LUNA satellite

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  1. gheagabry
     
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    LA LUNA


    La Luna e' il corpo celeste più vicino al nostro pianeta e' l' unico satellite naturale che essa possiede. Ha un diametro pari a poco più di un quarto di quello terreste.
    La Luna impiega 27 giorni 7 ore 43 minuti e 11,5 secondi per compiere un giro (rivoluzione) intorno al nostro pianeta (a una distanza media di 384.400 km) alla velocità di 1020 m/s (3672 km/orari), percorrendo un orbita ellittica inclinata di 5° 8' su quella Terrestre; le due orbite si intersecano in due punti detti nodi, che si spostano nello spazio ruotando completamente in 18 anni.
    Questo periodo di tempo viene detto Saros e assume molta importanza per prevedere le eclissi, infatti ogni 18 anni: la Luna il Sole e la Terra si ritrovano nella stessa posizione che permette con alcune approssimazioni di prevedere le eclissi.
    In un Saros ci sono periodicamente 41 eclissi di sole e 21 di luna, naturalmente solo una decina delle eclissi di sole sono totali.




    La Terra senza Luna


    Vi siete mai domandati cosa succederebbe se la Terra non avesse la Luna ? Quali sarebbero le conseguenze per il nostro pianeta? Proviamo allora ad immaginare di "togliere" la Luna e vedere cosa potrebbe accadere. Prima di tutto bisogna dire che se non ci fosse stata la Luna quasi certamente il nostro pianeta non sarebbe quello di oggi e la stessa vita non avrebbe seguito una evoluzione tale da far sviluppare gli esseri viventi. Tutto sommato possiamo dire che tra tutti i pianeti rocciosi la Terra è stata abbastanza fortunata ad avere avuto un proprio satellite naturale, se si fa eccezione per Marte i cui due satelliti, Phobos e Deimos, si possono considerare veri e propri asteroidi catturati dalla sua attrazione gravitazionale. Se diamo uno sguardo d'insieme al sistema Terra-Luna, notiamo subito che la Luna ha avuto un ruolo importante per la stabilizzazione dell'asse di rotazione terrestre. Ad esempio il pianeta rosso è stato soggetto, nel corso della sua evoluzione, ad un periodo di instabilità durante il quale la direzione del suo asse di rotazione ha subito una continua oscillazione, forse dovuta all'influenza gravitazionale dei pianeti vicini, Terra e Giove . Una conseguenza di ciò potrebbe un giorno portare i ghiacci, oggi presenti nelle calotte polari, verso le zone equatoriali. Nel nostro caso, la Luna ha, per così dire, aiutato il nostro pianeta a stabilizzare l'asse di rotazione che rimane comunque con la stessa inclinazione rispetto al piano orbitale. Questo permette, ad esempio, l'alternarsi delle stagioni per cui sulla Terra i cambiamenti climatici sono stati meno drammatici nel corso della storia. Inoltre, senza la Luna, la Terra avrebbe ruotato attorno al proprio asse molto più rapidamente. Assumendo che, inizialmente, il periodo di rotazione della Terra era di circa 6 ore, si calcola che senza la presenza della Luna la sola influenza gravitazionale del Sole , che si trova ad una distanza di circa 150 milioni di chilometri, avrebbe fatto allungare il periodo di rotazione di circa 4 ore, portandolo quindi a circa 10 ore. Quali le conseguenze di questa rapida rotazione dell'asse? Prima di tutto il ciclo giorno/notte, con le relative escursioni di temperatura dal caldo al freddo, sarebbe stato molto breve, determinando la formazione di temporali durante il giorno; poi la formazione di una atmosfera molto spessa avrebbe creato enormi pressioni sulla superficie, dell'ordine di 100 atmosfere, determinando un effetto serra così elevato da creare temperature dell'ordine di 1000 gradi, così come avviene su Venere .
    Un altro effetto, a tutti noi noto, è quello delle maree causate maggiormente dall'attrazione gravitazionale dovuta alla Luna. Ancora una volta, senza la presenza della Luna avremmo avuto effetti di marea meno accentuati con variazioni di livelli di acqua di pochi metri e con una diversa distribuzione del livello degli oceani sulla superficie terrestre. Attualmente si osserva una specie di distorsione del livello delle acque lungo l'equatore perciò nel caso in cui non ci fosse la Luna gran parte delle acque degli oceani si riverserebbero verso i poli. Ma anche la crosta terrestre ne viene influenzata. Infatti, le forze di marea dovute all'attrazione lunare causano un processo di riscaldamento e di dissipazione di energia. Parte di questa energia serve a riscaldare il pianeta e parte di essa permette alla Luna di allontanarsi dalla Terra nel corso del tempo. Infine, si ritiene che l'esistenza delle cosiddette "pozze mareali", grazie al processo di rimescolamento di acque, sali e minerali, sia stata un elemento determinante per la nascita e lo sviluppo della vita nel corso della storia evolutiva del nostro pianeta. Quale sarà l'evoluzione del sistema Terra-Luna? Le misure effettuate mediante i raggi laser che colpiscono gli specchi lasciati dagli astronauti sulla superficie lunare (a proposito, permettetemi di sottolineare che questa costituisce una prova del fatto che siamo andati veramente sulla Luna) ci dicono di fatto che il nostro satellite naturale si allontana di circa 4 centimetri all'anno. Il sistema Terra-Luna si dice "fisicamente legato" e ciò implica che se la Luna si sta allontanando, la Terra deve rallentare il moto di rotazione attorno al proprio asse, una conseguenza del principio di conservazione dell'energia totale del sistema. Ma questo vorrà dire che la durata del giorno sarà sempre più lunga e la Luna apparirà sempre più piccola nel cielo. Tra circa 2 miliardi di anni la Luna sarà lontana abbastanza che la sua attrazione gravitazionale sarà talmente debole che l'asse di rotazione terrestre comincerà a diventare instabile. Comunque sia, essa ci accompagnerà ancora per molto tempo e continuerà ad essere fonte e ispirazione di romanticismo e di misteri mentre il suo destino la vedrà sempre di più allontanarsi dalla Terra.

     
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  2. gheagabry
     
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    Lo spettacolo della SuperLuna tra città d'arte e Facebook



    Dalle romantiche città d'arte al mega raduno organizzato su Facebook in una spiaggia australiana: ecco dove andare per l'arrivo della SuperLuna da record. Nella notte tra lunedì 14 e martedì 15 novembre si avrà la luna piena più grande e luminosa degli ultimi 68 anni e che non avrà eguali fino al 2034: l'occasione perfetta per spettacolari selfie in compagnia della nostra compagna celeste.

    Quella in programma per lunedì notte è una luna piena particolare, detta Super, perché coincide anche con il suo passaggio alla distanza minima dalla Terra. Un fenomeno non raro, nel 2016 ne sono previste 3, ma questa volta raggiunge il suo massimo, la più 'super' in quasi 100 anni. “Il diametro apparente della Luna sarà il 14% più grande di quello di una luna piena 'normale' – ha spiegato Giovanna Ranotto, dell'Unione Astrofili Italiana (Uai) – e il 30% più luminosa del normale. Questo perché avremo la luna piena quasi perfettamente in perigeo, ossia nel punto più vicino alla Terra”.

    Per chi volesse godersi la SuperLuna in compagnia può ad esempio unirsi agli appassionati che si incontreranno a Napoli, all'Osservatorio Astronomico di Capodimonte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) che in collaborazione con l'Unione Astrofili Napoletani (Uan) organizza una serata di apertura speciale al pubblico. Il nostro satellite si mostrare in forma splendente e sarà l'occasione anche per facili scatti mozzafiato.

    “Ci saranno le condizioni ideali per foto notturne, il mio consiglio è quello di cercare monumenti archeologici”, ha spiegato Silvio Eugeni, presidente del Centro Nazionale Astroricercatori indipendenti (Cnai). “Vicino alla Luna – ha proseguito – ci saranno anche le Pleiadi, le cosiddette 7 sorelle che renderanno le foto ancora più belle”. Eventi sono nati anche sul web, come su Facebook con serate e tema, tra queste spicca certamente quella organizzata in Australia, dove sono già 11mila i partecipanti a Supermoon on the beach sulla spiaggia di Bronte.



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    La “superluna” da tutto il mondo




    La superluna davanti al faro di San Maurizio a Brunate, in provincia di Como, 3 dicembre 2017
    (ANSA/MATTEO BAZZI)




    La superluna sull'abbazia di Whitby, in Inghilterra, 3 dicembre 2017
    (Danny Lawson/PA via AP)





    La superluna, le luci di Naypyidaw e una donna con le sue mucche di notte, Myanmar, 3 dicembre 2017
    (AP Photo/Aung Shine Oo)




    Un aereo sullo sfondo della superluna a Avondale Estates, in Georgia, 3 dicembre 2017
    (EPA/ERIK S. LESSER)


    L’orbita della Luna intorno al nostro pianeta è ellittica, quindi la distanza tra i due corpi celesti varia nel corso dell’anno (se fosse perfettamente circolare, la distanza sarebbe sempre uguale, un po’ come avviene per un qualsiasi punto su una circonferenza rispetto al centro). Avvicinandosi e allontanandosi da noi, il diametro apparente della Luna appare quindi di diverse dimensioni (quello reale è sempre uguale, di circa 3.476 chilometri). La distanza minima della Luna dalla Terra, il perigeo, è pari a circa 360mila chilometri, mentre la distanza massima, l’apogeo, e più o meno di 405mila chilometri. Per questo motivo all’apogeo il diametro apparente della Luna è inferiore rispetto al perigeo.



    La parola “superluna” fu ideata nel 1979 da Richard Nolle, un astrologo, e anche per questo motivo non è particolarmente apprezzata come termine da parte della comunità scientifica. Gli astronomi preferiscono riferirsi al fenomeno con la meno abbordabile coppia di termini “perigeo-syzygy”. Il primo indica, come abbiamo visto, il periodo in cui la Luna si trova più vicina alla Terra. Il termine “sygyzy” viene invece usato per indicare l’allineamento di tre corpi celesti appartenenti a un medesimo sistema gravitazionale. Viene tra le altre cose utilizzato per indicare novilunio e plenilunio, quando il Sole e la Luna sono in congiunzione o in opposizione, anche se non sono precisamente allineati con la Terra.



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    La Luna ha allungato le giornate sulla Terra

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    In un tempo molto lontano, le giornate sulla Terra erano più corte: circa un miliardo e mezzo di anni fa duravano infatti 18 ore. Ad allungarle, molto lentamente e progressivamente, ha contribuito la Luna, che in quell'epoca era molto più vicina al nostro pianeta, tanto da influenzare e modificare il movimento terrestre intorno al suo asse. A ricostruirlo, sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze, Pnas, è il gruppo di ricerca guidato dall'italiano Alberto Malinverno, dell'Osservatorio Lamont-Doherty della Columbia university, e Stephen Meyers, dell'università del Wisconsin.

    Combinando statistica, geologia e astronomia, i ricercatori hanno studiato i sedimenti che si sono accumulati sul fondo dei mari nel corso dei millenni, tenendo traccia dei cambiamenti climatici, in cui si alternavano periodi più piovosi ad altri più secchi. In questo modo è stato possibile fare un salto in un passato molto lontano della Terra, cioè a circa 1,5 miliardi di anni fa. "Abbiamo così osservato che questi cicli erano già presenti in quell'epoca, e che alcuni di questi sono stati influenzati dalla precessione terrestre, cioè il movimento di rotazione che la Terra compie intorno al suo asse", spiega all'ANSA Malinverno.

    Come fa una trottola girando su se stessa, anche l'asse terrestre punta in direzioni diverse. "Oggi è rivolto verso la stella polare, ma tra 10.000 anni punterà in un'altra direzione. Questo giro è influenzato dal sistema Terra-Luna e dalla distanza tra i due corpi celesti", prosegue il ricercatore. Misurando i diversi cicli nei sedimenti, i ricercatori sono riusciti a calcolare che 1,5 miliardi di anni fa questa precessione era più breve e che la Luna era più vicina alla Terra. Ciò vuol dire che ne ha influenzato il movimento intorno al suo asse.

    "A questo ha contribuito anche l'attrito tra le maree e il fondo del mare, che ha prodotto energia che si è dispersa, facendo rallentare, sempre molto lentamente, la Terra", aggiunge Malinverno. La conseguenza è che il giorno terrestre era più breve di 6 ore. Non solo. E' un processo che continua. "La durata dei giorni sul nostro pianeta si sta infatti costantemente allungando, anche se sempre molto lentamente. Probabilmente - conclude - tra 1,5 miliardi di anni le giornate sulla Terra saranno ancora più lunghe di altre 6 ore".



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    L'immagine della Luna catturata dieto una fontana di lava dell'Etna appare deformata come in un miraggio
    (fonte: Marcella Giulia Pace, UAI)

     
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