GIADA DE LAURENTIIS ... “tra cinema e cucina”

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  1. giuliascardone
     
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    Al cinema preferisco i fornelli



    di Sara Faillaci


    Invece del business di famiglia ha scelto la cucina. Da dodici anni in America è una star grazie a Everyday Italian, il programma che le ha fatto vincere un Grammy. Dal 26 marzo arriva anche in Italia con Weekend con Giada, un format tra lifestyle e food


    Giada+De+Laurentiis


    In America è una star, in Italia potrebbe diventarlo presto. Parliamo di Giada De Laurentiis, unica della famiglia a non lavorare nel cinema ma ad aver preferito al set i fornelli. Anche se poi su un set (televisivo) c'è finita lo stesso e da 12 anni conduce programmi di cucina e lifestyle di successo negli Stati Uniti. Con Everyday Italian, che ha debuttato nel 2002, si è aggiudicata un Emmy (il principale riconoscimento televisivo americano) come miglior conduttrice di un programma sul lifestyle. Weekend con Giada (titolo originale: Giada's Weekend Getaways) è invece il format da prima serata con cui va in onda da sette anni in America e che sta per essere trasmesso in Italia (su Fine Living canale 49 dal lunedì al venerdì alle 20.45) dal 26 marzo. Ogni puntata racconta un fine settimana di tre giorni nei posti più cool degli Stati Uniti a caccia di locali e specialità da provare in ogni città.

    Giada, che ha 43 anni, è la figlia di Veronica, primogenita di Dino De Laurentiis e di Silvana Mangano. Da quando ha 8 anni vive a Los Angeles, dove attualmente conduce il programma Giada at Home, dove prepara pasti per la sua famiglia e i suoi amici a casa. In questa intervista racconta per per la prima volta il suo legame con l'Italia.

    Ha una famiglia tutta italiana eppure vive da quando ha 8 anni in America. Perché?
    «Sono venuta qui da piccola; mio nonno, Dino De Laurentiis, dopo il successo in Italia voleva conquistare l'America. Abbiamo vissuto un paio d'anni a New York, poi con mia madre Veronica ci siamo trasferite a Los Angeles e ci siamo fermate. La mia famiglia è molto famosa in Italia ma qui mio nonno non è così conosciuto: volevo trovare da sola la mia strada e avere successo non per il cognome ma per le mie capacità».

    Perché non lavora nel cinema?
    «C'erano già troppi De Laurentiis in quel campo. Provai a recitare da bambina in un film con mia zia Raffaella ma ero molto timida, il set non faceva per me. Il mio sogno è sempre stato diventare un grande chef. Il nonno aveva un ristorante, il DDL Foodshow, le prime ricette italiane le ho imparate dai nonni: da Dino soprattutto sughi e paste, da Silvana riso e zuppe. Dopo la laurea in Antropologia, sono andata a lavorare a Parigi al Cordon Bleu e poi, una volta tornata a Los Angeles, al famoso ristorante Spago di Wolfgang Puck a Beverly Hills».

    Come è arrivata a lavorare in televisione?
    «La rivista Food & Wine mi chiese di preparare un pranzo per mio nonno e la nostra famiglia; mi notò il canale Food Network con cui nel 2002 debuttai con Everyday Italian, un programma dove mostro come si preparano piatti sani e gustosi della cucina italiana. Da lì sono arrivati gli altri programmi e anche tanti libri (tutti finiti ai primi posti della classifica del New York Times, ndr), che ripropongono ricette e stili di vita che racconto in tv».

    Se dovesse spiegare il segreto del suo successo?
    «Gli americani amano il cibo italiano ma americanizzato: io parto dalle ricette tradizionali dei miei nonni e le adatto con gli ingredienti tipici della California, Uno dei miei piatti più famosi, per esempio, sono gli spaghetti al limone: non credo che in Italia li mangereste mai. L'altra intuizione è stata capire che le donne oggi hanno sempre meno tempo, quindi mostro ricette che si possono preparare velocemente».

    Ha mai pensato di aprire un ristorante?
    «Ho già una società di catering, la GDL Foods, ma a metà maggio aprirò anche il mio primo ristorante, Giada, all'interno del The Cromwell hotel sullo Strip di Las Vegas».

    Lei ha sposato un americano e ha una figlia di sei anni. Chi cucina a casa?
    «Io naturalmente, ma è diverso rispetto a quando lavoro. Anche mia figlia Jade cucina con me ed è molto brava. È importante, soprattutto in America, che i bambini conoscano da subito i cibi sani e nutrienti; per questo ho costruito un Learning Garden presso una scuola qui a Los Angeles dove coltivano verdura e erbe aromatiche che usano per preparare il cibo agli alunni».

    La manderebbe come concorrente a Masterchef junior?
    «No ma molti bambini si divertono. Dipende molto dai giudici».

    Che legame ha mantenuto con l'Italia?
    «Sono le mie radici. Fino a tre anni fa, quando era vivo il nonno, ci trovavamo tutti a Capri ad agosto. Da allora continuo a venire una volta all'anno a Roma, a casa dei miei cugini Aurelio con suo figlio Luigi. Ho iscritto mia figlia di sei anni a un corso di italiano perché possa comunicare con loro e giocare con i cuginetti; se il lavoro me lo consentirà ora che parte il mio programma in Italia mi piacerebbe trasferirmi con la mia famiglia per due anni a Roma».

    Non ha paura di come saranno accolte le sue ricette qui?
    «No. I miei piatti possono piacere o no ma io la mia carriera ce l'ho già: in America».

    (6 mesi fa)




    Fonte:
    © www.vanityfair.it/vanityfood/food-n...k-end-con-giada,
    web,www.exploredia.net,www.musiccityfoodandwinefestival.com
     
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