PIERPAOLO CAPOVILLA ...xx...

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    Superficie-Pierpaolo-Capovilla
    foto:deerwaves.com


    Pierpaolo Capovilla


    Pierpaolo Capovilla (Varese, 18 febbraio 1968) è un cantautore e bassista italiano.

    Biografia

    Nato in Lombardia, si trasferisce in Veneto, trascorrendo l’infanzia in un'abitazione di fronte alla chiesa di Santa Cristina di Quinto di Treviso (TV) con i genitori e le due sorelle.

    Inizia a suonare all'età di vent’anni.

    Nel 1996 ha fondato con Massimo Sartor il gruppo noise rock One Dimensional Man. Con gli ODM, di cui è voce e autore, pubblicherà gli album One Dimensional Man (1997, Wide Records), 1000 Doses of Love (2000, Wide Records), You Kill Me (2001, Gamma Pop/Wallace Records) e Take Me Away (2004, Ghost Records/Midfinger Records), prima di intraprendere una pausa e dedicarsi al progetto Il Teatro degli Orrori.

    Nel 2005 infatti, darà vita a una nuova band, chiamata appunto Il Teatro degli Orrori, in cui canta in italiano. Pubblicherà con il TDO gli album Dell'impero delle tenebre (2007), A sangue freddo (2009) e Il mondo nuovo (2012), tutti e tre per La Tempesta.

    Nel frattempo, nel periodo 2010-2011, Capovilla riunisce gli One Dimensional Man, che realizzano il disco A Better Man.

    Il 17 aprile 2014 pubblica il videoclip del brano Dove vai, con il quale anticipa l'uscita del suo album solista. Il brano è stato scritto con Giulio Favero e Paki Zennaro, mentre il video è stato diretto da Mauro Lovisetto.

    Il 27 maggio 2014 pubblica il suo album discografico d'esordio da solista Obtorto collo, prodotto da Taketo Gohara, su etichetta La Tempesta Dischi.

    Collaborazioni

    Ha collaborato con il rapper Piotta nel brano Odio gli indifferenti, contenuto nell'omonimo album rilasciato nel 2012.

    Sempre nel 2012 co-scrive e duetta con Marina Rei nel brano E mi parli di te, singolo di lancio dell'album La conseguenza naturale dell'errore della cantautrice e polistrumentista romana.

    Nel 2013 va in tour con i Nadàr Solo, con cui ha collaborato Il Teatro degli Orrori.

    Ha partecipato al disco Indagine su un sentimento dei Tiromancino (2014) come coautore e cantante del brano In una notte di marzo.

    pier_paolo_capovilla3


    Altre attività

    Nel 2011 Capovilla compie un tour teatrale dove legge testi del poeta russo Vladimir Vladimirovič Majakovskij, accompagnato da Giulio Favero, che cura il sottofondo musicale. Il progetto è un reading musicale in due atti: Eresia socialista e Eresia dell’amore. Da questo reading viene realizzato un DVD, uscito in maggio e pubblicato da Auditorium Edizioni.

    Nel 2011 ha partecipato come attore alle riprese de I primi della lista, film di Roan Johnson con protagonista Claudio Santamaria, in cui interpreta il ruolo di un barista.

    Nel 2011 viene nominato "Uomo dell'anno" 2010 dal settimanale L'Espresso.

    Il 21 febbraio 2012 ha scritto su il manifesto una lettera d'appoggio al giornale, sostenendolo in un periodo di crisi.

    Nel 2012 accompagna lo scrittore e musicista torinese Matteo De Simone (cantante e bassista dei Nadàr Solo) in un tour di letture tratte dal romanzo di De Simone Denti guasti, con l'accompagnamento musicale di Daniele Celona.

    Nel 2013 si dedica a un reading di Pier Paolo Pasolini dal titolo La religione del mio tempo e costituito da tre atti (Ballata delle Madri, La Religione del mio Tempo e Una Luce).

    Discografia


    One Dimensional Man

    1997 - One Dimensional Man (Wide Records)
    2000 - 1000 Doses of Love (Wide Records)
    2001 - You Kill Me (Gamma Pop)
    2004 - Take Me Away (Ghost Records/Midfinger Records)
    2010 - The Box (La Tempesta International)
    2011 - A Better Man (La Tempesta International)

    Il Teatro degli Orrori

    2007 - Dell'impero delle tenebre (La Tempesta)
    2009 - A sangue freddo (La Tempesta)
    2012 - Il mondo nuovo (La Tempesta)

    Solista

    2014 - Obtorto collo (Virgin/La Tempesta)

    Compilation

    2008 - Fallo! in Il Teatro Degli Orrori + Zu (split)
    2009 - Refusenik in Afterhours presentano: Il paese è reale (19 artisti per un paese migliore?)


    capovilla





    fonte: wikipedia.org
    foto:- stefanocobucci.com
    - fattiditeatro.wordpress.com






    Video

    Pierpaolo Capovilla, "Come ti vorrei" è il nuovo singolo

    "Come ti vorrei" narra di "una lettera" che poi viene "buttata via": è una resa. Ma il testo della canzone dice altro: parla di un uomo che non si rassegna all'idea di non poter avere la donna che desidera.
    Il videoclip, ideato e girato da Chiara Feriani, racconta l'ossessione di questo desiderio attraverso un tallonamento in macchina, seguendo le vie di una metropoli in un moto circolare, in apparenza senza fine, come una continua ricerca dell'altro che in realtà abbiamo accanto, ma senza accorgercene.
    Il colpo di scena finale riassume alla perfezione il concetto alla base delle parole cantate da Pierpaolo Capovilla.
    Il brano è il secondo singolo estratto da "Obtorto collo", il debutto da solista del cantante, tra le altre cose, de Il Teatro degli Orrori. Capovilla sarà di nuovo in concerto a partire dal 20 settembre


    fonte:larepubblica.it



    Edited by tomiva57 - 4/4/2016, 18:37
     
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    Il Teatro Degli Orrori - Dell'Impero Delle Tenebre


    Titolo: Il Teatro Degli Orrori - Dell'Impero Delle Tenebre
    Anno: 2007
    Genere: Post-Punk/Alternative Rock (Indie Rock Italiano?)
    Etichetta: La Tempesta Dischi/Venus

    CoverSmall02


    Recensione

    Biografia

    Il Teatro degli Orrori, il cui nome si richiama al Teatro delle Crudeltà di artaudiana memoria (e che per pudore, con questo non coincide), vede la luce (si fa per dire…) nell’inverno del 2005, originariamente dall’unione di tre musicisti di lungo corso della scena indipendente italiana, che necessitano di ben poche presentazioni: Pierpaolo Capovilla, frontman storico di una delle realtà più seminali degli ultimi dieci anni, ovvero i One Dimensional Man, con lui Francesco Valente, chiamato a sostituire Dario Perissutti dietro ai tamburi dell’uomo unidimensionale, e Gionata Mirai, voce e chitarra dei Super Elastic Bubble Plastic, altra band di culto, che qui si dedica anima e corpo allo strumento.
    Dopo alcune prove in trio, entra in formazione, imbracciando il basso, un altro veterano dell’indie italiano, Giulio Favero, che dagli One Dimensional Man è fuoriuscito dopo aver composto e prodotto due capolavori come “1000 doses of love” e “You Kill Me”, oggi tra i produttori più richiesti della scena indipendente.
    È solo con lo stabilizzarsi della formazione a quattro che il Teatro degli Orrori, inizia ad assumere i connotati di un progetto fragoroso, oscuro e straripante, meravigliosamente obliquo, che innesta sulle granitiche basi di un certo rock di matrice statunitense, i cui maestri rispondono al nome di Melvins, Birthday Party, Scratch Acid e Jesus Lizard, suite prog alla King Crimson, su cui fluttua la lezione della tradizione cantautorale che scomoda De Andrè, il tutto rappresentato con l’enfasi di un monologo urticante che ha gli occhi sbarrati di Carmelo Bene.
    “La lingua italiana ti priva dei vantaggi che ti da lo scrivere in inglese – spiega Pierpaolo Capovilla - la "sintesi" va ricercata con grande cura in ogni singola parola. Mi piace anche dire che, in questo caso, il gruppo si ritrova un cantante molto ambizioso, che non si accontenta di certo di mettere insieme un paio di versi azzeccati. La mia ambizione mi fa sentire più vicino al teatro che al rock”.
    Le prime prove sono una folgorazione, le idee si moltiplicano, tra i primi brani composti ci sono Compagna Teresa, e Scende la Notte, che, seppur in fase embrionale, lasciano intravedere i geni che daranno vita e sostanza a Dell’Impero delle Tenebre. Più degli impegni di ognuno nelle rispettive band, a prolungare la gestazione dell’esordio è l’ambizione che lo pervade, la volontà di creare quel capolavoro che sentono vibrare dentro. Ci vorrà più di un anno per la composizione e la pre produzione dei brani. L’attenzione maniacale per ogni singolo particolare, li porterà in seguito a passare più di tre mesi tra il Blocco A, lo studio di Giulio Favero dove verranno registrate le batterie, e il Natural Head Quarter di Ferrara. Una lavorazione iniziata a novembre 2006 e terminata con la masterizzazione dell’album al Nautilus di Milano, nel febbraio 2007.
    Registrato e mixato dallo stesso Giulio, Dell’Impero delle Tenebre uscirà nella prima metà di Aprile per La Tempesta Records, label di proprietà dei Tre Allegri Ragazzi Morti, e sarà distribuito da Venus. Si tratta di “dodici tracce di rock moderno ed alternativo – come spiega Capovilla - con un occhio agli amori di sempre, ovvero a Jesus Lizard e Scratch Acid e l'altro rivolto alla tradizione cantautorale italiana, una mix che fa di questo disco qualcosa di inedito, con le sue asprezze e le sue dissonanze accompagnate da un cantato in italiano che aspira a possedere una poetica propria”.


    Dell’Impero delle Tenebre

    Il Teatro degli Orrori, scena prima, interno giorno, quattro preti neri, quattro devoti e scomunicati, radunano la loro sparuta chiesa.
    Il gran ballo dei loro sguardi è fiero, ma è uomo e forse vacilla.
    E il primo dice: “indietro non si torna, questo è poco ma sicuro!”
    È l’inizio, il verbo che pervade tutto l’album, la consapevolezza di non dover ripercorrere, mai e poi mai, le vie battute dal rock italiano, alternativo o indie, o ditemelo voi, replicandone i canoni, gigionando come attori imbolsiti, rischiando invece, mettendo in campo il mestiere che viene da anni di bile versata sui palchi di tutta la nazione e di mezza Europa.
    Abbandonando l’immaginario nazionalpopolare al suo destino, qualunque esso sia, e cominciando a costruirne uno diverso, “stanchi dello sciatteria culturale propinata dalle grandi case discografiche, oltre che da un certo tipo di indipendenti, stanchi di tutte le canzoncine che monopolizzano radio e televisione, fatte per durare sempre e soltanto l'arco di una stagione, delle quali poi, grazie a Dio, non si sente più parlare. Il Teatro degli Orrori ha un ambizione più grande”.
    Il nome scelto è volutamente sgraziato, il titolo è decisamente solenne, eccessivo.
    Il Teatro degli Orrori in: Dell’Impero delle Tenebre.
    Il lavoro ha preso due anni delle loro vite, dall’intuizione di mettersi a scrivere musica insieme, alle prime prove tra Mantova Padova, Ferrara e Venezia. Rock puro, spigoloso, massiccio, il cielo fachiro infilzato di megahertz.
    Tra Melvins e Birthday Party, tra Carmelo Bene, Baudelaire, Celine e Artaud, mentre Pierpaolo Capovilla attacca il suo monologo e ammonisce Dio e Lucifero, sbrana la notte, veste un mantello, irride le ragioni della guerra, parla d’amore, di morte, di smarrimento, per poi farsi piccolo, frugando nel passato.
    Si dimena, attore consumato, sul palco del suo teatro, sgrana gli occhi, butta le braccia in giro, in alto, a terra, stringe un microfono che quasi lo spacca, mentre dietro di lui Gionata Giulio e Franz, montano la scena, con architetture fragorose, ripetuti cambi di tempo, parate elettriche, poi svuotano tutto di nuovo, lasciando il respiro tra le parole a far da arrangiamento, per poi frustare la bestia e farla inferocire di nuovo.
    Un incedere furibondo, elettrico che si rigenera brano dopo brano, in un disco grandangolare, da guardare a debita distanza per coglierne l’insieme, una sorta di “Guernica rock”.
    Come questa ambientato “ne dentro ne fuori, ma ovunque”, con tutti i personaggi raccontati nel disco, urlanti e disperati, fatti a pezzi dalla violenza, dalla guerra, dal proprio passato, dagli errori commessi, in una perfetta sintesi cromatica che con il rosso denso della passione, illumina di bianco e di nero. "Guernica, disse Picasso, sarà soltanto ombra e sole. La luce sono io, io rischiarerò la notte fonda dell'uomo e la mia".


    ***Alcuni brani di “Dell’Impero delle Tenebre”, nelle parole di Pierpaolo Capovilla***
    "Ho cercato di narrare delle storie di vita quotidiana e, attraverso un lavoro paziente di sintesi del verso, ho cercato in tutti i modi di celare nella storia di ogni canzone un quadro più ampio, che coinvolge tutti, non solo l'individuo".
    ...Compagna Teresa
    Si tratta di una storia d'amore, l'amore desiderato di un partigiano per una staffetta di nome Teresa. L'assassinio di Teresa rappresenta la morte collettiva di un ideale sociale.
    È il fascismo che sconfigge la democrazia. Se ci guardiamo intorno, ce ne possiamo accorgere con facilità: il mondo è oggi più fascista di prima, solo che adesso non ce ne frega più niente.
    Ecco come, a mio giudizio, una canzone può contribuire a svegliare le coscienze.
    Oggi come oggi, i valori della resistenza sono più attuali che mai. Che la musica rock in Italia ne prenda atto, è cosa buona e giusta.
    ...L’Impero delle tenebre
    "L'Impero delle Tenebre" cita Demetrio Stratos, la voce più virtuosa della musica pop italiana di sempre, trasformando il quindicesimo secolo in ventesimo.
    È un po' la cifra dei nostri tempi: se nei '70 si avvertiva la perdita della memoria dei secoli andati come pericolo di un processo di rimozione della memoria, come inabissamento culturale (ricordiamoci che Stratos era ideologicamente vicino alla teoria critica della Scuola di Francoforte), oggi non ci ricordiamo neanche delle schifezze accadute solo qualche anno fa, perché è mutata la nostra percezione del tempo, che si è fatto rapidissimo, e perché quell'inabissamento culturale è avvenuto definitivamente.
    L' Impero delle Tenebre la vedo come un inno per tutti gli "apocalittici consapevoli".
    ...Dio Mio
    "Dio Mio" è una libera reinterpretazione e riscrittura della canzone degli Scratch Acid "Eyeball", da "Just Keep Eating", uno dei più bei dischi rock di sempre.
    ...E lei venne!
    "E lei venne!" è una libera riscrittura de "Il Vino dell'Assassino" di Baudelaire, da "I Fiori del Male" . Ho solo cercato di far "precipitare" la poesia di Baudelaire nell'attualità dell'oggi.
    ...Il turbamento della gelosia
    Faccio un ultimo esempio, di carattere molto diverso. "Il Turbamento della Gelosia" narra sì una storia d'amore, ma solo alla fine della canzone emerge la figura di una figlia.
    Ecco dunque una canzone d'amore bella classica, che narra di un divorzio e della pena di un padre per il sentimento di mancanza nei confronti della figlia. È questo il pezzo, insieme a Lezione di Musica, più intimista e, se vogliamo usare una brutta parola, più diaristico ed autobiografico.

    Gli elementi autobiografici sono presenti in tutte le canzoni, ma non hanno alcuna importanza. Il mio vissuto personale non conta niente. Contano solo le canzoni che, una volta scritte e suonate, vivono di vita propria, e se ne fregano dei propri esecutori. Le canzoni del disco sono piene zeppe di citazioni: Shakespeare, Bene, Artaud, Celine, ma anche De Andrè, De Gregori e il già citato Stratos.
    Vediamo chi se ne accorge....

    PS: se a qualcuno venisse in mente di insinuare che ho delle idee politiche “strane” perché cito certi giganti del 900 che, a torto o a ragione sono stati considerati dei reazionari... lo prendo a male parole.



    (Il sito ufficiale è :ilteatrodegliorrori.com).

    FONTE: Eltofo.- forum.tntvillage.scambioetico.org/


    Tracce:

    01 - Vita mia - 4:15
    02 - Dio mio - 3:06
    03 - E lei venne! - 2:40
    04 - Compagna Teresa - 3:59 (1° singolo/video)
    05 - L'impero delle tenebre - 4:13
    06 - Scende la notte - 4:03
    07 - Carrarmatorock! - 4:11 (3° singolo/video)
    08 - Il turbamento della gelosia - 5:09
    09 - Lezione di musica - 6:35
    10 - La canzone di Tom - 5:07 (2° singolo/video)
    11 - Maria Maddalena - 8:06