GIADA DE LAURENTIIS ... “tra cinema e cucina”

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    «Nonno Dino? Mi diede l’ok a far la cuoca
    Ma soltanto perché ero una donna»


    GiadaDeLaurentiis-01


    di Chiara Maffioletti


    La vita per Giada De Laurentiis sembrava avere un corso già deciso in partenza. Se tuo nonno, Dino, è uno dei produttori cinematografici più influenti al mondo, se tua nonna è Silvana Mangano e se tutte le persone della tua famiglia hanno sempre e solo lavorato nel cinema, è facile pensare che anche il tuo destino sia quello. Il peso di un cognome tanto importante avrebbe dovuto ancorarla dentro i confini che — anche se comodi —, altri avevano tracciato per lei.



    Ma qualcosa non è andato secondo le previsioni: Giada De Laurentiis non lavora nel cinema ma in televisione e non come produttrice ma come chef. Negli Stati Uniti questa donna minuta di 43 anni, con i capelli lunghi e gli occhi brillanti è un mito: da anni è in onda con diversi programmi di cucina (ha vinto anche un Emmy) e lifestyle, due dei quali arriveranno ora in Italia, sul nuovo canale del digitale Fine Living: «Weekend con Giada» (in onda dal lunedì al venerdì alle 20.45) e «In cucina con Giada» (dal lunedì al venerdì alle 11.05). Un impero costruito non alzando muri ma abbattendoli, uno dietro l’altro, facendo crollare con loro tanti pregiudizi. Per primi quelli del nonno. «Mi sono trasferita in America a sei anni. Nella mia famiglia si faceva quello che diceva mio nonno: lui è partito e così siamo andati tutti con lui». Gli inizi non sono stati facili: «Parlavo italiano in casa, era la regola, mentre a scuola inglese. Ma il mio cognome mi faceva sentire diversa.

    «Mi vergognavo
    a sentire parlare in italiano.
    Poi l’orgoglio per le
    mie origini si è
    rafforzato»


    Negli anni 70 non era come oggi: adesso negli Stati Uniti amano tutto quello che è italiano. Allora no». E così, quando la mamma di Giada, Veronica, attrice, andava a prenderla, finite le lezioni, «mi parlava in italiano e io mi vergognavo così tanto... Le dicevo: smettila, ti prego». Crescendo, l’orgoglio per le origini ha iniziato a palpitare. Ma qualcosa la sorprende ancora: «Le persone sono così innamorate della cultura che rappresento: non lo capisco, ma va bene», dice svelando un sorriso da star americana. «La mia fortuna è stata essere una ragazza: se fossi stata maschio la mia famiglia non mi avrebbe lasciato fare quello che ho fatto. Mio nonno considerava la passione per la cucina una stupidaggine, ma visto che ero una donna, alla fine mi ha detto: “Fallo”. Ma mio fratello, i miei cugini maschi no, non avrebbero potuto».

    E quando è arrivato il successo, «per lui è stato uno choc. Aveva sempre un po’ paura. Diceva: “Il nostro nome è rispettato, rischi di rovinarlo”. Aveva anche iniziato a dirmi che non potevo usare il sugo in barattolo, perché non era cibo italiano. “Non puoi mettere il mio nome su quel cibo”, diceva. Io: “Ma è il mio cibo”. E lui: “No, è il nostro”. Dopo un po’ però ha capito”. Lei invece ha capito di aver preso la strada giusta solo sei anni fa: «Ci ho messo tanto tempo. Prima le donne che cucinavano in tv negli Stati Uniti non erano simili a me», spiega, facendo riferimento al suo aspetto fisico. «All’inizio mi dicevano: sei una modella o un’attrice che hanno preso per cucinare italiano. Ci ho messo anni a dimostrare che non era vero». L’ha aiutata la nascita di sua figlia: «Con lei mi sono detta che non dovevo più convincere nessuno di nulla. E ho avvertito più rispetto dalle donne: forse mi sentivano più vicina».

    «Se sei
    femmina e bella
    devi vincere tanti
    pregiudizi»


    Ma i pregiudizi per una donna — specie se bella — che vuole fare lo chef sono tanti. Anche negli Stati Uniti: «Questo è un lavoro dominato da uomini. Dappertutto è lo stesso. Sto aprendo il mio primo ristorante, a Las Vegas: non ci sono donne chef in tutta la città. Se sei bella poi, non puoi essere brava». Nei primi show le avevano chiesto di «camuffare» la sua avvenenza: «Mi dicevano di mettermi camicie un po’ larghe, senza forma. E niente di scollato. Non ho accettato. Puoi sentirti bella e cucinare bene: una cosa non esclude l’altra».

    Bellezza e bravura, chef e donna, Italia e America. Il talento forse più grande di Giada De Laurentiis è conciliare realtà considerate, anche a torto, distanti. Una nuova sfida quale potrebbe essere ora? «Visto che adesso produco i miei show — una cosa che fa la mia famiglia e ora faccio anche io —, il prossimo passo potrebbe essere farne uno in Italia»..

    (26 marzo 2014)






    giada8_MGbig

    giada10_MGbig



    Fonte:
    © http://cucina.corriere.it/persone/14_marzo...475c5f9ab.shtml
    web,www.zimbio.com,www.oregonlive.com
     
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