INDONESIA- GIACARTA

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    Indonesia



    L'Indonesia è uno Stato del sud-est asiatico. Composto da circa 17 508 isole, è il più grande Stato-arcipelago del mondo. Con una popolazione di 238 milioni di abitanti nel 2010 è il quarto paese più popoloso della Terra, e il paese più popoloso a maggioranza musulmana, ma non è presente alcun riferimento all'Islam nella costituzione indonesiana.

    L'Indonesia è una repubblica democratica presidenziale. La capitale nazionale è la città di Giacarta. Le frontiere terrestri del paese sono con Malesia nell'isola del Borneo, con Papua Nuova Guinea nell'isola di Nuova Guinea, e con Timor Est nell'isola di Timor. Altri paesi vicini includono Singapore, Filippine, Australia, e il territorio in ambito dell'Oceano Indiano delle Isole Andamane e Nicobare.

    L'interesse commerciale verso la regione dell'arcipelago indonesiano risale almeno dal VII secolo, quando il Regno Srivijaya già commerciava con la Cina e l'India. I sovrani locali adottarono gradualmente dall'India il modello culturale, religioso e politico fin dai primi secoli dopo Cristo, con la fioritura di regni indù e buddhisti. La storia indonesiana è stata influenzata dalle potenze straniere, interessate alle grandi risorse naturali che poteva offrire questa terra.

    L'Islam fu introdotto dai mercanti stranieri. Le potenze europee combatterono l'un l'altra al fine di monopolizzare il commercio delle isole della Sonda e delle Molucche durante l'Età delle Scoperte. Dopo tre secoli e mezzo di colonialismo olandese, l'Indonesia si assicurò la propria indipendenza dopo la Seconda guerra mondiale. La storia recente dell'arcipelago si è subito dimostrata turbolenta, con sfide poste da calamità naturali, dal problema del separatismo, dal processo di democratizzazione, e dai periodi di rapido mutamento economico.

    Attraverso le sue numerose isole, l'Indonesia si compone di svariati gruppi etnici, linguistici, religiosi. Quello giavanese è il gruppo etnico più numeroso e dominante.

    Come stato unitario e nazione, l'Indonesia ha sviluppato un'identità condivisa basata su una lingua nazionale, una diversità etnica, un pluralismo religioso all'interno di una popolazione a maggioranza musulmana, e una storia di colonialismo e di ribellione ad esso.

    Il motto nazionale indonesiano, che si trova sorretto dalla leggendaria Garuda, ossia l'aquila mitologica che ne orna il blasone, è emblematico in questo senso: Bhinneka tunggal ika ("Unità nella diversità", letteralmente "Molti, ma uno"). Tuttavia le tensioni settarie e il separatismo hanno portato a scontri violenti che hanno talvolta compromesso la stabilità politica ed economica.

    Nonostante la sua vasta popolazione e regioni densamente popolate, l'Indonesia possiede ancora vaste aree disabitate e selvagge, che sostengono una delle maggiori biodiversità del pianeta. Grandi sono le risorse naturali, in parte non ancora sviluppate, ma la povertà, all'inizio del secolo XXI, è ancora una realtà su vastissime fasce della popolazione.


    Continente Asia e Oceania
    Valuta Rupia indonesiana

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    Sotto l'influenza dell'Induismo e del Buddhismo, numerosi regni si formarono sulle isole di Sumatra e Giava dal VII al XIV secolo. L'arrivo di mercanti arabi, provenienti dal Gujarat (India), portò alla diffusione dell'Islam, che divenne la religione predominante.

    A partire dal 1602, gli olandesi si stabilirono lentamente nell'attuale Indonesia, sfruttando il frazionamento in piccoli regni, in breve le Indie Orientali Olandesi divennero uno dei possedimenti coloniali più ricchi del mondo, grazie al commercio delle spezie.

    I Paesi Bassi governarono l'Indonesia fino alla seconda guerra mondiale, prima come colonia fino allora sotto il controllo della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, poi, dal XVII secolo direttamente alle dipendenze del governo olandese.

    Fra le due guerre mondiali si sviluppò un movimento di indipendenza indonesiano, che aveva come capi studenti e giovani professionisti, molti dei quali vennero imprigionati per le loro attività politiche.

    Durante il secondo conflitto mondiale, con i Paesi Bassi occupati dalla Germania, il Giappone invase la colonia e organizzò un comitato provvisorio con a capo il leader indipendentista Sukarno, Mohammad Hatta e Kyai. Nel marzo del 1945, il Giappone organizzò un comitato indonesiano per l'indipendenza, il 17 agosto Sukarno proclamò l'indipendenza e, il 17 dicembre 1949, dopo 4 anni di guerra e trattative la regina Giuliana d'Olanda riconobbe l'indipendenza della colonia, il primo presidente fu Sukarno, e Mohammad Hatta il suo vice.

    Negli anni sessanta ci furono scontri armati con la Malesia e gravi difficoltà economiche. Nel 1962 all'Indonesia venne annessa la Nuova Guinea occidentale, che era rimasta sino ad allora colonia olandese, assegnandole il nome di Irian Jaya. Nel 1965, col sostegno degli Stati Uniti, salì al potere il generale Suharto, che purgò le forze armate e il parlamento di tutti gli elementi filo-Sukarno e i membri del Partito comunista indonesiano, sciolse i sindacati e ridusse la libertà di stampa, uccidendo nel processo tra 500 000 e più di un milione di persone, per la maggioranza contadini poveri, comunisti e loro simpatizzanti.

    Nei 32 anni al potere Suharto incoraggiò gli investimenti esteri che produssero una crescita economica del paese, ma si arricchì anche personalmente e favorì i familiari anche grazie a una diffusa corruzione. Nel 1998, dopo grandi proteste popolari ed a causa di una crisi finanziaria, fu costretto alle dimissioni.

    Fra il 1998 e il 2001, l'Indonesia ha avuto tre presidenti: Jusuf Habibie, Abdurrahman Wahid e Megawati Sukarnoputri. Nel 2004 le elezioni furono vinte da Susilo Bambang Yudhoyono.

    Nel 2002, dopo 24 anni di occupazione indonesiana e 3 di amministrazione ONU, Timor Est diventa indipendente. Anche altre regioni rivendicano l'indipendenza, in particolare Aceh (nord di Sumatra) e Papua, la sezione indonesiana dell'isola di Nuova Guinea.


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    Panorama di Bali

    Il 12 ottobre 2002, nell'isola di Bali, un attentato suicida contro dei locali turistici, frequentati, principalmente, da turisti occidentali, provoca la morte di 202 persone.

    Il 26 dicembre 2004, la costa occidentale dell'isola di Sumatra, tra cui, in particolare, la provincia di Aceh, è stata colpita e devastata prima da un immane terremoto, che ha raggiunto magnitudo 9, e successivamente fu spazzata da un imponente tsunami che provocò onde di risalita sulle coste che raggiunsero, in alcuni punti i 25 m, rendendo quest'area la più devastata dal Maremoto dell'Oceano Indiano, con più di 200 000 morti

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    L'Indonesia è suddivisa in trentatré province (provinsi o propinsi), di cui due sono territori speciali e una è il territorio cittadino della capitale. Le province sono a loro volta costituite da reggenze (kabupaten) e municipalità (kota), formati a loro volta da distretti (kecamatan) e comuni (desa o kelurahan). Le province sono:

    Bali
    Bangka-Belitung
    Banten
    Bengkulu
    Giava Occidentale
    Giava Centrale
    Giava Orientale
    Isole Riau
    Jambi
    Kalimantan Settentrionale
    Kalimantan Centrale
    Kalimantan Meridionale
    Kalimantan Occidentale
    Kalimantan Orientale
    Lampung
    Nusa Tenggara Occidentale
    Nusa Tenggara Orientale
    Gorontalo
    Maluku
    Maluku Settentrionale
    Papua
    Papua Occidentale
    Riau
    Sulawesi Centrale
    Sulawesi Occidentale
    Sulawesi Meridionale
    Sulawesi Settentrionale
    Sulawesi Sudorientale
    Sumatra Meridionale
    Sumatra Occidentale
    Sumatra Settentrionale


    I territori speciali (daerah istimewa) sono:

    Aceh (o Nanggroe Aceh Darussalam)
    Yogyakarta, che è un Sultanato islamico;
    Giacarta, il territorio cittadino della capitale.

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    Tamblian Lake


    L'Indonesia è costituita da 17 508 isole, circa 7 000 delle quali abitate. Esse sono disseminate su entrambi i lati dell'equatore. Le cinque isole maggiori sono Giava, Sumatra, Kalimantan (la parte indonesiana del Borneo), Nuova Guinea (in comune con Papua Nuova Guinea) e Sulawesi.

    L'Indonesia è considerata un paese transcontinentale, appartenente all'Asia e all'Oceania, in quanto ha isole che si trovano ai due lati della linea di Wallace.

    L'Indonesia presenta frontiere terrestri con Malesia sull'isola del Borneo, Papua Nuova Guinea sull'isola di Nuova Guinea, Timor Est sull'isola di Timor. Indonesia è prossima ai confini di Singapore, Malesia, Filippine a nord e Australia a sud. La capitale, Giakarta, è situata sull'isola di Giava ed è la più grande città dello Stato, la seguono Surabaya, Bandung, Medan e Semarang.


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    Con una superficie di 1 919 440 km² l'Indonesia è il sedicesimo paese del mondo per estensione. La sua densità media è di 134 persone per chilometro quadrato, 79ª nel mondo, anche se sull'isola di Giava, la più popolosa dell'arcipelago, si toccano le 940 persone per chilometro quadrato. Con 4 884 m sul livello del mare, Puncak Jaya sull'isola di Nuova Guinea è la più alta montagna del paese (e dell'intero continente dell'Oceania a cui l'isola geograficamente appartiene), e il lago Toba a Sumatra è il lago più grande con una superficie di 1 145 km². I fiumi più lunghi sono nel Kalimantan (parte indonesiana dell'isola del Borneo), e comprendono il Mahakam, il Barito e il Kapuas.


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    Il monte Semeru nella provincia di Giava Orientale.

    L'Indonesia è posizionata sul bordo di importanti faglie tettoniche, quali la placca pacifica, eurasiatica e australiana che rende regione altamente soggette a fenomeni quali vulcanesimo e terremoti.

    L'Indonesia possiede almeno 150 vulcani attivi, compreso il Krakatoa e il Tambora, entrambi famosi per la loro devastanti eruzioni nel XIX secolo. L'eruzione del supervulcano Toba, circa 70 000 anni fa, fu una delle più grandi eruzioni mai verificatesi, e una catastrofe globale. Fra le calamità che hanno colpito il paese nei primi anni del XXI secolo si segnala lo tsunami del 2004 che uccise, secondo le stime, 167 736 persone solo nell'isola di Sumatra, e il terremoto di Yogyakarta nel 2006. Tuttavia la cenere vulcanica è un importante contributo per l'elevata fertilità di moltissimi terreni, ed ha storicamente sostenuto l'alta densità della popolazione di regioni quali quella di Giava e Bali.


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    Situata lungo l'equatore, l'Indonesia ha un clima tropicale con due distinte stagioni dei monsoni, una umida e l'altra secca. Le precipitazioni medie annue nelle pianure variano dai 1 780 ai 3 175 mm e nelle regioni montuose può arrivare fino ai 6 100 mm. Le zone più piovose sono le aree montane di Sumatra, Giava Occidentale, Kalimantan, Sulawesi e Nuova Guinea; l'umidità si mantiene generalmente elevata, in media circa l'80%. Le temperature variano poco durante tutto l'anno: la temperatura media giornaliera a Giacarta è tra i 26 e i 30 °C.


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    Giacarta

    L'estensione geografica, il clima tropicale, il fatto di essere un arcipelago e la variegata orografia, fanno sì che l'Indonesia sostenga il secondo più alto livello di biodiversità del pianeta dopo il Brasile. La sua flora e la sua fauna sono una miscela di specie asiatiche e australasiatiche. Anticamente collegate al continente asiatico, le isole della Sonda (Sumatra, Giava, Borneo, e Bali) sostengono prevalentemente specie di origine asiatica. Mammiferi di grandi dimensioni, come tigre, rinoceronte, orangutan, elefante, e leopardo, una volta erano abbondanti, ma il numero è andato drasticamente diminuendo.

    Le foreste coprono circa il 60% del paese. A Sumatra e Kalimantan, la flora è composta prevalentemente da specie asiatiche. Le foreste di Giava, isola più piccola, ma estremamente popolata, sono state in gran parte rimosse per lasciare spazio alle attività umane, riducendo così buona parte della flora e fauna locale. Sulawesi, Nusa Tenggara e Maluku, a lungo separate dalla massa continentale hanno sviluppato una propria unicità biologica. Papua, a lungo parte dell'Australia, mantiene ancora uno stretto legame della sua flora e fauna con questa parte del pianeta, tra cui oltre 600 specie di uccelli.

    L'Indonesia è seconda solo all'Australia nel suo grado di endemismo, con il 26% delle 1 531 specie di uccelli presenti (p.e. Lichmera lombokia) e il 39% delle sue 515 specie di mammiferi. Le coste che si estendono su 80 000 km, e i mari tropicali contribuiscono ulteriormente all'alto livello della biodiversità. Gli ecosistemi sono i più diversi, e vanno dal mare, agli ecosistemi costieri, comprese le spiagge, dune di sabbia, estuari, foreste di mangrovie, barriere coralline, praterie, distese fangose costiere.



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    Orango

    Il naturalista britannico, Alfred Russel Wallace, ha descritto una linea di demarcazione tra la distribuzione delle specie asiatiche e australiane in Indonesia. Conosciuta come la linea di Wallace, passa tra Kalimantan e Sulawesi, e al largo dello Stretto di Lombok, tra Bali e Lombok. Ad ovest della linea la flora e la fauna sono prevalentemente asiatiche; a est di Lombok, prevalentemente australiane. Nel 1869 con il libro, L'Arcipelago Malese, Wallace descrisse numerose specie uniche dell'area che ora portano il suffisso Wallacea.

    La forte presenza umana e la rapida industrializzazione presentano però gravi problemi ambientali, che è spesso una priorità più bassa a causa degli elevati livelli di povertà. I problemi riguardano la deforestazione su larga scala (in gran parte illegale) e i conseguenti incendi che portano nuvole di smog oltre i confini nazionali (Malesia e Singapore); l'eccessivo sfruttamento delle risorse marine; problemi ambientali connessi con la rapida urbanizzazione e sviluppo economico, tra cui inquinamento atmosferico, congestione del traffico, la gestione dei rifiuti, l'affidabilità dei servizi idrici. La distruzione degli habitat minaccia la sopravvivenza delle popolazioni indigene e delle specie endemiche, tra cui 140 specie di mammiferi identificati dalla World Conservation Union (IUCN), come minacciate, e 15 identificate come a rischio di estinzione, compreso l'orango di Sumatra.

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    L'Indonesia possiede circa 300 gruppi etnici, ciascuno con proprie peculiarità culturali sviluppate nel corso dei secoli, e influenzate dal contatto con il mondo indiano, arabo, cinese, malese ed europeo. Le danze tradizionali giavanesi e balinesi, ad esempio, contengono aspetti della cultura e della mitologia indù, così come i wayang kulit. Tessuti quali batik, ikat e songket vengono creati in tutto il paese con stili che variano da regione a regione. In campo architettonico le maggiori influenze sono quelle della tradizione indiana, sebbene siano state molto importanti anche quelle cinesi, arabe ed europee.

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    La pittura indonesiana è famosa per i dipinti rupestri antichi e preistorici ma anche per pittori di arte moderna come Raden Saleh e Kusuma Affandi. Gli sport più popolari sono badminton e calcio; la Liga Indonesia è la principale serie calcistica per club. Uno sport tradizionale è invece il sepak takraw. Alcune regioni storicamente soggette a guerre tribali, la lotta è tenuta in buon conto, come ad esempio il caci a Flores, e il pasola a Sumba. Fra le arti marziali indonesiana vi è il Pençak Silat, che prevede il combattimento a strettissimo contatto (il sistema prevede l'utilizzo di mani, avambracci, gomiti, ginocchia, oltre ad armi da taglio e da impatto); tipico il sarong, una fascia con la quale si cinge la vita del praticante. Gli sport sono generalmente di tipo maschile e spesso associati con il gioco d'azzardo.


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    Anche la cucina indonesiana varia a seconda dell'area geografica e subisce influenze cinesi, europee, mediorientali e indiane. Il riso è l'alimento base e viene servito con pietanze a base di carne e verdure. Altri ingredienti fondamentali sono spezie (in particolare il chili), latte di cocco, pesce e pollo.


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    La musica tradizionale comprende gamelan e keroncong. Il dangdut è un genere popolare di musica pop contemporanea che richiama l'influenza della musica folk araba, indiana, malese. L'industria cinematografica nazionale raggiunse l'apice negli anni ottanta e dominò il cinema in Indonesia prima di diminuire in maniera significativa nei primi anni novanta, ma tra il 2000 e il 2005 il numero di film indonesiani prodotti ogni anno è andato costantemente aumentando.

    La più antica fonte scritta in Indonesia è una serie di iscrizioni in sanscrito risalenti al V secolo d.C. Le principali figure indonesiane nella moderna letteratura comprendono: Multatuli, autore olandese che criticò il trattamento degli indonesiani sotto la dominazione coloniale olandese; Muhammad Yamin e Hamka, che influenzarono scrittori e politici del periodo precedente all'indipendenza; e Pramoedya Ananta Toer, il più famoso romanziere. Molti popoli indonesiani hanno radicate tradizioni orali, che aiutano a definire e preservare la loro identità culturale. La libertà di stampa è aumentata notevolmente dopo la caduta del presidente Suharto, che durante il proprio governo teneva sotto controllo i media nazionali, e limitando i mass media stranieri. Il mercato della televisione comprende dieci reti commerciali nazionali e provinciali in concorrenza con la rete pubblica TVRI. In Indonesia si sono segnalati 20 milioni di utenti internet nel 2007. L'accesso alla rete è quindi limitato a una minoranza della popolazione, circa l'8,5%.

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    Lo sport nazionale indonesiano è il Pentjak Silat arte marziale indonesiana molto complessa che prevede anche l'uso delle armi come il coltello, il bastone e il machete.


    fonte: wikipedia.org
    foto:vivavoceweb.com
    - nautica.it
    - cdn1.stbm.it
    - worldwidehomestay.com
    - latitudes.nu
    - asiarecipe.com/
    - 3.pictures.gi.zimbio.com


     
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    Giava


    Giava (in indonesiano: Jawa) è una delle molte isole che compongono lo Stato dell'Indonesia e che ne ospita la capitale Giacarta.

    È l'isola più popolosa al mondo e il quinto territorio più popoloso dopo l'Eurasia, l'Africa, il Nord America e il Sud America. Con una superficie di 132.000 km², 114.000.000 di abitanti e una densità di 864 abitanti per km², se fosse uno Stato unitario sarebbe il secondo al mondo per densità di popolazione, escludendo le piccolissime città-stato. La religione preponderante è l'islam con l'80% circa della popolazione e con minoranze induiste e buddiste.


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    Giava fa parte di un arcipelago cui appartengono anche il Borneo (la cui parte indonesiana è denominata Kalimantan) a nordest, Sumatra (da cui la divide lo Stretto della Sonda) a nordovest, Bali (da cui la divide la Stretto di Bali) e Madura ad est, e la minuscola isola Christmas (politicamente australiana) a sud. L'isola di Giava si affaccia a sud sull'Oceano Indiano a nord sul Mar di Giava che è parte dell'Oceano Pacifico. È la tredicesima isola per ordine di grandezza al mondo. Giava è percorsa da una catena montuosa vulcanica che comprende 121 vulcani, dei quali 25 ancora in attività. Il territorio è caratterizzato a nord da pianure alluvionali e a sud da aspri rilievi.

    A Giava sorge la capitale dell'Indonesia, Giacarta. Sono popolari destinazioni turistiche la città di Yogyakarta, un enorme monumento a forma piramidale dedicato a Buddha conosciuto come il Borobudur, e Prambanan, il maggior tempio indù dell'isola. Giava ha una densità di abitanti tra le più alte al mondo, e vi abita circa il 60% della popolazione complessiva dello Stato indonesiano. A partire dagli anni settanta, il governo indonesiano ha attuato dei programmi di trasmigrazione (indonesiano transmigrasi) finalizzati a reinsediare la popolazione di Giava su altre isole meno popolose dell'arcipelago. Questo programma ha ottenuto diversi risultati, e può esser ritenuto causa di molti eventi di tensione etnica e violenza tra la popolazione nativa e i "colonizzatori". L'isola è suddivisa amministrativamente in 4 province, una regione speciale (daerah istimewa) e un distretto speciale per la capitale (daerah khusus ibukota):

    Banten
    Giacarta
    Giava Occidentale (Jawa Barat)
    Giava Centrale (Jawa Tengah)
    Giava Orientale (Jawa Timur)
    Yogyakarta

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    Storia

    Giava è conosciuta anche per l'uomo di Giava, una serie di resti fossili di Homo erectus ritrovati nelle vicinanze del fiume Brantas nella parte orientale dell'isola. Due milioni di anni fa, le piogge nelle isole della Sonda e sul plateau del Digul furono molto consistenti, e permisero il prosperare di una folta vegetazione tropicale. A sua volta ciò permise a molte culture preistoriche di emergere, come evidenziano i molti ritrovamenti fossili in questa regione.

    Regni indù e buddhisti

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    Ci restano molte prove dei passati regni di Giava, ad esempio i celebri templi buddhista di Borobudur e indù di Prambanan. In effetti, la cultura giavanese e la lingua stessa sono stati pesantemente influenzate dalle culture e dalle lingue del subcontinente indiano. Nel VI e VII secolo nacquero a Giava e Sumatra svariati regni che riuscirono poi a controllare le acque dello Stretto di Malacca. Gli stessi regni prosperarono con l'aumentare del commercio marino tra Cina e India e oltre. In questo periodo, scienziati dall'India e dalla Cina visitarono i regni lontani allo scopo di tradurre testi religiosi e letterari.

    Il più importante tra i regni indù fu il regno Majapahit con base nella parte centrale di Giava, da dove governava una larga parte di quella che è ora conosciuta come Indonesia occidentale. Il nome dell'impero Majapahit è ancor oggi evocato dagli odierni dirigenti indonesiani per promuovere l'unità e la legittimità dello Stato. I resti di questo regno passarono sotto l'egida di Bali durante il XVI secolo quando i regni islamici della parte occidentale dell'isola guadagnarono potere.


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    Regni islamici e colonizzazione olandese

    I primi "evangelizzatori" musulmani vennero chiamati Wali Songo, i nove ambasciatori. Alcuni tra loro erano di origini cinese, portando alle speculazioni sull'influenza di Zheng He nei commerci nello stretto di Malacca. Molte delle loro tombe sono ancora ben conservate, e spesso oggetto di pellegrinaggio. La maggiori caratteristiche dell'Islam che sono adottate a Giava sono mescolate con credenze indigene di lunga data, e hanno un sapore decisamente locale. Ad esempio, la leggenda di Nyai Roro Kidul venne creata mescolando le credenze comuni sulla sponda meridionale di Giava alle influenze islamiche.

    La Compagnia Unita delle Indie Orientali (VOC) stabilì il suo centro amministrativo e commerciale a Batavia (oggi Giacarta). Questa capitale, insieme ad altre città costiere come Semarang e Surabaya, fu il cuore delle attenzioni olandesi durante la maggior parte del periodo coloniale. Il VOC mantenne il controllo sull'interno montuoso dell'isola attraverso un sistema di stati indigeni suoi clienti come il Mataram.

    Nel contesto delle guerre napoleoniche, Giava fu l'ultima delle colonie olandesi e francesi dell'Asia e dell'Oceano Indiano ad essere investita da una spedizione britannica, partita dal Raj Britannico in India: essa sbarcava il 30 luglio 1811 sull'isola e progressivamente sloggiava i franco-olandesi dalle loro posizioni, sino alla resa finale, avvenuta il 18 settembre seguente (Guerra anglo-olandese per Giava). Seguirono cinque anni di occupazione britannica, sinché, nel 1816, l'isola venne resa a neonato Regno Unito dei Paesi Bassi, ai sensi del Trattato anglo-olandese del 1814.

    Nel XIX secolo il governo olandese assunse il controllo diretto dei territori prima appartenenti alla Compagnia Unita delle Indie Orientali. Verso la metà del XIX secolo attuò la politica di cultuurstelsel e cultuurprocenten, che diede l'avvio a diffuse povertà e carestie. Un autore olandese, Douwes Dekker, scrisse con lo pseudonimo di Multatuli un romanzo dal titolo Max Havelaar per protestare contro queste condizioni, e in cambio i movimenti sociali e politici, sdegnati da questa protesta, diedero come risultato la politica etica, tramite la quale alle élite giavanesi veniva data la possibilità di avere un'educazione di stampo olandese a Giava o nella stessa Olanda. È da questa élite che provennero i maggiori leader nazionalisti. Formarono il nucleo del nuovo governo quando l'Indonesia divenne indipendente nel 1949.

    Dopo l'indipendenza

    Con l'istituzione di Giacarta come capitale, e le radici giavanesi della maggior parte delle figure politiche indonesiane, quest'isola rimane politicamente ed economicamente dominante sul resto del Paese. Mentre larga parte rurale dell'isola è molto povera, le aree urbane di Giava sono tra le più ricche e sviluppate regioni dello Stato. Entrambi i presidenti Sukarno e Suharto, che hanno governato l'Indonesia per un periodo totale di 49 anni dal momento dell'indipendenza, erano di Giava.

    Questa predominanza politica è sfociata in un risentimento da parte di alcuni residenti dell'isola. Il conosciuto e rispettato autore indonesiano Pramoedya Ananta Toer suggerì che la capitale indonesiana venisse spostata al di fuori dell'isola di Giava, così da liberare il movimento nazionalista indonesiano del suo carattere "Giava-centrico".




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    Giacarta


    Giacarta (in indonesiano Djakarta o DKI Jakarta, già Batavia o Jayakarta) è la capitale e la principale città dell'Indonesia. Situata sulla costa nordoccidentale dell'isola di Giava, ha una superficie di 661,52 km² e una popolazione di 9 580 000 abitanti (2010).

    Giacarta è situata sulla costa nord-occidentale dell'isola di Giava, presso la foce del fiume Ciliwung presso la Baia di Giacarta, che è una insenatura del Mar di Giava. Giacarta sorge in una depressione con un'altezza media all'incirca di 7 metri sul livello del mare. In base al decreto governativo 171/2007, l'area della provincia di Giacarta consiste di 662,33 km di terre e 6,977 km di acque; inoltre essa consta di più di 110 isole che si dipanano per tutto il Kepulauan Seribu e di 27 fiumi usati come risorsa idrica, per la pesca e per l'economia urbana. La stragrande maggioranza dei fiumi decorre dalle parti collinari a sud della città verso nord per sfociare nel Mar di Giava. Il fiume più importante è il Ciliwung, che divide la città in una zona est e una zona ovest. La parte nord di Giacarta è per la maggior parte pianeggiante, ad un livello di circa 7 metri sul livello del mare, declinando molto lentamente fino alla costa marina, ciò purtroppo favorisce gli allagamenti. La parte sud invece è collinare. La parte costiera a nord della città si estende da ovest a est per circa 35 km. In questa fascia di territorio scorrono verso il mare diversi fiumi e canali.

    Il primo insediamento di cui si ha notizia sul luogo dell'odierna Giacarta era il porto di Kalapa, vicino alla foce del fiume Ciliwung. Le sue origini possono essere rintracciate in una presenza indù del V secolo che nel XII era divenuto il principale del regno della Sonda. I portoghesi sono indicati come i primi europei a visitare il porto di Kalapa. Un re indù garantì ai commercianti portoghesi il permesso di costruire un fortino a Kalapa, all'inizio del XVI secolo. Il porto di Giakarta viene chiamato ancora oggi Sunda Kelapa, da questo primo insediamento.

    Nel 1527, la città venne conquistata da Fatahillah (o Faletehan), un giovane capo di un vicino regno settentrionale. Fatahillah cambiò il nome di Kalapa in Jayakarta (che significa "vittoriosa e prosperosa" in giavanese) il 22 giugno 1527. Questa particolare data viene considerata come la nascita ufficiale di Giacarta. Gli olandesi arrivarono a Jayakarta alla fine del XVI secolo. Nel 1619 le forze della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, guidate da Jan Pieterszoon Coen, conquistarono la città e la ribattezzarono da Jayakarta a Batavia, il nome latino di una tribù che visse nei Paesi Bassi in epoca romana. Il 4 marzo 1621 venne formato il governo della città, chiamato Stad Batavia. Batavia fu la capitale delle Indie Orientali Olandesi del periodo coloniale. All'inizio del XIX secolo, la città si espanse quando gli olandesi iniziarono a muoversi verso sud, in zone più elevate, ritenute essere più salubri. I britannici catturarono Giava nel 1811 e occuparono l'isola per cinque anni, mentre gli olandesi erano impegnati nelle Guerre Napoleoniche in Europa, prima di restituire il controllo agli olandesi.

    Con il governo diretto e formale degli olandesi che si espandeva ad altre parti dell'arcipelago, durante il XIX e l'inizio del XX secolo, l'importanza della Batavia coloniale aumentò. Le tattiche olandesi per mantenere il controllo della regione e le entrate fiscali, richiesero talvolta che praticamente tutte le esportazioni da ogni angolo della regione venissero spedite passando per la città, conferendole quella schiacciante dominanza politica ed economica che mantiene ancora oggi.

    Il Giappone prese possesso della città nel 1942, durante la II guerra mondiale, e la rinominò Jakarta, per ottenere il favore della popolazione locale. A seguito della sconfitta giapponese nel 1945, gli olandesi occuparono la città, nonostante la dichiarazione di indipendenza degli indonesiani del 17 agosto 1945. Giacarta fu il centro del tentativo olandese di mantenere il controllo sulla loro ex colonia, durante la guerra di indipendenza che finì con la fondazione dell'Indonesia nel 1949.

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    In quanto capitale politica ed economica dell'Indonesia, Giacarta attrae molti stranieri, così come molti immigranti interni. Di conseguenza, Giacarta ha un sapore decisamente cosmopolita e una cultura variegata. Molti degli immigranti provengono da altre parti di Giava, portando con sé una miscela di dialetti della lingua giavanese e sundanese, nonché i loro cibi e usi tradizionali. Betawi (Orang Betawi, o "gente di Batavia") è un termine usato per descrivere i discendenti delle persone che vivevano nei dintorni di Batavia attorno al XVII secolo. Gli Orang Betawi discendono principalmente da diversi gruppi etnici del sudest asiatico che arrivarono a Batavia per soddisfare i loro bisogni lavorativi, e comprendono persone da diverse parti dell'Indonesia. La lingua e la cultura di questi immigranti sono distinte da quelle dei sundanesi o dei giavanesi.

    Giacarta possiede anche una grande comunità cinese, che si trova qui da secoli. Si stima che circa il 20 % della popolazione sia di discendenza cinese.

    Giacarta ha diversi centri d'intrattenimento, come Senayan. La musica tradizionale la si può trovare spesso negli hotel di lusso, che includono wayang e gamelan. Come città più grande dell'Indonesia, Giacarta ha richiamato molti dei talenti regionali, per rilocarli nella speranza di attirare più spettatori e avere maggiori opportunità di successo.

    La concentrazione di ricchezza e di influenza politica nella città implica una più marcata influenza straniera sul paesaggio e la cultura, un effetto illustrato ad esempio dalla presenza in città di molte delle principali catene internazionali di fast food



    Turismo



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    Il centro di Giacarta (Giacarta Centrale) offre ai turisti in visita alla città alcuni dei posti più convenienti dove alloggiare, con un'abbondanza tale di alberghi nell'area da soddisfare tutti i budget. Il centro offre anche una vasta scelta di ristoranti, bar e alcuni posti dove fare shopping di qualità, che includono Plaza Indonesia e il recente Entertainment X'nter (e'X). I turisti che invece cercano PC e altri gadget elettronici, possono visitare il centro commerciale Ratu Plaza, il più frequentato centro IT, situato a sud di Giacarta. La vicina Plaza Senayan invece possiede boutique di arredamenti per case, mentre il nuovo Plaza Senayan Arcadia offre diversi ristoranti chic e centri della salute.

    Il trasporto pubblico è abbastanza coperto con la stazione principale di Gambir e la linea bus che da nord a sud, percorre Jln. Thamrin; per i tragitti non coperti dagli autobus, i taxi sono abbondanti ed economici.


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    Qui si può anche trovare Jalan Jaksa, la strada di Giakarta più frequentata dai viaggiatori con zaino in spalla.





    fonte: wikipedia.org.
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    - media.travelblog.it
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    - viaggiephoto.it
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    Sulawesi

    Sulawesi (chiamata in epoca coloniale Celebes) è un'isola della Repubblica Indonesiana situata tra Borneo e le isole Molucche.

    Sulawesi è l'undicesima isola mondiale per estensione, ha una superficie di 174.000 km², ad occidente si trova l'isola di Borneo, a nord si trovano le Filippine, le Molucche a oriente e le isole di Flores e Timor a sud.

    L'isola ha una forma molto particolare, essendo formata da quattro lunghe ed estese penisole, tra le quali l'orografia montuosa della parte centrale rende difficili le comunicazioni.


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    Da un punto di vista amministrativo l'isola è divisa in sei province:

    Gorontalo,
    Sulawesi Occidentale (costituita nel 2004 scorporando parte di Sulawesi Sud)
    Sulawesi Meridionale
    Sulawesi Centrale
    Sulawesi Sudorientale
    Sulawesi Settentrionale
    Le città principali sono Makassar, sulla costa sud-occidentale dell'isola e Manado situata sull'estremo settentrionale.


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    L'isola è nata milioni di anni fa in seguito alla collisione di due zolle terrestri. Ricca di foreste, ha una struttura montuosa e irregolare ed è costellata di vulcani ancora attivi. Presenta una flora e una fauna selvatiche di grande ricchezza e varietà e molte specie endemiche.

    Celebes è situata nell'arcipelago indonesiano, a circa 100 km a ovest del Borneo. Le Molucche e la Nuova Guinea si trovano a est, le isole della Piccola Sonda e l'Australia a sud, l'arcipelago delle Filippine a nord. Distese tra le montagne e i vulcani, le foreste di Celebes ospitano un patrimonio faunistico inconsueto e probabilmente, negli angoli più remoti, specie ancora da scoprire. La forma è così particolare che nessuna zona dell'isola dista dal mare più di 90 km. Nel 1912 a Celebes fu ucciso un pitone reticolato di 9,98m

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    Riscaldata dal sole tropicale e bagnata da piogge abbondanti, Celebes è ricca di lussureggianti foreste. Sul lato meridionale, dove la densità di popolazione è più alta, la maggior parte della terra è stata liberata dalla vegetazione per lasciar spazio alle coltivazioni, ma altrove il terreno irregolare e montuoso ha confinato gli insediamenti umani alle pianura costiere o al fondo delle valli.

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    Viene coltivato il terreno ai piedi delle montagne, mentre il bestiame pascola sui pendii. La foresta cresce più lussureggiante nelle zone pianeggianti, dove diverse specie di splendidi ebani si mescolano a centinaia di altre specie di alberi e palme. Nelle foreste sui pendii, gli alberi crescono più fitti e bassi, con i rami abbracciati da numerose orchidee. Sulle cime, a 3000 m di altitudine, la foresta lascia spazio alla più bassa flora subalpina e ai licheni: i cespugli dalle corte foglie crescono molto meno a causa del vento ed il relativo freddo.


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    Il considerevole patrimonio faunistico di Celebes è il prodotto di tre fattori: la deriva dei continenti, l'immigrazione delle specie e millenni di totale isolamento. Quando la parte orientale dell'isola entrò in collisione con la parte occidentale, provocando l'incurvamento caratteristico della penisola settentrionale e la formazione di una catena di rilievi montuosi, le differenti specie animali già presenti sull'isola si mescolarono sino a creare un patrimonio faunistico inconsueto cui si aggiunsero, in milioni di anni, ondate migratorie di animali provenienti dalle isole vicine.

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    Celebes divenne un crocevia dalla compresenza di animali tipici sia dell'Oceania sia dell'Asia, come le scimmie. Col tempo, le diverse specie che avevano raggiunto e colonizzato Celebes subirono un'evoluzione in isolamento e svilupparono nuove caratteristiche così da rendersi profondamente diversi dagli antenati. Anche alcune popolazioni di animali si sono sviluppate in isolamento reciproco, poiché i continui cambienti geologici avevano trasformato le catene montuose in barriere geografiche. Oggi l'isola conta un gran numero di specie endemiche, che non esistono altrove.



    Il naturalista britannico Alfred Russel Wallace, (che elaborò una teoria evoluzionistica parallelamente a Darwin) fu uno dei primi europei a esplorare Celebes, a metà dell'Ottocento. Sorpreso dalla varietà di specie faunistiche presenti, confermò che Celebes ospitava due gruppi distinti di animali, provenienti dall'Asia e dall'Australia, a conferma dell'ipotesi di un'antica unione dell'isola a entrambi i continenti.



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    Gorontalo è una provincia dell'Indonesia situata nell'estremo nord dell'isola Sulawesi (Celebes). Il capoluogo della provincia è Gorontalo da cui prende il nome.

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    La provincia confina a oriente con la provincia del Sulawesi Settentrionale a occidente con la provincia del Sulawesi Centrale a Nord con il Mare di Celebes e a sud con il Golfo di Tomini. La provincia di Gorontalo occupa il 45% del territorio della Penisola di Minahassa, con una superficie di 12.215 chilometri quadrati.


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    fonte: wikipedia.org
    foto:world-guides.com
    - adventure.nationalgeographic.com
    - tropicalbeachgetaways.com
    - allindonesiatravel.com
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    - scfishproject.iwlearn.org
    - giornalettismo.com
    - wikimedia.org
    - indonesia.travel
    - outforvacation.com
     
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