azione repressiva sovietica

    I danni materiali causati dalla disastrosa fine della seconda guerra mondiale, aggravati dalla conseguente occupazione straniera sovietica rallentarono la crescita economica estone nel dopoguerra, fino al 1991, creando come risultato un enorme divario nella ricchezza, in relazione alle vicine sorelle Finlandia e Svezia. Infatti alla porzione di Europa occupata o dominata dall'Unione Sovietica, (Finlandia inclusa) nel dopoguerra non fu consentito di beneficiare del Piano Marshall. Dal 1991, con il restauro dell'indipendenza, lentamente ma progressivamente, questo divario con gli altri paesi nordici va sempre più diminuendo.

    Nel periodo di occupazione sovietica ebbe un ruolo repressivo il KGB, la polizia politica segreta sovietica, che continuò la sua attività fino al crollo dell'URSS nel 1991. Migliaia di cittadini estoni, sospettati dalle autorità sovietiche di voler l'indipendenza dell'Estonia, venivano schedati, controllati e spiati dalla polizia segreta sovietica che provvedeva sistematicamente ad arrestarli nelle prigioni segrete della loro sede o peggio internandoli in case di cura, giudicandoli come affetti da pazzia. In seguito alle torture, alle esecuzioni e alle deportazioni nei campi, in Siberia inflitte ai sospetti anticomunisti dal KGB, centinaia di intellettuali, funzionari e giovani studenti estoni...sparirono. In questi anni, chiamati "del terrore", la percentuale degli abitanti di etnia estone nel paese scese drasticamente. La cultura e la lingua estone furono messe in serio pericolo. I russi in tal modo decimarono gli estoni, facilitandosi la loro egemonia sul paese.

    Opposizione delle potenze occidentali

    Gli Stati Uniti e la maggior parte degli stati vincitori occidentali, non riconobbero mai all'Unione Sovietica l'annessione dei territori baltici, pur non facendo nulla per opporvisi. Lasciarono inglobate nell'Unione Sovietica le tre repubbliche baltiche anche come pegno per l'alleanza sovietica contro Hitler. In occidente restarono attive le rappresentanze diplomatiche delle tre repubbliche baltiche, che continuarono a perorare la causa del ritorno all'indipendenza dei loro stati quasi cinquant'anni. In questi anni parte del governo dell'Estonia operò in esilio, unico caso fra i tre paesi occupati, per restaurare la piena sovranità, a Oslo in Norvegia, fino al 1991. Il 29 settembre 1960 il Consiglio europeo adottò una risoluzione che condannava l'occupazione militare degli Stati baltici da parte dell'Unione Sovietica.

    Olimpiadi del 1980

    Dal 19 luglio al 3 agosto 1980 si sono svolte i Giochi della XXII Olimpiade. L'Estonia nella sua capitale, Tallinn, ha ospitato le gare di vela, presso il Centro velico di Pirita, costruito per l'occasione insieme all'Olympia hotel, al centro Linnahall, alla mastodontica Torre televisiva e al terminal aeroportuale.

    Il chewing gum, durante l'occupazione sovietica era vietato in Estonia, perché considerato simbolo del capitalismo americano. Tuttavia in deroga alle leggi, per la XXII Olimpiade, venne concesso alla Kalev, nota fabbrica estone di caramelle e cioccolati, di produrre i chewing gum ufficiali dei Giochi Olimpici attraverso l'importazione delle linee di produzione.

    Il ritorno all'indipendenza estone (1991)


    Solo il 20 agosto 1991, con il Crollo dell'Unione Sovietica, l'Estonia ebbe riconosciuti i suoi diritti. Vennero ammessi e resi pubblici, anche dai russi, l'aggressione e l'accordo segreto coi nazisti del 1939, e la nazione dichiarò quindi ritrovata e restaurata l'indipendenza del 1918, secondo il principio giuridico della continuità (ossia che il paese ugro-finnico non avesse mai cessato di esistere e che l'era sovietica fosse solamente da considerarsi come un periodo di occupazione militare straniera). Il 12 settembre dello stesso anno si concluse con l'Urss il trattato che avrebbe portato le truppe armate sovietiche ad abbandonare definitivamente il Paese.

    La politica interna negli anni successivi al biennio 1990-1991, si cimentò con il compito di restaurare le condizioni giuridiche antecedenti al 1940. Il 20 settembre 1992 si svolsero le prime elezioni democratiche della ritrovata indipendenza e la maggior parte della minoranza russofona, giunta con la "russificazione" dopo la seconda guerra mondiale, non possedendo nazionalità estone, non ebbe diritto di voto.

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    sede Parlamento


    Città principali

    Le città estoni più importanti sono:

    Tallinn, la capitale, (403.547 abitanti),
    Tartu, città universitaria (101.000 ab.),
    Narva, centro industriale (67.000 ab.)
    Kohtla-Järve, centro industriale (48.000 ab.),
    Pärnu, centro turistico (46.000 ab.).

    Altri centri con una certa rilevanza sono:

    Kuressaare, (15.000 ab. circa),
    Sillamäe, (16.500 ab. circa),
    Rakvere,centro politico (17.000 ab. circa).


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    Parco nazionale Lahemaa


    Rapporti con l'Unione europea

    20 agosto 1991: ripristino dell'indipendenza;
    20 settembre 1992: prime elezioni democratiche dopo il restauro dell'indipendenza;
    12 giugno 1995: firma l'accordo di associazione;
    1º febbraio 1998; entra in vigore l'accordo di associazione;
    31 marzo 1998: apre i negoziati di adesione;
    13 dicembre 2002: durante il Consiglio europeo chiude i negoziati di adesione;
    14 aprile 2003: il Consiglio europeo approva la sua adesione dall'Unione europea;
    16 aprile 2003: Firma il trattato di adesione;
    11 settembre 2003: il 66.9% degli Estoni in un referendum approva l'adesione all'Unione Europea;
    4 marzo 2004: deposita presso il ministero degli affari esteri della Repubblica italiana i propri strumenti di ratifica del trattato di adesione;
    1º maggio 2004: diventa membro dell'Unione europea;
    21 dicembre 2007: entra nello spazio Schengen;
    12 maggio 2010: via libera della Commissione europea all'adozione dell'euro da parte dell'Estonia dal 1º gennaio 2011.
    1º gennaio 2011: l'Estonia adotta l'Euro.

    Il Paese avrebbe dovuto adottare la moneta euro estone già dal 1º gennaio 2007, ma a causa degli alti livelli di inflazione il passaggio alla moneta unica fu rinviato. Tuttavia, anche in presenza della crisi mondiale del 2009, il paese ha virtuosamente superato nel 2010 tutte le valutazioni e i criteri di convergenza per adozione, partita dal 1º gennaio 2011, della moneta unica europea.

    Precedentemente, tra le due guerre mondiali e tra il 1992 ed il 2010, la valuta adottata dall'Estonia era la corona estone (in estone Kroon, abbreviazione EEK). Durante il periodo di occupazione sovietica la moneta avente corso legale era il rublo. La corona estone tuttavia, era già stata in circolazione dal 1928, quando sostituì il marco estone, ed il 1940, quando il Paese venne invaso ed occupato dall'Unione Sovietica.

    L'unità più piccola della corona si chiamava sent, 1 corona = 100 sents. La corona estone aveva già un tasso di cambio fisso con l'euro: 1 euro equivaleva a circa 15,65 EEK.


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    Il fiume Tarvasjõgi visto in una foresta. Quasi la metà del territorio estone è ricoperto di splendide e verdi foreste.


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    La chiesa di Sant'Olav







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    Pärnu


    Pärnu (Pernau in tedesco, in passato nota anche come Parnawa) è una città dell'Estonia meridionale, capoluogo della contea di Pärnumaa. Situata sulla costa occidentale del Paese, si affaccia sul Golfo di Riga in corrispondenza dell'estuario del fiume Pärnu, che attraversa la città.

    È considerata la maggiore località estiva e di villeggiatura dell'Estonia. Vi si trovano numerosi hotel, ristoranti e ampie spiagge soleggiate. La città è servita da un aeroporto internazionale e dalla linea ferroviaria Tallinn - Pärnu, nonché da numerosi autobus che la collegano con le principali città europee.


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    Il centro storico della città


    Storia

    Fu fondata nel 1241 dai Cavalieri dell'Ordine Teutonico. In seguito entrò a far parte della Lega Anseatica in quanto il suo porto, privo di ghiacci, era essenziale per la Livonia.

    Dopo la guerra di Livonia (1558-1583) entrò a far parte dell'Impero svedese e dopo la Grande guerra del nord (1700-1721) divenne parte della Russia imperiale, fino al 1917.

    La città vide la nascita dei primi manifesti dell'indipendenza estone nel 1918. Seguì poi le sorti politiche dell'intera Estonia nel XX secolo.


    Attualmente è un'importante località marina della costa estone, con una lunga spiaggia sabbiosa.

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    La lunga spiaggia di Pärnu.

    Il clima relativamente mite, grazie anche al golfo naturale che la ripara, ne fa una tradizionale località di villeggiatura e di cure termali. Il primo stabilimento balneare venne aperto nel 1838, la città acquisì gradualmente l'aspetto di una centro turistico di fama internazionale che richiama i suoi turisti e visitatori per i fanghi terapeutici e le sue spiagge dorate.


    I sovietici durante l'opprimente occupazione, salvarono solo l'area turistica dalla distruzione. In questo periodo il porto della città venne chiuso ai traghetti stranieri e fu utilizzato solo per la pesca locale. Con il ritorno dell'indipendenza estone, dal 1991, molte parti della città vecchia sono state abilmente restaurate e il porto è tornato a vivere.


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    Una via del centro storico di Pärnu, di notte.

    A Pärnu, nel 1857 vide la luce, o meglio la stampa, il primo giornale in lingua estone: il Pärnu Postimees e fu qui che iniziò la propria attività la poetessa Lydia Koidula.

    Oggi la città è conosciuta a livello internazionale anche per il Festival del Cinema che richiama attori e registi da mezza Europa. Il Festival dei documentari cinematografici di Pärnu, si tiene annualmente la prima settimana di luglio, vengono proiettati film di tema antropologico e documentari. Si svolge presso il Nuovo Museo d'Arte di Parnu, ed in altre strutture della città


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    Monumenti

    Delle fortificazioni del XVII secolo rimane solo la barocca Porta di Tallinn.


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    Nel centro storico si trovano alcuni edifici barocchi, come la chiesa di Santa Elisabetta


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    e la chiesa di Santa Caterina,


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    e alcuni esempi di liberty, come la Villa Ammende. Vi è anche un'ampia sala concerti.

    La città estone dispone anche di un aeroporto nazionale e di un grande porto turistico, dal quale partono regolari traghetti per le isole Saaremaa, Ruhnu e Kihnu.

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    municipio



    fonte: wikipedia.org
    foto:commons.wikimedia.org
    - wikipedia.org
    - tripadvisor.com
    - hansaguides.ee
    - umberto-vitaloni.it
    - meteocomo.it

     
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    Tallinn

    Tallinn è la capitale dell'Estonia nonché suo principale porto, è situata nella costa settentrionale del paese, affacciata sul Mar Baltico, a 80 chilometri a sud di Helsinki ed è anche la città più popolosa e maggiore centro economico e commerciale del paese.

    La sua Città Vecchia medioevale, antico porto anseatico, è divenuta patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1997.

    Tallinn è stata la Capitale Europea della Cultura per l'anno 2011 assieme alla città finlandese di Turku

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    L'origine del toponimo Tallinn è da ricercarsi in un'espressione dell'antica lingua estone, il cui significato è ancora dubbio. Nelle varie ipotesi, è sempre presente linna che in estone indica il castello, ma (analogamente al tedesco -burg o allo slavo -grad), viene usato come suffisso per formare il nome di diverse città. Il nome della capitale estone potrebbe così derivare da "talu linna", ("città/castello del fattore)", o da "taani-linna" ("città/castello danese"), oppure ancora da "talve linna" ("città/castello d'inverno").

    Nomi storici della città sono stati Koluvan, Lindanise, Lindanisa (Lindanäs), Reval, Revalia e Reveln.

    Con ogni probabilità l'attuale nome deriva dal periodo danese (1219-1346). I danesi infatti denominarono la città di Tallinn come Castrum Danorum, latinismo significante castello danese. Tradotto in estone diviene tannin lidna. Abbreviato e più semplice potrebbe essere dunque la derivazione di Tallinn. Dopo che i danesi lasciarono la città, molti estoni continuarono a usare il nome di Tallinn quando quasi tutti gli altri residenti preferivano Reval.

    Prima del 1918, la città aveva un nome tedesco, Reval, sostituito con Tallinna in quell'anno, in cui l'Estonia divenne indipendente dalla Russia. Nel 1925 Tallinna venne dichiarato ufficiale, ma presto gli Estoni cambiarono opinione e nel 1933 Tallinn divenne il nome finale per la capitale della nazione. Tallinna è, in estone, anche genitivo di Tallinn. Così Tallinna Lennujaam è l'aeroporto di Tallinn.




    All'interno dell'area cittadina si trovano diversi laghi. Il più importante è il Lago Ülemiste che si estende per 9,6 km² e da cui la città ricava gran parte delle sue forniture d'acqua. Il secondo lago per estensione (1,6 km²) è l'Harku. L'unico fiume importante è il Pirita scorre a nord, nel sobborgo di Pirita, e dal 1957 e' zona protetta, stante il pregio naturalistico. Una vena di calcare attraversa il territorio della città longitudinalmente ed emerge in varie località, come Lasnamäe e Toompea.

    Toompea, una collina che si erge per 20-30 metri sul centro della città e che copre un'area di 400 per 250 metri, non è propriamente parte della vena, poiché leggermente separata, mentre il punto più alto di Tallinn (64 metri sul livello del mare), si trova nel distretto di Nõmme, nella zona sud occidentale della città. La costa della capitale estone è lunga 46 chilometri e comprende tre penisole importanti: Kopli, Paljassaare e Kakumäe. In linea d'aria il porto di Tallinn dista 80 km dalla capitale finlandese Helsinki


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    Nel 2000 a.C. si formarono i primi insediamenti di tribù finniche sulla costa meridionale del golfo di Finlandia. Nel 1154 Tallinn era segnata nel mappamondo del cartografo arabo al-Idrisi. Nel 1219 il re di Danimarca Valdemaro II, dopo aver occupato la città, costruì a una fortezza; iniziò così la dominazione danese che vide la città, allora chiamata Reval, e il suo porto divenire ben presto un importante nodo commerciale verso la Russia. In questo periodo la popolazione locale si convertì al Cristianesimo. Nel 1285 la città entrò a far parte della Lega Anseatica, l'alleanza mercantile e militare che dominava il mar Baltico e il Nord Europa. Nel 1345, i danesi vendettero Tallinn e gli altri loro territori nell'Estonia settentrionale all'Ordine Teutonico. Nel frattempo la città di Tallinn, crocevia nelle linee commerciali che partivano dall'Europa nord-occidentale e giungevano in Russia, giunse ben presto a contare 8.000 abitanti e venne fortificata con possenti mura e 66 torri di guardia.

    Nel 1561 Tallinn diventò dominio dell'Impero svedese.

    Nel 1721, durante la Grande guerra del Nord, l'Impero russo occupò la città, ma i governanti locali, aristocratici tedeschi, mantennero una certa autonomia culturale ed economica all'interno della Russia zarista e l'impronta del paese restò di stampo prettamente germanico fin quasi al XX secolo.

    Il XIX secolo portò l'industrializzazione della città e il porto, costruito e ampliato anche da maestranze lombarde, tra cui Giuseppe Lucchini, mantenne la sua importanza. Fu solo nelle ultime decadi del secolo che la politica di russificazione portata avanti dall'Impero russo si accentuò. Nacquero così i primi movimenti estoni indipendentisti.

    Nel febbraio 1918 venne proclamata la nuova Repubblica indipendente di Estonia e Tallinn fu proclamata capitale del nuovo stato.

    Disattendendo tutti gli accordi internazionali, durante la Seconda guerra mondiale l'Estonia fu occupata prima, nel 1940, dall'URSS poi nel 1941 dalla Germania nazista, e di nuovo dall'URSS nel 1944. Alla fine della II Guerra Mondiale l'Estonia, fortemente indebolita dal conflitto fu inglobata nell'Unione Sovietica e Tallinn divenne la capitale della RSS Estone. I Sovietici, nonostante vigesse il Trattato di Tartu, modificarono unilateralmente i confini della RSS Estone a favore della Repubblica Sovietica Russa nella zona sud-est, vicino a Petseri, e nella zona nord-est tra Narva e Jaanilinn, dividendo quest'ultima città in due.


    Il periodo di occupazione sovietica, durato quasi cinquant'anni, comunque non fu un toccasana per l'Estonia e lo sviluppo della sua capitale. Infatti i sovietici lasciarono andare in rovina il centro storico medioevale di origine anseatico, che lentamente si spopolò, preferendo restare nelle periferie in cui venivano edificate massicce costruzioni di stampo stalinista sovietico per accogliere i nuovi immigrati russi.

    Nell'estate del 1980 le regate veliche delle dei Giochi della XXII Olimpiade si svolsero a Tallin. In quella occasione vennero vari edifici fra i quali quali l'hotel Olimpia, l'Ufficio Postale, il Pirita yachting centre e l'imponente torre della televisione.


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    Il Municipio di Tallinn,con la guglia del Vecchio Tommaso


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    La porta della Città Vecchia.

    Benché bombardata intensamente durante la seconda guerra mondiale, gran parte della città vecchia medioevale mantiene intatto il suo fascino. La Città Vecchia di Tallinn è divenuta patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1997. Tallinn, storicamente, si divideva in tre zone:

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    Chiesa di Sant'Olav. Per quasi un secolo, dal 1549 al 1625 è stato l'edificio più alto del mondo. Alla fine del XV secolo una nuova guglia gotica di 159 m fu costruita per la sua torre. In seguito a diversi incendi e conseguenti restauri, l'altezza totale è oggi 123 m.


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    La Colonna della Vittoria dell'Indipendenza dell'Estonia a Tallinn, è un monumento ideato nel 1919 ma inaugurato solo 90 anni dopo : nel giugno 2009. È composto da una stele sulla cui cima è collocata la Croce della Libertà . La colonna è situata sul lato ovest della piazza della Libertà, a Tallinn..

    Alta poco più di 23 metri, commemora, tra le 143 lastre di vetro che la compongono, la memoria ed il dolore per la perdita di 4.000 estoni tra civili e militari caduti e di circa 14.000 soldati e civili, feriti durante il conflitto per l'indipendenza contro i bolscevichi tra il 1918 e il 1920.

    In cima alla colonna è presente una riproduzione ingigantita della Croce della Libertà, un'onorificenza al valore militare conferita ai soldati per le vittorie nelle battaglie, appuntata sulla loro divisa, durante la guerra di indipendenza del 1918-1920.

    Al suo fianco, nella parte destra, sventolano le bandiere estoni con il tricolore nazionale.
    L'idea di creare un monumento fu concepita dagli estoni nel lontano 1919, l'anno successivo alla dichiarazione d'indipendenza estone e prima della fine della guerra contro i bolscevichi.

    Nel 1936 fu promulgata una legge che stabiliva la costruzione di un monumento alla memoria delle vittime del conflitto per l'indipendenza estone. Ma i lavori preparatori furono interrotti dall'arrivo della Seconda Guerra mondiale e dalla conseguente occupazione sovietica nel dopoguerra.

    Dopo aver raggiunto l'indipendenza nel 1991, si ripropose l'idea di costruire, questa volta veramente, il monumento commemorativo nazionale. Nella primavera del 2005, il Parlamento estone o Riigikogu decise che la Colonna della Vittoria in memoria dei Caduti doveva essere eretta in Piazza della Libertà (Vabaduse Väljak), nel distretto di Kesklinn, il centro-città della capitale, Tallinn

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    Riigikogu, il Parlamento estone

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    La Cattedrale Ortodossa di Alexander Nevsky, è la cattedrale ortodossa di Tallinn. Con le sue cupole domina la collina di Toompea, nella città vecchia, dove una leggenda individuerebbe il luogo di sepoltura dell'eroe popolare estone Kalevipoeg. La cattedrale è sede dell'eparchia di Tallinn, dipende dalla chiesa ortodossa estone, a sua volta dipendente dal Patriarcato di Mosca.


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    Rusalka Memorial

    Il Russalka Memorial è un monumento in bronzo scolpito da Amandus Adamson , eretto il 7 settembre 1902 a Kadriorg , Tallinn , in occasione del nono anniversario del naufragio della nave da guerra russa Rusalka , o "Mermaid", che affondò in rotta verso la Finlandia nel 1893.

    Il monumento raffigura un angelo in possesso di un croce ortodossa verso la direzione assunta del naufragio. Il modello per l'angelo era governante dello scultore Juliana Rootsi, il cui nipote è il politico Tiit Made

    La Rusalka è stata un monitore della Marina militare imperiale russa nel Mar Baltico dal 1867 al 1893, anno in cui scomparve senza lasciare tracce con l'intero equipaggio durante una burrasca, mentre percorreva la rotta tra Tallinn ed Helsinki, città all'epoca facenti parte entrambe dell'Impero russo.

    La Rusalka salpò alle 8.30 del mattino nonostante le avverse condizioni atmosferiche, scortata dalla cannoniera Tucha, dato che simili navi erano adatte solo all'uso costiero e si trovavano male in acque profonde. Durante il viaggio scoppiò una burrasca e la scorta perse il contatto con il monitore, continuando la traversata verso Helsinki, dove una volta arrivata il comandante non si curò di avvertire del mancato arrivo della nave scortata, per cui le ricerche cominciarono in ritardo di qualche giorno solo dopo il ritrovamento di un cadavere sulle coste finlandesi. Le ricerche furono lunghe ed articolate e si conclusero molti mesi dopo senza che venisse trovato alcunché.

    Il disastro fece molta impressione sull'opinione pubblica e diversi ufficiali furono sottoposti a corte marziale, alcuni dei quali furono quindi costretti alle dimissioni.

    Il 7 settembre 1902, per il nono anniversario del naufragio, fu eretto un monumento bronzeo a Tallinn che rimane tuttora uno dei più noti della città.

    Il relitto fu ritrovato da ricerche sonar nel luglio 2003 circa 25 km a sud di Helsinki, stranamente risulta conficcato in posizione pressoché verticale nel fondo marino che lo ricopre per circa la metà. Data la bassa temperatura dell'acqua e la scarsità di vita marina, le strutture in legno del ponte si sono sorprendentemente ben conservate.

    Dalle ricerche effettuate sul relitto, si ritiene che la nave si sia rovesciata durante la burrasca e quindi affondata di prua, a causa di boccaporti negligentemente mal chiusi, intrappolando l'equipaggio.

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    Stenbock House, sede del Governo dell'Estonia, sulla collina di Toompea, a Tallinn.

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    Il Kumu è un museo d'arte a Tallinn, in Estonia. È il maggior museo dei Paesi Baltici e uno dei più grandi musei del Nord Europa.


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    Duomo
    di Tallinn, è la principale e più antica cattedrale di Tallinn. È dedicata a Maria Vergine ed è sede principale della Chiesa di Estonia.



    Chiesa di San Giovanni, è una chiesa parrocchiale neogotica della Chiesa di Estonia ed è situata in Piazza Vabaduse o della Libertà

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    Cattedrale cattolica dei Santi Pietro e Paolo edificata nel 1845

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    La Basilica di San Nicola a Tallinn, è una chiesa medioevale di Tallinn, situata nel cuore della città vecchia di circa 50 metri a sud della Piazza dell'antico Palazzo del Municipio. È dedicata a San Nicola, patrono dei marinai, dei pescatori e dei bambini.

    La costruzione della chiesa originaria risale al XIII secolo, ma fu parzialmente distrutta dai sovietici nell'attacco alla città nel 1944, durante la Seconda guerra mondiale. Dopo il suo restauro è utilizzata prevalentemente come museo d'arte (Niguliste Museum) e come sala da concerti.


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    la Cinta muraria, medioevale

    Le mura di Tallinn o meglio quello che resta dell’importante cinta muraria, parte integrante di un sistema di fortificazioni tra i più imponenti d’Europa nel Medioevo, rappresentano una delle maggiori attrazioni turistiche della città e di tutta l’Estonia. Furono erette a partire dal XIII secolo, su disposizione della Regina di Danimarca Margarete poco dopo l’ingresso della città nella Lega Anseatica .

    Il nucleo originario di Toompea nacque come una cittadella fortificata adagiata su una collinna, dalla quale si poteva dominare il mare, con il preciso intento di non farsi cogliere impreparati in caso di attacco nemico. L’intera cinta muraria che si sviluppò in tutta l’Old Town di Tallinn arrivò a superare abbondantemente i 2 km, per un’ altezza che variava dai 12 ai 16 metri, puntellata da oltre 40 torri difensive.
    Tallinn per la sua particolare posizione geografica, era da considerarsi all’epoca un “insediamento ad alto rischio” e assai vulnerabile agli attacchi nemici, specie per quelli che provenivano dal Golfo di Finlandia. I suoi cittadini per circa 300 anni , fino a tutto il XVI secolo vennero impiegati in turni di guardia nei vari bastioni a difesa della città, con il preciso scopo di non farsi cogliere impreparati in caso di aggressione.

    Una parte di questa massiccia opera muraria difensiva, venne distrutta in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Oggi la lunghezza delle mura è complessivamente di 1,8 km con 26 torri.
    Di queste , tre meritano sicuramente una menzione a parte. La torre di controllo e di artiglieria Kiek in de Kok, la Torre Pikk Hermann, in cima alla quale sventola la bandiera estone e il bastione denominato Margherita la Grassa nella parte bassa dell’Old Town. Della prima abbiamo già avuto modo di illustrare la particolarità in un apposito post.

    Della torre Pikk Hermann costruita nel 1371 e situata alle spalle all’odierno Parlamento sulla collina di Toompea, va detto che oltre ad essere alta ben 50 metri ha un forte valore simbolico e patriottico, in quanto per la prima volta nel 1918 venne issata in cima alla stessa, la bandiera estone.

    Il bastione di Margherita la Grassa, la torre più vicina al mare nonchè la più massiccia con un diametro di 25 metri e mura spesse 4 metri, venne costruito nel XVI secolo e fu per molti anni una prigione. Oggi ospita il Museo Marittimo.


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    Kiek in de Kök


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    Monastero domenicano di Tallinn

    Il monastero domenicano (1246) è considerato come il più antico conservato di edifici a Tallinn. Dal monastero, vi sono ancora parti del cortile e il chiostro, la memoria, di preghiera, la cappella, dormitorium capitolo casa e frammenti di Katharinenkirche. Oggi contiene un museo, nel medioevo sculture in pietra può essere vista



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    Passaggio di Santa Caterina, è un caratteristico passaggio medioevale per arrivare al monastero


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    Raeapteek, la più antica farmacia europea ancora esistente.



    Il 25 maggio 2002, a Tallinn si è svolto il 47º Eurovision Song Contest.


    Tallinn è il principale porto dell'Estonia e costituisce un discreto polo di attività produttive. Sono sviluppate le industrie elettroniche e cantieristiche, come quelle alimentari.

    Negli ultimi anni si è molto sviluppato il settore informatico. Nel 2005 il New York Times ha definito l'Estonia come "una sorta di Silicon Valley sul Mar Baltico"[15]. La più nota start up estone del settore è, probabilmente, la Skype Technologies S.A., che ha elaborato l'omonimo software.

    Da notare l'integrazione con la vicina Finlandia, e la Scandinavia operante in un vasto spettro di settori, dalle attività portuali all'industria delle telecomunicazioni. Il traffico di turisti tra Helsinki e Tallinn è consistente, incoraggiato dai prezzi più bassi rispetto al loro paese che i finlandesi possono trovare in Estonia. Lo stesso dicasi per la Russia.[senza fonte]

    Altro settore importante è quello della pubblica amministrazione, ovviamente sviluppato, essendo Tallinn la capitale del paese.


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    Panorama del quartiere di Kesklinn (Tallinn), dal belvedere Kohtuotsa

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    Tallinn dal Golfo di Finlandia.


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    Tradizionale e caratteristico mercatino natalizio nella Piazza del Municipio nella Città Vecchia


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    La Città Vecchia e il Municipio medioevale sullo sfondo


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    Da Raekoja plats si diramano una serie di vicoli e vicoletti, tutti in sali e scendi, dove si affacciano edifici tardo medievali o in jugendstil. Una prima sosta, per un caffè e una pirukas, le tipiche paste dolci o salate, è la Chocolaterie Pierre, situata in un delizioso cortiletto in via Vene 6.

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    Una zuppa di salmone, o un filetto di maiale in salsa di mele con zucca marinata nel burro, li si ordinano agevolmente in uno dei Reval Cafè, l'ottima catena di caffè-ristoranti di Tallinn

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    Il giorno può iniziare con una fetta di torta nel centralissimo Maiasmokk (Pikk 16), il caffè più antico di Tallinn, aperto nel 1864 e dal caratteristico soffitto in pannelli di vetro liberty.

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    Borgo di Kalamaja (letteralmente "la casa del pesce", essendo nato come quartiere di pescatori), dove si rimane sorpresi davanti alle coloratissime e diversissime case di legno che caratterizzano il cuore bohémien della città, rifugio di molti giovani artisti estoni che si ritrovano, non a caso, nel caffè più tipico del quartiere: il Boheem (Kopli 16).

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    Ma il ritrovo più alla moda della città è l'F-Hoone, a poche centinaia di metri. Questo bar-ristorante-club è ricavato all'interno di una dismessa area industriale ed è sempre affollato, anche grazie all'economicissimo menu di mezzogiorno: con 5 euro ci si ritrova completamente sazi (Telliskivi 60a)



    fonte: wikipedia.org -viaggi.corriere.it
    foto: wikipedia.org
    - telegraph.co.uk - panoramio.com
    - .tripwolf.com - 7is7.com
    - lamiaestonia.it - viaggi.corriere.it
    - nami-nami.blogspot.com
    - matkailu-opas.com - blog.zingarate.com
    - spottedbylocals.com - eestirestoranid.ee

     
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1 replies since 8/11/2014, 16:11   1571 views
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